Il tuo invito
Introduzione
Un giorno, nel controllare la posta, mi trovai tra le mani una lettera della regina d'Inghilterra. Era un invito a pranzo. All'inizio pensai fosse uno scherzo, ma non lo era. Quel giorno mi presentai a Buckingham Palace in bicicletta, che consegnai alle cure di un simpatico poliziotto. A pranzo mi fecero sedere accanto alla regina. Il cibo era straordinario. Ad un certo punto la regina si girò verso di me e iniziò a parlarmi. Venne interrotta dall'arrivo di un semifreddo al rabarbaro con cioccolato bianco.
Sembrava delizioso. Decisi però di attendere un po'. La regina stava parlando e non volevo sembrare maleducato. Temevo inoltre di dover risponderle con la bocca piena. La regina se ne accorse. Mi chiese se il semifreddo non fosse di mio gradimento. "No, no, no", le dissi, "lo adoro" (e subito cominciai a mangiare). Non le dissi nulla, ma in realtà il motivo per cui esitai a mangiare era l'emozione per il privilegio di essere lì, ospite della regina d'Inghilterra.
Gesù paragona il regno di Dio ad una grande festa con il Re, a cui tutti siamo invitati. Un privilegio immenso, ancora più grande di un pranzo con la regina d'Inghilterra. Ed è incredibile il fatto che molte persone, di fronte a questo invito, lo rifiutino.
Salmi 44,14-27
14 Hai fatto di noi il disprezzo dei nostri vicini,
lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.
15 Ci hai resi la favola delle genti,
su di noi i popoli scuotono il capo.
16 Il mio disonore mi sta sempre davanti
e la vergogna copre il mio volto,
17 per la voce di chi insulta e bestemmia
davanti al nemico e al vendicatore.
18 Tutto questo ci è accaduto
e non ti avevamo dimenticato,
non avevamo rinnegato la tua alleanza.
19 Non si era vòlto indietro il nostro cuore,
i nostri passi non avevano abbandonato il tuo sentiero;
20 ma tu ci hai stritolati in un luogo di sciacalli
e ci hai avvolti nell'ombra di morte.
21 Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio
e teso le mani verso un dio straniero,
22 forse che Dio non lo avrebbe scoperto,
lui che conosce i segreti del cuore?
23 Per te ogni giorno siamo messi a morte,
stimati come pecore da macello.
24 Svégliati! Perché dormi, Signore?
Déstati, non respingerci per sempre!
25 Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?
26 La nostra gola è immersa nella polvere,
il nostro ventre è incollato al suolo.
27 Àlzati, vieni in nostro aiuto!
Salvaci per la tua misericordia!
Commento
Rivolgersi a Dio come al Re
Vi è mai capitato di essere oggetto di "disprezzo" a causa della vostra fede (v.14a)? O di affrontare "scherno" e "derisione" da parte di coloro che vi circondano (v.14b)? A me sì. A volte, nella vita, ci scontriamo con difficoltà non perché stiamo facendo qualcosa di sbagliato, ma perché stiamo facendo qualcosa di giusto.
In questo salmo l'autore si rivolge a Dio come Re (v.5). Che Dio sia il Re (e il vero capo) di Israele è un'idea comune nei salmi. La sofferenza non è necessariamente il risultato della disobbedienza al re, ma piuttosto la conseguenza per averlo seguito.
Dal punto di vista del popolo di Dio, l'opposizione non è necessariamente segno di fallimento: "Tutto questo ci è accaduto e non ti avevamo dimenticato, non avevamo rinnegato la tua alleanza. Non si era vòlto indietro il nostro cuore, i nostri passi non avevano abbandonato il tuo sentiero" (vv.18-19, MSG).
Questo salmo (v.22) è quello citato da Paolo nella lettera ai Romani, quando chiede se qualcosa ci può separare dall'amore di Cristo: "Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati" (Romani 8,35-37).
Come ho avuto modo di vedere tante volte nella mia vita, il Re è fedele. Risponde al nostro grido di aiuto e il suo amore non viene mai meno (Salmi 44,27).
Preghiera
O Signore, mio Re e mio Dio, "Alzati, vieni in nostro aiuto! Salvaci per la tua misericordia!" (v.26)
Luca 14,15-35
Parabola del grande banchetto
15 Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: "Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!".
16 Gli rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 17 All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, è pronto".
18 Ma tutti, uno dopo l'altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: "Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi".
19 Un altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi".
20 Un altro disse: "Mi sono appena sposato e perciò non posso venire".
21 Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: "Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi".
22 Il servo disse: "Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto".
23 Il padrone allora disse al servo: "Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. 24 Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena"".
Condizioni per seguire Gesù
25 Una folla numerosa andava con lui. Egli si voltò e disse loro: 26 "Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27 Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
28 Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? 29 Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, 30 dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
31 Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32 Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. 33 Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
34 Buona cosa è il sale, ma se anche il sale perde il sapore, con che cosa verrà salato? 35 Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via.
"Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti".
Commento
Accettare l'invito del Re
Il regno di Dio è una festa. È un banchetto. "Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!" (v.15) Gesù ti invita a questa festa. Ti invita a sperimentare la generosa ospitalità e l'amore di Dio. Non sarà un incontro solo con lui. Ma una festa celebrativa con tanti altri ospiti.
Il cibo che Gesù offre è cibo straordinario, capace di soddisfare ogni tua fame del cuore. Riempie il vuoto spirituale, soddisfa la tua fame di senso e scopo nella vita, di perdono e di desiderio di vita oltre la morte. La bevanda del banchetto è in grado di soddisfare la sete spirituale di ogni cuore umano.
La cosa triste è che molte persone non vedono una festa ma qualcosa di noioso, e così trovano scuse per non venire: "Ma tutti, uno dopo l'altro, cominciarono a scusarsi" (v.18). Una delle scuse che le persone sollevano è la proprietà: "Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi" (v.18). Un'altra è quella dei beni: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi" (v.19). Un'altra ancora ha a che fare con le persone: "Mi sono appena sposato e perciò non posso venire" (v.20).
Se ci pensiamo, sono scuse patetiche, irrazionali e assurde. Non c'è urgenza di andare a vedere un campo che è già stato comprato o di provare cinque paia di buoi. E non c'è motivo per l'uomo sposato di non partecipare con la propria sposa. Non c'erano problemi di spazio.
Eppure, se applicate all'invito che Dio fa alla grande festa nel regno dei cieli, queste parole di Gesù suonano anche oggi come vere: "Ma tutti, uno dopo l'altro, cominciarono a scusarsi" (v.18).
Gesù parla poi del costo di seguirlo. Esorta la folla a sedersi "prima a calcolare la spesa" (v.28) e poi ad "esaminare se può affrontare" l'impresa (v.31). Dice: "Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo" (v.26). Gesù vuole essere la priorità numero uno della tua vita, al di sopra anche della famiglia e della tua stessa vita.
Prosegue: "Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo" (v.27). Un'immagine, la croce, che indica la possibilità di difficoltà e sofferenze. E infine: "Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo" (v.33). Gesù ci invita ad aprire le mani e a mettere tutto ciò che abbiamo a sua disposizione.
Ma in tutto questo, non dobbiamo dimenticare che il costo di seguire Gesù non è nulla in confronto a:
- Ciò che riceviamo
Gesù ha preparato per noi una festa, un banchetto che nient'altro su questa terra può eguagliare. - Il costo di non seguire Gesù
Gesù ha detto che coloro che trovano scuse non gusteranno "la mia cena" (v.24). Non ci potrebbe essere un costo più alto di questo: perdere tutte le benedizioni che Dio ha preparato per noi. - Quanto è costato
Gesù ci chiama a portare la nostra croce (v.27). Ma la piccola croce che portiamo non è nulla rispetto a quella che Gesù ha portato per noi.
Per questo, non perdere tutto ciò che Gesù ha preparato per te. Accogli il suo invito alla festa del regno di Dio e invita altri a farlo. Gesù stesso ci dice: "Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi" (v.21).
Preghiera
Signore, grazie per il privilegio di essere invitati al tuo banchetto nel regno di Dio. Oggi apro le mani e metto tutto ciò che ho a tua disposizione.
Deuteronomio 16,21-18,22
Deviazioni nel culto
21 Non pianterai alcun palo sacro, di qualunque specie di legno, accanto all'altare del Signore, tuo Dio, che tu hai costruito. 22 Non erigerai alcuna stele, che il Signore, tuo Dio, ha in odio.
17Non immolerai al Signore, tuo Dio, un capo di bestiame grosso o minuto che abbia qualche difetto o qualche deformità, perché sarebbe abominio per il Signore, tuo Dio.
2 Qualora si trovi in mezzo a te, in una delle città che il Signore, tuo Dio, sta per darti, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi del Signore, tuo Dio, trasgredendo la sua alleanza, 3 che vada e serva altri dèi, prostrandosi davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a tutto l'esercito del cielo, contro il mio comando, 4 quando ciò ti sia riferito o tu ne abbia sentito parlare, infórmatene diligentemente. Se la cosa è vera, se il fatto sussiste, se un tale abominio è stato commesso in Israele, 5 farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o quella donna che avrà commesso quell'azione cattiva e lapiderai quell'uomo o quella donna, così che muoia. 6 Colui che dovrà morire sarà messo a morte sulla deposizione di due o di tre testimoni. Non potrà essere messo a morte sulla deposizione di un solo testimone. 7 La mano dei testimoni sarà la prima contro di lui per farlo morire. Poi sarà la mano di tutto il popolo. Così estirperai il male in mezzo a te.
I giudici leviti
8 Quando in una causa ti sarà troppo difficile decidere tra assassinio e assassinio, tra diritto e diritto, tra percossa e percossa, in cose su cui si litiga nelle tue città, ti alzerai e salirai al luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto. 9 Andrai dai sacerdoti leviti e dal giudice in carica in quei giorni, li consulterai ed essi ti indicheranno la sentenza da pronunciare. 10 Tu agirai in base a quello che essi ti indicheranno nel luogo che il Signore avrà scelto e avrai cura di fare quanto ti avranno insegnato. 11 Agirai in base alla legge che essi ti avranno insegnato e alla sentenza che ti avranno indicato, senza deviare da quello che ti avranno esposto, né a destra né a sinistra. 12 L'uomo che si comporterà con presunzione e non obbedirà al sacerdote che sta là per servire il Signore, tuo Dio, o al giudice, quell'uomo dovrà morire. Così estirperai il male da Israele. 13 Tutto il popolo verrà a saperlo, ne avrà timore e non agirà più con presunzione.
I compiti del re
14 Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti e ne avrai preso possesso e l'abiterai, se dirai: "Voglio costituire sopra di me un re come tutte le nazioni che mi stanno intorno", 15 dovrai costituire sopra di te come re colui che il Signore, tuo Dio, avrà scelto. Costituirai sopra di te come re uno dei tuoi fratelli; non potrai costituire su di te uno straniero che non sia tuo fratello. 16 Ma egli non dovrà procurarsi un gran numero di cavalli né far tornare il popolo in Egitto per procurarsi un gran numero di cavalli, perché il Signore vi ha detto: "Non tornerete più indietro per quella via!". 17 Non dovrà avere un gran numero di mogli, perché il suo cuore non si smarrisca; non abbia grande quantità di argento e di oro.
18 Quando si insedierà sul trono regale, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge, secondo l'esemplare dei sacerdoti leviti. 19 Essa sarà con lui ed egli la leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore, suo Dio, e a osservare tutte le parole di questa legge e di questi statuti, 20 affinché il suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli ed egli non si allontani da questi comandi, né a destra né a sinistra, e prolunghi così i giorni del suo regno, lui e i suoi figli, in mezzo a Israele.
Il sacerdozio levitico
18I sacerdoti leviti, tutta la tribù di Levi, non avranno parte né eredità insieme con Israele; vivranno dei sacrifici consumati dal fuoco per il Signore e della sua eredità. 2 Non avrà alcuna eredità tra i suoi fratelli: il Signore è la sua eredità, come gli ha promesso.
3 Questo sarà il diritto dei sacerdoti sul popolo, su quelli che offriranno come sacrificio un capo di bestiame grosso o minuto: essi daranno al sacerdote la spalla, le due mascelle e lo stomaco. 4 Gli darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio, e le primizie della tosatura del tuo bestiame minuto, 5 perché il Signore, tuo Dio, l'ha scelto fra tutte le tue tribù, affinché attenda al servizio del nome del Signore, lui e i suoi figli per sempre.
6 Se un levita, abbandonando qualunque città dove dimora in Israele, verrà, seguendo pienamente il suo desiderio, al luogo che il Signore avrà scelto 7 e farà il servizio nel nome del Signore, tuo Dio, come tutti i suoi fratelli leviti che stanno là davanti al Signore, 8 egli riceverà per il suo mantenimento una parte uguale a quella degli altri, senza contare il ricavo dalla vendita della sua casa paterna.
Contro la divinazione
9 Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini di quelle nazioni. 10 Non si trovi in mezzo a te chi fa passare per il fuoco il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o il presagio o la magia, 11 né chi faccia incantesimi, né chi consulti i negromanti o gli indovini, né chi interroghi i morti, 12 perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore. A causa di questi abomini, il Signore, tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. 13 Tu sarai irreprensibile verso il Signore, tuo Dio,
Il profeta
14 perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore, tuo Dio. 15 Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. 16 Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea, dicendo: "Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia".
17 Il Signore mi rispose: "Quello che hanno detto, va bene. 18 Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. 19 Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. 20 Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire".
21 Forse potresti dire nel tuo cuore: "Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?". 22 Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore. Il profeta l'ha detta per presunzione. Non devi aver paura di lui.
Commento
Adorare Gesù come nostro Dio e Re
Gesù è l'unico vero re. Ciò che dovremmo fare è adorare lui e lui solo. In questo brano troviamo un avvertimento riguardante l'adorazione di "altri dèi" (16,21-17,7).
Siamo inoltre fortemente invitati ad evitare indovini, sensitivi, coloro che esercitano divinazione e sortilegio, negromanti o quelli che interrogano i morti (18,10-11).
Non c'è bisogno di adorare le stelle quando possiamo adorare colui che le ha create. Non sprecare tempo, energia o denaro con coloro che pretendono di parlarti del tuo futuro.
Per quanto riguarda il futuro, lascia che sia Dio la tua guida. Ci sarà un momento nella storia di Israele in cui si dirà: "Dovrai costituire sopra di te come re colui che il Signore, tuo Dio, avrà scelto" (17,15). A differenza di Dio, ovviamente, questo re umano non sarà perfetto. Sarà soggetto alle tentazioni in cui caddero tanti re d'Israele e di Giuda e in cui cadono ancora oggi molti capi. Queste tentazioni includono immoralità (v.17a), avidità (vv.16,17b) e orgoglio (v.20).
Il brano introduce poi la figura del re ideale (vv.18-20). Questo alto ideale della monarchia si compirà quasi completamente in Davide, ma non completamente. Davide sarà la base di speranza per l'arrivo di un nuovo Re "sul trono di Davide e sul suo regno" (Isaia 9,6).
Gesù non è solo il re ideale, è anche il profeta ideale. Mosè profetizzò che ci sarebbe stato un profeta come lui che avrebbe pronunciato le parole di Dio (Deuteronomio 18,15). Sia l'apostolo Pietro che Stefano, il primo martire cristiano, citano questo passaggio e vedono in Gesù il suo compimento (Atti 3,21-22; 7,37).
Che privilegio straordinario è vivere in un tempo in cui il regno di Dio è stato inaugurato da Gesù. Il grande profeta è sorto. Tutte le profezie dell'Antico Testamento si sono adempiute. Gesù è Re.
Preghiera
Signore Gesù, tu sei il mio Dio e il mio Re. Ti amo e ti ringrazio per averci amati e per averci invitati alla tua festa eterna.
La moglie di Nicky dice
Luca 14,33
"Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo". Oh aiuto! Sento di essere ancora troppo attaccata a molte cose materiali!
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
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