La battaglia oggi è attorno a Gesù
Introduzione
Da oltre trent'anni faccio parte del team di leader e helper nei corsi Alpha della mia chiesa. Nei momenti di piccolo gruppo ho notato che l'atteggiamento delle persone nei confronti di Gesù è molto cambiato in questi anni, soprattutto tra i giovani. Molti di loro oggi affermano di credere in Dio e di essere addirittura aperti all'idea dello Spirito Santo. Ma sempre di più, per molti di loro, Gesù è pietra d'inciampo, un ostacolo. Alcuni dicono: "Perché dovrei credere proprio in lui? Non ne vedo il motivo".
Più volte il Cardinale Raniero Cantalamessa ha detto: "La battaglia oggi si combatte attorno a Gesù".
Gesù è il Salvatore universale? È su questo punto che si gioca la battaglia, oggi come nel primo secolo. Le persone oggi sono aperte a Gesù ma solo come "uno dei tanti". Ciò che disturba è l'unicità di Gesù. Nei brani di oggi vedremo che sebbene in tutta la Bibbia vi siano persone eccezionali come Mosè, Giosuè, Elia e Giovanni il Battista, non c'è nessuno come Gesù. Gesù è unico. Lui è il Salvatore universale.
Salmi 53,1-7
Salmo 53
1 Al maestro del coro. Su "Macalàt". Maskil. Di Davide.
2 Lo stolto pensa:
"Dio non c'è".
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
non c'è chi agisca bene.
3 Dio dal cielo si china
sui figli dell'uomo
per vedere se c'è un uomo saggio,
uno che cerchi Dio.
4 Sono tutti traviati, tutti corrotti;
non c'è chi agisca bene,
neppure uno.
5 Non impareranno dunque tutti i malfattori
che divorano il mio popolo come il pane
e non invocano Dio?
6 Ecco, hanno tremato di spavento
là dove non c'era da tremare.
Sì, Dio ha disperso le ossa degli aggressori,
sono confusi perché Dio li ha respinti.
7 Chi manderà da Sion la salvezza d'Israele?
Quando Dio ristabilirà la sorte del suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.
Commento
Non c'è nessuno come Gesù
Napoleone Bonaparte ha detto: "Conosco gli uomini e vi dico che Gesù Cristo non è un semplice uomo. Tra lui e ogni altra persona al mondo non c'è termine di paragone". Gesù è diverso da ogni altro essere umano che sia mai esistito.
Davide dice "non c'è chi agisca bene" (Salmi 53,2). Lo stesso Dio, nel guardare il genere umano, non riesce a trovare nessun "uomo saggio, uno che cerchi Dio" (Salmi 53,3).
Davide attende nella speranza di un salvatore: "Chi manderà da Sion la salvezza d'Israele?" (Salmi 53,7). Il suo desiderio si è certamente realizzato in Gesù. Gesù è unico nella sua totale bontà. L'apostolo Paolo prende spunto da questo salmo per mostrare il bisogno di ogni essere umano di avere un salvatore (Romani 3,10-12).
Nell'esaminare le diverse tipologie di persone nel mondo - ebrei e gentili, morali e immorali - Paolo giunge alla conclusione che non c'è nessuno che Dio possa giudicare come buono e giusto. Scrive: "Infatti in base alle opere della Legge nessun vivente sarà giustificato davanti a Dio" (Romani 3,20).
La meraviglia del Vangelo è che attraverso la perfetta giustizia di Gesù, noi, che non siamo giusti, possiamo essere dichiarati giusti: questa "giustizia di Dio [viene] per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono" (Romani 3,22).
Preghiera
Signore, grazie perché ora è possibile ricevere la tua giustizia attraverso la fede in Gesù per tutti coloro che credono.
Giovanni 1,1-28
Prologo
1In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2 Egli era, in principio, presso Dio: 3 tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. 4 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5 la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta.
6 Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 7 Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 8 Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
9 Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 10 Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. 11 Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. 12 A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13 i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
14 E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
15 Giovanni gli dà testimonianza e proclama: "Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me". 16 Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. 17 Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 18 Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Testimonianza di Giovanni
19 Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Tu, chi sei?". 20 Egli confessò e non negò. Confessò: "Io non sono il Cristo".
21 Allora gli chiesero: "Chi sei, dunque? Sei tu Elia?".
"Non lo sono", disse.
"Sei tu il profeta?".
"No", rispose.
22 Gli dissero allora: "Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?".
23 Rispose: "Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia".
24 Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25 Essi lo interrogarono e gli dissero: "Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?".
26 Giovanni rispose loro: "Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27 colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo".
28 Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Commento
Gesù è l'unico e solo
Gesù Cristo è l'unico e solo, è il figlio unigenito. Il giornalista Anthony Burgess ha detto: "Se Dio è come Gesù, vale la pena credere in Dio".
L'intero Vangelo di Giovanni, dall'inizio alla fine, è una risposta alla domanda: "Chi è Gesù?" La risposta di Giovanni è che Dio è come Gesù e in lui vale la pena credere. Gesù è assolutamente unico. Egli è il figlio unigenito (vv.14.18). Egli è l'espressione di Dio unica nel suo genere (v.18, MSG). Lo scopo del Vangelo di Giovanni è di condurre chi ascolta ad un'esperienza di comunione con Dio attraverso l'amicizia con Gesù.
Siamo amici di Gesù. Ma chi è Gesù?
Parola unica di Dio
Il Vangelo di Giovanni si apre con una brillante descrizione di Gesù come "il Verbo". Un termine, questo, che a noi può sembrare strano, ma che per i primi lettori di Giovanni era invece molto familiare. Gli ebrei, ad esempio, usavano la parola "Verbo" associandola alla parola di Dio nella creazione (Genesi 1) e a tutti i richiami dei profeti sulla "parola del Signore" (ad esempio Isaia 40,6-8 e Geremia 23,29).I greci, invece, usavano la parola "Verbo" associandola alla ricerca del senso della vita o, come i filosofi del tempo, per riferirsi in modo abbreviato al significato e allo scopo, sconosciuti, dell'universo.
Per gli ebrei e i greci, le parole di apertura di Giovanni suonavano quindi molto emozionanti, del tipo: "Ti parlerò di ciò che hai cercato per tutto questo tempo".
È assolutamente chiaro che "il Verbo" di cui scrive Giovanni è Gesù: "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Giovanni 1,14a, MSG). Gesù non era con Dio solo all'inizio: "Il Verbo era Dio" (v.1, MSG). Gesù era ed è Dio.
Creatore unico di tutto
"Tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste" (v.3, MSG).È per mezzo di Gesù che l'intero universo è nato: "In lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui" (Colossesi 1,16).
Luce unica del mondo
"In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta" (Giovanni 1,4-5).La luce è sinonimo di bontà e verità. L'oscurità è sinonimo di male e falsità. Luce e oscurità sono opposte, ma non uguali. Una piccola candela può illuminare un'intera stanza piena di oscurità e non ne sarà offuscata. La luce è più forte delle tenebre; le tenebre non possono prevalere sulla luce.
Trasformatore unico di vite
"A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati" (vv.12-13).La fede in Gesù porta alla trasformazione più grande e significativa possibile. Così come riceviamo Gesù nella nostra stessa vita, Dio ci accoglie nella sua stessa famiglia.
Rivelazione unica di Dio
"Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato" (v.18).Tutto nell'Antico Testamento conduce alla rivelazione suprema di Dio in Gesù. "Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo" (v.17, MSG). Ecco perché tutto ciò che leggiamo nell'Antico Testamento richiede di essere compreso alla luce di Gesù.
Gesù si contrappone a Giovanni Battista. L'enfasi è su ciò che Giovanni Battista non è. Non è "la luce" (v.8). Non è eterno (v.15). Non è il Cristo (v.20). Non è Elia (v.21). Non è il Profeta (v.21).
Benché Gesù dica di Giovanni: "Non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista" (Matteo 11,11), Giovanni Battista dice di Gesù: egli è "colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo" (Giovanni 1,27). Il compito di Giovanni Battista, e di tutti noi, è di guardare oltre noi stessi, verso l'unico e solo Gesù, unico Verbo di Dio, creatore di tutto, luce del mondo, trasformatore di vite e rivelatore di Dio.
Preghiera
Gesù, desidero adorarti, Parola unica di Dio. Ti prego oggi di riuscire a conoscerti sempre di più e per una comprensione più profonda di cosa significhi essere figlio o figlia di Dio.
Giosuè 15,1-16,10
La porzione della tribù di Giuda
15Il territorio toccato in sorte alla tribù dei figli di Giuda, secondo i loro casati, si estendeva fino ai confini di Edom, dal deserto di Sin verso il Negheb, all'estremo meridione.
2 Il loro confine a mezzogiorno cominciava dalla parte estrema del Mar Morto, dalla punta rivolta verso mezzogiorno, 3 poi procedeva a meridione della salita di Akrabbìm, passava per Sin e risaliva a meridione di Kades-Barnea; passava poi da Chesron, saliva ad Addar e girava verso Karkà; 4 passava poi da Asmon e raggiungeva il torrente d'Egitto e faceva capo al mare. Questo era il loro confine meridionale.
5 A oriente il confine era costituito dal Mar Morto fino alla foce del Giordano.
Dal lato settentrionale il confine partiva dalla lingua di mare presso la foce del Giordano, 6 saliva a Bet-Cogla e passava a settentrione di Bet-Araba e saliva al sasso di Boan, figlio di Ruben. 7 Poi il confine saliva a Debir, per la valle di Acor e, a settentrione, girava verso Gàlgala, che è di fronte alla salita di Adummìm, a mezzogiorno del torrente; passava poi alle acque di En-Semes e faceva capo a En-Roghel. 8 Saliva poi la valle di Ben-Innòm sul versante meridionale dei Gebusei, cioè di Gerusalemme; poi il confine saliva sulla vetta della montagna che domina la valle di Innòm a occidente ed è all'estremità della valle dei Refaìm, a settentrione. 9 Poi il confine piegava dalla vetta della montagna verso la fonte delle acque di Neftòach e usciva al monte Efron; piegava poi verso Baalà, che è Kiriat-Iearìm. 10 Indi il confine girava da Baalà, a occidente, verso il monte Seir, passava sul pendio settentrionale del monte Iearìm, cioè Chesalòn, scendeva a Bet-Semes e passava per Timna. 11 Poi il confine raggiungeva il pendio settentrionale di Ekron, quindi piegava verso Siccaròn, passava per il monte Baalà, raggiungeva Iabneèl e terminava al mare.
12 Il confine occidentale era il Mare Grande.
Questo era nel complesso il territorio dei figli di Giuda, secondo i loro casati.
13 A Caleb, figlio di Iefunnè, fu data una parte in mezzo ai figli di Giuda, secondo l'ordine del Signore a Giosuè: fu data Kiriat-Arbà, padre di Anak, cioè Ebron. 14 Caleb scacciò di là i tre figli di Anak: Sesài, Achimàn e Talmài, nati da Anak. 15 Di là passò ad assalire gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriat-Sefer. 16 Disse allora Caleb: "A chi colpirà Kiriat-Sefer e la prenderà, io darò in moglie mia figlia Acsa". 17 La prese Otnièl, figlio di Kenaz, fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa.
18 Ora, mentre andava dal marito, ella lo convinse a chiedere a suo padre un campo. Scese dall'asino e Caleb le disse: "Che hai?".
19 Ella rispose: "Concedimi un favore; poiché tu mi hai dato una terra arida, dammi anche qualche fonte d'acqua". Egli le donò la sorgente superiore e la sorgente inferiore.
20 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Giuda, secondo i loro casati.
21 Le città poste all'estremità della tribù dei figli di Giuda, lungo il confine di Edom, nel Negheb, erano:
Kabseèl, Eder, Iagur, 22 Kina, Dimonà, Adadà, 23 Kedes, Asor-Itnàn, 24 Zif, Telem, Bealòt, 25 Asor-Adattà, Keriòt-Chesron, cioè Asor, 26 Amam, Sema, Moladà, 27 Casar-Gaddà, Chesmon, Bet-Pelet, 28 Casar-Sual, Betsabea e le sue dipendenze, 29 Baalà, Iim, Esem, 30 Eltolàd, Chesil, Corma, 31 Siklag, Madmannà, Sansannà, 32 Lebaòt, Silchìm, En-Rimmon: in tutto ventinove città e i loro villaggi.
33 Nella Sefela:
Estaòl, Sorea, Asna, 34 Zanòach, En-Gannìm, Tappùach, Enam, 35 Iarmut, Adullàm, Soco, Azekà, 36 Saaràim, Aditàim, Ghederà e Ghederotàim: quattordici città e i loro villaggi;
37 Senan, Adasà, Migdal-Gad, 38 Dileàn, Mispa, Iokteèl, 39 Lachis, Boskat, Eglon, 40 Cabbon, Lacmas, Chitlis, 41 Ghederòt, Bet-Dagon, Naamà e Makkedà: sedici città e i loro villaggi;
42 Libna, Eter, Asan, 43 Iftach, Asna, Nesib, 44 Keila, Aczib e Maresà: nove città e i loro villaggi;
45 Ekron, le città del suo distretto e i suoi villaggi; 46 da Ekron fino al mare, tutte le città vicine ad Asdod e i loro villaggi; 47 Asdod, le città del suo distretto e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo distretto e i suoi villaggi fino al torrente d'Egitto e al Mare Grande, che serve da confine.
48 Sulle montagne:
Samir, Iattir, Soco, 49 Danna, Kiriat-Sannà, cioè Debir, 50 Anab, Estemòa, Anìm, 51 Gosen, Colòn e Ghilo: undici città e i loro villaggi.
52 Arab, Duma, Esan, 53 Ianum, Bet-Tappùach, Afekà, 54 Cumta, Kiriat-Arbà, cioè Ebron, e Sior: nove città e i loro villaggi.
55 Maon, Carmel, Zif, Iutta, 56 Izreèl, Iokdeàm, Zanòach, 57 Kain, Gàbaa e Timna: dieci città e i loro villaggi.
58 Calcul, Bet-Sur, Ghedor, 59 Maaràt, Bet-Anòt e Eltekòn: sei città e i loro villaggi. Tekòa, Èfrata, cioè Betlemme, Peor, Etam, Culon, Tatam, Sores, Carem, Gallìm, Beter, Manàcat: undici città e i loro villaggi.
60 Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearìm, e Rabbà: due città e i loro villaggi.
61 Nel deserto:
Bet-Araba, Middin, Secacà, 62 Nibsan, la città del sale e Engàddi: sei città e i loro villaggi.
63 Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda non riuscirono a scacciarli; così i Gebusei abitano a Gerusalemme insieme con i figli di Giuda ancora oggi.
La porzione delle tribù di Efraim e Manasse
16Il territorio toccato in sorte ai figli di Giuseppe si estendeva dal Giordano di Gerico verso le acque di Gerico a oriente, seguendo il deserto che per la montagna sale da Gerico a Betel. 2 Il confine continuava poi da Betel a Luz e correva lungo il confine degli Architi ad Ataròt; 3 scendeva a occidente verso il confine degli Iafletiti, fino al confine di Bet-Oron inferiore e fino a Ghezer, e faceva capo al mare.
4 I figli di Giuseppe, Manasse ed Èfraim, ebbero così la loro eredità.
5 Questi erano i confini dei figli di Èfraim, secondo i loro casati.
Il confine della loro eredità era a oriente Atròt-Addar, fino a Bet-Oron superiore; 6 continuava fino al mare, dal lato occidentale, verso Micmetàt a settentrione, girava a oriente verso Taanat-Silo e le passava davanti a oriente di Ianòach. 7 Poi da Ianòach scendeva ad Ataròt e a Naarà, toccava Gerico e faceva capo al Giordano. 8 Da Tappùach il confine andava verso occidente fino al torrente Kana e terminava al mare. Tale era l'eredità della tribù dei figli di Èfraim, secondo i loro casati, 9 incluse le città riservate ai figli di Èfraim in mezzo all'eredità dei figli di Manasse, tutte le città e i loro villaggi.
10 Essi non scacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; i Cananei hanno abitato in mezzo ad Èfraim fino ad oggi, ma sono costretti al lavoro coatto da schiavi.
Commento
Gesù è l'unico Salvatore
Giosuè e Caleb furono gli unici del gruppo originario ad entrare nella terra promessa. Furono infatti gli unici ad obbedire a Dio e a seguirlo con tutto il cuore (il nome di Giosuè significa "Yah salva" o "Il Signore salva". "Joshua" è la forma ebraica di "Gesù"). Giosuè prefigura Gesù. Entrambi, Giosuè e Caleb, furono eccezionali ma, a differenza di Gesù, non furono unici.
Hebron, una porzione di terra in Giudea, viene data a Caleb da Giosuè (15,13), ma Caleb deve entrare e prenderne possesso (v.14). Come Hebron, anche la salvezza, la più grande benedizione che si possa avere, ci viene data per grazia, come dono, ma per averla dobbiamo prenderne possesso attraverso la fede: "La grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo" (Giovanni 1,17). Grazia e verità sono un dono che ci è stato offerto.
La Bibbia è la storia di un Dio alla ricerca di "uno che cerchi Dio" (Salmi 53,3), "che agisca bene" (v.4). Dio è alla ricerca di una nostra risposta. Siamo invitati a rispondere, ad accogliere il dono che ci è stato dato e a credere in Gesù. Se lo faremo, avremo il diritto di diventare figli di Dio (Giovanni 1,12).
Gesù è l'unico Salvatore. Non c'è nulla di più meraviglioso che accogliere la salvezza attraverso la fede in Gesù e diventare suoi amici.
Preghiera
Signore, oggi desidero cercarti. Grazie per esserti rivelato in Gesù Cristo, pieno di grazia e verità. Aiutami a vivere una vita piena di grazia e verità. Ti chiedo di aiutarmi nelle attività che svolgerò e nelle parole che userò.
La moglie di Nicky dice
Giosuè 15,16-17
"Disse allora Caleb: 'A chi colpirà Kiriat-Sefer e la prenderà, io darò in moglie mia figlia Acsa'. La prese Otnièl, figlio di Kenaz, fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa".
Non credo che quello di Caleb sia il criterio migliore per trovare la persona della propria vita, anche se a volte le persone si sposano per motivi molto strani. Nel libro The Marriage Book, Nicky e Sila Lee riportano una serie di requisiti utili per capire se si è pronti per il matrimonio. Ho letto il libro e non ricordo di aver trovato la domanda: "Hai colpito Kiriat-Sefer?"
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
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Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.
Raniero Cantalamessa, Faith Which Overcomes the World, (Alpha International, 2006), p.9.
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.
Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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