Giorno 122

Dio vuole sorprenderci

Sapienziali Salmi 54,1-9
Nuovo Testamento Giovanni 2,1-25
Antico Testamento Giosuè 19,1-21,19

Introduzione

All'età di 18 anni, iniziai a leggere tutto il Nuovo Testamento. Il mio intento era dimostrare che il cristianesimo era falso. Ma, con mia sorpresa, scoprii che in realtà era tutto vero. Non volevo diventare cristiano, era l'ultima cosa che desideravo. Pensavo che mi avrebbe rovinato la vita e l'avrebbe resa noiosa e poco divertente. Eppure, nel profondo del cuore, sentivo che era tutto vero e che non avevo altra scelta che dire "sì" a Gesù.

Come C.S. Lewis alla sua prima esperienza di incontro con Gesù, mi sono sentito "sorpreso dalla gioia". Da allora, Gesù non ha mai smesso di sorprendermi.

Dio è il Dio delle sorprese. Gesù ha costantemente sorpreso i suoi discepoli. E oggi vuole continuare a sorprendere anche te.

Sapienziali

Salmi 54,1-9

Salmo 54

1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide.

2 Dopo che gli abitanti di Zif andarono da Saul a dirgli: "Ecco, Davide se ne sta nascosto presso di noi".

3 Dio, per il tuo nome salvami,
  per la tua potenza rendimi giustizia.
4 Dio, ascolta la mia preghiera,
  porgi l'orecchio alle parole della mia bocca,

5 poiché stranieri contro di me sono insorti
  e prepotenti insidiano la mia vita;
  non pongono Dio davanti ai loro occhi.

6 Ecco, Dio è il mio aiuto,
  il Signore sostiene la mia vita.

7 Ricada il male sui miei nemici,
  nella tua fedeltà annientali.

8 Ti offrirò un sacrificio spontaneo,
  loderò il tuo nome, Signore, perché è buono;
9 da ogni angoscia egli mi ha liberato
  e il mio occhio ha guardato dall'alto i miei nemici.

Commento

Sorpresi dall'aiuto di Dio

Quando le persone ci attaccano, specialmente quelle che non conosciamo, restiamo sempre un po' sorpresi. Davide dice: "Stranieri contro di me sono insorti" (v.5a). Ricordo ancora il mio stupore nel leggere articoli di persone che non avevo mai incontrato prima e che attaccavano Alpha, la chiesa di HTB e, a volte, me personalmente. Gli attacchi inaspettati possono provenire anche da persone vicine, colleghi di lavoro o altri conoscenti.

Ma ciò che trovo ancora più sorprendente è il modo in cui Dio interviene in nostro aiuto: "Ecco, Dio è il mio aiuto" (v.6a, MSG), "sostiene la mia vita" (v.6b, AMP). Ci sostiene (v.6b) e ci libera dalle nostre angosce (v.9).

Se ripenso alla mia esperienza, la liberazione dalle angosce non è stata sempre facile e istantanea; a volte ci sono voluti mesi o addirittura anni. Tuttavia, sento che la risposta di Davide sia un grande obiettivo a cui puntare. In mezzo agli assalti, dice: "Ti offrirò un sacrificio spontaneo, loderò il tuo nome, Signore, perché è buono" (v.8).

Il "sacrificio spontaneo" non ha alcuna condizione. Davide non ha detto che avrebbe offerto un sacrificio solo se Dio lo avesse salvato. Indipendentemente dall'esito, ha deciso di lodare il Signore per la sua bontà.

Se stai affrontando un attacco in questo momento, riponi la tua fiducia in Dio, fidati del fatto che vuole aiutarti e lodalo in anticipo.

Preghiera

Signore, grazie perché un giorno potrò guardarmi indietro e vedere come hai operato liberandomi da tutti i miei problemi.

Nuovo Testamento

Giovanni 2,1-25

Il segno delle nozze a Cana

2Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno vino".

4 E Gesù le rispose: "Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora".

5 Sua madre disse ai servitori: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela".

6 Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri.

7 E Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le anfore"; e le riempirono fino all'orlo.

8 Disse loro di nuovo: "Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto".

Ed essi gliene portarono. 9 Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo 10 e gli disse: "Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora".

11 Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

12 Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.

Gesù scaccia i venditori dal tempio

13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15 Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16 e ai venditori di colombe disse: "Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!". 17 I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.

18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: "Quale segno ci mostri per fare queste cose?".

19 Rispose loro Gesù: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere".

20 Gli dissero allora i Giudei: "Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?". 21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

23 Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24 Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25 e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.

Commento

Sorpresi da Gesù

Il ministero di Gesù è stato pieno di sorprese. Gesù ci chiama costantemente ad andare più a fondo nella nostra vita con lui. Vuole sorprenderci in modi nuovi.

1. Abbondanza sorprendente

Il fatto che Gesù e i suoi discepoli vengano invitati a delle feste (come questo banchetto di nozze) è qualcosa che potrebbe sorprendere qualcuno. E il fatto che Gesù accetti potrebbe sorprendere ancora di più. A quel tempo, le feste nuziali duravano circa una settimana. Erano momenti di grande baldoria e gioia, in cui le persone indossavano i loro abiti migliori, erano allegre, cantavano, ballavano, scherzavano, ridevano e si divertivano. E in tutto questo, Gesù stupisce ancora. Invece di condannare coloro che bevono vino, trasforma oltre 120 galloni di acqua, che erano lì per la purificazione rituale, in un vino ancora più buono (v.10). Gesù fa le cose in abbondanza. Vuole donarci sempre più vita e gioia.

Questo miracolo, così sorprendente, avviene in due passi: prima informando Gesù del problema ("Non hanno vino", v.3), poi seguendo le sue istruzioni ("Qualsiasi cosa vi dica, fatela", v.5). Gesù non solo soddisfa un bisogno, ma dà ben oltre ogni aspettativa e immaginazione. Nell'assaggiare "l'acqua diventata vino" (v.9), il padrone del banchetto rimane sorpreso.

Anche nelle nostre vite avviene lo stesso. Gesù trasforma l'acqua della vita senza di lui, nel vino della vita con lui. Una volta pensavo che seguendo Gesù la mia vita sarebbe stata "annacquata". In realtà, è stato il contrario. Gesù ci sorprende costantemente nel modo in cui arricchisce la nostra vita. Nel brano di oggi, arricchisce le nozze, e nella vita di coppia arricchisce i matrimoni. Può trasformare l'acqua di un matrimonio ordinario nel vino di un matrimonio arricchito.

Gesù trasforma la fatica e la tristezza in pienezza di gioia.

Attraverso questo miracolo, Gesù "manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui" (v.11). Una rivelazione sorprendente che ha lasciato e lascia anche oggi stupite molte persone.

2. Passione sorprendente

Gesù sorprende tutti anche nel tempio. Lì trova persone che vendono bovini, pecore e colombe e altri che scambiano denaro: "Gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete" (v.14, MSG).

Con delle corde crea una frusta ed inizia a scacciarli tutti fuori dal tempio. Dice: "Portate via, di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!" (v.16, MSG) Nel vedere la scena, i discepoli, sorpresi, si ricordano di queste parole: "Lo zelo per la tua casa mi divorerà" (v.17).

Nella società in cui viviamo, bombardata da consumismo e immagini seducenti, i centri commerciali stanno sostituendo le chiese. Il commercio ed il denaro stanno sempre più diventando oggetto di culto.

Anche allora la tentazione che i soldi interferissero con il culto di Dio era forte. Naturalmente, le chiese e i luoghi di culto necessitano di denaro per il loro mantenimento ed utilizzo. Tuttavia, il rischio che il denaro diventi il centro della nostra attenzione è sempre reale. Gesù ha a cuore questo aspetto e le persone rimangono stupite nel vedere quanto questo sia importante per lui.

3. Dimora sorprendente

Gesù ridefinisce il tempio. Il vero tempio è il suo corpo. Dice loro: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere" (v.19). Il vero tempio sarà distrutto, ma Dio lo ricostruirà di nuovo in tre giorni, mediante la risurrezione. Le persone rimangono sorprese e non riescono a capire: chiedono a Gesù come pensa di poter ricostruire questo tempio in soli tre giorni. Ma Giovanni dice: "Egli parlava del tempio del suo corpo" (v.21).

Il tempio era importante perché era la dimora simbolica di Dio. Era il luogo in cui Dio e l'umanità si incontravano. Le parole sorprendenti di Gesù rivelano che lui, Gesù, è il nuovo tempio. Egli è la dimora di Dio sulla terra.

E attraverso Gesù, anche noi siamo chiamati ad essere casa, dimora di Dio. Il nostro corpo è il "tempio dello Spirito Santo" (1 Corinzi 6,19).

4. Sapienza che sorprende

Nel vedere i miracoli compiuti da Gesù e ciò che faceva, molte persone iniziano a credere "nel suo nome" (Giovanni 2,23). Ma Gesù non si fida di loro. Conosce tutti, conosce quello che c'è nell'uomo e non ha bisogno della testimonianza di alcuno (vv.24-25).

È sorprendente leggere che Gesù non si fidi subito di queste persone. L'apostolo Paolo dice infatti che l'amore "tutto crede" (1 Corinzi 13,7). Ma per quel che riguarda la natura umana, Gesù si dimostra realista. Nella vita, tendiamo a cercare o desiderare di avere il coniuge perfetto, i genitori perfetti, i figli perfetti, gli amici perfetti, i leader perfetti e la chiesa perfetta. Ma questi non esistono. Tutti noi siamo esseri umani imperfetti.

Riconoscere questo ci aiuta ad essere più realisti e a non rimanere delusi. Ci aiuta inoltre ad essere più indulgenti e meno critici nelle nostre relazioni.

Nei nostri rapporti e nelle nostre relazioni, abbiamo bisogno della sapienza di Gesù. Abbiamo bisogno di bilanciare l'apertura e la fiducia amorevole con la sapienza e la comprensione del cuore umano.

Preghiera

Signore, grazie per il dono di Gesù. Aiutami oggi a tenere gli occhi su di lui, in modo che possa sorprendermi di nuovo con la sua sapienza, passione, amore e abbondanza.

Antico Testamento

Giosuè 19,1-21,19

Il territorio della tribù di Simeone

19La seconda parte sorteggiata toccò a Simeone, alla tribù dei figli di Simeone secondo i loro casati. La loro eredità è in mezzo a quella dei figli di Giuda. 2 Ebbero nel loro territorio:

Betsabea, Seba, Moladà, 3 Casar-Sual, Bala, Esem, 4 Eltolàd, Betul, Corma, 5 Siklag, Bet-Marcabòt, Casar-Susa, 6 Bet-Lebaòt e Saruchèn: tredici città e i loro villaggi;

7 En, Rimmon, Eter e Asan: quattro città e i loro villaggi; 8 tutti i villaggi che stanno intorno a queste città, fino a Baalàt-Beer, Ramat-Negheb.

Questa è l'eredità della tribù dei figli di Simeone, secondo i loro casati. 9 L'eredità dei figli di Simeone fu presa dalla parte dei figli di Giuda, perché la parte dei figli di Giuda era troppo grande per loro; perciò i figli di Simeone ebbero la loro eredità in mezzo all'eredità di quelli.

Il territorio della tribù di Zabulon

10 La terza parte sorteggiata toccò ai figli di Zàbulon,

secondo i loro casati. Il confine del loro territorio si estendeva fino a Sarid. 11 Questo confine saliva a occidente verso Maralà e giungeva a Dabbeset e poi toccava il torrente che è di fronte a Iokneàm. 12 Da Sarid girava a oriente, dove sorge il sole, sino al confine di Chislot-Tabor; poi continuava verso Daberàt e saliva a Iafìa. 13 Di là passava verso oriente, dove sorge il sole, per Gat-Chefer, per Et-Kasìn, usciva verso Rimmon, girando fino a Nea. 14 Poi il confine piegava dal lato di settentrione verso Cannatòn e faceva capo alla valle d'Iftach-El. 15 Esso includeva inoltre Kattat, Naalàl, Simron, Idalà e Betlemme: dodici città e i loro villaggi.

16 Questa fu l'eredità dei figli di Zàbulon, secondo i loro casati: queste città e i loro villaggi.

Il territorio della tribù di Issacar

17 La quarta parte sorteggiata toccò a Ìssacar, ai figli d'Ìssacar, secondo i loro casati. 18 Il loro territorio comprendeva:

Izreèl, Chesullòt, Sunem, 19 Cafaràim, Sion, Anacaràt, 20 Rabbit, Kisiòn, Abes, 21 Remet, En-Gannìm, En-Caddà e Bet-Passes. 22 Poi il confine giungeva a Tabor, Sacasìm, Bet-Semes e faceva capo al Giordano: sedici città e i loro villaggi.

23 Questa fu l'eredità della tribù dei figli d'Ìssacar, secondo i loro casati: queste città e i loro villaggi.

Il territorio della tribù di Aser

24 La quinta parte sorteggiata toccò ai figli di Aser, secondo i loro casati. 25 Il loro territorio comprendeva:

Chelkat, Calì, Beten, Acsaf, 26 Alammèlec, Amad, Misal. Il loro confine giungeva, verso occidente, al Carmelo e a Sicor-Libnat. 27 Poi piegava dal lato dove sorge il sole verso Bet-Dagon, toccava Zàbulon e la valle di Iftach-El a settentrione, Bet-Emek e Neièl, e si prolungava verso Cabul a sinistra 28 e verso Ebron, Recob, Cammon e Kana fino a Sidone la Grande. 29 Poi il confine piegava verso Rama fino alla fortezza di Tiro, girava verso Cosa e faceva capo al mare, incluse Mecallèb, Aczib, 30 Acco, Afek e Recob: ventidue città e i loro villaggi.

31 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Aser, secondo i loro casati: queste città e i loro villaggi.

Il territorio della tribù di Neftali

32 La sesta parte sorteggiata toccò ai figli di Nèftali, secondo i loro casati.

33 Il loro confine si estendeva da Chelef e dalla Quercia di Saanannìm ad Adamì-Nekeb e Iabneèl fino a Lakkum e faceva capo al Giordano; 34 poi il confine piegava a occidente verso Aznot-Tabor e di là continuava verso Cukok, giungeva a Zàbulon dal lato di mezzogiorno, ad Aser dal lato di ponente e a Giuda del Giordano dal lato di levante. 35 Le fortezze erano Siddìm, Ser, Cammat, Rakkat, Chinneret, 36 Adamà, Rama, Asor, 37 Kedes, Edrei, En-Asor, 38 Iron, Migdal-El, Corem, Bet-Anat e Bet-Semes: diciannove città e i loro villaggi.

39 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Nèftali, secondo i loro casati: queste città e i loro villaggi.

Il territorio della tribù di Dan

40 La settima parte sorteggiata toccò alla tribù dei figli di Dan, secondo i loro casati. 41 Il confine della loro eredità comprendeva

Sorea, Estaòl, Ir-Semes, 42 Saalabbìn, Àialon, Itla, 43 Elon, Timna, Ekron, 44 Eltekè, Ghibbetòn, Baalàt, 45 Ieud, Bene-Berak, Gat-Rimmon, 46 Me-Iarkon e Rakkon con il territorio di fronte a Giaffa.

47 Ma il territorio dei figli di Dan si estese più lontano, perché i figli di Dan andarono a combattere contro Lesem; la presero e la passarono a fil di spada, ne presero possesso, vi si stabilirono e la chiamarono Dan, dal nome di Dan loro capostipite.

48 Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Dan, secondo i loro casati: queste città e i loro villaggi.

Il territorio della tribù di Giosuè

49 Quando gli Israeliti ebbero finito di distribuire in eredità la terra secondo i suoi confini, diedero a Giosuè, figlio di Nun, una proprietà in mezzo a loro. 50 Secondo l'ordine del Signore, gli diedero la città che egli chiese: Timnat-Serach, sulle montagne di Èfraim. Egli costruì la città e vi stabilì la sua dimora.

51 Tali sono le eredità che il sacerdote Eleàzaro, Giosuè, figlio di Nun, e i capifamiglia delle tribù degli Israeliti distribuirono a sorte a Silo, davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno. Così portarono a termine la divisione della terra.

Le città rifugio

20Il Signore disse a Giosuè: 2 "Di' agli Israeliti: Sceglietevi le città di asilo, come vi avevo ordinato per mezzo di Mosè, 3 perché l'omicida che avrà ucciso qualcuno per errore o per inavvertenza, vi si possa rifugiare. Vi serviranno di rifugio contro il vendicatore del sangue. 4 Se qualcuno cerca asilo in una di queste città, fermatosi all'ingresso della porta della città, esporrà il suo caso agli anziani di quella città. Se costoro lo accoglieranno presso di sé dentro la città, gli assegneranno una dimora ed egli si stabilirà in mezzo a loro. 5 Se il vendicatore del sangue lo insegue, essi non abbandoneranno nelle sue mani l'omicida, perché ha ucciso il prossimo per inavvertenza e senza averlo prima odiato. 6 L'omicida abiterà in quella città finché comparirà in giudizio davanti alla comunità. Alla morte del sommo sacerdote in carica in quel tempo, l'omicida potrà tornarsene e rientrare nella sua città e nella sua casa, nella città da dove era fuggito".

7 Allora consacrarono Kedes in Galilea sulle montagne di Nèftali, Sichem sulle montagne di Èfraim e Kiriat-Arbà, ossia Ebron, sulle montagne di Giuda. 8 Oltre il Giordano, a oriente di Gerico, stabilirono Beser, sull'altopiano desertico, nella tribù di Ruben, Ramot in Gàlaad, nella tribù di Gad, e Golan in Basan, nella tribù di Manasse. 9 Queste furono le città stabilite per tutti gli Israeliti e per lo straniero dimorante in mezzo a loro, perché chiunque avesse ucciso qualcuno per errore potesse rifugiarvisi e non morisse per mano del vendicatore del sangue, prima d'essere comparso davanti alla comunità.

Le città levitiche

21I capifamiglia dei leviti si presentarono al sacerdote Eleàzaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti 2 e dissero loro a Silo, nella terra di Canaan: "Il Signore ha comandato, per mezzo di Mosè, che ci fossero date città da abitare, con i loro pascoli per il nostro bestiame". 3 Allora gli Israeliti, secondo il comando del Signore, diedero ai leviti le seguenti città, con i loro pascoli, prendendole dalla loro eredità.

4 Si tirò a sorte per i casati dei Keatiti. Ai leviti, figli del sacerdote Aronne, toccarono in sorte tredici città della tribù di Giuda, della tribù di Simeone e della tribù di Beniamino. 5 Al resto dei Keatiti toccarono in sorte dieci città dei casati della tribù di Èfraim, della tribù di Dan e di metà della tribù di Manasse.

6 Ai figli di Gherson toccarono in sorte tredici città dei casati della tribù di Ìssacar, della tribù di Aser, della tribù di Nèftali e di metà della tribù di Manasse in Basan.

7 Ai figli di Merarì, secondo i loro casati, toccarono dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù di Zàbulon.

8 Gli Israeliti dunque assegnarono per sorteggio ai leviti queste città, con i loro pascoli, come il Signore aveva comandato per mezzo di Mosè.

9 Della tribù dei figli di Giuda e della tribù dei figli di Simeone assegnarono le città qui nominate. 10 Esse toccarono ai leviti, figli d'Aronne, dei casati dei Keatiti, perché il primo sorteggio fu per loro.

11 Furono dunque date loro Kiriat-Arbà, padre di Anak, ossia Ebron, sulle montagne di Giuda, con i suoi pascoli tutt'intorno; 12 ma diedero in possesso a Caleb, figlio di Iefunnè, i campi di questa città e i villaggi circostanti.

13 Diedero dunque ai figli del sacerdote Aronne Ebron, città di asilo per l'omicida, con i suoi pascoli, Libna e i suoi pascoli, 14 Iattir e i suoi pascoli, Estemòa e i suoi pascoli, 15 Colon e i suoi pascoli, Debir e i suoi pascoli, 16 Ain e i suoi pascoli, Iutta e i suoi pascoli, Bet-Semes e i suoi pascoli: nove città di queste tribù.

17 Della tribù di Beniamino, Gàbaon e i suoi pascoli, Gheba e i suoi pascoli, 18 Anatòt e i suoi pascoli, Almon e i suoi pascoli: quattro città.

19 Totale delle città dei sacerdoti figli d'Aronne: tredici città e i loro pascoli.

Commento

Sorpresi dall'umanità

Io e Pippa abbiamo viaggiato molto nella nostra vita e abbiamo avuto modo di visitare diverse carceri locali. In alcuni paesi, il sistema giudiziario è avanzato e i detenuti sono trattati in modo abbastanza umano. In altri, le condizioni carcerarie e le pene imposte sono pessime e piuttosto disumane.

Spesso, nel leggere l'Antico Testamento, troviamo regole e leggi che ci sorprendono. Anche gli israeliti ne rimanevano stupiti, sebbene in modo diverso. Per gli standard del tempo, queste leggi erano comunque sorprendentemente umane.

Ad esempio, se si verificava una situazione di omicidio apparentemente accidentale, la persona che aveva commesso omicidio poteva rifugiarsi in una città. In seguito poteva restarvi, anche dopo il processo, solo se l'accusatore non fosse riuscito a provare che si trattava di omicidio intenzionale. La città aveva il dovere di proteggere la persona omicida fino al momento del suo ritorno sicuro nella sua città (Giosuè 20).

Leggi come questa erano fatte per preservare la sacralità della vita umana. Per Dio, ogni vita umana ha un valore infinito. L'uccisione di una persona, anche se in modo accidentale, è qualcosa di molto grave. Tuttavia anche la persona che ha ucciso in modo accidentale va protetta, ed è giusto farlo. Questa impostazione umana della legge stupisce oggi e ha probabilmente sorpreso anche le persone di quel tempo.

Come popolo di Dio, oggi, dovremmo cercare di garantire la giustizia, di avere leggi giuste, scoraggiando e riducendo il più possibile la criminalità. Ma dovremmo anche garantire che i nostri sistemi giudiziari siano umani.

Preghiera

Signore, ti prego di aiutarci nella vita e nella società a lavorare per leggi giuste a favore dell'umanità. Grazie per il tuo amore, la tua compassione e misericordia.

La moglie di Nicky dice

Giovanni 2,1-11

Amo i matrimoni. Quando i nostri figli si sono sposati, ci siamo impegnati tantissimo per organizzare bene ogni cosa. Questo brano ci ricorda che in un matrimonio l'unica cosa che conta davvero è che Gesù sia lì. E che a lui interessa tutto di noi, anche le cose più pratiche, come il vino.

La condivisione tra Gesù e Maria è particolarmente toccante. Già in questo racconto osserviamo la fede di Maria in suo figlio.

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Surprised by Joy is the title of a semi-autobiographical book by C.S. Lewis which looks at his early life and his conversion to Christianity.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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