Giorno 132

Energia infinita, forza illimitata

Sapienziali Salmi 59,10-18
Nuovo Testamento Giovanni 6,60-7,13
Antico Testamento Giudici 12,1-13,25

Introduzione

La prima volta che John Wimber visitò la nostra chiesa fu qualcosa di straordinario. Quel giorno assistemmo ad una potente effusione dello Spirito Santo e a diverse guarigioni. Non dimenticherò mai quella sera in cui una delle nostre amiche più care, all'epoca incinta di otto mesi, fece esperienza di Spirito Santo. Cominciò a muoversi e a girare su stessa velocemente e ad esclamare più e più volte: "Mi sento così forte!"

Poche settimane dopo diede alla luce un figlio che, fin dai primi giorni, mostrò non solo forza spirituale ed emotiva, ma anche una straordinaria forza fisica. Per anni è stato un giocatore di rugby formidabile, un atleta incredibile e ora anche un modello di successo.

Ad alcuni, come a Sansone, lo Spirito Santo dona una forza fisica straordinaria. A tutti, lo Spirito Santo dona una forza spirituale altrettanto staordinaria.

L'apostolo Paolo descrive "la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo". Quella potenza è come l'opera della sua straordinaria forza, che "egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti" (Efesini 1,19-20).

Lo Spirito Santo è colui che ha risuscitato Gesù dai morti (Romani 8,11a). È "la straordinaria grandezza della sua potenza". Quella stessa forza ora vive in me e in te. È scritto: "Darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi" (v.11b).

Amo la traduzione di Eugene Peterson del brano di Efesini quando parla di Dio che dà "energia infinita, forza illimitata"!

Sapienziali

Salmi 59,10-18

10 Io veglio per te, mia forza,
  perché Dio è la mia difesa.

11 Il mio Dio mi preceda con il suo amore;
  Dio mi farà guardare dall'alto i miei nemici.
12 Non ucciderli,
  perché il mio popolo non dimentichi;
 disperdili con la tua potenza
  e abbattili, Signore, nostro scudo.
13 Peccato della loro bocca
  è la parola delle loro labbra;
  essi cadono nel laccio del loro orgoglio,
 per le bestemmie e le menzogne che pronunciano.
14 Annientali con furore,
  annientali e più non esistano,
 e sappiano che Dio governa in Giacobbe,
  sino ai confini della terra.

15 Ritornano a sera
  e ringhiano come cani,
  si aggirano per la città;
16 ecco, vagano in cerca di cibo,
  ringhiano se non possono saziarsi.
17 Ma io canterò la tua forza,
  esalterò la tua fedeltà al mattino,
 perché sei stato mia difesa,
  mio rifugio nel giorno della mia angoscia.

18 O mia forza, a te voglio cantare,
  poiché tu sei, o Dio, la mia difesa,
  Dio della mia fedeltà.

Commento

Oh mia forza

Forse anche tu, in questo periodo della tua vita, stai affrontando qualche sfida, problema o difficoltà. Come ti senti a riguardo?

Davide vive un tempo di grande afflizione. Non smette però di invocare Dio: "Io veglio per te, mia forza, perché Dio è la mia difesa. Il mio Dio mi preceda con il suo amore" (vv.10-11a).

Il salmo finisce in trionfo: "Ma io canterò la tua forza, esalterò la tua fedeltà al mattino, perché sei stato mia difesa, mio rifugio nel giorno della mia angoscia. O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, Dio della mia fedeltà" (vv.17-18).

Preghiera

Signore, grazie perché sei mia "forza", il mio Dio amorevole. Concedimi oggi la tua energia infinita e la tua forza illimitata.

Nuovo Testamento

Giovanni 6,60-7,13

Crisi tra i discepoli

60 Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: "Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?".

61 Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: "Questo vi scandalizza? 62 E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? 63 È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. 64 Ma tra voi vi sono alcuni che non credono". Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65 E diceva: "Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre".

66 Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.

67 Disse allora Gesù ai Dodici: "Volete andarvene anche voi?".

68 Gli rispose Simon Pietro: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna 69 e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio".

70 Gesù riprese: "Non sono forse io che ho scelto voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!". 71 Parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: costui infatti stava per tradirlo, ed era uno dei Dodici.

Festa delle Capanne

7Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. 2 Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. 3 I suoi fratelli gli dissero: "Parti di qui e va' nella Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi. 4 Nessuno infatti, se vuole essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto. Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo!". 5 Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui.

6 Gesù allora disse loro: "Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. 7 Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di esso io attesto che le sue opere sono cattive. 8 Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto". 9 Dopo aver detto queste cose, restò nella Galilea.

10 Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. 11 I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e dicevano: "Dov'è quel tale?".

12 E la folla, sottovoce, faceva un gran parlare di lui. Alcuni infatti dicevano: "È buono!".

Altri invece dicevano: "No, inganna la gente!". 13 Nessuno però parlava di lui in pubblico, per paura dei Giudei.

Commento

Una chiamata difficile

Ti è mai capitato di trovare difficile l'insegnamento di Gesù? O di trovare difficile essere cristiani, ad esempio sul luogo di lavoro? Ci sono persone attorno a te che trovi difficile apprezzare o stimare? Senti mai la tentazione di rinunciare a seguire Gesù?

Se desideri una vita facile, il mio consiglio è di non seguire Gesù. Non era facile allora, non lo è oggi. Alice Cooper, il cantante rock, ha detto: "Bere birra è facile. Distruggere una camera d'albergo è facile. Essere cristiani no, questa è una chiamata difficile. Questa è una vera ribellione".

Seguire Gesù è una chiamata difficile. Eppure, allo stesso tempo, è la via della vita in tutta la sua pienezza. Gesù dice che questa pienezza di vita viene dallo Spirito Santo.

L'insegnamento di Gesù non è facile. Gli stessi discepoli dicono: "Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?" (6,60, AMP) In effetti, parte dell'insegnamento di Gesù è così duro che "molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui" (v.66). Il capitolo inizia con molte persone che seguono Gesù. Finisce con molte persone che si allontanano da lui.

Per loro, l'insegnamento di Gesù è difficile da comprendere, non ne apprezzano il contenuto, lo trovavano offensivo (v.61) e alcune sue affermazioni sono troppo esagerate. Gesù afferma di essere "il pane della vita", li chiama a credere in lui e offre la vita eterna.

Un insegnamento "duro", irritante e odioso. Gesù dice: "Il mondo... odia me, perché di esso io attesto che le sue opere sono cattive" (7,7). Viene accusato di essere un ingannatore (v.12). Seguire qualcuno odiato così non è facile e costa molto.

In molti si voltano indietro e non lo seguono più. Sembrano profondamente feriti nel cuore. Ai dodici Gesù chiede: "Volete andarvene anche voi?" Ma Simon Pietro, il portavoce del gruppo, risponde: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio" (6,67-69).

Una risposta che è verità potente. Gesù ha parole di vita eterna. Egli è il Santo di Dio. Lui è l'unico da cui andare.

In questo brano vediamo tutta la Trinità. Pietro riconosce in Gesù "il Santo di Dio" (v.69). Gesù è unico. Incarna la santità di Dio. È divino. Parla del Padre (v.65). Parla anche dello Spirito Santo (v.63).

Gesù dice: "È lo Spirito che dà la vita" (v.63a). Proprio come la carne fisica dà vita alla vita fisica, così lo Spirito Santo dà vita alla vita spirituale. Dice: "Le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita" (v.63b).

Tutto questo avviene poco prima della festa "delle Capanne" (7,2, ISV). Una settimana in cui le famiglie lasciavano le loro case e vivevano in tende per otto giorni, tra gioiose celebrazioni (un po' come Focus, la settimana di vacanze estiva della nostra comunità). Rendevano grazie a Dio per l'acqua che genera vita. Gesù sceglie questa occasione per parlare loro del suo Spirito Santo vivificante.

Quando Gesù parla di vita eterna, parla di una qualità di vita che inizia ora e continuerà per sempre: "La vita... in abbondanza" (10,10). Questo è il tipo di vita che lo Spirito Santo dona. Ecco perché, sebbene seguire Gesù abbia un costo, i benefici superano di gran lunga le fatiche. In realtà, non esiste una vera alternativa. Solo Gesù può darti lo Spirito Santo. Solo Gesù può darti pienezza di vita.

Preghiera

Signore, oggi ho bisogno del tuo Spirito Santo per ricevere la vita. Ti prego, riempimi del tuo Spirito Santo, perché le parole che pronuncerò oggi siano "spirito" e "vita" per coloro che le ascolteranno (6,63).

Antico Testamento

Giudici 12,1-13,25

Iefte ed Èfraim

12Gli uomini di Èfraim si radunarono, passarono il Giordano verso Safon e dissero a Iefte: "Perché sei andato a combattere contro gli Ammoniti e non ci hai chiamati con te? Noi bruceremo te e la tua casa".

2 Iefte rispose loro: "Io e il mio popolo abbiamo avuto grandi lotte con gli Ammoniti; quando vi ho chiamati in aiuto, non siete venuti a salvarmi dalle loro mani. 3 Vedendo che non venivate voi a salvarmi, ho esposto al pericolo la vita, ho marciato contro gli Ammoniti e il Signore li ha consegnati nelle mie mani. Perché dunque siete venuti oggi contro di me a muovermi guerra?".

4 Iefte, radunati tutti gli uomini di Gàlaad, diede battaglia a Èfraim; gli uomini di Gàlaad sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano: "Voi siete fuggiaschi di Èfraim; Gàlaad sta in mezzo a Èfraim e in mezzo a Manasse". 5 I Galaaditi occuparono i guadi del Giordano in direzione di Èfraim. Quando uno dei fuggiaschi di Èfraim diceva: "Lasciatemi passare", gli uomini di Gàlaad gli chiedevano: "Sei un Efraimita?". Se rispondeva: "No", 6 i Galaaditi gli dicevano: "Ebbene, di' scibbòlet", e se quello diceva: "Sibbòlet", non riuscendo a pronunciare bene, allora lo afferravano e lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quell'occasione perirono quarantaduemila uomini di Èfraim.

7 Iefte fu giudice d'Israele per sei anni. Poi Iefte, il Galaadita, morì e fu sepolto nella sua città in Gàlaad.

Ibsan, Elon e Abdon

8 Dopo di lui fu giudice d'Israele Ibsan, di Betlemme. 9 Egli ebbe trenta figli e trenta figlie: fece sposare queste ultime con uomini di fuori e fece venire da fuori trenta fanciulle per i suoi figli. Fu giudice d'Israele per sette anni. 10 Poi Ibsan morì e fu sepolto a Betlemme.

11 Dopo di lui fu giudice d'Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice d'Israele per dieci anni. 12 Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu sepolto ad Àialon, nel territorio di Zàbulon.

13 Dopo di lui fu giudice d'Israele Abdon, figlio d'Illel, di Piratòn. 14 Ebbe quaranta figli e trenta nipoti, i quali cavalcavano settanta asinelli. Fu giudice d'Israele per otto anni. 15 Poi Abdon, figlio d'Illel, di Piratòn, morì e fu sepolto a Piratòn, nel territorio di Èfraim, sul monte dell'Amalecita.

Nascita di Sansone

13Gli Israeliti tornarono a fare quello che è male agli occhi del Signore e il Signore li consegnò nelle mani dei Filistei per quarant'anni.

2 C'era allora un uomo di Sorea, della tribù dei Daniti, chiamato Manòach; sua moglie era sterile e non aveva avuto figli. 3 L'angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: "Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. 4 Ora guàrdati dal bere vino o bevanda inebriante e non mangiare nulla d'impuro. 5 Poiché, ecco, tu concepirai e partorirai un figlio sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio fin dal seno materno; egli comincerà a salvare Israele dalle mani dei Filistei".

6 La donna andò a dire al marito: "Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l'aspetto di un angelo di Dio, un aspetto maestoso. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, 7 ma mi ha detto: "Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d'impuro, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte"".

8 Allora Manòach pregò il Signore e disse: "Perdona, mio Signore, l'uomo di Dio mandato da te venga di nuovo da noi e c'insegni quello che dobbiamo fare per il nascituro".

9 Dio ascoltò la preghiera di Manòach e l'angelo di Dio tornò ancora dalla donna, mentre stava nel campo; ma Manòach, suo marito, non era con lei. 10 La donna corse in fretta a informare il marito e gli disse: "Ecco, mi è apparso quell'uomo che venne da me l'altro giorno".

11 Manòach si alzò, seguì la moglie e, giunto da quell'uomo, gli disse: "Sei tu l'uomo che ha parlato a questa donna?".

Quegli rispose: "Sono io".

12 Manòach gli disse: "Quando la tua parola si sarà avverata, quale sarà la norma da seguire per il bambino e che cosa dovrà fare?".

13 L'angelo del Signore rispose a Manòach: "Si astenga la donna da quanto le ho detto: 14 non mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda inebriante e non mangi nulla d'impuro; osservi quanto le ho comandato".

15 Manòach disse all'angelo del Signore: "Permettici di trattenerti e di prepararti un capretto!".

16 L'angelo del Signore rispose a Manòach: "Anche se tu mi trattenessi, non mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un olocausto, offrilo al Signore". Manòach non sapeva che quello era l'angelo del Signore.

17 Manòach disse all'angelo del Signore: "Come ti chiami, perché ti rendiamo onore quando si sarà avverata la tua parola?".

18 L'angelo del Signore gli rispose: "Perché mi chiedi il mio nome? Esso è misterioso". 19 Manòach prese il capretto e l'offerta e sulla pietra li offrì in olocausto al Signore che opera cose misteriose. Manòach e la moglie stavano guardando: 20 mentre la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'angelo del Signore salì con la fiamma dell'altare. Manòach e la moglie, che stavano guardando, si gettarono allora con la faccia a terra 21 e l'angelo del Signore non apparve più né a Manòach né alla moglie. Allora Manòach comprese che quello era l'angelo del Signore.

22 Manòach disse alla moglie: "Moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio".

23 Ma sua moglie gli disse: "Se il Signore avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l'olocausto e l'offerta, non ci avrebbe mostrato tutte queste cose né ci avrebbe fatto udire proprio ora cose come queste".

24 E la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. 25 Lo spirito del Signore cominciò ad agire su di lui quando era nell'Accampamento di Dan, fra Sorea ed Estaòl.

Commento

La sua forza straordinaria

A volte Dio sembra non rispondere alle nostre preghiere. Preghiamo ma non succede nulla. Dio ci lascia attendere, ma questo attendere non è sempre facile. La verità è che Dio non ha mai fretta, ma è sempre puntuale.

In questo brano, osserviamo come Dio prepara la nascita di Sansone. Un giovane dalla forza straordinaria chiamato a salvare le persone del suo tempo. Una preparazione che è prefigurazione di qualcosa di grande, che avrebbe richiesto molto più tempo. Centinaia di anni dopo, Giovanni Battista (per molti versi simile a Sansone) preparerà la strada all'ultimo Salvatore del mondo.

Sansone nasce in una famiglia che aveva atteso a lungo la nascita di un figlio, esattamente come Sara con Isacco ed Elisabetta con Giovanni Battista.

Con Giovanni Battista, Sansone ha in comune diverse cose:

  1. In entrambi i casi, si pensa che la madre non possa avere figli e che sia necessario un miracolo (Giudici 13,3; Luca 1,7).
  2. In entrambi i casi, l'angelo del Signore parla ai genitori (Giudici 13,7; Luca 1,13).
  3. Entrambi i bambini sono destinati a Dio fin dalla nascita (Giudici 13,7; Luca 1,14-17)
  4. Nessuno dei due può bere alcolici (Giudici 13,7; Luca 1,15).
  5. Lo Spirito del Signore scende su entrambi fin dall'inizio della loro vita (Giudici 13,25; Luca 1,15).

In questo brano, troviamo un accenno a tutta la Trinità. Sentiamo parlare del "Signore" (Giudici 13,1), ma anche del tremendo "angelo del Signore" che appare ai genitori di Sansone (vv.3.6) e che poi sale al cielo in una fiamma (v.20).

Vedendo ciò, Manoach e sua moglie si gettano con la faccia a terra. Manoach capisce che è l'angelo del Signore: "Manoach disse alla moglie: 'Moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio'" (v.22). Ma per fortuna ha una "moglie ragionevole"! (v.23, AMP)

Ci si potrebbe chiedere se "l'angelo del Signore" corrisponda alla seconda persona della Trinità. Gesù usa infatti il linguaggio del Figlio dell'uomo ascendente (Giovanni 6,62). Nel Vangelo di Giovanni leggiamo poi di "angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo" (Giovanni 1,51).

Con la nascita di Sansone, la terza persona della Trinità, lo Spirito Santo, si dimostra all'opera: "La donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. Lo Spirito del Signore cominciò ad agire su di lui" (Giudici 13,24-25). Lo Spirito Santo dona a Sansone un'energia infinita e una forza illimitata.

Preghiera

Signore, grazie per la straordinaria forza che hai concesso a Sansone. Ti prego di riempirmi oggi con il tuo Spirito Santo. Donami la forza e il potere spirituali per resistere al nemico e per vivere una vita santa.

La moglie di Nicky dice

Giudici 12,8-9a

"Dopo di lui fu giudice d'Israele Ibsan, di Betlemme. Egli ebbe trenta figli e trenta figlie".

Wow! Di sicuro ha vissuto una vita molto impegnata!

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Alice Cooper quote from http://www.godscare.net/witness/alice\\_cooper.htm 3 May 2012

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