Giorno 138

Riconoscere Dio come Padre

Sapienziali Salmi 62,1-13
Nuovo Testamento Giovanni 9,35-10,21
Antico Testamento Rut 3,1-4,22

Introduzione

  • Cosa c'è di meglio nella vita che portare gioia, piacere e felicità alle persone? La conoscenza di Dio.
  • Perché siamo stati creati? Per conoscere Dio.
  • Quale scopo ha la nostra vita? Conoscere Dio.

Queste sono alcune delle domande che J. I. Packer pone all'inizio del suo libro Conoscere Dio, e a cui tenta di rispondere con un'unica risposta. Gesù ha detto: "Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre" (Giovanni 10,14-15a).

Sapienziali

Salmi 62,1-13

Salmo 62

1 Al maestro del coro. Su "Iedutùn". Salmo. Di Davide.

2 Solo in Dio riposa l'anima mia:
  da lui la mia salvezza.
3 Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
  mia difesa: mai potrò vacillare.

4 Fino a quando vi scaglierete contro un uomo,
  per abbatterlo tutti insieme
  come un muro cadente, come un recinto che crolla?
5 Tramano solo di precipitarlo dall'alto,
  godono della menzogna.
 Con la bocca benedicono,
  nel loro intimo maledicono.

6 Solo in Dio riposa l'anima mia:
  da lui la mia speranza.
7 Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
  mia difesa: non potrò vacillare.
8 In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
  il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.
9 Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
  davanti a lui aprite il vostro cuore:
  nostro rifugio è Dio.

10 Sì, sono un soffio i figli di Adamo,
  una menzogna tutti gli uomini:
 tutti insieme, posti sulla bilancia,
  sono più lievi di un soffio.
11 Non confidate nella violenza,
  non illudetevi della rapina;
 alla ricchezza, anche se abbonda,
  non attaccate il cuore.

12 Una parola ha detto Dio,
  due ne ho udite:
  la forza appartiene a Dio,
13 tua è la fedeltà, Signore;
  secondo le sue opere
  tu ripaghi ogni uomo.

Commento

Confidare in Dio, in ogni momento

Confidare in Dio è facile quando le cose vanno bene. Davide incoraggia il suo popolo. Dice: "Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore" (v.8). Confidare in Dio in ogni tempo significa confidare in lui non solo quando le cose vanno bene, ma anche quando vanno male. Quando nei momenti di difficoltà della vità confidiamo in lui, il nostro carattere si plasma e si rinforza.

Conoscere e confidare in Dio porta a:

  • 1. Riposo dell'anima

    Nel mezzo delle tue paure e ansie, puoi trovare la pace: "Solo in Dio riposa l'anima mia" (vv.2a.6a).
  • 2. Salvezza

    La salvezza viene dalla fede in Dio: "Da Lui la mia salvezza" (v.2), "Lui solo è mia roccia e mia salvezza" (v.3) e "In Dio è la mia salvezza e la mia gloria" (v.8).
  • 3. Sicurezza

    Niente è certo nella vita, tutto è insicuro, ma Dio "solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacillare" (v.7).

Come Gesù, Davide oppone l'amore di Dio alla ricchezza. Dice: "Alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore" (v.11b). Durante i miei primi anni da avvocato, a margine di questo passaggio, ho scritto: "Questo è un messaggio vitale per me oggi. Durante i giorni da studente è stato facile non pensare al denaro, ma ora che i soldi sono iniziati ad arrivare mi sorprendo a pensarci sempre di più, e a parlarne sempre di più. La battaglia è ardua, l'attrazione del mondo è forte. O poni il tuo cuore su Dio o sul denaro".

Preghiera

Signore, possa la mia anima trovare riposo solo in te. Grazie per aver promesso che nulla potrà mai scuotermi. Oggi desidero confidare in te.

Nuovo Testamento

Giovanni 9,35-10,21

Cecità spirituale

35 Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: "Tu, credi nel Figlio dell'uomo?".

36 Egli rispose: "E chi è, Signore, perché io creda in lui?".

37 Gli disse Gesù: "Lo hai visto: è colui che parla con te".

38 Ed egli disse: "Credo, Signore!". E si prostrò dinanzi a lui.

39 Gesù allora disse: "È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi".

40 Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: "Siamo ciechi anche noi?".

41 Gesù rispose loro: "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane".

Il buon pastore

10"In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. 2 Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3 Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4 E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5 Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei". 6 Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7 Allora Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8 Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.

11 Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12 Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13 perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

14 Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15 così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16 E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17 Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio".

19 Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole. 20 Molti di loro dicevano: "È indemoniato ed è fuori di sé; perché state ad ascoltarlo?".

21 Altri dicevano: "Queste parole non sono di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi ai ciechi?".

Commento

Vivere la vita in tutta la sua pienezza

Una volta pensavo che se fossi diventato cristiano non avrei più potuto godere delle cose belle della vita. Ma poi sono diventato cristiano e ho scoperto l'esatto contrario. Gesù dice che è venuto perché "abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (10,10) (cioè in pienezza, oltre alla capienza massima).

Giovanni evidenzia come l'uomo guarito dalla cecità non abbia difficoltà a credere in Gesù. Quando Gesù lo incontra e dice: "Credi nel figlio dell'uomo?" (9,35), lui risponde: "E chi è, Signore, perché io creda in lui" (v.36) e Gesù: "Lo hai visto; infatti è colui che parla con te" (v.37). Allora l'uomo esclama: "Credo, Signore!", e "si prostrò dinanzi a lui" (38). In Gesù, quell'uomo capisce di aver incontrato Dio in persona. Lo stesso vale noi. In Gesù, anche noi possiamo incontrare Dio.

Gesù spiega come, attraverso di lui, possiamo conoscere Dio, e lo fa attraverso due analogie. Nella prima, parla di se stesso come la via d'accesso (10,1). Il termine greco "thura" usato in questo passaggio ha il significato di "porta". Gesù è la porta per le pecore, attraverso la quale possiamo trovare la salvezza (v.9). Lui è la porta per il Padre. La porta per conoscere Dio è conoscere Gesù.

Nella seconda analogia, Gesù afferma più volte di essere il buon pastore. Il termine greco usato per tradurre buono, kalos, significa "bello", "nobile". Le pecore conoscono il pastore: "Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre" (vv.14-15). Un'analogia che richiama l’Antico Testamento in cui lo stesso Dio è descritto come "il pastore" (ad esempio in Salmi 23,1 e in Isaia 40,11). Conoscere Gesù è conoscere Dio.

  • Vivere la vita in pienezza
    Nella relazione con Gesù, troviamo significato, scopo, pace, perdono e vita in tutta la sua pienezza.

  • Non lasciare che il diavolo ci derubi
    Gesù oppone se stesso al "ladro" che viene "per rubare e uccidere e distruggere" (Giovanni 10,10). Il diavolo vuole derubarti della tua pace e della tua gioia di vita. Non lasciarglielo fare.

  • Essere certi che Dio ci ama
    Gesù oppone se stesso anche al pastore "mercenario", il quale “vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge" (v.12). Al pastore mercenario "non importa delle pecore" (v.13).

    Il buon pastore, invece, "dà la propria vita per le pecore" (v.11). Gesù dice: "Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso" (vv.17-18). Se mai dovessi dubitare che Dio ti ama, guarda alla croce. Gesù ha dato la sua vita per te.

    Gesù è venuto per dare la sua vita sulla croce così da rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono la nostra conoscenza e comunione con Dio nostro Padre.

  • Imparare a riconoscere la sua voce
    Le pecore riconoscono la voce del pastore. È un loro istinto naturale. "Le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori". "E le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce" (vv.3-4).

    Più conosci Gesù, più riconoscerai la sua voce e riuscirai a distinguerla da quella ingannevole del lupo.

  • Sapere che hai la vita eterna
    Gesù non solo è morto per te ma è anche risorto per te. Dice: "Ho il potere di darla e il potere di prenderla di nuovo" (v.18). Gesù ti dona la vita eterna.

    In seguito, riguardo alla vita eterna, dirà: "Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo" (17,3).

Preghiera

Signore, grazie perché ci ami così tanto da aver dato la tua vita per noi. Grazie perché ci doni la tua vita e la doni in tutta la sua pienezza.

Antico Testamento

Rut 3,1-4,22

Rut e Booz: l'incontro decisivo

3Un giorno Noemi, sua suocera, le disse: "Figlia mia, non devo forse cercarti una sistemazione, perché tu sia felice? 2 Ora, tu sei stata con le serve di Booz: egli è nostro parente e proprio questa sera deve ventilare l'orzo sull'aia. 3 Làvati, profùmati, mettiti il mantello e scendi all'aia. Ma non ti far riconoscere da lui prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. 4 Quando si sarà coricato - e tu dovrai sapere dove si è coricato - va', scoprigli i piedi e sdraiati lì. Ti dirà lui ciò che dovrai fare".

5 Rut le rispose: "Farò quanto mi dici". 6 Scese all'aia e fece quanto la suocera le aveva ordinato.

7 Booz mangiò, bevve e con il cuore allegro andò a dormire accanto al mucchio d'orzo. Allora essa venne pian piano, gli scoprì i piedi e si sdraiò. 8 Verso mezzanotte quell'uomo ebbe un brivido di freddo, si girò e vide una donna sdraiata ai suoi piedi.

9 Domandò: "Chi sei?".

Rispose: "Sono Rut, tua serva. Stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto".

10 Egli disse: "Sii benedetta dal Signore, figlia mia! Questo tuo secondo atto di bontà è ancora migliore del primo, perché non sei andata in cerca di uomini giovani, poveri o ricchi che fossero. 11 Ora, figlia mia, non temere! Farò per te tutto quanto chiedi, perché tutti i miei concittadini sanno che sei una donna di valore. 12 È vero: io ho il diritto di riscatto, ma c'è un altro che è parente più stretto di me. 13 Passa qui la notte e domani mattina, se lui vorrà assolvere il diritto di riscatto, va bene, lo faccia; ma se non vorrà riscattarti, io ti riscatterò, per la vita del Signore! Rimani coricata fino a domattina".

14 Ella rimase coricata ai suoi piedi fino alla mattina e si alzò prima che una persona riesca a riconoscere un'altra. Booz infatti pensava: "Nessuno deve sapere che questa donna è venuta nell'aia!".

15 Le disse: "Apri il mantello che hai addosso e tienilo forte". Lei lo tenne ed egli vi versò dentro sei misure d'orzo. Glielo pose sulle spalle e Rut rientrò in città.

16 Arrivata dalla suocera, questa le chiese: "Com'è andata, figlia mia?".

Ella le raccontò quanto quell'uomo aveva fatto per lei 17 e aggiunse: "Mi ha anche dato sei misure di orzo, dicendomi: "Non devi tornare da tua suocera a mani vuote"".

18 Noemi disse: "Sta' tranquilla, figlia mia, finché non sai come andrà a finire la cosa. Di certo quest'uomo non si darà pace, finché non avrà concluso oggi stesso questa faccenda".

Il riscatto e le nozze

4Booz dunque salì alla porta della città e lì si sedette. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale Booz aveva parlato. Booz lo chiamò: "Vieni a sederti qui, amico mio!". Quello si avvicinò e si sedette.

2 Poi Booz prese dieci degli anziani della città e disse loro: "Sedete qui". Quelli si sedettero. 3 Allora Booz disse a colui che aveva il diritto di riscatto: "Il campo che apparteneva al nostro fratello Elimèlec, lo mette in vendita Noemi, tornata dai campi di Moab. 4 Ho pensato bene di informartene e dirti: "Compralo davanti alle persone qui presenti e davanti agli anziani del mio popolo". Se vuoi riscattarlo, riscattalo pure; ma se non lo riscatti, fammelo sapere. Infatti, oltre a te, nessun altro ha il diritto di riscatto, e io vengo dopo di te".

Quegli rispose: "Lo riscatto io".

5 E Booz proseguì: "Quando acquisterai il campo da Noemi, tu dovrai acquistare anche Rut, la moabita, moglie del defunto, per mantenere il nome del defunto sulla sua eredità".

6 Allora colui che aveva il diritto di riscatto rispose: "Non posso esercitare il diritto di riscatto, altrimenti danneggerei la mia stessa eredità. Subentra tu nel mio diritto. Io non posso davvero esercitare questo diritto di riscatto".

7 Anticamente in Israele vigeva quest'usanza in relazione al diritto di riscatto o alla permuta: per convalidare un atto, uno si toglieva il sandalo e lo dava all'altro. Questa era la forma di autenticazione in Israele.

8 Allora colui che aveva il diritto di riscatto rispose a Booz: "Acquìstatelo tu". E si tolse il sandalo.

9 Allora Booz disse agli anziani e a tutta la gente: "Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato tutto quanto apparteneva a Elimèlec, a Chilion e a Maclon dalle mani di Noemi, 10 e che ho preso anche in moglie Rut, la moabita, già moglie di Maclon, per mantenere il nome del defunto sulla sua eredità, e perché il nome del defunto non scompaia tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni".

11 Tutta la gente che si trovava presso la porta rispose: "Ne siamo testimoni". Gli anziani aggiunsero: "Il Signore renda la donna, che entra in casa tua, come Rachele e Lia, le due donne che edificarono la casa d'Israele. Procùrati ricchezza in Èfrata, fatti un nome in Betlemme! 12 La tua casa sia come la casa di Peres, che Tamar partorì a Giuda, grazie alla posterità che il Signore ti darà da questa giovane!".

Noemi ottiene un figlio

13 Così Booz prese in moglie Rut. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: ella partorì un figlio. 14 E le donne dicevano a Noemi: "Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Il suo nome sarà ricordato in Israele! 15 Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito tua nuora, che ti ama e che vale per te più di sette figli".

16 Noemi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice. 17 Le vicine gli cercavano un nome e dicevano: "È nato un figlio a Noemi!". E lo chiamarono Obed. Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.

La genealogia di Davide

18 Questa è la discendenza di Peres:

 Peres generò Chesron,

 19 Chesron generò Ram,

 Ram generò Amminadàb,

 20 Amminadàb generò Nacson,

 Nacson generò Salmon,

 21 Salmon generò Booz,

 Booz generò Obed,

 22 Obed generò Iesse

 e Iesse generò Davide.

Commento

Onorare Dio in tutte le circostanze

Dio onora coloro che lo onorano e fanno ciò che è giusto, anche quando è gravoso o nei momenti di prova e difficoltà. In questo brano, Noemi (18-9), Rut (v.17 e seguenti) e Booz (2,4.12; 3,10.13; 4,11) onorano il Signore. Il loro esempio è un modello luminoso a cui ispirarsi.

Il libro di Rut inizia con Noemi, una donna che stava soffrendo e che si sentiva amareggiata nei confronti di Dio (1,20-21). Alcune persone le si fanno vicino e l'aiutano con gesti di straordinaria generosità. Sono le due nuore Rut e Orpa (v.8) e Booz, il quale, venuto a sapere della generosità di Rut, si prende cura di lei. Nel vedere questo, Noemi riacquista fiducia e dice: Egli "non ha rinunciato alla sua bontà verso i vivi e verso i morti" (2,20).

Rut obbedisce alla suocera in ogni dettaglio. La preoccupazione di Noemi è tutta per Rut. Booz è disciplinato, generoso e giusto. La sua vita è chiaramente centrata su Dio. Nel vedere Rut, dice: "Sii benedetta dal Signore, figlia mia" (3,10).

Ieri abbiamo visto come Rut onori Dio e faccia la cosa giusta dimostrandosi leale verso sua suocera. Oggi vediamo che Booz desidera sposare Rut, sente che è la cosa giusta da fare, eppure non procede, attende. Affronta il problema in modo assolutamente corretto, rispettando il protocollo e le tradizioni della cultura.

Booz non ha fretta di correre e di sposarsi. Umanamente parlando, corre il rischio di perdere Rut. Ma confida nel Signore e nel fatto che Egli ha tutto sotto controllo.

Il Signore apprezza e onora questo comportamento, così emozionante e meraviglioso. Booz e Rut si sposano e da loro nascerà il nonno del re Davide (4,17). La giovane serva Rut diviene così progenitrice del Signore Gesù Cristo (Matteo 1,5-6). In un certo senso, è come se Gesù in questo modo si facesse nostro parente-redentore (Rut 4,14). Egli ci chiama suoi fratelli e sorelle, comprende le nostre difficoltà ed opera per la nostra redenzione (Ebrei 2,11-12,17-18).

Attraverso il libro di Rut, vediamo la generosità di Dio in azione. Una generosità che passa attraverso la gentilezza umana di Rut, Noemi e Booz.

Preghiera

Signore, grazie per la tua straordinaria bontà verso di noi. Grazie per averci riscattato. Donaci il coraggio di onorarti sempre e di cercare di fare ciò che è giusto anche quando è più difficile.

La moglie di Nicky dice

Giovanni 10,10 è uno dei miei versetti preferiti: "Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".

La Bibbia è potente. Grazie a questo versetto, molti anni fa, ho incontrato Gesù Cristo per la prima volta e ho iniziato a seguirlo.

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

J. I. Packer, Knowing God, (Hodder & Stoughton, 1973) p.31.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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