Giorno 143

Celebrare gli avvenimenti della vita

Sapienziali Salmi 66,1-12
Nuovo Testamento Giovanni 12,37-13,17
Antico Testamento 1 Samuele 10,9-12,25

Introduzione

Nel descrivere la sua esperienza a Focus, la vacanza estiva della nostra chiesa, una giovane donna di 27 anni una volta disse: "Uno scorcio di paradiso". Raccontò anche di quanto quella vacanza le fosse mancata l'anno prima. Si era infatti concessa un bellissimo viaggio esotico, ma in quei giorni non aveva fatto altro che pensare e desiderare di essere a Focus.

Focus è il momento in cui l'intera nostra comunità si riunisce in una festa celebrativa di adorazione, ringraziamento e lode. Spesso sperimentiamo una grande effusione dello Spirito Santo. È un momento di crescita spirituale, in cui si ascolta un insegnamento pratico e di ispirazione sulla Bibbia e su come vivere la nostra vita. È un momento di risate, di divertimento e festa, in cui per una settimana si gioca, si canta e si balla. Facciamo nuove amicizie e trascorriamo una fantastica vacanza. È davvero "uno scorcio di paradiso".

La sua preparazione richiede tempo, ma celebrare gli avvenimenti della vita è molto importante.

Sapienziali

Salmi 66,1-12

Salmo 66

1 Al maestro del coro. Canto. Salmo.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
2  cantate la gloria del suo nome,
  dategli gloria con la lode.
3 Dite a Dio: "Terribili sono le tue opere!
  Per la grandezza della tua potenza
  ti lusingano i tuoi nemici.
4 A te si prostri tutta la terra,
  a te canti inni,
  canti al tuo nome".

5 Venite e vedete le opere di Dio,
  terribile nel suo agire sugli uomini.
6 Egli cambiò il mare in terraferma;
  passarono a piedi il fiume:
  per questo in lui esultiamo di gioia.
7 Con la sua forza domina in eterno,
  il suo occhio scruta le genti;
  contro di lui non si sollevino i ribelli.

8 Popoli, benedite il nostro Dio,
  fate risuonare la voce della sua lode;
9 è lui che ci mantiene fra i viventi
  e non ha lasciato vacillare i nostri piedi.
10 O Dio, tu ci hai messi alla prova;
  ci hai purificati come si purifica l'argento.
11 Ci hai fatto cadere in un agguato,
  hai stretto i nostri fianchi in una morsa.
12 Hai fatto cavalcare uomini sopra le nostre teste;
  siamo passati per il fuoco e per l'acqua,
  poi ci hai fatto uscire verso l'abbondanza.

Commento

Celebrare la bontà di Dio

A volte viviamo momenti "di inferno", come "spinti al limite" delle nostre capacità di sopportazione. A volte Dio usa queste situazioni per addestrarci e purificarci nel fuoco, come si purifica l'argento.

Dio ha condotto il suo popolo in tempi molto difficili:

"Ci hai fatto cadere in un agguato,
hai stretto i nostri fianchi in una morsa.
Hai fatto cavalcare uomini sopra le nostre teste;
siamo passati per il fuoco e per l'acqua,
poi ci hai fatto uscire verso l'abbondanza" (vv.11-12, MSG).

Queste situazioni della nostra vita vanno valorizzate e celebrate. La loro celebrazione dovrebbe "fare rumore": "Acclamate Dio, voi tutti della terra" (v.1, MSG). Il popolo di Dio canta lodi: "Terribili sono le tue opere! Per la grandezza della tua potenza" (v.3). Celebra ciò che Dio ha fatto (v.5). Si rallegra e loda Dio in modo che tutti intorno possano sentire: "Popoli, benedite il nostro Dio, fate risuonare la voce della sua lode" (v.8, MSG).

Preghiera

Signore, oggi desidero celebrare la tua bontà. Ti ringrazio perché mi fai passare attraverso il fuoco e l'acqua per condurmi in un luogo di abbondanza.

Nuovo Testamento

Giovanni 12,37-13,17

Incredulità dei Giudei

37 Sebbene avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui, 38 perché si compisse la parola detta dal profeta Isaia:

 Signore, chi ha creduto alla nostra parola?
  E la forza del Signore, a chi è stata rivelata?

39 Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse:

 40 Ha reso ciechi i loro occhi
  e duro il loro cuore,
 perché non vedano con gli occhi
  e non comprendano con il cuore
  e non si convertano, e io li guarisca!

41 Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui.

42 Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga. 43 Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio.

44 Gesù allora esclamò: "Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; 45 chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46 Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.

47 Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 48 Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell'ultimo giorno. 49 Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. 50 E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me".

Gesù lava i piedi ai discepoli

13Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.

2 Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4 si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5 Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.

6 Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?".

7 Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo".

8 Gli disse Pietro: "Tu non mi laverai i piedi in eterno!".

Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me".

9 Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!".

10 Soggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti". 11 Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: "Non tutti siete puri".

12 Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite quello che ho fatto per voi? 13 Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15 Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. 16 In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. 17 Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.

Commento

Celebrare Gesù

Nella vita, ci sono momenti in cui le cose vanno bene e momenti in cui le cose vanno male. In tutti i casi, c'è sempre una cosa che possiamo celebrare: Gesù è morto ed è risorto per noi. Gesù dice: "Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo" (12,47), e aggiunge: "Sono venuto... perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre" (v.46).

Poco prima di celebrare la Pasqua, Gesù si ritrova con i suoi discepoli e lava loro i piedi (13,1). Sono giorni di grande eccitazione a Gerusalemme con centinaia di migliaia di persone in arrivo per celebrare la Pasqua. Questo tempo di festa prefigura la morte e risurrezione di Gesù, che ora celebriamo soprattutto a Pasqua.

Finito di lavare loro i piedi, Gesù dice: "Capite quello che ho fatto per voi?" (v.12) A cosa si sta riferendo Gesù con questa domanda? Che cosa i suoi discepoli dovrebbero capire? Proviamo a rispondere:

  1. Amore
    Il gesto di Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli dimostra il suo amore "fino alla fine" (v.1). Un significato dell'amore, questo, che è molto più di quello che il mondo è solito attribuire alla parola "amore". L'amore è molto di più di un sentimento o di un'emozione. È la decisione di trattare le persone nel modo in cui le tratterebbe Gesù (vv.14-15)

  2. Servizio
    Le strade della Palestina erano sterrate e sporche, ricoperte probabilmente da centimetri di polvere che la prima pioggia avrebbe trasformato in fango liquido.

    Nelle famiglie benestanti, gli schiavi si sarebbero fatti trovare alla porta con un catino d'acqua, avrebbero sciolto i sandali dell'ospite e lavato i suoi piedi.

    Mentre i discepoli sono distesi, Gesù si alza, si toglie la tunica e si spoglia. Come uno schiavo, inizia a lavare i piedi. Gesù prende il posto della persona che nella società è considerata ultima, il posto di uno schiavo, quello che fa i lavori sporchi. Questo di Gesù è un capovolgimento totale del modello di leadership predominante nel mondo di allora e di oggi.

    Gesù, "il Signore e il Maestro" (v.14), si posiziona come l'ultimo nella società, colui che fa i lavori sporchi.

Così facendo, Gesù ci insegna ad amare le persone attraverso il servizio e a trattare coloro che ci servono con il massimo rispetto. 3. Umiltà
Gesù unisce in modo unico l'amore assoluto (v.1) e il potere assoluto: "Il Padre gli aveva dato tutto nelle mani" (v.3a). Pieno di amore, sceglie di agire con umiltà e di servire i suoi discepoli. Coloro che cercano la propria gloria (come Giuda, v.2) vengono ridotti al nulla. Coloro che si esaltano vengono umiliati. Coloro che si umiliano, vengono da Dio esaltati.

Gesù rivela un nuovo modo di esercitare l'autorità: attraverso l'amore, il servizio e l'umiltà. In questo modo colma il divario tra coloro che sono guide e coloro che sono guidati.
  1. Perdono
    La lavanda e la purificazione sono segno di perdono e purificazione dal peccato. La lavanda dei piedi è un'immagine di ciò che Gesù avrebbe da lì a poco fatto sulla croce per noi (v.7). Attraverso la sua morte, siamo totalmente perdonati. Tuttavia, se siamo già perdonati, perché Gesù ci insegna a pregare regolarmente per il perdono?

    Quando Gesù si avvicina a Pietro per lavargli i piedi, Pietro dice: "Tu non mi laverai i piedi in eterno!" Ma Gesù risponde: "Se non ti laverò, non avrai parte con me" (v.8). E Pietro: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!" Ma Gesù dice: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro" (v.10).

    Questa immagine è perfetta per comprendere il perdono. Quando riponiamo la nostra fede in Gesù, siamo resi totalmente puri e siamo perdonati. È come fare un bagno di purificazione completo.

    Capiterà a volte di sporcarsi i piedi, cioè di fare cose che offuscano la nostra amicizia con Dio. Ma la nostra relazione con lui rimane sicura.

Non abbiamo bisogno di rifare il bagno, di ridiventare cristiani. Di tanto in tanto, avremo bisogno di un atto di purificazione, di pulirci i piedi, ad esempio ogni giorno dicendo: "Signore, perdonami, purificami dalla sporcizia".

Oltre alla nostra grande celebrazione pasquale, ogni settimana, quando ci riuniamo nel giorno della risurrezione (domenica), ricordiamo e celebriamo questi eventi straordinari. Inoltre, ogni volta che riceviamo la comunione celebriamo la morte e risurrezione di Gesù.

Preghiera

Signore, aiutaci a seguire l'esempio di Gesù, non solo nelle parole ma anche nei fatti. Grazie per averci dato tanto per cui festeggiare.

Antico Testamento

1 Samuele 10,9-12,25

Saul incoronato re

9 Appena egli ebbe voltato le spalle per partire da Samuele, Dio gli mutò il cuore e tutti questi segni si verificarono il giorno stesso. 10 Arrivarono là, a Gàbaa, ed ecco una schiera di profeti di fronte a loro; lo spirito di Dio irruppe su di lui e si mise a fare il profeta in mezzo a loro. 11 Quanti lo avevano conosciuto prima, vedendolo d'un tratto fare il profeta con i profeti, si dissero l'un l'altro: "Che è accaduto al figlio di Kis? È dunque anche Saul tra i profeti?".

12 Uno del luogo disse: "E chi è il loro padre?". Per questo passò in proverbio l'espressione: "È dunque anche Saul tra i profeti?". 13 Quando ebbe terminato di profetare andò sull'altura.

14 Lo zio di Saul chiese poi a lui e al suo domestico: "Dove siete andati?".

Rispose: "A cercare le asine e, vedendo che non c'erano, ci siamo recati da Samuele".

15 Lo zio di Saul soggiunse: "Raccontami quello che vi ha detto Samuele".

16 Saul rispose allo zio: "Ci ha assicurato che le asine erano state ritrovate". Ma non gli riferì il discorso del regno, che gli aveva tenuto Samuele.

17 Samuele convocò il popolo davanti a Dio a Mispa 18 e disse agli Israeliti: "Dice il Signore, Dio d'Israele: Io ho fatto salire Israele dall'Egitto e l'ho liberato dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti i regni che vi affliggevano. 19 Ma voi oggi avete ripudiato il vostro Dio, il quale solo vi salva da tutti i vostri mali e da tutte le tribolazioni. E gli avete detto: "Costituisci un re sopra di noi!". Ora mettetevi davanti a Dio distinti per tribù e per casati".

20 Samuele fece accostare ogni tribù d'Israele e fu sorteggiata la tribù di Beniamino. 21 Fece poi accostare la tribù di Beniamino distinta per casati e fu sorteggiato il casato di Matrì e fu sorteggiato Saul figlio di Kis. Si misero a cercarlo, ma non lo si trovò. 22 Allora consultarono di nuovo il Signore: "È venuto qui quell'uomo?".

Disse il Signore: "Eccolo nascosto in mezzo ai bagagli".

23 Corsero a prenderlo di là ed egli si collocò in mezzo al popolo: sopravanzava dalla spalla in su tutto il popolo. 24 Samuele disse a tutto il popolo: "Vedete dunque chi il Signore ha eletto, perché non c'è nessuno in tutto il popolo come lui".

Tutto il popolo proruppe in un grido: "Viva il re!".

25 Samuele espose a tutto il popolo il diritto del regno e lo scrisse in un libro, che depositò davanti al Signore. Poi Samuele congedò tutto il popolo, perché ognuno tornasse a casa sua.

26 Anche Saul tornò a casa, a Gàbaa, e lo seguirono uomini valorosi, ai quali Dio aveva toccato il cuore. 27 Ma degli uomini perversi dissero: "Potrà forse salvarci costui?". Così lo disprezzarono e non vollero portargli alcun dono. Ma egli rimase in silenzio.

Prima vittoria militare di Saul

11Nacas l'Ammonita si mosse e pose il campo contro Iabes di Gàlaad. Tutti i cittadini di Iabes di Gàlaad dissero allora a Nacas: "Fa' un patto con noi e ti saremo sudditi".

2 Rispose loro Nacas l'Ammonita: "A queste condizioni farò un patto con voi: possa io cavare a tutti voi l'occhio destro e porre tale gesto a oltraggio di tutto Israele".

3 Di nuovo chiesero gli anziani di Iabes: "Lasciaci sette giorni per inviare messaggeri in tutto il territorio d'Israele. Se nessuno verrà a salvarci, usciremo incontro a te".

4 I messaggeri arrivarono a Gàbaa di Saul e riferirono quelle parole davanti al popolo, e tutto il popolo levò la voce e pianse. 5 Ma ecco che Saul veniva dalla campagna dietro l'armento. Chiese dunque Saul: "Che ha il popolo da piangere?". Riferirono a lui le parole degli uomini di Iabes.

6 Lo spirito di Dio irruppe allora su Saul ed egli, appena udite quelle parole, si irritò molto. 7 Prese un paio di buoi, li fece a pezzi e li inviò in tutto il territorio d'Israele per mezzo di messaggeri con questo proclama: "A chi non uscirà dietro Saul e dietro Samuele, così sarà fatto dei suoi buoi". Cadde il terrore del Signore sul popolo e si mossero come un sol uomo. 8 Saul li passò in rassegna a Bezek e risultarono trecentomila Israeliti e trentamila di Giuda.

9 Dissero allora ai messaggeri che erano giunti: "Direte ai cittadini di Iabes di Gàlaad: "Domani, quando il sole comincerà a scaldare, sarete salvi"". I messaggeri partirono e riferirono agli uomini di Iabes, che ne ebbero grande gioia. 10 Allora gli uomini di Iabes dissero a Nacas: "Domani usciremo incontro a voi e ci farete quanto sembrerà bene ai vostri occhi".

11 Il giorno dopo Saul divise il popolo in tre schiere e irruppe in mezzo al campo sul far del mattino; batterono gli Ammoniti finché il giorno si fece caldo. Quelli che scamparono furono dispersi: non ne rimasero due insieme.

Saul confermato re

12 Il popolo allora disse a Samuele: "Chi ha detto: "Dovrà forse regnare Saul su di noi?". Consegnaci costoro e li faremo morire".

13 Ma Saul disse: "Oggi non si deve far morire nessuno, perché in questo giorno il Signore ha operato la salvezza in Israele".

14 Samuele ordinò al popolo: "Su, andiamo a Gàlgala: là inaugureremo il regno". 15 Tutto il popolo andò a Gàlgala, e là davanti al Signore a Gàlgala, riconobbero Saul come re; qui offrirono anche sacrifici di comunione davanti al Signore con grande gioia, Saul e tutti gli Israeliti.

Discorso di Samuele

12Allora Samuele disse a tutto Israele: "Ecco, ho ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete detto e ho costituito su di voi un re. 2 Ora, ecco che il re procede davanti a voi. Quanto a me, sono diventato vecchio e canuto e i miei figli eccoli tra voi. Io ho camminato dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi. 3 Eccomi, pronunciatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato. A chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l'asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!".

4 Risposero: "Non ci hai trattato con prepotenza, né ci hai fatto offesa, né hai preso nulla da nessuno".

5 Egli soggiunse loro: "È testimone il Signore contro di voi, ed è testimone oggi il suo consacrato, che non trovaste niente in mano mia".

Risposero: "Sì, è testimone".

6 Allora Samuele disse al popolo: "È il Signore che ha stabilito Mosè e Aronne, e che ha fatto salire i vostri padri dalla terra d'Egitto. 7 Ora fatevi avanti, perché voglio giudicarvi davanti al Signore a causa di tutti i benefici che il Signore ha operato con voi e con i vostri padri.

8 Quando Giacobbe andò in Egitto e i vostri padri gridarono al Signore, il Signore mandò loro Mosè e Aronne, che li fecero uscire dall'Egitto e li fecero risiedere in questo luogo.

9 Ma essi dimenticarono il Signore, loro Dio, ed egli li consegnò in potere di Sìsara, capo dell'esercito di Asor, e in mano dei Filistei e in mano del re di Moab, che mossero loro guerra. 10 Essi gridarono al Signore e dissero: "Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il Signore e abbiamo servito i Baal e le Astarti! Ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te". 11 Allora il Signore vi mandò Ierub-Baal e Barak e Iefte e Samuele, e vi liberò dalle mani dei nemici che vi circondavano e siete vissuti tranquilli.

12 Eppure, quando avete visto che Nacas, re degli Ammoniti, muoveva contro di voi, mi avete detto: "No, un re regni sopra di noi". Invece il Signore, vostro Dio, è vostro re. 13 Ora ecco il re che avete scelto e che avevate chiesto. Ecco che il Signore ha posto un re sopra di voi. 14 Dunque, se temerete il Signore, se lo servirete e ascolterete la sua voce e non sarete ribelli alla parola del Signore, voi e il re che regna su di voi sarete con il Signore, vostro Dio. 15 Se invece non ascolterete la voce del Signore e sarete ribelli alla sua parola, la mano del Signore peserà su di voi e sui vostri padri.

16 Fatevi avanti ancora e osservate questa grande cosa che il Signore sta per compiere sotto i vostri occhi. 17 Non è forse questo il tempo della mietitura del grano? Ma io griderò al Signore ed egli manderà tuoni e pioggia. Così vi persuaderete e constaterete che grande è il male che avete fatto davanti al Signore chiedendo un re per voi".

18 Samuele allora invocò il Signore, e il Signore mandò subito tuoni e pioggia in quel giorno. Tutto il popolo ebbe grande timore del Signore e di Samuele.

19 Tutto il popolo perciò disse a Samuele: "Prega il Signore, tuo Dio, per noi tuoi servi che non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri peccati il male di aver chiesto per noi un re".

20 Samuele disse al popolo: "Non temete: voi avete fatto tutto questo male, ma almeno non allontanatevi dal Signore, anzi servite lui, il Signore, con tutto il cuore. 21 Non allontanatevi dietro nullità che non possono giovare né salvare, perché appunto sono nullità. 22 Certo, il Signore non abbandonerà il suo popolo, a causa del suo grande nome, perché il Signore ha deciso di fare di voi il suo popolo. 23 Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro il Signore, tralasciando di supplicare per voi e di indicarvi la via buona e retta. 24 Solo temete il Signore e servitelo fedelmente con tutto il cuore: considerate infatti le grandi cose che ha operato tra voi. 25 Se invece vorrete fare il male, voi e il vostro re perirete".

Commento

Celebrare il successo

Saul inizia la sua "luna di miele" come re. Lo Spirito di Dio scende su di lui con potenza ed egli profetizza (10,9-13). Dio gli dona grande sapienza nell'affrontare l'opposizione. Sa quando tacere (v.27).

Ben presto si trova a fare i conti con alcuni "uomini perversi" (v.27). Alcuni si lasciano toccare nel cuore da Dio (v.26). Altri preparano ostacoli e si comportano da piantagrane. Dio opera sempre con potenza. Tuttavia, non mancano e non mancheranno persone moleste che preparano ostacoli e si comportano da piantagrane.

Mentre il popolo di Dio affronta la terribile crudeltà di un uomo che voleva cavare l'occhio destro ad ogni persona, "lo spirito di Dio” irrompe su Saul (11,6). Dio gli concede una grande vittoria e in seguito la saggezza di dire: "Oggi non si deve far morire nessuno, perché in questo giorno il Signore ha operato la salvezza in Israele" (v.13). Festeggiano così "con grande gioia" (v.15).

Nel suo discorso di saluto finale, Samuele racconta di quante volte Dio ha dato successo al suo popolo ogni volta che ha chiesto aiuto (12,8.10-11). Li esorta a considerare "le grandi cose che ha operato” tra loro (v.24). In seguito alla preghiera di Samuele, molte di queste si avvereranno. Dice: "Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro il Signore, tralasciando di supplicare per voi" (v.23).

A volte, i nostri bisogni e le nostre preoccupazioni riempiono la nostra mente e le nostre preghiere da non riuscire a pregare per gli altri. Pregare gli uni per gli altri è invece molto importante.

Il brano di oggi si conclude con Samuele che dice al popolo di considerare "le grandi cose" che Dio ha operato per loro (v.24). Qualunque cosa stia succedendo nella nostra vita, siamo sempre invitati a guardare indietro, a considerare e celebrare il nostro perdono, il dono dello Spirito Santo, la promessa di gloria e tutte le altre grandi cose che Dio ha fatto per noi.

Preghiera

Signore, oggi voglio gettare uno sguardo al mio passato per renderti grazie e celebrare tutte le grandi cose che hai fatto per me.

La moglie di Nicky dice

1 Samuele 11,6

"Lo spirito di Dio irruppe allora su Saul ed egli, appena udite quelle parole, si irritò molto".

Penso che lo Spirito di Dio trovi difficoltà a scendere sulle persone piene di ira. Ma penso anche che lo Spirito possa liberare dall'ira e portare gioia, pace e profonda sicurezza. Ma non sempre l'ira è un male. Nelle situazioni di ingiustizia, l'ira ci spinge all'azione.

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