Come finire bene
Introduzione
Nella vita è facile sbagliare, specialmente all'inizio. Potremo sbagliare strada, commettere degli errori, avere dei rimpianti. Ma in tutti i casi, avremo sempre la possibilità di finire bene, e questo è ciò che conta.
Alcuni iniziano bene, ma poi finiscono male. Nel suo bestseller Good to Great, il consulente aziendale Jim Collins racconta il declino di molte aziende durante la recessione. Anche la "più solida" delle aziende può cadere.
Nel suo libro più recente, How the Mighty Fall, Collins esamina il processo che porta a questo declino. Il declino inizia con "l'arroganza nata dal successo". Come per Saul nel brano dell'Antico Testamento di oggi, orgoglio e arroganza (1 Samuele 15,23) sono l'inizio del processo mediante il quale i potenti cadono. Saul inizia bene, ma non finisce bene.
Finire bene è più importante che iniziare bene. Nel Nuovo Testamento, Saulo di Tarso inizia molto male (perseguita Gesù), ma poi finisce molto bene (l'apostolo Paolo, il grande).
Gesù, come sempre, ci indica la via. La sua vita è relativamente breve. Muore poco più che trentenne, ma finisce bene. Riesce a completare l'opera che il Padre gli ha affidato (Giovanni 17,4). Questa è l'ambizione di vita più grande per me. Portare a compimento l'opera che Dio mi ha affidato.
La domanda che oggi ci poniamo è: come riuscire in questo, come finire bene?
Proverbi 12,28-13,9
28 Sui sentieri della giustizia si trova la vita,
la sua strada non va mai alla morte.
13Il figlio saggio ama la correzione del padre,
lo spavaldo non ascolta il rimprovero.
2 Con il frutto della bocca ci si nutre di beni,
ma l'appetito dei perfidi si ciba di violenza.
3 Chi sorveglia la bocca preserva la sua vita,
chi spalanca le sue labbra va incontro alla rovina.
4 Il pigro brama, ma non c'è nulla per il suo appetito,
mentre l'appetito dei laboriosi sarà soddisfatto.
5 Il giusto odia la parola falsa,
l'empio disonora e diffama.
6 La giustizia custodisce chi ha una condotta integra,
la malvagità manda in rovina il peccatore.
7 C'è chi fa il ricco e non ha nulla,
c'è chi fa il povero e possiede molti beni.
8 Riscatto della vita d'un uomo è la sua ricchezza,
ma il povero non avverte la minaccia.
9 La luce dei giusti porta gioia, la lampada dei malvagi si spegne.
Commento
Guardare a lungo termine
L'autore di Proverbi ci incoraggia a guardare a lungo termine e a rimanere sulla via della "giustizia" dove "si trova la vita, la sua strada non va mai alla morte" (12,28). A volte siamo tentati a guardare solo il "qui" e "ora". Ciò che dovremmo fare invece è guardare in funzione dell'eternità.
Ma come possiamo rimanere sulla via della giustizia e vivere una vita giusta?
1. Ascoltare i consigli dei genitori
"Il figlio saggio ama la correzione del padre" (13,1). Onorare i genitori è in cima alla lista delle priorità di Dio. La vita familiare e un buon rapporto genitori-figli sono aspetti molto importanti. Su questo argomento, consiglio il libro The Parenting Book di Nicky e Sila Lee.
2. Custodire le labbra
"Chi sorveglia la bocca preserva la sua vita, chi spalanca le sue labbra va incontro alla rovina" (v.3). Controllare le parole e custodire la propria lingua è molto importante. Non dovremmo mai sottovalutare questo aspetto.
3. Lavorare sodo
"L'appetito dei laboriosi sarà soddisfatto" (v.4). Il lavoro è una benedizione. Il successo può richiedere un duro lavoro. Richiede perseveranza diligente. Winston Churchill ha detto: "Il successo consiste nel passare da un fallimento all'altro senza perdere l'entusiasmo".
4. Amare la verità
"Il giusto odia la parola falsa" (v.5). Siamo chiamati ad odiare la disonestà e ad amare la verità. Mark Twain ha detto: "Se dici la verità, non devi ricordare nulla".
5. Essere persone integre
"La giustizia custodisce chi ha una condotta integra" (v.6). Integrità non significa essere perfetti. Significa essere onesti, reali e autentici (il contrario dell'ipocrisia). Nel suo libro Integrity, lo psicologo clinico Henry Cloud scrive che l'integrità "è la chiave del successo. Una persona con integrità ha la capacità, spesso rara, di mettere insieme tutto, per far sì che tutto accada, non importa quanto difficili possano essere le circostanze".
Preghiera
Signore, aiutami ad essere sapiente, ad onorare i miei genitori, a custodire le mie labbra, a lavorare sodo, ad amare la verità e a vivere una vita di integrità.
Giovanni 14,1-31
Gesù conforta i suoi discepoli
14Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2 Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? 3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4 E del luogo dove io vado, conoscete la via".
Gesù è la via che conduce al Padre
5 Gli disse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?".
6 Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto".
8 Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta".
9 Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? 10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11 Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. 12 In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. 13 E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Gesù promette lo Spirito Santo
15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".
22 Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?".
23 Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25 Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26 Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
28 Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29 Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. 30 Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, 31 ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco.
Alzatevi, andiamo via di qui".
Commento
Confidare nella fedeltà di Gesù
A volte ci sentiamo turbati, angosciati, agitati o spaventati. Gesù non vuole che ci sentiamo così. Vuole che nel nostro cuore vi sia la pace (vv.1.27).
Gesù sa che la sua vita su questa terra sta per finire. Sta per lasciare i suoi discepoli (v.27) e per tornare al Padre (v.3). Ai discepoli dice: "Non sia turbato il vostro cuore" (v.1, AMP) e "vi lascio la pace" (v.27). Gesù non ci lascia soli. Ci dona un'eredità straordinaria.
- Gesù ha piani di bontà per il tuo futuro
Dice: "Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore... Vado a prepararvi un posto" (v.2 MSG). In Cristo, il tuo futuro è totalmente al sicuro. - Gesù sta tornando per te
La morte in questa vita terrena non è la fine di tutto. Ai suoi discepoli, Gesù dice: "Verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi" (v.3). Tu sarai con Gesù per sempre. - Gesù ha aperto la strada per farti conoscere Dio
Tommaso chiede: "Come possiamo riconoscere la via?" Gesù risponde: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (vv.5-6). - Gesù rivela Dio
Filippo dice: "Signore, mostraci il Padre" (v.8). Gesù risponde: "Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi tu dire: 'Mostraci il Padre'?" (v.9) Se vuoi sapere come è fatto Dio, guarda Gesù. - Gesù farà cose ancora più grandi attraverso di te
Attraverso coloro che lo seguiranno, Gesù farà cose ancora più grandi di quando era sulla terra (v.12). - Gesù risponderà alle tue preghiere
"E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò" (vv.13-14, MSG). - Gesù non ci lascerà mai soli
Gesù dice: "Non vi lascerò orfani" (v.18). Dice che il Padre "vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi sempre, lo Spirito della Verità... egli rimane presso di voi e sarà in voi!" (vv.16-17, MSG) - Gesù continuerà ad amarci
"Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui" (v.21b). - Gesù e il Padre prenderanno dimora presso di te
Gesù ha detto: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (v.23). - Gesù ci lascia la pace
"Vi lascio la pace... Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore" (v.27). La pace viene dalla fiducia che Gesù è con noi ed in noi. Gesù è la nostra pace.
Ma com'è possibile tutto questo? Il modo in cui Gesù ci dona la sua eredità è attraverso lo Spirito Santo. Gesù ha mandato lo Spirito Santo (il paraclito) a dimorare nel nostro cuore: "Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto" (v.26, MSG).
La parola greca usata ad indicare lo Spirito Santo è parakletos, che letteralmente significa "colui chiamato a fianco". Lo Spirito Santo ha un significato poliedrico: consigliere, avvocato, consolatore, incoraggiatore, aiutante, qualcuno che ti sta vicino, colui che ti fa da amico. Ad esempio una madre è paraclito per il suo bambino. Ne allontana l'angoscia della solitudine. Porta presenza, sicurezza, pace e comunione.
Lo Spirito Santo ora vive in noi e ci dona vigore e nuovo amore, in modo che anche noi, Chiesa, possiamo continuare la missione di Gesù nel mondo.
Gesù ha pensato molto bene a tutto e ha preparato un grande piano di successione!
Preghiera
Signore, grazie perché ci doni lo Spirito Santo e perché attraverso lo Spirito Santo vivi in noi. Grazie perché ci doni la tua pace e prometti di rispondere alle nostre preghiere.
1 Samuele 14,24-15,35
Gionata mangia favo di miele
24 Gli uomini d'Israele erano sfiniti in quel giorno, ma Saul fece giurare a tutto il popolo: "Maledetto chiunque toccherà cibo prima di sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici". E nessuno del popolo gustò cibo.
25 Tutta la gente passò per una selva, dove c'erano favi di miele sul suolo. 26 Il popolo passò per la selva, ed ecco si vedeva colare il miele, ma nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il popolo temeva il giuramento. 27 Ma Giònata non aveva saputo che suo padre aveva fatto giurare il popolo, quindi allungò la punta del bastone che teneva in mano e la intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e i suoi occhi si rischiararono. 28 Uno fra la gente intervenne dicendo: "Tuo padre ha fatto fare questo solenne giuramento al popolo: "Maledetto chiunque toccherà cibo quest'oggi!", sebbene il popolo fosse sfinito".
29 Rispose Giònata: "Mio padre ha rovinato il paese! Guardate come si sono rischiarati i miei occhi perché ho gustato un po' di questo miele. 30 Magari il popolo avesse mangiato oggi del bottino dei nemici che ha trovato. Quanto maggiore sarebbe stata ora la sconfitta dei Filistei!".
31 In quel giorno essi batterono i Filistei da Micmas fino ad Àialon e il popolo era sfinito. 32 Il popolo si gettò sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono per terra e li mangiarono con il sangue. 33 La cosa fu annunciata a Saul: "Ecco, il popolo pecca contro il Signore, mangiando con il sangue".
Rispose: "Avete prevaricato! Rotolate subito qui una grande pietra". 34 Saul soggiunse: "Passate tra il popolo e dite loro che ognuno mi conduca qua il suo bue e il suo montone e li macellerete su questa pietra e ne mangerete; così non peccherete contro il Signore, mangiando il sangue".
E tutto il popolo condusse nella notte ciascuno il bestiame che aveva e là lo macellò. 35 Saul innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che egli edificò al Signore.
36 Quindi Saul disse: "Scendiamo a inseguire i Filistei questa notte stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo scampare uno solo di loro".
Gli risposero: "Fa' quanto ti sembra bene".
Ma il sacerdote disse: "Accostiamoci qui a Dio".
37 Saul dunque interrogò Dio: "Devo scendere a inseguire i Filistei? Li consegnerai in mano d'Israele?". Ma quel giorno non gli rispose.
38 Allora Saul disse: "Accostatevi qui, autorità tutte del popolo. Cercate ed esaminate da chi sia stato commesso oggi il peccato, 39 perché per la vita del Signore, salvatore d'Israele, certamente costui morirà, anche se si trattasse di mio figlio Giònata". Ma nessuno del popolo gli rispose.
40 Perciò disse a tutto Israele: "Voi state da una parte e io e mio figlio Giònata staremo dall'altra".
Il popolo rispose a Saul: "Fa' quanto ti sembra bene".
41 Saul disse al Signore: "Dio d'Israele, da' una risposta chiara". E furono indicati Giònata e Saul, mentre il popolo restò libero. 42 Saul soggiunse: "Tirate a sorte tra me e mio figlio Giònata". E fu indicato Giònata.
43 Saul disse a Giònata: "Narrami quello che hai fatto".
Giònata raccontò: "Sì, ho assaggiato un po' di miele con la punta del bastone che avevo in mano. Ecco, morirò".
44 Saul disse: "Faccia Dio a me questo e anche di peggio, se non andrai a morte, Giònata!".
45 Ma il popolo disse a Saul: "Dovrà forse morire Giònata, che ha ottenuto questa grande vittoria in Israele? Non sia mai! Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello del suo capo, perché in questo giorno egli ha operato con Dio". Così il popolo riscattò Giònata, che non fu messo a morte.
46 Saul si ritrasse dall'inseguire i Filistei e questi raggiunsero il loro territorio.
47 Saul si assicurò il regno su Israele e combatté contro tutti i nemici all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Soba e i Filistei, e dovunque si volgeva, aveva successo. 48 Compì imprese coraggiose, batté gli Amaleciti e liberò Israele dalle mani degli oppressori.
La famiglia di Saul
49 Figli di Saul furono Giònata, Isvì e Malchisùa; le sue due figlie si chiamavano Merab, la maggiore, e Mical, la più piccola. 50 La moglie di Saul si chiamava Achinòam, figlia di Achimàas. Il capo delle sue milizie si chiamava Abner figlio di Ner, zio di Saul. 51 Kis, padre di Saul, e Ner, padre di Abner, erano figli di Abièl.
52 Durante tutto il tempo di Saul vi fu guerra aperta con i Filistei; se Saul scorgeva un uomo robusto o un giovane coraggioso, lo prendeva al suo seguito.
Saul è rifiutato come re
15Samuele disse a Saul: "Il Signore ha inviato me per ungerti re sopra Israele, suo popolo. Ora ascolta la voce del Signore. 2 Così dice il Signore degli eserciti: "Ho considerato ciò che ha fatto Amalèk a Israele, come gli si oppose per la via, quando usciva dall'Egitto. 3 Va', dunque, e colpisci Amalèk, e vota allo sterminio quanto gli appartiene; non risparmiarlo, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini"".
4 Saul convocò il popolo e passò in rassegna le truppe a Telaìm: erano duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda. 5 Saul venne alla città di Amalèk e tese un'imboscata nella valle. 6 Disse inoltre Saul ai Keniti: "Andate via, ritiratevi dagli Amaleciti prima che vi distrugga insieme con loro, poiché avete usato benevolenza con tutti gli Israeliti, quando uscivano dall'Egitto". I Keniti si ritirarono da Amalèk.
7 Saul colpì Amalèk da Avìla in direzione di Sur, che è di fronte all'Egitto. 8 Egli prese vivo Agag, re di Amalèk, e sterminò a fil di spada tutto il popolo. 9 Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio del bestiame minuto e grosso, cioè gli animali grassi e gli agnelli, tutto il meglio, e non vollero sterminarli; invece votarono allo sterminio tutto il bestiame scadente e patito.
10 Allora fu rivolta a Samuele questa parola del Signore: 11 "Mi pento di aver fatto regnare Saul, perché si è allontanato da me e non ha rispettato la mia parola". Samuele si adirò e alzò grida al Signore tutta la notte.
12 Al mattino presto Samuele si alzò per andare incontro a Saul, ma fu annunciato a Samuele: "Saul è andato a Carmel, ed ecco si è fatto costruire un trofeo, poi è tornato passando altrove ed è sceso a Gàlgala".
13 Samuele raggiunse Saul e Saul gli disse: "Benedetto tu sia dal Signore; ho eseguito gli ordini del Signore".
14 Rispose Samuele: "Ma che è questo belar di pecore che mi giunge all'orecchio, e questi muggiti d'armento che odo?".
15 Disse Saul: "Li hanno condotti qui dagli Amaleciti, come il meglio del bestiame grosso e minuto, che il popolo ha risparmiato per sacrificarli al Signore, tuo Dio. Il resto l'abbiamo votato allo sterminio".
16 Rispose Samuele a Saul: "Lascia che ti annunci ciò che il Signore mi ha detto questa notte".
E Saul gli disse: "Parla!".
17 Samuele continuò: "Non sei tu capo delle tribù d'Israele, benché piccolo ai tuoi stessi occhi? Il Signore non ti ha forse unto re d'Israele? 18 Il Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: "Va', vota allo sterminio quei peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai distrutti". 19 Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore e ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?".
20 Saul insisté con Samuele: "Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag, re di Amalèk, e ho sterminato gli Amaleciti. 21 Il popolo poi ha preso dal bottino bestiame minuto e grosso, primizie di ciò che è votato allo sterminio, per sacrificare al Signore, tuo Dio, a Gàlgala".
22 Samuele esclamò:
"Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici
quanto l'obbedienza alla voce del Signore?
Ecco, obbedire è meglio del sacrificio,
essere docili è meglio del grasso degli arieti.
23 Sì, peccato di divinazione è la ribellione,
e colpa e terafìm l'ostinazione.
Poiché hai rigettato la parola del Signore,
egli ti ha rigettato come re".
24 Saul disse allora a Samuele: "Ho peccato per avere trasgredito il comando del Signore e i tuoi ordini, mentre ho temuto il popolo e ho ascoltato la sua voce. 25 Ma ora, perdona il mio peccato e ritorna con me, perché possa prostrarmi al Signore".
26 Ma Samuele rispose a Saul: "Non posso ritornare con te, perché tu stesso hai rigettato la parola del Signore e il Signore ti ha rigettato, perché tu non sia più re sopra Israele".
27 Samuele si voltò per andarsene, ma Saul gli afferrò un lembo del mantello, che si strappò. 28 Samuele gli disse: "Oggi il Signore ha strappato da te il regno d'Israele e l'ha dato a un altro migliore di te. 29 D'altra parte colui che è la gloria d'Israele non mentisce né può pentirsi, perché egli non è uomo per pentirsi".
30 Saul disse: "Ho peccato, ma onorami ora davanti agli anziani del mio popolo e davanti a Israele; ritorna con me perché mi possa prostrare al Signore, tuo Dio". 31 Samuele ritornò con Saul e questi si prostrò al Signore.
32 Poi Samuele disse: "Conducetemi Agag, re di Amalèk".
Agag avanzò in catene verso di lui e disse: "Certo è passata l'amarezza della morte!".
33 Samuele l'apostrofò:
"Come la tua spada ha privato di figli le donne,
così tra le donne sarà privata di figli tua madre".
E Samuele abbatté Agag davanti al Signore a Gàlgala.
34 Samuele andò quindi a Rama e Saul salì a casa sua, a Gàbaa di Saul. 35 Samuele non rivide più Saul fino al giorno della sua morte; ma Samuele piangeva per Saul, perché il Signore si era pentito di aver fatto regnare Saul su Israele.
Commento
Onorare il Signore fino alla fine
Saul inizia bene. Dio gli dona grande successo. Nei suoi primi giorni di leadership, ci offre un buon esempio. Sceglie persone buone e "coraggiose" (14,52) e le coinvolge.
Tuttavia, a causa della sua disobbedienza e arroganza, non finisce bene. Obbedienza parziale è sempre disobbedienza. Non ha solo disobbedito a Dio ma "si è fatto costruire un trofeo" (15,12 MSG). Quanto è diverso Saul da Gesù, il cui scopo, come abbiamo visto nel brano di oggi, è di glorificare il Padre (Giovanni 14,13).
Samuele dice a Saul: "Non sei tu capo delle tribù d'Israele, benché piccolo ai tuoi stessi occhi? Il Signore non ti ha forse unto re d'Israele?… Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore?… Il Signore gradisce forse gli olocausti e i sacrifici quanto l'obbedienza alla voce del Signore? Ecco, obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è meglio del grasso degli arieti. Poiché hai rigettato la parola del Signore, egli ti ha rigettato come re" (1 Samuele 15,17-23 MSG).
Il potere è molto pericoloso. Ha una forte tendenza a corrompere. Il successo ti può facilmente portare all'orgoglio e all'arroganza. Ciò può trasformarsi in idolatria. Per questo non dovremmo mai smettere di essere umili e onorare Dio.
Preghiera
Signore, aiutami a seguire l'obbedienza e l'umiltà di Gesù. Possa lo Spirito di verità condurmi e concedermi la tua pace.
La moglie di Nicky dice
Giovanni 14,1-3
Gesù dice: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: 'Vado a prepararvi un posto?' Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi" (Giovanni 14,1-3).
Quando ascolto queste parole, spesso lette ai funerali, percepisco la loro forza nel raggiungere la profondità del dolore, portare conforto e donare speranza.
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.
Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.
Henry Cloud, Integrity (HarperBusiness, 2009)
Jim Collins, How the Mighty Fall (Random House Business, 2009).
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.
Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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