Giorno 152

L'energia di Dio

Sapienziali Salmi 68,29-36
Nuovo Testamento Giovanni 19,28-20,9
Antico Testamento 1 Samuele 29,1-31,13

Introduzione

Il mondo sta consumando le sue riserve di energia: petrolio, carbone e gas. La domanda è: come riuscire a garantire energia necessaria per sostenere la vita in futuro? Dove troveremo questa energia? Ciò che ora stiamo cercando di fare è ricavare energia "dall'alto", sfruttando la potenza quasi illimitata del Sole.

Ognuno di noi, ogni giorno, affronta sfide e decisioni che richiedono energia, un'energia spirituale. La domanda è: dove trovare questa energia? In noi stessi, nella nostra intelligenza, nel nostro spirito imprenditoriale, oppure "dall'alto", da Cristo risorto, Sole di giustizia?

Nei brani di oggi, parleremo di energia, di potenza e forza di Dio. L'energia del Sole è immensa ma sfruttabile solo in piccolissima parte. L'energia di Dio è infinita ed è a noi completamente accessibile attraverso la risurrezione di Gesù ed il dono dello Spirito Santo.

Sapienziali

Salmi 68,29-36

29 Mostra, o Dio, la tua forza,
  conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi!
30 Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
  i re ti porteranno doni.
31 Minaccia la bestia del canneto,
  quel branco di bufali, quell'esercito di tori,
  che si prostrano a idoli d'argento;
  disperdi i popoli che amano la guerra!
32 Verranno i grandi dall'Egitto,
  l'Etiopia tenderà le mani a Dio.

33 Regni della terra, cantate a Dio,
  cantate inni al Signore,
34 a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.
  Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente!
35 Riconoscete a Dio la sua potenza,
  la sua maestà sopra Israele,
  la sua potenza sopra le nubi.
36 Terribile tu sei, o Dio, nel tuo santuario.
  È lui, il Dio d'Israele, che dà forza e vigore al suo popolo.

 Sia benedetto Dio!

Commento

Da dove viene?

Energia, potenza e forza vengono da Dio. Questo salmo termina con una nota di fiducia. Davide proclama: "È lui, il Dio d'Israele, che dà forza e vigore al suo popolo. Sia benedetto Dio!" (v.36) Con stupore, Dio promette di donarti la sua potenza e la sua forza.

Davide prega: "Mostra, o Dio, la tua forza, conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi!" (v.29) Si oppone a qualsiasi tentativo di cercare potere altrove. Parla del potere mondano di un regime malvagio: "Si prostrano a idoli d'argento; disperdi i popoli che amano la guerra" (v.31, MSG). Eppure sa che, alla fine, tale potenza "tenderà le mani a Dio" (v.32). Per esperienza personale, sa che la potenza di Dio è più che sufficiente per tutti i suoi bisogni.

Preghiera

Grazie Signore perché concedi "potenza e forza" al tuo popolo. Riempimi oggi con la tua energia, potenza e forza.

Nuovo Testamento

Giovanni 19,28-20,9

Agonia e morte di Gesù

28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: "Ho sete". 29 Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30 Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: "È compiuto!". E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

31 Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33 Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35 Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36 Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37 E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

Sepoltura di Gesù

38 Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39 Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. 40 Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. 41 Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. 42 Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

Il sepolcro vuoto

20Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!".

3 Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4 Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5 Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7 e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9 Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Commento

In cosa consiste?

Dio, oggi, ci dona la stessa energia, forza e potenza che ha usato per risuscitare Gesù dai morti.

Ricordo quella volta ad una conferenza di leader cristiani. Parlai più volte e per diversi giorni tanto che, ad un certo punto, mi sentii completamente esausto e svuotato. Nei minuti di pausa, aprii la Bibbia e in Efesini 1,19-20 lessi: "La straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l'efficacia della sua forza e del suo vigore. Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli". Nel leggere queste parole, mi sentii come rinvigorito dall'alto.

In questo brano, Giovanni sottolinea che Gesù è veramente morto. Dopo avere "compiuto" (Giovanni 19,28a) l'opera che gli era stata affidata, adempiendo così la Scrittura (v.28b), gridò: "'È compiuto!'. E, chinato il capo, consegnò lo spirito" (v.30).

Il suo ultimo atto è consegnare il dono dello Spirito. Attraverso l'espirazione o, come in seguito farà, alitando sui suoi discepoli, ci dona il suo Spirito.

La morte per crocifissione poteva essere accelerata spezzando le gambe del condannato. Ma nel caso di Gesù, questo non è necessario, poiché era già morto (v.33). "Ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua" (v.34). Alla morte, il coagulo e il siero si separano, sembrando sangue e acqua. Una prova medica, questa, che Giovanni ci offre per attestare che Gesù è veramente morto.

È possibile che a quell'epoca alcune persone sostenessero che Gesù non fosse veramente morto, ma solo apparentemente. Un punto di vista, questo, noto come "docetismo", dalla parola greca dokew, che significa "visto". Anche Maometto è stato influenzato da opinioni docetiche. Il Corano afferma: "Non l'hanno ucciso, né lo hanno crocifisso; sembrava solo che fosse così" (Sura 4,157).

Ma Giovanni sottolinea che Gesù è morto davvero e ne fornisce un'evidenza fisiologica. Mostra inoltre che la morte di Gesù è avvenuta secondo la volontà di Dio rivelata nella Scrittura: "Queste cose avvennero affinché si adempisse la Scrittura: Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Giovanni 19, 36-37).

Nel sangue e nell'acqua che scorrono dal costato di Gesù, troviamo un simbolo di speranza. Il "sangue" simboleggia la sua vita versata per noi. L'acqua simboleggia lo Spirito. L'acqua che scorre dal cuore di Gesù guarisce, purifica e dona energia a tutti noi.

Il corpo di Gesù viene avvolto in panni di lino e con settantacinque libbre (circa 34 kg) di spezie. Se qualcuno avesse rubato il corpo, sicuramente si sarebbe impossessato anche di questi oggetti di valore. Nessun ladro li avrebbe lasciati lì. Gesù, poi, umanamente parlando, non avrebbe potuto togliersi le vesti funerarie. Eppure i discepoli trovano: "I teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte" (vv.6-7, MSG).

William Temple, ex arcivescovo di Canterbury, ha detto che il linguaggio usato in questo brano è straordinariamente vivido e non sembra per nulla il frutto di invenzione o lo scherzo di un'immaginazione.

Sulla base di queste prove, non sorprende che quando i discepoli videro, credettero (20,8). A questo punto nessuno aveva ancora visto Gesù risorto. Eppure l'evidenza dello stato del sepolcro e dell'assenza del corpo di Gesù è per loro sufficiente a convincerli della risurrezione.

Prima avevano creduto che Gesù fosse il Messia. Ma ora è tutto diverso: vedono e credono che l'energia di Dio ha risuscitato Gesù dai morti. Gesù è di nuovo vivo. Un raggio di sole inaspettato. L'inverno è finito. È arrivata la primavera.

Nel parlare dell'amore di Dio, il Nuovo Testamento mette al centro la croce. Nel parlare dell'energia, della potenza e della forza di Dio, sempre il Nuovo Testamento mette al centro la risurrezione (Efesini 1,19-20). Spesso ci soffermiamo a pensare al potere che appartiene a Dio. Ma altrettanto spesso ci dimentichiamo che la potenza di Dio è anche per "noi che crediamo" (v.19).

Una potenza che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti e che ora vive in me e in te.

Preghiera

Signore, grazie per il tuo amore straordinario che ti ha portato a morire per me. Grazie per la tua risurrezione e perché lo stesso potere ora vive in noi. Prego perché tu, oggi, possa riempire me di questa stessa energia.

Antico Testamento

1 Samuele 29,1-31,13

Davide è congedato dai capi filistei

29I Filistei avevano concentrato tutte le schiere ad Afek, mentre gli Israeliti erano accampati presso la sorgente che si trova in Izreèl. 2 I prìncipi dei Filistei marciavano con le loro centinaia e le loro migliaia. Davide e i suoi uomini marciavano nella retroguardia con Achis. 3 I capi dei Filistei domandarono: "Che cosa fanno questi Ebrei?".

Achis rispose ai capi dei Filistei: "Non è forse costui Davide, servo di Saul, re d'Israele? È stato con me un anno o due e non ho trovato in lui nulla da ridire dal giorno che è capitato qui fino ad oggi".

4 I capi dei Filistei si irritarono tutti contro di lui e gli intimarono: "Rimanda quest'uomo: torni al luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi in guerra, perché non diventi nostro avversario durante il combattimento. Come riacquisterà costui il favore del suo signore, se non con le teste di questi uomini? 5 Non è costui quel Davide a cui cantavano tra le danze dicendo:

 "Ha ucciso Saul i suoi mille
  e Davide i suoi diecimila"?".

6 Achis chiamò Davide e gli disse: "Per la vita del Signore, tu sei retto e io vedrei bene che tu vada e venga con le mie schiere, perché non ho trovato in te alcun male, da quando sei arrivato fino ad oggi. Ma non sei gradito agli occhi dei prìncipi. 7 Quindi torna e va' in pace, così non farai cosa sgradita agli occhi dei prìncipi dei Filistei".

8 Rispose Davide ad Achis: "Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo, da quando sono stato alla tua presenza fino ad oggi, perché io non possa venire a combattere contro i nemici del re, mio signore?".

9 Rispose Achis a Davide: "So bene che tu mi sei prezioso come un messaggero di Dio; ma i capi dei Filistei mi hanno detto: "Non deve venire con noi a combattere". 10 Àlzati dunque domani mattina con i servi del tuo signore che sono venuti con te. Alzatevi presto e allo spuntar del giorno partite".

11 Il mattino dopo Davide e i suoi uomini si alzarono presto e partirono, tornando nel territorio dei Filistei. I Filistei salirono a Izreèl.

Davide sconfigge gli Amaleciti

30Quando Davide e i suoi uomini arrivarono a Siklag il terzo giorno, gli Amaleciti avevano fatto una razzia nel Negheb e a Siklag. Avevano distrutto Siklag appiccandole il fuoco. 2 Avevano fatto prigioniere le donne e quanti vi erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma li avevano presi e portati via.

3 Tornò dunque Davide e gli uomini che erano con lui alla città che era in preda alle fiamme; le loro donne, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via prigionieri. 4 Davide e la sua gente alzarono la voce e piansero finché ne ebbero forza. 5 Le due mogli di Davide, Achinòam di Izreèl e Abigàil, già moglie di Nabal di Carmel, erano state condotte via prigioniere. 6 Davide fu in grande angustia perché la gente parlava di lapidarlo. Tutti avevano l'animo esasperato, ciascuno per i suoi figli e le sue figlie. Ma Davide ritrovò forza e coraggio nel Signore, suo Dio.

7 Allora Davide disse al sacerdote Ebiatàr, figlio di Achimèlec: "Portami l'efod". Ebiatàr portò l'efod a Davide. 8 Davide consultò il Signore e chiese: "Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?".

Gli rispose: "Insegui, perché certamente raggiungerai e libererai i prigionieri".

9 Davide e i seicento uomini che erano con lui partirono e giunsero al torrente di Besor, dove quelli rimasti indietro si fermarono. 10 Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini: si fermarono invece duecento uomini che erano troppo affaticati per passare il torrente di Besor.

11 Trovarono nella campagna un Egiziano e lo portarono a Davide. Gli diedero da mangiare pane e gli diedero da bere acqua. 12 Gli diedero anche una schiacciata di fichi secchi e due grappoli di uva passa. Mangiò e si rianimò, perché non aveva preso cibo e non aveva bevuto acqua da tre giorni e tre notti.

13 Davide gli domandò: "A chi appartieni tu e di dove sei?".

Rispose: "Sono un giovane egiziano, schiavo di un Amalecita. Il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi sono ammalato. 14 Noi abbiamo fatto razzia nel Negheb dei Cretei, in quello di Giuda e nel Negheb di Caleb, e abbiamo appiccato il fuoco a Siklag".

15 Davide gli disse: "Vuoi guidarmi verso quella banda?".

Rispose: "Giurami per Dio che non mi ucciderai e non mi riconsegnerai al mio padrone, e ti condurrò da quella banda".

16 Così fece da guida, ed ecco erano sparsi sulla distesa di quella regione a mangiare e a bere e a far festa con tutto l'ingente bottino che avevano preso dal territorio dei Filistei e dal territorio di Giuda. 17 Davide li colpì dalle prime luci dell'alba fino alla sera del giorno dopo e non sfuggì alcuno di loro, se non quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono. 18 Davide liberò tutti coloro che gli Amaleciti avevano preso e liberò anche le sue due mogli. 19 Non mancò nessuno tra loro, né piccolo né grande, né figli né figlie, né la preda né ogni altra cosa che era stata presa loro: Davide recuperò tutto. 20 Davide prese tutte le greggi e le mandrie; spingevano davanti a lui questo bestiame e gridavano: "Questo è il bottino di Davide".

21 Davide poi raggiunse i duecento uomini che, essendo troppo sfiniti per seguirlo, aveva fatto rimanere al torrente di Besor. Essi andarono incontro a Davide e a tutta la sua gente: Davide con la truppa si avvicinò e domandò loro come stavano. 22 Ma tutti i cattivi e gli scellerati tra gli uomini che erano andati con Davide si misero a dire: "Poiché non sono venuti con noi, non si dia loro niente della preda che abbiamo ricavato, eccetto le mogli e i figli di ciascuno: li conducano via e se ne vadano".

23 Davide rispose: "Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci ha dato, salvandoci tutti e mettendo nelle nostre mani quella banda che era venuta contro di noi. 24 Chi vorrà ascoltarvi in questa proposta? Perché, quale è la parte di chi scende a battaglia, tale è la parte di chi resta ai bagagli: insieme faranno le parti". 25 Da quel giorno in poi stabilì questo come regola e norma in Israele fino ad oggi.

26 Quando arrivò a Siklag, Davide mandò parte del bottino agli anziani di Giuda, suoi amici, con queste parole: "Eccovi un dono proveniente dal bottino dei nemici del Signore". Ne inviò

27 a quelli di Betel, a quelli di Ramot-Negheb, a quelli di Iattir, 28 a quelli di Aroèr, a quelli di Sifmot, a quelli di Estemòa, 29 a quelli di Racal, a quelli delle città degli Ieracmeeliti, a quelli delle città dei Keniti, 30 a quelli di Corma, a quelli di Bor-Asan, a quelli di Atac, 31 a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi per cui era passato Davide con i suoi uomini.

Sconfitta d’Israele e morte di Saul

31I Filistei attaccarono Israele, ma gli uomini d'Israele fuggirono davanti ai Filistei e caddero trafitti sul monte Gèlboe. 2 I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giònata, Abinadàb e Malchisùa, figli di Saul. 3 La battaglia si concentrò intorno a Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri.

4 Allora Saul disse al suo scudiero: "Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quegli incirconcisi a trafiggermi e a schernirmi".

Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra. 5 Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla sua spada e morì con lui. 6 Così morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli, lo scudiero e anche tutti i suoi uomini.

7 Quando gli Israeliti che erano dall'altra parte della valle e quelli che erano oltre il Giordano videro che gli uomini d'Israele erano in fuga e che erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. Vennero i Filistei e vi si stabilirono.

8 Il giorno dopo, i Filistei vennero a spogliare i cadaveri e trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Gèlboe. 9 Essi gli tagliarono la testa, lo spogliarono delle armi e mandarono a dare il felice annuncio in giro nella terra dei Filistei, ai templi dei loro idoli e al popolo. 10 Deposero le sue armi nel tempio di Astarte e appesero il suo corpo alle mura di Bet-Sean.

11 Gli abitanti di Iabes di Gàlaad vennero a sapere quello che i Filistei avevano fatto a Saul. 12 Tutti i guerrieri si mossero: viaggiarono tutta la notte e presero il corpo di Saul e i corpi dei suoi figli dalle mura di Bet-Sean, li portarono a Iabes e qui li bruciarono. 13 Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto il tamerisco che è a Iabes e fecero digiuno per sette giorni.

Commento

Come possiamo riceverne?

Ti senti mai esausto, o esausta, col morale a terra, non sapendo come riuscire a gestire i problemi della vita?

Il popolo di Dio sta attraversando un momento difficile. Nella sua vita, Davide non si è mai trovato giù di morale come adesso. È pronto a schierarsi con i Filistei e a combattere contro Israele. Ma anche i Filistei lo rifiutano.

Torna e scopre che gli Amalechiti hanno catturato le sue mogli, i suoi figli e figlie e quelle dei suoi uomini. Va su tutte le furie, in un mix esplosivo di dolore e rabbia. L'intera compagnia è sconvolta da ciò che è accaduto. I suoi seguaci lo incolpano e minacciano di lapidarlo (vv.4-6).

Ma in mezzo a tutti questi problemi: "Davide ritrov\[a\] forza e coraggio nel Signore, suo Dio" (v.6b, MSG). E qui avviene la svolta nella sua vita. Coloro che come Davide si rivolgono a Dio nella loro più profonda angoscia rimangono stupiti dalla tempestività con cui Dio cambia le loro sorti.

Di ritorno dalla battaglia, alcuni dei suoi uomini non vogliono condividere ciò che hanno recuperato con quelli che per stanchezza non avevano combattuto (vv.21-22). Ma saggiamente Davide stabilisce che tutti hanno avuto un ruolo nell'opera di Dio. Risponde: "Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci ha dato... Perché, quale è la parte di chi scende a battaglia, tale è la parte di chi resta ai bagagli: insieme faranno le parti" (vv.23-24). Coloro che fanno il lavoro dietro alle quinte sono importanti quanto quelli che sono più esposti all'applauso delle persone.

Nel leggere della morte di Saul e dei suoi figli, ci rendiamo conto di quanto fosse brutale quel tipo di vita. Saul si toglie la vita per evitare di essere maltrattato nel modo in cui lo fu Sansone. Pericoli e barbarie che hanno sicuramente influenzato la vita di Davide portandolo a rafforzare sempre più la propria "fiducia nel suo Dio".

Anche noi siamo invitati a seguire l'esempio di Davide: a trascorrere del tempo con Dio per rafforzarci, ricaricarci di energia e per confidare in lui con tutto il cuore, nella certezza che lui è in noi mediante il suo Spirito e che attraverso di lui possiamo fare tutto ciò che ci viene chiesto di fare.

Preghiera

Signore, grazie perché ogni volta che ci sentiamo giù di morale, affrontiamo grandi prove e sfide o semplicemente le difficoltà ordinarie della vita, possiamo sempre trovare potenza e forza in te.

La moglie di Nicky dice

Giovanni 19,39

È così bello ritrovare Nicodemo e una continuazione della sua storia. La sua conversazione iniziale con Gesù in Giovanni 3 deve aver avuto un enorme impatto sulla sua vita. Ora Nicodemo riceve un grande compito: quello di raccogliere il corpo di Gesù e di comprare a caro prezzo settantacinque libbre di mirra e aloe. Non è mai facile prevedere gli effetti che si possono avere dalla conversazione con una persona!

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William Temple (ed), Readings in St John’s Gospel: First and Second Series (MacMillan, 1963), p.360.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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