Giorno 16

La pienezza del cuore

Sapienziali Proverbi 2,1-11
Nuovo Testamento Matteo 12,22-45
Antico Testamento Genesi 32,1-33,20

Introduzione

Ho sempre desiderato incontrare il grande predicatore Billy Graham (1918-2018). Quando ha iniziato a seguirmi su Twitter, mi sono sentito profondamente onorato! Anch'io lo seguivo da tempo! È sempre stato uno dei miei "eroi nella fede". Ha parlato di Gesù a più persone di chiunque altro nella storia umana.

Ho sentito parlare Billy Graham più e più volte. Le sue parole sono sempre state per me fonte di grande ispirazione. Prima di ogni incontro era solito pregare per riempire il suo cuore. Diceva che con il cuore traboccante avrebbe potuto parlare ore e ore senza fermarsi.

Per Gesù è il cuore che conta: "La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda” (Matteo 12,34). E tu, come nutri il tuo cuore? Di quali cose lo riempi?

Sapienziali

Proverbi 2,1-11

La sapienza è dono di Dio

 2 Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole
  e custodirai in te i miei precetti,

 2 tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
  inclinando il tuo cuore alla prudenza,

 3 se appunto invocherai l'intelligenza
  e rivolgerai la tua voce alla prudenza,

 4 se la ricercherai come l'argento
  e per averla scaverai come per i tesori,

 5 allora comprenderai il timore del Signore
  e troverai la conoscenza di Dio,

 6 perché il Signore dà la sapienza,
  dalla sua bocca escono scienza e prudenza.

 7 Egli riserva ai giusti il successo,
  è scudo a coloro che agiscono con rettitudine,

 8 vegliando sui sentieri della giustizia
  e proteggendo le vie dei suoi fedeli.

 9 Allora comprenderai l'equità e la giustizia,
  la rettitudine e tutte le vie del bene,

 10 perché la sapienza entrerà nel tuo cuore
  e la scienza delizierà il tuo animo.

 11 La riflessione ti custodirà
  e la prudenza veglierà su di te.

Commento

Custodire la parola di Dio nel cuore

Ti piacerebbe conoscere Dio un po' di più? E avere più saggezza, più abilità nel fare le cose, conoscere di più, comprendere di più?

Da molti anni sono solito leggere la parola di Dio ogni giorno. L'autore del libro dei Proverbi dice: "Se... custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza... la sapienza entrerà nel tuo cuore" (vv.1.2.10).

  1. Cosa dovresti fare?

    Custodisci la parola di Dio in te (v.1), accoglila (v.1), tendi l'orecchio, inclina il tuo cuore (v.2), invoca (v.3) e ricerca (v.4). "La ricercherai come l'argento

e per averla scaverai come per i tesori" (v.4, MSG). Tutto questo non avviene in un istante. Richiede tempo e impegno. Non fermarti a organizzare le tue attività, ma organizza le tue priorità. Fai in modo di fissare un tempo regolare per la lettura della Bibbia, un appuntamento assolutamente prioritario.

  1. Se lo farai, cosa riceverai?

    "Troverai la conoscenza di Dio" (v.5). "Il Signore dà la sapienza" (v.6, MSG). "Dalla sua bocca escono scienza e prudenza" (v.6), "rettitudine" (v.7), protezione (v.8), "riflessione" (v.11). Dio promette che veglierà "sui sentieri della giustizia" (v.8, MSG), ti custodirà e "veglierà su di te" (vv.8.11).

Preghiera

Signore, metti nel mio cuore il desiderio di trascorrere più tempo con te ogni giorno e di mettere in pratica gli insegnamenti della Bibbia.

Nuovo Testamento

Matteo 12,22-45

Gesù e Beelzebùl

22 In quel tempo fu portato a Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. 23 Tutta la folla era sbalordita e diceva: "Che non sia costui il figlio di Davide?"

24 Ma i farisei, udendo questo, dissero: "Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni".

25 Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: "Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. 26 Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? 27 E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. 28 Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

29 Come può uno entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.

30 Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. 31 Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. 32 A chi parlerà contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro.

33 Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l'albero. 34 Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. 35 L'uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. 36 Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; 37 infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato".

Il segno di Giona

38 Allora alcuni scribi e farisei gli dissero: "Maestro, da te vogliamo vedere un segno". 39 Ed egli rispose loro: "Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. 40 Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. 41 Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! 42 Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!

43 Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. 44 Allora dice: "Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito". E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. 45 Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione malvagia".

Commento

Continua a riempirti di Spirito Santo

Ogni parola che pronunci è importante. Joyce Meyer ha detto: "Ogni parola che noi pronunciamo può essere un mattone per costruire o un bulldozer per demolire”. Tutto ciò che custodisci nel tuo cuore prima o poi uscirà attraverso le tue parole. Per questo, vigila su ciò che guardi, su ciò che leggi e su ciò che pensi. Per avere pensieri buoni, riempi il tuo cuore di cose buone. Per avere frutti buoni, pronuncia parole buone (v.33).

Gesù dice: "La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L'uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive" (vv.34-35).

Con le tue sole forze, non puoi cambiare il tuo modo di pensare. Ciò che ti serve è l'aiuto dello Spirito Santo. È lui che può riempire il tuo cuore d'amore e di bontà.

Gesù dice che ogni peccato sarà perdonato, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata (vv.30-32). Talvolta le persone temono di aver commesso un "peccato imperdonabile". Se ti senti preoccupato o preoccupata di averne commesso uno, è quasi certo che non l’hai commesso. Infatti, quando ti penti e chiedi a Dio di perdonarti, non c'è peccato che non possa essere perdonato. L'unico "peccato imperdonabile" è quello di non pentirsi e di non tornare a Gesù, rifiutando così l'azione del suo Spirito Santo nella tua vita.

Nell'attribuire al principe dei demòni il potere di guarigione di Gesù, i Farisei e i dottori della legge commettono tale peccato (vv.22-24). Nonostante i tanti prodigi di Gesù compiuti davanti ai loro occhi, si rifiutano di riconoscere che il potere di Gesù sia opera dello Spirito Santo. E quando lo interrogano: "Da te vogliamo vedere un segno" (v.38, MSG), è come se lo mettessero alla prova.

Ma Gesù ribalta la questione. Paragonando se stesso al profeta Giona, anticipa ciò che sta per avvenire, la sua morte e la sua resurrezione dopo tre giorni e tre notti nel cuore della terra (vv.39-40). La sua resurrezione è il segno definitivo della sua identità.

Attraverso due casi dell'Antico Testamento, Gesù dimostra ai Farisei che non hanno bisogno di ulteriori segni. Nel primo esempio, Giona predica agli abitanti di Ninive e questi si convertono. Gesù è più grande di Giona. Nel secondo, la regina di Saba riconosce la sapienza di Salomone. La sapienza di Gesù è più grande di quella di Salomone. Loro, come noi, non hanno bisogno di ulteriori segni o di più grandi.

Gesù poi spiega come agiscono gli spiriti maligni. Ci mette in guardia dal pericolo di voltarci indietro e desiderare la vita di prima nella casa "vuota, spazzata e adorna" (v.44). Gesù ci avverte che quando qualcuno ricade nel peccato, spesso la sua nuova condizione “diventa peggiore della prima" (v.45).

È lo Spirito Santo che sconfigge le potenze demoniache (v.28). Combatti ogni giorno la tua battaglia per resistere al male e chiedi di essere riempito, o riempita, di Spirito Santo. Ciò che di buono esce dalla tua bocca è prova del buono custodito nel tuo cuore, poiché "la bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda" (v.34).

Gesù dice loro: "Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi?" (v.34, MSG). Esiste un modo per essere sicuri di dire cose buone: è avere il cuore pieno di Spirito Santo.

Preghiera

Signore, aiutami a riempire costantemente il mio cuore di cose buone e a proteggerlo dal male. Ti prego affinché oggi tu possa riempirmi ancora di Spirito Santo.

Antico Testamento

Genesi 32,1-33,20

Giacobbe si prepara ad accogliere Esaù

32 Làbano si alzò di buon mattino, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa. 2 Mentre Giacobbe andava per la sua strada, gli si fecero incontro gli angeli di Dio. 3 Giacobbe al vederli disse: "Questo è l'accampamento di Dio", e chiamò quel luogo Macanàim.

4 Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nella regione di Seir, la campagna di Edom. 5 Diede loro questo comando: "Direte al mio signore Esaù: "Dice il tuo servo Giacobbe: Sono restato come forestiero presso Làbano e vi sono rimasto fino ad ora. 6 Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato a informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi"".

7 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: "Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini".

8 Giacobbe si spaventò molto e si sentì angustiato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli. 9 Pensava infatti: "Se Esaù raggiunge un accampamento e lo sconfigge, l'altro si salverà".

10 Giacobbe disse: "Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: "Ritorna nella tua terra e tra la tua parentela, e io ti farò del bene", 11 io sono indegno di tutta la bontà e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio solo bastone avevo passato questo Giordano e ora sono arrivato al punto di formare due accampamenti. 12 Salvami dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù, perché io ho paura di lui: che egli non arrivi e colpisca me e, senza riguardi, madri e bambini! 13 Eppure tu hai detto: "Ti farò del bene e renderò la tua discendenza tanto numerosa come la sabbia del mare, che non si può contare"".

14 Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, da ciò che gli capitava tra mano, un dono per il fratello Esaù: 15 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni, 16 trenta cammelle, che allattavano, con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli. 17 Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: "Passate davanti a me e lasciate una certa distanza tra un branco e l'altro".

18 Diede quest'ordine al primo: "Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: "A chi appartieni? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?", 19 tu risponderai: "Di tuo fratello Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco, egli stesso ci segue"".

20 Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: "Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo incontrerete; 21 gli direte: "Anche il tuo servo Giacobbe ci segue"". Pensava infatti: "Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza". 22 Così il dono passò prima di lui, mentre egli trascorse quella notte nell'accampamento.

Giacobbe lotta con Dio

23 Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok. 24 Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi. 25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. 26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. 27 Quello disse: "Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora".

Giacobbe rispose: "Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!"

28 Gli domandò: "Come ti chiami?"

Rispose: "Giacobbe".

29 Riprese: "Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!"

30 Giacobbe allora gli chiese: "Svelami il tuo nome".

Gli rispose: "Perché mi chiedi il nome?". E qui lo benedisse.

31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: "Davvero - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva".

32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all'anca. 33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quell'uomo aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.

Giacobbe incontra Esaù

33 Giacobbe alzò gli occhi e vide arrivare Esaù, che aveva con sé quattrocento uomini. Allora distribuì i bambini tra Lia, Rachele e le due schiave; 2 alla testa mise le schiave con i loro bambini, più indietro Lia con i suoi bambini e più indietro Rachele e Giuseppe. 3 Egli passò davanti a loro e si prostrò sette volte fino a terra, mentre andava avvicinandosi al fratello.

4 Ma Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero. 5 Alzàti gli occhi, vide le donne e i bambini e domandò: "Chi sono questi con te?"

Giacobbe rispose: "Sono i bambini che Dio si è compiaciuto di dare al tuo servo".

6 Allora si fecero avanti le schiave con i loro bambini e si prostrarono. 7 Si fecero avanti anche Lia e i suoi bambini e si prostrarono e infine si fecero avanti Giuseppe e Rachele e si prostrarono.

8 Domandò ancora: "Che cosa vuoi fare di tutta questa carovana che ho incontrato?"

Rispose: "È per trovar grazia agli occhi del mio signore".

9 Esaù disse: "Ho beni in abbondanza, fratello mio, resti per te quello che è tuo!"

10 Ma Giacobbe disse: "No, ti prego, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché io sto alla tua presenza, come davanti a Dio, e tu mi hai gradito. 11 Accetta il dono augurale che ti è stato presentato, perché Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto!". Così egli insistette e quegli accettò.

12 Esaù disse: "Partiamo e mettiamoci in viaggio: io camminerò davanti a te".

13 Gli rispose: "Il mio signore sa che i bambini sono delicati e che devo aver cura delle greggi e degli armenti che allattano: se si affaticassero anche un giorno solo, tutte le bestie morirebbero. 14 Il mio signore passi prima del suo servo, mentre io mi sposterò con mio agio, tenendo il passo di questo bestiame che mi precede e dei bambini, finché arriverò presso il mio signore in Seir".

15 Disse allora Esaù: "Almeno possa lasciare con te una parte della gente che ho con me!"

Rispose: "Ma perché? Basta solo che io trovi grazia agli occhi del mio signore!"

16 Così quel giorno stesso Esaù ritornò per conto proprio in Seir. 17 Giacobbe invece partì per Succot, dove costruì una casa per sé e fece capanne per il gregge. Per questo chiamò quel luogo Succot.

18 Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nella terra di Canaan, al ritorno da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città. 19 Acquistò dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento, quella porzione di campagna dove aveva piantato la tenda. 20 Qui eresse un altare e lo chiamò "El, Dio d'Israele".

Commento

Lottare con Dio nella preghiera

C'è qualcosa in questo periodo che ti sta preoccupando o spaventando?

Giacobbe si trova in una situazione di grave preoccupazione. Teme che suo fratello Esaù, spinto dall'odio nei suoi confronti, lo possa uccidere. All'avvicinarsi di Esaù, prova grande paura e angoscia (32,8).

Giacobbe è un uomo di preghiera che confida in Dio e che sa di essere un peccatore: "Io sono indegno di tutta la bontà e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo" (v.11).

Si rivolge a Dio chiedendo aiuto: "Salvami dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù" e ricordandogli la sua promessa: "Eppure tu hai detto: 'Ti farò del bene e renderò la tua discendenza tanto numerosa come la sabbia del mare, che non si può contare'" (vv.12-13). Dio esaudisce la sua preghiera e lo fa in un modo superiore ad ogni aspettativa.

Pregare non è sempre facile. Come per Giacobbe, a volte, è come lottare con Dio (32,22-32; Colossesi 4,12). Può richiedere tempo ed energia. A Dio Giacobbe grida: "Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!" (Genesi 32,27). Da quel momento Giacobbe inizia a zoppicare (v.32).

Nel Nuovo Testamento l'apostolo Paolo (2 Corinzi 12,7) per tre volte chiede a Dio di liberarlo da una "spina nella carne". Come per Giacobbe, Dio non toglie la spina dalla carne di Paolo, ma la usa per i suoi scopi. All'apostolo, infatti, risponde: "La forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza" (v.9). Come per Paolo, Dio ha un compito anche per te, qualcosa che solo tu puoi fare, nonostante le tue debolezze e vulnerabilità. Perché Dio ama usare le nostre debolezze più delle nostre forze.

Forse anche tu oggi senti di avere una "spina nella carne" o ti sembra di "zoppicare": sai di essere vulnerabile o ti senti incapace di fare qualcosa. Jackie Pullinger ha detto di non essersi mai pienamente fidata delle persone che non zoppicano mai! Spesso sono proprio le difficoltà, le delusioni e le sofferenze a trasformare i nostri cuori. Lo vediamo in Giacobbe nella sua trasformazione dopo il combattimento con Dio. Da quel momento, il suo atteggiamento nei confronti del fratello cambia completamente (Genesi 33).

Dopo la vittoria nella preghiera, tutto appare risolversi e i due, incredibilmente, trovano riconciliazione: "Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero" (v.4).

Il rapporto tra i due si trasforma. Esaù dice al fratello: "Ho beni in abbondanza, fratello mio, resti per te quello che è tuo!" (v.9)

E Giacobbe: "No, ti prego, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché io sto alla tua presenza, come davanti a Dio, e tu mi hai gradito. Accetta il dono augurale che ti è stato presentato, perché Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto!" (vv.10-11)

Preghiera

Signore, grazie perché sei un Dio che risponde alla preghiera. Aiutami a lottare in preghiera come Giacobbe. Ti prego affinché tu possa portare riconciliazione in tutte le relazioni con i miei fratelli e sorelle in Cristo. Possa la mia bocca parlare dal traboccare del mio cuore.

La moglie di Nicky dice

Genesi 32,1-33,20

Con i suoi genitori, il suocero ed il fratello, Giacobbe vive relazioni tutt'altro che perfette. Eppure, in tutto questo, Dio è presente e dona loro amore e premura. Dopo aver lottato con Dio in preghiera, Giacobbe si riscopre più umile. Per la prima volta desidera donare anziché soltanto ricevere.

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Joyce Meyer, Love Out Loud (Hodder & Stoughton, 2011)

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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