Giorno 167

Le volte che non comprendiamo Dio

Sapienziali Salmi 74,1-9
Nuovo Testamento Atti degli Apostoli 9,32-10,23
Antico Testamento 2 Samuele 23,8-24,25

Introduzione

John Newton, di cui ieri abbiamo ricordato la storia, fu mentore di un uomo chiamato William Cowper (1731-1800). Nella sua vita, Cowper visse situazioni di grande dolore. Sua madre morì quando aveva sei anni e suo padre quando era ancora giovane. Si affermò come avvocato. Apparentemente uomo di successo, soffriva di una grave depressione. Quando si candidò per un posto amministrativo alla Camera dei Lord, che prevedeva un esame formale, fu talmente turbato dalla prospettiva dell'esame che tentò di togliersi la vita. Per il resto dei suoi anni, soffrì di disturbi mentali.

All'età trent'anni, John Newton consigliò a Cowper di comporre inni. Cowper iniziò ad esprimere nei suoi inni le gioie e i dolori della vita quotidiana. Nel 1774 soffrì di un episodio di malattia mentale così grave da impedirgli di sposare la donna che amava, Mary Unwin. Ne fu sconvolto. Poco dopo, nel suo inno, forse più famoso, scrisse:

Dio si muove in modo misterioso
per compiere i suoi prodigi

Sentiamo spesso dire che Dio è buono, che Dio è amore, che Dio ci ama e che Dio si è rivelato in modo supremo in Gesù. Ma ci sono cose sia nella Bibbia, sia nelle vicende della vita di ogni giorno, che sembrano non corrispondere a questa immagine di Dio, e che non comprendiamo.

Dio non può essere rinchiuso tra le pareti di una scatola. Egli è infinitamente più grande di quanto si possa immaginare. Ci sono passaggi della Bibbia che non comprendiamo e che ci appaiono misteriosi. Gesù ha detto: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo" (Giovanni 13,7). Ci sono cose che a volte capiamo e altre che non comprendiamo e che comprenderemo solo quando incontreremo il Signore.

Nel frattempo, cosa potremmo fare quelle volte in cui non riusciamo a comprendere Dio?

Sapienziali

Salmi 74,1-9

Salmo 74

1 Maskil. Di Asaf.

O Dio, perché ci respingi per sempre,
  fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo?

2 Ricòrdati della comunità che ti sei acquistata nei tempi antichi.
  Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,
  il monte Sion, dove hai preso dimora.
3 Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
  il nemico ha devastato tutto nel santuario.

4 Ruggirono i tuoi avversari nella tua assemblea,
  issarono le loro bandiere come insegna.
5 Come gente che s'apre un varco verso l'alto
  con la scure nel folto della selva,
6 con l'ascia e con le mazze
  frantumavano le sue porte.
7 Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
  hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome;
8 pensavano: "Distruggiamoli tutti".
  Hanno incendiato nel paese tutte le dimore di Dio.

9 Non vediamo più le nostre bandiere,
  non ci sono più profeti
  e tra noi nessuno sa fino a quando.

Commento

Essere onesti con Dio

Ci sono momenti nella tua vita in cui non riesci a comprendere perché accadono certe cose? Momenti in cui sembra che Dio ti abbia respinto, o respinta? Se è così, hai vissuto o stai vivendo un'esperienza simile a quella della storia del popolo di Dio. Questo salmo si apre con una domanda: "O Dio, perché ci respingi per sempre?" (v.1)

A volte può sembrare che Dio taccia o non faccia nulla per aiutarci. Il salmista dice: "Non vediamo più le nostre bandiere, non ci sono più profeti e tra noi nessuno sa fino a quando" (v.9, MSG).

Quando si attraversano momenti come questi, anche noi a volte ci chiediamo: "Fino a quando?" (v.9) Forse, proprio in questo momento, potresti avere delle domande sul perché una parte della tua vita stia andando in un certo modo. O sentire che Dio è lontano. San Giovanni della Croce (1542-1591), riferendosi a questi momenti della vita, parla di "notte oscura dell'anima".

Cosa dovremmo fare in questi momenti?

  1. Fare domande

    Il salmista non si fa molti scrupoli. Rivolge il suo cuore a Dio. Pone a Dio domande difficili: "O Dio, perché ci respingi per sempre, fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo?" (v.1, MSG)

  2. Chiedere risposte

    "Ricòrdati della comunità... Hai riscattato... il monte Sion, dove hai preso dimora! Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: Il nemico ha devastato tutto nel santuario" (vv.2-3, MSG).

    Nei momenti di difficoltà, i Salmi sono una grande benedizione. Fatti risuonare nel nostro cuore, ci aiutano ad affrontare i momenti di misteriosa sofferenza e a farci capire che non siamo soli.

Preghiera

Signore, grazie perché quando non riusciamo a capire cosa sta succedendo nella nostra vita, possiamo rivolgerci a te e aprirti il nostro cuore.

Nuovo Testamento

Atti degli Apostoli 9,32-10,23

A Lidda Pietro guarisce un paralitico

32 E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che abitavano a Lidda. 33 Qui trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico. 34 Pietro gli disse: "Enea, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto". E subito si alzò. 35 Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saron e si convertirono al Signore.

36 A Giaffa c'era una discepola chiamata Tabità - nome che significa Gazzella - la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. 37 Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore. 38 E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: "Non indugiare, vieni da noi!".

39 Pietro allora si alzò e andò con loro. Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro.

40 Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto al corpo, disse: "Tabità, àlzati!". Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. 41 Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva. 42 La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore. 43 Pietro rimase a Giaffa parecchi giorni, presso un certo Simone, conciatore di pelli.

Pietro e il centurione romano Cornelio

10Vi era a Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica. 2 Era religioso e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. 3 Un giorno, verso le tre del pomeriggio, vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo: "Cornelio!".

4 Egli lo guardò e preso da timore disse: "Che c'è, Signore?".

Gli rispose: "Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te. 5 Ora manda degli uomini a Giaffa e fa' venire un certo Simone, detto Pietro. 6 Egli è ospite presso un tale Simone, conciatore di pelli, che abita vicino al mare".

7 Quando l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi servitori e un soldato, uomo religioso, che era ai suoi ordini; 8 spiegò loro ogni cosa e li mandò a Giaffa.

Visione di Pietro

9 Il giorno dopo, mentre quelli erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro, verso mezzogiorno, salì sulla terrazza a pregare. 10 Gli venne fame e voleva prendere cibo. Mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi: 11 vide il cielo aperto e un oggetto che scendeva, simile a una grande tovaglia, calata a terra per i quattro capi. 12 In essa c'era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo. 13 Allora risuonò una voce che gli diceva: "Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!".

14 Ma Pietro rispose: "Non sia mai, Signore, perché io non ho mai mangiato nulla di profano o di impuro".

15 E la voce di nuovo a lui: "Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano".

16 Questo accadde per tre volte; poi d'un tratto quell'oggetto fu risollevato nel cielo.

17 Mentre Pietro si domandava perplesso, tra sé e sé, che cosa significasse ciò che aveva visto, ecco gli uomini inviati da Cornelio: dopo aver domandato della casa di Simone, si presentarono all'ingresso, 18 chiamarono e chiesero se Simone, detto Pietro, fosse ospite lì.

19 Pietro stava ancora ripensando alla visione, quando lo Spirito gli disse: "Ecco, tre uomini ti cercano; 20 àlzati, scendi e va' con loro senza esitare, perché sono io che li ho mandati".

21 Pietro scese incontro a quegli uomini e disse: "Eccomi, sono io quello che cercate. Qual è il motivo per cui siete venuti?".

22 Risposero: "Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, stimato da tutta la nazione dei Giudei, ha ricevuto da un angelo santo l'ordine di farti venire in casa sua per ascoltare ciò che hai da dirgli". 23 Pietro allora li fece entrare e li ospitò.

Pietro in casa di Cornelio

Il giorno seguente partì con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono.

Commento

Essere aperti a Dio

Ai suoi discepoli, Gesù dice di guarire i malati, risuscitare i morti e predicare il Vangelo. E la chiesa dei primi cristiani obbedisce, fa esattamente ciò che Gesù dice loro di fare. Tutti rimangono sorpresi da ciò che accade. Sono aperti alla sua guida.

  1. Il mistero della guarigione

    I discepoli sono testimoni della straordinaria potenza di Dio all'opera. Ad un uomo costretto a letto da otto anni, Pietro dice: "Gesù Cristo ti guarisce" (9,34). L'uomo "subito" si alza (v.34, MSG). Tutti lo vedono e "si convert\[ono\] al Signore" (v.35, MSG).

    Eppure, quando preghiamo per gli altri, non sempre o non tutti vengono guariti. Ci chiediamo allora: perché Dio non guarisce tutti? Ad essere sincero, non lo so. Non è facile capire perché Dio non guarisca sempre le persone per cui stiamo pregando tanto. È un mistero.

  2. Il mistero della risurrezione dei morti

    Pietro poi risuscita i morti! I resoconti di morti risuscitati sono rari nella Bibbia. È successo due volte nell'Antico Testamento: una volta con Elia e una con Eliseo. Gesù risuscita i morti tre volte, Paolo una volta e Pietro una volta con Tabità. Il comando di risuscitare i morti ricorre invece una sola volta, in Matteo 10,8.

    In quasi tutti i casi, a risorgere dai morti è un giovane. La risurrezione però non impedisce la morte per sempre, ma solo una morte prematura. Dio interviene in questo modo, con la risurrezione, molto raramente. Non sappiamo perché. È un mistero.

    Con Pietro e Tabità, Dio interviene. Tabità, "la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine" (Atti 9,36), si ammala e muore. Pietro si mette in ginocchio e prega. La donna apre gli occhi, si mette a sedere e Pietro le prende la mano e la aiuta a rimettersi in piedi! Nel vedere questo, "molti credettero nel Signore" (v.42).

  3. Il mistero del Vangelo

    L'apostolo Paolo spiegherà in seguito: "Le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo" (Efesini 3,6).

    Fino a questo punto del libro degli Atti, tutti i discepoli di Gesù erano ebrei. Nessuno pensava che si potesse essere cristiani senza prima essere ebrei. Ma Dio li sorprende. Prepara Pietro attraverso una visione. In estasi, Pietro vede il cielo aprirsi e sente una voce che gli dice di uccidere e mangiare gli animali che vedeva. Ma Pietro rifiuta perché non vuole cibarsi di uccelli ritenuti "profani" e "impuri". Risponde: "Non sia mai, Signore" (Atti 10,14).

    Ma Dio riprende Pietro dicendo: Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano" (v.15). Pietro si rende conto che non doveva fare distinzioni tra persone "pure" ed "impure", cioè tra ebrei e non ebrei. Nella lettura di domani, Pietro dirà: "Non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo" (v.28, MSG).

    All'epoca, per Pietro e i suoi compagni, si trattava di un mistero. È scritto infatti che "Pietro si domandava perplesso, tra sé e sé, che cosa significasse ciò che aveva visto" (v.17, MSG). Non si rende conto di ciò che Dio stava facendo. Solo più tardi capirà. Dio ha piani molto più grandi dei loro. La buona notizia di Gesù non doveva rimanere limitata al popolo ebraico: era ed è per tutte le persone nel mondo. Fortunatamente, Pietro si dimostra sufficientemente aperto a rispondere alla guida di Dio, sia quando Dio parla attraverso una visione, sia quando gli parla attraverso "lo Spirito" (v.19, MSG).

Preghiera

Signore, grazie perché anche se alcune cose rimangono per noi un mistero in questa vita, possiamo comunque fidarci di te nella certezza che tutto coopera per il bene.

Antico Testamento

2 Samuele 23,8-24,25

Aneddoti ed elenco dei guerrieri

8 Questi sono i nomi dei prodi di Davide:

Is-Baal, l'Acmonita, capo dei Tre. Egli, impugnando la lancia contro ottocento uomini, li trafisse in un solo scontro.

9 Dopo di lui veniva Eleàzaro, figlio di Dodo, l'Acochita, uno dei tre prodi che erano con Davide: quando i Filistei li insultarono, si schierarono là per combattere, mentre gli Israeliti si ritirarono sulle alture. 10 Egli si alzò, percosse i Filistei, finché la sua mano, sfinita, rimase attaccata alla spada. Il Signore operò quel giorno una grande salvezza e il popolo seguì Eleàzaro soltanto per spogliare i cadaveri.

11 Dopo di lui veniva Sammà figlio di Aghè, l'Ararita. I Filistei erano radunati a Lechì; in quel luogo vi era un campo pieno di lenticchie e il popolo fuggì dinanzi ai Filistei. 12 Egli allora si appostò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei, e il Signore operò una grande vittoria.

13 Tre dei Trenta capi scesero al tempo della mietitura e vennero da Davide nella caverna di Adullàm, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei Refaìm. 14 Davide era allora nel rifugio e c'era una postazione di Filistei a Betlemme. 15 Davide ebbe un desiderio e disse: "Se qualcuno mi desse da bere l'acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!". 16 I tre prodi irruppero nel campo filisteo, attinsero l'acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide, il quale però non ne volle bere, ma la sparse in onore del Signore, 17 dicendo: "Non sia mai, Signore, che io faccia una cosa simile! È il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita!". Non la volle bere.

Tali gesta compirono quei tre prodi.

18 Abisài, fratello di Ioab, figlio di Seruià, fu il capo dei Trenta. Egli, impugnando la lancia contro trecento uomini, li trafisse; si fece un nome fra i Trenta. 19 Certo, fu glorioso fra i Trenta e divenne loro comandante, ma non giunse alla pari dei Tre.

20 Poi veniva Benaià, figlio di Ioiadà, uomo valoroso, di molte prodezze, originario di Kabseèl. Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab; inoltre, sceso in una cisterna in un giorno di neve, vi abbatté un leone. 21 Uccise anche un Egiziano, uomo d'alta statura, il quale teneva in mano una lancia; gli andò incontro con un bastone, strappò di mano all'Egiziano la lancia e lo uccise con la sua stessa lancia. 22 Questo fece Benaià, figlio di Ioiadà, e si fece un nome tra i trenta prodi. 23 Fu glorioso fra i Trenta, ma non giunse alla pari dei Tre. Davide lo mise a capo del suo corpo di guardia.

  24 Poi Asaèl,
  fratello di Ioab, uno dei Trenta,
  Elcanàn, figlio di Dodo, di Betlemme,
  25 Sammà di Carod,
  Elikà di Carod,
  26 Cheles di Pelet, Ira,
  figlio di Ikkes, di Tekòa,
  27 Abièzer di Anatòt,
  Mebunnài di Cusa,
  28 Salmon di Acòach,
  Maarai di Netofà,
  29 Cheleb, figlio di Baanà, di Netofà,
  Ittài, figlio di Ribài, di Gàbaa dei figli di Beniamino,
  30 Benaià di Piratòn,
  Iddài di Nacalè-Gaas,
  31 Abi-Albòn di Arbàt,
  Azmàvet di Bacurìm,
  32 Eliacbà di Saalbòn,
  Iasen di Gun, Giònata,
  33 figlio di Sammà, di Arar,
  Achiàm, figlio di Sarar, di Arar,
  34 Elifèlet, figlio di Acasbài, il Maacatita,
  Eliàm, figlio di Achitòfel, di Ghilo,
  35 Chesrài di Carmel,
  Paarài di Arab,
  36 Igal, figlio di Natan,
  di Soba, Banì di Gad,
  37 Selek l'Ammonita, Nacrài di Beeròt,
  scudiero di Ioab, figlio di Seruià,
  38 Ira di Ieter,
  Gareb di Ieter,
  39 Uria l'Ittita.
 In tutto trentasette.

Censimento, peste, costruzione di un altare

24L'ira del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: "Su, fa' il censimento d'Israele e di Giuda".

2 Il re disse a Ioab, capo dell'esercito a lui affidato: "Percorri tutte le tribù d'Israele, da Dan fino a Betsabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione".

3 Ioab rispose al re: "Il Signore, tuo Dio, aumenti il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re, mio signore, possano vederlo! Ma perché il re, mio signore, vuole questa cosa?".

4 Ma l'ordine del re prevalse su Ioab e sui comandanti dell'esercito, e Ioab e i comandanti dell'esercito si allontanarono dal re per fare il censimento del popolo d'Israele.

5 Passarono il Giordano e cominciarono da Aroèr e dalla città che è a metà del torrente di Gad su fino a Iazer. 6 Poi andarono in Gàlaad e nella terra degli Ittiti a Kades, andarono a Dan-Iaan e piegarono verso Sidone. 7 Andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Betsabea.

8 Percorsero così tutto il territorio e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme.

9 Ioab consegnò al re il totale del censimento del popolo: c'erano in Israele ottocentomila uomini abili in grado di maneggiare la spada; in Giuda cinquecentomila.

10 Ma dopo che ebbe contato il popolo, il cuore di Davide gli fece sentire il rimorso ed egli disse al Signore: "Ho peccato molto per quanto ho fatto; ti prego, Signore, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza".

11 Al mattino, quando Davide si alzò, fu rivolta questa parola del Signore al profeta Gad, veggente di Davide: 12 "Va' a riferire a Davide: Così dice il Signore: "Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò"".

13 Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo e disse: "Vuoi che vengano sette anni di carestia nella tua terra o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegue o tre giorni di peste nella tua terra? Ora rifletti e vedi che cosa io debba riferire a chi mi ha mandato".

14 Davide rispose a Gad: "Sono in grande angustia! Ebbene, cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!".

15 Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Betsabea morirono tra il popolo settantamila persone. 16 E quando l'angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per devastarla, il Signore si pentì di quel male e disse all'angelo devastatore del popolo: "Ora basta! Ritira la mano!". L'angelo del Signore si trovava presso l'aia di Araunà, il Gebuseo.

17 Davide, vedendo l'angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: "Io ho peccato, io ho agito male; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre!".

18 Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: "Sali, innalza un altare al Signore nell'aia di Araunà, il Gebuseo". 19 Davide salì, secondo la parola di Gad, come il Signore aveva comandato. 20 Araunà guardò e vide il re e i suoi servi dirigersi verso di lui. Araunà uscì e si prostrò davanti al re con la faccia a terra.

21 Poi Araunà disse: "Perché il re, mio signore, viene dal suo servo?".

Davide rispose: "Per acquistare da te l'aia e costruire un altare al Signore, perché si allontani il flagello dal popolo".

22 Araunà disse a Davide: "Il re, mio signore, prenda e offra quanto vuole! Ecco i giovenchi per l'olocausto; le trebbie e gli arnesi dei buoi serviranno da legna. 23 Tutte queste cose, o re, Araunà te le regala". Poi Araunà disse al re: "Il Signore, tuo Dio, ti sia propizio!".

24 Ma il re rispose ad Araunà: "No, io acquisterò da te a pagamento e non offrirò olocausti gratuitamente al Signore, mio Dio".

Davide acquistò l'aia e i buoi per cinquanta sicli d'argento. 25 Quindi Davide costruì in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il Signore si mostrò placato verso la terra e il flagello si allontanò da Israele.

Commento

Essere disorientati da Dio

Questo è uno dei brani più misteriosi di tutta la Bibbia. Tutto sembra andare bene. Davide è circondato da brave persone. È aiutato e sostenuto da tre uomini potenti, oltre che da una più ampia cerchia di "trenta".

Eppure accade qualcosa di terribile. Qualcuno spinge Davide a contare i suoi uomini. In questo brano, questo "qualcuno" sembra essere Dio. Ma nel medesimo brano in Cronache si dice che "Satana insorse contro Israele e incitò Davide a censire Israele" (1 Cronache 21,1). Questa è una delle sole tre volte in cui Satana viene menzionato nell'Antico Testamento.

Davide apparentemente sa che quello che sta facendo è sbagliato ("ebbe contato il popolo", 2 Samuele 24,10, MSG). "Il cuore di Davide gli fece sentire il rimorso ed egli disse al Signore: 'Ho peccato molto per quanto ho fatto; ti prego, Signore, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza'" (v.10).

Attraverso il profeta Gad, il Signore offre a Davide tre opzioni. Davide sceglie la peste. Preferisce cadere nelle mani di Dio, e non in quelle del nemico, "perché la sua misericordia è grande" (v.14). Gli viene offerto un sacrificio gratuito, che non gli sarebbe costato nulla, ma lui rifiuta preferendo acquistarlo per tutto il suo valore. Dopo aver offerto il suo sacrificio, "il Signore si mostrò placato verso la terra e il flagello si allontanò da Israele" (v.25).

Di questo brano rimangono ancora molte cose da capire. Tuttavia, è bello vedere che si conclude con una nota di speranza e una relazione rinnovata tra Davide ed il Signore.

Preghiera

Signore, aiutaci a fidarci di te anche in mezzo alla confusione e all'incertezza. Grazie perché un giorno la tua sapienza sarà pienamente rivelata. Signore tu sei buono e il tuo amore dura per sempre.

La moglie di Nicky dice

2 Samuele 24

Anche voi come me vi siete sentiti disorientati nel leggere di questo censimento?

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

St John of the Cross (Mirabai Starr Tr.), The Dark Night of the Soul (Riverhead Books, 2003).

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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