Tre cose che Dio vuole donarci
Introduzione
Corrie ten Boom e sua sorella Betsie vissero gli anni della Seconda Guerra Mondiale in Olanda. Si diedero da fare per dare rifugio a uomini e donne ebree in fuga. Grazie a loro, molte persone si salvarono dall'Olocausto. Alla fine furono scoperte, arrestate e portate nel campo di concentramento di Ravensbrück. A Ravensbrück, Betsie morì. Corrie, invece, sopravvisse miracolosamente. Spese il resto della sua vita ad incontrare persone e a parlare di come Dio possa salvare, guarire e perdonare.
Alla domanda su come prepararsi alla persecuzione, Corrie ten Boom era solita rispondere con questa storia della sua infanzia:
"Un giorno, da bambina, andai da mio padre e gli chiesi: 'Papà, ho paura che non sarò mai forte abbastanza da dare la mia vita per Gesù'. Lui mi rispose: 'Dimmi. Quelle volte che vai ad Amsterdam con il treno, i soldi del biglietto te li do tre settimane prima?' 'No, papà' dissi io, 'Me li dai poco prima di salire sul treno'. 'Esatto', disse lui, 'Così è con Dio. Il nostro padre nei cieli sa quando avrai bisogno della forza necessaria per essere sua testimone. Al momento giusto, ti darà tutto ciò che ti serve'".
Salmi 78,9-16
9 I figli di Èfraim, arcieri valorosi,
voltarono le spalle nel giorno della battaglia.
10 Non osservarono l'alleanza di Dio
e si rifiutarono di camminare nella sua legge.
11 Dimenticarono le sue opere,
le meraviglie che aveva loro mostrato.
12 Cose meravigliose aveva fatto davanti ai loro padri
nel paese d'Egitto, nella regione di Tanis.
13 Divise il mare e li fece passare,
e fermò le acque come un argine.
14 Li guidò con una nube di giorno
e tutta la notte con un bagliore di fuoco.
15 Spaccò rocce nel deserto
e diede loro da bere come dal grande abisso.
16 Fece sgorgare ruscelli dalla rupe
e scorrere l'acqua a fiumi.
Commento
1. Guida continua
Dio ci donerà tutta la guida di cui avremo bisogno. Il salmista racconta la storia del popolo di Dio e di come egli "li guidò con una nube di giorno e tutta la notte con un bagliore di fuoco" (v.14). In altre parole, Dio guida il suo popolo sempre.
In ognuno di noi abita lo Spirito Santo. Per questo, come il popolo di Dio nell'Antico Testamento, anche noi siamo guidati. Siamo "guidati dallo Spirito di Dio" (Romani 8,14). Lo Spirito Santo ci dona tutta la guida di cui abbiamo bisogno.
Dio, inoltre, soddisfa la nostra sete spirituale: "Spaccò rocce nel deserto e diede loro da bere come dal grande abisso. Fece sgorgare ruscelli dalla rupe e scorrere l'acqua a fiumi" (Salmi 78,15-16). Gesù ci promette che, attraverso lo Spirito Santo, "fiumi di acqua viva" sgorgheranno dal nostro cuore (Giovanni 7,38).
Preghiera
Signore, oggi abbiamo veramente bisogno del tuo Spirito Santo e della tua guida. Riempici con il tuo Spirito Santo perché fiumi di acqua viva possano sgorgare dai nostri cuori.
Atti degli Apostoli 17,1-21
Difficoltà di Paolo a Tessalònica e a Berea
17Percorrendo la strada che passa per Anfìpoli e Apollònia, giunsero a Tessalònica, dove c'era una sinagoga dei Giudei. 2 Come era sua consuetudine, Paolo vi andò e per tre sabati discusse con loro sulla base delle Scritture, 3 spiegandole e sostenendo che il Cristo doveva soffrire e risorgere dai morti. E diceva: "Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio". 4 Alcuni di loro furono convinti e aderirono a Paolo e a Sila, come anche un grande numero di Greci credenti in Dio e non poche donne della nobiltà.
5 Ma i Giudei, ingelositi, presero con sé, dalla piazza, alcuni malviventi, suscitarono un tumulto e misero in subbuglio la città. Si presentarono alla casa di Giasone e cercavano Paolo e Sila per condurli davanti all'assemblea popolare. 6 Non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli dai capi della città, gridando: "Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono venuti anche qui 7 e Giasone li ha ospitati. Tutti costoro vanno contro i decreti dell'imperatore, perché affermano che c'è un altro re: Gesù". 8 Così misero in ansia la popolazione e i capi della città che udivano queste cose; 9 dopo avere ottenuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li rilasciarono.
10 Allora i fratelli, durante la notte, fecero partire subito Paolo e Sila verso Berea. Giunti là, entrarono nella sinagoga dei Giudei. 11 Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalònica e accolsero la Parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così. 12 Molti di loro divennero credenti e non pochi anche dei Greci, donne della nobiltà e uomini.
13 Ma quando i Giudei di Tessalònica vennero a sapere che anche a Berea era stata annunciata da Paolo la parola di Dio, andarono pure là ad agitare e a mettere in ansia la popolazione. 14 Allora i fratelli fecero subito partire Paolo, perché si mettesse in cammino verso il mare, mentre Sila e Timòteo rimasero là. 15 Quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l'ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.
Paolo ad Atene
16 Paolo, mentre li attendeva ad Atene, fremeva dentro di sé al vedere la città piena di idoli. 17 Frattanto, nella sinagoga, discuteva con i Giudei e con i pagani credenti in Dio e ogni giorno, sulla piazza principale, con quelli che incontrava. 18 Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui, e alcuni dicevano: "Che cosa mai vorrà dire questo ciarlatano?". E altri: "Sembra essere uno che annuncia divinità straniere", poiché annunciava Gesù e la risurrezione. 19 Lo presero allora con sé, lo condussero all'Areòpago e dissero: "Possiamo sapere qual è questa nuova dottrina che tu annunci? 20 Cose strane, infatti, tu ci metti negli orecchi; desideriamo perciò sapere di che cosa si tratta". 21 Tutti gli Ateniesi, infatti, e gli stranieri là residenti non avevano passatempo più gradito che parlare o ascoltare le ultime novità.
Commento
2. La buona notizia
In un mondo alla ricerca disperata di notizie, Dio ci dona una buona notizia. La parola "vangelo" significa "buona notizia". La buona notizia è "Gesù e la risurrezione" (v.18). Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è in Gesù. Tutto riguarda Gesù.
Ogni volta che condividiamo la nostra testimonianza o parliamo della nostra fede a qualcuno, dovremmo chiederci: "È una buona notizia?" Ogni nostro discorso riguardante Gesù dovrebbe essere buona notizia, altrimenti non è Vangelo. Il nostro messaggio dovrebbe essere sempre buona notizia perché riguarda Gesù, la sua morte e la sua risurrezione.
Se lo faremo, Dio ci suggerirà le parole più appropriate per ogni occasione. Le nostre parole sono potenti e possono cambiare la vita. La buona notizia di Gesù è dinamica e rilevante per tutte le generazioni, culture e situazioni. I bisogni delle persone sono sempre gli stessi ed il messaggio del Vangelo è sempre lo stesso.
- Spiegare la buona notizia
Nella sinagoga di Tessalonica, Paolo "discusse con loro sulla base delle Scritture, spiegandole e sostenendo che il Cristo doveva soffrire e risorgere dai morti. E diceva: 'Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio'" (vv.2-3). La sua spiegazione accurata del Vangelo fa sì che molte persone vengano "convinte" (v.4).
Il fatto che il nostro messaggio venga da Dio non ci mette al riparo dalle critiche infondate. Ricevere critiche è qualcosa di normale quando si segue Gesù. Il successo di Paolo provoca la gelosia nei Giudei (v.5). È interessante notare che già a quel tempo Paolo era riconosciuto come uomo di impatto globale. Dicono: "Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono venuti anche qui" (v.6b).
- Studiare la buona notizia
Dio suggerisce a Paolo e a Sila le parole più appropriate per i Bereani: "Questi erano di sentimenti più nobili" e "accolsero la Parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così" (v.11). Ancora una volta, il messaggio porta frutto e "molti di loro divennero credenti" (v.12). Studiare la parola di Dio è importante. Per questo vorrei incoraggiare tutti a riservare un tempo regolare ogni giorno per studiare le scritture.
Ma, ancora una volta, il successo di Paolo e Sila è seguito da opposizione. Alcuni "andarono pure là ad agitare e a mettere in ansia la popolazione" (v.13). Non stupiamoci quindi se lungo il nostro cammino incontreremo agitatori e disturbatori.
- Motivare la buona notizia
Paolo si sposta ad Atene: "Tutti gli Ateniesi, infatti, e gli stranieri là residenti non avevano passatempo più gradito che parlare o ascoltare le ultime novità" (v.21). Sono più interessati alle novità che alla verità.
Ancora una volta, Dio suggerisce a Paolo il messaggio più appropriato per gli Ateniesi. Egli "nella sinagoga, discuteva con i Giudei e con i pagani credenti in Dio e ogni giorno, sulla piazza principale, con quelli che incontrava" (v.17). Due luoghi diversi per due tipologie di pubblico molto diverse tra loro.
Parlare nella sinagoga è un po' come predicare in una chiesa oggi. Parlare sulla piazza principale è un po' come parlare sul proprio posto di lavoro. In entrambi i casi, il messaggio annunciato da Paolo è sempre lo stesso: "Gesù e la risurrezione" (v.18).
Preghiera
Signore, ti chiedo di suggerirmi oggi le parole di cui avrò bisogno nelle conversazioni che mi attendono. Per favore, parla al mio cuore. Donami parole capaci di trasformare la vita delle persone. Guidami attraverso lo Spirito Santo.
1 Re 16,8-18,15
Ela, re d’Israele
8 Nell'anno ventiseiesimo di Asa, re di Giuda, Ela, figlio di Baasà, divenne re su Israele a Tirsa; regnò due anni.
9 Contro di lui congiurò il suo ufficiale Zimrì, comandante della metà dei carri. Mentre egli, a Tirsa, beveva e si ubriacava nella casa di Arsà, maggiordomo a Tirsa, 10 arrivò Zimrì, lo colpì e lo fece morire nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e divenne re al suo posto.
11 Divenuto re, appena seduto sul suo trono, colpì tutta la casa di Baasà; non gli lasciò sopravvivere alcun maschio fra i suoi parenti e amici. 12 Zimrì distrusse tutta la casa di Baasà, secondo la parola che il Signore aveva rivolto contro Baasà per mezzo del profeta Ieu, 13 a causa di tutti i peccati di Baasà e dei peccati di Ela, suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti commettere a Israele, provocando a sdegno con le loro vanità il Signore, Dio d'Israele.
14 Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
Zimrì, re d’Israele per sette giorni
15 Nell'anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, Zimrì divenne re per sette giorni a Tirsa, mentre il popolo era accampato contro Ghibbetòn, che apparteneva ai Filistei. 16 Quando il popolo là accampato venne a sapere che Zimrì si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello stesso giorno, nell'accampamento, proclamò re su Israele Omri, comandante dell'esercito. 17 Omri con tutto Israele si mosse da Ghibbetòn, e strinsero d'assedio Tirsa. 18 Quando vide che veniva presa la città, Zimrì entrò nel torrione della reggia, incendiò dietro di sé la reggia e così morì bruciato. 19 Ciò avvenne a causa dei suoi peccati, che aveva commesso compiendo ciò che è male agli occhi del Signore, seguendo la via di Geroboamo e il peccato con cui aveva fatto peccare Israele.
20 Le altre gesta di Zimrì e la congiura da lui organizzata non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
Omri, re d’Israele
21 Allora il popolo d'Israele si divise in due parti. Una metà del popolo seguiva Tibnì, figlio di Ghinat, per farlo re, e una metà seguiva Omri. 22 Il popolo che seguiva Omri prevalse sul popolo che seguiva Tibnì, figlio di Ghinat. Tibnì morì e Omri divenne re.
23 Nell'anno trentunesimo di Asa, re di Giuda, Omri divenne re su Israele. Regnò dodici anni, di cui sei a Tirsa. 24 Poi acquistò il monte Samaria da Semer, per due talenti d'argento. Costruì sul monte e chiamò la città che ivi edificò Samaria, dal nome di Semer, proprietario del monte.
25 Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, fece peggio di tutti quelli prima di lui. 26 Seguì in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e i peccati che quegli aveva fatto commettere a Israele, provocando a sdegno con le loro vanità il Signore, Dio d'Israele.
27 Le altre gesta che compì Omri e la potenza con cui agì, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele? 28 Omri si addormentò con i suoi padri; fu sepolto a Samaria e al suo posto divenne re suo figlio Acab.
Acab, re d’Israele
29 Acab, figlio di Omri, divenne re su Israele nell'anno trentottesimo di Asa, re di Giuda. Acab, figlio di Omri, regnò su Israele a Samaria ventidue anni. 30 Acab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi del Signore, più di tutti quelli prima di lui. 31 Non gli bastò imitare il peccato di Geroboamo, figlio di Nebat, ma prese anche in moglie Gezabele, figlia di Etbàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 32 Eresse un altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito a Samaria. 33 Acab eresse anche il palo sacro e continuò ad agire provocando a sdegno il Signore, Dio d'Israele, più di tutti i re d'Israele prima di lui.
34 Nei suoi giorni Chièl di Betel ricostruì Gerico; gettò le fondamenta sopra Abiràm, suo primogenito, e collocò la sua porta a doppio battente sopra Segub, suo ultimogenito, secondo la parola pronunciata dal Signore per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.
La grande siccità
17Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Gàlaad, disse ad Acab: "Per la vita del Signore, Dio d'Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo comanderò io".
2 A lui fu rivolta questa parola del Signore: 3 "Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. 4 Berrai dal torrente e i corvi per mio comando ti porteranno da mangiare".
5 Egli partì e fece secondo la parola del Signore; andò a stabilirsi accanto al torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. 6 I corvi gli portavano pane e carne al mattino, e pane e carne alla sera; egli beveva dal torrente.
Elia e la vedova in Sarepta di Sidone
7 Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non era piovuto sulla terra. 8 Fu rivolta a lui la parola del Signore: 9 "Àlzati, va' a Sarepta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti". 10 Egli si alzò e andò a Sarepta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: "Prendimi un po' d'acqua in un vaso, perché io possa bere". 11 Mentre quella andava a prenderla, le gridò: "Per favore, prendimi anche un pezzo di pane".
12 Quella rispose: "Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po' d'olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo".
13 Elia le disse: "Non temere; va' a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, 14 poiché così dice il Signore, Dio d'Israele: "La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra"".
15 Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. 16 La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.
17 In seguito accadde che il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. 18 Allora lei disse a Elia: "Che cosa c'è tra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?".
19 Elia le disse: "Dammi tuo figlio". Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. 20 Quindi invocò il Signore: "Signore, mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?". 21 Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: "Signore, mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo".
22 Il Signore ascoltò la voce di Elia; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. 23 Elia prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elia disse: "Guarda! Tuo figlio vive".
24 La donna disse a Elia: "Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità".
L’incontro di Elia con Abdia e Acab
18Dopo molti giorni la parola del Signore fu rivolta a Elia, nell'anno terzo: "Va' a presentarti ad Acab e io manderò la pioggia sulla faccia della terra". 2 Elia andò a presentarsi ad Acab.
A Samaria c'era una grande carestia. 3 Acab convocò Abdia, che era il maggiordomo. Abdia temeva molto il Signore; 4 quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, Abdia aveva preso cento profeti e ne aveva nascosti cinquanta alla volta in una caverna e aveva procurato loro pane e acqua. 5 Acab disse ad Abdia: "Va' nella regione verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli, e non dovremo uccidere una parte del bestiame". 6 Si divisero la zona da percorrere; Acab andò per una strada da solo e Abdia per un'altra da solo.
7 Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quello lo riconobbe e cadde con la faccia a terra dicendo: "Sei proprio tu il mio signore Elia?".
8 Gli rispose: "Lo sono; va' a dire al tuo signore: "C'è qui Elia"".
9 Quello disse: "Che male ho fatto perché tu consegni il tuo servo in mano ad Acab per farmi morire? 10 Per la vita del Signore, tuo Dio, non esiste nazione o regno in cui il mio signore non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: "Non c'è!", egli faceva giurare la nazione o il regno di non averti trovato. 11 Ora tu dici: "Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia!". 12 Appena sarò partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab, egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza. 13 Non fu riferito forse al mio signore ciò che ho fatto quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, come io nascosi cento profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e acqua? 14 E ora tu comandi: "Va' a dire al tuo signore: C'è qui Elia"? Egli mi ucciderà".
15 Elia rispose: "Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi stesso io mi presenterò a lui".
Commento
3. Bisogni materiali
Gesù ci insegna a pregare: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" (Matteo 6,11; Luca 11,3). Ci invita a guardare a Dio perché provveda alle nostre necessità quotidiane. Non preghiamo perché ci doni tutto ciò che desideriamo, ma per ricevere tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
In una società che a quel tempo continuava a peccare e a dividersi in fazioni (1 Re 16,8-34), Dio suscita un profeta che parla con autorità e potenza.
Il Nuovo Testamento ci dice che Elia è un essere umano "come noi" (Giacomo 5,17a). Eppure, "pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto" (vv.17b-18).
La preghiera di Elia comporta una serie di problemi anche per lui. Ma Dio provvede a tutte le sue necessità materiali. Inizialmente, "I corvi gli portavano pane e carne al mattino, e pane e carne alla sera; egli beveva dal torrente" (1 Re 17,6). Nel provvedere ai nostri bisogni, Dio può essere molto creativo. Ciò che dobbiamo fare è solo obbedire e confidare che egli provvederà a tutte le nostre necessità.
Ad un certo punto, il torrente si secca (v.7). Il Signore allora dice ad Elia: "Àlzati, va' a Sarepta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti" (v.9). Di solito, quando una porta si chiude (come il torrente che si secca), è perché Dio ne sta aprendo un'altra. Dio sta inviando Elia in un altro luogo perché possa essere risposta alla preghiera e al bisogno di qualcun altro.
La vedova viene messa alla prova. Elia le chiede del cibo. Lei risponde che per il figlio e per lei quello sarebbe stato l'ultimo pasto e poi sarebbero morti per mancanza di cibo. Ma Elia le promette che se sarà generosa con quello che ha, Dio provvederà a tutte le sue necessità. Le dice: "La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra" (v.14, MSG).
La vedova fa esattamente così e le cose vanno esattamente come lui ha detto (vv.15-16). La donna dimostra una grande fede. È pronta a dare tutto quello che ha. Rischia tutto. E Dio provvede a tutte le sue necessità. Hanno abbastanza, ma non in eccedenza. Per le loro necessità quotidiane, rimangono totalmente dipendenti da Dio. Se anche noi obbediremo a Dio e doneremo con generosità, Dio donerà a noi molto di più. Per noi e attraverso di noi, Dio farà cose straordinarie.
Questo non significa che la vita sarà facile. Nonostante la sua fede, la vedova deve affrontare altre battaglie. Il figlio si ammala e alla fine smette di respirare (v.17). Con grande fede, Elia grida al Signore per il bambino morto (v.20), e il Signore "ascoltò la voce di Elia; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere" (v.22).
Che meraviglia pensare ad Elia con il bambino in braccio andare dalla madre e dire: "Guarda! tuo figlio vive" (v.23).
Preghiera
Signore, grazie per il tuo straordinario amore, potere e provvidenza. Perdonaci se non riusciamo a distribuire ciò che tu ci hai donato. Donaci la tua guida, le tue parole e il tuo coraggio per fare tutto il possibile nella nostra società per cambiare ogni ingiustizia. Guidaci con il tuo Spirito per cambiare il mondo.
La moglie di Nicky dice
1 Re 17,14
"Poiché così dice il Signore, Dio d'Israele: 'La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra'".
Amo la storia di questa vedova sconosciuta che condivide il suo cibo con il grande profeta. Dio trasforma l'ordinario in straordinario.
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