Il più potente messaggio del mondo
Introduzione
Recentemente nella chiesa di HTB (Holy Trinity Brompton) ho avuto l'onore di intervistare Mojtaba Hosseini. Mojtaba è un giovane pastore di circa 20 anni dell'Iran. Qualche anno fa, nel suo paese, è stato incarcerato per aver organizzato degli incontri cristiani nelle case. In carcere si è trovato in compagnia di assassini e spacciatori di droga. Ha trascorso lunghi periodi di isolamento, non sapendo se o quando sarebbe stato rilasciato.
Un giorno ha iniziato a sentire forte la presenza dello Spirito Santo che lo incoraggiava a portare la buona notizia di Gesù anche tra quelle pareti. Così, alla prima occasione, ha iniziato a condividere con gli altri detenuti la sua testimonianza ed il Vangelo, proclamando che "Gesù è vivo".
Ripensando a quell'esperienza, oggi Mojtaba dice: "Non importa in quale situazione ti trovi. Per il regno di Dio puoi operare ovunque, in qualsiasi luogo egli ti collochi. In quel momento, Dio mi aveva collocato in un carcere".
Ripensando ad uno dei suoi compagni di carcere che avevano incontrato Gesù, ricorda questo particolare:
"Dio mi stava dicendo: 'Mojtaba, qualsiasi cosa possa esserti successa, come stare lontano dalla tua famiglia, tutta l'umiliazione, tutte le sofferenze, i dolori e l'isolamento e tutto quello che ti è capitato, ne è valsa la pena. Per quest'uomo che si è avvicinato a Cristo, ne è valsa la pena'".
Il messaggio di Gesù è il più potente messaggio del mondo. È una buona notizia che cambia le vite, le città e la cultura di una nazione. Ma è anche un messaggio che crea difficoltà ed opposizione. In tutto questo, Dio ci prepara e ci sostiene a portare questo messaggio, e lo fa donandoci lo Spirito Santo.
Salmi 78,40-55
40 Quante volte si ribellarono a lui nel deserto,
lo rattristarono in quei luoghi solitari!
41 Ritornarono a tentare Dio,
a esasperare il Santo d'Israele.
42 Non si ricordarono più della sua mano,
del giorno in cui li aveva riscattati dall'oppressione,
43 quando operò in Egitto i suoi segni,
i suoi prodigi nella regione di Tanis.
44 Egli mutò in sangue i loro fiumi
e i loro ruscelli, perché non bevessero.
45 Mandò contro di loro tafani a divorarli
e rane a distruggerli.
46 Diede ai bruchi il loro raccolto,
alle locuste la loro fatica.
47 Devastò le loro vigne con la grandine,
i loro sicomòri con la brina.
48 Consegnò alla peste il loro bestiame,
ai fulmini le loro greggi.
49 Scatenò contro di loro l'ardore della sua ira,
la collera, lo sdegno, la tribolazione,
e inviò messaggeri di sventure.
50 Spianò la strada alla sua ira:
non li risparmiò dalla morte
e diede in preda alla peste la loro vita.
51 Colpì ogni primogenito in Egitto,
nelle tende di Cam la primizia del loro vigore.
52 Fece partire come pecore il suo popolo
e li condusse come greggi nel deserto.
53 Li guidò con sicurezza e non ebbero paura,
ma i loro nemici li sommerse il mare.
54 Li fece entrare nei confini del suo santuario,
questo monte che la sua destra si è acquistato.
55 Scacciò davanti a loro le genti
e sulla loro eredità gettò la sorte,
facendo abitare nelle loro tende le tribù d'Israele.
Commento
Spiegare la buona notizia della salvezza dal peccato
Non potremo mai comprendere appieno la buona notizia del Vangelo se prima non comprenderemo da cosa siamo stati salvati.
Attraverso la sua vita, morte e risurrezione e il dono dello Spirito Santo, Gesù ci ha salvati dal peccato. In questo brano, troviamo degli spunti che ci aiutano a capire il peccato, ciò da cui siamo stati salvati.
Primo, la natura del peccato. Il peccato è ribellione a Dio: "Si ribellarono a lui" (v.40). Non si tratta di un singolo atto. Il salmista scrive: "Quante volte... ritornarono" (vv.40-41). Il peccato deriva dalla mancata fiducia nella natura di Dio, nella sua parola e nelle sue azioni (vv.41-43).
Secondo, le conseguenze del peccato. Il peccato addolora Dio (v.40). Porta all'ira, alla collera, all'indignazione e all'ostilità (v.49). Infine, porta alla morte (v.50).
Non furono solo gli Egiziani a peccare (vv.43-51), ma anche il popolo di Dio (vv.40-42). Tuttavia, Dio li ha salvati. Li ha redenti (v.42): "Fece partire come pecore il suo popolo e li condusse come greggi nel deserto" (v.52). Li guidò con sicurezza e non ebbero paura (v.53). Tutto questo era in preparazione del grande piano di salvezza di Dio realizzato in Gesù.
Preghiera
Signore, grazie per averci salvati e perdonati attraverso Gesù. Grazie perché ci guidi e ci conduci e ci liberi dalla paura.
Atti degli Apostoli 20,1-38
Viaggio di Paolo attraverso la Macedonia e la Grecia
20Cessato il tumulto, Paolo mandò a chiamare i discepoli e, dopo averli esortati, li salutò e si mise in viaggio per la Macedonia. 2 Dopo aver attraversato quelle regioni, esortando i discepoli con molti discorsi, arrivò in Grecia. 3 Trascorsi tre mesi, poiché ci fu un complotto dei Giudei contro di lui mentre si apprestava a salpare per la Siria, decise di fare ritorno attraverso la Macedonia. 4 Lo accompagnavano Sòpatro di Berea, figlio di Pirro, Aristarco e Secondo di Tessalònica, Gaio di Derbe e Timòteo, e gli asiatici Tìchico e Tròfimo. 5 Questi però, partiti prima di noi, ci attendevano a Tròade; 6 noi invece salpammo da Filippi dopo i giorni degli Azzimi e li raggiungemmo in capo a cinque giorni a Tròade, dove ci trattenemmo sette giorni.
A Tròade Paolo risuscita un morto
7 Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane, e Paolo, che doveva partire il giorno dopo, conversava con loro e prolungò il discorso fino a mezzanotte. 8 C'era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti. 9 Ora, un ragazzo di nome Èutico, seduto alla finestra, mentre Paolo continuava a conversare senza sosta, fu preso da un sonno profondo; sopraffatto dal sonno, cadde giù dal terzo piano e venne raccolto morto. 10 Paolo allora scese, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: "Non vi turbate; è vivo!". 11 Poi risalì, spezzò il pane, mangiò e, dopo aver parlato ancora molto fino all'alba, partì. 12 Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati.
A Mileto Paolo dà l’addio agli anziani di Èfeso
13 Noi, che eravamo già partiti per nave, facemmo vela per Asso, dove dovevamo prendere a bordo Paolo; così infatti egli aveva deciso, intendendo fare il viaggio a piedi. 14 Quando ci ebbe raggiunti ad Asso, lo prendemmo con noi e arrivammo a Mitilene. 15 Salpati da qui, il giorno dopo ci trovammo di fronte a Chio; l'indomani toccammo Samo e il giorno seguente giungemmo a Mileto. 16 Paolo infatti aveva deciso di passare al largo di Èfeso, per evitare di subire ritardi nella provincia d'Asia: gli premeva essere a Gerusalemme, se possibile, per il giorno della Pentecoste.
17 Da Mileto mandò a chiamare a Èfeso gli anziani della Chiesa. 18 Quando essi giunsero presso di lui, disse loro: "Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: 19 ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; 20 non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case, 21 testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù.
22 Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. 23 So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. 24 Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio.
25 E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. 26 Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, 27 perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio. 28 Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio. 29 Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; 30 perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. 31 Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.
32 E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia, che ha la potenza di edificare e di concedere l'eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati. 33 Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. 34 Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. 35 In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: "Si è più beati nel dare che nel ricevere!"".
36 Dopo aver detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. 37 Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano, 38 addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave.
Commento
Trasmettere la buona notizia della grazia di Dio
Dio ci ha donato una vita preziosa della quale non dovremmo sprecare nemmeno un istante. Qualunque cosa Dio ci chiami a fare, per quanto difficili possano essere le circostanze, abbiamo sempre la possibilità di rispondere e di portare a termine il nostro compito con gioia.
Il messaggio del Vangelo è estremamente incoraggiante. Ovunque vada, Paolo incoraggia i discepoli (v.1, MSG). Li esorta "con molti discorsi" (v.2, MSG).
Vive questo compito con grande passione. È impossibile impedirgli di parlarne. A Troas prolunga il suo "discorso fino a mezzanotte" (v.7) e mentre sta parlando un ragazzo di nome Èutico si addormenta profondamente, cade dalla finestra e muore (v.9). Paolo va da lui, lo risuscita e poi continua a parlare "ancora molto fino all'alba" (v.11, MSG).
Fermare un predicatore come Paolo è un'impresa impossibile: nemmeno un membro della congregazione che cade, muore e risorge può farlo!
Con il suo esempio, Paolo ci esorta a cogliere ogni occasione per diffondere il messaggio di Gesù. Dice: "Non mi sono mai tirato indietro" dal "dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio" (vv.20.27), "in pubblico e nelle case" (v.20).
Quello di Paolo è un lavoro incredibile (v.35). Si mette in gioco con tutta la sua vita (v.19, MSG). Non ha paura di morire per questo. Non si considera indispensabile. Dice: "Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio" (v.24, AMP).
Sa che non sarà una passeggiata e che "di città in città" lo "attendono catene e tribolazioni" (v.23, MSG). Sarà messo a dura prova (v.19) e dovrà spargere molte lacrime (vv.19.31.37).
Ma perché fa tutto questo? E perché è così importante?
1. Potenza delle parole
Dio ci ha consegnato il messaggio più potente al mondo. Paolo va in giro a predicare il messaggio "della grazia di Dio" (v.24), della generosità incredibile di Dio (MSG), la verità.
Tutta la sua predicazione riguarda Gesù. La grazia è amore immeritato, resa possibile da Gesù e dal suo "sangue" (v.28). Non può essere guadagnata. È un dono gratuito.
Ma in che modo possiamo ricevere questo dono? Primo, rivolgendoci a Dio con pentimento (v.21). Pentimento è una parola così positiva. Significa allontanarsi dal peccato e rivolgersi a Dio.
Secondo, avere fede nel Signore Gesù (v.21). Riceviamo il dono per fede in Gesù Cristo.
2. Potenza dello Spirito Santo
Lo Spirito Santo vive in noi. Chiunque si pente dei propri peccati e ripone la propria fede in Gesù Cristo riceve lo Spirito Santo. Paolo parla di come si senta "costretto dallo Spirito" (v.22). Lo Spirito Santo ci parla (v.23). È lo Spirito Santo che suscita e benedice i leader.
3. Il potere del donare
Quando doniamo, siamo benedetti. Paolo sa che il denaro non è la chiave della felicità: Dice: "Ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: 'Si è più beati nel dare che nel ricevere!'" (v.35, MSG).
Paolo annuncia "tutta la volontà di Dio" (v.27), un'espressione che comprende molte cose! In questo brano ne abbiamo viste alcune. Ad esempio la parola di Dio (v.32), la preghiera (v.36), una chiesa di custodi e pastori (v.28), i sacramenti (vv.7-11), la santificazione (v.32), il soccorrere i deboli (v.35) e molto altro ancora.
Preghiera
Signore, grazie perché ci doni la forza dello Spirito Santo. Donaci il coraggio di affrontare la fatica, le lacrime e tutti gli altri ostacoli per terminare la corsa e il servizio che ci hai affidato (v.24).
2 Re 1,1-2,25
Elia e Acazia
1Dopo la morte di Acab, Moab si ribellò a Israele. 2 Acazia cadde dalla finestra della stanza superiore a Samaria e rimase ferito. Allora inviò messaggeri con quest'ordine: "Andate e interrogate Baal-Zebùb, dio di Ekron, per sapere se sopravviverò a questa mia infermità".
3 Ma l'angelo del Signore disse a Elia, il Tisbita: "Su, va' incontro ai messaggeri del re di Samaria e di' loro: "Non c'è forse un Dio in Israele, perché dobbiate andare a consultare Baal-Zebùb, dio di Ekron? 4 Pertanto così dice il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai"". Ed Elia se ne andò.
5 I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: "Perché siete tornati?".
6 Gli dissero: "Ci è venuto incontro un uomo che ci ha detto: "Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così dice il Signore: Non c'è forse un Dio in Israele, perché tu debba mandare a consultare Baal-Zebùb, dio di Ekron? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai"".
7 Domandò loro: "Qual era l'aspetto dell'uomo che è salito incontro a voi e vi ha detto simili parole?".
8 Risposero: "Era un uomo coperto di peli; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi".
Egli disse: "Quello è Elia, il Tisbita!".
9 Allora gli mandò un comandante di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questi salì da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse: "Uomo di Dio, il re ha detto: "Scendi!"".
10 Elia rispose al comandante dei cinquanta uomini: "Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta". Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta.
11 Il re mandò da lui ancora un altro comandante di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questi gli disse: "Uomo di Dio, ha detto il re: "Scendi subito"".
12 Elia rispose loro: "Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta". Scese il fuoco di Dio dal cielo e divorò lui e i suoi cinquanta.
13 Il re mandò ancora un terzo comandante di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo comandante di cinquanta salì e, giunto, cadde in ginocchio davanti a Elia e lo supplicò: "Uomo di Dio, sia preziosa ai tuoi occhi la mia vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi. 14 Ecco, è sceso un fuoco dal cielo e ha divorato i due primi comandanti di cinquanta con i loro uomini. Ora la mia vita sia preziosa ai tuoi occhi".
15 L'angelo del Signore disse a Elia: "Scendi con lui e non aver paura di lui". Si alzò e scese con lui dal re
16 e gli disse: "Così dice il Signore: "Poiché hai mandato messaggeri a consultare Baal-Zebùb, dio di Ekron - non c'è forse un Dio in Israele per consultare la sua parola? -, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai"". 17 Difatti morì, secondo la parola del Signore pronunciata da Elia.
Al suo posto divenne re suo fratello Ioram, nell'anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non aveva un figlio. 18 Le altre gesta compiute da Acazia non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
Rapimento di Elia
2Quando il Signore stava per far salire al cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo. 2 Elia disse a Eliseo: "Rimani qui, perché il Signore mi manda fino a Betel".
Eliseo rispose: "Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò". Scesero a Betel.
3 I figli dei profeti che erano a Betel andarono incontro a Eliseo e gli dissero: "Non sai tu che oggi il Signore porterà via il tuo signore al di sopra della tua testa?".
Ed egli rispose: "Lo so anch'io; tacete!".
4 Elia gli disse: "Eliseo, rimani qui, perché il Signore mi manda a Gerico".
Egli rispose: "Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò"; e andarono a Gerico.
5 I figli dei profeti che erano a Gerico si avvicinarono a Eliseo e gli dissero: "Non sai tu che oggi il Signore porterà via il tuo signore al di sopra della tua testa?".
Rispose: "Lo so anch'io; tacete!".
6 Elia gli disse: "Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano".
Egli rispose: "Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò". E procedettero insieme.
7 Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono di fronte, a distanza; loro due si fermarono al Giordano. 8 Elia prese il suo mantello, l'arrotolò e percosse le acque, che si divisero di qua e di là; loro due passarono sull'asciutto.
9 Appena furono passati, Elia disse a Eliseo: "Domanda che cosa io debba fare per te, prima che sia portato via da te".
Eliseo rispose: "Due terzi del tuo spirito siano in me".
10 Egli soggiunse: "Tu pretendi una cosa difficile! Sia per te così, se mi vedrai quando sarò portato via da te; altrimenti non avverrà".
11 Mentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. 12 Eliseo guardava e gridava: "Padre mio, padre mio, carro d'Israele e suoi destrieri!". E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi.
13 Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia, e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano. 14 Prese il mantello, che era caduto a Elia, e percosse le acque, dicendo: "Dov'è il Signore, Dio di Elia?". Quando anch'egli ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Eliseo le attraversò.
15 Se lo videro di fronte, i figli dei profeti di Gerico, e dissero: "Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo". Gli andarono incontro e si prostrarono a terra davanti a lui. 16 Gli dissero: "Ecco, fra i tuoi servi ci sono cinquanta uomini vigorosi; potrebbero andare a cercare il tuo signore nel caso che lo spirito del Signore l'abbia preso e gettato su qualche monte o in qualche valle".
Egli disse: "Non mandateli!".
17 Insistettero tanto con lui che egli disse: "Mandateli!". Mandarono cinquanta uomini, che cercarono per tre giorni, ma non lo trovarono. 18 Tornarono da Eliseo, che stava a Gerico. Egli disse loro: "Non vi avevo forse detto: "Non andate"?".
Miracoli di Eliseo
19 Gli uomini della città dissero a Eliseo: "Ecco, è bello soggiornare in questa città, come il mio signore può constatare, ma le acque sono cattive e la terra provoca aborti".
20 Ed egli disse: "Prendetemi una scodella nuova e mettetevi del sale". Gliela portarono.
21 Eliseo si recò alla sorgente delle acque e vi versò il sale, dicendo: "Così dice il Signore: "Rendo sane queste acque; da esse non verranno più né morte né aborti"". 22 Le acque rimasero sane fino ad oggi, secondo la parola pronunciata da Eliseo.
Eliseo viene deriso
23 Di lì Eliseo salì a Betel. Mentre egli andava per strada, uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo: "Sali, calvo! Sali, calvo!". 24 Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei bambini. 25 Di là egli andò al monte Carmelo, e quindi tornò a Samaria.
Commento
Condividere la buona notizia di Gesù
I buoni leader formano i propri successori. In questo brano troviamo uno degli esempi più luminosi nella Bibbia di successione avvenuta con successo.
Avere un buon mentore è un grande dono. Elia è mentore di Eliseo. A lui trasmette il suo potere. Eliseo chiede: "Due terzi del tuo spirito siano in me" (2,9). Vuole essere un uomo santo, proprio come il suo mentore.
Elia risponde che se rimarrà con lui fino alla fine otterrà ciò che chiede. Dice: "Sia per te così, se mi vedrai quando sarò portato via da te; altrimenti non avverrà" (v.10, MSG).
Nel ministero, la perseveranza è molto importante. È facile iniziare con zelo ed entusiasmo, ma non tutti hanno la capacità, come Eliseo, di sopportare il duro lavoro, le difficoltà e le delusioni e di andare fino in fondo.
Eliseo riceve davvero i suoi "due terzi" (Il libro dei Re riporta che Eliseo compì addirittura il doppio dei miracoli del suo mentore). Il mantello di Elia cade ed Eliseo lo raccoglie (v.13). Tutti i presenti riconoscono che Eliseo è il successore di Elia, unto dallo spirito: "Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo" (v.15).
Il racconto di Elia e del suo straordinario potere di far scendere il fuoco dal cielo (1,12) e di dividere le acque (2,8) è prefigurazione della venuta di Gesù. Elia prefigura Giovanni Battista. Giovanni svolge il suo ministero "con lo spirito e la potenza di Elia" (Luca 1,17), preparando la strada a Gesù.
Gesù dice: "Fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista", l'Elia che doveva venire. Eppure, continua: "Il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui" (Matteo 11,11). Con queste parole, Gesù rivela che ognuno di noi è più grande degli stessi Elia, Eliseo e Giovanni Battista. In altre parole, ogni cristiano ("il più piccolo nel regno dei cieli") si trova oggi in una posizione migliore di quella dei grandi Elia e Giovanni Battista, e questo per almeno due motivi.
Primo, conosciamo la buona notizia di Gesù: partiamo quindi da una posizione nettamente migliore. Secondo, abbiamo il dono dello Spirito Santo, che ci è stato dato il giorno di Pentecoste. Ogni cristiano ha l'opportunità di annunciare il Vangelo con la forza dello Spirito Santo, il messaggio più potente al mondo.
Preghiera
Signore, grazie per lo straordinario privilegio che hai concesso a me e a ogni cristiano, di poter trasmettere il messaggio più potente del mondo. Grazie perché questo è un messaggio che trasforma le vite, le comunità e le culture.
La moglie di Nicky dice
Nei brani di oggi, troviamo due avvertimenti:
- Non siate scortesi con i calvi (2 Re 2,23-25).
- Se il predicatore continua a parlare, cercate un posto comodo (e sicuro!) per appisolarvi. Cosa che non è successa in Atti 20.
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