La luce del sorriso di Dio è su di noi
Introduzione
Nel maggio del 2017, al termine di un concerto di Ariana Grande a Manchester, 22 persone, per lo più ragazzi e bambini, persero la vita a causa di un efferato attentato terroristico suicida. Nel giugno di quell'anno, la cantante ritornò in quel luogo per un concerto di beneficenza a favore delle famiglie delle vittime e dal titolo One Love Manchester. Marcus Mumford, cantante dei Mumford and Sons, aprì l'evento gridando: "L'amore scaccia la paura". A metà concerto, Justin Bieber disse: "Non lascerò andare l'amore, non lascerò andare Dio. Dio è buono in mezzo alle tenebre. Dio è tra noi. E ci ama. Ed è qui per noi". Le sue parole furono come luce che risplende nelle tenebre.
San Giovanni della Croce era solito parlare di "notte oscura dell'anima". Nella mia vita, ho attraversato periodi bui. Anche il popolo di Dio ha attraversato periodi bui e la stessa Chiesa, nel corso della sua storia, ha attraversato periodi bui. Ma la luce del Vangelo non si è mai spenta. La luce di Gesù sarà sempre più forte delle oscurità che cercano di avvolgerla (Giovanni 1,5). E tutti noi, per mezzo dello Spirito Santo e ovunque andiamo, abbiamo questa luce interiore, una luce più forte delle tenebre che ci circondano.
Salmi 80,9-20
9 Hai sradicato una vite dall'Egitto,
hai scacciato le genti e l'hai trapiantata.
10 Le hai preparato il terreno,
hai affondato le sue radici
ed essa ha riempito la terra.
11 La sua ombra copriva le montagne
e i suoi rami i cedri più alti.
12 Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
arrivavano al fiume i suoi germogli.
13 Perché hai aperto brecce nella sua cinta
e ne fa vendemmia ogni passante?
14 La devasta il cinghiale del bosco
e vi pascolano le bestie della campagna.
15 Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo
e vedi e visita questa vigna,
16 proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
17 È stata data alle fiamme, è stata recisa:
essi periranno alla minaccia del tuo volto.
18 Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
19 Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
20 Signore, Dio degli eserciti,
fa' che ritorniamo,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Commento
La luce del sorriso di Dio
Il cardinale Raniero Cantalamessa è famoso per molte cose. Una di queste è il suo sorriso. Il suo volto risplende come una luce, soprattutto quando sorride. Madre Teresa ha detto: "Il sorriso è l'inizio dell'amore".
Quanto è emozionante sapere che la luce del sorriso di Dio risplende su di noi! E non solo questo, ma anche che ognuno di noi può godere del suo favore. Il salmista prega così:
"Fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi" (v.20, MSG).
Il popolo d'Israele sta affrontando tempi bui. La "vite" (vv.9.15) è un'immagine della nazione di Israele. Dio ha fatto uscire il popolo d'Israele dall'Egitto. Lo ha curato come una vigna.
Ma ora i muri della vigna sono stati abbattuti (v.13) e la vigna è stata tagliata e bruciata con il fuoco (v.17a). "La devasta il cinghiale del bosco e vi pascolano le bestie della campagna" (v.14, MSG). Il popolo sta morendo.
Il salmista si rivolge a Dio e grida: "Facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. Signore, Dio degli eserciti, fa' che ritorniamo, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi" (vv.19-20).
Se guardiamo alla Chiesa di oggi qui in Europa, ci accorgiamo che le sue mura sono state abbattute. La situazione sembra disperata. Eppure, al suo popolo, Dio è venuto in soccorso. Lo ha rianimato e risollevato. E se lo ha fatto in passato, può farlo anche oggi. Per questo non dobbiamo smettere di pregare per questa rinascita.
Preghiera
Signore, ti prego di donarci nuova vita e trasformazione. Riempi il tuo popolo con il tuo Spirito Santo. Fa che le chiese siano nuovamente piene di persone che servono Gesù con tutto il cuore. Fa splendere il tuo sorriso di benedizione su di noi.
Atti degli Apostoli 24,1-27
Processo di Paolo davanti al governatore
24Cinque giorni dopo arrivò il sommo sacerdote Anania insieme ad alcuni anziani e a un avvocato, un certo Tertullo, e si presentarono al governatore per accusare Paolo. 2 Quando questi fu fatto venire, Tertullo cominciò l'accusa dicendo: "La lunga pace di cui godiamo, grazie a te, e le riforme che sono state fatte in favore di questa nazione, grazie alla tua provvidenza, 3 le accogliamo in tutto e per tutto, eccellentissimo Felice, con profonda gratitudine. 4 Ma, per non trattenerti più a lungo, ti prego, nella tua benevolenza, di ascoltarci brevemente.
5 Abbiamo scoperto infatti che quest'uomo è una peste, fomenta disordini fra tutti i Giudei che sono nel mondo ed è un capo della setta dei nazorei. 6 Ha perfino tentato di profanare il tempio e noi l'abbiamo arrestato. \\[7\\] 8 Interrogandolo, potrai sapere di persona da lui tutte queste cose delle quali noi lo accusiamo".
9 Si associarono all'accusa anche i Giudei, affermando che i fatti stavano così.
10 Quando il governatore fece cenno a Paolo di parlare, egli rispose: "So che da molti anni sei giudice di questo popolo e parlo in mia difesa con fiducia. 11 Tu stesso puoi accertare che non sono passati più di dodici giorni da quando sono salito a Gerusalemme per il culto. 12 Non mi hanno mai trovato nel tempio a discutere con qualcuno o a incitare la folla alla sommossa, né nelle sinagoghe, né per la città 13 e non possono provare nessuna delle cose delle quali ora mi accusano. 14 Questo invece ti dichiaro: io adoro il Dio dei miei padri, seguendo quella Via che chiamano setta, credendo in tutto ciò che è conforme alla Legge e sta scritto nei Profeti, 15 nutrendo in Dio la speranza, condivisa pure da costoro, che ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti. 16 Per questo anche io mi sforzo di conservare in ogni momento una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini.
17 Ora, dopo molti anni, sono venuto a portare elemosine alla mia gente e a offrire sacrifici; 18 in occasione di questi, mi hanno trovato nel tempio dopo che avevo compiuto le purificazioni. Non c'era folla né tumulto. 19 Furono dei Giudei della provincia d'Asia a trovarmi, ed essi dovrebbero comparire qui davanti a te ad accusarmi, se hanno qualche cosa contro di me. 20 Oppure dicano i presenti stessi quale colpa hanno trovato quando sono comparso davanti al sinedrio, 21 se non questa sola frase, che io gridai stando in mezzo a loro: "È a motivo della risurrezione dei morti che io vengo giudicato oggi davanti a voi!"".
22 Allora Felice, che era assai bene informato su quanto riguardava questa Via, li congedò dicendo: "Quando verrà il comandante Lisia, esaminerò il vostro caso". 23 E ordinò al centurione di tenere Paolo sotto custodia, concedendogli però una certa libertà e senza impedire ad alcuno dei suoi di dargli assistenza.
24 Dopo alcuni giorni, Felice arrivò in compagnia della moglie Drusilla, che era giudea; fece chiamare Paolo e lo ascoltava intorno alla fede in Cristo Gesù. 25 Ma quando egli si mise a parlare di giustizia, di continenza e del giudizio futuro, Felice si spaventò e disse: "Per il momento puoi andare; ti farò chiamare quando ne avrò il tempo". 26 Sperava frattanto che Paolo gli avrebbe dato del denaro; per questo abbastanza spesso lo faceva chiamare e conversava con lui.
27 Trascorsi due anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo. Volendo fare cosa gradita ai Giudei, Felice lasciò Paolo in prigione.
Commento
La luce del Vangelo
Ovunque Paolo si trovi, fa risplendere "la luce del Vangelo". Ma non tutti riescono a vederla. Dice: "In loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio" (2 Corinzi 4,4).
Paolo sta attraversando tempi bui. Si trova in carcere e sotto processo. L'avvocato dell'accusa, Tertullo, è un esempio di avvocato sicofante. Il suo discorso inizia adulando il governatore: "La lunga pace di cui godiamo, grazie a te, e le riforme che sono state fatte in favore di questa nazione, grazie alla tua provvidenza" (Atti 24,2).
Dalle lusinghe passa poi alle false accuse, insinuando che Paolo "fomenta disordini fra tutti i Giudei che sono nel mondo ed è un capo della setta dei nazorei" (v.5, MSG). A quel tempo, la fede cristiana era da alcuni definita come una "setta" (v.5). Lo stesso avviene anche oggi con la Chiesa. Alcuni, oggi, la definiscono una "setta".
Paolo si difende (v.10 e successivi). Affronta innanzitutto le accuse specifiche, negando ciò che non è vero e ammettendo ciò che è vero. Ammette di essere un seguace di Gesù ("la Via", v.14). Chiarisce ciò che era accaduto durante la sua udienza davanti al Sinedrio (v.21). A volte, chiarire e stabilire i fatti reali è importante.
Nell'esporre le sue convinzioni, Paolo mostra ortodossia. Ama e adora il Dio della storia (v.14a). Crede a tutto ciò che è scritto nelle Scritture (v.14b). Condivide la speranza ebraica della risurrezione (v.15). Sottolinea che crede a tutto ciò che è in accordo con la Legge e con i Profeti e che ha la stessa speranza in Dio dei farisei, "che ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti" (v.15). Dichiara la sua coscienza pulita (v.16), le sue "elemosine" (v.17) e la sua innocenza (v.18).
Il suo giudice, Felice, non è malvagio, ma debole, incerto, indeciso e politicamente motivato. Non desidera condannare un uomo innocente, ma non ha il coraggio di liberarlo. Spaventato dalle parole di Paolo riguardo alla giustizia, la continenza e il giudizio futuro, non sa cosa fare e si limita a rinviare il processo (v.25).
Nella speranza di ricevere denaro da Paolo, lo tiene in prigione per due anni. Al termine del suo mandato, per opportunità politica, decide di lasciarlo in prigione (v.27). Preferisce "fare cosa gradita ai Giudei". In quei due anni, aveva evitato di prendere una decisione.
Ma evitare una decisione è di per sé una decisione: la decisione di non agire, di mantenere lo status quo. Un'azione che ha delle conseguenze.
Paolo, nel frattempo, coglie ogni occasione per far risplendere la luce del Vangelo. Ogni volta che può, parla della "fede in Gesù Cristo" (v.24).
Preghiera
Signore, aiutaci ad usare al meglio ogni opportunità. Quando sperimentiamo opposizione o veniamo falsamente accusati, aiutaci, come l'apostolo Paolo, a cogliere ogni occasione per far risplendere la luce del Vangelo nelle tenebre.
2 Re 10,1-12,1
Ieu fa uccidere la famiglia di Acab
10Acab aveva settanta figli a Samaria. Ieu scrisse lettere e le inviò a Samaria ai capi di Izreèl, agli anziani e ai tutori dei figli di Acab. In esse diceva: 2 "Ora, quando giungerà a voi questa lettera - voi, infatti, avete con voi i figli del vostro signore, i carri, i cavalli, la città fortificata e le armi – 3 scegliete il figlio migliore e più retto del vostro signore e ponetelo sul trono di suo padre; combattete per la casa del vostro signore".
4 Quelli ebbero una grande paura e dissero: "Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come potremmo resistergli noi?".
5 Il maggiordomo, il prefetto della città, gli anziani e i tutori mandarono a Ieu questo messaggio: "Noi siamo tuoi servi; noi faremo quanto ci ordinerai. Non faremo re nessuno; fa' quanto ti piace".
6 Ieu scrisse loro una seconda lettera, dicendo: "Se siete dalla mia parte e se obbedite alla mia parola, prendete le teste dei figli del vostro signore e presentatevi a me domani a quest'ora a Izreèl".
I figli del re erano settanta; vivevano con i grandi della città, che li allevavano. 7 Ricevuta la lettera, quelli presero i figli del re e li ammazzarono tutti e settanta; quindi posero le loro teste in ceste e le mandarono da lui a Izreèl. 8 Si presentò un messaggero che riferì a Ieu: "Hanno portato le teste dei figli del re".
Egli disse: "Ponetele in due mucchi alla soglia della porta fino al mattino".
9 Il mattino dopo uscì e stando in piedi disse a tutto il popolo: "Voi siete giusti; ecco, io ho congiurato contro il mio signore e l'ho ucciso. Ma chi ha colpito tutti questi? 10 Riconoscete dunque che non è caduta in terra nessuna delle parole del Signore, annunciate per mezzo del suo servo Elia riguardo alla casa di Acab; il Signore ha attuato quanto aveva predetto per mezzo di Elia, suo servo". 11 Ieu colpì poi tutti i superstiti della casa di Acab a Izreèl, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi sacerdoti, fino a non lasciargli alcun superstite.
12 Poi si alzò, partì e si avviò verso Samaria. Mentre si trovava per la strada, nella località di Bet-Eked-dei-Pastori, 13 Ieu trovò i fratelli di Acazia, re di Giuda.
Egli domandò: "Voi, chi siete?". Risposero: "Siamo fratelli di Acazia; siamo scesi per salutare i figli del re e i figli della regina madre".
14 Egli ordinò: "Prendeteli vivi". Li presero vivi, li ammazzarono presso la cisterna di Bet-Eked; erano quarantadue e non ne risparmiò neppure uno.
15 Partito di lì, trovò Ionadàb, figlio di Recab, che gli veniva incontro; Ieu lo salutò e gli disse: "Il tuo cuore è retto come lo è il mio verso di te?".
Ionadàb rispose: "Lo è".
"Se lo è, dammi la mano". Ionadàb gliela diede. Ieu allora lo fece salire sul carro vicino a sé 16 e gli disse: "Vieni con me per vedere il mio zelo per il Signore". Lo fece viaggiare con sé sul proprio carro.
17 Entrò in Samaria e colpì tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarli, secondo la parola che il Signore aveva comunicato a Elia.
Ieu fa uccidere gli adoratori del dio Baal
18 Ieu radunò tutto il popolo e disse loro: "Acab ha servito Baal un poco; Ieu lo servirà molto. 19 Ora convocatemi tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servitori e tutti i suoi sacerdoti: non ne manchi neppure uno, perché intendo offrire un grande sacrificio a Baal. Chi mancherà non sarà lasciato in vita". Ieu agiva con astuzia, per distruggere tutti i servitori di Baal.
20 Ieu disse: "Convocate una festa solenne a Baal". La convocarono. 21 Ieu inviò messaggeri per tutto Israele; si presentarono tutti i servitori di Baal e non mancò nessuno. Entrarono nel tempio di Baal, che si riempì da un'estremità all'altra. 22 Ieu disse al guardarobiere: "Tira fuori le vesti per tutti i servitori di Baal", ed egli le tirò fuori.
23 Ieu, accompagnato da Ionadàb figlio di Recab, entrò nel tempio di Baal e disse ai servitori di Baal: "Verificate bene che non ci sia qui fra voi nessuno dei servitori del Signore, ma che ci siano solo servitori di Baal". 24 Entrarono quindi per compiere sacrifici e olocausti. Ieu però aveva posto all'esterno ottanta uomini dei suoi, ai quali aveva detto: "Se a qualcuno sfuggirà uno degli uomini che consegno nelle vostre mani, darà la sua vita al posto della vita di quello".
25 Quando ebbe finito di compiere l'olocausto, Ieu disse alle guardie e agli scudieri: "Entrate, colpiteli. Nessuno scappi". Le guardie e gli scudieri li colpirono a fil di spada e li gettarono via. Poi le guardie e gli scudieri andarono fino alla cella del tempio di Baal. 26 Portarono fuori le stele del tempio di Baal e le bruciarono. 27 La stele di Baal la fecero a pezzi, poi demolirono il tempio di Baal e lo ridussero a latrina fino ad oggi.
28 Ieu fece scomparire Baal da Israele. 29 Ma Ieu non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele e non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e a Dan.
30 Il Signore disse a Ieu: "Poiché hai agito bene, facendo ciò che è giusto ai miei occhi, e hai compiuto per la casa di Acab quanto era nel mio cuore, i tuoi figli, fino alla quarta generazione, siederanno sul trono d'Israele". 31 Ma Ieu non si curò di seguire la legge del Signore, Dio d'Israele, con tutto il suo cuore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele.
32 In quel tempo il Signore cominciò a ridurre Israele; infatti Cazaèl sconfisse gli Israeliti in tutto il loro territorio: 33 dal Giordano, verso oriente, occupò tutta la terra di Gàlaad, dei Gaditi, dei Rubeniti e dei Manassiti, da Aroèr, che è presso il torrente Arnon, fino al Gàlaad e al Basan.
34 Le altre gesta di Ieu, tutte le sue azioni e la sua potenza, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d'Israele?
35 Ieu si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono a Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioacàz. 36 La durata del regno di Ieu su Israele, a Samaria, fu di ventotto anni.
Atalia e il regno di Giuda
11Atalia, madre di Acazia, visto che era morto suo figlio, si accinse a sterminare tutta la discendenza regale. 2 Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazia, prese Ioas, figlio di Acazia, sottraendolo ai figli del re destinati alla morte, e lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo a morte. 3 Rimase nascosto presso di lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalia regnava sul paese.
4 Il settimo anno Ioiadà mandò a chiamare i comandanti delle centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire presso di sé nel tempio del Signore. Egli concluse con loro un'alleanza, facendoli giurare nel tempio del Signore; quindi mostrò loro il figlio del re. 5 Diede loro le seguenti disposizioni: "Questo è ciò che dovrete fare: la terza parte di voi che inizia il servizio di sabato per fare la guardia alla reggia, 6 il terzo alla porta di Sur e il terzo alla porta dietro i cursori, farete insieme la guardia al tempio, 7 mentre gli altri due gruppi di voi, tutti quelli che lasciano il servizio di sabato, faranno la guardia nel tempio al re. 8 Circonderete il re, ognuno con l'arma in pugno, e chi tenta di penetrare nello schieramento sia messo a morte. Sarete con il re in tutti i suoi movimenti".
9 I comandanti delle centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il sabato e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiadà. 10 Il sacerdote consegnò ai comandanti di centinaia lance e scudi, già appartenenti al re Davide, che erano nel tempio del Signore. 11 Le guardie, ognuno con l'arma in pugno, si disposero dall'angolo destro del tempio fino all'angolo sinistro, lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare il re.
12 Allora Ioiadà fece uscire il figlio del re e gli consegnò il diadema e il mandato; lo proclamarono re e lo unsero. Gli astanti batterono le mani e acclamarono: "Viva il re!".
13 Quando sentì il clamore delle guardie e del popolo, Atalia si presentò al popolo nel tempio del Signore. 14 Guardò, ed ecco che il re stava presso la colonna secondo l'usanza, i comandanti e i trombettieri erano presso il re, mentre tutto il popolo della terra era in festa e suonava le trombe. Atalia si stracciò le vesti e gridò: "Congiura, congiura!".
15 Il sacerdote Ioiadà ordinò ai comandanti delle centinaia, preposti all'esercito: "Conducetela fuori in mezzo alle file e chiunque la segue venga ucciso di spada". Il sacerdote infatti aveva detto: "Non sia uccisa nel tempio del Signore". 16 Le misero addosso le mani ed essa raggiunse la reggia attraverso l'ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.
17 Ioiadà concluse un'alleanza fra il Signore, il re e il popolo, affinché fosse il popolo del Signore, e così pure fra il re e il popolo. 18 Tutto il popolo della terra entrò nel tempio di Baal e lo demolì, ne fece a pezzi completamente gli altari e le immagini e ammazzò Mattàn, sacerdote di Baal, davanti agli altari.
Il sacerdote Ioiadà mise sorveglianti al tempio del Signore. 19 Egli prese i comandanti di centinaia, i Carii, le guardie e tutto il popolo della terra; costoro fecero scendere il re dal tempio del Signore e attraverso la porta delle Guardie lo condussero nella reggia, ove egli sedette sul trono regale. 20 Tutto il popolo della terra era in festa e la città rimase tranquilla: Atalia era stata uccisa con la spada nella reggia.
12Quando divenne re, Ioas aveva sette anni.
Commento
La luce dei giovani
Ogni anno nel Regno Unito si tengono degli eventi estivi cristiani per i giovani, con decine di migliaia di partecipanti. Io e Pippa abbiamo avuto il privilegio di partecipare ad uno di questi. È stato così emozionante vedere la fede, la passione e l'entusiasmo di questi giovani. Un grande segno di speranza per il futuro. Una luce brillante all'orizzonte. Per quanto le cose vadano male, c'è sempre speranza che la prossima generazione possa fare meglio.
Se pensi che il mondo di oggi sia oscuro, in questo brano ti accorgerai che nella storia ci sono stati tempi altrettanto bui, o addirittura più bui.
Il brano racconta di un altro periodo molto buio nella storia del popolo d'Israele. Un periodo nel quale si verificano eventi orribili, come il massacro di settanta principi, le cui teste vengono accatastate in due mucchi alle porte della città (10,7-8). Seguono altri massacri (v.17, MSG). Ieu viene lodato per non essersi comportato come il peggiore dei re d'Israele, il re Acab, e in particolare, per aver distrutto il culto di Baal in Israele.
Tuttavia, non prende le distanze dai peccati del re Geroboamo, come l'adorazione del vitello d'oro (v.29). "Ieu non si curò di seguire la legge del Signore, Dio d'Israele, con tutto il suo cuore" (v.31a, MSG).
In Giuda le cose non sembrano migliori. Atalia cerca di massacrare l'intera famiglia reale (11,1, MSG). Ma Dio protegge Ioas, proprio come aveva fatto con Mosè e farà con Gesù: Ioseba "lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo a morte. Rimase nascosto presso di lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalia regnava sul paese" (vv.2-3, MSG).
In seguito, "Ioiadà fece uscire il figlio del re e gli consegnò il diadema e il mandato; lo proclamarono re e lo unsero. Gli astanti batterono le mani e acclamarono: 'Viva il re!'" (v.12). Dopodiché, "fecero scendere il re dal tempio del Signore e attraverso la porta delle Guardie lo condussero nella reggia, ove egli sedette sul trono regale. Tutto il popolo della terra era in festa e la città rimase tranquilla: Atalia era stata uccisa con la spada nella reggia" (vv.19-20).
Ioas diviene re alla giovanissima età di sette anni (12,1). La sua giovane presenza dona speranza per il futuro (vedi 2 Re 12 e 2 Cronache 24), una speranza che anche noi oggi sperimentiamo nel vedere i giovani nella nostra comunità. Ancora una volta. Dio fa brillare una luce anche nei momenti più bui.
Preghiera
Signore, grazie per i bambini e i giovani della nostra chiesa, per la speranza che portano nella nostra comunità. Grazie per i movimenti giovanili di tutto il mondo e per la luce che li attraversa. Grazie perché nei momenti più bui fai sempre risplendere la tua luce e il tuo sorriso di benedizione su di noi.
La moglie di Nicky dice
2 Re 10,31
"Ma Ieu non si curò di seguire la legge del Signore, il Dio d'Israele, con tutto il cuore".
Rimanere fedeli sempre con tutto il cuore non è facile. Pensate cosa avrebbe potuto ottenere Ieu se fosse rimasto fedele a Dio completamente. Per questo non dobbiamo smettere di cercare prima di tutto Dio e il suo regno.
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