Giorno 196

Il Dio della seconda possibilità

Sapienziali Salmi 85,1-8
Nuovo Testamento Romani 2,1-16
Antico Testamento Giona 1,1-4,11

Introduzione

Oscar Wilde ha detto: "Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione". Mai come oggi, l'umanità è alla ricerca di una seconda possibilità. Social network, comunità online e giochi virtuali offrono alle persone numerose possibilità di una seconda occasione nella vita.

Second Life (seconda vita) è un mondo virtuale. Ogni giorno, in Second Life, oltre cinquanta milioni di persone vivono esperienze virtuali. In questo ambiente sono alla ricerca di altre occasioni nella vita.

Second Life si descrive come un luogo "per connettersi, cambiare se stessi, cambiare idea, cambiare aspetto... essere diversi".

Questo mondo virtuale è la prova evidente del desiderio di molte persone di ricominciare da capo, di una seconda possibilità. Dio è il Dio della seconda possibilità, ma anche della terza, della quarta e di molte altre ancora. Ci dona innumerevoli possibilità di tornare a lui e di godere di nuovo del suo amore. Dio non si limita a darci una "seconda vita", ma viene a noi per trasformare l'intera nostra vita.

Sapienziali

Salmi 85,1-8

Salmo 85

1 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.

2 Sei stato buono, Signore, con la tua terra,
  hai ristabilito la sorte di Giacobbe.
3 Hai perdonato la colpa del tuo popolo,
  hai coperto ogni loro peccato.
4 Hai posto fine a tutta la tua collera,
  ti sei distolto dalla tua ira ardente.

5 Ritorna a noi, Dio nostra salvezza,
  e placa il tuo sdegno verso di noi.
6 Forse per sempre sarai adirato con noi,
  di generazione in generazione riverserai la tua ira?
7 Non tornerai tu a ridarci la vita,
  perché in te gioisca il tuo popolo?
8 Mostraci, Signore, la tua misericordia
  e donaci la tua salvezza.

Commento

Ricominciare da capo

Come a volte capita a molti di noi, il salmista sente il desiderio di ricominciare da capo. A Dio, grida: "Non tornerai tu a ridarci la vita?" (v.7, MSG)

Dio non è uno che lascia correre tutto. Odia il peccato e si adira. Non dovremmo stupircene, perché esiste un'ira giusta (v.6). È un lato dell'amore di Dio. Il salmista sa che questa ira giusta non è contraria all'amore incondizionato di Dio. In questo salmo vediamo entrambi gli aspetti fianco a fianco.

Dio perdona: "Hai perdonato la colpa del tuo popolo, hai coperto ogni loro peccato... ti sei distolto dalla tua ira ardente" (vv.3-4, MSG).

Ogni volta che torniamo a Dio, lui ci accoglie, ci ristora e ci fa rivivere attraverso la sua "misericordia" (v.8). Il salmista prega così: "Ritorna a noi... Non tornerai tu a ridarci la vita?" (vv.5.7)

Preghiera

Signore, grazie perché ci doni così tante possibilità. Risvegliaci e donaci vita nuova, perché possiamo ritornare a gioire solo in te.

Nuovo Testamento

Romani 2,1-16

Il giusto giudizio di Dio

2Perciò chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l'altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. 2 Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità. 3 Tu che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? 4 O disprezzi la ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione?

5 Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, 6 che renderà a ciascuno secondo le sue opere: 7 la vita eterna a coloro che, perseverando nelle opere di bene, cercano gloria, onore, incorruttibilità; 8 ira e sdegno contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all'ingiustizia. 9 Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco; 10 gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco: 11 Dio infatti non fa preferenza di persone.

12 Tutti quelli che hanno peccato senza la Legge, senza la Legge periranno; quelli invece che hanno peccato sotto la Legge, con la Legge saranno giudicati. 13 Infatti, non quelli che ascoltano la Legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la Legge saranno giustificati. 14 Quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura agiscono secondo la Legge, essi, pur non avendo Legge, sono legge a se stessi. 15 Essi dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. 16 Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini, secondo il mio Vangelo, per mezzo di Cristo Gesù.

Commento

Un cambiamento di vita radicale

Dio ti ama. Vuole il meglio per te. Non vuole che ti faccia del male e che rovini la tua vita. "Mentre giudichi l'altro, condanni te stesso" (v.1, MSG). "La ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità... la bontà di Dio ti spinge alla conversione" (v.4, MSG).

Paolo parla della "collera" di Dio (vv.5.8). Si tratta dell'ira amorevole e giusta di Dio contro il peccato. Ma Paolo non inizia il suo discorso parlando della "collera" di Dio, ma della "ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità" (v.4). Dio è amore. La sua ira è l'ultima risorsa "contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all'ingiustizia" (v.8).

Dio ama tutti. Egli "non fa preferenza" (v.11). Ama sia il Giudeo che il Gentile. Dio è imparziale. È un giudice giusto.

Tutti noi abbiamo peccato e non abbiamo scuse: "Mentre giudichi l'altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose" (v.1, MSG).

È così facile giudicare gli altri per cose che facciamo anche noi. Di noi tendiamo a guardare solo gli aspetti positivi e degli altri ad osservare tutto attraverso una lente d'ingrandimento. Chi giudica si concentra su ciò che non va negli altri, invece che su ciò che è giusto.

I cinque libri iniziali dell'Antico Testamento stabiliscono la relazione di Dio con il suo popolo e danno istruzioni di vita. "Infatti, non quelli che ascoltano la Legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la Legge saranno giustificati" (v.13, MSG). Quindi, tutti noi saremo giudicati in base a ciò che conosciamo. Per alcuni sarà la legge di Dio, per altri la propria coscienza: "Quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono" (v.15, MSG).

Tutti abbiamo bisogno di pentirci. La bontà di Dio ci aiuta proprio in questo. Quando ci pentiamo e ci rivolgiamo a Dio, riceviamo un'altra possibilità, la possibilità di una nuova vita. Ma pentirsi non significa solo allontanarsi dal peccato, ma anche rivolgersi a Dio.

Preghiera

Signore, perdonami per le volte in cui giudico gli altri. Grazie perché ogni giorno è un'opportunità nuova per un inizio nuovo, per un'altra possibilità.

Antico Testamento

Giona 1,1-4,11

Giona fugge dal Signore

1Fu rivolta a Giona, figlio di Amittài, questa parola del Signore: 2 "Àlzati, va' a Ninive, la grande città, e in essa proclama che la loro malvagità è salita fino a me".

3 Giona invece si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore.

4 Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e vi fu in mare una tempesta così grande che la nave stava per sfasciarsi. 5 I marinai, impauriti, invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono in mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla.

Intanto Giona, sceso nel luogo più in basso della nave, si era coricato e dormiva profondamente. 6 Gli si avvicinò il capo dell'equipaggio e gli disse: "Che cosa fai così addormentato? Àlzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo".

7 Quindi dissero fra di loro: "Venite, tiriamo a sorte per sapere chi ci abbia causato questa sciagura". Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. 8 Gli domandarono: "Spiegaci dunque chi sia la causa di questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?".

9 Egli rispose: "Sono Ebreo e venero il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terra".

10 Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: "Che cosa hai fatto?". Infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva lontano dal Signore, perché lo aveva loro raccontato.

11 Essi gli dissero: "Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è contro di noi?". Infatti il mare infuriava sempre più.

12 Egli disse loro: "Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia".

13 Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano, perché il mare andava sempre più infuriandosi contro di loro. 14 Allora implorarono il Signore e dissero: "Signore, fa' che noi non periamo a causa della vita di quest'uomo e non imputarci il sangue innocente, poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere". 15 Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. 16 Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e gli fecero promesse.

Preghiera di Giona

2Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. 2 Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, suo Dio, 3 e disse:

 "Nella mia angoscia ho invocato il Signore
  ed egli mi ha risposto;
 dal profondo degli inferi ho gridato
  e tu hai ascoltato la mia voce.
 4 Mi hai gettato nell'abisso,
  nel cuore del mare,
  e le correnti mi hanno circondato;
 tutti i tuoi flutti e le tue onde
  sopra di me sono passati.
 5 Io dicevo: "Sono scacciato lontano
  dai tuoi occhi;
 eppure tornerò a guardare
  il tuo santo tempio".
 6 Le acque mi hanno sommerso fino alla gola,
  l'abisso mi ha avvolto,
  l'alga si è avvinta al mio capo.
 7 Sono sceso alle radici dei monti,
  la terra ha chiuso le sue spranghe dietro a me per sempre.
 Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita,
  Signore, mio Dio.

 8 Quando in me sentivo venir meno la vita,
  ho ricordato il Signore.
 La mia preghiera è giunta fino a te,
  fino al tuo santo tempio.

 9 Quelli che servono idoli falsi
  abbandonano il loro amore.
 10 Ma io con voce di lode
  offrirò a te un sacrificio
 e adempirò il voto che ho fatto;
  la salvezza viene dal Signore".

11 E il Signore parlò al pesce ed esso rigettò Giona sulla spiaggia.

Giona va a Ninive

3Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: 2 "Àlzati, va' a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico".

3 Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. 4 Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta". 5 I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli.

6 Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. 7 Per ordine del re e dei suoi grandi

fu poi proclamato a Ninive questo decreto:

"Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. 8 Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. 9 Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!".

10 Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

Ira di Giona e misericordia di Dio

4Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu sdegnato. 2 Pregò il Signore: "Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato. 3 Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!".

4 Ma il Signore gli rispose: "Ti sembra giusto essere sdegnato così?".

5 Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all'ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. 6 Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino. 7 Ma il giorno dopo, allo spuntare dell'alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò. 8 Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: "Meglio per me morire che vivere".

9 Dio disse a Giona: "Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?".

Egli rispose: "Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!".

10 Ma il Signore gli rispose: "Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita! 11 E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?".

Commento

Cogliere una seconda opportunità

Giona è diverso da tutti gli altri profeti. Eugene Peterson ha detto: "Non è un eroe troppo distante o troppo potente rispetto a noi. Non fa nulla di grande".

Il libro inizia con Giona che disobbedisce a Dio e si conclude con il suo lamentarsi per ciò che Dio ha fatto. È un uomo che soffre di una grave depressione. Per realizzare i suoi scopi, Dio opera all'interno e intorno alle debolezze di Giona.

Ognuno di questi quattro brevi capitoli ci dice qualcosa sull'amore di Dio:

  1. L'amore di Dio non ci lascerà mai andare (capitolo 1)
    Non si può fuggire da Dio o dalla sua chiamata e avere successo. Giona è un noto predicatore (2 Re 14,25). Gli viene chiesto di andare a Ninive (Giona 1,2), ma lui, invece, corre a Tarsis, oggi Costa Brava, nel nord-est della Spagna.

    Certo, si può fuggire da Dio, ma non ci si può nascondere. Giona finisce in un pasticcio. È così facile pensare che la nostra disobbedienza colpisca solo noi e nessun altro. Questa storia dimostra che la nostra disobbedienza ha conseguenze anche per altre persone.

    A volte, le tempeste nella vita sono il risultato della nostra disobbedienza. La tempesta infuria e Giona sa che la colpa è sua. È pronto a morire e chiede di essere gettato in mare, ma "il Signore dispose che un grosso pesce \[lo\] inghiottisse" (2,1). L'amore di Dio non lo lascia andare.

  2. L'amore di Dio può sempre raggiungerci, non importa quanto in basso siamo caduti (capitolo 2)
    Non importa quanto disperata possa sembrare la tua situazione, non è mai troppo tardi. Nel ventre del pesce, Giona tocca il fondo. Prega: "Nella mia angoscia ho invocato il Signore... tu hai ascoltato la mia voce" (2,3).

    Riconosce che non seguire il Signore ha conseguenze disastrose. "Quelli che servono idoli falsi abbandonano il loro amore" (v.9). È così facile riporre la nostra fiducia in qualcosa di diverso da Dio. A volte riponiamo la nostra fiducia in "idoli" come il denaro, il successo, la fama o il sesso. Tutto ciò che ci allontana da Dio ci impedisce di ricevere la grazia che ci è stata donata.

    Tuttavia, se ritorniamo a lui, non c'è situazione così grave da cui Dio non possa salvarci.

  3. L'amore di Dio ci dona un'altra possibilità (capitolo 3)
    Insistentemente, Dio dona a Giona una seconda possibilità e quando Giona accetta, tutto cambia. Un gesto che avrà un impatto di eternità sulla vita di molte persone.

    Il Signore si rivolge a Giona una seconda volta. Dice: "Àlzati, va' a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico" (3,2). La prima volta aveva sbagliato; la seconda volta Dio lo usa con potenza.

    Dio dona una seconda possibilità non solo a Giona, ma anche alla città di Ninive.

    Ninive è una grande città (1,2; 3,2), con più di 120.000 persone (4,11). Giona condivide il suo messaggio alla città ed il popolo si pente e crede (3,5). Lo stesso re inizia a credere (vv.7-9). Un risveglio incredibile. Grazie alla predicazione di una persona, migliaia di persone vengono salvate (v.10).

  4. L'amore di Dio si estende a tutte le sue creature (capitolo 4)
    Dio ama tutti e vuole essere misericordioso con ogni persona, città e nazione della terra.

    Dopo il successo della sua missione, Giona cade in una nuova profonda depressione. Si sente arrabbiato con Dio (4,1). A differenza di Dio che è "misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore e che \[si ravvede\] riguardo al male minacciato" (v.2, MSG), si dimostra facilmente irritabile.

    Giona si arrabbia perché gli abitanti di Ninive si pentono. Sebbene siano crudeli oppressori, dediti alla stregoneria, alla tortura, all'avidità e alla prostituzione, si pentono e Dio li perdona. Anche oggi, per molte persone è difficile accettare il fatto che Dio perdoni persone malvagie che alla fine si pentono.

    Dio manda a Giona un aiuto concreto. Fa crescere una pianta "per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male" (v.6). Lui ne è entusiasta. Ma poi Dio la fa morire (v.7) e Giona ci rimane male. Dio dimostra a Giona che come quella pianta era preziosa per lui, tanto più quelle persone di Ninive sono preziose ai suoi occhi. La sua misericordia è grande ed è per tutti.

    Misericordia significa essere gentili e buoni con tutti, anche con le persone che non se lo meritano. Attraverso Gesù Cristo, Dio estende la sua misericordia a tutti, anche a me e a te. La sua misericordia è inesauribile.

Preghiera

Signore, grazie per il tuo grande amore. Grazie perché anche quando sbagliamo, ci doni sempre un'altra possibilità. Aiutaci a portare la buona notizia del tuo amore a tutti, affinché tutti possano tornare a te e conoscere il tuo amore.

La moglie di Nicky dice

Giona 1,1-4,11

Giona è preoccupato più di apparire buono che di salvare la vita di migliaia di persone. Ciò che conta non è ciò che sembriamo, ma ciò che facciamo.

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Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Second Life quote cited in, Robert M. Geraci, Virtually Sacred: Myth and Meaning in World of Warcraft and Second Life, (OUP USA, 2014), p.101

Eugene Peterson, The Message, 'Introduction to Jonah', (NavPress, 1993), p.1265

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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