La nostra vita nuova
Introduzione
Ormai anziano, il vescovo Taylor Smith, ex cappellano generale delle forze armate inglesi, si trovò un giorno a conversare con un giovane ragazzo.
Gli chiese: "Quando pensi alla croce di Cristo, cosa vedi?"
Il ragazzo rispose: "Vedo Cristo e due ladroni crocifissi ai suoi lati".
"E cos'altro vedi?" chiese di nuovo il vescovo.
"Vedo i soldati che giocano d'azzardo", replicò il giovane.
"Ti confido una cosa", disse allora il vescovo: "Anch'io una volta vedevo solo questo. Ora, quando vedo la croce, vedo me, il vecchio vescovo Taylor Smith, crocifisso con Cristo".
Nel brano del Nuovo Testamento di oggi, l'apostolo Paolo espone e spiega cosa significhi essere "crocifissi con Cristo". Siamo "in Cristo Gesù". Dice: "Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (Romani 6,4). E ancora: "Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?" (Romani 6,3, MSG)
All'età di 18 anni, su una pagina di un quaderno, scrissi proprio questo: "Sono morto nel febbraio 1974. La mia vecchia vita è stata sepolta. Da allora cammino in una nuova vita". Ero da poco diventato cristiano. Da quel momento, la mia vita è completamente cambiata.
Grazie alla morte e alla risurrezione di Gesù Cristo, ora siamo in grado di vivere "una vita nuova". Nei brani di oggi, vedremo come tutto questo sia stato anticipato nell'Antico Testamento e realizzato nel Nuovo Testamento.
Salmi 87,1-7
Salmo 87
1 Dei figli di Core. Salmo. Canto.
Sui monti santi egli l'ha fondata;
2 il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
3 Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!
4 Iscriverò Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
5 Si dirà di Sion:
"L'uno e l'altro in essa sono nati
e lui, l'Altissimo, la mantiene salda".
6 Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
"Là costui è nato".
7 E danzando canteranno:
"Sono in te tutte le mie sorgenti".
Commento
Un canto nuovo
Questo brano è un salmo di lode. Un salmo non semplice da comprendere e da molti ritenuto tra i più difficili dell'intero Salterio. È scritto in linguaggio poetico.
Parla di acqua traboccante: "E danzando canteranno: 'Sono in te tutte le mie sorgenti'" (v.7). Un'immagine, questa, di anticipazione di vita in abbondanza, del dono dello Spirito Santo.
In seguito, Gesù dirà che tutto questo si è realizzato non in un luogo (Sion), ma in una persona (Giovanni 7,37 e seguenti). Dal suo intimo sgorgheranno fiumi di acqua viva, un'acqua viva che viene dallo Spirito Santo e che ora è per tutti (Giovanni 7,39). Un canto nuovo che possiamo cantare per lodare il Signore: "Sono in te tutte le mie sorgenti".
Preghiera
Signore, ti prego perché oggi possano scorrere in me e fuori di me correnti di acqua viva dello Spirito Santo.
Romani 6,1-14
In Cristo morti al peccato e vivi con lui
6Che diremo dunque? Rimaniamo nel peccato perché abbondi la grazia? 2 È assurdo! Noi, che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere in esso? 3 O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
5 Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. 6 Lo sappiamo: l'uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. 7 Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
8 Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, 9 sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 10 Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio.
11 Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. 12 Il peccato dunque non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri. 13 Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. 14 Il peccato infatti non dominerà su di voi, perché non siete sotto la Legge, ma sotto la grazia.
Commento
Una libertà nuova
Il folle ma influente monaco russo Rasputin insegnava ai suoi seguaci che, dopo la conversione, avrebbero dovuto peccare di più. In questo modo, essendo stati perdonati, avrebbero sentito maggiormente l'amore di Dio. Non aveva capito che la grazia non è una scusa per peccare. È piuttosto un grande motivo per non farlo.
In questo brano, Paolo affronta questo tema. Parte dal fatto che la grazia viene incontro ad ogni nostro peccato, e che se il peccato abbonda, la grazia abbonda ancora di più. Si chiede: "Perché abbondi la grazia" dobbiamo quindi rimanere nel peccato? (v.1, MSG)
La sua risposta è ovviamente: No. Dice: "È assurdo! Noi, che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere in esso?" (v.2, MSG)
Ora siamo liberi e il nostro atteggiamento nei confronti del peccato è totalmente diverso. Come potremo noi, che siamo stati cambiati così radicalmente (dalla vita alla morte), vivere ancora nel peccato? Una volta eravamo schiavi del peccato, costretti ad obbedire ai suoi comandi. Ma ora siamo liberi.
In questo brano, osserviamo tre aspetti chiave della salvezza:
1. Siamo salvati dalla pena del peccato
Paolo scrive: "L'uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato" (vv.6-7).
Grazie alla morte di Gesù sulla croce, il nostro passato è totalmente perdonato. La nostra colpa è stata rimossa. La pena per tutti i nostri peccati, passati, presenti e futuri, è stata pagata. Siamo stati liberati.
2. Siamo salvati dalla presenza del peccato
Paolo scrive: "Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione" (v.5).
La nostra salvezza non è ancora completa. Si compirà in modo completo solo in futuro, quando saremo uniti a lui nella sua risurrezione. A quel punto, saremo liberati per sempre dalla presenza del peccato. E godremo per sempre della presenza ininterrotta di Dio.
3. Siamo salvati dalla potenza del peccato
Paolo scrive: "Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù" (v.11).
"Il peccato dunque non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri. Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. Il peccato infatti non dominerà su di voi, perché non siete sotto la Legge, ma sotto la grazia" (vv.11-14, MSG).
Gesù ci ha liberati non solo dalla colpa del peccato, ma anche dal suo potere di assuefazione. Non abbiamo più bisogno di peccare: "Il peccato infatti non dominerà su di voi" (v.14). Dovremmo considerarci morti al peccato e vivi a Dio. E non abbiamo più bisogno neppure di obbedire ai desideri malvagi del peccato. Siamo stati liberati dal potere del peccato. Questo è il tempo presente della salvezza. Un tempo speciale in cui siamo chiamati a donare il nostro corpo a Gesù come strumento di giustizia.
Preghiera
Signore, grazie per averci resi liberi di vivere una vita nuova. Oggi desidero offrirti il mio corpo e prego che tu possa usarmi come strumento di giustizia.
Osea 1,1-2,25
1 Parola del Signore rivolta a Osea, figlio di Beerì, al tempo di Ozia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele.
Moglie e figli di Osea
2 Quando il Signore cominciò a parlare a Osea, gli disse: "Va', prenditi in moglie una prostituta, genera figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi allontanandosi dal Signore".3 Egli andò a prendere Gomer, figlia di Diblàim: ella concepì e gli partorì un figlio.
4 E il Signore disse a Osea: "Chiamalo Izreèl, perché tra poco punirò la casa di Ieu per il sangue sparso a Izreèl e porrò fine al regno della casa d'Israele. 5 In quel giorno io spezzerò l'arco d'Israele nella valle di Izreèl".
6 La donna concepì di nuovo e partorì una figlia e il Signore disse a Osea: "Chiamala Non-amata, perché non amerò più la casa d'Israele, non li perdonerò più. 7 Invece io amerò la casa di Giuda e li salverò nel Signore, loro Dio; non li salverò con l'arco, con la spada, con la guerra, né con cavalli o cavalieri".
8 Quando ebbe svezzato Non-amata, Gomer concepì e partorì un figlio. 9 E il Signore disse a Osea:"Chiamalo Non-popolo-mio, perché voi non siete popolo mio e io per voi non sono.
Salvezza futura
2“Il numero degli Israeliti sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. E avverrà che invece di dire loro: "Voi non siete popolo mio", si dirà loro: "Siete figli del Dio vivente". 2 I figli di Giuda e i figli d'Israele si riuniranno insieme, si daranno un unico capo e saliranno dalla terra, perché grande sarà il giorno di Izreèl!
3 Dite ai vostri fratelli: "Popolo mio", e alle vostre sorelle: "Amata".
4 Accusate vostra madre, accusatela,
perché lei non è più mia moglie
e io non sono più suo marito!
Si tolga dalla faccia i segni delle sue prostituzioni
e i segni del suo adulterio dal suo petto;
5 altrimenti la spoglierò tutta nuda
e la renderò simile a quando nacque,
e la ridurrò a un deserto,
come una terra arida,
e la farò morire di sete.
6 I suoi figli non li amerò,
perché sono figli di prostituzione.
7 La loro madre, infatti, si è prostituita,
la loro genitrice si è coperta di vergogna,
perché ha detto: "Seguirò i miei amanti,
che mi danno il mio pane e la mia acqua,
la mia lana, il mio lino, il mio olio e le mie bevande".
8 Perciò ecco, ti chiuderò la strada con spine,
la sbarrerò con barriere e non ritroverà i suoi sentieri.
9 Inseguirà i suoi amanti, ma non li raggiungerà,
li cercherà senza trovarli.
Allora dirà:
"Ritornerò al mio marito di prima,
perché stavo meglio di adesso".
10 Non capì che io le davo grano,
vino nuovo e olio,
e la coprivo d'argento e d'oro,
che hanno usato per Baal.
11 Perciò anch'io tornerò a riprendere il mio grano,
a suo tempo, il mio vino nuovo nella sua stagione;
porterò via la mia lana e il mio lino,
che dovevano coprire le sue nudità.
12 Scoprirò allora le sue vergogne
agli occhi dei suoi amanti
e nessuno la toglierà dalle mie mani.
13 Farò cessare tutte le sue gioie,
le feste, i noviluni,
i sabati, tutte le sue assemblee solenni.
14 Devasterò le sue viti e i suoi fichi,
di cui ella diceva: "Ecco il dono che mi hanno dato i miei amanti".
Li ridurrò a una sterpaglia
e a un pascolo di animali selvatici.
15 La punirò per i giorni dedicati ai Baal,
quando bruciava loro i profumi,
si adornava di anelli
e di collane e seguiva i suoi amanti,
mentre dimenticava me!
Oracolo del Signore.
16 Perciò, ecco, io la sedurrò,
la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
17 Le renderò le sue vigne
e trasformerò la valle di Acor in porta di speranza.
Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d'Egitto.
18 E avverrà, in quel giorno - oracolo del Signore -
mi chiamerai: "Marito mio",
e non mi chiamerai più: "Baal, mio padrone".
19 Le toglierò dalla bocca i nomi dei Baal
e non saranno più chiamati per nome.
20 In quel tempo farò per loro
un'alleanza con gli animali selvatici
e gli uccelli del cielo
e i rettili del suolo; arco e spada
e guerra eliminerò dal paese,
e li farò riposare tranquilli.
21 Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto,
nell'amore e nella benevolenza,
22 ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore.
23 E avverrà, in quel giorno -
oracolo del Signore -
io risponderò al cielo
ed esso risponderà alla terra;
24 la terra risponderà al grano,
al vino nuovo e all'olio
e questi risponderanno a Izreèl.
25 Io li seminerò di nuovo per me nel paese
e amerò Non-amata,
e a Non-popolo-mio dirò: "Popolo mio",
ed egli mi dirà: "Dio mio"".
Commento
Un amore nuovo
Dio ci ama incondizionatamente, con tutto il cuore e ininterrottamente. Indipendentemente da ciò che abbiamo fatto, possiamo sempre ricominciare da capo, avere un nuovo inizio, una vita nuova e un amore nuovo.
Eugene Peterson ha detto: "Osea è il profeta dell'amore, ma non dell'amore come lo immaginiamo o rappresentiamo noi. La sua vita è una parabola dell'amore di Dio per il suo popolo. Un amore vissuto come Dio l'ha rivelato e messo in atto. La sua è una storia incredibile: gli viene ordinato di sposare una donna prostituta e di avere figli con lei. Dio ci ama così come siamo, non ci lascia mai. Nel momento peggiore ci insegue finché non ci prende, e fa nascere amore anche tra uomini e donne che prima non conoscevano il vero amore".
Osea diviene profeta poco dopo di Amos (750-722 a.C. circa). Il suo matrimonio con Gomer è una sorta di analogia del rapporto tra Dio e Israele. Ad Osea, Dio dice:
"Va', prenditi in moglie una prostituta,
genera figli di prostituzione,
poiché il paese non fa che prostituirsi
allontanandosi dal Signore" (1,2, MSG).
L'errore di Israele è stato di non seguire Dio e di perdersi in cose materiali (cibo, vino, moda, gioielli e profumi) (2,7.10, MSG). Non hanno capito che era Dio a donare tutte queste cose. Tutto ciò che Dio desidera è che noi lo cerchiamo e che lui sia per noi al primo posto della nostra vita.
La realtà però è che spesso, anziché cercare lui, cerchiamo le cose, finendo così per sentirci frustrati e incapaci di raggiungere la sorgente dell'amore che cerchiamo. Dio dice:
"Inseguirà i suoi amanti,
ma non li raggiungerà,
li cercherà
senza trovarli" (2,9a, MSG).
Dio desidera che viviamo con lui un rapporto stretto come quello di un marito e di una moglie. Dice: "Perciò, ecco, io la sedurrò" (v.16a). La conduce nel deserto (un luogo, il deserto, dove Dio fa spesso sentire la sua voce) e le parla con tenerezza (v.16). Dice: "E avverrà, in quel giorno" che "mi chiamerai: 'Marito mio'". E: "ti farò mia sposa nella fedeltà" (vv.18.22).
Parole meravigliose che prefigurano il rapporto tra Gesù e la sua Chiesa. Dio promette una nuova relazione d'amore tra lui e il suo popolo (vv.19-20). In questa relazione, il suo popolo riconoscerà il Signore.
Questa relazione sarà di amore e compassione. Dice: "Io li seminerò di nuovo per me nel paese e amerò Non-amata, e a Non-popolo-mio dirò: 'Popolo mio', ed egli mi dirà: 'Dio mio'" (v.25).
Preghiera
Signore, grazie perché attraverso la morte e risurrezione di Gesù posso arrivare a conoscerti. Grazie perché posso camminare ogni giorno in un rapporto d'amore con te. Grazie perché ci mostri il tuo amore per noi chiamandoci tuo popolo. Grazie perché ora posso dirti: "Tu sei il mio Dio".
La moglie di Nicky dice
Romani 6,12-13b
"Il peccato dunque non regni più nel vostro corpo mortale... ma offrite voi stessi a Dio".
Focus, la vacanza annuale estiva della nostra Chiesa, è sempre una grande occasione per tutti noi di guardare la nostra vita e riconsacrarla a Dio. È l'opportunità di sbarazzarsi di alcune cose inutili che si sono insinuate nella nostra vita e che sono rimaste nascoste e in agguato. Un'opportunità per ascoltare Dio e scoprire la propria chiamata per l'anno a venire.
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Eugene Peterson, The Message, 'Introduction to Hosea' (NavPress, 1993) p.1221.
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.
Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation
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