Quattro sacrifici graditi a Dio
Introduzione
A volte penso ai miei genitori e agli enormi sacrifici che hanno fatto per me e mia sorella. Vorrei tanto averlo apprezzato di più in passato. I miei genitori provenivano da una generazione che conosceva bene il significato di sacrificio. Entrambi hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale. Molti dei loro coetanei hanno sacrificato la loro vita per i loro amici, le loro famiglie e il loro paese. Oggi l'idea di fare sacrifici, grandi o piccoli, appare piuttosto estranea alla generazione contemporanea.
Nella Bibbia, la maggior parte dei riferimenti al "sacrificio" si trova nell'Antico Testamento. Questi passaggi prefigurano la morte sacrificale di Gesù sulla croce. Anche nel Nuovo Testamento è così: quasi tutti i riferimenti al "sacrificio" sono riferiti a Gesù: la morte di Gesù come unico sacrificio perfetto e completo che adempie a tutte le prescrizioni dell'Antico Testamento. Non abbiamo più bisogno di fare sacrifici per i nostri peccati. Tuttavia, il Nuovo Testamento ci dice che Dio gradisce alcuni tipi di sacrificio. Nei brani di oggi ne vedremo quattro.
Salmi 89,31-38
31 Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge
e non seguiranno i miei decreti,
32 se violeranno i miei statuti
e non osserveranno i miei comandi,
33 punirò con la verga la loro ribellione
e con flagelli la loro colpa.
34 Ma non annullerò il mio amore
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
35 Non profanerò la mia alleanza,
non muterò la mia promessa.
36 Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre:
certo non mentirò a Davide.
37 In eterno durerà la sua discendenza,
il suo trono davanti a me quanto il sole,
38 sempre saldo come la luna,
testimone fedele nel cielo".
Commento
Il sacrificio di Gesù
Dio è santo (v.36) e amorevole. Dio ama Davide. Dice: "Non annullerò il mio amore" (v.34).
Nel suo amore, Dio stringe un'alleanza con Davide e il suo popolo. Un patto di grazia, ma ad una condizione: che il popolo sia obbediente alla Legge. L'obbedienza alla Legge è condizione fondamentale. Dio dice: "Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti, se violeranno i miei statuti e non osserveranno i miei comandi, punirò con la verga la loro ribellione e con flagelli la loro colpa" (vv.31-33).
Con il Nuovo Testamento, tutto cambia. Nella persona di suo figlio Gesù Cristo, Dio si prende carico di questa pena, offrendo se stesso come sacrificio per il peccato. Attraverso questo sacrificio, il suo amore e la sua santità si manifestano pienamente. Ora, per il peccato, non è più necessario alcun sacrificio.
Preghiera
Signore ti ringrazio per il sacrificio di Gesù sulla croce. Grazie perché per i miei peccati ora non è più necessario alcun altro sacrificio.
Romani 11,33-12,21
Inno alla sapienza di Dio
33 O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio!
Quanto insondabili sono i suoi giudizi
e inaccessibili le sue vie!
34 Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore?
O chi mai è stato suo consigliere?
35 O chi gli ha dato qualcosa per primo
tanto da riceverne il contraccambio?
36 Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.
A lui la gloria nei secoli. Amen.
Carisma e ministeri
12Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
La vita al servizio di Dio
3 Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. 4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5 così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. 6 Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; 7 chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all'insegnamento; 8 chi esorta si dedichi all'esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
Regole di vita cristiana
9 La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; 10 amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. 11 Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. 12 Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. 13 Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità.
14 Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. 16 Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi.
17 Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. 19 Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: Spetta a me fare giustizia, io darò a ciascuno il suo, dice il Signore. 20 Al contrario,
se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare;
se ha sete, dagli da bere:
facendo questo, infatti, accumulerai carboni ardenti sopra il suo capo.
21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
Commento
I sacrifici graditi a Dio
In questo brano troviamo quattro sacrifici che ogni giorno possiamo fare per ricambiare l'amore che Dio ci ha dimostrato attraverso il sacrificio di Gesù:
1. Sacrificio delle nostre labbra
L'autore della lettera agli Ebrei dice: "Per mezzo di lui dunque offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome... perché di tali sacrifici il Signore si compiace" (Ebrei 13,15-16).
Gran parte dei primi undici capitoli di Romani riguarda il sacrificio di Gesù per noi. Dopo aver descritto tutto ciò che Dio ha fatto per noi, Paolo risponde con un sacrificio di lode (Romani 11,33-36).
2. Sacrificio della nostra vita
Paolo continua: "Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale" (12,1, AMP).
Dio vuole che offriamo tutto noi stessi e tutta la nostra vita: il nostro tempo, le nostre ambizioni, i nostri beni, le nostre orecchie, le nostre bocche e la nostra sessualità, così come la nostra mente, le nostre emozioni e i nostri atteggiamenti. La descrizione che Paolo fa di sacrificio vivente ci ricorda che è doveroso continuare ad offrire la propria vita in sacrificio a Dio, in ogni momento e per la vita intera.
Nella versione della Bibbia "The Message", Eugene Peterson dice: "Prendi ogni tuo giorno e ogni cosa di ogni giorno - dormire, mangiare, andare al lavoro, camminare - e poni tutto davanti a Dio come offerta" (MSG).
Nell'Antico Testamento, il termine "sacrificio vivente" suona come contraddittorio. Il sacrificio, infatti, presupponeva un'uccisione. Jago Wynne ha detto: "Il nostro atto di adorazione non è più portare un sacrificio, ma essere noi stessi un sacrificio. Rimaniamo vivi. Offriamo tutto di noi. L'adorazione riguarda ciò che pronuncio con le mie labbra, ciò che guardo, ciò che penso, i luoghi che frequento".
3. Sacrificio delle nostre "ricchezze"
Donare generosamente è un altro dei sacrifici graditi a Dio che troviamo nel Nuovo Testamento. Paolo incoraggia i cristiani a contribuire generosamente alle necessità degli altri (v.8): "Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità" (v.13). L'autore di Ebrei parla di "Comunione dei beni" (Ebrei 13,16) come sacrificio gradito a Dio.
Ma donare generosamente è anche nei confronti dei nostri nemici: "Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, accumulerai carboni ardenti sopra il suo capo" (Romani 12,20, MSG).
4. Sacrificio del nostro amore
In questo brano, Paolo offre molti esempi di sacrificio attraverso l'amore (vv.9-21).
L'autore di Ebrei dice: "Non dimenticatevi della beneficenza e della comunione dei beni, perché di tali sacrifici il Signore si compiace" (Ebrei 13,16).
"Fare il bene" significa rinunciare a ciò che non è buono. "Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto" (Romani 12,2, J.B. Phillips). Anche solo rinunciare alle cose cattive della nostra vita è un sacrificio, perché è faticoso e perché quelle cose sono apparentemente attraenti. Pentirsi e voltare le spalle ad una cosa cattiva non è facile, e richiede un sacrificio.
L'amore sacrificale significa permettere a Dio di trasformarci con un cambiamento totale. Il nostro amore deve essere sincero (v.9). La traduzione in greco della parola "sincero" è "senza ipocrisia", "senza recitare" o "senza maschera".
Spesso viviamo relazioni superficiali. Per proteggerci, ci mostriamo con delle facciate o mettiamo delle maschere. Proiettiamo qualcosa di noi che non corrisponde alla realtà. È come se dicessimo: "Non mi piace quello che sono dentro, quindi farò finta di essere qualcun altro".
Se poi anche le altre persone fanno lo stesso, abbiamo due "facciate" o "maschere" che si incontrano. La cosa triste è che così facendo le due persone non si incontrano mai veramente. Questo è l'opposto "dell'amore sincero". L'amore sincero implica togliersi la maschera e rischiare di rivelare chi siamo. Per questo, sapere che Dio ci ama così come siamo è importante: siamo liberi di toglierci la maschera.
Questo significa che nelle relazioni possiamo vivere esperienze profonde, autentiche e completamente nuove. Invece di cercare di impressionare le persone con le nostre maschere, abbiamo la possibilità di rivelare chi siamo veramente, con tutti i nostri difetti e vulnerabilità, e di entrare in contatto più profondamente con le persone.
Paolo esorta i cristiani a vivere in armonia gli uni con gli altri e ad essere generosi (v.13), ospitali (v.13), misericordiosi (v.14), empatici (v.15) e a vivere in pace con tutti (v.18). Un'immagine meravigliosa, questa, della famiglia cristiana a cui Dio ci chiama. Una famiglia a cui Dio ci invita ad entrare per vivere un'atmosfera di amore, gioia, pazienza, fedeltà, generosità, ospitalità, benedizione, armonia, umiltà e pace; dove il bene non è vinto dal male, ma il male è vinto dal bene (vv.9-21).
Preghiera
Signore, oggi desidero offrirti il mio corpo come sacrificio vivente. A te voglio donare tutto ciò che sono e tutto ciò che ho: la vita, il tempo, il denaro, le ambizioni, i progetti, le speranze e i desideri. Ti prego di mostrarmi tutta la tua volontà buona, gradita e perfetta (v.2).
1 Cronache 5,27-65
Discendenza della tribù di Levi
27 Figli di Levi:
Gherson, Keat e Merarì.
28 Figli di Keat:
Amram, Isar, Ebron e Uzzièl.
29 Figli di Amram:
Aronne, Mosè e Maria.
Figli di Aronne:
Nadab, Abiu, Eleàzaro e Itamàr.
30 Eleàzaro generò Fineès;
Fineès generò Abisùa;
31 Abisùa generò Bukkì;
Bukkì generò Uzzì;
32 Uzzì generò Zerachia;
Zerachia generò Meraiòt;
33 Meraiòt generò Amaria;
Amaria generò Achitùb;
34 Achitùb generò Sadoc;
Sadoc generò Achimàas;
35 Achimàas generò Azaria;
Azaria generò Giovanni;
36 Giovanni generò Azaria, che fu sacerdote nel tempio costruito da Salomone a Gerusalemme.
37 Azaria generò Amaria;
Amaria generò Achitùb;
38 Achitùb generò Sadoc;
Sadoc generò Sallum;
39 Sallum generò Chelkia;
Chelkia generò Azaria;
40 Azaria generò Seraià;
Seraià generò Iosadàk.
41 Iosadàk partì quando il Signore, per mezzo di Nabucodònosor, fece deportare Giuda e Gerusalemme.
6Figli di Levi:
Ghersom, Keat e Merarì.
2 Questi sono i nomi dei figli di Ghersom:
Libnì e Simei.
3 Figli di Keat:
Amram, Isar, Ebron e Uzzièl.
4 Figli di Merarì:
Maclì e Musì.
Queste sono le famiglie di Levi secondo i loro casati.
5 Ghersom
ebbe per figlio Libnì, di cui fu figlio Iacat,
di cui fu figlio Zimmà, 6 di cui fu figlio Iòach,
di cui fu figlio Iddo, di cui fu figlio Zerach,
di cui fu figlio Ieotrài.
7 Figli di Keat:
Amminadàb, di cui fu figlio Core,
di cui fu figlio Assir, 8 di cui fu figlio Elkanà,
di cui fu figlio Abiasàf, di cui fu figlio Assir,
9 di cui fu figlio Tacat, di cui fu figlio Urièl,
di cui fu figlio Ozia, di cui fu figlio Saul.
10 Figli di Elkanà:
Amasài e Achimòt,
11 di cui fu figlio Elkanà, di cui fu figlio Sufài,
di cui fu figlio Nacat, 12 di cui fu figlio Eliàb,
di cui fu figlio Ierocàm, di cui fu figlio Elkanà.
13 Figli di Samuele:
Gioele primogenito
e Abia secondo.
14 Figli di Merarì:
Maclì, di cui fu figlio Libnì,
di cui fu figlio Simei, di cui fu figlio Uzzà,
15 di cui fu figlio Simeà, di cui fu figlio Agghia,
di cui fu figlio Asaià.
Supplementi: i cantori
16 Ecco coloro ai quali Davide affidò la direzione del canto nel tempio del Signore, dopo che vi ebbe sede l'arca. 17 Essi esercitarono l'ufficio di cantori davanti alla Dimora della tenda del convegno, finché Salomone non costruì il tempio del Signore a Gerusalemme. Nel servizio si attenevano alla regola fissata per loro.
18 Questi furono gli incaricati e questi i loro figli.
Tra i Keatiti:
Eman il cantore,
figlio di Gioele, figlio di Samuele,
19 figlio di Elkanà, figlio di Ierocàm,
figlio di Elièl, figlio di Tòach,
20 figlio di Suf, figlio di Elkanà,
figlio di Macat, figlio di Amasài,
21 figlio di Elkanà, figlio di Gioele,
figlio di Azaria, figlio di Sofonia,
22 figlio di Tacat, figlio di Assir,
figlio di Abiasàf, figlio di Core,
23 figlio di Isar, figlio di Keat,
figlio di Levi, figlio d'Israele.
24 Suo fratello era Asaf, che stava alla sua destra:
Asaf, figlio di Berechia, figlio di Simeà,
25 figlio di Michele, figlio di Baasea,
figlio di Malchia, 26 figlio di Etnì,
figlio di Zerach, figlio di Adaià,
27 figlio di Etan, figlio di Zimmà,
figlio di Simei, 28 figlio di Iacat,
figlio di Ghersom, figlio di Levi.
29 I figli di Merarì, loro fratelli, che stavano alla sinistra,
erano Etan, figlio di Kisì, figlio di Abdì,
figlio di Malluc, 30 figlio di Casabia,
figlio di Amasia, figlio di Chelkia,
31 figlio di Amsì, figlio di Banì,
figlio di Semer, 32 figlio di Maclì,
figlio di Musì, figlio di Merarì,
figlio di Levi.
33 I loro fratelli leviti erano addetti a ogni servizio della Dimora nel tempio di Dio. 34 Aronne e i suoi figli bruciavano le offerte sull'altare dell'olocausto e sull'altare dell'incenso, curavano tutto il servizio nel Santo dei Santi e compivano il rito espiatorio per Israele, secondo quanto aveva comandato Mosè, servo di Dio.
35 Questi sono i figli di Aronne:
Eleàzaro, di cui fu figlio Fineès,
di cui fu figlio Abisùa, 36 di cui fu figlio Bukkì,
di cui fu figlio Uzzì, di cui fu figlio Zerachia,
37 di cui fu figlio Meraiòt, di cui fu figlio Amaria,
di cui fu figlio Achitùb, 38 di cui fu figlio Sadoc,
di cui fu figlio Achimàas.
39 Queste sono le loro residenze, secondo i loro attendamenti nei rispettivi territori. Ai figli di Aronne della famiglia dei Keatiti, che furono sorteggiati per primi,
40 fu assegnata Ebron, nel territorio di Giuda, con i suoi pascoli vicini, 41 ma i terreni della città e i suoi villaggi furono assegnati a Caleb, figlio di Iefunnè.
42 Ai figli di Aronne furono assegnate come città di asilo Ebron, Libna con i suoi pascoli, Iattir, Estemòa con i suoi pascoli, 43 Chilez con i suoi pascoli, Debir con i suoi pascoli, 44 Asan con i suoi pascoli, Bet-Semes con i suoi pascoli 45 e, nella tribù di Beniamino, Gheba con i suoi pascoli, Alèmet con i suoi pascoli, Anatòt con i suoi pascoli.
Totale: tredici città con i loro pascoli.
46 Agli altri figli di Keat, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dieci città prese dalla tribù di Èfraim, dalla tribù di Dan e dalla metà della tribù di Manasse.
47 Ai figli di Ghersom, secondo le loro famiglie, furono assegnate tredici città prese dalla tribù di Ìssacar, dalla tribù di Aser, dalla tribù di Nèftali e dalla tribù di Manasse in Basan.
48 Ai figli di Merarì, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dodici città prese dalla tribù di Ruben, dalla tribù di Gad e dalla tribù di Zàbulon.
49 Gli Israeliti assegnarono ai leviti queste città con i loro pascoli. 50 Queste città prese dalle tribù dei figli di Giuda, dei figli di Simeone e dei figli di Beniamino, le assegnarono in sorte dando loro il relativo nome.
51 Alle famiglie dei figli di Keat furono assegnate in sorte città appartenenti alla tribù di Èfraim.
52 Assegnarono loro come città di asilo Sichem con i suoi pascoli, sulle montagne di Èfraim, Ghezer con i suoi pascoli, 53 Iokmeàm con i suoi pascoli, Bet-Oron con i suoi pascoli, 54 Àialon con i suoi pascoli, Gat-Rimmon con i suoi pascoli
55 e, dalla metà della tribù di Manasse, Aner con i suoi pascoli, Bileàm con i suoi pascoli. Queste città erano per la famiglia degli altri figli di Keat.
56 Ai figli di Ghersom, secondo le loro famiglie,
assegnarono in sorte dalla metà della tribù di Manasse:
Golan in Basan con i suoi pascoli e Astaròt con i suoi pascoli;
57 dalla tribù di Ìssacar:
Kedes con i suoi pascoli, Daberàt con i suoi pascoli, 58 Ramot con i suoi pascoli e Anem con i suoi pascoli;
59 dalla tribù di Aser:
Masal con i suoi pascoli, Abdon con i suoi pascoli, 60 Cukok con i suoi pascoli e Recob con i suoi pascoli;
61 dalla tribù di Nèftali:
Kedes di Galilea con i suoi pascoli, Cammon con i suoi pascoli e Kiriatàim con i suoi pascoli.
62 Agli altri figli di Merarì
dalla tribù di Zàbulon furono assegnate:
Rimmon con i suoi pascoli e Tabor con i suoi pascoli;
63 oltre il Giordano di Gerico, a oriente del Giordano, dalla tribù di Ruben:
Beser nel deserto con i suoi pascoli, Iaas con i suoi pascoli, 64 Kedemòt con i suoi pascoli, Mefàat con i suoi pascoli;
65 dalla tribù di Gad:
Ramot in Gàlaad con i suoi pascoli, Macanàim con i suoi pascoli, 66 Chesbon con i suoi pascoli e Iazer con i suoi pascoli.
Commento
I sacrifici nell'Antico Testamento
Nell'Antico Testamento, i sacerdoti erano i mediatori tra Dio e il popolo. "Aronne e i suoi figli bruciavano le offerte sull'altare dell'olocausto e sull'altare dell'incenso, curavano tutto il servizio nel Santo dei Santi e compivano il rito espiatorio per Israele" (v.34, MSG).
Il sacerdozio era ereditario. I sacerdoti erano discendenti di Levi. L'autore elenca i "figli di Levi" (vv.1.23.28.32). Tutti coloro che servivano nel tabernacolo (che poi sarebbe diventato il tempio) erano considerati "di discendenza levitica" (vv.1-32).
L'autore sottolinea l'importanza del tempio. Il tempio era un luogo di culto dove risiedeva lo spirito di Dio. Davide mette alcuni leviti a capo del canto nella casa del Signore: "Ecco coloro ai quali Davide affidò la direzione del canto nel tempio del Signore... Essi esercitarono l'ufficio di cantori davanti alla Dimora della tenda del convegno" (vv.16-17, MSG).
Altri leviti dovevano presentare i sacrifici sull'altare: "Compivano il rito espiatorio" (v.34). Come abbiamo visto in precedenza, una definizione semplificata di espiazione è quella di "unione". In altre parole, Dio fornisce un mezzo attraverso il quale le persone possono essere in sintonia con lui.
Questo era il modello di tutto l'Antico Testamento. La necessità del sacrificio e la realizzazione dell'espiazione erano prefigurazione del sacrificio finale e completo di Gesù. Questi brani ci ricordano che grazie all'unico, vero e perfetto sacrificio di Gesù, i sacrifici per il peccato ora non sono più necessari.
Preghiera
Signore, oggi desidero rispondere al tuo sacrificio con il sacrificio di lode, del mio corpo, dei miei beni e del mio amore per gli altri. Ti prego di effondere il tuo Spirito Santo su questi sacrifici.
La moglie di Nicky dice
Romani 12,21
"Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene".
Fare del bene è il modo più potente che abbiamo per fermare la diffusione del male.
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Riferimenti
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Jago Wynne, Working Without Wilting (IVP, 2009).
The New Testament in Modern English by J.B Phillips copyright © 1960, 1972 J. B. Phillips. Administered by The Archbishops’ Council of the Church of England. Used by Permission.
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.
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MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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