Buon giudizio
Introduzione
Nei miei anni da avvocato, ho avuto il privilegio di incontrare giudici estremamente bravi. Ricordo però di essermi trovato anche davanti ad un giudice non adatto a quel ruolo. Non è stata un'esperienza facile.
Rappresentavo l'imputato in un processo penale. Era il mio secondo caso di fronte ad una giuria. Non ero esperto, ma mi sembrava che quel giudice stesse conducendo il caso in modo molto sbagliato. Ogni volta che parlavo, mi interrompeva e interveniva continuamente. Alla fine, fra me e lui, ci fu quello che l'usciere del tribunale descrisse come un "litigio in piedi con il giudice".
La sua sentenza fu simile ad un secondo discorso dell'accusa. Il mio assistito venne condannato e mandato in prigione. In appello, sostenemmo che l'imputato avesse diritto ad un processo equo, cosa che non gli era stata concessa.
Quel giorno, davanti a tre giudici molto anziani della Corte d'Appello, ero particolarmente nervoso. Pensavo che non vedessero di buon occhio quel mio "litigio in piedi con il giudice"! Ma, con mio grande sollievo, anche loro si stupirono della condotta processuale di quel giudice. Annullarono la decisione precedente e io recuperai la mia fiducia nel sistema giudiziario britannico.
I giudici non sono tutti giusti. In molte parti del mondo, sono soggetti a corruzione e concussione. A volte non esiste neppure uno Stato di diritto. In questi casi, si generano ingiustizie terribili e, a farne i conti, sono soprattutto i poveri e gli ultimi.
Salmi 94,1-11
Salmo 94
1 Dio vendicatore, Signore,
Dio vendicatore, risplendi!
2 Àlzati, giudice della terra,
rendi ai superbi quello che si meritano!
3 Fino a quando i malvagi, Signore,
fino a quando i malvagi trionferanno?
4 Sparleranno, diranno insolenze,
si vanteranno tutti i malfattori?
5 Calpestano il tuo popolo, Signore,
opprimono la tua eredità.
6 Uccidono la vedova e il forestiero,
massacrano gli orfani.
7 E dicono: "Il Signore non vede,
il Dio di Giacobbe non intende".
8 Intendete, ignoranti del popolo:
stolti, quando diventerete saggi?
9 Chi ha formato l'orecchio, forse non sente?
Chi ha plasmato l'occhio, forse non vede?
10 Colui che castiga le genti, forse non punisce,
lui che insegna all'uomo il sapere?
11 Il Signore conosce i pensieri dell'uomo:
non sono che un soffio.
Commento
Il giudice della terra
Il Signore Dio è "giudice della terra" (v.2). Oggi, ovunque nel mondo, troviamo ingiustizie e malvagità (v.3), discriminazione razziale, arroganza e vanagloria (v.4). Vediamo persone calpestate, oppresse, che soffrono (v.5). Sono soprattutto i poveri, la "vedova", il "forestiero" e gli "orfani" (v.6).
Il salmista chiede giustizia. Dio è un Dio di giustizia ed è "vendicatore" (v.1), ma non nel senso che intendiamo noi. Nel senso di risposta appropriata e giusta al male e alla malvagità. Egli rende "ai superbi quello che si meritano" (v.2b). Un giorno, i malvagi verranno smascherati. I poveri non saranno più oppressi.
Il giudizio di Dio è un aspetto del suo amore. Egli ama gli emarginati ed agisce in loro favore per giudicare i loro oppressori.
L'ingiustizia è la causa di tanta sofferenza nel mondo. Per questo proteggere gli innocenti e consegnare alla giustizia coloro che causano dolore è un atto d'amore.
A volte potremmo essere tentati di pensare che "Dio non se ne accorga" o che "a Dio non importi". La realtà è che Dio, che "ha formato l'orecchio" e che "ha plasmato l'occhio", ascolta e vede (v.9). Tutto questo significa che il giudizio di Dio sarà amorevole e perfetto. La conoscenza di Dio sulle cose è totale, perché "il Signore conosce i pensieri dell'uomo" (v.11a). Egli è in grado di applicare, e lo farà, una giustizia perfetta.
Preghiera
Signore, grazie perché un giorno vedremo la giustizia perfetta applicata da un giudice perfetto. Nel frattempo, Signore, aiutaci a cercare la tua giustizia su questa terra, specialmente nei confronti degli emarginati.
1 Corinti 6,1-20
La giustizia dei tribunali pagani
6Quando uno di voi è in lite con un altro, osa forse appellarsi al giudizio degli ingiusti anziché dei santi? 2 Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se siete voi a giudicare il mondo, siete forse indegni di giudizi di minore importanza? 3 Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita! 4 Se dunque siete in lite per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente che non ha autorità nella Chiesa? 5 Lo dico per vostra vergogna! Sicché non vi sarebbe nessuna persona saggia tra voi, che possa fare da arbitro tra fratello e fratello? 6 Anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello, e per di più davanti a non credenti!
7 È già per voi una sconfitta avere liti tra voi! Perché non subire piuttosto ingiustizie? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? 8 Siete voi invece che commettete ingiustizie e rubate, e questo con i fratelli! 9 Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, 10 né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. 11 E tali eravate alcuni di voi! Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio.
Glorificate Dio nel vostro corpo!
12 "Tutto mi è lecito!". Sì, ma non tutto giova. "Tutto mi è lecito!". Sì, ma non mi lascerò dominare da nulla. 13 "I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!". Dio però distruggerà questo e quelli. Il corpo non è per l'impurità, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. 14 Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. 15 Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! 16 Non sapete che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due - è detto - diventeranno una sola carne. 17 Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito.
18 State lontani dall'impurità! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all'impurità, pecca contro il proprio corpo. 19 Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. 20 Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
Commento
Giudici nella Chiesa
La regola generale del Nuovo Testamento è che i cristiani non dovrebbero arrivare a confrontarsi in tribunale.
L'apostolo Paolo è sconvolto dal fatto che i credenti di Corinto si portino gli uni gli altri in tribunale (v.1a). Una testimonianza, questa, terribile per la chiesa. I credenti litigano tra loro davanti agli "ingiusti" (v.1). "Quando uno di voi è in lite con un altro, osa forse appellarsi al giudizio degli ingiusti anziché dei santi?" (v.1b, MSG)
Dice che piuttosto che essere coinvolti in cause legali, è meglio subire un torto o una truffa (vv.7-8). Per questo, in caso di controversie, li esorta a risolvere la questione tra di loro (vv.4-6).
Se proprio è necessario risolvere la controversia, Paolo suggerisce di nominare dei giudici della Chiesa. Sottolinea che un giorno i "santi giudicheranno il mondo" (v.2): "Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se siete voi a giudicare il mondo, siete forse indegni di giudizi di minore importanza?" (v.2, MSG) E questo giudizio che i santi faranno, aggiunge Paolo, non riguarderà solo gli uomini ma anche gli stessi angeli (v.3).
Secondo Paolo, se un giorno saremo chiamati a giudicare il mondo, sicuramente ora abbiamo la capacità di giudicare casi relativamente più banali (vv.2-3). Per questo ci esorta a fare di tutto per evitare di portarsi gli uni gli altri davanti ad un tribunale di "non credenti" (v.6).
Il giudizio finale è una realtà. Paolo dice: "Gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio" (v.9). E aggiunge: "Né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio" (vv.9-10, MSG).
Probabilmente, alcuni tra coloro a cui Paolo sta scrivendo avevano adottato stili di vita di questo tipo. Per questo scrive: "Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio" (v.11, MSG).
Nel giorno del giudizio finale, ognuno sarà ritenuto meritevole di condanna. Per questo nessuno di noi ha motivo di auto-giustificarsi o di vantarsi. È solo grazie alla morte di Gesù per noi che siamo lavati, santificati e giustificati. Essere giustificati significa essere assolti davanti al grande tribunale di Dio. Il giudizio è stato anticipato e ora noi riceviamo questo verdetto.
Grazie a Gesù, possiamo avere fiducia nel futuro. La morte non è la fine: "Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza" (v.14). E non solo saremo risuscitati, ma compariremo davanti al giudice di tutta la terra "santificati" e "giustificati" (v.11).
Questo non significa che ora possiamo andare in giro e fare tutto ciò che vogliamo. Al contrario, il nostro corpo, ora, è tempio dello Spirito Santo (v.19). Siamo stati "comprati a caro prezzo" (v.20). Per questo, Paolo ci dice: "State lontani dall'impurità" (v.18). "Non sapete che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due - è detto - diventeranno una sola carne" (v.16, MSG). "Il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo" (v.19, MSG).
Non dovremmo quindi lasciarci "dominare da nulla" (v.12). Il nostro corpo appartiene a Dio. Per questo va usato per onorarlo (v.20).
Preghiera
Signore, grazie perché attraverso il sangue di Gesù, siamo lavati e purificati. Grazie perché siamo già stati perdonati. Aiutaci a vivere nella consapevolezza di essere stati liberati per onorarti in tutto ciò che facciamo.
2 Cronache 1,1-17
Inaugurazione del regno a Gàbaon
1Salomone, figlio di Davide, si affermò nel regno. Il Signore, suo Dio, era con lui e lo rese molto grande.
2 Salomone mandò ordini a tutto Israele, ai comandanti di migliaia e di centinaia, ai magistrati, a tutti i prìncipi di tutto Israele e ai capi di casato. 3 Poi Salomone e tutta l'assemblea con lui si recarono all'altura di Gàbaon, perché là si trovava la tenda del convegno di Dio, eretta da Mosè, servo del Signore, nel deserto. 4 Ma Davide aveva fatto salire l'arca di Dio da Kiriat-Iearìm nel luogo che aveva preparato per essa, perché egli aveva innalzato per essa una tenda a Gerusalemme. 5 L'altare di bronzo, opera di Besalèl, figlio di Urì, figlio di Cur, era là, davanti alla Dimora del Signore. Salomone e l'assemblea vi andarono per consultare il Signore. 6 Ivi Salomone salì all'altare di bronzo davanti al Signore, presso la tenda del convegno e vi offrì sopra mille olocausti.
7 In quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: "Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda".
8 Salomone disse a Dio: "Tu hai trattato Davide, mio padre, con grande amore e mi hai fatto regnare al suo posto. 9 Ora, Signore Dio, si avveri la tua promessa fatta a Davide, mio padre, perché mi hai costituito re su un popolo numeroso come la polvere della terra. 10 Ora concedimi saggezza e scienza, perché io possa guidare questo popolo; perché chi governerebbe mai questo tuo grande popolo?".
11 Dio disse a Salomone: "Poiché questo ti sta a cuore e poiché non hai domandato né ricchezza né beni né gloria né la vita dei tuoi avversari e neppure una lunga vita, ma hai domandato per te saggezza e scienza per governare il mio popolo, su cui ti ho costituito re, 12 saggezza e scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò ricchezza, beni e gloria, quali non ebbero mai i re prima di te e non avranno mai quelli dopo di te".
13 Salomone poi dall'altura che si trovava a Gàbaon tornò a Gerusalemme, lontano dalla tenda del convegno, e regnò su Israele.
14 Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli da sella, distribuiti nelle città per i carri e presso il re a Gerusalemme. 15 Il re fece sì che a Gerusalemme l'argento e l'oro abbondassero come le pietre, e rese il legname di cedro tanto comune quanto i sicomòri che crescono nella Sefela. 16 I cavalli di Salomone provenivano da Musri e da Kue; i mercanti del re li compravano in Kue. 17 Essi facevano venire e importavano da Musri un carro per seicento sicli d'argento, un cavallo per centocinquanta. In tal modo ne importavano per fornirli a tutti i re degli Ittiti e ai re di Aram.
Commento
Il giudizio di Salomone
Ti senti mai sopraffatto, o sopraffatta, dalle cose che dovresti fare? Io sì e molto spesso. Salomone si trova di fronte ad un compito di immensa portata (v.9, MSG).
Il regno di Salomone è ora saldamente affermato (v.1). Parla a tutto Israele, compresi i "magistrati" (v.2).
Egli stesso è chiamato ad agire come giudice. Nel passato, le persone ne avevano apprezzato il buon giudizio. Ora il popolo prova "un profondo rispetto per il re, perché avevano constatato che la sapienza di Dio era in lui per rendere giustizia" (1 Re 3,28).
Ma da dove viene questa sapienza? La risposta è: dalla sua preghiera. Dio gli dice: "Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda" (2 Cronache 1,7). E lui prega così: "Ora concedimi saggezza e scienza, perché io possa guidare questo popolo; perché chi governerebbe mai questo tuo grande popolo?" (v.10, MSG) Una preghiera, questa, che amo e sono solito ripetere spesso.
A Salomone, Dio risponde: "Poiché questo ti sta a cuore e poiché non hai domandato né ricchezza né beni né gloria né la vita dei tuoi avversari e neppure una lunga vita, ma hai domandato per te saggezza e scienza per governare il mio popolo, su cui ti ho costituito re, saggezza e scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò ricchezza, beni e gloria, quali non ebbero mai i re prima di te e non avranno mai quelli dopo di te" (vv.11-12, MSG).
Gesù ha detto: "Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Matteo 6,33). E l'apostolo Giacomo: "Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con semplicità e senza condizioni, e gli sarà data" (Giacomo 1,5).
Preghiera
Signore, ti prego di donarmi buon senso, sapienza e conoscenza di me e per tutti coloro che sono chiamati a guidare e governare. Ti prego di suscitare buoni giudici e che nei tribunali di tutto il mondo via sia onestà e giustizia.
La moglie di Nicky dice
2 Cronache 1,10
"Ora concedimi saggezza e scienza".
Abbiamo tutti un grande bisogno di saggezza. Ogni giorno, ci sono così tante decisioni da prendere: cosa fare in una determinata situazione, cosa dire a qualcuno, se partecipare a un certo evento o se organizzarne uno oppure no. Signore, ti prego: oggi, concedimi saggezza.
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