Giorno 224

Ansia e pace

Sapienziali Salmi 94,12-23
Nuovo Testamento 1 Corinzi 7,1-16
Antico Testamento Qoelet 1,1-3,22

Introduzione

L'ansia è un disturbo che può privare del piacere di vivere. Le cause dell'ansia sono tantissime: problemi di salute, lavoro o mancanza di lavoro, debiti, bollette da pagare e molto altro ancora. La pandemia ha contribuito ad aumentare notevolmente i livelli di ansia nelle persone. A volte, per affrontare problemi di ansia, è necessario un adeguato aiuto medico e supporto professionale.

Nel brano del Nuovo Testamento di oggi, si parla di alcune delle principali situazioni e cause di ansia: le relazioni, il matrimonio (o la sua mancanza), il sesso (o la sua mancanza), l'essere single e il divorzio.

Il libro del Qoelet, nel brano dell'Antico Testamento di oggi, ci dice che gran parte dell'ansia che proviamo è causata da qualcosa di più profondo. Si potrebbe descrivere come l'ansia per la mancanza di senso. In mezzo a tutto questo, Dio ci chiama a "vivere in pace" (1 Corinzi 7,15).

Sapienziali

Salmi 94,12-23

12 Beato l'uomo che tu castighi, Signore,
\t  e a cui insegni la tua legge,
13 per dargli riposo nei giorni di sventura,
\t  finché al malvagio sia scavata la fossa;
14 poiché il Signore non respinge il suo popolo
\t  e non abbandona la sua eredità,
15 il giudizio ritornerà a essere giusto
\t  e lo seguiranno tutti i retti di cuore.

16 Chi sorgerà per me contro i malvagi?
\t  Chi si alzerà con me contro i malfattori?
17 Se il Signore non fosse stato il mio aiuto,
\t  in breve avrei abitato nel regno del silenzio.
18 Quando dicevo: "Il mio piede vacilla",
\t  la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
19 Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni,
\t  il tuo conforto mi ha allietato.

20 Può essere tuo alleato un tribunale iniquo,
\t  che in nome della legge provoca oppressioni?
21 Si avventano contro la vita del giusto
\t  e condannano il sangue innocente.
22 Ma il Signore è il mio baluardo,
\t  roccia del mio rifugio è il mio Dio.
23 Su di loro farà ricadere la loro malizia,
\t  li annienterà per la loro perfidia,
\t  li annienterà il Signore, nostro Dio.

Commento

Parlare a Dio delle proprie ansie

Hai mai sperimentato una grande sensazione di ansia (v.19a)?

Il salmista certamente sì. Scrive: "Riposo nei giorni di sventura... Quando dicevo: 'Il mio piede vacilla', la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto. Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni, il tuo conforto mi ha allietato" (vv.13a.18-19).

E continua: "Ma il Signore è il mio baluardo, roccia del mio rifugio è il mio Dio" (v.22). Circondato da un grande senso ansia, si rivolge al Signore per chiedere aiuto. "Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni, il tuo conforto mi ha allietato" (v.19, MSG). Nell'amore di Dio troviamo sollievo, consolazione e gioia. Dio offre "riposo nei giorni di sventura" (v.13, MSG).

Preghiera

Signore, grazie perché ci offri riposo nei giorni di sventura. Oggi veniamo alla tua presenza e ti portiamo le nostre ansie.

Nuovo Testamento

1 Corinzi 7,1-16

La vita matrimoniale

7Riguardo a ciò che mi avete scritto, è cosa buona per l'uomo non toccare donna, 2 ma, a motivo dei casi di immoralità, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito. 3 Il marito dia alla moglie ciò che le è dovuto; ugualmente anche la moglie al marito. 4 La moglie non è padrona del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è padrone del proprio corpo, ma lo è la moglie. 5 Non rifiutatevi l'un l'altro, se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera. Poi tornate insieme, perché Satana non vi tenti mediante la vostra incontinenza. 6 Questo lo dico per condiscendenza, non per comando. 7 Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno riceve da Dio il proprio dono, chi in un modo, chi in un altro.

8 Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; 9 ma se non sanno dominarsi, si sposino: è meglio sposarsi che bruciare.

10 Agli sposati ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito - 11 e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito - e il marito non ripudi la moglie.

12 Agli altri dico io, non il Signore: se un fratello ha la moglie non credente e questa acconsente a rimanere con lui, non la ripudi; 13 e una donna che abbia il marito non credente, se questi acconsente a rimanere con lei, non lo ripudi. 14 Il marito non credente, infatti, viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, ora invece sono santi.

15 Ma se il non credente vuole separarsi, si separi; in queste circostanze il fratello o la sorella non sono soggetti a schiavitù: Dio vi ha chiamati a stare in pace! 16 E che sai tu, donna, se salverai il marito? O che ne sai tu, uomo, se salverai la moglie?

Commento

Vivere in pace nella propria situazione

A volte nella vita incontriamo situazioni difficili in cui fatichiamo a trovare la pace. Eppure Paolo dice: "Dio vi ha chiamati a stare in pace!" (v.15c) Come possiamo allora trovare questa "pace"? In questo brano, l'apostolo spiega come trovare la pace nelle relazioni, nel matrimonio, nel celibato e nella separazione. Inizia con questa affermazione: "È cosa buona per l'uomo non toccare donna" (v.1, MSG). E continua: "Ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito" (v.2a, MSG).

Paolo si trova ad affrontare due diversi tipi di opposizione: quelli che dicono che "tutto è lecito" (vedi capitolo 6) e che sostengono l'immoralità, e gli asceti super spirituali, che negano totalmente il corpo. Paolo interviene e risponde ad una serie di domande:

1.\tIl matrimonio è la volontà generale di Dio per il suo popolo?

Uomini e donne sono chiamati al matrimonio: "Ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito" (v.2, MSG). La volontà generale di Dio è che le persone si sposino per l'unione tra i due (Genesi 2,18), la procreazione (Genesi 1,28) e il piacere (1 Corinzi 7,1-5). Il celibato è un'eccezione. È una chiamata speciale.

La motivazione che Paolo offre è la presenza di tanta "immoralità" (v.2). Sta parlando qui ad un pubblico che era particolarmente attento nei confronti dell'immoralità, del sesso e del matrimonio. Dice: "A motivo dei casi di immoralità, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito" (v.2, MSG). Affronta quindi la questione usando le medesime loro argomentazioni.

Risponde che, oltre a tutte le ragioni positive, proteggersi dalla tentazione dell'immoralità è di per sé già un buon motivo per sposarsi.

2.\tQual è l'atteggiamento cristiano nei confronti del sesso all'interno del matrimonio?

La via verso la pienezza spirituale nel matrimonio non passa attraverso l'astinenza. All'interno del matrimonio c'è libertà e uguaglianza sessuale: "Il marito dia alla moglie ciò che le è dovuto; ugualmente anche la moglie al marito" (v.3, MSG). L'unica ragione per astenersi è per brevi periodi di preghiera, se concordato reciprocamente, e questa è una concessione, non un comando (vv.5-6).

3.\tÈ meglio essere single o sposati?

Paolo scrive che entrambi sono doni di Dio. Sono entrambi buoni (vv.7-9). Tuttavia, in un certo senso e per motivi che verranno indicati in seguito, è meglio essere celibi: "Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io" (v.8 MSG). Ma è anche buona cosa sposarsi (v.9).

4.\tUn cristiano può chiedere il divorzio da un coniuge cristiano?

Il principio generale di questo passo, e del resto del Nuovo Testamento, sembra rispondere a questa domanda: "Agli sposati ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito - e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito - e il marito non ripudi la moglie" (vv.10-11, MSG). Naturalmente si tratta di una questione molto complessa. Per chi fosse interessato, nel libro Lo stile di vita di Gesù (capitolo 6), ho riportato alcune ulteriori considerazioni a riguardo.

5.\tChe dire delle relazioni con persone che non sono cristiane?

Paolo non incoraggia un cristiano a sposare una persona non cristiana (2 Corinzi 6,14-7,1; 1 Corinzi 7,39). Ma se i due sono già sposati, il discorso è diverso. Non devono cercare di sciogliere un rapporto matrimoniale esistente. Gli avversari di Paolo, invece, temono che essere sposati con qualcuno che non è cristiano possa inquinare il matrimonio.

La risposta di Paolo è che è vero il contrario: "Il marito non credente, infatti, viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, ora invece sono santi" (v.14, MSG).

E aggiunge: "Se il non credente vuole separarsi, si separi". Rimanere aggrappati al matrimonio non porterebbe altro che frustrazione e tensione. Il coniuge cristiano dovrebbe allora lasciarla o lasciarlo andare, non per amore della purezza, ma per amore della "pace" (v.15).

Preghiera

Signore, ti chiediamo di aiutarci in qualunque situazione ci troviamo, indipendentemente dal nostro stato civile, a vivere secondo le tue norme e a conoscere la tua pace.

Antico Testamento

Qoelet 1,1-3,22

Tutto è vanità, vuoto immenso

1Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme.

2 Vanità delle vanità,
\t dice Qoèlet,
vanità delle vanità:
\t tutto è vanità.

3 Quale guadagno viene all'uomo
\t per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
4 Una generazione se ne va e un'altra arriva,
\t ma la terra resta sempre la stessa.
5 Il sole sorge, il sole tramonta
\t e si affretta a tornare là dove rinasce.
6 Il vento va verso sud e piega verso nord.
\t Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
7 Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
\t eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
\t continuano a scorrere.
8 Tutte le parole si esauriscono
\t e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l'occhio di guardare
\t né l'orecchio è mai sazio di udire.
9 Quel che è stato sarà
\t e quel che si è fatto si rifarà;
\t non c'è niente di nuovo sotto il sole.
10 C'è forse qualcosa di cui si possa dire:
\t "Ecco, questa è una novità"?
Proprio questa è già avvenuta
\t nei secoli che ci hanno preceduto.
11 Nessun ricordo resta degli antichi,
\t ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
\t presso quelli che verranno in seguito. \t Il sapere, inutile fatica

12 Io, Qoèlet, fui re d'Israele a Gerusalemme. 13 Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. Questa è un'occupazione gravosa che Dio ha dato agli uomini, perché vi si affatichino. 14 Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento.

15 Ciò che è storto non si può raddrizzare
\t e quel che manca non si può contare.

16 Pensavo e dicevo fra me: "Ecco, io sono cresciuto e avanzato in sapienza più di quanti regnarono prima di me a Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza". 17 Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho capito che anche questo è un correre dietro al vento.

18 Infatti: molta sapienza, molto affanno;
\t chi accresce il sapere aumenta il dolore. \t Vanità dei piaceri, delle ricchezze e del lavoro

2Io dicevo fra me: "Vieni, dunque, voglio metterti alla prova con la gioia. Gusta il piacere!". Ma ecco, anche questo è vanità. 2 Del riso ho detto: "Follia!" e della gioia: "A che giova?". 3 Ho voluto fare un'esperienza: allietare il mio corpo con il vino e così afferrare la follia, pur dedicandomi con la mente alla sapienza. Volevo scoprire se c'è qualche bene per gli uomini che essi possano realizzare sotto il cielo durante i pochi giorni della loro vita.

4 Ho intrapreso grandi opere, mi sono fabbricato case, mi sono piantato vigneti. 5 Mi sono fatto parchi e giardini e vi ho piantato alberi da frutto d'ogni specie; 6 mi sono fatto vasche per irrigare con l'acqua quelle piantagioni in crescita. 7 Ho acquistato schiavi e schiave e altri ne ho avuti nati in casa; ho posseduto anche armenti e greggi in gran numero, più di tutti i miei predecessori a Gerusalemme. 8 Ho accumulato per me anche argento e oro, ricchezze di re e di province. Mi sono procurato cantori e cantatrici, insieme con molte donne, delizie degli uomini. 9 Sono divenuto più ricco e più potente di tutti i miei predecessori a Gerusalemme, pur conservando la mia sapienza.

10 Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano,
\t né ho rifiutato alcuna soddisfazione al mio cuore,
che godeva d'ogni mia fatica:
\t questa è stata la parte che ho ricavato da tutte le mie fatiche.
11 Ho considerato tutte le opere fatte dalle mie mani
\t e tutta la fatica che avevo affrontato per realizzarle.
Ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento.
 Non c'è alcun guadagno sotto il sole.

C’è una stessa sorte per tutti

12 Ho considerato che cos'è la sapienza,
\t la stoltezza e la follia:
"Che cosa farà il successore del re?
\t Quello che hanno fatto prima di lui".
13 Mi sono accorto che il vantaggio della sapienza sulla stoltezza
\t è come il vantaggio della luce sulle tenebre:
14 il saggio ha gli occhi in fronte,
\t ma lo stolto cammina nel buio.
Eppure io so che un'unica sorte
\t è riservata a tutti e due.

15 Allora ho pensato:

"Anche a me toccherà la sorte dello stolto!
\t Perché allora ho cercato d'essere saggio?
Dov'è il vantaggio?".
\t E ho concluso che anche questo è vanità.
16 Infatti, né del saggio né dello stolto resterà un ricordo duraturo
\t e nei giorni futuri tutto sarà dimenticato.
Allo stesso modo muoiono il saggio e lo stolto.

Perché faticare, per poi lasciare tutto a un altro?

17 Allora presi in odio la vita, perché mi era insopportabile quello che si fa sotto il sole. Tutto infatti è vanità e un correre dietro al vento. 18 Ho preso in odio ogni lavoro che con fatica ho compiuto sotto il sole, perché dovrò lasciarlo al mio successore. 19 E chi sa se questi sarà saggio o stolto? Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho speso fatiche e intelligenza sotto il sole. Anche questo è vanità! 20 Sono giunto al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo sostenuto sotto il sole, 21 perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male. 22 Infatti, quale profitto viene all'uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? 23 Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

24 Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e godersi il frutto delle sue fatiche; mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio. 25 Difatti, chi può mangiare o godere senza di lui? 26 Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre a chi fallisce dà la pena di raccogliere e di ammassare, per darlo poi a colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un correre dietro al vento!

Per tutte le cose c’è un tempo fissato da Dio

3 Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.

2  C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
\t\tun tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
3  Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
\t\tun tempo per demolire e un tempo per costruire.
4  Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
\t\tun tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
5  Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
\t\t un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6  Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
\t\tun tempo per conservare e un tempo per buttar via.
7  Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
\t\tun tempo per tacere e un tempo per parlare.
8  Un tempo per amare e un tempo per odiare,
\t\tun tempo per la guerra e un tempo per la pace.

9 Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica? 10 Ho considerato l'occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. 11 Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine. 12 Ho capito che per essi non c'è nulla di meglio che godere e procurarsi felicità durante la loro vita; 13 e che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro, anche questo è dono di Dio. 14 Riconosco che qualsiasi cosa Dio fa, dura per sempre; non c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché lo si tema.

15 Quello che accade, già è stato;
\t\tquello che sarà, già è avvenuto.
\t\tSolo Dio può cercare ciò che ormai è scomparso.

16 Ma ho anche notato che sotto il sole

al posto del diritto c'è l'iniquità
\t\t e al posto della giustizia c'è l'iniquità.

17 Ho pensato dentro di me:

"Il giusto e il malvagio Dio li giudicherà,
\t\t perché c'è un tempo
per ogni cosa
\t\t e per ogni azione".

18 Poi, riguardo ai figli dell'uomo, mi sono detto che Dio vuole metterli alla prova e mostrare che essi di per sé sono bestie. 19 Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa: come muoiono queste, così muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. L'uomo non ha alcun vantaggio sulle bestie, perché tutto è vanità. 20 Tutti sono diretti verso il medesimo luogo: tutto è venuto dalla polvere e nella polvere tutto ritorna. 21 Chi sa se il soffio vitale dell'uomo sale in alto, mentre quello della bestia scende in basso, nella terra?

22 Mi sono accorto che nulla c'è di meglio per l'uomo che godere delle sue opere, perché questa è la parte che gli spetta; e chi potrà condurlo a vedere ciò che accadrà dopo di lui?

Commento

Trovare lo scopo

"Quale profitto viene all'uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole?" (2,22) L'espressione "sotto il sole" ricorre ventotto volte in questo libro. È usata per descrivere una ricerca di significato che non va mai oltre questa vita e questo mondo.

Il Qoelet è la storia di una persona alla ricerca disperata di significato. In questo viaggio, l'autore si mette nei panni del re Salomone, 3.000 anni fa.

Joyce Meyer ha detto: "Salomone era un uomo impegnato; tentò tutto quello che si poteva tentare e fece tutto quello che si poteva fare, ma alla fine della sua esperienza rimase insoddisfatto, amareggiato, esausto, deluso e frustrato". Il Qoelet esprime alcune di queste frustrazioni nei confronti della vita.

Eugene Peterson scrive: "Il Qoelet non dice molto su Dio; l'autore lo lascia agli altri sessantacinque libri della Bibbia. Il suo compito è di mettere a nudo la nostra totale incapacità di trovare da soli il significato e lo scopo della nostra vita. È una denuncia e un rifiuto di ogni aspettativa arrogante e ignorante di poter vivere la nostra vita da soli, alle nostre condizioni".

Salomone trova che "Tutte le parole si esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. Non si sazia l'occhio di guardare né l'orecchio è mai sazio di udire" (1,8). "Quale profitto viene all'uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa" (2,22-23, MSG). L’essere umano si scontra con:

1.\tIntellettualismo

Comincia con l'inseguire la "sapienza" e il "sapere" (1,18a), ma questo porta solo a "molto affanno" e "dolore" (v.18b). "Chi accresce il sapere aumenta il dolore" (v.18b, MSG). L'accumulo di sapienza e sapere non risolve la causa ultima dell'ansia: la mancanza di significato.

2.\tEdonismo

L'edonismo è la dottrina secondo cui il piacere è il bene principale o lo scopo principale. "Io dicevo fra me: 'Vieni, dunque, voglio metterti alla prova con la gioia. Gusta il piacere!'" (2,1, MSG) Cerca di evadere attraverso il "riso" (v.2). Prova nuovi stimoli, "allietare il mio corpo con il vino" (v.3). Si rivolge alla musica, "cantori e cantatrici" (v.8). Prova il piacere sessuale, "insieme con molte donne, delizie degli uomini" (v.8b). Salomone ha infatti 700 mogli e 300 amanti. Ma tutto questo non lo soddisfa ancora.

Conclude: "Ho considerato tutte le opere fatte dalle mie mani e tutta la fatica che avevo affrontato per realizzarle. Ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento" (v.11). Sperimenta il paradosso del piacere: la legge del rendimento decrescente. Più le persone cercano il piacere, meno lo trovano.

3.\tMaterialismo

Il materialismo è "la tendenza a preferire i beni materiali ai valori spirituali". Tenta varie "opere" (v.4). Ottiene proprietà (vv.4-6). Ha molti uomini e donne che lavorano per lui (v.7). Ha molti beni (v.7b). Acquisisce denaro: "Ho accumulato per me anche argento e oro, ricchezze di re e di province" (v.8). Raggiunge la grandezza, il successo e la fama (v.9). Ha un lavoro e una carriera di successo (v.10b). Tuttavia, la morte rende tutta questa ricerca "senza senso" (vv.16-18).

Il Qoelet solleva le domande a cui il Nuovo Testamento risponderà. Il senso non si trova "sotto il sole", ma nel Figlio di Dio, Gesù.

Preghiera

Signore, grazie perché in Gesù trovo la risposta all'ansia della mancanza di senso. Grazie perché in lui trovo la vera pace e lo scopo della mia vita.

La moglie di Nicky dice

Qoelet 3,1

"Tutto ha il suo momento".

Non ho mai abbastanza tempo, nemmeno per Bibbia in un anno (e sono in vacanza)!

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

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Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Eugene Peterson, The Message, 'Introduction to Ecclesiastes' (NavPress, 1993), p.882.

Joyce Meyer, The Everyday Life Bible (Faithwords, 2018) p.1017.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti. NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation Tutti i diritti riservati.

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