Giorno 250

Come amare il tuo Signore

Sapienziali Salmi 105,37-45
Nuovo Testamento 2 Corinzi 8,16-9,5
Antico Testamento Isaia 10,20-13,22

Introduzione

Cosa c'era di sbagliato in quelle persone? Erano così strane. Erano forse una setta? E cos'era quella loro strana espressione sul volto?

Certo, sapevo che Dio o persino Gesù venivano chiamati "Signore", ma mai prima d'ora avevo sentito pronunciare questo nome così spesso. Negli anni successivi, studiando la Bibbia, ho cominciato a capire perché quel gruppo di cristiani all'università usassero così spesso questo nome. Amavano il loro Signore! E ora quel Signore è diventato anche il mio Signore. Anch'io, oggi, amo il Signore.

"Il SIGNORE" è il nome più comunemente usato nell'Antico Testamento per riferirsi a Dio. In caratteri maiuscoli, questa parola esprime il nome di Dio, YHWH, usato nell'alleanza ebraica. Come segno di rispetto a Dio, gli ebrei non usano mai questa parola. In passato, molti di noi hanno spesso pronunciato la parola come "Geova", ma in realtà YHWH suona più come "Yahweh". Negli anni in cui l'Antico Testamento fu tradotto per la prima volta in greco (250 a.C. circa) il nome YHWH venne tradotto come Kurios (il Signore). Una traduzione questa che si rifletterà poi anche nel Nuovo Testamento.

Il Nuovo Testamento ci offre una comprensione più trinitaria del nome "il SIGNORE". In modo straordinario, afferma che Gesù è il Signore. Il fatto che qualcuno possa dire "Gesù è il Signore" è prova stessa dell'autenticità cristiana (1 Corinzi 12,3). Inoltre, afferma che lo Spirito Santo è il Signore: "Il Signore è lo Spirito e, dove c'è lo Spirito del Signore, c'è libertà" (2 Corinzi 3,17).

Dio Padre è Signore. Dio Figlio è Signore. Dio Spirito Santo è Signore. Ma c'è un solo Signore: "Un solo Signore... un solo Dio" (Efesini 4,5-6). L'unico Dio trinitario è il Signore. La comprensione del Signore nel Nuovo Testamento ci aiuta a comprendere l'uso del termine "il SIGNORE" nell'Antico Testamento. E l'Antico Testamento arricchisce la nostra comprensione di ciò che il Nuovo Testamento intende quando dice "il SIGNORE".

La domanda che ci poniamo oggi è in che modo possiamo amare il nostro Signore?

Sapienziali

Salmi 105,37-45

37 Allora li fece uscire con argento e oro;
   nelle tribù nessuno vacillava.
38 Quando uscirono, gioì l'Egitto,
   che era stato colpito dal loro terrore.

39 Distese una nube per proteggerli
   e un fuoco per illuminarli di notte.
40 Alla loro richiesta fece venire le quaglie
   e li saziò con il pane del cielo.
41 Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque:
   scorrevano come fiumi nel deserto.

42 Così si è ricordato della sua parola santa,
   data ad Abramo suo servo.
43 Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
   i suoi eletti con canti di gioia.
44 Ha dato loro le terre delle nazioni
   e hanno ereditato il frutto della fatica dei popoli,
45 perché osservassero i suoi decreti
   e custodissero le sue leggi.

Alleluia.

Commento

Lodare il Signore nell'adorazione

L'intero salmo è riassunto dalla parola finale "Alleluia" (v.45b). Il salmista adora e loda Dio per ciò che è e per tutto ciò che ha fatto per il suo popolo: soccorso (v.37), protezione (v.39a), guida (v.39b), preghiera esaudita (v.40a), nutrimento (v.40b), fedeltà (v.42), gioia (v.43) e speranza (v.44).

Scrive: "Hanno ereditato il frutto della fatica dei popoli" (v.44). Originariamente, questo si riferiva all'esodo, ma oggi vale anche per noi e per le nostre vite. "Diventiamo eredi" e di conseguenza prendiamo possesso di ciò per cui altri hanno faticato.

Mi capita spesso di pensare a questo in riferimento ad Alpha. Per gettare le basi di Alpha, molte persone hanno lavorato duramente per molti anni: Charles Marnham, John Irvine, John Collins, Sandy Millar e Nicky Lee, solo per citarne alcuni. Quelli di noi che sono coinvolti ora, sono eredi di ciò per cui altri hanno faticato.

Nella tua vita, ci sono persone di cui ti senti erede? Genitori, amici, leader, insegnanti, guide spirituali o altri per i quali ti senti di ringraziare Dio oggi, per le loro opere e fatiche di cui ti senti erede?

Questo versetto trova in Gesù il suo pieno compimento. Di tutto ciò che Gesù ha ottenuto attraverso la croce e la risurrezione, noi siamo eredi. Lui ha faticato. Noi siamo gli eredi.

Per questo non dovremmo mai dimenticare di lodare e ringraziare il Signore per tutte le sue benedizioni.

Preghiera

Ti lodo, Signore Gesù Cristo, per aver portato il perdono, la pace, la gioia, uno scopo nella nostra vita, la soddisfazione, la pienezza, la speranza, l'amicizia, la libertà, l'amore, il potere, la guida e la luce. Lode a te Signore!

Nuovo Testamento

2 Corinzi 8,16-9,5

Gli inviati di Paolo a Corinto

16 Siano rese grazie a Dio, che infonde la medesima sollecitudine per voi nel cuore di Tito! 17 Egli infatti ha accolto il mio invito e con grande sollecitudine è partito spontaneamente per venire da voi. 18 Con lui abbiamo inviato pure il fratello che tutte le Chiese lodano a motivo del Vangelo. 19 Egli è stato designato dalle Chiese come nostro compagno in quest'opera di carità, alla quale ci dedichiamo per la gloria del Signore, e per dimostrare anche l'impulso del nostro cuore. 20 Con ciò intendiamo evitare che qualcuno possa biasimarci per questa abbondanza che viene da noi amministrata. 21 Ci preoccupiamo infatti di comportarci bene non soltanto davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini.

22 Con loro abbiamo inviato anche il nostro fratello, di cui abbiamo più volte sperimentato la sollecitudine in molte circostanze; egli è ora più entusiasta che mai per la grande fiducia che ha in voi. 23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e gloria di Cristo. 24 Date dunque a loro la prova del vostro amore e della legittimità del nostro vanto per voi davanti alle Chiese.

9 Riguardo poi a questo servizio in favore dei santi, è superfluo che io ve ne scriva. 2 Conosco infatti la vostra buona volontà, e mi vanto di voi con i Macèdoni, dicendo che l'Acaia è pronta fin dallo scorso anno e già molti sono stati stimolati dal vostro zelo. 3 Ho mandato i fratelli affinché il nostro vanto per voi su questo punto non abbia a dimostrarsi vano, ma, come vi dicevo, siate realmente pronti. 4 Non avvenga che, se verranno con me alcuni Macèdoni, vi trovino impreparati e noi si debba arrossire, per non dire anche voi, di questa nostra fiducia. 5 Ho quindi ritenuto necessario invitare i fratelli a recarsi da voi prima di me, per organizzare la vostra offerta già promessa, perché essa sia pronta come una vera offerta e non come una grettezza.

Commento

Onorare il nostro Signore con la generosità

Il denaro ha la sua importanza. Può essere benedizione o maledizione. Può essere usato per onorare o disonorare il Signore.

Paolo desidera dedicare ogni sollecitudine "per la gloria del Signore" (8,19). "Il Signore" a cui va data gloria è il Signore Gesù Cristo (v.23). Paolo si preoccupa di fare ciò che è giusto agli occhi del Signore (v.21).

Dovendo amministrare i doni ricevuti, Paolo si preoccupa innanzitutto di onorare il Signore evitando che "qualcuno possa biasimarci" (v.20, MSG) a causa di occasioni di scandalo. Questo significa, ad esempio, evitare ogni occasione che possa far sospettare un uso improprio del denaro (vv.20-21).

Si preoccupa inoltre di comportarsi bene "non soltanto davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini" (v.21, MSG).

Nell'amministrazione del denaro nella chiesa, dovremmo sempre affidarci a persone come Tito. Paolo descrive Tito come una persona che ha "più volte sperimentato la sollecitudine in molte circostanze" (v.22). Un buon criterio per verificare le persone a cui affidare il denaro della chiesa è guardare la loro sollecitudine ed onestà e chiedersi: Questa persona è stata più volte provata con certezza e in diverse circostanze?

Un altro modo per onorare il Signore è attraverso la generosità nella gestione del denaro.

Dio è stato così generoso nei nostri confronti. Paolo si aspetta che i Corinzi lo siano altrettanto con Dio. Parla loro apertamente. Dice: sia la vostra offerta "una vera offerta e non come una grettezza" (9,5).

In quel tempo non esistevano mezzi di comunicazione come quelli attuali. Tuttavia l'entusiasmo di una comunità cristiana si trasmetteva velocemente ad altre comunità anche lontane centinaia di chilometri. Paolo scrive: "Già molti sono stati stimolati dal vostro zelo" (v.2). Se allora era così, immagina cosa potrebbe essere oggi con i mezzi di comunicazione attuali. Immagina quale potenziale ogni comunità cristiana potrebbe avere oggi nel dare onore al Signore.

Preghiera

Signore, possa la mia generosità riflettere la tua straordinaria generosità nei miei confronti. Fa che io possa portare onore al tuo nome.

Antico Testamento

Isaia 10,20-13,22

Invito alla fiducia in Dio per il resto d’Israele

10
20 In quel giorno avverrà
   che il resto d'Israele e i superstiti della casa di Giacobbe
non si appoggeranno più su
   chi li ha percossi,
ma si appoggeranno con lealtà
   sul Signore, sul Santo d'Israele.
21 Tornerà il resto,
   il resto di Giacobbe, al Dio forte.
22 Poiché anche se il tuo popolo, o Israele,
   fosse come la sabbia del mare,
solo un suo resto ritornerà.
   È decretato uno sterminio
che farà traboccare la giustizia.
23 Sì, un decreto di rovina eseguirà il Signore,
   Dio degli eserciti, su tutta la regione.

24 Pertanto così dice il Signore, Dio degli eserciti:

   "Popolo mio, che abiti in Sion,
non temere l'Assiria
   che ti percuote con la verga
e alza il bastone contro di te,
   come già l'Egitto.
25 Perché ancora un poco, ben poco,
   e il mio sdegno avrà fine. La mia ira li annienterà".

26 Contro l'Assiria il Signore degli eserciti agiterà il flagello,
   come quando colpì Madian alla roccia di Oreb;
alzerà la sua verga sul mare
   come fece con l'Egitto.
27 In quel giorno
   sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla
e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo.
   Il distruttore viene da Rimmon,

28 raggiunge Aiàt,
   attraversa Migron,
   a Micmas depone le sue armi.
29 Attraversano il passo;
   a Gheba si accampano.
Rama trema.
   Fugge Gàbaa di Saul.
30 Grida con tutta la tua voce, Bat-Gallìm.
   Sta' attenta, Làisa.
   Povera Anatòt!
31 Madmenà è in fuga.
   Scappano gli abitanti di Ghebìm.
32 Oggi stesso farà sosta a Nob,
   agiterà la mano verso il monte
della figlia di Sion,
   verso la collina di Gerusalemme.

33 Ecco, il Signore, Dio degli eserciti,
   abbatte i rami con il terrore,
le punte più alte sono troncate,
   le cime sono abbattute.
34 È reciso con il ferro il folto della selva
   e il Libano cade con la sua magnificenza.

Il Messia re di pace

11 Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
   un virgulto germoglierà dalle sue radici.
2 Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
   spirito di sapienza e d'intelligenza,
   spirito di consiglio e di fortezza,
   spirito di conoscenza e di timore del Signore.
3 Si compiacerà del timore del Signore.

Non giudicherà secondo le apparenze
   e non prenderà decisioni per sentito dire;
4 ma giudicherà con giustizia i miseri
   e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
   con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
5 La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
   e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.

6 Il lupo dimorerà insieme con l'agnello;
   il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
   e un piccolo fanciullo li guiderà.
7 La mucca e l'orsa pascoleranno insieme;
   i loro piccoli si sdraieranno insieme.
   Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
8 Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
   il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
9 Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
   in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
   come le acque ricoprono il mare.

10 In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa. 11 In quel giorno avverrà che il Signore stenderà di nuovo la sua mano per riscattare il resto del suo popolo, superstite dall'Assiria e dall'Egitto, da Patros, dall'Etiopia e dall'Elam, da Sinar e da Camat e dalle isole del mare.

12 Egli alzerà un vessillo tra le nazioni
   e raccoglierà gli espulsi d'Israele;
radunerà i dispersi di Giuda
   dai quattro angoli della terra.
13 Cesserà la gelosia di Èfraim
   e gli avversari di Giuda saranno sterminati;
Èfraim non invidierà più Giuda
   e Giuda non sarà più ostile a Èfraim.
14 Voleranno verso occidente contro i Filistei,
   insieme deprederanno i figli dell'oriente,
stenderanno le mani su Edom e su Moab
   e i figli di Ammon saranno loro sudditi.
15 Il Signore prosciugherà
   il golfo del mare d'Egitto
e stenderà la mano contro il Fiume.
   Con la potenza del suo soffio
lo dividerà in sette bracci,
   così che si possa attraversare con i sandali.
16 Si formerà una strada per il resto del suo popolo
   che sarà superstite dall'Assiria,
come ce ne fu una per Israele
   quando uscì dalla terra d'Egitto.

Canti di lode

12 Tu dirai in quel giorno:

"Ti lodo, Signore;
   tu eri in collera con me,
ma la tua collera si è placata
   e tu mi hai consolato.
2 Ecco, Dio è la mia salvezza;
   io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
   egli è stato la mia salvezza".
3 Attingerete acqua con gioia
   alle sorgenti della salvezza.

4 In quel giorno direte:

"Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
   proclamate fra i popoli le sue opere,
   fate ricordare che il suo nome è sublime.
5 Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
   le conosca tutta la terra.
6 Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
   perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele".

Una profezia contro Babilonia

13 Oracolo su Babilonia, ricevuto in visione da Isaia, figlio di Amoz.

2 Su un monte brullo issate un segnale,
   alzate per loro un grido;
fate cenni con la mano
   perché varchino le porte dei nobili.
3 Io ho dato un ordine ai miei consacrati;
   ho chiamato anche i miei prodi a strumento del mio sdegno,
   entusiasti della mia grandezza.

4 Frastuono di folla sui monti,
   simile a quello di un popolo immenso.
Frastuono fragoroso di regni,
   di nazioni radunate.
Il Signore degli eserciti passa in rassegna
   un esercito di guerra.
5 Vengono da una terra lontana,
   dall'estremo orizzonte,
il Signore e le armi della sua collera,
   per devastare tutta la terra.

6 Urlate, perché è vicino il giorno del Signore;
   esso viene come una devastazione da parte dell'Onnipotente.
7 Perciò tutte le mani sono fiacche,
   ogni cuore d'uomo viene meno.
8 Sono costernati.
   Spasimi e dolori li prendono,
   si contorcono come una partoriente.
Ognuno osserva sgomento il suo vicino:
   i loro volti sono volti di fiamma.

9 Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile,
   con sdegno, ira e furore,
per fare della terra un deserto,
   per sterminarne i peccatori.
10 Poiché le stelle del cielo
   e le loro costellazioni non daranno più la loro luce;
il sole si oscurerà al suo sorgere
   e la luna non diffonderà la sua luce.
11 Io punirò nel mondo la malvagità
   e negli empi la loro iniquità.
Farò cessare la superbia dei protervi
   e umilierò l'orgoglio dei tiranni.
12 Renderò l'uomo più raro dell'oro fino
   e i mortali più rari dell'oro di Ofir.
13 Allora farò tremare i cieli
   e la terra si scuoterà dalle fondamenta
per lo sdegno del Signore degli eserciti,
   nel giorno della sua ira ardente.

14 Allora avverrà come a una gazzella impaurita
   e come a un gregge che nessuno raduna:
ognuno si dirigerà verso il suo popolo,
   ognuno correrà verso la sua terra.
15 Quanti saranno trovati, saranno trafitti,
   quanti saranno presi, periranno di spada.
16 I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi;
   saranno saccheggiate le loro case, violentate le loro mogli.

17 Ecco, io suscito contro di loro i Medi,
   che non pensano all'argento
   né si curano dell'oro.
18 Con i loro archi abbatteranno i giovani,
   non avranno pietà del frutto del ventre,
   i loro occhi non avranno pietà dei bambini.
19 Babilonia, perla dei regni,
   splendore orgoglioso dei Caldei,
sarà sconvolta da Dio
   come Sòdoma e Gomorra.
20 Non sarà abitata mai più né popolata
   di generazione in generazione.
L'Arabo non vi pianterà la sua tenda
   né i pastori vi faranno sostare le greggi. 21 Ma vi si stabiliranno le bestie selvatiche,
   i gufi riempiranno le loro case,
vi faranno dimora gli struzzi,
   vi danzeranno i sàtiri.
22 Urleranno le iene nei loro palazzi,
   gli sciacalli nei loro edifici lussuosi.
La sua ora si avvicina,
   i suoi giorni non saranno prolungati.

Commento

Conoscere il nostro Signore nella relazione

Grazie a Gesù, ognuno di noi può conoscere il Signore ed avere una relazione con lui.

Dio chiama il suo popolo ad una relazione. Solo in questo passo, l'espressione "Il Signore" è citata venti volte. Il profeta Isaia predice un tempo in cui "la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare" (Isaia 11,9b). Ma che tipo di relazione possiamo avere con il Signore?

  1. Relazione basata sulla fede
    Il profeta Isaia attende un tempo in cui il suo popolo "si appoggerà con lealtà sul Signore, sul Santo d'Israele" (10,20). In quel giorno diranno: "Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza" (12,2).

    Qui, nel cuore dell'Antico Testamento, vediamo che fede ("avrò fiducia") e salvezza sono elementi strettamente collegati tra loro. Il Nuovo Testamento chiarirà che la nostra salvezza viene dalla nostra fede nel Signore Gesù.

  2. Relazione basata sul rispetto
    Isaia parla di "timore del Signore". Chiama il popolo di Dio a temere Dio e a "non temere l'Assiria" (10,24). Se davvero temiamo Dio (nel senso biblico di santo rispetto) non dovremmo temere niente e nessun altro.

  3. Relazione guidata dallo Spirito Santo
    Conoscere il Signore richiede di guardare e ascoltare lo Spirito Santo, lasciando che lui ci guidi nel nostro cuore. Isaia dice:

    "Su di lui poserà lo Spirito del Signore,

  spirito di sapienza e d'intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
  spirito di conoscenza e di timore del Signore" (11,2, MSG).

Quando lo Spirito Santo viene a vivere nella nostra vita, ci porta ad una relazione di conoscenza intima con il Signore. L'espressione "il Signore" è per me la più preziosa della vita. E lo è diventata solo dopo aver fatto esperienza di Spirito Santo.

In Gesù si adempiono le parole di Isaia: "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore" (11,1-2a, vedi anche 53,2).

Isaia prosegue parlando di come Dio sarà il giudice perfetto (11,3b-5). Il suo regno di giustizia e di pace capovolgerà le conseguenze della caduta (vedi Romani 8,19-22). "Il lupo dimorerà insieme con l'agnello" (Isaia 11,6). In un mondo pieno di conflitti, questa promessa ci appare grande, quasi impossibile da realizzare.

Ma Dio ha una visione globale: "La conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare" (v.9, MSG). Una visione che anche noi dovremmo fare nostra. William Booth, fondatore della Chiesa "Salvation Army", ha detto: "Sto pensando a un piano che, una volta elaborato, porterà benedizione a tutto il mondo".

Attraverso Gesù, ora possiamo accedere a Dio, per conoscerlo ed avere una relazione con lui. A noi è stato dato lo stesso Spirito del Signore che riposa in Gesù. Lo Spirito ci donerà sapienza e comprensione, consiglio e potenza, così che la nostra vita potrà avere un impatto enorme sulla vita di altre persone.

Preghiera

Signore, ti preghiamo di riempirci del tuo Spirito perché possiamo essere operatori di pace e di giustizia a favore dei poveri. Aiutaci nel diffondere la conoscenza di te nel mondo "come le acque ricoprono il mare" (v.9).

La moglie di Nicky dice

Nella Seconda lettera ai Corinzi (8,19), vediamo quanto Paolo consideri seriamente la questione del denaro. Nella nostra chiesa, la gestione delle offerte viene svolta con molta attenzione. Vi è come una consapevolezza che il denaro possa essere causa di gravi problemi, come la corruzione, gli imbrogli e gli equivoci. Problemi che in passato hanno messo in difficoltà molte comunità cristiane. Paolo e Tito dedicano grande attenzione a questo, non solo per risponderne a Dio, ma per dare prova di rettitudine e non mettere in pericolo la reputazione della Chiesa. Per tutto ciò che riguarda l'uso del denaro, dovremmo dimostrare attenzione e rettitudine costanti.

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