Siamo salvati?
Introduzione
Sul davanzale della finestra del mio studio conservo una fotografia del Vescovo Westcott. Mi è stata donata da un suo pronipote. Il Vescovo Westcott è vissuto nel diciannovesimo secolo. È stato professore biblista all'Università di Cambridge, nominato direttamente dalla corona inglese.
Uno dei suoi migliori studenti un giorno gli chiese: "Lei pensa di essere salvato?" "Ah", rispose il Vescovo, "Questa è una bella domanda. Ma dimmi una cosa: con 'salvato' intendi dire: 'So di essere stato salvato’, o 'Credo di essere salvato' o 'Spero, per grazia di Dio, che un giorno sarò salvato?'" Il suo intento era di mostrare che la risposta alla sua domanda dipendeva dal tempo verbale usato per la parola salvato.
La parola "salvezza" ha interpretazioni diverse e tutte molto importanti. Significa "libertà". E come ha detto il Vescovo Westcott può essere intesa in modi diversi: siamo stati liberati dalla pena del peccato, siamo liberati dal potere del peccato e saremo liberati dalla presenza del peccato.
Salmi 107,10-22
10 Altri abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte,
prigionieri della miseria e dei ferri,
11 perché si erano ribellati alle parole di Dio
e avevano disprezzato il progetto dell'Altissimo.
12 Egli umiliò il loro cuore con le fatiche:
cadevano e nessuno li aiutava.
13 Nell'angustia gridarono al Signore,
ed egli li salvò dalle loro angosce.
14 Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte
e spezzò le loro catene.
15 Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
16 perché ha infranto le porte di bronzo
e ha spezzato le sbarre di ferro.
17 Altri, stolti per la loro condotta ribelle,
soffrivano per le loro colpe;
18 rifiutavano ogni sorta di cibo
e già toccavano le soglie della morte.
19 Nell'angustia gridarono al Signore,
ed egli li salvò dalle loro angosce.
20 Mandò la sua parola, li fece guarire
e li salvò dalla fossa.
21 Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.
22 Offrano a lui sacrifici di ringraziamento,
narrino le sue opere con canti di gioia.
Commento
Conoscere la libertà che viene dal passato
Il salmista continua a ringraziare Dio per tutte le volte che ha ascoltato il grido del suo popolo e lo ha salvato nel momento dell'angoscia (vv.13-19). Ogni volta, Dio lo ha liberato.
Nel salmo, troviamo due esempi:
Liberazione dalle catene del peccato
Il popolo abitava nelle tenebre e nell'ombra della morte, "prigionieri della miseria e dei ferri" (v.10). Ma poi "nell'angustia gridarono al Signore, ed egli li salvò dalle loro angoscie" (v.13).
\t Spesso ciò che accade fisicamente nell'Antico Testamento, accade spiritualmente nel Nuovo Testamento e a tutti noi.
\t Il peccato conduce alle tenebre e all'ombra della morte. Ci rende schiavi. Ci incatena. Sulla croce, Gesù ha spezzato le catene dei nostri peccati. Ci ha liberati. Charles Wesley ha detto: "Le mie catene sono state sciolte, il mio cuore è stato liberato. Sono risorto, sono uscito dall'ombra e ti ho seguito".
Liberazione dal terrore della morte
Il salmista ricorda la condotta ribelle del popolo, che stava quasi per toccare le soglie della morte a causa della sua ribellione. Allora gridarono di nuovo al Signore e di nuovo lui li salvò: "Mandò la sua parola, li fece guarire e li salvò dalla fossa" (v.20).
\t Ancora una volta, l'Antico Testamento anticipa quello che Gesù avrebbe fatto per noi nel Nuovo Testamento. Grazie alla sua morte e alla sua risurrezione, Gesù ci ha fatto uscire dalla tomba, ci ha liberato dal terrore della morte e da ogni altra nostra paura. Non c'è da meravigliarsi quindi se il salmista scrive:
\t "Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.
Offrano a lui sacrifici di ringraziamento,
narrino le sue opere con canti di gioia!" (vv.21-22, MSG)
Preghiera
Signore, come potrò mai ringraziarti abbastanza per avermi liberato dalle catene del peccato? Grazie Gesù perché attraverso la croce, la risurrezione e la tua vittoria ci hai liberati dal terrore della morte.
Galati 1,1-24
Saluto e augurio
1 Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, 2 e tutti i fratelli che sono con me,
alle Chiese della Galazia:
3 grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, 4 che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, 5 al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Severo rimprovero ai Gàlati
6 Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. 7 Però non ce n'è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 8 Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! 9 L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
10 Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!
Il Vangelo annunziato da Paolo
11 Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; 12 infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
13 Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, 14 superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri. 15 Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque 16 di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, 17 senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
18 In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; 19 degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. 20 In ciò che vi scrivo - lo dico davanti a Dio - non mentisco.
21 Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilìcia. 22 Ma non ero personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo; 23 avevano soltanto sentito dire: "Colui che una volta ci perseguitava, ora va annunciando la fede che un tempo voleva distruggere". 24 E glorificavano Dio per causa mia.
Commento
Godere della libertà nel presente
Paolo dice: "È forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio?" (v.10)
La nostra salvezza è stata acquistata a carissimo prezzo. Gesù "ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di strapparci da questo mondo malvagio" (v.4).
Questa che Paolo scrive ai Galati, probabilmente intorno all'anno 48, è una delle sue primissime lettere. Paolo è veramente indignato perché sente che la libertà di annunciare il Vangelo è minacciata. La libertà è difficile da conquistare e può essere perduta facilmente.
La religione può essere usata come strumento per tenere sotto controllo le persone. Saulo l'ha usata proprio così. Ma poi ha incontrato Gesù, sperimentando qualcosa di totalmente diverso: una profonda libertà interiore.
Il messaggio del Vangelo è un messaggio di libertà. È un messaggio che ci libera dal peccato, dalla colpa, dalla vergogna, dalla schiavitù e dalla morte. Ci libera anche dalla giustificazione attraverso la Legge. Non è più necessario essere circoncisi o provenire dalla fede giudaica per diventare cristiani. In questa lettera Paolo esprime appassionatamente la sua preoccupazione perché vede in pericolo il messaggio di libertà del Vangelo.
Nei suoi primi viaggi, l'apostolo fonda varie chiese nella provincia romana della Galazia. In quelle chiese predica il messaggio di Gesù che rende liberi. I Galati sperimentano questa libertà. Dopo alcuni anni, i capi religiosi raggiungono Paolo per interrogarlo sulla sua nuova dottrina e per imporre regole che avrebbero stravolto la libertà del Vangelo sperimentata dai Galati.
Affermano che non è sufficiente porre la propria fede in Gesù e che occorre essere circoncisi. Pongono nuove condizioni e definiscono nuove regole.
Anche oggi, alcune persone tendono a fare così. Affermano che definirsi Cristiani non sia sufficiente. Dicono: dovete essere "come noi". Dovete essere "Evangelici" oppure "Cattolici" oppure "Pentecostali", comunque come noi. Molti pensano che per essere veri Cristiani si debba appartenere ad una specifica denominazione. In realtà tutto ciò che serve è la fede in Gesù. Non occorre aggiungere alcun altro obbligo come ad esempio la circoncisione o qualunque altra etichetta. Bisogna invece riconoscersi cristiani accomunati dall'unica fede in Gesù.
Paolo testimonia la sua esperienza di conversione. È stato reso libero grazie all'incontro personale con Gesù che lo ha trasformato da uno che perseguitava "ferocemente la Chiesa di Dio" e la devastava a uno che "ora va annunciando la fede che un tempo voleva distruggere" (vv.13-23, MSG). La conversione di San Paolo ci fa comprendere che qualunque sia la situazione nessuno è mai troppo lontano da Dio per non essere trasformato dal suo amore.
Vi siete mai chiesti come Dio possa trasformare la nostra vita? E non vi siete mai sentiti schiacciati dal vostro passato come se nulla fosse più rimediabile? La testimonianza di Paolo dimostra che Dio non solo perdona, ma ci libera e può fare con noi grandi cose, qualunque cosa abbiamo fatto in passato.
La sua testimonianza ha avuto un effetto straordinario sui suoi contemporanei. Paolo stesso dice: "Glorificavano Dio per causa mia!" (v.24, MSG) Per questo anche noi non dovremmo mai dimenticare che la nostra testimonianza, anche se meno straordinaria di quella di San Paolo, può avere un grande impatto su coloro che la ascolteranno.
Preghiera
Signore, grazie perché nel momento in cui riponiamo la nostra fede in Gesù troviamo la vera libertà. Aiutami oggi, e ogni giorno, a vivere questa libertà.
Isaia 33,1-35,10
Intervento di Dio contro i nemici d’Israele
33 Guai a te, che devasti
e non sei stato devastato,
che saccheggi
e non sei stato saccheggiato:
sarai devastato,
quando avrai finito di devastare,
ti saccheggeranno,
quando avrai finito di saccheggiare.
2 Pietà di noi, Signore,
in te speriamo;
sii il nostro braccio ogni mattina,
nostra salvezza nel tempo dell'angoscia.
3 Alla voce del tuo fragore fuggono i popoli,
quando t'innalzi si disperdono le nazioni.
4 Si ammucchia la preda come si ammucchiano le cavallette,
ci si precipita sopra come si precipitano le locuste.
5 Eccelso è il Signore perché abita in alto;
egli riempie Sion di diritto e di giustizia.
6 C'è sicurezza nei tuoi giorni, sapienza
e conoscenza sono ricchezze che salvano;
il timore del Signore è il suo tesoro.
7 Ecco, gli araldi gridano di fuori,
piangono amaramente i messaggeri di pace.
8 Sono deserte le strade,
non c'è chi passi per la via.
È stata infranta l'alleanza,
sono stati respinti i testimoni,
non si è avuto riguardo per nessuno.
9 La terra è in lutto, è piena di squallore,
si scolora il Libano e sfiorisce;
la pianura di Saron è simile a una steppa,
sono brulli i monti di Basan e il Carmelo.
10 "Ora mi alzerò - dice il Signore -,
ora mi innalzerò,
ora mi esalterò.
11 Avete concepito fieno,
partorirete paglia;
il vostro soffio è un fuoco: vi divorerà.
12 I popoli saranno fornaci per calce,
spini tagliati da bruciare nel fuoco.
13 Ascoltate, voi lontani, quanto ho fatto,
riconoscete, voi vicini, qual è la mia forza".
14 A Sion hanno paura i peccatori,
uno spavento si è impadronito dei malvagi.
Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante?
Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?
15 Colui che cammina nella giustizia
e parla con lealtà,
che rifiuta un guadagno frutto di oppressione,
scuote le mani per non prendere doni di corruzione,
si tura le orecchie per non ascoltare proposte sanguinarie
e chiude gli occhi per non essere attratto dal male:
16 costui abiterà in alto, fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio,
gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata.
17 I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore,
contempleranno una terra sconfinata.
18 Il tuo cuore mediterà con terrore:
"Dov'è colui che registra?
Dov'è colui che pesa il denaro?
Dov'è colui che ispeziona le torri?".
19 Non vedrai più quel popolo insolente,
popolo dal linguaggio oscuro, incomprensibile,
dalla lingua barbara che non si capisce.
20 Guarda Sion, la città delle nostre feste!
I tuoi occhi vedranno Gerusalemme,
dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa,
i suoi paletti non saranno divelti,
nessuna delle sue cordicelle sarà strappata.
21 Ma è là che è potente il Signore per noi,
regione di fiumi e larghi canali;
non ci passerà nave a remi
né l'attraverserà naviglio potente.
22 Poiché il Signore è nostro giudice,
il Signore è nostro legislatore,
il Signore è nostro re:
egli ci salverà.
23 Sono allentate le sue corde,
non tengono più l'albero diritto,
non spiegano più le vele.
Allora sarà divisa in grande abbondanza la preda della rapina.
Gli zoppi faranno un ricco bottino.
24 Nessuno degli abitanti dirà: "Io sono malato".
Il popolo che vi dimora è stato assolto dalle sue colpe.
Giudizio su Edom e sulle nazioni
34 Avvicinatevi, nazioni, per udire,
e voi, popoli, prestate ascolto;
ascolti la terra e quanti vi abitano,
il mondo e quanto produce!
2 Poiché il Signore è adirato contro tutte le nazioni
ed è sdegnato contro tutti i loro eserciti;
li ha votati allo sterminio,
li ha destinati al massacro.
3 I loro uccisi sono gettati via,
si diffonde il fetore dei loro cadaveri;
grondano i monti del loro sangue.
4 Tutto l'esercito celeste si dissolve,
i cieli si arrotolano come un libro,
tutto il loro esercito cade
come cade il pampino dalla vite,
la foglia avvizzita dal fico.
5 Poiché nel cielo si è inebriata la mia spada,
ecco, si abbatte su Edom,
sul popolo che io stermino, per fare giustizia.
6 La spada del Signore è piena di sangue,
è imbrattata di grasso,
del sangue di agnelli e di capri,
delle viscere grasse dei montoni,
perché si compie un sacrificio al Signore a Bosra,
un grande massacro nella terra di Edom.
7 Cadono bisonti insieme con essi,
giovenchi insieme con tori.
La loro terra s'imbeve di sangue,
la loro polvere s'impingua di grasso.
8 Poiché è il giorno della vendetta del Signore,
l'anno della retribuzione per la causa di Sion.
9 I torrenti di quella terra si cambieranno in pece,
la sua polvere in zolfo,
la sua terra diventerà pece ardente.
10 Non si spegnerà né di giorno né di notte,
sempre salirà il suo fumo;
per tutte le generazioni resterà deserta,
mai più alcuno vi passerà.
11 Ne prenderanno possesso il gufo e la civetta,
l'ibis e il corvo vi faranno dimora.
Egli stenderà su di essa la misura del vuoto
e la livella del nulla.
12 Non ci saranno più i suoi nobili, non si proclameranno più re,
tutti i suoi prìncipi saranno ridotti a nulla.
13 Nei suoi palazzi cresceranno le spine,
ortiche e cardi sulle sue fortezze;
diventerà una tana di sciacalli,
recinto per gli struzzi.
14 Bestie selvatiche si incontreranno con iene,
i sàtiri si chiameranno l'un l'altro;
là si poserà anche Lilit
e vi troverà tranquilla dimora.
15 Vi si anniderà il serpente,
vi deporrà le uova, le farà dischiudere
e raccoglierà piccoli alla sua ombra;
vi si raduneranno anche gli sparvieri,
l'uno in cerca dell'altro.
16 Cercate nel libro del Signore e leggete:
nessuno di essi vi manca,
l'uno non deve attendere l'altro,
poiché la bocca del Signore lo ha comandato
e il suo spirito li raduna.
17 Egli ha gettato per loro la sorte,
la sua mano ha diviso per loro la terra con la corda:
la possederanno per sempre,
la abiteranno di generazione in generazione.
Gloria di Gerusalemme
35 Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso 2 fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
3 Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
4 Dite agli smarriti di cuore:
"Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi".
5 Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
6 Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
7 La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d'acqua.
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie.
8 Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa;
nessun impuro la percorrerà.
Sarà una via che il suo popolo potrà percorrere
e gli ignoranti non si smarriranno.
9 Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce
la percorrerà o vi sosterà.
Vi cammineranno i redenti.
10 Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
Commento
Anticipare la libertà che vivremo nel futuro
Sebbene siamo stati salvati dalla pena del peccato e liberati dalla sua schiavitù, siamo tutti in attesa di una liberazione futura ancora più grande, quella che ci renderà liberi dalla lotta contro il peccato, quella stessa lotta che stiamo tuttora affrontando nella vita presente. Ciò che ci aspetta in futuro è una vita nella quale sperimenteremo gioia e felicità perenne, senza più tristezza né pianto (35,10).
Isaia descrive lo scenario di un deserto desolato (capitolo 34) e come quel deserto sarà trasformato in un giardino con sorgenti d'acqua, torrenti e fiori di narciso (capitolo 35).
Per il popolo di Dio, deportato a Babilonia, questa immagine è di speranza. Sta attendendo la liberazione da parte di Dio dall'esilio ed il ritorno in libertà a Gerusalemme.
Ma ciò che Isaia profetizza nel capitolo 35 è qualcosa di ben più grande di un semplice ritorno alla terra di origine. È la profezia del popolo di Dio che ritornerà alla sua patria eterna, con cieli nuovi e terra nuova.
Isaia dice: "Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto" (v.10).
Noi oggi siamo come il popolo di Israele, in attesa della nostra liberazione futura. Ma con quale stato d'animo dovremmo attendere questo momento? Con frustrazione? Rabbia? Incredulità? Scetticismo? Delusione?
Isaia, su questo, ci offre due comandi:
Siate forti
"Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti, dite agli smarriti di cuore: 'Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio... Egli viene a salvarvi'" (vv.3-4).
Siate santi
"Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa; nessun impuro la percorrerà. Sarà una via che il suo popolo potrà percorrere e gli ignoranti non si smarriranno... Vi cammineranno i redenti" (vv.8-9).
Quali che siano gli alti e bassi della nostra vita, dovremmo sempre tenere alta la testa e guardare oltre. Guardare oltre le nostre sofferenze, oltre le nostre sfide, oltre la nostra stessa morte, fino a vedere la via che ci porterà in cielo. È giusto attendere con fede la liberazione futura in tutte le lotte che affrontiamo nella vita presente.
La fede nella nostra liberazione futura ci darà già nel presente forza d'animo e una vita santa, anche nei momenti di tristezza e di pianto.
Preghiera
Signore, ti ringrazio perché grazie alla tua vittoria sulla croce, un giorno tutta la creazione sarà liberata. In attesa di quel giorno, sii tu la mia forza ogni mattina (Isaia 33,2).
La moglie di Nicky dice
In Galati 1,12, Paolo afferma che il Vangelo non gli è stato insegnato da nessuno, ma lo ha ricevuto per rivelazione da Gesù Cristo.
È sorprendente quando qualcuno incontra Gesù senza intervento umano. Per questo dovremmo pregare affinché molte persone vivano questa esperienza di incontro, ad esempio di notte attraverso un sogno o una visione, soprattutto in quei luoghi del mondo in cui è improbabile che si senta parlare di Gesù.
Tuttavia, la maggior parte delle persone diventa cristiana dopo aver sentito qualcuno testimoniare la propria fede. Tra poco inizierà un nuovo trimestre e in tutto il mondo si terranno nuovi corsi Alpha. C'è qualcuno che potresti invitare a partecipare a uno di questi corsi? Potrebbero esserci persone che come Paolo in poche settimane potrebbero cambiare, passando dall'ostilità all'annuncio di Gesù.
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Charles Wesley, ‘And Can it Be’ (1738).
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.
Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
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