Osare di essere diversi
Introduzione
Ricordo bene quella volta in cui ebbi il privilegio di incontrare ed intervistare il pastore Youcef Nadarkhani. Nadarkhani incontrò Gesù Cristo all'età di 19 anni. Qualche anno dopo venne ordinato pastore e guida di una chiesa in Iran.
Nel 2010, all'età di 32 anni, venne arrestato e condannato a morte per "apostasia", cioè per essersi convertito al cristianesimo dall'Islam. Era sposato e aveva due bambini. Molte persone da tutto il mondo iniziarono a seguire la sua storia, a protestare e a firmare petizioni. Grazie a queste petizioni, due anni dopo, venne rilasciato e la condanna venne annullata.
Durante il processo, sotto minaccia di morte, si rifiutò di ritrattare. Al giudice disse: "Non intendo ritrattare". L'allora ministro degli esteri britannico, William Hague, rese omaggio al suo coraggio. Il quotidiano The Guardian lo definì "un cristiano coraggioso e stimolante". Il pastore Nadarkhani affrontò la persecuzione a causa della propria fede e come molti cristiani oggi in tutto il mondo è ancora perseguitato*.
Gesù ci offre un'immagine della vera umanità. Ci invita ad osare di essere diversi, ad essere come lui. A non seguire ciò che il mondo ci presenta come desiderabile, ma a seguire Dio diventando più simili a lui.
Salmi 119,17-24
Ghimel
17 Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
18 Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge.
19 Forestiero sono qui sulla terra:
non nascondermi i tuoi comandi.
20 Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi giudizi in ogni momento.
21 Tu minacci gli orgogliosi, i maledetti,
che deviano dai tuoi comandi.
22 Allontana da me vergogna e disprezzo,
perché ho custodito i tuoi insegnamenti.
23 Anche se i potenti siedono e mi calunniano,
il tuo servo medita i tuoi decreti.
24 I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.
Commento
Come "stranieri"
Avverti mai la sensazione di non essere in sintonia con le persone attorno a te? La sensazione che i tuoi valori e stile di vita siano diversi da quelli degli altri? Ti senti mai ridicolizzato, o ridicolizzata, disprezzato, o disprezzata, da chi ti sta attorno (v.22)?
Il salmista dice: "Forestiero sono qui sulla terra" (v.19). Tutti i grandi uomini e donne dell'Antico Testamento erano "stranieri e pellegrini sulla terra" (Ebrei 11,13). L'apostolo Pietro scrive: "Vivete quaggiù come stranieri" (1 Pietro 1,17). Come il salmista, in quanto servitori di Dio, anche noi siamo chiamati a essere diversi da coloro che ci circondano.
A differenza di coloro che lo circondano, il salmista desidera seguire Dio. Dice: "Io mi consumo nel desiderio dei tuoi giudizi in ogni momento" (Salmi 119,20). E nel leggere le Scritture, prega: "Aprimi gli occhi perché io consideri le meraviglie della tua legge" (v.18). Una preghiera, questa, perfetta da recitare quando si studia la Bibbia. Noi comprendiamo solo ciò che viene rivelato dallo Spirito.
Alcuni di coloro che lo circondano sono "potenti" e lo "calunniano" (v.23a, MSG). Ma le parole di Dio sono per lui "delizia" e "consiglieri" (v.24, MSG). Scrive: "Il tuo servo medita i tuoi decreti. I tuoi insegnamenti sono la mia delizia: sono essi i miei consiglieri" (vv.23b-24, MSG).
Preghiera
Signore, donaci il coraggio di vivere da stranieri sulla terra. Cresci in noi la nostalgia della tua parola e aiutaci a meditare su ciò che dici. Apri i nostri occhi affinché possiamo vedere nella tua parola cose meravigliose.
1Tessalonicesi 5,1-28
Vigilanza nell'attesa
5 Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 2 infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. 3 E quando la gente dirà: "C'è pace e sicurezza!", allora d'improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire.
4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. 5 Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. 6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. 7 Quelli che dormono, infatti, dormono di notte; e quelli che si ubriacano, di notte si ubriacano. 8 Noi invece, che apparteniamo al giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo la speranza della salvezza. 9 Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. 10 Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. 11 Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.
Vivete in pace tra voi
12 Vi preghiamo, fratelli, di avere riguardo per quelli che faticano tra voi, che vi fanno da guida nel Signore e vi ammoniscono; 13 trattateli con molto rispetto e amore, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi. 14 Vi esortiamo, fratelli: ammonite chi è indisciplinato, fate coraggio a chi è scoraggiato, sostenete chi è debole, siate magnanimi con tutti. 15 Badate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti.
16 Siate sempre lieti, 17 pregate ininterrottamente, 18 in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
19 Non spegnete lo Spirito, 20 non disprezzate le profezie. 21 Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. 22 Astenetevi da ogni specie di male.
23 Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. 24 Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!
25 Fratelli, pregate anche per noi. 26 Salutate tutti i fratelli con il bacio santo. 27 Vi scongiuro, per il Signore, che questa lettera sia letta a tutti i fratelli.
28 La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi.
Commento
Vivere in modo diverso
L'apostolo Paolo ci chiama ad essere diversi dal mondo che ci circonda e ci offre alcune istruzioni pratiche molto utili. Dice: "Non dormiamo dunque come gli altri" (v.6). Dovremmo osare di essere diversi. Per descrivere questa differenza, usa quattro metafore:
Luce non tenebre
Il mondo circostante vive "nelle tenebre" (v.4). Paolo dice: "Siete tutti figli della luce" (v.5a). Le tenebre implicano ignoranza e peccato. Eravamo nelle tenebre. Gesù fa risplendere la sua luce nella nostra vita. Siamo figli della luce. Essere figli di qualcosa significa essere caratterizzati da quella cosa. Quando si parla di cristiani come "figli della luce", significa che la "luce" è la nostra caratteristica distintiva.
Giorno non notte
Paolo scrive: "Siete... figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre" (v.5). L'espressione "figli del giorno" rimanda al "giorno del Signore" (v.2). Siamo figli del giorno del Signore, e quindi siamo parte di tutto ciò che questo significa in termini di anticipazione e partecipazione al trionfo del grande giorno in cui Gesù tornerà.
Svegli non addormentati
Paolo dice: "Non dormiamo dunque come gli altri... Quelli che dormono, infatti, dormono di notte" (vv.6-7). E continua: "Sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui" (v.10). Gesù è con noi ora ed è lui stesso che ha usato questo stesso linguaggio di vegliare ed essere svegli (Matteo 24,42; 25,13). Per questo non dovremmo mai addormentarci spiritualmente, ma al contrario essere pronti per la venuta del Signore, svegli e vigili.
Sobri non ubriachi
Paolo ci invita ad essere "sobri" (1 Tessalonicesi 5,8). Questa parola significa letteralmente "non intossicati dal vino". Come con le altre metafore, con questa espressione si riferisce sia ad uno stato fisico sia ad una realtà spirituale. L'ubriachezza nasce dalla mancanza di autocontrollo e dall'assecondare i sensi per sfuggire alla realtà. Al contrario, dovremmo tenere sempre sotto controllo i nostri sensi, "vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo come elmo la speranza della salvezza" (v.8).
Il nostro stile di vita dovrebbe essere totalmente diverso da quello delle persone che ci circondano. Dovremmo onorare i nostri capi: "Vi preghiamo, fratelli, di avere riguardo per quelli che faticano tra voi, che vi fanno da guida nel Signore e vi ammoniscono; trattateli con molto rispetto e amore, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi!" (vv.12-13a, MSG)
Siamo chiamati a una vita di rispetto (v.12), trattando le persone sempre con rispetto. Dovremmo vivere nella pace (v.13), incoraggiando con dolcezza i ritardatari, tendendo la mano alle persone esauste e aiutandole a rialzarsi. Paolo ci esorta ad essere pazienti con ogni persona, attenti alle esigenze individuali. E nei casi di contrasto, a non scagliarsi gli uni contro gli altri. E ancora ad ammonire "chi è indisciplinato" a "fare coraggio a chi è scoraggiato", "a sostenere chi è debole" e ad essere "magnanimi con tutti" (vv.14-15, MSG). Se desideriamo tirare fuori il meglio dalle persone, dobbiamo far risaltare il meglio di loro.
Dovremmo inoltre essere gentili con tutti. La gentilezza dovrebbe diventare un tratto distintivo della nostra vita: "Cercate sempre il bene tra voi e con tutti" (v.15). I piccoli atti di gentilezza sono così potenti e possono cambiare il mondo intorno a noi.
Siamo chiamati ad essere cittadini di un mondo diverso, ad imparare una nuova lingua. Ciò che Paolo espone è la grammatica di una nuova lingua: "Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie" (v.16). La preghiera dovrebbe essere come il respiro: qualcosa che facciamo continuamente, ma spesso inconsciamente. Invece di lamentarci sempre, dovremmo ringraziare in ogni circostanza, esprimendo il nostro grazie a Dio e agli altri, nelle piccole cose e in quelle più grandi.
E infine lo Spirito. Non dovremmo spegnere lo Spirito e disprezzare le profezie. Siamo invitati a vagliare ogni cosa e a tenere ciò che è buono, astenendoci "da ogni specie di male" (vv.19-22).
Tutto questo potrebbe sembrare troppo difficile e forse scoraggiante. Ma non siamo soli. Paolo prega: "Il Dio della pace vi santifichi interamente" (v.23) e conclude con una nota di speranza e di aiuto: "Colui che vi chiama… farà tutto questo!" (v.24)
Preghiera
Signore, aiutaci ad osare di essere diversi. Grazie perché sei morto per noi, affinché potessimo vivere con te (v.10). Aiutaci ad astenerci da ogni specie di male (v.22) e a vivere una vita di amore, gentilezza, gioia e pace.
Geremia 25,15-26,24
Castigo delle nazioni
15 Così mi disse il Signore, Dio d'Israele: "Prendi dalla mia mano questa coppa di vino della mia ira e falla bere a tutte le nazioni alle quali ti invio, 16 perché ne bevano, ne restino inebriate ed escano di senno dinanzi alla spada che manderò in mezzo a loro".
17 Presi dunque la coppa dalla mano del Signore e la diedi a bere a tutte le nazioni alle quali il Signore mi aveva inviato: 18 a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai re e ai capi, per abbandonarli alla distruzione, all'orrore, allo scherno e alla maledizione, come avviene ancora oggi; 19 anche al faraone, re d'Egitto, ai suoi ministri, ai suoi nobili e a tutto il suo popolo, 20 alla gente d'ogni razza e a tutti i re del paese di Us, a tutti i re del paese dei Filistei, ad Àscalon, a Gaza, a Ekron e ai superstiti di Asdod, 21 a Edom, a Moab e ad Ammon, 22 a tutti i re di Tiro e a tutti i re di Sidone e ai re dell'isola che è al di là del mare, 23 a Dedan, a Tema, a Buz e a quanti si radono le tempie, 24 a tutti i re degli Arabi che abitano nel deserto, 25 a tutti i re di Zimrì, a tutti i re dell'Elam e a tutti i re della Media, 26 a tutti i re del settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri e a tutti i regni che sono sulla terra; il re di Sesac berrà dopo di loro.
27 "Tu riferirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Bevete e inebriatevi, vomitate e cadete senza rialzarvi davanti alla spada che io mando in mezzo a voi. 28 Se poi rifiuteranno di prendere dalla tua mano la coppa da bere, tu dirai loro: Dice il Signore degli eserciti: Berrete per forza! 29 Ecco, io comincio a castigare la città che porta il mio nome, e voi pretendete di rimanere impuniti? No, non resterete impuniti, perché io farò venire la spada su tutti gli abitanti della terra. Oracolo del Signore degli eserciti.
30 Profetizzerai tutte queste cose e dirai loro:
Il Signore ruggisce dall'alto,
dalla sua santa dimora fa udire la sua voce;
alza il suo ruggito contro la prateria,
manda grida di giubilo come i pigiatori delle uve,
contro tutti gli abitanti della terra.
31 Il rumore giunge fino all'estremità della terra,
perché il Signore fa un processo alle nazioni;
chiama in giudizio ogni uomo,
condanna a morte gli empi.
Oracolo del Signore.
32 Dice il Signore degli eserciti:
Ecco, la sventura passa
di nazione in nazione,
si alza un grande turbine
dall'estremità della terra".
33 In quel giorno i colpiti dal Signore si troveranno da un'estremità all'altra della terra; non saranno rimpianti né raccolti né sepolti, ma diverranno come letame sul suolo.
34 Urlate, pastori, gridate,
rotolatevi nella polvere, capi del gregge!
Perché sono giunti i giorni del vostro macello;
stramazzerete come vaso prezioso.
35 Non ci sarà rifugio per i pastori
né scampo per i capi del gregge.
36 Voci e grida dei pastori,
urla delle guide del gregge,
perché il Signore distrugge il loro pascolo;
37 sono devastati i prati tranquilli
a causa dell'ardente ira del Signore.
38 Il leone abbandona la sua tana,
la loro terra è diventata una desolazione,
a causa della spada devastatrice
e della sua ira ardente.
Profezia contro il tempio e processo a Geremia
26 All'inizio del regno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore: 2 "Così dice il Signore: Va' nell'atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che ti ho comandato di annunciare loro; non tralasciare neppure una parola. 3 Forse ti ascolteranno e ciascuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso mi pentirò di tutto il male che pensavo di fare loro per la malvagità delle loro azioni. 4 Tu dunque dirai loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi 5 e se non ascolterete le parole dei profeti, miei servi, che ho inviato a voi con assidua premura, ma che voi non avete ascoltato, 6 io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città una maledizione per tutti i popoli della terra".
7 I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che diceva queste parole nel tempio del Signore. 8 Ora, quando Geremia finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo arrestarono dicendo: "Devi morire! 9 Perché hai predetto nel nome del Signore: "Questo tempio diventerà come Silo e questa città sarà devastata, disabitata"?". Tutto il popolo si radunò contro Geremia nel tempio del Signore.
10 I capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio del Signore e sedettero all'ingresso della porta Nuova del tempio del Signore. 11 Allora i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: "Una condanna a morte merita quest'uomo, perché ha profetizzato contro questa città, come avete udito con i vostri orecchi!".
12 Ma Geremia rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: "Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città le cose che avete ascoltato. 13 Migliorate dunque la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore, vostro Dio, e il Signore si pentirà del male che ha annunciato contro di voi. 14 Quanto a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto; 15 ma sappiate bene che, se voi mi ucciderete, sarete responsabili del sangue innocente, voi e tutti gli abitanti di questa città, perché il Signore mi ha veramente inviato a voi per dire ai vostri orecchi tutte queste parole".
16 I capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: "Non ci deve essere condanna a morte per quest'uomo, perché ci ha parlato nel nome del Signore, nostro Dio".
17 Allora si alzarono alcuni anziani del paese e dissero a tutta l'assemblea del popolo: 18 "Michea di Morèset, che profetizzava al tempo di Ezechia, re di Giuda, affermò a tutto il popolo di Giuda: "Così dice il Signore degli eserciti:
Sion sarà arata come un campo
e Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine,
il monte del tempio un'altura boscosa!".
19 Forse Ezechia, re di Giuda, e tutti quelli di Giuda lo uccisero? Non temettero piuttosto il Signore e non lo supplicarono, e così il Signore si pentì del male che aveva loro annunciato? Noi, invece, stiamo per commettere una grave iniquità a nostro danno".
20 C'era anche un altro uomo che profetizzava nel nome del Signore, Uria, figlio di Semaià, da Kiriat-Iearìm; egli profetizzò contro questa città e contro questo paese con parole simili a quelle di Geremia. 21 Il re Ioiakìm, tutte le sue guardie e tutti i capi udirono le sue parole e il re cercò di ucciderlo, ma Uria lo venne a sapere, ebbe paura e fuggì, andandosene in Egitto. 22 Allora il re Ioiakìm inviò degli uomini in Egitto, Elnatàn, figlio di Acbor, e altri con lui. 23 Costoro fecero uscire dall'Egitto Uria e lo condussero al re Ioiakìm, che lo fece uccidere di spada e fece gettare il suo cadavere nelle fosse della gente comune.
24 Ma la mano di Achikàm, figlio di Safan, fu a favore di Geremia, perché non lo consegnassero al popolo per metterlo a morte.
Commento
Parlare in modo diverso
Non sempre le persone vogliono ascoltare il punto di vista di Dio. Ci vuole coraggio per condividere le parole di Dio in una società in cui ognuno ha le proprie opinioni e spesso molto diverse da quelle di Dio.
Il ministero di Geremia richiede grande coraggio. È chiamato ad osare di essere diverso dagli altri profeti circostanti. Tutti profetizzano la pace, ma Geremia sa che l'esilio sta per arrivare. Avverte il popolo dell'imminente catastrofe.
Dio gli dice: "Va'… e riferisci… tutte le parole che ti ho comandato di annunciare loro; non tralasciare neppure una parola. Forse ti ascolteranno e ciascuno abbandonerà la propria condotta perversa" (26,2-3).
Ma "quando Geremia finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo arrestarono dicendo: Devi morire!" (v.8)
La risposta di Geremia è ancora una volta molto coraggiosa. Dice: "Migliorate dunque la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore, vostro Dio, e il Signore si pentirà del male che ha annunciato contro di voi… Se voi mi ucciderete, sarete responsabili del sangue innocente… perché il Signore mi ha veramente inviato a voi per dire ai vostri orecchi tutte queste parole" (vv.13-15, MSG).
Come Youcef Nadarkhani, anche Geremia sfugge alla condanna a morte. Entrambi sono disposti a pagare il prezzo più alto pur di rimanere fedeli a Dio. Lo stesso vale per noi oggi. Il mondo attorno a noi spesso non ci apprezza perché sa che siamo diversi. Per questo non dovremmo stupirci o scoraggiarci per questa opposizione. Ai suoi discepoli, Gesù ha detto: "Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!" (Giovanni 16,33)
*Il 22 luglio 2018, le autorità hanno fatto nuovamente irruzione a casa di Youcef Nadarkhani, picchiandolo davanti alla sua famiglia e arrestandolo di nuovo a causa della sua fede cristiana. Oggi è detenuto in un carcere noto per i trattamenti disumani. Siamo tutti invitati a continuare a pregare per il pastore Nadarkhani e la sua famiglia e a firmare per lui una petizione online.
Preghiera
Signore, ti ringrazio per gli esempi del pastore Nadarkhani, di Geremia, di Paolo e di Gesù stesso, che hanno osato essere diversi da coloro che li circondavano, fino al punto di essere condannati a morte. Dona anche a noi il coraggio di osare di essere diversi e di condividere le tue parole nel mondo.
La moglie di Nicky dice
1 Tessalonicesi 5,10
"Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui".
Sapere che non smetteremo mai di vivere con Gesù è così confortante. Tra questa vita e l'altra c'è continuazione. La vita terrena, così come la conosciamo, finirà, ma la vita che viviamo con Cristo continuerà per sempre.
App
Scarica l'app La Bibbia in un anno per dispositivi iOS o Android e leggi ogni giorno.
Iscriviti ora per ricevere la Bibbia in un anno nella tua casella di posta ogni mattina. Riceverai un'email al giorno.
Book
The Bible with Nicky and Pippa Gumbel Commentary è disponibile come libro.
Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.
Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.
The Guardian, ‘Iran: live free – and die’, 29 September 2011, https://www.theguardian.com/commentisfree/2011/sep/29/iran-live-free-die-editorial \[last accessed September 2018\].
Tim Marshall, Sky News foreign affairs editor, news.sky.com, 13:57pm: Thursday 29 September 2011: http://news.sky.com/story/iran-christian-convert-may-still-be-hanged-10485456 \[last accessed August 2016\]
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.
Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation
NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson
NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation
Tutti i diritti riservati.