Giorno 292

La vita di un leader

Sapienziali Salmi 119,57-64
Nuovo Testamento 1 Timòteo 3,1-16
Antico Testamento Geremia 38,1-40,6

Introduzione

La leadership è un'attività fondamentale della vita delle persone in ogni tempo, luogo e contesto. Ma cosa significa leadership?

Norman Schwarzkopf, comandante delle forze di coalizione nella Guerra del Golfo del 1991, ha detto: "La leadership è una potente combinazione di strategia e carattere. Ma se dovete fare a meno di una delle due, fate a meno della strategia". Il carattere è ciò che conta davvero. Alla fine, è l'unica cosa che conta in un leader.

Nella nostra chiesa cerchiamo sempre di fare distinzione tra coloro che occupano posizioni di leadership e coloro che sono "in cammino per diventare buoni leader". Accogliamo tutti, indipendentemente dal loro stile di vita. Abbiamo una grande porta d'ingresso. Tutti sono i benvenuti. La Chiesa non è un museo che espone persone perfette. È un ospedale nel senso tradizionale del termine: un luogo di ospitalità e recupero. È un luogo in cui le ferite, i cuori spezzati e gli infortuni trovano guarigione. È una comunità di peccatori.

Tuttavia, siamo anche attenti a non mettere in posizioni di leadership persone il cui stile di vita è in diretto contrasto con il Nuovo Testamento. La leadership non è solo qualcosa di operativo che riguarda il fare qualcosa. Comporta anche la responsabilità di vivere come esempio per gli altri. I leader sono esempio per il resto della comunità. Naturalmente, nessuno è perfetto e per essere buoni esempi, non è necessario essere perfetti. Tuttavia, è fondamentale che lo stile di vita ed il carattere dei leader cristiani siano in linea con il Nuovo Testamento.

Sapienziali

Salmi 119,57-64

Het

57 La mia parte è il Signore:
   ho deciso di osservare le tue parole.
58 Con tutto il cuore ho placato il tuo volto:
   abbi pietà di me secondo la tua promessa.
59 Ho esaminato le mie vie,
   ho rivolto i miei piedi verso i tuoi insegnamenti.
60 Mi affretto e non voglio tardare
   a osservare i tuoi comandi.
61 I lacci dei malvagi mi hanno avvolto:
   non ho dimenticato la tua legge.
62 Nel cuore della notte mi alzo a renderti grazie
   per i tuoi giusti giudizi.
63 Sono amico di coloro che ti temono
   e osservano i tuoi precetti.
64 Del tuo amore, Signore, è piena la terra;
   insegnami i tuoi decreti.

Commento

Leader nell'adorazione

John Wimber ha detto: "La vera sfida, nei tempi futuri, non sarà nella scrittura e produzione di nuova musica cristiana di adorazione (in inglese worship). Sarà nella vicinanza a Dio e nel carattere di coloro che la eseguono".

Il salmista è un leader di worship che cammina in stretta relazione con il Signore. Dice: "La mia parte è il Signore: ho deciso di osservare le tue parole" (v.57, MSG).

L'adoratore che cerca il volto del Signore "con tutto il cuore" (v.58a) è in grado di guidare la comunità nella lode a Dio. Il salmista è davvero attento ad attenersi alle vie di Dio: "Ho esaminato le mie vie, ho rivolto i miei piedi verso i tuoi insegnamenti" (v.59).

Anche in mezzo alle difficoltà, non dimentica la legge di Dio: "I lacci dei malvagi mi hanno avvolto: non ho dimenticato la tua legge" (v.61).

L'ispirazione a volte arriva nel cuore della notte: "Nel cuore della notte mi alzo a renderti grazie per i tuoi giusti giudizi" (v.62, MSG). Far parte di una comunità che adora il Signore è importante: "Sono amico di coloro che ti temono e osservano i tuoi precetti" (v.63, MSG).

Il suo è un esempio di leader di worship che nutre un profondo apprezzamento per l'amore di Dio: "Del tuo amore, Signore, è piena la terra" (v. 64). L'amore di Dio per noi dovrebbe essere al centro e ciò che muove la nostra adorazione.

Preghiera

Signore, oggi desidero cercare il tuo volto con tutto il cuore. Ti prego di mostrarci la tua benevolenza (v.58).

Nuovo Testamento

1 Timòteo 3,1-16

Il vescovo e i diaconi

3 Questa parola è degna di fede: se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro. 2 Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola donna, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, 3 non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. 4 Sappia guidare bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi e rispettosi, 5 perché, se uno non sa guidare la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? 6 Inoltre non sia un convertito da poco tempo, perché, accecato dall'orgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo. 7 È necessario che egli goda buona stima presso quelli che sono fuori della comunità, per non cadere in discredito e nelle insidie del demonio.

8 Allo stesso modo i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare, moderati nell'uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, 9 e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. 10 Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio.

11 Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto.

12 I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie. 13 Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù.

Il mistero dell’amore di Dio

14 Ti scrivo tutto questo nella speranza di venire presto da te; 15 ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. 16 Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità:
egli fu manifestato in carne umana
   e riconosciuto giusto nello Spirito,
fu visto dagli angeli
   e annunciato fra le genti,
fu creduto nel mondo
   ed elevato nella gloria.

Commento

Leader nella Chiesa

In un certo senso, ogni cristiano è un leader. Se la leadership è una questione di influenza, tutti noi abbiamo influenza, siamo quindi leader: a scuola, sul posto di lavoro, a casa e nella comunità. Questo brano parla in modo particolare della leadership nella Chiesa.

Ogni chiesa dovrebbe essere come una casa: è la "casa di Dio" (v.15). Guidare una chiesa è come guidare una grande famiglia. Paolo si chiede come si possa avere cura della Chiesa di Dio, se non si è in grado di "guidare la propria famiglia" (v.5).

I buoni leader dovrebbero essere in grado prima tutto di guidare bene la propria famiglia (vv.4.12). Famiglia di Dio e Chiesa sono indicate con la medesima parola greca. Dovrebbero essere in grado di guidare e nutrire la propria famiglia con sapienza, amore e fedeltà.

È interessante notare che quasi tutte le qualità necessarie per un vescovo sono le medesime indicate come necessarie per tutti i cristiani. Il ministro scozzese Robert Murray M'Cheyne ha detto: "Il bisogno più grande del mio popolo è la mia santità personale".

L'elenco delle caratteristiche è ampio (v.2). I leader dovrebbero essere irreprensibili. Dovrebbero vivere in modo tale che nessuno possa trovare motivi validi per accusarli di aver commesso un'infrazione.

Se sposati, dovrebbero essere fedeli al loro coniuge. La fedeltà, la lealtà, l'affidabilità sono la chiave della leadership e iniziano con la fedeltà nel matrimonio.

Dovrebbero essere pieni di buon senso (v.2, AMP). Essere cristiani non significa mettere da parte il buon senso. Al contrario, molte decisioni quotidiane richiedono leader pieni di Dio, di Spirito Santo, di preghiera e che usano il buon senso.

La parola "vescovo" è tradotta anche "supervisore". Non è sbagliato desiderare di essere vescovo: "Se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro" (v.1).

Trovo interessante che una delle differenze tra vescovo e diacono è che il vescovo non debba essere "convertito da poco tempo" (v.6). Questo non vale per i diaconi. A volte qualcuno critica il fatto che ci siano persone nella nostra chiesa che, pur essendo nuove alla fede, ricoprono posizioni di responsabilità, ad esempio nei piccoli gruppi Alpha. La mia risposta è che non chiediamo loro di essere vescovi, ma solo di servire come leader o helper in un piccolo gruppo Alpha!

La ragione che Paolo indica per spiegare perché un vescovo non debba essere un convertito da poco tempo è che "accecato dall'orgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo" (vv.4-6). Il diavolo cadde a causa dell'orgoglio. Per tutti i leader cristiani c'è sempre il pericolo di cadere nell'orgoglio spirituale.

La prova per i diaconi è molto simile a quella dei vescovi. Letteralmente, diacono significa "servo". In origine erano persone incaricate di servire ai tavoli (Atti 6,1-7). Gesù ci dona il modello di guida al servizio (Marco 10.35-45). Albert Einstein ha detto: "Solo una vita vissuta al servizio degli altri è degna di essere vissuta". Se il servizio è al di sotto di noi, la leadership è oltre a noi.

I leader servitori e i loro coniugi (1 Timòteo 3,11) dovrebbero essere persone di carattere forte e provato. Per questo motivo, un buon processo di selezione dei leader sposati della Chiesa dovrebbe coinvolgere entrambi i partner. Dovrebbero essere degni di rispetto, sinceri, non inclini all'ubriachezza, onesti, pieni di fede, affidabili e fedeli nel matrimonio (vv.8-12).

Soprattutto, i leader dovrebbero essere persone di carattere divino. Infatti, l'unica qualità dell'elenco che non è direttamente collegata al nostro carattere è l'essere "capaci di insegnare" (v.2). I leader della Chiesa dovrebbero essere cristiani di buon carattere, capaci di insegnare.

Mark Twain ha detto: "Fare ciò che è giusto è meraviglioso. Insegnare ciò che è giusto è ancora più meraviglioso, ed è anche molto più facile". Il compito della leadership cristiana è di allineare la nostra vita e il nostro carattere al nostro insegnamento. È una sfida per tutti noi e sarà un processo che durerà tutta la vita. Un processo per diventare come Gesù che è esempio e modello (v.16).

Naturalmente, prima che qualcuno, vescovo o diacono, venga messo in una posizione importante di leadership, dovrebbe essere sottoposto a prova (v.10, AMP). Una fede che non è messa alla prova non può essere attendibile. Siamo messi alla prova da difficoltà, delusioni e periodi di deserto. Queste esperienze sono utili perché ci aiutano a maturare, a sviluppare il nostro carattere e a renderci pronti nella leadership.

Preghiera

Signore, aiutami con il tuo Spirito a vivere all'altezza dei tuoi standard e ad essere irreprensibile.

Antico Testamento

Geremia 38,1-40,6

Geremia nella cisterna

38 Sefatia, figlio di Mattàn, Godolia, figlio di Pascur, Iucal, figlio di Selemia, e Pascur, figlio di Malchia, udirono le parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo: 2 "Così dice il Signore: Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi si consegnerà ai Caldei vivrà e gli sarà lasciata la vita come bottino e vivrà. 3 Così dice il Signore: Certo questa città sarà data in mano all'esercito del re di Babilonia, che la prenderà".

4 I capi allora dissero al re: "Si metta a morte quest'uomo, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest'uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male".

5 Il re Sedecìa rispose: "Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi".

6 Essi allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, un figlio del re, la quale si trovava nell'atrio della prigione. Calarono Geremia con corde. Nella cisterna non c'era acqua ma fango, e così Geremia affondò nel fango.

7 Ebed-Mèlec, l'Etiope, un eunuco che era nella reggia, sentì che Geremia era stato messo nella cisterna. Ora, mentre il re stava alla porta di Beniamino, 8 Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: 9 "O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c'è più pane nella città".

10 Allora il re diede quest'ordine a Ebed-Mèlec, l'Etiope: "Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia".

11 Ebed-Mèlec prese con sé gli uomini, andò nella reggia, nel guardaroba del magazzino e, presi di là pezzi di vestiti logori, li gettò a Geremia nella cisterna con delle corde. 12 Ebed-Mèlec, l'Etiope, disse a Geremia: "Su, mettiti questi pezzi di vestiti logori sotto le ascelle e poi, sotto, metti le corde". Geremia fece così. 13 Allora lo tirarono su con le corde, facendolo uscire dalla cisterna, e Geremia rimase nell'atrio della prigione.

Sedecìa interroga di nuovo Geremia

14 Il re Sedecìa mandò a prendere il profeta Geremia e, fattolo venire presso di sé al terzo ingresso del tempio del Signore, il re gli disse: "Ti domando una cosa, non nascondermi nulla!".

15 Geremia rispose a Sedecìa: "Se te la dico, non mi farai forse morire? E se ti do un consiglio, non mi darai ascolto".

16 Allora il re Sedecìa giurò in segreto a Geremia: "Com'è vero che vive il Signore che ci ha dato questa vita, non ti farò morire né ti consegnerò in mano di quegli uomini che vogliono la tua vita!".

17 Geremia allora disse a Sedecìa: "Dice il Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele: Se ti arrenderai ai generali del re di Babilonia, allora avrai salva la vita e questa città non sarà data alle fiamme; tu e la tua famiglia vivrete. 18 Se invece non ti arrenderai ai generali del re di Babilonia, allora questa città sarà messa in mano ai Caldei, i quali la daranno alle fiamme e tu non scamperai dalle loro mani".

19 Il re Sedecìa rispose a Geremia: "Ho paura dei Giudei che sono passati ai Caldei; temo di essere consegnato nelle loro mani e che essi mi maltrattino".

20 Ma Geremia disse: "Non ti consegneranno a loro. Ascolta la voce del Signore riguardo a ciò che ti dico, e ti andrà bene e vivrai. 21 Se, invece, rifiuti di arrenderti, questo il Signore mi ha mostrato: 22 Ecco, tutte le donne rimaste nella reggia di Giuda saranno condotte ai generali del re di Babilonia e diranno:

"Ti hanno ingannato e hanno prevalso
   gli uomini di tua fiducia.
I tuoi piedi si sono affondati nella melma,
   mentre essi sono spariti".

23 Tutte le donne e tutti i tuoi figli saranno condotti ai Caldei e tu non sfuggirai alle loro mani, ma sarai tenuto prigioniero in mano del re di Babilonia e questa città sarà data alle fiamme".

24 Sedecìa disse a Geremia: "Nessuno sappia di questi discorsi, altrimenti morirai. 25 Se i dignitari sentiranno che ho parlato con te e verranno da te e ti domanderanno: "Raccontaci quanto hai detto al re, non nasconderci nulla, altrimenti ti uccideremo e raccontaci che cosa ti ha detto il re", 26 tu risponderai loro: "Ho presentato la supplica al re perché non mi mandi di nuovo nella casa di Giònata a morirvi"".

27 Ora tutti i dignitari vennero da Geremia e lo interrogarono; egli rispose proprio come il re gli aveva ordinato, e perciò lo lasciarono tranquillo, poiché non era trapelato nulla della conversazione.

28 Geremia rimase nell'atrio della prigione fino al giorno in cui fu presa Gerusalemme.

Presa di Gerusalemme

39 Nel decimo mese del nono anno di Sedecìa, re di Giuda, Nabucodònosor, re di Babilonia, con tutto il suo esercito arrivò a Gerusalemme e l'assediò. 2 Nel quarto mese dell'anno undicesimo di Sedecìa, il nove del mese, fu aperta una breccia nella città, 3 entrarono tutti i generali del re di Babilonia e si stabilirono alla porta di mezzo: Nergal-Sarèser di Sin-Maghìr, Nebosar-Sechìm, capo dei funzionari, Nergal-Sarèser, comandante delle truppe di frontiera, e tutti gli altri capi del re di Babilonia. 4 Appena videro ciò, Sedecìa, re di Giuda, e tutti i suoi guerrieri fuggirono, uscendo di notte per la via del giardino del re, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell'Araba.

5 Ma i soldati dei Caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, lo presero e lo condussero a Ribla, nel paese di Camat, presso Nabucodònosor, re di Babilonia, che pronunciò la sentenza su di lui. 6 Il re di Babilonia fece ammazzare i figli di Sedecìa a Ribla, sotto i suoi occhi; il re di Babilonia fece ammazzare anche tutti i notabili di Giuda. 7 Cavò poi gli occhi a Sedecìa e lo fece mettere in catene per condurlo a Babilonia.

8 I Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura di Gerusalemme. 9 Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò a Babilonia il resto del popolo rimasto in città e i disertori che erano passati a lui. 10 Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasione.

11 Quanto a Geremia, Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva dato queste disposizioni a Nabuzaradàn, capo delle guardie: 12 "Prendilo e tieni gli occhi su di lui, non fargli alcun male, ma trattalo come egli ti dirà". 13 Essi allora - cioè Nabuzaradàn, capo delle guardie, Nabusazbàn, capo dei funzionari, Nergal-Sarèser, comandante delle truppe di frontiera, e tutti gli alti ufficiali del re di Babilonia - 14 mandarono a prendere Geremia dall'atrio della prigione e lo consegnarono a Godolia, figlio di Achikàm, figlio di Safan, perché lo conducesse a casa. Così egli rimase in mezzo al popolo.

15 A Geremia era stata rivolta questa parola del Signore, quando era ancora rinchiuso nell'atrio della prigione: 16 "Va' a dire a Ebed-Mèlec, l'Etiope: Così dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Ecco, io pongo in atto le mie parole contro questa città, a sua rovina e non a suo bene; in quel giorno esse si avvereranno sotto i tuoi occhi. 17 Ma io ti libererò in quel giorno - oracolo del Signore - e non sarai consegnato in mano agli uomini che tu temi. 18 Poiché, certo, io ti salverò; non cadrai di spada, ma ti sarà conservata la vita come tuo bottino, perché hai avuto fiducia in me". Oracolo del Signore.

Riorganizzazione dei Giudei rimasti nel paese

40 Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che Nabuzaradàn, capo delle guardie, lo aveva rimandato libero da Rama, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme e di Giuda, che venivano condotti in esilio a Babilonia. 2 Il capo delle guardie prese Geremia e gli disse: "Il Signore, tuo Dio, ha predetto questa sventura per questo luogo. 3 Il Signore l'ha mandata, compiendo quanto aveva minacciato, perché voi avete peccato contro il Signore e non avete ascoltato la sua voce; perciò vi è capitata una cosa simile. 4 Ora ecco, oggi ti sciolgo queste catene dalle mani. Se vuoi venire con me a Babilonia, vieni: io veglierò su di te. Se invece preferisci non venire con me a Babilonia, rimani. Vedi, tutto il paese sta davanti a te: va' pure dove ti pare opportuno. 5 Torna pure presso Godolia, figlio di Achikàm, figlio di Safan, che il re di Babilonia ha messo a capo delle città di Giuda. Rimani con lui in mezzo al popolo oppure va' dove ti pare opportuno".

Il capo delle guardie gli diede provviste di cibo e un regalo e lo licenziò. 6 Allora Geremia andò a Mispa da Godolia, figlio di Achikàm, e si stabilì con lui tra il popolo che era rimasto nel paese.

Commento

Leader profetici

La fedeltà a Dio e il buon carattere non garantiscono la prosperità e una vita senza dolore. Anzi, per Geremia è il contrario.

Geremia è un profeta la cui vita e il cui carattere sono un esempio per tutti noi. Rimane fedele a Dio. Nonostante soffrisse molto per i suoi dolori, non smette di ascoltare la parola di Dio e di annunciarla.

Viene minacciato, picchiato, rinchiuso, messo in una prigione sotterranea e poi gettato in una cisterna per essere lasciato morire di fame. Tuttavia, continua ad ascoltare il messaggio di Dio e a proclamarlo con coraggio.

Ma il popolo non risponde ai suoi messaggi. Geremia viene frainteso (38,4) e condannato per aver distrutto il morale del popolo e per aver causato un danno alle persone che stava cercando di salvare. Non dovremmo stupirci se a volte anche noi riceviamo lo stesso trattamento.

Una volta salvato dalla cisterna, Geremia viene portato per la quarta volta davanti al re Sedecìa. Sedecìa è un uomo "senza spina dorsale". È per codardia che disobbedisce alla legge (v.19). Ha paura del popolo, un po’ come Ponzio Pilato nei confronti di Gesù.

Dio parla a Sedecìa per quattro volte. Cerca di salvarlo dalle conseguenze delle sue azioni. Ogni volta si dimostra debole e si rifiuta di obbedire. Nel capitolo 39, troviamo le conseguenze di questo comportamento. Geremia viene finalmente vendicato (4,1-6).

Preghiera

Signore, ti prego di benedire e rinforzare i leader delle nostre chiese oggi. Possa il loro stile di vita e il loro carattere ispirare tutti noi a condurre una vita buona e fruttuosa.

La moglie di Nicky dice

1 Timoteo 3,11

"Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto".

Questa sì che è una sfida!

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

James Charlton (ed), The Military Quotation Book (St Martin’s Press, 2002), p.83.

Robert Murray M’Cheyne, quoted in Tony Sargent, The Sacred Anointing (Crossway Books, 1994), p.128.

John C. Maxwell, Developing the Leaders Around You: How to Help Others Reach Their Full Potential (Thomas Nelson, 2005), p.62.

Mark Twain, quoted in John C. Maxwell, The 5 Levels of Leadership: Proven Steps to Maximize Your Potential (Center Street, 1960).

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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