Giorno 300

Non sarà la fine

Sapienziali Salmi 119,105-112
Nuovo Testamento Tito 1,1-16
Antico Testamento Geremia 52,1-34

Introduzione

Nel film The Best Exotic Marigold Hotel c'è una frase che dice: "Alla fine andrà tutto bene. E se non andrà tutto bene, comunque non sarà la fine". Al di là del contesto del film, queste parole trasmettono una profonda verità teologica.

Sapienziali

Salmi 119,105-112

Nun

105 Lampada per i miei passi è la tua parola,
  luce sul mio cammino.
106 Ho giurato, e lo confermo,
  di osservare i tuoi giusti giudizi.
107 Sono tanto umiliato, Signore:
  dammi vita secondo la tua parola.
108 Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
  insegnami i tuoi giudizi.
109 La mia vita è sempre in pericolo,
  ma non dimentico la tua legge.
110 I malvagi mi hanno teso un tranello,
  ma io non ho deviato dai tuoi precetti.
111 Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
  perché sono essi la gioia del mio cuore.
112 Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti,
  in eterno, senza fine.

Commento

Correre la gara fino alla fine

Le parole del salmista ci incoraggiano a rimanere fedeli al Signore fino alla fine della nostra vita. Dice: "Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti, in eterno, senza fine" (v.112).

Per certi versi, la vita è come una corsa ad ostacoli. Lungo il percorso incontriamo tranelli (v.110a), occasioni per deviare (v.110b), situazioni di sofferenza e di umiliazione (v.107).

In tutto questo, come potremmo evitare di inciampare o di fare confusione? Vagare nel buio è pericoloso e spaventoso. Il salmista risponde a questa domanda. Ci dice che nell'oscurità del mondo circostante, la parola di Dio viene in nostro soccorso e lo fa donandoci:

  1. Guida

    La parola di Dio fa luce nelle tenebre: "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino" (v.105). Permette di vedere gli ostacoli sul proprio cammino e di evitare di inciamparvi. Se studieremo regolarmente la Parola di Dio, essa ci guiderà un passo alla volta.

  2. Nutrimento

    La parola di Dio è nutrimento spirituale. Tutti ne abbiamo bisogno, ogni giorno. Un nutrimento dolce "più del miele per la mia bocca" (v.103).

  3. Sapienza

    La Parola di Dio ci dona comprensione soprattutto quando affrontiamo situazioni e decisioni difficili e stressanti: "I tuoi precetti mi danno intelligenza" (v.104).

  4. Incoraggiamento

    La vita non è facile. Il salmista scrive: "La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge" (v.109). Per andare avanti, abbiamo bisogno di incoraggiamento. La parola di Dio è la nostra "eredità per sempre" e "la gioia del \[nostro\] cuore" (v.111).

Dio è fedele e ci aiuterà. Il salmista scrive: "Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, insegnami i tuoi giudizi" (v.108). Con l'aiuto di Dio, egli è deciso ad andare avanti "senza fine" (v.112b).

Preghiera

Signore, desidero lodarti. Accetta la lode volontaria della mia bocca. Le tue parole sono la gioia del mio cuore (v.111). Aiutami a conservarle e a seguirle fino alla fine.

Nuovo Testamento

Tito 1,1-16

1 Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per portare alla fede quelli che Dio ha scelto e per far conoscere la verità, che è conforme a un'autentica religiosità, 2 nella speranza della vita eterna - promessa fin dai secoli eterni da Dio, il quale non mente, 3 e manifestata al tempo stabilito nella sua parola mediante la predicazione, a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore -,

4 a Tito, mio vero figlio nella medesima fede:

grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore.

I presbìteri e i vescovi

5 Per questo ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine in quello che rimane da fare e stabilisca alcuni presbìteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato. 6 Ognuno di loro sia irreprensibile, marito di una sola donna e abbia figli credenti, non accusabili di vita dissoluta o indisciplinati. 7 Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, deve essere irreprensibile: non arrogante, non collerico, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagni disonesti, 8 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, padrone di sé, 9 fedele alla Parola, degna di fede, che gli è stata insegnata, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare i suoi oppositori.

Lotta contro i falsi maestri

10 Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori. 11 A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché sconvolgono intere famiglie, insegnando, a scopo di guadagno disonesto, quello che non si deve insegnare. 12 Uno di loro, proprio un loro profeta, ha detto: "I Cretesi sono sempre bugiardi, brutte bestie e fannulloni". 13 Questa testimonianza è vera. Perciò correggili con fermezza, perché vivano sani nella fede 14 e non diano retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che rifiutano la verità. 15 Tutto è puro per chi è puro, ma per quelli che sono corrotti e senza fede nulla è puro: sono corrotte la loro mente e la loro coscienza. 16 Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli e incapaci di fare il bene.

Commento

Passare il testimone alla generazione successiva

La leadership è come una staffetta. Il ricambio dei leader è fondamentale. Significa passare il testimone alla generazione successiva, perché la fine della nostra parte di corsa non è la fine di tutto.

Da quell'incontro con Gesù sulla via di Damasco, la vita di Paolo cambia completamente. In quel momento comprende che Dio ha risuscitato Gesù dai morti e che quindi la morte (la fine di questa vita) non è la fine.

Egli si vede come "servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per portare alla fede" (v.1a, MSG). Gesù lo manda a proclamare il messaggio a "quelli che Dio ha scelto e per far conoscere la verità" (v.1b, MSG).

Un giorno Gesù ritornerà e sarà la fine del mondo come lo conosciamo. Tuttavia, anche quella non sarà la fine. L'obiettivo di Paolo è di suscitare "speranza della vita eterna" (v.2, MSG). Questa notizia sorprendente è il messaggio che ispira e guida il ministero di Paolo.

Ed è anche il fondamento della nostra fede. Questa è la verità. Grazie a questa speranza di vita eterna, possiamo essere assolutamente fiduciosi sul nostro futuro. Una speranza promessa da Dio fin dall'inizio dei tempi (v.2), di cui possiamo essere certi perché "Dio... non mente" (v.2, MSG). Questo è il messaggio affidato a Paolo "per ordine di Dio, nostro salvatore" (v.3, MSG).

Riguardo alla vita eterna abbiamo quindi speranza certa. Nel frattempo, il nostro compito rimane incompiuto (v.5). Come con Timòteo, Paolo considera Tito come un figlio. Dice: "Mio vero figlio nella medesima fede" (v.4).

Paolo sta giungendo alla fine della sua parte di gara. Ma la fine della sua parte di gara non è la fine di tutto. Sta passando il testimone a Tito: "Perché tu metta ordine in quello che rimane da fare" (v.5, MSG). Allo stesso tempo, esorta Tito a passare il testimone ad altri, nominando "presbiteri in ogni città" (v.5, MSG).

La chiave di ogni processo di successione è trovare i leader giusti. Paolo fornisce un elenco di qualifiche simile a quello già visto in Timòteo (vv.5-9).

Inizia mettendo in contrapposizione i leader giusti con quelli che "dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti" (v.16). Con il pretesto di essere "maestri di religione", queste persone rovinano intere famiglie. Lo fanno per un guadagno disonesto. Non vengono condannati dal loro peccato. Non capiscono che ciò che fanno è malvagio (vv.10-16).

Il compito di un buon leader nella chiesa non è solo di incoraggiare gli altri "alla sana dottrina", ma anche di "confutare i suoi oppositori" (v.9). Questo però non significa che possiamo criticare e giudicare gli altri cristiani, o chiese. I versetti 10-16 ci dicono che certi tipi di comportamento dei leader della chiesa non vanno bene e sono da respingere: "A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché sconvolgono intere famiglie, insegnando, a scopo di guadagno disonesto" (v.11, MSG).

Lo scopo ultimo di una forte leadership è di proteggere il popolo di Dio dall'uscire di strada. La visione iniziale di Paolo della vita eterna ci spiega perché è così importante rimanere "sani nella fede" (v.13). La speranza della vita eterna è il nostro obiettivo, il nostro messaggio e la nostra motivazione.

Preghiera

Signore, ti ringrazio perché grazie a tutto ciò che Gesù ha fatto per noi sulla croce e attraverso la risurrezione, questa vita non è la fine. Aiutami a guidare bene le altre persone e a passare il testimone a buoni leader per il futuro.

Antico Testamento

Geremia 52,1-34

Caduta di Gerusalemme

52 Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun'anni; regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre era di Libna e si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 2 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto Ioiakìm. 3 Ma, a causa dell'ira del Signore, a Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza.

Sedecìa si ribellò al re di Babilonia.

4 Nell'anno nono del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodònosor, re di Babilonia, con tutto il suo esercito arrivò a Gerusalemme. Si accamparono contro di essa e vi costruirono intorno opere d'assedio. 5 La città rimase assediata fino all'undicesimo anno del re Sedecìa.

6 Al quarto mese, il nove del mese, quando la fame dominava nella città e non c'era più pane per il popolo della terra, 7 fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba. 8 I soldati dei Caldei inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, mentre tutto il suo esercito si diresse lontano da lui. 9 Presero il re e lo condussero a Ribla, nel paese di Camat, presso il re di Babilonia, che pronunciò la sentenza su di lui. 10 Il re di Babilonia fece ammazzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece ammazzare anche tutti i capi di Giuda a Ribla. 11 Poi cavò gli occhi a Sedecìa, lo fece mettere in catene e lo condusse a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte.

12 Il decimo giorno del quinto mese - era l'anno diciannovesimo del re Nabucodònosor, re di Babilonia - Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. 13 Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme; diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili. 14 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme. 15 Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò il resto del popolo rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti erano rimasti degli artigiani. 16 Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò parte dei poveri della terra come vignaioli e come agricoltori.

17 I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio del Signore, i carrelli e il Mare di bronzo che erano nel tempio del Signore e ne portarono tutto il bronzo a Babilonia. 18 Essi presero anche i recipienti, le palette, i coltelli, i vasi per l'aspersione, le coppe e tutti gli oggetti di bronzo che servivano al culto. 19 Il capo delle guardie prese anche i bicchieri, i bracieri, i vasi per l'aspersione, i recipienti, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d'oro e d'argento.

20 Quanto alle due colonne, all'unico Mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e ai carrelli, che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi oggetti. 21 Delle colonne poi l'una era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cubiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell'interno. 22 Su di essa c'era un capitello di bronzo e l'altezza di un capitello era di cinque cubiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolo e melagrane, e il tutto era di bronzo. Così pure era l'altra colonna. 23 Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolo ammontavano a cento.

24 Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e Sofonia, sacerdote del secondo ordine, insieme ai tre custodi della soglia. 25 Dalla città egli fece prigionieri un cortigiano, che era a capo dei soldati, sette uomini fra gli intimi del re, i quali furono trovati nella città, lo scriba del comandante dell'esercito, che arruolava il popolo della terra, e sessanta uomini del popolo della terra, trovati nella città. 26 Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse al re di Babilonia, a Ribla. 27 Il re di Babilonia li colpì e li fece morire a Ribla, nel paese di Camat.

Così fu deportato Giuda dalla sua terra. 28 Questa è la gente che Nabucodònosor deportò:

nell'anno settimo del suo regno tremilaventitré Giudei;

29 nell'anno diciottesimo di Nabucodònosor

furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone;

30 nell'anno ventitreesimo di Nabucodònosor,

Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò settecentoquarantacinque Giudei.

In tutto furono deportate quattromilaseicento persone.

Ioiachìn rilasciato

31 Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn, re di Giuda, nel dodicesimo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàc, re di Babilonia, nell'anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn, re di Giuda, e lo liberò dalla prigione. 32 Gli parlò con benevolenza e pose il suo trono al di sopra del trono dei re che si trovavano con lui a Babilonia. 33 Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn prese sempre cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita. 34 Dal re di Babilonia gli venne fornito il sostentamento abituale ogni giorno, fino a quando morì, per tutto il tempo della sua vita.

Commento

Non perdere mai la speranza

A volte nella vita attraversiamo circostanze molto cupe. Tutto sembra andare storto. L'oscurità si impossessa di noi. Eppure Dio non ci lascia mai senza un raggio di speranza. E se anche le cose non vanno bene, non è mai la fine.

Geremia ha il poco invidiabile compito di annunciare il giudizio. Nella lingua inglese, il suo nome è usato spesso con il significato di "persona dedita al lamento o alla lamentela, un denunciatore dei tempi, un triste profeta". Eppure, anche il libro di Geremia si conclude con un raggio di speranza.

Le parole di Geremia si realizzano con la caduta di Gerusalemme. Questo è uno dei momenti più terribili per il popolo di Dio. Il loro re, Sedecìa, viene catturato, accecato e imprigionato (v.11). L'ultima cosa che Sedecìa vede prima di essere accecato è l'uccisione sommaria dei suoi figli. Il re di Babilonia lo getta in carcere, dove rimane fino "alla sua morte" (vv.10-11, MSG). Il tempio viene incendiato, così come la reggia e i palazzi dei nobili (vv.13-14). Molti abitanti sono costretti all'esilio.

Nel 562 a.C., dopo 36 anni di esilio di Ioachìn, re di Giuda, a Babilonia sorge un nuovo re. Questi libera Ioachìn e lo fa uscire di prigione (v.31).

Il re tratta Ioachìn con grande cortesia e gli riserva un trattamento preferenziale, superiore a quello riservato ai prigionieri politici detenuti a Babilonia. Ioachìn si toglie l'abito della prigione e da quel momento viene invitato a prendere cibo in compagnia del re. Il re gli fornisce tutto "il sostentamento abituale" ogni giorno, "per tutto il tempo della sua vita" (vv.32-34, MSG).

Il libro di Geremia si conclude con questo breve accenno di speranza. Una speranza che porterà alla restaurazione del popolo di Dio, precedentemente profetizzata dallo stesso Geremia (capitolo 24). Una speranza che è anche anticipazione del ritorno dall'esilio, che avverrà nel 537 a.C, ma soprattutto della restaurazione e del rinnovamento che avverrà attraverso Gesù e l'effusione dello Spirito Santo.

Anche in Geremia la fine (la caduta di Gerusalemme e l'esilio) non è la fine di tutto. Il popolo di Dio sopravviverà e ritornerà nella sua terra, ricostruirà il tempio e restaurerà la città. In modo ancora più sublime, Gesù proclamerà la fine dell'esilio. In lui abbiamo un nuovo tempio e una nuova Gerusalemme. Dio ha risuscitato Gesù e noi tutti ora abbiamo una nuova speranza oltre la tomba.

Preghiera

Padre, grazie per la speranza del ritorno di Gesù e della vita eterna. Grazie per la speranza di una terra nuova e di un cielo nuovo. Grazie perché la fine non sarà la fine di tutto.

La moglie di Nicky dice

Salmi 119,105

"Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino".

Più passano gli anni, più sento il bisogno di leggere la Bibbia! Solo leggendo la Bibbia riesco a capire dove sto andando!

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Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

The Best Exotic Marigold Hotel (20th Century Fox, 2012).

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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