Giorno 303

Come rigenerare mente, cuore e anima

Sapienziali Salmi 119,121-128
Nuovo Testamento Filemone 1,1-25
Antico Testamento Lamentazioni 2,7-3,39

Introduzione

Nella sua autobiografia I Was Wrong (Ho sbagliato), l'ex telepredicatore Jim Bakker racconta la sua caduta nella vergogna e nella povertà. Condannato per frode contabile, finì in carcere, perse la libertà, la salute mentale, la dignità, la fiducia nella fede e anche sua moglie. Il detenuto 07407-058, un tempo amico e consigliere dei presidenti, toccò il fondo.

Un giorno, in carcere, venne chiamato. Gli dissero: "Billy Graham è qui per vederti!" Pensò: "Billy Graham qui, in questo posto, per vedere me?" Quando entrò, Billy Graham si girò verso di lui e spalancò le braccia.

In quel momento, Jim Bakker provò un senso di amore totale: "Non dimenticherò mai che l'uomo da molti considerato tra i più influenti del mondo e che ha servito milioni di persone era lì per me". Nel mezzo della depressione, dello sfinimento fisico, della sporcizia e della mancanza di speranza, quella visita di Billy Graham rinfrancò il suo cuore e rafforzò il suo spirito. "Mi sono sentito come se Gesù stesso fosse venuto a trovarmi".

Rigenerare significa recuperare forza, energia e vigore. Uno spuntino leggero viene definito a volte "rigenerante". Anche dormire, riposare e fare esercizio fisico è di solito rigenerante.

A Filèmone Paolo dice: "Per opera tua i santi sono stati profondamente confortati" (Filèmone 7). Più avanti nella lettera, aggiunge: "Da' questo sollievo al mio cuore" (v.20). La domanda che ci poniamo oggi è: come possiamo rigenerare mente, cuore e anima?

Sapienziali

Salmi 119,121-128

Ain

121 Ho agito secondo giudizio e giustizia;
   non abbandonarmi ai miei oppressori.
122 Assicura il bene al tuo servo;
   non mi opprimano gli orgogliosi.
123 I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza
   e per la promessa della tua giustizia.
124 Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore
   e insegnami i tuoi decreti.
125 Io sono tuo servo: fammi comprendere
   e conoscerò i tuoi insegnamenti.
126 È tempo che tu agisca, Signore:
   hanno infranto la tua legge.
127 Perciò amo i tuoi comandi,
   più dell'oro, dell'oro più fino.
128 Per questo io considero retti tutti i tuoi precetti
   e odio ogni falso sentiero.

Commento

Le parole di Dio

L'oro è la cosa più preziosa di questo mondo. Risplende come nessun altro metallo.

Ma le parole di Dio sono molto più preziose dell'oro, anche di quello più pregiato. Il salmista scrive: "Perciò amo i tuoi comandi, più dell'oro, dell'oro più fino" (v.127).

Il salmista trova ristoro dell'anima dalle parole di Dio. All'inizio del salmo dice: "Io mi consumo nel desiderio dei tuoi giudizi in ogni momento... Io piango lacrime di tristezza; fammi rialzare secondo la tua parola" (vv.20.28). Un invito questo a lasciare che le parole di Dio rinfreschino la nostra mente, il nostro cuore e la nostra anima.

Preghiera

Signore, ti ringrazio perché le tue parole mi aiutano a trovare conforto emotivo e spirituale, meditandole nella mia mente, nel mio cuore e nella mia anima.

Nuovo Testamento

Filemone 1,1-25

Indirizzo, saluto e ringraziamento

1 Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo

al carissimo Filèmone, nostro collaboratore, 2 alla sorella Apfìa, ad Archippo nostro compagno nella lotta per la fede e alla comunità che si raduna nella tua casa:

3 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

4 Rendo grazie al mio Dio, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, 5 perché sento parlare della tua carità e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi. 6 La tua partecipazione alla fede diventi operante, per far conoscere tutto il bene che c'è tra noi per Cristo. 7 La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, fratello, perché per opera tua i santi sono stati profondamente confortati.

Richiesta in favore di Onèsimo

8 Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di ordinarti ciò che è opportuno, 9 in nome della carità piuttosto ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. 10 Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, 11 lui, che un giorno ti fu inutile, ma che ora è utile a te e a me.

12 Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore. 13 Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. 14 Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. 15 Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; 16 non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.

17 Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. 18 E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. 19 Io, Paolo, lo scrivo di mio pugno: pagherò io. Per non dirti che anche tu mi sei debitore, e proprio di te stesso! 20 Sì, fratello! Che io possa ottenere questo favore nel Signore; da' questo sollievo al mio cuore, in Cristo! 21 Ti ho scritto fiducioso nella tua docilità, sapendo che farai anche più di quanto ti chiedo.

22 Al tempo stesso preparami un alloggio, perché, grazie alle vostre preghiere, spero di essere restituito a voi.

23 Ti saluta Èpafra, mio compagno di prigionia in Cristo Gesù, 24 insieme con Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori.

25 La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.

Commento

Il popolo di Dio

Paolo scrive all'amico Filèmone per chiedere un favore (v.1). Filèmone ha uno schiavo di nome Onèsimo che è fuggito. Mentre Onèsimo è in fuga, Paolo lo incontra e lo conduce a Cristo (v.10).

La pena prevista per uno schiavo fuggitivo era la morte o la fustigazione e la marchiatura sulla fronte. Ora, in questa lettera piena di grazia, umiltà, amore genuino e fascino, Paolo scrive per convincere Filèmone a riprendere Onèsimo, non come schiavo, ma come amico e fratello (v.16). Le sue parole sono incredibili. Una storia, questa, che nei secoli avrebbe portato a cambiamenti sociali enormi e a risuonare in tantissimi cuori a livello globale.

Quella di Paolo è una richiesta che attende una risposta positiva. È assolutamente sicuro che Filèmone avrebbe fatto secondo quanto chiesto (v.21). Un esempio questo a portare amore, perdono e riconciliazione ovunque si vada.

Filèmone è un caro amico. Guida una chiesa che si riunisce a casa sua (v.2) ed è un uomo di fede e di amore (v.5).

Paolo prega affinché la "partecipazione alla fede" di Filèmone "diventi operante" (v.6). È interessante osservare che Paolo ritiene che questo sia il modo "per far conoscere tutto il bene che c'è tra noi per Cristo" (v.6). Più volte ad Alpha ho avuto modo di notare la stessa cosa. Quando le persone si mettono in gioco e aiutano nella gestione dei piccoli gruppi, crescono più rapidamente nella fede. Il modo per crescere quindi è essere attivi nel condividere la propria fede.

Continua dicendo: "La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione" (v.7) e chiede a Filèmone di sollevare il suo cuore attraverso un altro atto d'amore (v.20). Tutto il suo appello per Onèsimo è fatto "in nome della carità" (v.9).

È chiaro qui che Filèmone era un uomo noto per il suo amore: "Sento parlare della tua carità e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi" (v.5, MSG).

La richiesta di Paolo è molto personale (vv.8.9, MSG). Chiede a Filèmone di riaccogliere Onèsimo "non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo... Accoglilo come me stesso… Se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto" (vv.16-18, MSG). E aggiunge: "Da' questo sollievo al mio cuore, in Cristo!" (v.20)

Il perdono richiede di estendere il raggio d'azione dell'amore e della misericordia anche alle persone che ci hanno fatto del male o ci hanno ferito. Spiana la strada alla riconciliazione e al ripristino di un rapporto.

Paolo desidera vedere Filèmone. Scrive: "Preparami un alloggio, perché, grazie alle vostre preghiere, spero di essere restituito a voi" (v.22). Trascorrere del tempo con le persone che si amano e che ci amano, sia che si tratti di familiari che di amici, rinfresca il cuore e l'anima.

Preghiera

Signore, ti ringrazio per la Chiesa e per l'amore dei fratelli e delle sorelle in Cristo. Grazie per come rigenerano il mio cuore e la mia anima.

Antico Testamento

Lamentazioni 2,7-3,39

7 Il Signore ha rigettato il suo altare,
  ha aborrito il suo santuario;
ha consegnato le mura dei suoi palazzi
  in mano ai nemici.
Essi alzarono grida nel tempio del Signore
  come in un giorno di festa.

8 Il Signore ha deciso di demolire
  le mura della figlia di Sion,
ha steso la corda per le misure,
  non ritrarrà la mano dalla distruzione;
ha reso desolati bastione e baluardo,
  ambedue sono in rovina.

9 Sono affondate nella terra le sue porte,
  egli ne ha rovinato e spezzato le sbarre.
Il suo re e i suoi capi sono tra le genti;
  non c'è più legge
e neppure i suoi profeti hanno ricevuto
  visioni dal Signore.

10 Siedono a terra in silenzio
  gli anziani della figlia di Sion,
hanno cosparso di cenere il capo,
  si sono cinti di sacco;
curvano a terra il capo
  le vergini di Gerusalemme.

11 Si sono consunti per le lacrime i miei occhi,
  le mie viscere sono sconvolte;
si riversa per terra la mia bile
  per la rovina della figlia del mio popolo,
mentre viene meno il bambino
  e il lattante nelle piazze della città.

12 Alle loro madri dicevano:
  "Dove sono il grano e il vino?".
Intanto venivano meno come feriti
  nelle piazze della città;
esalavano il loro respiro
  in grembo alle loro madri.

13 A che cosa ti assimilerò?
  A che cosa ti paragonerò,
figlia di Gerusalemme?
  A che cosa ti eguaglierò per consolarti,
  vergine figlia di Sion?
Poiché è grande come il mare la tua rovina:
  chi potrà guarirti?

14 I tuoi profeti hanno avuto per te visioni
  di cose vane e insulse,
non hanno svelato la tua colpa
  per cambiare la tua sorte;
ma ti hanno vaticinato lusinghe,
  vanità e illusioni.

15 Contro di te battono le mani
  quanti passano per la via;
fischiano di scherno, scrollano il capo
  sulla figlia di Gerusalemme:
"È questa la città che dicevano bellezza perfetta,
  gioia di tutta la terra?".

16 Spalancano contro di te la bocca
  tutti i tuoi nemici,
fischiano di scherno e digrignano i denti,
  dicono: "L'abbiamo divorata!
Questo è il giorno che aspettavamo,
  siamo arrivati a vederlo".

17 Il Signore ha compiuto quanto aveva decretato,
  ha adempiuto la sua parola
decretata dai giorni antichi,
  ha distrutto senza pietà,
ha fatto gioire su di te il nemico,
  ha esaltato la potenza dei tuoi avversari.

18 Grida dal tuo cuore al Signore,
  gemi, figlia di Sion;
fa' scorrere come torrente le tue lacrime,
  giorno e notte!
Non darti pace,
  non abbia tregua la pupilla del tuo occhio!

19 Àlzati, grida nella notte,
  quando cominciano i turni di sentinella,
effondi come acqua il tuo cuore,
  davanti al volto del Signore;
alza verso di lui le mani
  per la vita dei tuoi bambini,
che muoiono di fame
  all'angolo di ogni strada.

20 "Guarda, Signore, e considera;
  chi mai hai trattato così?
Le donne divorano i loro frutti,
  i bimbi che si portano in braccio!
Sono trucidati nel santuario del Signore
  sacerdoti e profeti!

21 Giacciono a terra per le strade
  ragazzi e anziani;
le mie vergini e i miei giovani
  sono caduti di spada.
Hai ucciso nel giorno della tua ira,
  hai trucidato senza pietà.

22 Come a un giorno di festa hai convocato
  i miei terrori da tutte le parti.
Nel giorno dell'ira del Signore
  non vi fu né superstite né fuggiasco.
Quelli che io avevo portati in braccio e allevato,
  li ha sterminati il mio nemico".

3 1 Io sono l'uomo che ha provato la miseria
  sotto la sferza della sua ira.
2 Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare
  nelle tenebre e non nella luce.
3 Sì, contro di me egli volge e rivolge
  la sua mano tutto il giorno.

4 Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle,
  ha rotto le mie ossa.
5 Ha costruito sopra di me, mi ha circondato
  di veleno e di affanno.
6 Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi
  come i morti da gran tempo.

7 Mi ha costruito un muro tutt'intorno,
  non posso più uscire; ha reso pesanti le mie catene.
8 Anche se grido e invoco aiuto,
  egli soffoca la mia preghiera.
9 Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra,
  ha ostruito i miei sentieri.

10 Era per me un orso in agguato,
  un leone in luoghi nascosti.
11 Seminando di spine la mia via, mi ha lacerato,
  mi ha reso desolato.
12 Ha teso l'arco, mi ha posto
  come bersaglio alle sue saette.

13 Ha conficcato nei miei reni
  le frecce della sua faretra.
14 Sono diventato lo scherno di tutti i popoli,
  la loro beffarda canzone tutto il giorno.
15 Mi ha saziato con erbe amare,
  mi ha dissetato con assenzio.

16 Ha spezzato i miei denti con la ghiaia,
  mi ha steso nella polvere.
17 Sono rimasto lontano dalla pace,
  ho dimenticato il benessere.
18 E dico: "È scomparsa la mia gloria,
  la speranza che mi veniva dal Signore".

19 Il ricordo della mia miseria e del mio vagare
  è come assenzio e veleno.
20 Ben se ne ricorda la mia anima
  e si accascia dentro di me.
21 Questo intendo richiamare al mio cuore,
  e per questo voglio riprendere speranza.

22 Le grazie del Signore non sono finite,
  non sono esaurite le sue misericordie.
23 Si rinnovano ogni mattina,
  grande è la sua fedeltà.
24 "Mia parte è il Signore - io esclamo -,
  per questo in lui spero".

25 Buono è il Signore con chi spera in lui,
  con colui che lo cerca.
26 È bene aspettare in silenzio
  la salvezza del Signore.
27 È bene per l'uomo portare
  un giogo nella sua giovinezza.

28 Sieda costui solitario e resti in silenzio,
  poiché egli glielo impone.
29 Ponga nella polvere la bocca,
  forse c'è ancora speranza.
30 Porga a chi lo percuote la sua guancia,
  si sazi di umiliazioni.

31 Poiché il Signore
  non respinge per sempre.
32 Ma, se affligge, avrà anche pietà
  secondo il suo grande amore.
33 Poiché contro il suo desiderio egli umilia
  e affligge i figli dell'uomo.

34 Schiacciano sotto i loro piedi
  tutti i prigionieri del paese.
35 Ledono i diritti di un uomo   davanti al volto dell'Altissimo.
36 Opprimono un altro in una causa.
  Forse il Signore non vede tutto questo?

37 Chi mai ha parlato e la sua parola si è avverata,
  senza che il Signore lo avesse comandato?
38 Dalla bocca dell'Altissimo non procedono forse
  le sventure e il bene?
39 Perché si rammarica un essere vivente,
  un uomo, per i castighi dei suoi peccati?

Commento

La presenza di Dio

Il cuore del profeta ha un grande bisogno di ristoro. Nel guardare la devastazione di Gerusalemme, Geremia è circondato dalla sofferenza più spaventosa. Ovunque attorno a sé vede distruzione. Il popolo muore di fame. La situazione ha raggiunto un punto tale che le donne potrebbero essere così disperate da mangiare i propri figli (2,20).

La sofferenza non è solo intorno a Geremia. È anche nel suo cuore e nella sua anima. Scrive: "Si sono consunti per le lacrime i miei occhi, le mie viscere sono sconvolte; si riversa per terra la mia bile" (v.11). Il suo cuore è trafitto (3,13). Si sente assediato e circondato da "veleno ed affanno" (v. 5). Dimora nelle tenebre (v.6).

Si sente lasciato solo, "desolato" (v.11). Viene deriso e schernito (v.14). Si sente "lontano dalla pace" (v.17).

A volte anche a noi, come Geremia, pensiamo che le nostre preghiere non vengano ascoltate: "Anche se grido e invoco aiuto, egli soffoca la mia preghiera. Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri" (vv.8-9).

In situazioni come questa, l'unica risposta è "la presenza del Signore". Scrive: "Àlzati, grida nella notte, quando cominciano i turni di sentinella, effondi come acqua il tuo cuore, davanti al volto del Signore" (2,19).

Continua: "Ben se ne ricorda la mia anima
e si accascia dentro di me.
Questo intendo richiamare al mio cuore,
e per questo voglio riprendere speranza.
Le grazie del Signore non sono finite,
non sono esaurite le sue misericordie.
Si rinnovano ogni mattina,
grande è la sua fedeltà.
'Mia parte è il Signore - io esclamo -,
per questo in lui spero'.
Buono è il Signore con chi spera in lui,
con colui che lo cerca.
Ma, se affligge, avrà anche pietà
secondo il suo grande amore" (3,20-25.32).

I tempi di ristoro vengono dalla "presenza del Signore" (Atti 3,19, AMP). Ogni giorno possiamo ricevere questo refrigerio.

La misericordia di Dio è rinnovata ogni mattina. Ogni giorno possiamo ricominciare da capo. Ogni giorno possiamo cercarlo, aspettarlo in silenzio, sperare in lui ed essere rinfrescati dalla sua presenza.

E nel renderci conto di quanto Dio ci ha perdonato e di quanto la sua misericordia è grande, sarà piu facile per noi perdonare coloro che ci hanno ferito ed estendere la misericordia di Dio su tutti loro.

Non si tratta solo di parole di incoraggiamento vuote o superficiali. Sono reali ed efficaci in tutte le situazioni di sofferenza e di lotte esterne ed interne. Aggrapparsi alla bontà e all'amore di Dio è sempre possibile: "Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie" (Lamentazioni 3,22).

Qui vediamo un accenno a come questo amore sarebbe stato reso possibile. Il profeta scrive: "Porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni" (v.30). A chi lo colpiva, Gesù ha offerto la sua guancia (Giovanni 19,3; vedi anche Matteo 5,39) e ha portato la nostra vergogna sulla croce. È il sangue di Cristo che ci purifica da ogni peccato (1 Giovanni 1,9) e attraverso la sua morte possiamo essere perdonati, purificati, rigenerati e rinfrescati nel cuore e nell'anima ogni giorno.

Preghiera

Signore, oggi desidero rivolgerti il mio cuore. Rigenerami con la tua presenza. Grazie per la tua grande fedeltà e per la tua inesauribile compassione, resa possibile a me attraverso Gesù Cristo.

La moglie di Nicky dice

Lamentazioni 3,22-23

Qualunque cosa stiamo attraversando, possiamo sempre trarre conforto da questi versetti. "Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà".

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Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Jim Bakker, I Was Wrong (Thomas Nelson, 2010), pp.282–284.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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