Giorno 306

Fissare i nostri pensieri su Gesù

Sapienziali Salmi 119,137-144
Nuovo Testamento Ebrei 3,1-19
Antico Testamento Gioele 1,1-2,17

Introduzione

Qual è il personaggio secondo te più grande della storia della tua nazione? In Inghilterra, molte persone oggi direbbero: Winston Churchill. In America, probabilmente George Washington o Abramo Lincoln. Ai tempi di Gesù, per molti ebrei sarebbe stato "Mosè". Mosè era il personaggio più importante della storia del popolo di Dio, colui che li aveva liberati dalla schiavitù ed aveva dato loro la Legge.

L'autore della Lettera agli Ebrei spiega che Gesù è ben più grande di Mosè. Dice che Mosè è grande, ma Gesù lo è molto di più. Gesù è "sommo sacerdote della fede che noi professiamo" (Ebrei 3,1, MSG); "Egli è stato giudicato degno di una gloria tanto maggiore quanto l'onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa" (v.3). Se "Mosè fu degno di fede in tutta la sua casa come servitore" (v.5), "Cristo, invece, lo fu come figlio, posto sopra la sua casa" (v.6).

Nei brani di oggi si parlerà di problemi e di angosce, di tempi di prova, di flagelli e tribolazioni. Scopriremo che il segreto per affrontare tutto questo è prestare "attenzione a Gesù" (v.1), fissando i nostri pensieri su di lui.

Sapienziali

Salmi 119,137-144

Sade

137 Tu sei giusto, Signore,
  e retto nei tuoi giudizi.
138 Con giustizia hai promulgato i tuoi insegnamenti
  e con grande fedeltà.
139 Uno zelo ardente mi consuma,
  perché i miei avversari dimenticano le tue parole.
140 Limpida e pura è la tua promessa
  e il tuo servo la ama.
141 Io sono piccolo e disprezzato:
  non dimentico i tuoi precetti.
142 La tua giustizia è giustizia eterna
  e la tua legge è verità.
143 Angoscia e affanno mi hanno colto:
  i tuoi comandi sono la mia delizia.
144 Giustizia eterna sono i tuoi insegnamenti:
  fammi comprendere e avrò la vita.

Commento

Problemi e angosce

Nella vita ognuno di noi incontra problemi e angosce. A volte si tratta di situazioni che riguardano noi, altre volte un membro della nostra famiglia, un amico intimo, o qualcosa che ha a che fare con il nostro lavoro o ministero.

Rick Warren ha detto che una volta pensava che la vita fosse un susseguirsi di battaglie e di benedizioni. Ma poi ha capito che in realtà la vita si svolge su due binari: uno di benedizioni, l'altro di battaglie. I due binari scorrono parallelamente.

Anche il salmista sta attraversando momenti di grande battaglia. Dice: "Angoscia e affanno mi hanno colto" (v.143a).

Ma in questi momenti, come reagire? La risposta del salmista è continuare a confidare nel Signore. Continuare a credere che le parole di Dio sono affidabili (v.138): "Il tuo servo le ama... i tuoi comandi sono la mia delizia" (vv.140.143).

Il salmista ci invita a fissare i nostri pensieri sul Signore: "Tu sei giusto, Signore" (v.137a). La grande rivelazione del Nuovo Testamento è che "Gesù è il Signore" (Romani 10,9). È su di lui che dobbiamo fissare i nostri pensieri.

Preghiera

Signore, grazie perché nei momenti di difficoltà e di angoscia posso fissare i miei pensieri su di te e confidare nelle tue promesse.

Nuovo Testamento

Ebrei 3,1-19

Gesù è superiore a Mosè

3 Perciò, fratelli santi, voi che siete partecipi di una vocazione celeste, prestate attenzione a Gesù, l'apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo, 2 il quale è degno di fede per colui che l'ha costituito tale, come lo fu anche Mosè in tutta la sua casa. 3 Ma, in confronto a Mosè, egli è stato giudicato degno di una gloria tanto maggiore quanto l'onore del costruttore della casa supera quello della casa stessa. 4 Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio. 5 In verità Mosè fu degno di fede in tutta la sua casa come servitore, per dare testimonianza di ciò che doveva essere annunciato più tardi. 6 Cristo, invece, lo fu come figlio, posto sopra la sua casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo.

La parola di Dio giudica gli uomini

7 Per questo, come dice lo Spirito Santo:

  Oggi, se udite la sua voce,
   8 non indurite i vostri cuori
  come nel giorno della ribellione,
   il giorno della tentazione nel deserto,
  9 dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova,
   pur avendo visto per quarant'anni le mie opere.
  10 Perciò mi disgustai di quella generazione
   e dissi: hanno sempre il cuore sviato.
   Non hanno conosciuto le mie vie.
  11 Così ho giurato nella mia ira:
   non entreranno nel mio riposo.

12 Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. 13 Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. 14 Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda fino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall'inizio. 15 Quando si dice:

  Oggi, se udite la sua voce,
   non indurite i vostri cuori
   come nel giorno della ribellione,

16 chi furono quelli che, dopo aver udito la sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall'Egitto sotto la guida di Mosè? 17 E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant'anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto? 18 E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto? 19 E noi vediamo che non poterono entrarvi a causa della loro mancanza di fede.

Commento

Tempi di prova

I tempi di prova fanno parte della vita. Ma anche la fede ha bisogno di essere provata. In questi momenti, la sfida è rimanere fedeli a Dio, non indurire il nostro cuore, ma tenerlo aperto a lui con fiducia, malgrado le difficoltà, le tentazioni e i dubbi.

Ogni volta che nei momenti di prova siamo tentati di fare qualcosa di sbagliato, ma decidiamo di fare qualcosa di giusto, cresciamo spiritualmente, in sapienza, fortezza e fede.

La vita di Mosè è un grande esempio di fede (v.2), ma quella di Gesù lo è ancora di più. Gesù è l'esempio supremo di fede perfetta. Gesù ha vissuto anni di preparazione ed è stato provato da grandi tentazioni. In ogni suo passo è stato "degno di fede per colui che l'ha costituito tale" (v.2, MSG).

Questa lettera è stata scritta ad un popolo che stava attraversando tempi di prova e di persecuzione. È stata scritta per incoraggiarli a conservare "la libertà e la speranza" (v.6), a trarre ispirazione dall'esempio di Gesù e a prestargli attenzione (v.1).

Nel citare il Salmo 95 (vv.7-11), l’autore non dice: "Come disse lo Spirito Santo", ma: "Come dice lo Spirito Santo" (v.7). Crede fermamente che lo Spirito Santo continui a parlare anche oggi attraverso le Scritture. Ogni volta che leggiamo la Bibbia, siamo invitati ad aspettarci che lo Spirito Santo ci parlerà oggi.

Dopo lo straordinario evento della liberazione dalla schiavitù in Egitto, il popolo di Dio deve affrontare 40 anni di dura prova nel deserto (v.17). Nel tempo della prova siamo chiamati a stare in guardia: "Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno... perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato" (vv.12-13).

Uno degli antidoti al rischio di perdere la fede è la comunità. Il salmista dice loro "Esortatevi... a vicenda ogni giorno" (v.13). Questa è la ragione per cui è così importante far parte della comunità Cristiana, condividere il nostro tempo con altri Cristiani, incoraggiarci gli uni gli altri e crescere insieme nella fede.

Nella lettera troviamo le parole: "Sedotto dal peccato". Il peccato è seduzione. Se non lo fosse, non ci cadremmo facilmente. Spesso il peccato ha un'apparenza ingannevole. Diciamo: "Non è un vero peccato... che male c'è..." Ma poi, quando cadiamo nel peccato, il male esce fuori, la coscienza brucia ed il cuore si gela.

La radice del peccato è nella mancanza di fede. Fin dal Giardino dell'Eden, la seduzione del peccato ci ha spinti a dubitare di Dio, della sua bontà, del suo amore per noi e della sua parola: "È vero che Dio ha detto?" (Genesi 3,1), "Non morirete affatto!" (3,4). Succede sempre così: prima diamo ascolto ad una menzogna riguardo a Dio e poi mangiamo un frutto proibito. Se credessimo veramente nell'amore di Dio per noi, nella sua bontà e nella sua parola, non cadremmo così facilmente nella seduzione del peccato.

A causa della mancanza di fede, il popolo di Dio non entra nel suo riposo, come aveva lungamente atteso. Hanno perso la fiducia in Dio. Sono "senza fede" (Ebrei 3,12). "Non sarebbero entrati nel suo riposo... non poterono entrarvi a causa della loro mancanza di fede" (v.19). Quando non ci affidiamo a Dio, perdiamo la sua pace. Per questo siamo invitati a trovare la pace tenendo fissi tutti i nostri pensieri su Gesù, affidandoci a lui ed ascoltando lui, che continua a parlarci attraverso le Scritture.

Preghiera

Signore, aiutami oggi a fissare i miei pensieri su Gesù. Aiutami a vivere non nella paura e nell'incredulità, ma nella fiducia e nella pace.

Antico Testamento

Gioele 1,1-2,17

1 Parola del Signore, rivolta a Gioele, figlio di Petuèl.

Invasione di cavallette

  2 Udite questo, anziani,
   porgete l'orecchio, voi tutti abitanti della regione.
  Accadde mai cosa simile ai giorni vostri
   o ai giorni dei vostri padri?
  3 Raccontatelo ai vostri figli,
   e i vostri figli ai loro figli,
   e i loro figli alla generazione seguente.
 4 Quello che ha lasciato la cavalletta
   l'ha divorato la locusta;
  quello che ha lasciato la locusta
   l'ha divorato il bruco;
  quello che ha lasciato il bruco
   l'ha divorato il grillo.

  5 Svegliatevi, ubriachi, e piangete,
   voi tutti che bevete vino, urlate
  per il vino nuovo
   che vi è tolto di bocca.
  6 Poiché è venuta contro il mio paese
   una nazione potente e innumerevole,
  che ha denti di leone,
   mascelle di leonessa.
  7 Ha fatto delle mie viti una desolazione
   e tronconi delle piante di fico;
 ha tutto scortecciato
   e abbandonato,
   i loro rami appaiono bianchi.

  8 Laméntati come una vergine che si è cinta di sacco per il lutto
   e piange per lo sposo della sua giovinezza.
  9 Sono scomparse offerta e libagione
   dalla casa del Signore;
  fanno lutto i sacerdoti,
   ministri del Signore.
  10 Devastata è la campagna,
   è in lutto la terra,
  perché il grano è devastato,
   è venuto a mancare il vino nuovo,
   è esaurito l'olio.

  11 Restate confusi, contadini,
   alzate lamenti, vignaioli,
  per il grano e per l'orzo,
   perché il raccolto dei campi è perduto.
  12 La vite è diventata secca,
   il fico inaridito,
  il melograno, la palma, il melo,
   tutti gli alberi dei campi sono secchi,
  è venuta a mancare
   la gioia tra i figli dell'uomo.

Penitenza, lamento e supplica

  13 Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti,
   urlate, ministri dell'altare,
  venite, vegliate vestiti di sacco,
   ministri del mio Dio,
  perché priva d'offerta e libagione
   è la casa del vostro Dio.
  14 Proclamate un solenne digiuno,
   convocate una riunione sacra,
  radunate gli anziani
   e tutti gli abitanti della regione
  nella casa del Signore, vostro Dio,
   e gridate al Signore:

  15 "Ahimè, quel giorno!
   È infatti vicino il giorno del Signore
   e viene come una devastazione dall'Onnipotente.

  16 Non è forse scomparso il cibo
   davanti ai nostri occhi
  e la letizia e la gioia
   dalla casa del nostro Dio?".
  17 Sono marciti i semi
   sotto le loro zolle,
  i granai sono vuoti,
   distrutti i magazzini,
   perché è venuto a mancare il grano.
  18 Come geme il bestiame!
   Vanno errando le mandrie dei buoi,
  perché non hanno più pascoli;
   anche le greggi di pecore vanno in rovina.

  19 A te, Signore, io grido,
   perché il fuoco ha divorato i pascoli della steppa
   e la fiamma ha bruciato tutti gli alberi della campagna.
  20 Anche gli animali selvatici sospirano a te,
   perché sono secchi i corsi d'acqua
   e il fuoco ha divorato i pascoli della steppa.

Il giorno del Signore

  2 Suonate il corno in Sion
   e date l'allarme sul mio santo monte!

  Tremino tutti gli abitanti della regione
   perché viene il giorno del Signore,
  perché è vicino,
   2 giorno di tenebra e di oscurità,
   giorno di nube e di caligine.
  Come l'aurora, un popolo grande
   e forte si spande sui monti:
  come questo non ce n'è stato mai
   e non ce ne sarà dopo, per gli anni futuri, di età in età.

3 Davanti a lui un fuoco divora
   e dietro a lui brucia una fiamma.
  Come il giardino dell'Eden è la terra davanti a lui
  e dietro a lui è un deserto desolato,
   niente si salva davanti a lui.
  4 Il suo aspetto è quello di cavalli,
   anzi come destrieri che corrono;
  5 come fragore di carri
   che balzano sulla cima dei monti,
  come crepitìo di fiamma avvampante che brucia la stoppia,
   come un popolo forte schierato a battaglia.

  6 Davanti a lui tremano i popoli,
   tutti i volti impallidiscono.
  7 Corrono come prodi,
   come guerrieri che scalano le mura;
  ognuno procede per la propria strada,
   e non perde la sua direzione.
  8 Nessuno intralcia l'altro,
   ognuno va per la propria via.
  Si gettano fra i dardi,
   ma non rompono le file.
  9 Piombano sulla città,
   si precipitano sulle mura,
  salgono sulle case,
   entrano dalle finestre come ladri.

  10 Davanti a lui la terra trema,
   il cielo si scuote,
  il sole, la luna si oscurano
   e le stelle cessano di brillare.
  11 Il Signore fa udire la sua voce
   dinanzi alla sua schiera:
  molto grande è il suo esercito,
   potente nell'eseguire i suoi ordini!
  Grande è il giorno del Signore,
   davvero terribile: chi potrà sostenerlo?

Invito alla conversione e liturgia penitenziale

  12 "Or dunque - oracolo del Signore -,
   ritornate a me con tutto il cuore,
   con digiuni, con pianti e lamenti.

  13 Laceratevi il cuore
   e non le vesti,
  ritornate al Signore, vostro Dio,
   perché egli è misericordioso e pietoso,
  lento all'ira, di grande amore,
   pronto a ravvedersi riguardo al male".
  14 Chi sa che non cambi e si ravveda
   e lasci dietro a sé una benedizione?
  Offerta e libagione
   per il Signore, vostro Dio.

  15 Suonate il corno in Sion,
   proclamate un solenne digiuno,
   convocate una riunione sacra.
  16 Radunate il popolo,
   indite un'assemblea solenne,
  chiamate i vecchi,
   riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
  esca lo sposo dalla sua camera
   e la sposa dal suo talamo.
  17 Tra il vestibolo e l'altare piangano
   i sacerdoti, ministri del Signore,e dicano:
  "Perdona, Signore, al tuo popolo
   e non esporre la tua eredità al ludibrio
   e alla derisione delle genti".
  Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
   "Dov'è il loro Dio?".

Commento

Quando il disastro colpisce

Eugene Peterson ha detto: "Quando il disastro colpisce, si rischia di non capire la volontà di Dio. Ci sono momenti, a volte inattesi, in cui ci troviamo ad affrontare situazioni molto difficili: la malattia o la morte di qualcuno dei nostri cari, gravi crisi politiche, disordini sociali, seri problemi personali, incertezze economiche, epidemie, devastazioni o catastrofi naturali. In questi momenti drammatici, è compito del profeta alzarsi e parlare di Dio e della sua presenza in tali situazioni".

Il profeta Gioele descrive un tempo di grave disastro: la grande devastazione a causa delle locuste. Si riferisce ad un avvenimento realmente accaduto o forse ad una visione. Nel 915 avanti Cristo ci fu effettivamente un'invasione di locuste a Gerusalemme. La devastazione fu incredibile.

L'esercito di locuste, se non combattuto con strumenti appropriati, che a quei tempi non esistevano, è come un'onda inarrestabile ed invincibile. Distrugge le viti, devasta le coltivazioni e, di conseguenza, annienta i raccolti. Il bestiame non ha di che nutrirsi. Le locuste arrivano ed investono tutto come un tornado.

"Ahimè, quel giorno! È infatti vicino il giorno del Signore e viene come devastazione dall'Onnipotente" (1,15, MSG). L'immagine dell'invasione di locuste è ripresa nel libro dell'Apocalisse ed usata per descrivere le sofferenze che avverranno nel tempo del giudizio finale (Apocalisse 9,7-11).

Per descrivere il giudizio imminente, lo stesso Gesù usa l'immagine descritta in Gioele - capitolo 2: "Il sole, la luna si oscurano e le stelle cessano di brillare" (Gioele 2,10; Matteo 24,29).

La domanda è: come rispondere ad avvenimenti come questi? Dio non gradisce scuse timide, ci chiede un vero pentimento:

"Or dunque -
  oracolo del Signore -,
ritornate a me con tutto il cuore,
  con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
  ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
  lento all'ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male" (Gioele 2,12-13, MSG).

Nelle profezie che annunciano il giudizio di Dio c'è una speranza. Ogni volta che ritorniamo al Signore, nostro Dio, e cerchiamo davvero il suo perdono, non abbiamo più nulla da temere e nemmeno il giudizio finale.

Nel Nuovo Testamento, anche Paolo usa questa immagine per descrivere come Gesù ha sconfitto la morte, rendendo possibile la nostra redenzione: "In un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Essa infatti suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati... La morte è stata inghiottita... Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!" (1 Corinzi 15,52-57)

Preghiera

Padre, tu sei tenero, compassionevole, gentile e misericordioso. Nell'attendere con fiducia il giorno del ritorno di Gesù, aiutami a fissare i miei pensieri su di lui.

La moglie di Nicky dice

Ebrei 3,1

"Prestate attenzione a Gesù" mantenendo fissi i vostri pensieri su di lui solo.

Mantenere fissi i miei pensieri è per me un po' come domare una tigre. La mia mente è perennemente distratta. "Mantenere fissi" i miei pensieri significa impegnarmi a mettere da parte la mia lista delle cose da fare e poi tentare altrettanto seriamente di ascoltare quel "sussurro". Il sussurro di Dio.

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Eugene Peterson, The Message, 'Introduction to Joel', (NavPress, 1993), p.1225.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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