Giorno 316

Perseverare

Sapienziali Salmi 123,1-4
Nuovo Testamento Ebrei 10,19-39
Antico Testamento Ezechiele 21,1-22,22

Introduzione

Maryam e Marziyeh furono arrestate in Iran nel 2009 con l'accusa di essere cristiane. Furono bendate e interrogate. Durante il periodo di detenzione, si ammalarono. Il giorno del processo, il procuratore Haddad chiese alle due donne se fossero cristiane. Risposero: "Amiamo Gesù". Hadad disse: "Non avete risposto alla domanda". "Sì, siamo cristiane" dissero loro.

Haddad chiese se intendessero rinnegare questa fede, ma loro dissero: "Non abbiamo intenzione di rinnegare". "Dovreste farlo" disse lui, "sia a voce, che per iscritto". Ma Maryam e Marziyeh risposero: "Non lo faremo".

Haddad comandò che venissero riportate in prigione e disse loro di riflettere bene sulle conseguenze delle loro scelte e di tornare quando fossero pronte a ritrattare. Ma loro risposero: "Abbiamo già riflettuto e deciso".

L'autore di Ebrei scrive ai cristiani sotto persecuzione. Dice: "Dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa" (Ebrei 10,32). Come Maryam e Marziyeh, hanno dovuto sopportare persecuzioni e processi (Maryam e Marziyeh oggi sono libere. Le abbiamo intervistate in occasione della produzione della serie Alpha Film).

La volontà di perseverare è spesso ciò che determina il successo o il fallimento. Sia nell'apprendimento di una nuova abilità o di uno sport, sia nel raggiungimento del successo a scuola o al lavoro, la perseveranza è importante. È stato detto: "Osservate il francobollo: la sua utilità dipende dalla capacità di aderire ad una cosa finché non raggiunge l'obiettivo". La "perseveranza" è anche una chiave della vita cristiana. Se desideriamo imparare a leggere la Bibbia, a pregare, a resistere al male o altro, dovremmo imparare a perseverare. L'autore di Ebrei incoraggia i suoi lettori a non abbandonare, ma a perseverare (vv.34-39, MSG).

Sapienziali

Salmi 123,1-4

Salmo 123

1 Canto delle salite. Di Davide.

  A te alzo i miei occhi,
   a te che siedi nei cieli.
  2 Ecco, come gli occhi dei servi
   alla mano dei loro padroni,
  come gli occhi di una schiava
   alla mano della sua padrona,
  così i nostri occhi al Signore nostro Dio,
   finché abbia pietà di noi.

  3 Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
   siamo già troppo sazi di disprezzo,
  4 troppo sazi noi siamo
   dello scherno dei gaudenti,
   del disprezzo dei superbi.

Commento

Cercare l'aiuto di Dio

"I nostri occhi al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi" (v.2, MSG). Come il salmista, anche noi dovremmo sempre attendere pazientemente l'aiuto di Dio e resistere di fronte all'opposizione: "Siamo già troppo sazi di disprezzo, troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti, del disprezzo dei superbi" (vv.3b-4).

La sua risposta a questa opposizione è rivolgere la sua attenzione a Dio. Scrive: "A te alzo i miei occhi... i nostri occhi al Signore nostro Dio" (vv.1-2). Questa attenzione si basa sul riconoscimento di chi è Dio: "A te che siedi nei cieli" (v.1) e anche sulla sua relazione con Dio.

Dio è "il Signore nostro Dio". Dovremmo sempre guardare a lui per ricevere aiuto: "Come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni, come gli occhi di una schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi" (vv.2-3, MSG).

Preghiera

Signore, qualunque cosa accada, aiutami a resistere, a perseverare e a tenere gli occhi fissi su di te.

Nuovo Testamento

Ebrei 10,19-39

Una fede coerente

19 Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, 20 via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, 21 e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, 22 accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. 23 Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso. 24 Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. 25 Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore.

26 Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, 27 ma soltanto una terribile attesa del giudizio e la vampa di un fuoco che dovrà divorare i ribelli. 28 Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. 29 Di quanto peggiore castigo pensate che sarà giudicato meritevole chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dell'alleanza, dal quale è stato santificato, e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? 30 Conosciamo infatti colui che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. 31 È terribile cadere nelle mani del Dio vivente!

32 Richiamate alla memoria quei primi giorni: dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa, 33 ora esposti pubblicamente a insulti e persecuzioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 34 Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di essere derubati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e duraturi. 35 Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa.

36 Avete solo bisogno di perseveranza, perché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso. 37 Ancora un poco,

  infatti, un poco appena,
   e colui che deve venire,
   verrà e non tarderà.

  38 Il mio giusto per fede vivrà;
   ma se cede, non porrò
   in lui il mio amore.

39 Noi però non siamo di quelli che cedono, per la propria rovina, ma uomini di fede per la salvezza della nostra anima.

Commento

Rimanere al proprio posto

I cristiani perseguitati per la loro fede in tutto il mondo sono oggi milioni. La lettera agli Ebrei è stata scritta ai cristiani a quel tempo oggetto di persecuzione (probabilmente a Roma per mano di Nerone). Uno degli scopi di questa lettera è incoraggiarli a perseverare. Terminata la sua esposizione dottrinale, l'autore inizia un prolungato appello alla perseveranza. Fornisce ragioni, incentivi e incoraggiamenti a perseverare.

  1. Possiamo essere fiduciosi

    Siamo chiamati a perseverare grazie a ciò che Cristo ha fatto e fa per noi. Abbiamo una nuova libertà, forza e fiducia. "Abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne" (vv.19-20, MSG).

  2. Non siamo soli

    Dobbiamo perseverare e aiutarci reciprocamente. Quando l'autore ci esorta a mantenere "senza vacillare la professione della nostra speranza" (v.23), lo fa nel contesto della comunità. Ci incoraggia a riunirci spesso: "Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore" (vv.24-25).

  3. Questo è davvero importante

    Mette in guardia dal continuare a peccare volontariamente (v.26). Questo significa peccare da "ribelli". Avverte di "una terribile attesa del giudizio e la vampa di un fuoco... chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dell'alleanza... Io darò la retribuzione!... Il Signore giudicherà il suo popolo" (vv.26-31, MSG).

    Questa frase viene spesso applicata a persone al di fuori della Chiesa, ma in realtà è stata scritta nel contesto del Signore che giudica il suo stesso popolo. Non riguarda i suoi lettori che sono caduti. Ricorda loro il tempo in cui "avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa" (v.32).

  4. La ricompensa è grande

    L'autore incoraggia i cristiani a richiamare alla "memoria quei primi giorni". Dice: "Dopo aver ricevuto la luce di Cristo, avete dovuto sopportare una lotta grande e penosa, ora esposti pubblicamente a insulti e persecuzioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di essere derubati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e duraturi" (vv.32-34, MSG).

  5. Essere pazienti

    La vita è lunga e allo stesso tempo è breve. Da un lato, la vita è lunga. Nel corso di una vita ci saranno prove, tentativi e difficoltà che richiederanno capacità di resistenza, pazienza, sopportazione e perseveranza: "Avete solo bisogno di perseveranza, perché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso" (v.36, NLT).

    Da un altro, la vita è breve. In breve tempo, o saremo morti o Gesù sarà tornato:

\t\t   "Ancora un poco, infatti, un poco appena,
\t\t   e colui che deve venire, verrà e non tarderà" (v.37, NLT).

L'autore ha piena fiducia nella perseveranza dei suoi lettori: "Noi però non siamo di quelli che cedono, per la propria rovina, ma uomini di fede per la salvezza della nostra anima" (v.39).

Preghiera

Signore, aiutami a perseverare e a incoraggiare gli altri verso l'amore e le opere buone.

Antico Testamento

Ezechiele 21,1-22,22

Profezia contro il sud

21 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2 "Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla regione australe, e profetizza contro la selva del mezzogiorno. 3 Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore. Dice il Signore Dio: Ecco, io accenderò in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e secco: la fiamma ardente non si spegnerà e tutto ciò che si vede sarà bruciato dal mezzogiorno al settentrione.

4 Ogni vivente vedrà che io, il Signore, l'ho accesa e non si spegnerà".

Babilonia come spada del giudizio di Dio

5 Io dissi: "Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: "Non è forse costui uno che parla per enigmi?"". 6 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 7 "Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari, profetizza contro la terra d'Israele. 8 Tu riferirai alla terra d'Israele: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò in te il giusto e il peccatore. 9 Se ucciderò in te il giusto e il peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro ogni mortale, dal mezzogiorno al settentrione.

10 Così ogni vivente saprà che io, il Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrerà nel fodero. 11 Tu, figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con i fianchi spezzati e pieno d'amarezza. 12 Quando ti domanderanno: "Perché piangi?", risponderai: Perché è giunta la notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sarà costernato, le ginocchia si scioglieranno in acqua. Ecco è giunta e si compie". Oracolo del Signore Dio.

13 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 14 "Figlio dell'uomo, profetizza e di' loro: Così dice il Signore Dio:

  Spada, spada
   aguzza e affilata,
  15 aguzza per scannare,
   affilata per lampeggiare!

  16 L'ha fatta affilare
   perché la si impugni,
  l'ha aguzzata e affilata
   per darla in mano al massacratore!

17 Grida e laméntati, o figlio dell'uomo, perché essa pesa sul mio popolo, su tutti i prìncipi d'Israele: essi cadranno di spada insieme con il mio popolo. Perciò battiti il fianco, 18 perché è una prova: che cosa accadrebbe se nemmeno ci fosse un bastone sprezzante? Oracolo del Signore Dio.

  19 Tu, o figlio dell'uomo, profetizza
   e batti le mani:
  la spada si raddoppi
   e si triplichi,
  è la spada dei massacri,
   la grande spada del massacro
   che li circonda.
  20 Perché i cuori si struggano
   e si moltiplichino le vittime,
  ho messo a ogni porta
   la punta della spada,
  fatta per lampeggiare,
   affilata per il massacro.
  21 Volgiti a destra,
   volgiti a sinistra,
   ovunque si diriga la tua lama.
  22 Anch'io batterò le mani
   e sazierò la mia ira.
  Io, il Signore, ho parlato".

23 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 24 "Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese. Tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella città. 25 Traccia la strada per cui la spada giunga contro Rabbà degli Ammoniti e contro Giuda a Gerusalemme, città fortificata. 26 Infatti il re di Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga i terafìm , osserva il fegato. 27 Nella sua mano destra è uscito il responso: "Gerusalemme", per porre contro di essa gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee. 28 Ma questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro l'iniquità per cui saranno catturati.

29 Perciò così dice il Signore: Poiché voi avete fatto ricordare le vostre iniquità, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire, poiché ve ne vantate, voi resterete presi al laccio.

30 A te, malfattore infame, principe d'Israele, il cui giorno è venuto, al colmo della tua iniquità, 31 così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona; tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò che è alto sarà abbassato. 32 In rovina, in rovina, in rovina ridurrò Gerusalemme e non si rialzerà più, finché non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la darò.

33 Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annuncia: Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Di' dunque:

  La spada, la spada
   è sguainata per la strage,
  è affilata per sterminare,
   per lampeggiare
  34 - mentre tu hai false visioni
   e ti si predicono vaticini bugiardi -,
  per essere messa alla gola
   dei malfattori infami,
  il cui giorno è venuto,
   al colmo della loro iniquità.

  35 Rimettila nel fodero.
   Nel luogo stesso in cui tu fosti creato,
  nella terra stessa in cui sei nato,
   io ti giudicherò;
  36 rovescerò su di te il mio sdegno,
   contro di te soffierò nel fuoco della mia ira
  e ti abbandonerò in mano di uomini violenti,
   portatori di distruzione.
  37 Sarai preda del fuoco,
   la terra sarà intrisa del tuo sangue;
  non ti si ricorderà più
   perché io, il Signore, ho parlato".

Delitti di Gerusalemme

22 Mi fu rivolta questa parola del Signore:

2 "Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la città sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. 3 Tu riferirai: Così dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perché giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi! 4 Per il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei giunta al termine dei tuoi anni. Ti renderò perciò l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta la terra. 5 I vicini e i lontani si faranno beffe di te, o città disonorata e piena di disordini.

6 Ecco in te i prìncipi d'Israele, ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere sangue. 7 In te si disprezzano il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si opprimono l'orfano e la vedova. 8 Hai disprezzato le mie cose sante, hai profanato i miei sabati. 9 Vi sono in te calunniatori che versano il sangue. C'è in te chi banchetta sui monti e chi commette scelleratezze. 10 In te si scopre la nudità del proprio padre, in te si vìola la donna in stato di mestruazione. 11 Uno reca oltraggio alla donna del prossimo, l'altro contamina con incesto la nuora, altri vìola la sorella, figlia del padre. 12 In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura, spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del Signore Dio.

13 Ecco, io batto le mani per le frodi che hai commesso e per il sangue che è versato in mezzo a te. 14 Reggerà il tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni che io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo farò: 15 ti disperderò fra le nazioni e ti disseminerò in paesi stranieri, ti purificherò della tua immondezza; 16 in te sarò profanato di fronte alle nazioni e tu saprai che io sono il Signore".

17 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 18 "Figlio dell'uomo, la casa d'Israele si è cambiata in scoria per me; sono tutti bronzo, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di argento. 19 Perciò così dice il Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in scoria, io vi radunerò dentro Gerusalemme. 20 Come si mettono insieme argento, bronzo, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e si soffia nel fuoco per fonderli, così io, con ira e con sdegno, vi metterò tutti insieme e vi farò fondere; 21 vi radunerò, contro di voi soffierò nel fuoco del mio sdegno e vi fonderò in mezzo alla città. 22 Come si fonde l'argento nel crogiuolo, così sarete fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno contro di voi".

Commento

Affrontare il male

Personalmente, trovo che il confronto non sia mai facile, ma a volte è necessario. A Ezechiele viene detto di affrontare il male (22,2).

È stato chiamato a predicare e a profetizzare. Il suo compito non è facile. Il messaggio che deve trasmettere è difficile e controcorrente. Eppure persevera. Non si arrende. Non molla. Continua a predicare. La parola del Signore gli giunge di volta in volta e lui la proclama fedelmente.

Dio sa che il suo compito non è facile. Gli dice: "Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la città sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. Tu riferirai: Così dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perché giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi!" (22,2-3)

I peccati di cui parla sono molto gravi: disprezzano i genitori, maltrattano i poveri e gli emarginati (compresi gli immigrati, le vedove e gli orfani), sono avidi e corrotti, commettono abusi sessuali, incesti, stupri ed estorsione (22,7-12).

Dio dice: "Di me ti dimentichi" (v.12). Hanno dimenticato Dio. Anche la società oggi, qui in Occidente, sembra dimenticarsi di Dio. Ovunque attorno vediamo tanto male, a tal punto che è facile pensare che Dio si sia dimenticato di noi. Ma Dio non smette di preoccuparsi per noi. Egli si preoccupa dell'ingiustizia e della sofferenza; per questo si arrabbia con chi infligge sofferenza e si rifiuta di ignorare chi soffre.

In tutto questo vi è inoltre un mandato spirituale. La nostra preoccupazione e compito non è solo di opporci all'ingiustizia, ma anche di riportare le persone a Dio. Il meraviglioso messaggio della seconda metà di Ezechiele (e di tutta la Bibbia) è che questo giudizio non è l'ultima parola. Dio agirà nella grazia per redimere e salvare il suo popolo.

È questa appassionata preoccupazione di Dio per i poveri, gli oppressi e i perduti che ispira Ezechiele e che ha ispirato i cristiani nel corso dei secoli. Il generale William Booth, fondatore della chiesa Salvation Army, è stato un modello di notevole perseveranza. Ha detto: "Fino a quando le donne piangeranno come ora, io combatterò; fino a quando i bambini soffriranno la fame come ora, io combatterò; fino a quando gli uomini andranno in prigione, dentro e fuori, dentro e fuori, io combatterò; fino a quando ci sarà una povera ragazza smarrita per strada, io combatterò; fino a quando rimarrà un'anima oscura senza la luce di Dio, io combatterò, combatterò fino alla fine.

Preghiera

Signore, concedici determinazione per non lasciarci scoraggiare dall'opposizione, dal disprezzo e dallo scherno. Aiutaci a restare saldi, affrontando il male e annunciando fino alla fine la buona notizia di Gesù.

La moglie di Nicky dice

Ebrei 10, versetto 23: "Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso".

Oggi, nel mondo, molte persone soffrono. L'Afghanistan è in subbuglio. In Siria, nello Yemen e in altri luoghi, gli innocenti vengono massacrati, gli ospedali e gli operatori umanitari sono presi di mira, i cristiani sono perseguitati e uccisi. In queste circostanze, mantenere la speranza non è facile!

Forse nel nostro paese le cose vanno meglio, ma tutti affrontiamo delle battaglie. La nostra speranza non è nelle persone o nelle istituzioni. La nostra speranza è nel Signore, che è fedele.

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Riferimenti

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Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Josh Billings, cited in The Salt Lake Herald, 17 May 1895, Untitled filler item, Quote Page 4, Column 1, Salt Lake City, Utah, via Quote Investigator: https://quoteinvestigator.com/2017/12/22/postage/

William Booth, Cyril Barnes (Ed), The Founder Speaks Again (Salvation Army, 1960).

Maryam Rostampour & Marziyeh Amirizadeh with John Perry (Ed), Captive in Iran (Tydale, 2014).

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti. NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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