Come fare la differenza
Introduzione
In un'intervista al Time Magazine, il grande teologo svizzero Karl Barth raccontò di quando ai suoi giovani studenti di teologia era solito consigliare di leggere e interpretare i giornali a partire dalla Bibbia.
Quando leggiamo, guardiamo o ascoltiamo le notizie del mondo è facile scoraggiarsi. A volte sembra che il male trionfi sul bene. I piani dei "malvagi" sembrano avere successo: atti di terrorismo, guerre, povertà e ingiustizie.
Ecco perché ogni giorno abbiamo tutti bisogno di sentire la voce dello Spirito Santo e di ascoltare la Parola di Dio. Nello studiare le Scritture, ci rendiamo conto che, alla fine, il bene trionferà sul male. In ognuno dei brani di oggi scopriremo proprio questo: il bene trionferà sul male. E in questa lotta tra il bene e il male, noi possiamo fare la differenza.
Salmi 140,7-14
7 Io dico al Signore: tu sei il mio Dio;
ascolta, Signore, la voce della mia supplica.
8 Signore Dio, forza che mi salva,
proteggi il mio capo nel giorno della lotta.
9 Non soddisfare, Signore, i desideri dei malvagi,
non favorire le loro trame.
Alzano 10 la testa quelli che mi circondano;
ma la malizia delle loro labbra li sommerga!
11 Piovano su di loro carboni ardenti;
gettali nella fossa e più non si rialzino.
12 L'uomo maldicente non duri sulla terra,
il male insegua l'uomo violento fino alla rovina.
13 So che il Signore difende la causa dei poveri,
il diritto dei bisognosi.
14 Sì, i giusti loderanno il tuo nome,
gli uomini retti abiteranno alla tua presenza.
Commento
Gridare a Dio perché il bene trionfi
In un mondo in cui poveri e bisognosi vengono calpestati, è confortante leggere che "il Signore difende la causa dei poveri, il diritto dei bisognosi" (v.13) e che alla fine "i giusti loderanno il tuo nome, gli uomini retti abiteranno alla tua presenza" (v.14).
Davide è circondato da "malvagi" (v.9, MSG), calunniatori e persone violente (v.12). Alcuni manifestano la loro violenza fisicamente, altri a parole. Sono ugualmente dannosi. In mezzo a tutto questo grida: "Non soddisfare, Signore, i desideri dei malvagi, non favorire le loro trame" (v.9).
Conclude questo salmo con una nota di fiducia: "So che il Signore difende la causa dei poveri, il diritto dei bisognosi. Sì, i giusti loderanno il tuo nome, gli uomini retti abiteranno alla tua presenza" (vv.13-14, MSG).
Preghiera
Signore, io grido: "Tu sei il mio Dio; ascolta… la voce della mia supplica" (v.7). Non lasciare che coloro che calunniano il tuo nome abbiano successo. Grazie perché sei il nostro liberatore e scudo (v.8)
Apocalisse 2,18-3,6
Alla Chiesa di Tiàtira
18 All'angelo della Chiesa che è a Tiàtira scrivi:
"Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. 19 Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime.
20 Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Gezabele, la donna che si dichiara profetessa e seduce i miei servi, insegnando a darsi alla prostituzione e a mangiare carni immolate agli idoli. 21 Io le ho dato tempo per convertirsi, ma lei non vuole convertirsi dalla sua prostituzione. 22 Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si convertiranno dalle opere che ha loro insegnato. 23 Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere.
24 A quegli altri poi di Tiàtira che non seguono questa dottrina e che non hanno conosciuto le profondità di Satana - come le chiamano -, a voi io dico: non vi imporrò un altro peso, 25 ma quello che possedete tenetelo saldo fino a quando verrò.
26 Al vincitore che custodisce sino alla fine le mie opere darò autorità sopra le nazioni: 27 le governerà con scettro di ferro, come vasi di argilla si frantumeranno, 28 con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio; e a lui darò la stella del mattino. 29 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese".
Alla Chiesa di Sardi
3 All'angelo della Chiesa che è a Sardi scrivi:
"Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto. 2 Sii vigilante, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio. 3 Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convèrtiti perché, se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te.
4 Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni. 5 Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. 6 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese".
Commento
Essere una persona che vince il male con il bene
Nel continuare a leggere le parole di Gesù alle sette chiese, osserviamo che la battaglia tra il bene e il male non riguarda solo la Chiesa e il mondo, ma anche l'interno della Chiesa stessa. A coloro che vincono il male, Gesù promette cose straordinarie e meravigliose.
Vivere una vita santa
La chiesa di Tiàtira viene lodata per il suo amore, la sua fede, il suo servizio, la sua perseveranza e la sua crescita personale: "Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime" (2,19).
Tuttavia, Gesù contesta loro la cosiddetta "tolleranza". Oggi la parola "tolleranza" è considerata una grande virtù e viene vista solo in chiave positiva. La tolleranza è una qualità estremamente importante. Ma ci sono dei limiti alla tolleranza e alcune forme di tolleranza che non vanno bene.
Gesù critica la chiesa di Tiàtira per la sua tolleranza nei confronti dell'immoralità sessuale: "Ho da rimproverarti che lasci fare a Gezabele, la donna che si dichiara profetessa e seduce i miei servi, insegnando a darsi alla prostituzione e a mangiare carni immolate agli idoli. Io le ho dato tempo per convertirsi, ma lei non vuole convertirsi dalla sua prostituzione" (vv.20-21).
Viviamo in una cultura satura di sesso, in cui siamo incoraggiati a cercare la "realizzazione sessuale" personale. Riguardo al sesso, la Bibbia ha una visione estremamente bella e positiva. Lo apprezza e lo incoraggia nel giusto contesto, quello di un matrimonio pieno d'amore. Ma tutto ciò che va al di là di questo, come la promiscuità o la pornografia, è visto come distruttivo e non utile. Non sappiamo quale fosse l'immoralità sessuale di Gezabele, ma questi versetti ci ricordano l'importanza della purezza sessuale.
Gesù avverte che se non si pentiranno delle vie di Gezabele, seguirà una "tribolazione" (v.22b). Il Figlio di Dio, "colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente" (v.18), "scruta gli affetti e i pensieri degli uomini" e darà a ciascuno "secondo le sue opere" (v.23).
Le sue parole però non sono solo di condanna, ma anche di invito al "pentimento". A "Gezabele" infatti viene data la possibilità di pentirsi (v.21). Sono parole che ci ricordano che possiamo sempre essere perdonati. La nostra risposta al peccato sessuale non dovrebbe essere mai di disperazione, ma di pentimento e gratitudine.
La Chiesa è chiamata alla santità. Gesù promette: "Al vincitore che custodisce sino alla fine le mie opere darò autorità sopra le nazioni" (v.26). Gesù condividerà la sua autorità con il suo popolo fedele e vincente.
Anche noi condivideremo la sua gloria: "Darò la stella del mattino" (v.28). Se volteremo le spalle alle tenebre del peccato, vedremo la luce della gloria di Dio nel volto di Gesù Cristo. Per quanto grandi siano le nostre attuali difficoltà nella battaglia per la santità, un giorno con questa stella, Gesù, saremo assolutamente ed eternamente soddisfatti.
Essere autentici
Santità non significa essere perfetti. Significa vivere una vita di integrità, che è il contrario dell'ipocrisia. Significa essere veri, onesti e autentici.
L'accusa rivolta alla chiesa di Sardi è di ipocrisia e inautenticità. Il richiamo è alla realtà e all'autenticità. Nella chiesa ci sono alcuni "che non hanno macchiato le loro vesti" (v.3,4a). Essi "cammineranno con [Gesù] in vesti bianche, perché ne sono degni" (v.4b).
Ancora una volta, a coloro che vincono, Gesù promette cose sorprendenti: "Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli" (v.5).
Preghiera
Signore, ti prego di donarmi la sapienza di conoscere i limiti della tolleranza. Aiutami a superare il peccato nella mia vita. Aiutami ad obbedirti e a vincere il male con il bene. Che il mio nome sia iscritto in modo indelebile nel "libro della vita" (v.5).
Ester 1,1-2,18
Sogno premonitore di Mardocheo
1 Dopo queste cose, al tempo di Artaserse - quell'Artaserse che regnava dall'India sopra centoventisette province -, 2 proprio in quel tempo il re Artaserse, che regnava nella città di Susa, 3 l'anno terzo del suo regno fece un banchetto per gli amici e per quelli delle altre nazionalità, per i nobili dei Persiani e i dei Medi e per i prefetti delle province.
4 Dopo aver mostrato loro le ricchezze del suo regno e il fasto attraente della sua ricchezza per centoottanta giorni, 5 quando si compirono i giorni delle nozze, il re fece un banchetto per i rappresentanti delle nazioni che si trovavano nella città, per sei giorni, nella sala della reggia. 6 La sala era adornata con drappi di lino delicato e pregiato, appesi a cordoni di lino color porpora, fissati a ganci d'oro e d'argento, su colonne di marmo pario e di pietra. I divani erano d'oro e d'argento, sopra un pavimento di pietra verde smeraldo e di madreperla e di marmo pario; vi erano inoltre tappeti con ricami variegati e rose disposte in circolo. 7 Per bere c'erano coppe d'oro e d'argento, come pure un piccolo calice di turchese, del valore di trentamila talenti. Il vino era abbondante e dolce e lo stesso re ne beveva. 8 Si poteva bere senza limiti: così infatti aveva voluto il re, ordinando ai camerieri di soddisfare il desiderio suo e degli altri.
9 Anche Vasti, la regina, tenne un banchetto per le donne nella stessa reggia di Artaserse.
10 Il settimo giorno il re, euforico per il vino, ordinò ad Aman, Bazan, Tarra, Borazè, Zatoltà, Abatazà, Tarabà, i sette eunuchi che erano al servizio del re Artaserse, 11 di far venire davanti a lui la regina per intronizzarla, ponendole sul capo il diadema, e per mostrare ai prìncipi e alle nazioni la sua bellezza: era infatti molto bella. 12 Ma la regina Vasti rifiutò di andare con gli eunuchi. Il re ne fu addolorato e irritato
13 e disse ai suoi amici: "Così e così ha parlato Vasti: giudicate, dunque, secondo la legge e il diritto". 14 Si fecero avanti Archeseo e Sarsateo e Maleseàr, prìncipi dei Persiani e dei Medi, che erano più vicini al re e che, primi, sedevano accanto al re,
15 e gli espressero il proprio parere su che cosa si dovesse fare alla regina Vasti, secondo le leggi, perché non aveva eseguito l'ordine datole dal re Artaserse per mezzo degli eunuchi.
16 Mucheo disse in presenza del re e dei prìncipi: "La regina Vasti ha mancato non solo nei confronti del re, ma anche nei confronti di tutti i prìncipi e i capi del re 17 - infatti costui aveva riferito loro le parole della regina e come ella aveva risposto al re - e, come ella ha risposto al re Artaserse, 18 così oggi le altre principesse dei capi dei Persiani e dei Medi, avendo udito ciò che ella ha detto al re, oseranno disprezzare allo stesso modo i loro mariti.
19 Se dunque sembra bene al re, sia emanato un decreto reale, scritto secondo le leggi dei Medi e dei Persiani e irrevocabile, secondo il quale la regina non possa più comparire davanti a lui, e il re conferisca la dignità a una donna migliore di lei. 20 E l'editto emanato dal re sia fatto conoscere nel suo regno e così tutte le donne rispetteranno i loro mariti, dal più povero al più ricco".
21 La proposta piacque al re e ai prìncipi. Il re fece come aveva detto Mucheo: 22 mandò lettere a tutto il regno, a ogni provincia secondo la sua lingua, in modo che i mariti fossero rispettati nelle loro case.
Ester costituita regina
2 Dopo questi fatti, l'ira del re si placò ed egli non si ricordò più di Vasti, avendo presente quello che lei aveva detto e come egli l'aveva ormai condannata. 2 Dissero allora i servi del re: "Si cerchino per il re fanciulle incorrotte e belle. 3 E in tutte le province del suo regno il re dia incarico ai governatori locali perché siano scelte fanciulle vergini e belle; siano portate nella città di Susa, nell'harem, e siano consegnate all'eunuco del re che è il custode delle donne e siano dati loro unguenti e ogni altra cosa necessaria, 4 e la donna che piacerà al re diventi regina al posto di Vasti". La proposta piacque al re, e così si fece.
5 Nella città di Susa c'era un Giudeo di nome Mardocheo, figlio di Giàiro, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino, 6 il quale era stato deportato da Gerusalemme quando fu ridotta in schiavitù da Nabucodònosor, re di Babilonia. 7 Egli aveva una figlia adottiva, figlia di Aminadàb, fratello di suo padre, che si chiamava Ester. Quando erano morti i suoi genitori, egli l'aveva allevata per prenderla in moglie. La fanciulla era bella d'aspetto.
8 E quando il decreto del re fu pubblicato, molte fanciulle furono raccolte nella città di Susa sotto la sorveglianza di Gai; anche Ester fu condotta da Gai, custode delle donne. 9 La fanciulla gli piacque e trovò grazia presso di lui, ed egli si preoccupò di darle gli unguenti e la sua porzione di cibo, oltre alle sette fanciulle assegnate a lei dalla reggia, e usò verso di lei e le sue ancelle un trattamento di favore nell'harem.
10 Ester non disse nulla né del suo popolo né della sua stirpe, perché Mardocheo le aveva ordinato di non dirlo. 11 Mardocheo passeggiava ogni giorno lungo il cortile dell'harem, per vedere che cosa fosse accaduto a Ester.
12 Il momento di andare dal re giungeva per una fanciulla alla fine di dodici mesi, quando terminavano i giorni della preparazione. Il periodo della preparazione si svolgeva così: sei mesi per essere unta con olio di mirra e sei con spezie e unguenti femminili. 13 Allora veniva introdotta dal re, e quello che chiedeva le veniva dato per portarlo con sé dall'harem alla reggia. 14 Vi andava la sera e la mattina seguente passava nel secondo harem, dove Gai, l'eunuco del re, custodiva le donne; nessuna di loro poteva rientrare dal re, se non veniva chiamata per nome.
15 Quando per Ester, figlia di Aminadàb, fratello del padre di Mardocheo, si compì il tempo di entrare dal re, ella nulla tralasciò di quello che le aveva ordinato l'eunuco, il custode delle donne; Ester infatti trovava grazia presso tutti quelli che la vedevano. 16 Ester entrò dal re Artaserse nel dodicesimo mese, chiamato Adar, l'anno settimo del suo regno.
17 Il re si innamorò di Ester: ella trovò grazia più di tutte le fanciulle e perciò egli pose su di lei la corona regale. 18 Poi il re fece un banchetto per tutti i suoi amici e i potenti per sette giorni, volendo solennizzare così le nozze di Ester; condonò pure i debiti a tutti quelli che erano sotto il suo dominio.
Commento
Guardare a Dio che ribalta le sorti del male
Una persona può fare la differenza. Ester è una delle salvatrici della nazione ebraica. È orfana (2,7), "bella d'aspetto" (v.7) e affascinante: "Trovava grazia presso tutti quelli che la vedevano" (v.15). È obbediente ai suoi genitori adottivi: continua a seguire le istruzioni di Mardocheo riguardo all'avere timore di Dio e all'osservare i suoi comandamenti (v.20). La sua chiamata è così significativa da richiedere un lungo tempo di preparazione.
Ester è uno dei due libri dell'Antico Testamento che porta il nome di una donna (l'altro è Ruth). È anche uno dei due libri dell'Antico Testamento che non chiama Dio per nome (l'altro è il Cantico dei Cantici). Contiene il racconto dell'origine della festa annuale ebraica di Purim. È ambientato durante il regno di Serse, re di Persia (486-465 a.C.).
All'età di circa 35 anni, Serse eredita un impero enorme, che comprende l'odierno Iran, l'Iraq, l'Egitto e l'Etiopia, oltre a parti dell'India (1,1).
Il libro di Ester è il resoconto di un periodo della storia in cui il popolo ebraico ribalta le sorti di coloro che vogliono distruggerlo.
Come scrive Eugene Peterson: "Non importa quanti ne uccidi, non puoi sbarazzarti delle comunità di persone che onorano Dio, che servono Dio, che adorano Dio, sparse su tutta la terra. La sua parola finale è definitiva".
Nei prossimi giorni leggeremo di più sulle straordinarie qualità di Ester. Nel brano di oggi osserviamo come la mano di Dio fosse su di lei. Dio prepara il terreno per usarla per ribaltare le carte in tavola e far trionfare il bene sul male.
Joyce Meyer ha detto: "Come per Ester, credo che Dio abbia una grande chiamata e uno scopo per ognuno di noi. Il nostro compito potrebbe non essere la liberazione di una nazione, ma di sicuro è un compito importante. Qualunque cosa sia, siamo chiamati a prepararci in modo diligente, per essere pronti e preparati quando arriverà il momento di agire".
Preghiera
Signore ti ringrazio perché hai il controllo finale della mia vita e della storia. Grazie perché attraverso Gesù assicuri il trionfo finale del bene sul male. Aiutami a fare la differenza nei tuoi piani per vincere il male con il bene.
La moglie di Nicky dice
Ester 1,1-2,18
La storia di Ester è una storia affascinante. Mi sono spesso chiesta perché la regina Vasti si sia rifiutata di andare da suo marito, il re. Qualunque fossero le sue ragioni, buone o cattive, tutti gli uomini si innervosirono per aver perso il controllo sulle loro mogli. Ci deve essere un modo migliore per ottenere il rispetto delle mogli che non quello di impartire decreti. Forse se avessero assecondato i frutti dello Spirito sarebbe stato meglio!
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
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Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.
Karl Barth in Time Magazine, Friday 31 May 1963.
Joyce Meyer, The Everyday Life Bible (Faithwords, 2018) p.752.
Eugene Peterson, The Message, 'Introduction to Esther' (NavPress, 2006) p.618. Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.
Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation
NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson
NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation
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