Giorno 351

Chi è il Signore della tua vita?

Sapienziali Salmi 144,1-8
Nuovo Testamento Apocalisse 7,1-17
Antico Testamento Malachia 2,17-3,24

Introduzione

Il vescovo Policarpo (70-156 d.C.) visse in un periodo di aspri attacchi contro i cristiani. All'età di ottantasei anni, fu arrestato per il solo fatto di essere cristiano. Per evitare la tortura e la morte, gli fu imposto di proclamare: "Cesare è il Signore".

Ma lui si rifiutò. Disse: "Sono ottantasei anni che servo Cristo e lui non mi ha mai deluso. Come potrei bestemmiare il Re che mi ha salvato?" Per Policarpo, "Gesù è il Signore" e non Cesare. Per lui era impossibile dire "Cesare è il Signore". Fermo nella sua posizione, fu bruciato vivo sul rogo il 22 febbraio del 156 d.C.

Nell'Antico Testamento, Dio è descritto come "il Signore". Nel brano del Nuovo Testamento di oggi, scopriremo ciò che fa da cornice a questa affermazione straordinaria: "Gesù è il Signore"!

Sapienziali

Salmi 144,1-8

Salmo 144

Di Davide

  1 Benedetto il Signore, mia roccia,
   che addestra le mie mani alla guerra,
   le mie dita alla battaglia,
  2 mio alleato e mia fortezza,
   mio rifugio e mio liberatore,
  mio scudo in cui confido,
   colui che sottomette i popoli al mio giogo.

  3 Signore, che cos'è l'uomo perché tu l'abbia a cuore?
   Il figlio dell'uomo, perché te ne dia pensiero?
  4 L'uomo è come un soffio,
   i suoi giorni come ombra che passa.

  5 Signore, abbassa il tuo cielo e discendi,
   tocca i monti ed essi fumeranno.
  6 Lancia folgori e disperdili,
   scaglia le tue saette e sconfiggili.
  7 Stendi dall'alto la tua mano,
   scampami e liberami
  dalle grandi acque,
   dalla mano degli stranieri.
  8 La loro bocca dice cose false
   e la loro è una destra di menzogna.

Commento

Gesù, il Signore disceso dal cielo

In questo momento della tua vita, ci sono battaglie che stai combattendo? Tentazione? Ansia? Paura? Depressione? Battaglie finanziarie? Battaglie per la salute? Battaglie di lavoro o di relazione?

Questo salmo è una richiesta di aiuto prima della battaglia. Nel contesto originale, si tratta di una battaglia vera e propria. Attraverso la lente del Nuovo Testamento, questa battaglia può essere vista come battaglia spirituale. Ci sono momenti in cui di fronte a battaglie spirituali, ci sentiamo persi e scoraggiati. La verità è che non dovremmo mai arrenderci.

Forse la battaglia che stai affrontando in questo momento è difficile o addirittura spaventosa. Davide loda il Signore: "Mia roccia", "fortezza", "rifugio", "liberatore", "mio scudo in cui confido" (vv.1-2).

Il Signore è potente. È anche nostro "alleato" (v.2). Ci coinvolge nel suo piano; "addestra le [nostre] mani alla guerra" (v.1, MSG). Siamo partner di Dio. Ovviamente, lui rimane il partner principale e noi i suoi collaboratori. Tuttavia, il nostro ruolo è molto importante.

Davide dice: "Abbassa il tuo cielo e discendi... Stendi dall'alto la tua mano, scampami e liberami" (vv.5a.7). Questo è esattamente ciò che Dio ha fatto e che noi celebriamo a Natale. Il Signore Gesù è sceso dal cielo, ci ha liberati e salvati.

Qualunque sia la battaglia che oggi ci attende, ciò che dovremmo fare è passare del tempo con Gesù, lodandolo per quello che è, invocando il suo aiuto e confidando che ci liberi.

Preghiera

Signore, oggi desidero gridare a te, mio Dio amorevole, mia fortezza, mio rifugio, mio liberatore, mio scudo, mio salvatore. Aiutami Signore!

Nuovo Testamento

Apocalisse 7,1-17

Il popolo di Dio

7 Dopo questo vidi quattro angeli, che stavano ai quattro angoli della terra e trattenevano i quattro venti, perché non soffiasse vento sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta. 2 E vidi salire dall'oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: 3 "Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio". 4 E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d'Israele:

  5 dalla tribù di Giuda, dodicimila segnati con il sigillo;

  dalla tribù di Ruben, dodicimila;

  dalla tribù di Gad, dodicimila;

  6 dalla tribù di Aser, dodicimila;

  dalla tribù di Nèftali, dodicimila;

  dalla tribù di Manasse, dodicimila;

  7 dalla tribù di Simeone, dodicimila;

  dalla tribù di Levi, dodicimila;

  dalla tribù di Ìssacar, dodicimila;

  8 dalla tribù di Zàbulon, dodicimila;

  dalla tribù di Giuseppe, dodicimila;

  dalla tribù di Beniamino, dodicimila segnati con il sigillo.

La grande moltitudine in vesti bianche

9 Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. 10 E gridavano a gran voce:

    "La salvezza appartiene al nostro Dio,
    seduto sul trono,
    e all'Agnello".

11 E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo:

    12 "Amen!
    Lode, gloria, sapienza,
    azione di grazie, onore,
    potenza e forza
    al nostro Dio nei secoli dei secoli.
    Amen".

13 Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: "Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?".

14 Gli risposi: "Signore mio, tu lo sai".

E lui: "Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello. 15 Per questo

  stanno davanti al trono di Dio
   e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio;
  e Colui che siede sul trono
   stenderà la sua tenda sopra di loro.
  16 Non avranno più fame
   né avranno più sete,
  non li colpirà il sole né arsura alcuna,
  17 perché l'Agnello, che sta in mezzo al trono,
   sarà il loro pastore
  e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
   E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi".

Commento

Gesù, il Signore centro della nostra lode

In ogni Olimpiade, la cerimonia di apertura è un momento di straordinaria bellezza e importanza. La cerimonia prevede la presenza di 225 nazioni che insieme celebrano nella gioia. Una cerimonia grandiosa, mozzafiato, ma pur sempre poca cosa rispetto a quanto descritto in questo brano, in cui una grande moltitudine proveniente da ogni nazione, tribù, popolo e lingua si riunisce davanti al trono di Dio.

I sei sigilli visti ieri ci offrono una visione generale della storia tra la prima e la seconda venuta di Gesù. Domani leggeremo della rottura del settimo sigillo.

Nel mezzo di Apocalisse 7, il popolo di Dio viene rassicurato in questo modo: "Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non avremo posto un sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio" (v.3). Qualunque cosa possa accadere intorno a noi, la nostra sicurezza eterna non è in dubbio, perché ci è stato dato "il sigillo del Dio vivente" (v.2).

I 144.000 di cui si parla nei versetti 1-8 e la moltitudine non numerata dei versetti 9-17 non sono probabilmente gruppi distinti, ma immagini dello stesso gruppo viste da due angolazioni diverse. Nella prima, il popolo di Dio è riunito sulla terra e, nella seconda, è riunito davanti a Dio in cielo con le sue lotte e battaglie alle spalle.

Il popolo di Dio è descritto come coloro "che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello" (v.14). Un esempio, questo, di linguaggio metaforico non letterale tipico della letteratura apocalittica e di questo capitolo in particolare. Ovviamente nessuna veste diventa bianca al contatto del sangue! Ma, metaforicamente, è proprio il sangue di Gesù che lava le nostre vesti.

Il numero 144.000 non è quindi letterale, ma simbolico dell'intero popolo di Dio nel corso della storia. Giovanni li vede come "una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua… in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello" (vv.9-10).

In cielo la diversità non viene eliminata, ma celebrata!

Davanti al trono, tutti "tenevano rami di palma nelle loro mani" (v.9). Cantavano canti di adorazione al Signore (v.10). Gli angeli si uniscono alla moltitudine e adorano Dio (vv.11-12). Infine, tutta la Chiesa, insieme alle schiere angeliche, adora Gesù. I cori e le orchestre terrestri si preparano per il concerto celeste.

"L'Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore" (v.17a). Si tratta di una straordinaria inversione di ruoli. L'agnello è diventato il pastore! Non avremo mai più fame o sete. Saremo saziati dalle "fonti delle acque della vita" (v.17b). Non ci sarà più dolore, sofferenza, lutto o tragedia.

Preghiera

Signore, ti ringrazio perché posso guardare all'eternità alla presenza di Gesù. Ti ringrazio perché sazierai la mia fame e placherai la mia sete e asciugherai ogni lacrima dai miei occhi.

Antico Testamento

Malachia 2,17-3,24

Intervento del Signore per il giudizio

17 Voi avete stancato il Signore con le vostre parole;

eppure chiedete: "Come lo abbiamo stancato?".

Quando affermate: "Chiunque fa il male è come se fosse buono agli occhi del Signore e in lui si compiace", o quando esclamate: "Dov'è il Dio della giustizia?".

3 Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.

2 Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. 3 Siederà per fondere e purificare l'argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'offerta secondo giustizia. 4 Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani.

5 Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli incantatori, contro gli adùlteri, contro gli spergiuri, contro chi froda il salario all'operaio, contro gli oppressori della vedova e dell'orfano e contro chi fa torto al forestiero. Costoro non mi temono, dice il Signore degli eserciti.

Infedeltà del popolo e castigo divino

6 Io sono il Signore, non cambio; voi, figli di Giacobbe, non siete ancora al termine. 7 Fin dai tempi dei vostri padri vi siete allontanati dai miei precetti, non li avete osservati. Tornate a me e io tornerò a voi, dice il Signore degli eserciti.

Ma voi dite: "Come dobbiamo tornare?".

8 Può un uomo frodare Dio? Eppure voi mi frodate

e andate dicendo: "Come ti abbiamo frodato?".

Nelle decime e nelle primizie. 9 Siete già stati colpiti dalla maledizione e andate ancora frodandomi, voi, la nazione tutta! 10 Portate le decime intere nel tesoro del tempio, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi pure alla prova in questo - dice il Signore degli eserciti -, se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi benedizioni sovrabbondanti. 11 Terrò indietro gli insetti divoratori, perché non vi distruggano i frutti della terra e la vite non sia sterile nel campo, dice il Signore degli eserciti. 12 Felici vi diranno tutte le genti, perché sarete una terra di delizie, dice il Signore degli eserciti.

Giusti ed empi nel giorno del Signore

13 Duri sono i vostri discorsi contro di me - dice il Signore -

e voi andate dicendo: "Che cosa abbiamo detto contro di te?".

14 Avete affermato: "È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall'aver osservato i suoi comandamenti o dall'aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? 15 Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti".

16 Allora parlarono tra loro i timorati di Dio. Il Signore porse l'orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome.

17 Essi diverranno - dice il Signore degli eserciti - la mia proprietà particolare nel giorno che io preparo. Avrò cura di loro come il padre ha cura del figlio che lo serve. 18 Voi allora di nuovo vedrete la differenza fra il giusto e il malvagio, fra chi serve Dio e chi non lo serve.

Giudizio e rinnovo del patto

19 Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà - dice il Signore degli eserciti - fino a non lasciar loro né radice né germoglio. 20 Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli dalla stalla. 21 Calpesterete i malvagi ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice il Signore degli eserciti.

22 Tenete a mente la legge del mio servo Mosè, al quale ordinai sull'Oreb precetti e norme per tutto Israele.

23 Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: 24 egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, perché io, venendo, non colpisca la terra con lo sterminio.

Commento

Gesù, il Signore che purifica e benedice

Nella Bibbia, l'Antico Testamento si conclude con l'attesa della venuta di colui che preparerà la strada al Signore. Nel libro di Malachia è scritto: "Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri" (2,23-24).

Giovanni Battista viene descritto proprio così (Luca 1,17). Lo stesso Gesù ha confermato che Giovanni è l'Elia che doveva venire (Matteo 11,14; vedi anche Matteo 17,12-13; Marco 9,12-13).

Il popolo è chiamato a prepararsi per il giorno della venuta del Signore, che sarà "come il fuoco del fonditore" (Malachia 3,2). Dio vuole cambiare i nostri atteggiamenti, desideri, pensieri e conversazioni in modo da liberarci dall'egoismo e dall'egocentrismo. Joyce Meyer ha detto: "Credetemi, liberarsi dell'egoismo richiede un po' di fuoco (cioè tempi difficili) - e di solito molto - ma alla fine ne vale la pena".

Il Signore ci invita a tornare: "Tornate a me e io tornerò a voi" (v.7). Ci invita a mettere ordine nel modo di gestire le nostre finanze (vv.8-12). Il nostro atteggiamento nei confronti del denaro è indicativo del nostro modo di vedere la nostra intera vita.

Riguardo a questo, la "decima" era una sorta di imposta che serviva per il mantenimento del tempio e del suo personale. Oltre a questa, le persone donavano attraverso l'ospitalità, i doni ai poveri e le offerte "libere".

A causa della loro incapacità di mettere ordine alle offerte, il profeta li accusa di derubare Dio. Li esorta: "Portate le decime intere nel tesoro del tempio, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi pure alla prova in questo - dice il Signore degli eserciti -, se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi benedizioni sovrabbondanti" (v.10).

Questa affermazione dimostra quanto agli occhi di Dio ciò che doniamo sia importante. Significa dare priorità alle donazioni che facciamo alla chiesa che frequentiamo, la quale è il nostro equivalente del tempio. Non donare generosamente è come "derubare Dio". Se come comunità ecclesiale tutti doneremo generosamente, Dio aprirà "le cateratte del cielo" e riverserà su di noi "benedizioni sovrabbondanti" (v.10).

A quanto pare, le loro priorità vengono stabilite: "Allora parlarono tra loro i timorati di Dio. Il Signore porse l'orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome" (v.16). Mi piace questo versetto. A volte, nei nostri incontri, si può anche non arrivare a pregare, ma il Signore porge l'orecchio e ascolta comunque coloro che temono e onorano il suo nome (v.16).

Egli promette: "Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli dalla stalla" (4,2). Qualunque siano le nostre ferite, i nostri dolori e le nostre rotture, Dio promette di portare guarigione, restaurazione e completezza nella nostra vita.

Preghiera

Signore, aiutaci a essere una comunità generosa. Grazie perché sei con noi nelle nostre vittorie quotidiane e che un giorno ti adoreremo per sempre come parte della grande moltitudine, dichiarando "Gesù è il Signore"!

La moglie di Nicky dice

Apocalisse 7,17b

"E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi".

Che bello sapere che alla fine Dio renderà tutto migliore e più bello.

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Joyce Meyer, The Everyday Life Bible (Faithwords, 2018), p.1471.

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Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti. NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation Tutti i diritti riservati.

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