Giorno 354

Il nostro Re

Sapienziali Salmi 145,1-7
Nuovo Testamento Apocalisse 11,1-19
Antico Testamento Esdra 4,6-5,17

Introduzione

La nascita del Principe George di Cambridge, nel luglio 2013, ha portato grande gioia e festeggiamenti. Primogenito di un futuro re d'Inghilterra, è secondo in linea di successione al trono britannico.

Il Regno Unito è stato governato da re e regine per secoli e la famiglia reale è una parte importante della vita della nazione. Tuttavia, la maggior parte dei monarchi moderni ha un potere limitato. Nel mondo antico non era così. La regalità era molto più ampia e il re era l'autorità finale in tutti gli aspetti degli affari nazionali. Nel brano dell'Antico Testamento di oggi, leggeremo dei regni dei re di Persia e di Israele. Ma, accanto a questo, ogni brano ci parlerà di un Re ancora più grande: Dio.

Il tema centrale dell'insegnamento di Gesù è il regno di Dio. Non si riferisce solo al regno in senso politico o geografico, ma anche all'atto di governare e regnare. Il regno di Dio significa "il governo e il regno di Dio".

Sapienziali

Salmi 145,1-7

Salmo 145

Lode. Di Davide.

  1 O Dio, mio re, voglio esaltarti
   e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
  2 Ti voglio benedire ogni giorno,
   lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

  3 Grande è il Signore e degno di ogni lode;
   senza fine è la sua grandezza.
  4 Una generazione narra all'altra le tue opere,
   annuncia le tue imprese.
  5 Il glorioso splendore della tua maestà
   e le tue meraviglie voglio meditare.
  6 Parlino della tua terribile potenza:
   anch'io voglio raccontare la tua grandezza.
  7 Diffondano il ricordo della tua bontà immensa,
   acclamino la tua giustizia.

Commento

Adorare il nostro Re

"O Dio, mio re", Davide esclama, "voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre" (v.1, MSG).

Davide adora il Re dell'universo. Rivolgendosi a lui, dice: "Glorioso splendore della tua maestà" (v.5a), "Gloria del tuo regno" (vv.11-12) e "Il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per tutte le generazioni" (v.13).

Adora il suo Re ogni giorno: "Ti voglio benedire ogni giorno" (v.2a). Desidera lodare il suo nome "in eterno e per sempre" perché "senza fine è la sua grandezza" (v.3, MSG). Ama esprimere e raccontare la sua grandezza: "Il glorioso splendore della tua maestà e le tue meraviglie voglio meditare… voglio raccontare la tua grandezza" (vv.5-6, MSG).

Davide loda Dio per la sua potenza, il suo dominio, la sua "bontà immensa" e la sua "giustizia" (v.7). La gioia e l'esultanza dei Salmi derivano da queste due verità: Dio è Re e Dio è buono. Possiamo quindi stare tranquilli perché è e sarà sempre lui a comandare, e questa è una bella notizia!

Preghiera

Signore, tu regni. Sei il Re dell'intero universo. Sei degno della mia lode. Ogni giorno ti loderò.

Nuovo Testamento

Apocalisse 11,1-19

I due testimoni

11 Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: "Àlzati e misura il tempio di Dio e l'altare e il numero di quelli che in esso stanno adorando. 2 Ma l'atrio, che è fuori dal tempio, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. 3 Ma farò in modo che i miei due testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti per milleduecentosessanta giorni". 4 Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della terra. 5 Se qualcuno pensasse di fare loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di fare loro del male. 6 Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiare l'acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli, tutte le volte che lo vorranno.

7 E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. 8 I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove anche il loro Signore fu crocifisso. 9 Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedono i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non permettono che i loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro. 10 Gli abitanti della terra fanno festa su di loro, si rallegrano e si scambiano doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra.

11 Ma dopo tre giorni e mezzo un soffio di vita che veniva da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli. 12 Allora udirono un grido possente dal cielo che diceva loro: "Salite quassù" e salirono al cielo in una nube, mentre i loro nemici li guardavano.

13 In quello stesso momento ci fu un grande terremoto, che fece crollare un decimo della città: perirono in quel terremoto settemila persone; i superstiti, presi da terrore, davano gloria al Dio del cielo.

14 Il secondo "guai" è passato; ed ecco, viene subito il terzo "guai".

La settima tromba

15 Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano:

  "Il regno del mondo
   appartiene al Signore nostro e al suo Cristo:
   egli regnerà nei secoli dei secoli".

16 Allora i ventiquattro anziani, seduti sui loro seggi al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo:

  17 "Noi ti rendiamo grazie,
   Signore Dio onnipotente,
  che sei e che eri,
   18 perché hai preso in mano la tua grande potenza
  e hai instaurato il tuo regno.
   Le genti fremettero,
  ma è giunta la tua ira,
   il tempo di giudicare i morti,
  di dare la ricompensa
   ai tuoi servi, i profeti, e ai santi,
  e a quanti temono il tuo nome,
   piccoli e grandi,
  e di annientare coloro che distruggono la terra".

19 Allora si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l'arca della sua alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.

Commento

Sperare nel nostro Re

Perché la vita è così difficile? Perché gli innocenti continuano a soffrire? Sarà sempre così? La nostra sofferenza avrà mai fine? C'è speranza? Come sarà il futuro?

Nel brano di oggi, avremo un assaggio di come sarà il futuro quando Gesù ritornerà. Il "regno del mondo" si trasformerà nel regno del nostro Dio e del suo Messia che "regnerà nei secoli dei secoli" (v.15, MSG).

Gesù è venuto ad annunciare il regno di Dio. Una realtà che è già "ora" ma anche "non ancora".

La realtà già presente del regno di Dio è stata svelata da tutto ciò che Gesù ha fatto nel corso del suo ministero. Il governo e il regno di Dio si sono manifestati con la soppressione del male. Ad esempio, con il perdono dei peccati, la cacciata dei demoni e la guarigione dei malati.

La realtà futura del regno di Dio è stata preannunciata e annunciata da Gesù. Ai suoi discepoli, Gesù ha insegnato a pregare: "Venga il tuo regno" (Matteo 6,10). Ha parlato di una "mietitura" alla "fine del mondo" (13,39). Ha indicato che il regno di Dio non sarà pienamente realizzato fino al suo ritorno.

Il brano dell'Apocalisse di oggi descrive ciò che accadrà poco prima che il regno di Dio si realizzerà nella pienezza. Il popolo di Dio sarà perseguitato ma anche protetto.

Ci saranno due testimoni (Apocalisse 11,3). Il sistema giuridico dell'Antico Testamento prevedeva sempre la presenza di almeno due testimoni (Deuteronomio 19,15; Giovanni 8,17). Gesù manda sempre i suoi testimoni a due a due.

I due testimoni qui sono probabilmente Mosè (che trasformò "le acque in sangue", Apocalisse 11,6) ed Elia (che chiuse "il cielo", v.6), "perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra" (v.10) e avevano reso loro impossibile godere dei propri peccati (MSG).

I due testimoni profetizzano per 1.260 giorni (42 mesi, cioè 3 anni e mezzo). Un lasso temporale che probabilmente simboleggia il tempo tra la prima e la seconda venuta di Gesù.

Poco prima della fine, i due testimoni vengono uccisi dalla bestia. "I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande città" (v.8), cioè Babilonia o Roma, qui indicati con i nomi simbolici di "Sodoma ed Egitto", e "dove anche il loro Signore fu crocifisso" (v.8), cioè Gerusalemme.

Per un tempo molto breve ("tre giorni e mezzo", v.9), "gli abitanti della terra fanno festa su di loro, si rallegrano e si scambiano doni" (v.10). Ma poi Dio li rialza: "Dopo tre giorni e mezzo un soffio di vita che veniva da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli" (v.11, MSG), e "salirono al cielo in una nube, mentre i loro nemici li guardavano" (vv.12-13).

Questo è il momento in cui suona la settima tromba. Si compie una triplice sequenza. Primo, il regno di Dio giunge finalmente in tutta la sua pienezza (v.15). Secondo, la Chiesa al completo ("i ventiquattro anziani", v.16) adora il Re. "Si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo:

  'Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente,
   che sei e che eri'" (vv.16-17, MSG).

Terzo, inizia il giudizio finale (v.18). I distruttori vengono distrutti. Dio ricompensa i suoi "profeti e i suoi santi", sia i piccoli che i grandi.

Come sempre nell'Apocalisse, queste scene sono simboliche. Mosè ed Elia, i due testimoni di Dio, sono figure di grande coraggio e di grande potenza, che incontrano opposizione e sofferenza prima della loro rivendicazione finale.

Questa è la realtà di ciò che dovremmo aspettarci in questo periodo tra la prima e la seconda venuta di Gesù, il periodo in cui viviamo ora. Tra il regno di Dio e il regno della "bestia" c'è una lotta in corso. Una lotta di cui però conosciamo già l'esito finale.

Le nostre lotte avranno fine. Gli innocenti non soffriranno più. Abbiamo una grande speranza per il futuro. Gesù tornerà. Regnerà per i secoli dei secoli.

Preghiera

Signore, ti ringraziamo perché un giorno il regno di questo mondo diventerà il regno di nostro Signore e del suo Cristo, e tu regnerai per i secoli dei secoli.

Antico Testamento

Esdra 4,6-5,17

Opposizione sotto i regni di Serse e Artaserse

6 Durante il regno di Serse, al principio del suo regno, essi presentarono una denuncia contro gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme.

7 Poi al tempo di Artaserse, Bislam, Mitridate, Tabeèl e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse re di Persia: il testo del documento era in caratteri aramaici e tradotto in aramaico.

8 Recum, governatore, e Simsài, scriba, scrissero al re Artaserse contro Gerusalemme la lettera seguente:

9 "Da parte di Recum, governatore, e Simsài, scriba, e gli altri loro colleghi giudici e prefetti, uomini di Tarpel, di Persia, di Uruc, di Babilonia e di Susa, cioè di Elam, 10 e altri popoli che il grande e illustre Asnappàr deportò e stabilì nella città di Samaria e nel resto della regione dell'Oltrefiume...".

11 Questa è la copia della lettera che gli mandarono:

"Al re Artaserse i tuoi servi,

uomini della regione dell'Oltrefiume.

12 Sia noto al re che i Giudei che sono partiti da te e sono venuti presso di noi, a Gerusalemme, stanno ricostruendo la città ribelle e malvagia: hanno terminato le mura e riparato le fondamenta.

13 Ora sia noto al re che, se quella città è ricostruita e le mura sono riparate, tributi, imposte e tasse non saranno più pagati e questo danneggerà i re. 14 Ora, poiché noi mangiamo il sale della reggia e per noi non è decoroso stare a guardare la spoliazione del re, mandiamo informazioni al re, 15 perché si facciano ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri: tu troverai nel libro delle memorie e constaterai che quella città è una città ribelle, causa di guai per re e province, e vi hanno fatto sedizioni fin dai tempi antichi. Per questo quella città è stata distrutta. 16 Noi informiamo il re che, se quella città è ricostruita e le mura sono riparate, non avrai più possedimenti nella regione dell'Oltrefiume".

17 Il re inviò questa risposta: "A Recum, governatore, e Simsài, scriba, e agli altri loro colleghi, che risiedono in Samaria e nel resto della regione dell'Oltrefiume, salute! Ora, 18 la lettera che ci avete mandato è stata letta davanti a me accuratamente. 19 Dietro mio ordine si sono fatte ricerche, e si è trovato che quella città fin dai tempi antichi si è sollevata contro i re e in essa sono avvenute rivolte e sedizioni. 20 A Gerusalemme vi furono re potenti che comandavano su tutto il territorio dell'Oltrefiume: a loro si pagavano tributi, imposte e tasse. 21 Date perciò ordine di fermare quegli uomini, e quella città non sia ricostruita, fino a mio ordine nuovo. 22 Badate di non essere negligenti in questo, perché non aumenti il danno arrecato al re".

23 Appena la copia della lettera del re Artaserse fu letta davanti a Recum e a Simsài, scriba, e ai loro colleghi, questi andarono in gran fretta a Gerusalemme dai Giudei e li fecero smettere con la forza e con la violenza.

24 Così cessò il lavoro per il tempio di Dio che è a Gerusalemme e rimase fermo fino all'anno secondo del regno di Dario, re di Persia.

Ripresa dei lavori

5 Ma i profeti, cioè il profeta Aggeo e Zaccaria, figlio di Iddo, profetarono ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme, nel nome del Dio d'Israele, che era con loro. 2 Allora Zorobabele, figlio di Sealtièl, e Giosuè, figlio di Iosadàk, si levarono e ripresero a costruire il tempio di Dio che è a Gerusalemme; con essi c'erano i profeti di Dio, che li sostenevano.

3 In quel tempo Tattènai, governatore della regione dell'Oltrefiume, Setar-Boznài e i loro colleghi vennero da loro e dissero: "Chi vi ha dato ordine di costruire questo tempio e di preparare questo legname? 4 Chi sono e come si chiamano gli uomini che costruiscono questo edificio?". 5 Ma l'occhio vigile del loro Dio era sugli anziani dei Giudei: quelli perciò non li fecero smettere, in attesa che pervenisse a Dario una relazione e poi fosse rimandato un rescritto su questo affare.

6 Ecco la copia della lettera che Tattènai, governatore dell'Oltrefiume, Setar-Boznài e i suoi colleghi, funzionari dell'Oltrefiume, mandarono al re Dario. 7 Gli mandarono un rapporto in cui era scritto: "Al re Dario

salute perfetta!

8 Sia noto al re che siamo andati nella provincia della Giudea, al tempio del grande Dio. Esso viene costruito con pietre squadrate e si mette legno alle pareti; quel lavoro viene fatto con diligenza e progredisce nelle loro mani.

9 Allora abbiamo interrogato quegli anziani e abbiamo detto loro: "Chi vi ha dato ordine di costruire questo tempio e di preparare questo legname?". 10 Inoltre abbiamo domandato i loro nomi, per farteli conoscere, scrivendo il nome degli uomini che stanno loro a capo.

11 Essi hanno risposto:

"Noi siamo servitori del Dio del cielo e della terra e ricostruiamo il tempio che fu edificato molti anni fa. Un grande re d'Israele lo ha costruito e lo ha portato a termine. 12 Ma poiché i nostri padri hanno provocato all'ira il Dio del cielo, egli li ha messi nelle mani di Nabucodònosor, re di Babilonia, il Caldeo, che distrusse questo tempio e deportò a Babilonia il popolo.

13 Ma nel primo anno di Ciro, re di Babilonia, il re Ciro ha dato ordine di costruire questo tempio di Dio; 14 inoltre i vasi del tempio di Dio, d'oro e d'argento, che Nabucodònosor aveva portato via dal tempio di Gerusalemme e trasferito al tempio di Babilonia, il re Ciro li ha fatti togliere dal tempio di Babilonia e li ha fatti consegnare a un tale di nome Sesbassàr, che egli aveva costituito governatore. 15 Gli disse: Prendi questi vasi e va' a deporli nel tempio che è a Gerusalemme e il tempio di Dio sia costruito al suo posto.

16 Allora quel Sesbassàr venne, gettò le fondamenta del tempio di Dio che è a Gerusalemme e da allora fino ad oggi esso è in costruzione, ma non è ancora finito".

17 Ora, se piace al re, si cerchi negli archivi del re a Babilonia se risulta che dal re Ciro sia stato emanato un decreto di costruire quel tempio di Dio a Gerusalemme, e ci venga inviata la decisione del re a questo proposito".

Commento

Fiducia nel nostro Re

Ti capita mai di sentirti accusato, o accusata, ingiustamente o criticato, o criticata, dal tuo capo o da qualcun altro con autorità sopra di te e in modo molto ingiusto?

Hai mai la sensazione che l'opera di Dio venga ostacolata o addirittura fermata intenzionalmente da qualcuno tra i tuoi superiori, il tuo capo o altra autorità?

I leader umani sono potenti e possono usare il loro potere per il bene o per il male. Artaserse è re di Persia (4,7). Riceve una di quelle che potremmo definire "lettere temute". È una lettera di coloro che si oppongono all'opera di Dio. È piena di lusinghe, mezze verità e persino bugie.

Gli autori della lettera cercano di apparire come suoi consiglieri utili. Dicono: "Il re dovrebbe sapere..." (vv.12-13). Descrivono Gerusalemme come "una città ribelle e malvagia" (v.12). Allora come oggi, il denaro aveva un potere sproporzionato. Minacciano il re che "tributi, imposte e tasse" non saranno più pagate e che questo lo danneggierà (v.13), che sarà spogliato delle sue ricchezze. I lavori di ricostruzione del tempio e di Gerusalemme, di conseguenza, ne risentiranno (v.24).

A volte anche noi nella nostra vita riceviamo ostilità, opposizione e lettere di "accusa" (v.6) da persone che si sentono minacciate (v.22) e che vorrebbero fermare i lavori (v.21). In questi casi, sapere che non siamo gli unici è confortante. Come lo è anche sapere che se dietro a questi piani c'è Dio, nessuna di queste opposizioni può avere successo. Potrà solamente ostacolare le cose e bloccare temporaneamente l'opera.

Il racconto parla poi di un altro re. È scritto: "Ma l'occhio vigile del loro Dio era sugli anziani dei Giudei" (5,5, MSG).

A re Dario viene inviato un rapporto favorevole. Si parla di un grande re d'Israele che ha costruito e terminato il tempio (v.11) e del permesso dato da Ciro, re di Babilonia (v.13).

In definitiva, possiamo sempre fidarci del governo sovrano di Dio: "Il cuore del re è un corso d'acqua in mano al Signore: lo dirige dovunque egli vuole" (Proverbi 21,1). La nostra fiducia definitiva dovrebbe essere sempre riposta su Dio, nostro Re, e non sui leader umani.

I leader umani vanno e vengono. Alcuni sono buoni. Alcuni sono malvagi. Ma è sempre il Signore ad avere il controllo finale della storia.

Preghiera

Signore, ti ringraziamo perché ogni vera regalità punta sempre alla tua regalità. Tu sei il mio Dio, il mio Re. Che io possa vedere il tuo regno venire nella mia comunità, nella mia città e nella mia nazione.

La moglie di Nicky dice

Salmi 145,4

"Una generazione narra all'altra le tue opere, annuncia le tue imprese".

Noi cristiani abbiamo la responsabilità di trasmettere il Vangelo, di raccontare alla prossima generazione tutte le storie sorprendenti, le guarigioni e le testimonianze che sentiamo giorno per giorno e di ciò che Dio sta facendo in tutte le nostre vite.

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