Come vivere nella speranza
Introduzione
Nel luglio 1999, Ralph Craythorne venne a parlare nella nostra chiesa. Sua figlia Sasha, di soli otto anni, era da poco morta per un tumore al cervello.
Ricordo benissimo quel giorno in cui andai a trovare Sasha in ospedale. In taxi pregai e pensai disperatamente a ciò che Dio avrebbe voluto che dicessi. Mi venne in mente una sola parola: speranza.
Nel suo discorso quel giorno Ralph disse:
"Quella parola è esplosa nel mio spirito. È stato come se all'improvviso avessi visto la pienezza di ciò che Dio ha voluto farci capire sul 'vivere nella speranza'. Non si tratta di una speranza del tipo: 'Spero che questo accada, ma probabilmente non accadrà'. È la speranza sicura, fiduciosa e positiva, il modo in cui Dio ci ha creati per vivere.
La nostra speranza non è riposta in un risultato, ma nel Signore.
Anche Sasha si è aggrappata alla speranza, non necessariamente di essere guarita, anche se questo era parte di essa, ma una speranza più profonda, quella che deriva dalla certezza di essere nel palmo della mano di un Dio che ci ama.
Nelle ultime due settimane di vita, Sasha perse la vista. Ralph racconta: "Ero sdraiato sul letto con lei e le dicevo: 'Sasha, vedi mai gli angeli?' Non aveva molta energia per parlare. Mi disse: 'No, papà'. Un po' deluso riprovai con una domanda ancora più importante: 'E Gesù, lui lo vedi mai?' chiesi. 'Certo che lo vedo', disse, 'mi tiene sempre la mano'.
Il nostro sogno di guarigione si è infranto, non è stato esaudito. Tuttavia, Dio non ci ha delusi. Lui non è cambiato e continua a riversare il suo amore nei nostri cuori. Non riusciamo a comprendere la morte di Sasha. Dubito che lo capiremo mai in questa vita terrena. Ma un giorno sì, lo capiremo... Sono questi i principi fondamentali per vivere nella speranza".
Salmi 146,1-10
Salmo 146
1 Alleluia.
Loda il Signore, anima mia:
2 loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto.
3 Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare.
4 Esala lo spirito e ritorna alla terra:
in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.
5 Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
la sua speranza è nel Signore suo Dio,
6 che ha fatto il cielo e la terra,
il mare e quanto contiene,
che rimane fedele per sempre,
7 rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri,
8 il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
9 il Signore protegge i forestieri,
egli sostiene l'orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
10 Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Alleluia.
Commento
Riporre la propria speranza nel posto giusto
Molti oggi ripongono la propria speranza nei posti sbagliati. Confidano nella ricchezza, in una carriera di successo, in una relazione a lungo termine, nella propria immagine o nel proprio status. In queste cose non c'è nulla di intrinsecamente sbagliato, ma nessuna di esse costituisce una base sufficientemente solida su cui costruire la propria vita.
Riporre la propria speranza nel posto giusto è qualcosa di importante: "Non confidate nei potenti, in un uomo che non può salvare. Esala lo spirito e ritorna alla terra: in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni" (vv.3-4).
Il salmista ci indica il posto migliore dove riporre la nostra speranza: "Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe: la sua speranza è nel Signore suo Dio" (v.5). Il Signore è il posto più sicuro dove riporre la nostra speranza, "un'àncora sicura e salda per la nostra vita" (Ebrei 6,19).
Il salmista dimostra di avere una ferma speranza nel Signore. Egli loda Dio continuamente (Salmi 146,1-2). Riconosce che egli "ha fatto il cielo e la terra, il mare e quanto contiene" e che "rimane fedele per sempre" (v.6).
Il Dio della speranza dà nuova speranza a coloro che sembrano averne poca, e chiama me e te a fare lo stesso.
Il salmista elenca alcuni di coloro a cui Dio dona speranza in modo particolare: gli oppressi (v.7a), gli affamati (v.7b), i prigionieri (v.7c), i ciechi (v.8a), i forestieri (v.9a), gli orfani e le vedove (v.9b).
Preghiera
Signore, grazie perché posso riporre la mia speranza in te. Grazie perché questa è un'ancora sicura e salda per la mia vita. Aiutami a portare speranza a coloro che ne hanno più bisogno.
Apocalisse 14,14-15,8
Mietitura e vendemmia
14 E vidi: ecco una nube bianca, e sulla nube stava seduto uno simile a un Figlio d'uomo: aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata. 15 Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: "Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura". 16 Allora colui che era seduto sulla nube lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.
17 Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, tenendo anch'egli una falce affilata. 18 Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, venne dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: "Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature". 19 L'angelo lanciò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e rovesciò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio. 20 Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì sangue fino al morso dei cavalli, per una distanza di milleseicento stadi.
Le sette coppe
15 E vidi nel cielo un altro segno, grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi è compiuta l'ira di Dio. 2 Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco; coloro che avevano vinto la bestia, la sua immagine e il numero del suo nome, stavano in piedi sul mare di cristallo. Hanno cetre divine e 3 cantano il canto di Mosè, il servo di Dio, e il canto dell'Agnello:
"Grandi e mirabili sono le tue opere,
Signore Dio onnipotente;
giuste e vere le tue vie,
Re delle genti!
4 O Signore, chi non temerà
e non darà gloria al tuo nome?
Poiché tu solo sei santo,
e tutte le genti verranno
e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giudizi furono manifestati".
5 E vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la tenda della Testimonianza; 6 dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto con fasce d'oro. 7 Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d'oro, colme dell'ira di Dio, che vive nei secoli dei secoli. 8 Il tempio si riempì di fumo, che proveniva dalla gloria di Dio e dalla sua potenza: nessuno poteva entrare nel tempio finché non fossero compiuti i sette flagelli dei sette angeli.
Commento
Guardare avanti con speranza
La speranza è potente. Non è solo un sentimento o un'emozione. Non dipende dalle circostanze. La vera speranza è un atteggiamento positivo e costante che, a prescindere dalle circostanze, ci conferma che le cose cambieranno in meglio.
John Bunyan (1628-1688) ha detto: "La speranza ha una pelle spessa e sopporta molti colpi. È la speranza che rende l'anima paziente e capace di sopportare la croce fino al momento di godere della corona".
Se guardiamo il mondo oggi, ci accorgiamo della presenza di tantissime ingiustizie. A persone buone, deboli e indifese succedono cose cattive. Il male sembra spesso prosperare. Forse ora c'è ingiustizia, ma un giorno ci sarà giustizia per tutti. Dio metterà tutto a posto.
Il vescovo Lesslie Newbigin ha detto: "L'orizzonte per un cristiano è sapere che egli verrà di nuovo, che noi aspettiamo la venuta del Signore. Può essere domani, o in qualsiasi momento, ma questo è l'orizzonte. Questo orizzonte per me è fondamentale, ed è ciò che rende possibile la speranza e quindi il senso della mia vita".
In questo passo, Giovanni intravede in che modo Dio metterà tutte le cose a posto. Gesù sarà il giudice. "E vidi: ecco una nube bianca, e sulla nube stava seduto uno simile a un Figlio d'uomo: aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata" (14,14).
Gesù ha detto che è bene che grano e zizzania crescano insieme fino alla mietitura (Matteo 13,3,) e che "la mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli" (v.39). Parla della zizzania che verrà estirpata e distrutta e di come "i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro" (v.43).
Ci sarà un giudizio radicale e ogni traccia di male sarà distrutta "nel grande tino dell'ira di Dio" (Apocalisse 14,19).
Nel leggere questo brano, dovremmo sempre tenere presente che sulla croce Gesù ha bevuto il calice dell'ira di Dio e che quindi siamo salvati da questi giudizi. In questo brano, troviamo una descrizione di ciò che sarà quando il giudizio di Dio sarà completato (15,1). Giovanni vede "un mare di vetro misto a fuoco" (v.2), un'immagine di purezza e serenità. Pace e giustizia cammineranno insieme.
Il giudizio di Dio purificherà il mondo, distruggerà il male e la corruzione e salverà il suo popolo da coloro che lo perseguitano e lo contrastano ("la bestia" e "la sua immagine", v.2).
Come nell'Esodo un grande grido di lode si levò dal popolo di Dio dopo aver attraversato il Mar Rosso, così un giorno un grande grido di lode salirà a Dio:
"Grandi e mirabili sono le tue opere,
Signore Dio onnipotente;
giuste e vere le tue vie,
Re delle genti…
Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giudizi furono manifestati" (vv.3-4).
Preghiera
Signore, grazie perché un giorno metterai a posto tutte le cose. Grazie perché attraverso la croce di Gesù, la nostra speranza per il futuro ora è grande.
Esdra 10,1-44
Le donne straniere vengono allontanate
10 Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo, prostrato davanti al tempio di Dio, si riunì intorno a lui un'assemblea molto numerosa d'Israeliti: uomini, donne e fanciulli; e il popolo piangeva a dirotto. 2 Allora Secania, figlio di Iechièl, uno dei figli di Elam, prese la parola e disse a Esdra: "Abbiamo prevaricato contro il nostro Dio, sposando donne straniere, prese dalle popolazioni del luogo. Orbene, a questo riguardo c'è ancora una speranza per Israele. 3 Facciamo dunque un patto con il nostro Dio, impegnandoci a rimandare tutte le donne e i figli nati da loro, secondo la volontà del mio signore e rispettando il comando del nostro Dio. Si farà secondo la legge! 4 Àlzati, perché a te è affidato questo compito. Noi saremo con te; sii forte e mettiti all'opera!".
5 Allora Esdra si alzò e fece giurare ai capi dei sacerdoti e dei leviti e a tutto Israele che avrebbero agito secondo quelle parole; essi giurarono. 6 Esdra quindi si alzò da dove si trovava, davanti al tempio di Dio, e andò nella camera di Giovanni, figlio di Eliasìb, e vi andò senza prendere cibo né bere acqua, perché era in lutto a causa della prevaricazione dei rimpatriati.
7 Poi in Giuda e a Gerusalemme si comunicò a tutti i rimpatriati di radunarsi a Gerusalemme: 8 se qualcuno non fosse venuto entro tre giorni, secondo la disposizione dei preposti e degli anziani, sarebbero stati votati allo sterminio tutti i suoi beni ed egli stesso sarebbe stato escluso dalla comunità dei rimpatriati.
9 Allora tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino si radunarono a Gerusalemme entro tre giorni; si era al nono mese, il venti del mese. Tutto il popolo stava nella piazza del tempio di Dio, tremante per questo evento e per la gran pioggia. 10 Allora il sacerdote Esdra si levò e disse loro: "Voi avete prevaricato sposando donne straniere: così avete accresciuto le mancanze d'Israele. 11 Ma ora rendete lode al Signore, Dio dei vostri padri, e fate la sua volontà, separandovi dalle popolazioni del paese e dalle donne straniere".
12 Tutta l'assemblea rispose a gran voce: "Sì! Dobbiamo fare come tu ci hai detto. 13 Ma il popolo è numeroso e siamo al tempo delle piogge; non è possibile restare all'aperto. D'altra parte non è lavoro di un giorno o di due, perché siamo in molti ad aver peccato in questa materia. 14 I nostri preposti stiano a rappresentare tutta l'assemblea; e tutti quelli delle nostre città che hanno sposato donne straniere vengano in date determinate e con gli anziani della città, ogni città con i suoi giudici, finché non sia allontanata da noi l'ira ardente del nostro Dio, causata da questa situazione". 15 Soltanto Giònata, figlio di Asaèl, e Iaczia, figlio di Tikva, si opposero, appoggiati da Mesullàm e dal levita Sabbetài.
16 I rimpatriati fecero come si era detto. Furono scelti il sacerdote Esdra e alcuni capi di casato, secondo il loro casato, tutti designati per nome. Essi iniziarono le sedute il primo giorno del decimo mese per esaminare la questione 17 e terminarono con tutti gli uomini che avevano sposato donne straniere il primo giorno del primo mese.
18 Tra i figli dei sacerdoti, che avevano sposato donne straniere, si trovarono:
dei figli di Giosuè, figlio di Iosadàk, e tra i suoi fratelli: Maasia, Elièzer, Iarib e Godolia; 19 essi si impegnarono a rimandare le loro donne e offrirono un ariete come sacrificio di riparazione per le loro mancanze;
20 dei figli di Immer:
Anàni e Zebadia;
21 dei figli di Carim:
Maasia, Elia, Semaià, Iechièl e Ozia;
22 dei figli di Pascur:
Elioenài, Maasia, Ismaele, Netanèl, Iozabàd ed Eleasà;
23 dei leviti:
Iozabàd, Simei, Kelaià, chiamato anche Kelità, Petachia, Giuda ed Elièzer;
24 dei cantori:
Eliasìb;
dei portieri:
Sallum, Telem e Urì.
25 Quanto agli Israeliti:
dei figli di Paros:
Ramia, Izzia, Malchia, Miamìn, Eleàzaro, Malchia e Benaià;
26 dei figli di Elam:
Mattania, Zaccaria, Iechièl, Abdì, Ieremòt ed Elia;
27 dei figli di Zattu:
Elioenài, Eliasìb, Mattania, Ieremòt, Zabad e Azizà;
28 dei figli di Bebài:
Giovanni, Anania, Zabbài e Atlài;
29 dei figli di Banì:
Mesullàm, Malluc, Adaià, Iasub, Seal e Ieramòt;
30 dei figli di Pacat-Moab:
Adna, Chelal, Benaià, Maasia, Mattania, Besalèl, Binnùi e Manasse;
31 dei figli di Carim:
Elièzer, Issia, Malchia, Semaià, Simeone, 32 Beniamino, Malluc, Semaria;
33 dei figli di Casum:
Mattenài, Mattattà, Zabad, Elifèlet, Ieremài, Manasse e Simei;
34 dei figli di Banì:
Maadài, Amram, Uèl, 35 Benaià, Bedia, Cheluu, 36 Vania, Meremòt, Eliasìb, 37 Mattania, Mattenài e Iaasài;
38 dei figli di Binnùi:
Simei, 39 Selemia, Natan, Adaià, 40 Macnadbài, Sasài, Sarài, 41 Azarèl, Selemia, Semaria, 42 Sallum, Amaria, Giuseppe;
43 dei figli di Nebo:
Ieièl, Mattitia, Zabad, Zebinà, Iaddài, Gioele, Benaià.
44 Tutti questi avevano sposato donne straniere e rimandarono le donne insieme con i figli.
Commento
Non perdere mai la speranza
Ti capita mai di pensare di essere andato, o andata, troppo oltre, di aver fatto qualcosa di cattivo o di aver deluso Dio così tanto perché possa perdonarti? Questo brano è un incoraggiamento a credere che, per quanto si possa sbagliare, "c'è ancora speranza" per noi. A Esdra, Secania dice: "A questo riguardo c'è ancora una speranza per Israele" (v.2).
Prostrato davanti al tempio di Dio, Esdra sta pregando, piangendo e facendo una confessione a Dio" (v.1a). Intorno a lui si stringe "un'assemblea molto numerosa d'Israeliti: uomini, donne e fanciulli" che "piangeva a dirotto" (v.1b).
Esdra digiuna e piange per l'infedeltà del popolo di Dio. In totale, erano con lui 113 persone colpevoli di questa infedeltà. 86 erano laici e 27 erano chierici, cioè leviti. La chiamata a un ministero cristiano ordinato a tempo pieno non rende immuni dalla tentazione.
Il problema particolare evidenziato in questo passo è quello degli israeliti che sposano persone non credenti. Probabilmente a quel tempo esisteva una cerimonia ufficiale con cui i non ebrei potevano convertirsi (vedere 6,21), e sembra che queste persone si fossero rifiutate di farlo.
Esdra è preoccupato che alcune di queste persone, molte delle quali facevano parte della leadership di Israele, potessero essere allontanate da Dio. La Bibbia incoraggia a pensare bene a chi sposare, per evitare di sposare qualcuno che ci allontani da Dio (vedi 2 Corinzi 6,14 e il commento al giorno 3 settembre).
Tuttavia, separarsi dalle mogli (Esdra 10,19) è un atto che può favorire l'infedeltà. Per questo il presente passaggio non è così semplice da leggere e comprendere. È interessante poi che non ci sia stata unanimità (v.15). In caso di infedeltà, la soluzione si sarebbe rivelata comunque non ideale. La medesima questione sarà affrontata anche dalla Chiesa nel Nuovo Testamento. A coloro che sono sposati con persone non credenti saranno date istruzioni molto diverse: verrà detto loro di rimanere sposati e di essere esempio e benedizione l'uno per l'altra (vedi 1 Corinzi 7; 1 Pietro 3).
Preghiera
Signore Gesù, aiutaci a prendere sul serio il nostro peccato e quello della nostra comunità, a pregare, confessare, piangere, gettarci davanti a te in segno di pentimento e a decidere di essere radicali nell'evitare l'infedeltà in futuro. Grazie perché c'è ancora speranza per il popolo di Dio, perché la nostra speranza è in te, una speranza "fedele per sempre" (Salmi 146,6).
La moglie di Nicky dice
Salmi 146,8
"Il Signore rialza chi è caduto".
Questo versetto ci ricorda che anche in questi giorni natalizi ci sono molte persone che stanno attraversando momenti difficili. Come può Dio rialzare queste persone? Forse attraverso di noi?
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Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.
Lesslie Newbigin in interview with Andrew G. Walker, 1988, transcript in: Andrew G Walker, Note from a Wayward Son: a miscellany (Cascade Books, 2015) p.268.
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.
Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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