Giorno 364

Una corona per te

Sapienziali Salmi 149,1-9
Nuovo Testamento Apocalisse 20,1-15
Antico Testamento Neemia 10,1-11,21

Introduzione

La regina Elisabetta II salì al trono nel 1952. Durante l'incoronazione nell'Abbazia di Westminster, le fu consegnata una Bibbia, fu unta e poi incoronata dall'Arcivescovo di Canterbury.

Il 6 febbraio 2022 divenne la prima monarca britannica a celebrare il Giubileo di platino, per ricordare i settant'anni del suo regno. Fu una celebrazione memorabile, seguita in tutte le nazioni e che nel giugno 2022 ebbe il suo culmine con feste di strada, concerti e una speciale funzione di ringraziamento. Tutto il paese si riunì per festeggiare.

Il 6 maggio 2023, sempre nell'Abbazia di Westminster, Carlo III, l'erede designato più longevo della storia britannica, è stato incoronato re, succedendo al trono della madre Elisabetta II.

Secondo il Nuovo Testamento, ogni cristiano un giorno sarà incoronato e regnerà. Il suo regno sarà infinitamente più duraturo e sarà inaugurato con una celebrazione e con un giubilo ancora più grandi di quelli di qualsiasi sovrano terreno. Regnerà con Cristo (Apocalisse 20,4.6). Ma cosa cosa significa tutto questo? Chi regnerà con lui? Quando inizierà questo regno?

Sapienziali

Salmi 149,1-9

Salmo 149

  1 Alleluia.

  Cantate al Signore un canto nuovo;
   la sua lode nell'assemblea dei fedeli.

  2 Gioisca Israele nel suo creatore,
   esultino nel loro re i figli di Sion.
  3 Lodino il suo nome con danze,
   con tamburelli e cetre gli cantino inni.
  4 Il Signore ama il suo popolo,
   incorona i poveri di vittoria.
  5 Esultino i fedeli nella gloria,
   facciano festa sui loro giacigli.

  6 Le lodi di Dio sulla loro bocca
   e la spada a due tagli nelle loro mani,
  7 per compiere la vendetta fra le nazioni
   e punire i popoli,
  8 per stringere in catene i loro sovrani,
   i loro nobili in ceppi di ferro,
  9 per eseguire su di loro la sentenza già scritta.
   Questo è un onore per tutti i suoi fedeli.

  Alleluia.

Commento

Godere dell'onore di essere incoronati dal Signore

Il popolo di Dio è chiamato a celebrare il suo Creatore sovrano, il suo Re (v.2, MSG), a lodarlo con danze e comporre musica per lui (vv.2-3).

Il salmista dice: "Il Signore ama il suo popolo, incorona i poveri di vittoria. Esultino i fedeli nella gloria, facciano festa sui loro giacigli" (vv.4-5). Tutti coloro che sono "fedeli" a Dio ricevono questo "onore" (v.9, MSG). Il popolo è incoronato e designato a regnare con Cristo.

Dio desidera condividere le sue benedizioni con noi. Questi versetti ci ricordano ciò che abbiamo già ricevuto da lui. Fin d'ora possiamo deliziarci della "corona" della salvezza e gioire dell'onore di essere in relazione con lui.

Il salmista continua dicendo che il popolo di Dio eseguirà la sentenza ("una spada a due tagli nelle loro mani", v.6b). Nel brano del Nuovo Testamento di oggi, vedremo che il popolo di Dio accompagnerà Cristo nel giudizio (Apocalisse 19,11 e seguenti). Le armi non saranno spade vere e proprie, ma la spada a due tagli della parola di Dio (Ebrei 4,12).

Questa responsabilità e questo onore così grandiosi potrebbero facilmente generare orgoglio. Ma egli "incorona i poveri" (Salmi 149,4). La salvezza non è frutto di un nostro guadagno, ma un dono. Non abbiamo guadagnato il diritto di regnare con Cristo. Lo abbiamo ricevuto come dono, privilegio e onore straordinario.

Preghiera

Signore, grazie perché mi incoroni con la salvezza. Grazie perché mi chiami a regnare con te. Grazie perché sei il mio Re e mi chiami ad essere coerede con Cristo.

Nuovo Testamento

Apocalisse 20,1-15

Satana sconfitto

20 E vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell'Abisso e una grande catena. 2 Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; 3 lo gettò nell'Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po' di tempo.

4 Poi vidi alcuni troni - a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare - e le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; 5 gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. 6 Beati e santi quelli che prendono parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per mille anni.

7 Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere 8 e uscirà per sedurre le nazioni che stanno ai quattro angoli della terra, Gog e Magòg, e radunarle per la guerra: il loro numero è come la sabbia del mare. 9 Salirono fino alla superficie della terra e assediarono l'accampamento dei santi e la città amata. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. 10 E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli.

11 E vidi un grande trono bianco e Colui che vi sedeva. Scomparvero dalla sua presenza la terra e il cielo senza lasciare traccia di sé. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. E i libri furono aperti. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati secondo le loro opere, in base a ciò che era scritto in quei libri. 13 Il mare restituì i morti che esso custodiva, la Morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. 14 Poi la Morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. 15 E chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.

Commento

Sperimentare ora il nostro regno con Cristo

Questo brano si può interpretare in modi diversi. In tutti i casi, si tratta di una notizia meravigliosa: Cristo tornerà, Satana sarà abbattuto e noi regneremo con Gesù e sperimenteremo la vita eterna. È qualcosa che vale la pena celebrare!

Su questo brano sono stati scritti libri, commenti e romanzi, in particolare sul "millenarismo" e su quando avverrà il "rapimento". Un argomento, questo, non semplice da trattare e che nei secoli ha dato luogo a discussioni appassionate e purtroppo anche a divisioni nella Chiesa. È quindi con una certa trepidazione che esprimo qui alcune mie opinioni personali sull'argomento.

Un millennio è un periodo di tempo pari a 1.000 anni. Deriva dal latino mille, mille, e annus, anno. Più volte, il testo parla di un periodo di "mille anni" (vv.2-7). Ci sì chiede, quando sarà questo periodo di mille anni? Qui, i punti di vista sono essenzialmente tre:

  1. Postmillenarismo

    È l'opinione secondo la quale il ritorno di Cristo non avverrà prima che il regno di Dio sarà stabilito dalla Chiesa nella storia umana per mille anni.

  2. Premillenarismo

    È l'opinione secondo la quale la venuta di Cristo sarà seguita dall'incatenamento di Satana e dalla risurrezione dei santi che saranno "rapiti" e si uniranno a lui in un regno temporale che durerà sulla terra per mille anni. Questo regno millenario terminerà con una ribellione finale e l'ultimo giudizio.

  3. Amillenniarismo

    È l'opinione secondo la quale i mille anni sono il periodo che intercorre tra la prima e la seconda venuta di Cristo. Questa posizione sostiene che il periodo di mille anni è metaforico e non letterale e che il rapimento avverrà al ritorno di Cristo.

Che su tali argomenti vi siano opinioni diverse e discussioni tra i cristiani è a mio parere qualcosa di assolutamente normale. Personalmente, ritengo che tutti e tre i punti di vista presentino delle criticità. Tuttavia, se leggiamo questo passo nel contesto di tutto il Nuovo Testamento e di tutta la Bibbia nel suo complesso, ritengo che, nonostante le sue criticità, l'"amillennialismo" sia quello che si adatta meglio alle prove a nostra disposizione.

Come abbiamo visto, il linguaggio del libro dell'Apocalisse è in gran parte di tipo apocalittico e non è pensato per essere interpretato letteralmente. I "mille anni" indicano un periodo di tempo molto lungo e non preciso. Quali prove abbiamo che il periodo di mille anni sia già iniziato?

Innanzitutto, Satana è incatenato (v.2). Il diavolo è descritto come "il drago, il serpente antico, che è il diavolo e il Satana" (v.2). Con la sua venuta, Gesù ha sconfitto Satana, ha legato l'"uomo forte" (Marco 3,27; Matteo 12,29). Sulla croce, Satana è stato sconfitto, gettato "nell'Abisso", che è stato chiuso e sigillato sopra di lui (Apocalisse 20,3).

In secondo luogo, durante questo periodo, le nazioni non sono più da lui ingannate: "Perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po' di tempo" (v.3). Questa è l'era della Chiesa, quando il Vangelo viene predicato a tutte le nazioni. Milioni di persone, e ora miliardi, professano il nome di Cristo. I loro occhi si sono aperti alla buona notizia di Gesù.

In terzo luogo, secondo l'apostolo Paolo, stiamo già regnando con Cristo. I martiri e il popolo di Dio risorti regnano con Cristo per mille anni. "Vidi alcuni troni - a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare - Essi… regnarono con Cristo per mille anni" (v.4). Come dice San Paolo: "Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù" (Efesini 2,6).

In quarto luogo, siamo chiamati a regnare come "sacerdoti di Dio e del Cristo" (Apocalisse 20,6). Questo sacerdozio di tutti i credenti è già iniziato. Siamo chiamati ad essere "un sacerdozio santo" (1 Pietro 2,5), o, come dice Pietro: "un sacerdozio regale" (v.9).

Alla fine di questo periodo, "Satana verrà liberato dal suo carcere" (Apocalisse 20,7) e avrà luogo il conflitto finale. Ancora una volta, non si tratterà di un vero e proprio conflitto. Sarà invece il compimento della vittoria che Gesù ha già ottenuto. La distruzione del male sarà completa (vv.8-10). Poi avrà luogo il giudizio finale (vv.11-15).

Preghiera

Signore, ti ringrazio perché hai promesso di risuscitarci con Cristo e di farci sedere con lui nei regni celesti. Aiutaci a sfruttare al meglio ogni occasione per portare la buona notizia agli altri.

Antico Testamento

Neemia 10,1-11,21

Impegno scritto della comunità

10 Tuttavia noi vogliamo sancire un patto e lo mettiamo per iscritto. Sul documento sigillato figurino i nostri capi, i nostri leviti e i nostri sacerdoti".

2 Sui documenti sigillati figuravano

  Neemia, il governatore, figlio di Acalia,

  e Sedecìa, 3 Seraià, Azaria, Geremia,
  4 Pascur, Amaria, Malchia,
  5 Cattus, Sebania, Malluc,
  6 Carim, Meremòt, Abdia,
  7 Daniele, Ghinnetòn, Baruc,
  8 Mesullàm, Abia, Miamìn,
  9 Maazia, Bilgài, Semaià;
  questi erano i sacerdoti.

10 Leviti:

  Giosuè, figlio di Azania, Binnùi dei figli di Chenadàd, Kadmièl
  11 e i loro fratelli Sebania,
  Odia, Kelità, Pelaià, Canan,
  12 Mica, Recob, Casabia,
  13 Zaccur, Serebia, Sebania,
  14 Odia, Banì, Beninu.

15 Capi del popolo:

  Paros, Pacat-Moab, Elam, Zattu, Banì,
  16 Bunnì, Azgad, Bebài,
  17 Adonia, Bigvài, Adin,
  18 Ater, Ezechia, Azzur,
  19 Odia, Casum, Besài,
  20 Carif, Anatòt, Nebài,
  21 Magpiàs, Mesullàm, Chezir,
  22 Mesezabèl, Sadoc, Iaddua,
  23 Pelatia, Canan, Anaià,
  24 Osea, Anania, Cassub,
  25 Allochès, Pilca, Sobek,
  26 Recum, Casabna, Maasia,
  27 Achia, Canan, Anan,
  28 Malluc, Carim, Baanà.

29 Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, gli oblati e quanti si erano separati dai popoli di terre straniere per aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti potevano intendere, 30 si unirono ai loro fratelli più ragguardevoli e fecero un patto e un giuramento di camminare nella legge di Dio, data per mezzo di Mosè, servo di Dio, promettendo di osservare e mettere in pratica tutti i comandi del Signore, il Signore nostro, le sue norme e le sue leggi.

31 E così non daremo le nostre figlie ai popoli della regione e non prenderemo le loro figlie per i nostri figli.

32 Dai popoli della regione, che portano le mercanzie e ogni genere di grano in giorno di sabato per venderli, non faremo acquisti di sabato o in un giorno santo. Lasceremo in riposo la terra ogni settimo anno e condoneremo ogni debito.

33 Ci siamo imposti per legge di dare ogni anno il terzo di un siclo per il servizio del tempio del nostro Dio: 34 per i pani dell'offerta, per l'oblazione perenne, per l'olocausto perenne, nei sabati, nei noviluni, nelle feste, per le cose sacre, per i sacrifici per il peccato in vista dell'espiazione in favore d'Israele, e per ogni attività del tempio del nostro Dio.

35 Sacerdoti, leviti e popolo, abbiamo tirato a sorte per l'offerta della legna da portare al tempio del nostro Dio, secondo i nostri casati, a tempi fissi, anno per anno, per bruciarla sull'altare del Signore, nostro Dio, come sta scritto nella legge,

36 e per portare ogni anno al tempio del Signore le primizie del nostro suolo e le primizie di ogni frutto di qualunque pianta,

37 come anche i primogeniti dei nostri figli e del nostro bestiame, secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti del nostro bestiame grosso e minuto, per portarli al tempio del nostro Dio e ai sacerdoti che prestano servizio nel tempio del nostro Dio. 38 Porteremo ai sacerdoti nelle stanze del tempio del nostro Dio le primizie della nostra farina, le nostre offerte, i frutti di qualunque albero, il vino e l'olio, e porteremo la decima del nostro suolo ai leviti. I leviti stessi preleveranno le decime in tutte le città del nostro lavoro. 39 Un sacerdote, figlio di Aronne, sarà con i leviti quando i leviti preleveranno le decime e i leviti porteranno la decima della decima al tempio del nostro Dio nelle stanze del tesoro, 40 perché in quelle stanze i figli d'Israele e i figli di Levi devono portare l'offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull'olio; in quel luogo stanno gli utensili del santuario, i sacerdoti che prestano il servizio, i portieri e i cantori.

Non trascureremo il tempio del nostro Dio.

Liste di ricapitolazione

11 I capi del popolo si stabilirono a Gerusalemme; il resto del popolo tirò a sorte per far venire uno su dieci ad abitare a Gerusalemme, la città santa, e nove nelle altre città. 2 Il popolo benedisse quanti si erano offerti spontaneamente per abitare a Gerusalemme.

3 Questi sono i capi della provincia che si stabilirono a Gerusalemme, mentre nelle città di Giuda si stabilirono nelle rispettive città, ognuno nella sua proprietà, Israeliti, sacerdoti, leviti, oblati e i figli degli schiavi di Salomone. 4 A Gerusalemme si stabilirono figli di Giuda e figli di Beniamino.

Dei figli di Giuda:

Ataià, figlio di Ozia, figlio di Zaccaria, figlio di Amaria, figlio di Sefatia, figlio di Maalalèl, dei figli di Peres; 5 Maasia, figlio di Baruc, figlio di Col-Cozè, figlio di Cazaià, figlio di Adaià, figlio di Ioiarìb, figlio di Zaccaria, figlio del Silonita. 6 Totale dei figli di Peres che si stabilirono a Gerusalemme: quattrocentosessantotto, uomini valorosi.

7 Questi sono i figli di Beniamino:

Sallu, figlio di Mesullàm, figlio di Ioed, figlio di Pedaià, figlio di Kolaià, figlio di Maasia, figlio di Itièl, figlio di Isaia 8 e, dopo di lui, Gabbài, Sallài: novecentoventotto. 9 Gioele, figlio di Zicrì, era prefetto su di loro e Giuda, figlio di Assenuà, era il secondo sulla città.

10 Dei sacerdoti:

Iedaià, figlio di Ioiarìb, Iachin, 11 Seraià, figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Sadoc, figlio di Meraiòt, figlio di Achitùb, preposto del tempio di Dio, 12 e i loro fratelli addetti al lavoro del tempio, in numero di ottocentoventidue; Adaià, figlio di Ierocàm, figlio di Pelalia, figlio di Amsì, figlio di Zaccaria, figlio di Pascur, figlio di Malchia, 13 e i suoi fratelli, preposti di casato, in numero di duecentoquarantadue; Amassài, figlio di Azarèl, figlio di Aczài, figlio di Mesillemòt, figlio di Immer, 14 e i loro fratelli, uomini valorosi, in numero di centoventotto; Zabdièl, figlio di Ghedolìm, era prefetto su di loro.

15 Dei leviti:

Semaià, figlio di Cassub, figlio di Azrikàm, figlio di Casabia, figlio di Bunnì; 16 Sabbetài e Iozabàd al servizio esterno del tempio, fra i capi dei leviti; 17 Mattania, figlio di Mica, figlio di Zabdì, figlio di Asaf, il capo che iniziava intonando la preghiera, e Bakbukia, secondo tra i suoi fratelli; Abda, figlio di Sammùa, figlio di Galal, figlio di Iedutùn. 18 Totale dei leviti nella città santa: duecentoottantaquattro.

19 Portieri:

Akkub, Talmon e i loro fratelli, custodi delle porte: centosettantadue.

20 Il resto d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti si stabilì in tutte le città di Giuda, ognuno nella sua eredità.

21 Gli oblati si stabilirono sull'Ofel, con Sica e Ghispa alla testa degli oblati.

Commento

Esercitare responsabilmente l'autorità conferita da Dio

Come in molti brani dell'Antico Testamento, anche in questo troviamo un'anticipazione del futuro. Dio si compiace del suo popolo. Ci mette in posizione di autorità per governare e regnare. Tuttavia, siamo chiamati ad esercitare questa autorità con obbedienza e responsabilità (10,35).

Il popolo di Dio stipula un accordo vincolante, per iscritto. I capi, i leviti e i sacerdoti vi appongono i loro sigilli (9,38). Promettono di osservare la Legge: "Fecero un patto e un giuramento di camminare nella legge di Dio" (10,30).

Il loro problema, come il nostro, è nell'incapacità di osservare le leggi. È la "maledizione della Legge", a cui Gesù ci ha liberati diventando lui stesso, sulla croce, "maledizione per noi" (Galati 3,13).

Ognuno di noi è chiamato ad un ritmo di vita equilibrato che comprenda lavoro e riposo.

Il popolo di Dio doveva osservare il sabato e, ogni settimo anno, rinunciare a lavorare la terra e cancellare tutti i debiti (Neemia 10,31). Dovevano offrire sacrifici per espiare i loro peccati (v.33).

I capi si stabiliscono a Gerusalemme (11,1). Dal brano emerge chiaro che l'osservanza della legge è responsabilità di tutti, e non solo dei re e dei principi.

Preghiera

Signore, grazie perché ci chiami alla responsabilità nelle nostre vite, a servirti e ad obbedire ai tuoi comandi. Grazie perché ora non abbiamo più bisogno di fare sacrifici. Grazie perché, attraverso la morte e la risurrezione di Gesù, non solo Satana è stato sconfitto, ma siamo innalzati con Cristo a regnare con lui nei regni celesti (Efesini 1,20-21).

La moglie di Nicky dice

Apocalisse 20,12b

"I morti vennero giudicati secondo le loro opere, in base a ciò che era scritto in quei libri".

Non amo parlare del giorno del giudizio. Mi rende un po' nervosa. Temo quello che potrebbe esserci scritto su di me "in quei libri"... e mi chiedo cosa ne pensi Dio del fatto che mangio tanto cioccolato!

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