Dio ci darà cose buone
Introduzione
Tutti cerchiamo la felicità, tutti cerchiamo l'amore e tutti desideriamo ardentemente la pace. Ma troppo spesso, purtroppo, tutte queste cose le cerchiamo nei posti sbagliati.
Sant'Agostino pregava così: "Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te". Dio è la sorgente di tutte le cose buone.
Salmi 4,1-9
Salmo 4
1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di Davide.
2 Quando t'invoco, rispondimi,
Dio della mia giustizia!
Nell'angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
3 Fino a quando, voi uomini, calpesterete il mio onore,
amerete cose vane e cercherete la menzogna?
4 Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
5 Tremate e più non peccate,
nel silenzio, sul vostro letto,
esaminate il vostro cuore.
6 Offrite sacrifici legittimi
e confidate nel Signore.
7 Molti dicono: "Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?"
8 Hai messo più gioia nel mio cuore
di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza.
9 In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore,
fiducioso mi fai riposare.
Commento
Sorgente di gioia e di pace
Spesso cerchiamo gioia e pace nei posti sbagliati: "Fino a quando... amerete cose vane e cercherete la menzogna?" (v.3) Oppure crediamo che il denaro, i beni o il successo siano la risposta ai nostri bisogni. Ma spesso tutte queste cose si rivelano illusioni e menzogne. La vera gioia e la vera pace, come dice Davide, risiedono nella relazione con Dio (v.4).
Dio non promette una vita senza problemi. Il salmo, infatti, inizia con un grido: "Nell'angoscia mi hai dato sollievo; pietà di me, ascolta la mia preghiera" (v.2). Davide però è fiducioso che Dio ascolti: "Il Signore mi ascolta quando lo invoco" (v.4, MSG).
Solo Dio è la vera sorgente della gioia e della pace: "Chi ci farà vedere il bene, se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto? Hai messo più gioia nel mio cuore di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza. In pace mi corico e subito mi addormento, perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare" (vv.7b-9).
C'è più gioia nella presenza di Dio che nella prosperità materiale. La prosperità materiale ci offre un’apparente sicurezza, ma non sempre ci dona sonni di pace. Solo nella volontà di Dio possiamo dimorare al sicuro veramente (v.8).
Preghiera
Signore, lascia che la luce del tuo volto brilli su di me. Riempi il mio cuore con la gioia della tua presenza e concedimi un sonno colmo della tua pace.
Matteo 4,23-5,20
Gesù guarisce i malati
23 Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24 La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. 25 Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Introduzione al Discorso della montagna
5 Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.
Le Beatitudini
2 Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
3 "Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4 Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
5 Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7 Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8 Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9 Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10 Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.
Sale e luce
13 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15 né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.
Il compimento della Legge
17 Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18 In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19 Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. 20 Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli".
Commento
Sorgente della grazia di Dio e della vera felicità
Secondo Gesù, la vera felicità non la puoi trovare in ciò che la società ti propone. Non viene dalla fama, dalla bellezza, dalla ricchezza e dalle cose possedute. Non riguarda il tuo stato d'animo o ciò che hai e nemmeno ciò che fai.
La parola greca "makarios" (usata in 5,3-11) significa "beato", "fortunato", "felice", destinatario privilegiato della grazia di Dio. Come suggerisce la versione Amplified (della Bibbia): "Felici da suscitare invidia e spiritualmente prosperi, cioè gioiosi e pieni di soddisfazione... indipendentemente dalle proprie condizioni esterne".
Nelle Beatitudini ("belle attitudini"!) Gesù mette in evidenza otto situazioni in cui riceviamo grazia e benedizione da Dio.
Essere spiritualmente bisognosi di Dio
"Beati i poveri in spirito" (v.3a). La parola povero significa mendicante, cioè dipendente dal sostegno altrui. Significa essere così deboli e umili da rendersi conto della propria assoluta necessità di dipendere da Gesù. In altre parole, sei beato, o beata, quando sei al limite delle tue forze (MSG). I poveri in spirito sono beati per ciò che Gesù ha reso loro possibile: "Perché di essi è il regno dei cieli" (v.3b).
Piangere per la propria condizione
"Beati quelli che sono nel pianto" (v.4a). Piangere non è sbagliato. Piangere per il proprio peccato e per il disordine nel mondo che ci circonda. Piangere con quelli che stanno piangendo. Piangere e affliggersi per la perdita di coloro che amiamo. La promessa di Gesù è che gli afflitti "saranno consolati" (v.4b). La consolazione di Dio va ben oltre ogni tipo di conforto ordinario. Joyce Meyer ha detto: "Avere un problema non è poi così male se ciò che ci attende è la consolazione di Dio".
Essere contenti di ciò che si è
"Beati i miti" (v.5a). La parola greca mite significa gentile, premuroso, modesto. Significa mostrare gentilezza e amore per gli altri, che è l'opposto dell'arroganza e dell'egoismo. Significa "rotto", ma non nel senso di un vetro rotto che va in frantumi, ma di domato, come un cavallo che viene domato, la cui forza è tenuta sotto controllo. Per mezzo di Gesù i miti sono da ritenersi beati perché "avranno in eredità la terra" (v.5b).
Sei beato, o beata, quando ti accontenti di ciò che sei, né più, né meno (v.5, MSG).
Avere fame di Dio
"Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia" (v.6a). Siamo beati quando facciamo crescere la nostra fame di Dio (v.6a, MSG). Siamo invitati a coltivare la nostra relazione con Dio, a metterla come priorità numero uno della nostra vita. Tutto il resto, tutte le altre cose, presto o tardi ci lasciano un vuoto. La fame di Dio e della sua giustizia no, sono una benedizione e di queste saremo "saziati" (v.6b).
Ricevere il perdono ed essere misericordiosi
"Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia" (v.7a). Non dare alle persone ciò che meritano, ma ciò che non meritano. C.S. Lewis ha detto: "Essere cristiano significa perdonare ciò che non può essere facilmente perdonato, perché Dio ti ha perdonato l'imperdonabile". I misericordiosi sono beati perché "troveranno misericordia" (v.7b).
Essere autentici
Sei beato, o beata, quando purifichi il tuo mondo interiore, la tua mente, il tuo cuore (v.8a, MSG). "Beati i puri di cuore" (v.8a). Questa non è solo purezza esteriore, ma integrità, apertura, sincerità e autenticità. È una purezza che ti permette di vedere Dio veramente (v.8b). Quindi se vuoi un cuore puro inizia con i tuoi pensieri, perché i pensieri diventano parole, le parole diventano azioni e le azioni diventano stili di vita.
Il segreto per essere puri di cuore è l'autenticità. Permettere agli altri di vederci così come siamo, in tutta la nostra fragilità e vulnerabilità.
Portare la pace
"Beati gli operatori di pace" (v.9a). Non creare conflitti, ma porta la pace. Gesù, il Figlio di Dio, è venuto nel mondo per portare la pace attraverso la croce (Colossesi 1,20). Gli operatori di pace sono beati "perché saranno chiamati figli di Dio" (Matteo 5,9b).
Siamo beati non quando ci affanniamo nella competizione o nei combattimenti, ma quando aiutiamo le persone a collaborare (v.9a, MSG).
Non aspettarsi nulla in cambio se non la persecuzione
"Beati i perseguitati per causa della giustizia" (v.10a). Non aspettarti nulla in cambio, se non critiche e persecuzione. Nelle persecuzioni tieni sempre presente che Dio è con la chiesa perseguitata perché "di essi è il regno dei cieli" (v.10b).
Essere perseguitati per ciò che facciamo per Dio è un dono, perché ci rende beati" (v.10, MSG).
Abbiamo già visto che Gesù porta a compimento l'Antico Testamento dal punto di vista storico (1,1-17) e delle profezie (1,18-4,16). Ora, nel Discorso della montagna, scopriamo che Gesù porta a compimento l'Antico Testamento anche dal punto di vista della legge, rivelandone tutta la profondità e il significato: "Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento" (5,17, MSG).
Il pastore americano, ed ex cantante rock, John Wimber, ha detto: "Gesù non si accontenta mai. Ama tutto ciò che facciamo, ma non si accontenta, vuole sempre di più da noi. Noi ci accontentiamo, Gesù è tutto per noi. Ma per noi, lui vuole di più. Ci alza continuamente l'asticella. Ci invita a camminare sempre più in alto".
Nel Discorso della montagna, Gesù dice: Non "si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa" (5,15, MSG).
Preghiera
Signore, aiutami a vivere quest'anno secondo i valori del Discorso della montagna e delle Beatitudini, perché possa essere luce per il mondo che mi circonda.
Genesi 9,18-11,9
I figli di Noè
18 I figli di Noè che uscirono dall'arca furono Sem, Cam e Iafet; Cam è il padre di Canaan. 19 Questi tre sono i figli di Noè e da questi fu popolata tutta la terra.
20 Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. 21 Avendo bevuto il vino, si ubriacò e si denudò all'interno della sua tenda. 22 Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e raccontò la cosa ai due fratelli che stavano fuori. 23 Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono la nudità del loro padre; avendo tenuto la faccia rivolta indietro, non videro la nudità del loro padre.
24 Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore; 25 allora disse:
"Sia maledetto Canaan!
Schiavo degli schiavi
sarà per i suoi fratelli!".
26 E aggiunse:
"Benedetto il Signore, Dio di Sem,
Canaan sia suo schiavo!
27 Dio dilati Iafet
ed egli dimori nelle tende di Sem,
Canaan sia suo schiavo!".
28 Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni. 29 L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni; poi morì.
Genealogia: la Tavola dei Popoli
10 Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio.
I figli di Iafet
2 I figli di Iafet:
Gomer, Magòg, Madai, Iavan, Tubal, Mesec e Tiras.
3 I figli di Gomer:
Aschenàz, Rifat e Togarmà.
4 I figli di Iavan:
Elisa, Tarsis, i Chittìm e i Dodanìm.
5 Da costoro derivarono le genti disperse per le isole, nei loro territori, ciascuna secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle rispettive nazioni.
I figli di Cam
6 I figli di Cam:
Etiopia, Egitto, Put e Canaan.
7 I figli di Etiopia:
Seba, Avìla, Sabta, Raamà e Sabtecà.
I figli di Raamà:
Saba e Dedan.
8 Etiopia generò Nimrod: costui cominciò a essere potente sulla terra. 9 Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice: "Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore". 10 L'inizio del suo regno fu Babele, Uruc, Accad e Calne, nella regione di Sinar. 11 Da quella terra si portò ad Assur e costruì Ninive, Recobòt-Ir e Calach, 12 e Resen tra Ninive e Calach; quella è la grande città.
13 Egitto generò
quelli di Lud, Anam, Laab, Naftuch, 14 Patros, Casluch e Caftor, da dove uscirono i Filistei.
15 Canaan generò
Sidone, suo primogenito, e Chet 16 e il Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo, 17 l'Eveo, l'Archeo e il Sineo, 18 l'Arvadeo, il Semareo e il Camateo.
In seguito si dispersero le famiglie dei Cananei. 19 Il confine dei Cananei andava da Sidone in direzione di Gerar fino a Gaza, poi in direzione di Sòdoma, Gomorra, Adma e Seboìm fino a Lesa.
20 Questi furono i figli di Cam secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro territori e nelle rispettive nazioni.
I figli di Sem
21 Anche a Sem, fratello maggiore di Iafet e capostipite di tutti i figli di Eber, nacque una discendenza.
22 I figli di Sem:
Elam, Assur, Arpacsàd, Lud e Aram.
23 I figli di Aram:
Us, Ul, Gheter e Mas.
24 Arpacsàd generò Selach
e Selach generò Eber.
25 A Eber nacquero due figli:
uno si chiamò Peleg, perché ai suoi tempi fu divisa la terra, e il fratello si chiamò Ioktan.
26 Ioktan generò
Almodàd, Selef, Asarmàvet, Ierach, 27 Adoràm, Uzal, Dikla, 28 Obal, Abimaèl, Saba, 29 Ofir, Avìla e Iobab. Tutti questi furono i figli di Ioktan;
30 la loro sede era sulle montagne dell'oriente, da Mesa in direzione di Sefar.
31 Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro territori, secondo le rispettive nazioni.
32 Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le loro genealogie, nelle rispettive nazioni. Da costoro si dispersero le nazioni sulla terra dopo il diluvio.
La torre di Babele
11 Tutta la terra aveva un'unica lingua e uniche parole. 2 Emigrando dall'oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono.
3 Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. 4 Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra".
5 Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. 6 Il Signore disse: "Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un'unica lingua; questo è l'inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. 7 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro".
8 Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. 9 Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
Commento
Sorgente d’amore e unità
L'amore copre e protegge. Non mette a nudo debolezze e difetti dell'altro. Non si compiace delle disgrazie altrui.
Il brano di oggi inizia con il racconto, piuttosto strano, di Noè che si ubriaca. Il fatto che fosse un uomo giusto non significa che fosse perfetto. Sem e Iafet vengono lodati per aver coperto "la nudità del loro padre" (9,23).
Amore e unità camminano mano nella mano. La Torre di Babele è il simbolo della discordia (11,1-9). Il popolo diceva: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome” (v.4). Questo atto di orgoglio e di ricerca del potere ha portato alla discordia, rappresentata dal caos delle diverse lingue del mondo. "Il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra" (v.9).
Il giorno di Pentecoste è il capovolgimento di Babele. Attraverso lo Spirito Santo, le persone ora possono dire: “E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?” (Atti 2,8) Il dono delle lingue simboleggia il fatto che lo Spirito Santo capovolge la discordia di Babele e unisce tutti i popoli e le lingue. Questa è un'esperienza comune anche oggi.
Oggi, come in passato, lo Spirito Santo porta amore e unità attraverso le chiese, le lingue e le nazioni.
Preghiera
Signore, rendimi capace di vivere solo per dare gloria al tuo nome e non per tornaconti personali o dei gruppi a cui appartengo. Effondi il tuo Spirito, o Signore, sulla Chiesa come nel giorno di Pentecoste. Possano cessare le divisioni. Il tuo Spirito Santo e i valori del regno di Dio portino amore, gioia, pace, felicità vera ed unità.
La moglie di Nicky dice
Matteo 4,24
"Conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie... ed egli li guarì".
Oggi vorrei pregare per le persone, tra i miei conoscenti, che sono malate o sofferenti; è un elenco piuttosto lungo.
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.
Per ulteriori spiegazioni e applicazioni dettagliate del "Discorso della Montagna"(Matteo 5-7) vedi il libro di Nicky Gumbel in lingua inglese The Jesus Lifestyle.
C. S. Lewis, The Weight of Glory (New York: HarperCollins, 2001; Originally published 1949), pp.181–183.
St Augustine, Confessions: Book 1 (Penguin, 1961) p.21.
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation
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