Giorno 50

Dio mi ama

Sapienziali Salmo 23,1-6
Nuovo Testamento Marco 4,30- 5,20
Antico Testamento Esodo 25,1 -26,37

Introduzione

Sugli altipiani delle Highlands del Galles, due ministri di una chiesa, un giorno, incontrarono un giovane pastore. Il giovane era sordo e non sapeva né leggere né scrivere. Gli spiegarono che Gesù voleva essere il suo pastore, che si sarebbe preso cura di lui proprio come lui si prendeva cura del suo gregge. Gli insegnarono a ripetere le parole: Il Signore è mio pastore (Salmi 23,1) e ad utilizzare le dita della mano destra per aiutarsi a ricordare la frase. Prima il pollice, "Il", poi l’indice, "Signore", e così via con ogni altro dito e per ognuna delle cinque parole. Alla quarta parola, "mio", gli suggerirono di fare una pausa per ricordare: "Questo salmo è stato scritto per me".

Alcuni anni dopo, passando per quello stesso villaggio, uno dei due ministri chiese notizie di quel giovane pastore. Un signore del luogo spiegò che l'anno precedente in una bufera di neve sulle colline il giovane era morto, sepolto sotto un cumulo di neve. Disse poi: "Una cosa però non abbiamo capito. Il ragazzo è morto con la mano sinistra mentre stringeva il quarto dito della mano destra. E non sappiamo perché".

Questo racconto ci ricorda la natura dell'amore di Dio, un amore personale per ciascuno di noi.

Molte persone oggi immaginano Dio come una grande forza impersonale. Tuttavia, il Dio della Bibbia è molto diverso. La sua relazione con noi è personale. San Paolo ha scritto: il "Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me" (Galati 2,20). Egli è "il mio Dio" (Filippesi 4,19). Dio mi ama.

Sapienziali

Salmo 23,1-6

SALMO 23

1 Salmo. Di Davide. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
  2 Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
  3 Rinfranca l'anima mia,
mi guida per il giusto cammino
  a motivo del suo nome.
4 Anche se vado
  per una valle oscura,
non temo alcun male,
  perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
  mi danno sicurezza.

5 Davanti a me tu prepari una mensa
  sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
  il mio calice trabocca.
6 Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
  tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
  per lunghi giorni.

Commento

1. Mio pastore

Dio si prende cura di noi come un pastore si prende cura delle sue pecore. Nei momenti in cui mi sento spiritualmente arido, il Signore "rinfranca l’anima mia" (Salmi 23,3). Quando sento il bisogno di una guida, "mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome" (v.3). Dio ha grandi progetti per me e per te. Per questo dovremmo lasciarci sempre guidare da lui nel cammino che ritiene giusto per noi. Non dovremmo temere e vivere la vita con paura, perché lui è con noi! (v.4)

2. Mio ospite

L’attenzione nel salmo passa dal pastore con le sue pecore a colui che ospita, il Signore, con i suoi invitati. Una descrizione meravigliosa di come Dio ci accompagna nelle tempeste della vita: "Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici" (v.5). Dio trasforma il vuoto della nostra anima in una festa. Per questo dovremmo accettare volentieri il suo invito, e ogni giorno trascorrere del tempo con lui, per nutrire il nostro spirito alla sua presenza.

Ci sono momenti nella vita in cui ci sembra di camminare "per una valle oscura" (v.4). A volte è per una malattia che ci preoccupa o la scomparsa di una persona cara. Anche in queste occasioni non dovremmo temere perché il Signore è con noi (v.4).

Spesso ho letto questo salmo a persone molto malate o che erano in punto di morte. È un grande sollievo sapere che il Signore ci è vicino sempre: "Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni" (v.6).

Preghiera

Signore, grazie per il modo in cui mi guidi e mi proteggi. Grazie per aver saziato la mia fame e sete spirituale con la tua presenza ed il tuo amore.

Nuovo Testamento

Marco 4,30- 5,20

La parabola del seme di senape

30 Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31 È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32 ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra".

33 Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. 34 Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Gesù calma la tempesta

35 In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: "Passiamo all'altra riva". 36 E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 37 Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che siamo perduti?".

39 Si destò, minacciò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.

40 Poi disse loro: "Perché avete paura? Non avete ancora fede?".

41 E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?".

Gesù guarisce un uomo posseduto dal demonio

5Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. 2 Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. 3 Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, 4 perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. 5 Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.

6 Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi 7 e, urlando a gran voce, disse: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!". 8 Gli diceva infatti: "Esci, spirito impuro, da quest'uomo!".

9 E gli domandò: "Qual è il tuo nome?".

"Il mio nome è Legione - gli rispose - perché siamo in molti". 10 E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.

11 C'era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. 12 E lo scongiurarono: "Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi". 13 Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.

14 I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. 15 Giunsero da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. 16 Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. 17 Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.

18 Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. 19 Non glielo permise, ma gli disse: "Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te". 20 Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Commento

3. Mio Signore

Ti è mai capitato nella vita di vivere situazioni di tempesta improvvisa, senza preavviso, simili ad uragani? (Marco 4,37)

Nel mare di Galilea, le tempeste improvvise erano frequenti. I discepoli di Gesù erano pescatori, sapevano bene che onde di quel tipo potevano rovesciare la barca e portarli alla morte.

Eppure, Gesù dorme (v.38). A volte viviamo vere e proprie situazioni di tempesta, e Dio sembra assente, non in ascolto o non interessato alle nostre preghiere. È in questi momenti che la nostra fede viene messa alla prova!

Ma alla fine Gesù interviene e calma la tempesta. Al mare violento e al vento impetuoso si rivolge con parole semplici: "Taci, calmati!" (v.39), dimostrando così di essere Signore sulla natura. Questo brano, che era iniziato con la paura dei discepoli, si conclude con la fede. Le crisi mettono alla prova la nostra fede. Gesù desidera che nei momenti di angoscia diventiamo capaci di dominare le paure e di fidarci di lui. Di far prevalere la fede sulla nostra paura! (Vedi video: Choose faith over fear)

A volte Dio calma le tempeste. Altre volte lascia che le tempeste facciano il loro corso, e calma noi.

Ma Gesù non si ferma alle acque, dimostra di poter dominare anche i poteri che cercano di distruggere le nostre vite. Vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro di nome Legione (Marco 5,9): "Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre" (v.5). Tutto ciò che avevano fatto finora era stato di incatenarlo con ceppi e catene (v.4). Il potere delle autorità è sempre limitato. Gesù non giudica o condanna quell’uomo; al contrario offre lui la possibilità di vivere in pienezza. Gesù dimostra così tutta la sua autorevolezza e potenza, ci libera dal male e sana le nostre ferite.

Tuttavia, nonostante questa dimostrazione della potenza di Gesù, non tutte le persone reagiscono bene. Alcune subiscono delle grosse perdite commerciali e si dimostrano ostili (v.17). Assistere a dimostrazioni così forti di potenza non è così facile (la mandria si precipita giù dalla rupe del mare). Altre ne sono meravigliate (v.20).

Uno degli aspetti più sorprendenti di questa storia è il fatto che Gesù non concede a quell’uomo la possibilità di seguirlo, nonostante questi lo implori (v.18).

Sebbene un suo andare con Gesù avrebbe portato moltissimi frutti, Gesù sceglie per lui una strada diversa. Gli dice: "Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te" (v.19). Ed egli fa esattamente cosi (v.20).

Spesso con le persone che hanno da poco scoperto la fede tendiamo ad essere iperprotettivi. A volte invece dovremmo lasciarle parlare della loro esperienza di fede. Gesù tornerà ancora in quel luogo, nella città di Decapoli, e quel giorno sarà accolto da 4.000 persone. Un risultato incredibile, frutto della testimonianza di quell'uomo.

Marco inserisce questa storia subito dopo la parabola del granello di senape. Perché questa scelta? Forse perché quell’uomo aveva poco da offrire, ma da quel poco ne è uscito un grande risultato. Gesù dice che Dio con un seme piccolissimo, come un granello di senape (4,31), può fare cose grandi: "Quando viene seminato, cresce" (v.32).

Il punto è non quanto hai, ma come usi ciò che hai. Un granello di senape deve essere seminato subito, altrimenti rischia di venire disperso. Se viene seminato, la crescita è così dirompente che può passare attraverso il cemento. Il messaggio è semplice: o lo usi o lo perdi. Usa ciò che hai e Dio lo moltiplicherà molte volte.

Preghiera

Grazie perché sei il Signore su tutto. Grazie perché posso fidarmi di te nei tempi di avversità e non ho bisogno di temere nulla.

Antico Testamento

Esodo 25,1 -26,37

Offerte per il tabernacolo

25Il Signore parlò a Mosè dicendo: 2 "Ordina agli Israeliti che raccolgano per me un contributo. Lo raccoglierete da chiunque sia generoso di cuore. 3 Ed ecco che cosa raccoglierete da loro come contributo: oro, argento e bronzo, 4 tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, 5 pelle di montone tinta di rosso, pelle di tasso e legno di acacia, 6 olio per l'illuminazione, balsami per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico, 7 pietre di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale.

8 Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro. 9 Eseguirete ogni cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e il modello di tutti i suoi arredi.

L'arca

10 Faranno dunque un'arca di legno di acacia: avrà due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 11 La rivestirai d'oro puro: dentro e fuori la rivestirai e le farai intorno un bordo d'oro. 12 Fonderai per essa quattro anelli d'oro e li fisserai ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro. 13 Farai stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro. 14 Introdurrai le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare con esse l'arca. 15 Le stanghe dovranno rimanere negli anelli dell'arca: non verranno tolte di lì. 16 Nell'arca collocherai la Testimonianza che io ti darò.

17 Farai il propiziatorio, d'oro puro; avrà due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. 18 Farai due cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del propiziatorio. 19 Fa' un cherubino a una estremità e un cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini alle due estremità del propiziatorio. 20 I cherubini avranno le due ali spiegate verso l'alto, proteggendo con le ali il propiziatorio; saranno rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il propiziatorio. 21 Porrai il propiziatorio sulla parte superiore dell'arca e collocherai nell'arca la Testimonianza che io ti darò. 22 Io ti darò convegno in quel luogo: parlerò con te da sopra il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno sull'arca della Testimonianza, dandoti i miei ordini riguardo agli Israeliti.

Il tavolo

23 Farai una tavola di legno di acacia: avrà due cubiti di lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. 24 La rivestirai d'oro puro e le farai attorno un bordo d'oro. 25 Le farai attorno una cornice di un palmo e farai un bordo d'oro per la cornice. 26 Le farai quattro anelli d'oro e li fisserai ai quattro angoli, che costituiranno i suoi quattro piedi. 27 Gli anelli saranno contigui alla cornice e serviranno a inserire le stanghe, destinate a trasportare la tavola. 28 Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro; con esse si trasporterà la tavola. 29 Farai anche i suoi piatti, coppe, anfore e tazze per le libagioni: li farai d'oro puro. 30 Sulla tavola collocherai i pani dell'offerta: saranno sempre alla mia presenza.

Il candelabro

31 Farai anche un candelabro d'oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo. 32 Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro lato. 33 Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla, e così anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così sarà per i sei bracci che usciranno dal candelabro. 34 Il fusto del candelabro avrà quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: 35 un bulbo sotto i due bracci che si dipartono da esso e un bulbo sotto i due bracci seguenti e un bulbo sotto gli ultimi due bracci che si dipartono da esso; così per tutti i sei bracci che escono dal candelabro. 36 I bulbi e i relativi bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola massa d'oro puro lavorata a martello.

37 Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in modo da illuminare lo spazio davanti ad esso. 38 I suoi smoccolatoi e i suoi portacenere saranno d'oro puro. 39 Lo si farà con un talento di oro puro, esso con tutti i suoi accessori. 40 Guarda ed esegui secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.

Il tabernacolo

26Quanto alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. Vi farai figure di cherubini, lavoro d'artista. 2 La lunghezza di un telo sarà di ventotto cubiti; la larghezza di quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per tutti i teli. 3 Cinque teli saranno uniti l'uno all'altro e anche gli altri cinque saranno uniti l'uno all'altro. 4 Farai cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura; così farai sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. 5 Farai cinquanta cordoni al primo telo e farai cinquanta cordoni all'estremità della seconda sutura: i cordoni corrisponderanno l'uno all'altro. 6 Farai cinquanta fibbie d'oro e unirai i teli l'uno all'altro mediante le fibbie, così la Dimora formerà un tutto unico.

7 Farai poi teli di pelo di capra per la tenda sopra la Dimora. Ne farai undici teli. 8 La lunghezza di un telo sarà di trenta cubiti; la larghezza di quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per gli undici teli. 9 Unirai insieme cinque teli da una parte e sei teli dall'altra. Piegherai in due il sesto telo sulla parte anteriore della tenda. 10 Farai cinquanta cordoni sull'orlo del primo telo, che è all'estremità della sutura, e cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura. 11 Farai cinquanta fibbie di bronzo, introdurrai le fibbie nei cordoni e unirai insieme la tenda; così essa formerà un tutto unico. 12 La parte che pende in eccedenza nei teli della tenda, la metà cioè di un telo che sopravanza, penderà sulla parte posteriore della Dimora. 13 Il cubito in eccedenza da una parte, come il cubito in eccedenza dall'altra parte, nel senso della lunghezza dei teli della tenda, ricadranno sui due lati della Dimora, per coprirla da una parte e dall'altra. 14 Farai per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso.

15 Poi farai per la Dimora le assi di legno di acacia, da porsi verticali. 16 La lunghezza di un'asse sarà dieci cubiti e un cubito e mezzo la larghezza. 17 Ogni asse avrà due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della Dimora. 18 Farai dunque le assi per la Dimora: venti assi verso il mezzogiorno, a sud. 19 Farai anche quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse, per i suoi due sostegni, e due basi sotto l'altra asse, per i suoi due sostegni. 20 Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, 21 come anche le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. 22 Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, farai sei assi. 23 Farai inoltre due assi per gli angoli della Dimora sulla parte posteriore. 24 Esse saranno formate ciascuna da due pezzi uguali abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così sarà per ambedue: esse formeranno i due angoli. 25 Vi saranno dunque otto assi, con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse.

26 Farai inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora 27 e cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. 28 La traversa mediana, a mezza altezza delle assi, le attraverserà da una estremità all'altra. 29 Rivestirai d'oro le assi, farai in oro i loro anelli, che serviranno per inserire le traverse, e rivestirai d'oro anche le traverse.

30 Costruirai la Dimora secondo la disposizione che ti è stata mostrata sul monte.

31 Farai il velo di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo si farà con figure di cherubini, lavoro d'artista. 32 Lo appenderai a quattro colonne di acacia, rivestite d'oro, munite di uncini d'oro e poggiate su quattro basi d'argento. 33 Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell'interno oltre il velo, introdurrai l'arca della Testimonianza. Il velo costituirà per voi la separazione tra il Santo e il Santo dei Santi. 34 Porrai il propiziatorio sull'arca della Testimonianza nel Santo dei Santi. 35 Collocherai la tavola fuori del velo e il candelabro di fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora; collocherai la tavola sul lato settentrionale.

36 Farai una cortina all'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore. 37 Farai per la cortina cinque colonne di acacia e le rivestirai d'oro. I loro uncini saranno d'oro e fonderai per esse cinque basi di bronzo.

Commento

4. Mia guida

La generosità è un atto di volontà. Le persone appassionate di Dio sono anche generose e donano volentieri affinché il suo nome venga onorato. Il popolo di Dio raccoglie il denaro necessario per realizzare l'opera di Dio da chiunque sia "generoso di cuore" (Esodo 25,2). Il popolo dona di buon grado e senza resistenza (v.2b, AMP). L'amore di Dio non ti obbliga mai. Egli vuole che tu risponda liberamente con tutto il tuo cuore.

Il tabernacolo ("tenda del convegno") era un luogo provvisorio di incontro tra Dio e il suo popolo. Dal punto di vista teologico era di immensa importanza, la dimora di Dio sulla terra, la prima di una serie: tabernacolo, tempio, Gesù stesso, il corpo di ogni credente, la Chiesa.

Dio guida il suo popolo con attenzione curando anche i dettagli: "Eseguirete ogni cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e il modello di tutti i suoi arredi" (v.9). Dio è la nostra guida, anche nei dettagli della vita.

5. Mio salvatore

L'autore della Lettera agli Ebrei spiega che il santuario qui descritto (Esodo 25,10-26,37) è “immagine e ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu dichiarato da Dio a Mosè, quando stava per costruire la tenda: 'Guarda - disse - di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte'" (Ebrei 8,5-6).

Tutte queste istruzioni riguardanti il Santo e il Santo dei Santi erano preparazione per l'opera salvifica di Cristo: "Cristo, invece, è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d'uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna" (9,11-12).

Attraverso il sacrificio espiatorio di Gesù, ora abbiamo accesso al Santo dei Santi. Gesù è il nostro Salvatore.

Preghiera

Signore, grazie perché sei il mio pastore, colui che mi accoglie, il mio Signore, la mia guida e il mio salvatore. Grazie perché mi ami.

La moglie di Nicky dice

A volte le tempeste della vita capitano quando meno te le aspetti, quando tutto sembra tranquillo. In queste circostanze è facile perdere la fede. Ma i discepoli rispondono nel modo migliore: nel momento del bisogno si rivolgono a Gesù, il quale, pur rimproverandoli per la loro mancanza di fede, calma la tempesta. Mi piace tantissimo il passaggio finale: "Il vento cessò e ci fu grande bonaccia" (Marco 4,39).

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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