Giorno 67

Dio ci ha salvati

Sapienziali Salmi 31,1-9
Nuovo Testamento Marco 13,32-14,16
Antico Testamento Levitico 15,1-16,34

Introduzione

Tony Bullimore è stato uno dei velisti internazionali più conosciuti in Gran Bretagna. A due mesi dall'inizio della regata intorno al mondo Vendée Globe, il suo yacht di sessanta piedi, l'Exide Challenger, fu travolto da una serie di gigantesche onde di oltre quindici metri e si capovolse nelle acque immense e gelide dell'Oceano Antartico. Le onde continuarono a scagliarsi contro lo scafo fino a staccarne la chiglia. Bullimore fu dato per morto, ma non morì.

Nel suo libro, Saved, Bullimore paragona la sua esperienza alle cascate del Niagara. È come essersi trovati a testa in giù sotto le cascate del Niagara. Per quattro giorni rimase intrappolato in un mondo sottosopra, oscuro, rumoroso, umido e freddo con onde di quindici metri e una temperatura intorno allo zero.

In quei giorni soffrì il mal di mare e sopravvisse grazie all’aria intrappolata tra il livello dell'acqua e il fondo della barca. Si trovava a più di mille miglia dalla terra più vicina. E quando la scorta d'aria iniziò a scarseggiare, pregò di essere salvato.

E così fu. Un equipaggio della Marina australiana riuscì a risalire al tragitto effettuato dal velista, e inviò una squadra di soccorso.

Dopo quattro giorni, Bullimore sentì qualcosa sbattere contro lo scafo. In seguito disse: "Non riuscirò mai a ringraziare abbastanza la Marina australiana per quello che ha fatto per me. Mi ha letteralmente salvato la vita, non c'è dubbio". Quando uscì, le sue prime parole furono: "Grazie Signore, è un miracolo". Ripensando a quei giorni, disse: "Mi sentivo come se fossi rinato, come un uomo nuovo. Sentivo di essere stato riportato in vita".

Un giornalista di allora dichiarò: "Un salvataggio così, riuscito contro ogni previsione, è la più bella storia che si possa raccontare. Una gioia pura e spontanea". Come l’equipaggio Australiano per Bulliimore, anche Gesù è venuto in soccorso per noi, ci ha salvati in estremo, "ha dato se stesso per i nostri peccati" (Galati 1,4a).

Quando ripenso alla mia vita, mi accorgo di quante volte Dio è venuto in mio soccorso. Quando affrontiamo situazioni difficili, dovremmo sempre confidare che Dio verrà a salvarci.

Sapienziali

Salmi 31,1-9

Salmo 31

1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 In te, Signore, mi sono rifugiato,
  mai sarò deluso;
  difendimi per la tua giustizia.
3 Tendi a me il tuo orecchio,
  vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
  un luogo fortificato che mi salva.
4 Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
  per il tuo nome guidami e conducimi.
5 Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
  perché sei tu la mia difesa.
6 Alle tue mani affido il mio spirito;
  tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

7 Tu hai in odio chi serve idoli falsi,
  io invece confido nel Signore.
8 Esulterò e gioirò per la tua grazia,
  perché hai guardato alla mia miseria,
  hai conosciuto le angosce della mia vita;
9 non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
  hai posto i miei piedi in un luogo spazioso.

Commento

Confidare in Dio che salva

Continuare a confidare in Dio non è sempre facile specialmente quando le cose della vita non vanno come vorremmo: problemi finanziari, al lavoro, nel rapporto con gli altri, di salute o altro. La preghiera di Davide in questo brano è un incoraggiamento a rivolgersi a Dio affinché ci salvi e a riporre la nostra fiducia in lui.

Come Tony Bullimore ha pregato di essere salvato, anche Davide prega: "Tendi a me il tuo orecchio, vieni presto a liberarmi" (v.3a), "Io invece confido nel Signore" (v.7b, AMP).

Davide dice: "Alle tue mani affido il mio spirito" (v.6). Parole simili, queste, a quelle pronunciate da Gesù poco prima di morire: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (Luca 23,46). Parole di estrema fiducia nei confronti del padre.

In questo salmo scopriamo i frutti dell'amore di Dio per noi, manifestatosi in maniera sublime attraverso la morte di Gesù. Il Signore è:

  1. Mio rifugio

    Il salmo inizia con queste parole: "In te, Signore, mi sono rifugiato" (Salmi 31,2a). Più avanti dice: "Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa" (v.5). Nella vita incontriamo tentazioni, prove e trappole. Ma in tutte queste, il Signore è il nostro rifugio.

  2. Mia rupe

    Rivolgendosi a Dio, Davide dice: "Sii per me una roccia di rifugio" (v.3b) e poi: "Perché mia rupe e mia fortezza tu sei, per il tuo nome guidami e conducimi" (v.4). Anche noi, per mezzo dello Spirito, possiamo conoscere come Dio ci guida e farci guidare da lui. Lui è la certezza sulla quale possiamo contare.

  3. Mio salvatore

    Davide prega: "Tendi a me il tuo orecchio, vieni presto a liberarmi" (v.3a). Continua poi descrivendo come Dio ha "guardato alla mia miseria” e ha "conosciuto le angosce della mia vita". Ma Dio non lo ha consegnato nelle mani del nemico (v.9a), lo ha invece liberato e ha "posto i \[suoi\] piedi in un luogo spazioso" (v.9b). In Gesù riceviamo la vera salvezza. Gesù pone i nostri piedi in un luogo spazioso.

Preghiera

Signore, grazie per averci salvati. In tutte le prove della vita, aiutaci a continuare a fidarci di te.

Nuovo Testamento

Marco 13,32-14,16

L'ora e il giorno sconosciuti

32 Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre. 33 Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34 È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.

35 Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36 fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. 37 Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!".

Unzione di Gesà a Betania

14Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire. 2 Dicevano infatti: "Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo".

3 Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo.

4 Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: "Perché questo spreco di profumo? 5 Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!". Ed erano infuriati contro di lei.

6 Allora Gesù disse: "Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un'azione buona verso di me. 7 I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. 8 Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto".

10 Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. 11 Quelli, all'udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.

L'ultima cena

12 Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?".

13 Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: "Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. 14 Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". 15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi".

16 I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

Commento

Amare il nostro salvatore appassionatamente

Amare Gesù è la cosa più importante, più importante anche dell'amore verso i poveri. È il nostro amore per Gesù, infatti, che trabocca e si riversa poi sugli altri, specialmente sui poveri.

Il gesto di ungere il corpo di Gesù è segno di grande amore. Questa donna agisce spinta da un senso di grande gratitudine e amore per Gesù. Il suo atto di versare un profumo di così grande valore (probabilmente grande quanto il salario medio di un anno) di lavoro non è "spreco" (14,4). Gesù non è indifferente ai bisogni dei poveri. Tuttavia ci dice che i soldi spesi per quel profumo non sono sprecati: "Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura" (v.8).

Quell'atto di generosità sarebbe stato ricordato per sempre (v.9). Agli occhi di Gesù, niente di ciò che scaturisce dall'amore per lui è sprecato (vv.7-8) o viene dimenticato (v.9). Qualsiasi cosa che diamo a lui con amore è per lui "un'azione buona" (v.6). In ogni atto di generosità c'è qualcosa di buono.

Il riferimento che Gesù fa alla sua sepoltura pone l'attenzione al fatto che gli eventi della sua vita stanno volgendo al termine. Ed è chiaro qui che Gesù ha scelto la Pasqua come momento conclusivo della sua vita.

Solo in questo passo, infatti, la Pasqua è richiamata per ben cinque volte (vv.1.12.14.16). Gesù vede la sua morte alla luce del sacrificio pasquale in cui l'agnello pasquale viene immolato (v.12). Come il sangue dell'agnello pasquale aveva salvato il popolo di Dio dal giudizio e dalla morte, così farà Gesù: "E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!" (1 Corinzi 5,7b)

In questi passaggi vediamo inoltre che Gesù aveva una chiara consapevolezza di essere l'unigenito Figlio di Dio. Nel parlare del suo ritorno futuro dice: "Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre" (Marco 13,32).

Nell'essere salvato, Tony Bullimore provò un’immensa gratitudine nei confronti dei suoi soccorritori. Disse che non avrebbe mai potuto ringraziarli abbastanza. Quanta gratitudine e amore dovremmo avere allora noi per colui che ha dato la sua vita per salvarci da una morte eterna.

Preghiera

Signore, grazie per aver offerto la tua vita come sacrificio pasquale per me, per avermi salvato dal giudizio e dalla morte. Ti ringrazio perché ogni volta che partecipo alla "Cena del Signore" faccio memoria del tuo sacrificio e della mia salvezza.

Antico Testamento

Levitico 15,1-16,34

Secrezioni che provocano impurità

15Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse: 2 "Parlate agli Israeliti dicendo loro: "Se un uomo soffre di gonorrea nella sua carne, la sua gonorrea è impura. 3 Questa è la condizione di impurità per la gonorrea: sia che la carne lasci uscire il liquido, sia che lo trattenga, si tratta di impurità.

4 Ogni giaciglio sul quale si coricherà chi è affetto da gonorrea sarà impuro; ogni oggetto sul quale si siederà sarà impuro. 5 Chi toccherà il giaciglio di costui, dovrà lavarsi le vesti e bagnarsi nell'acqua e resterà impuro fino alla sera. 6 Chi si siederà sopra un oggetto qualunque, sul quale si sia seduto colui che soffre di gonorrea, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e resterà impuro fino alla sera.

7 Chi toccherà il corpo di colui che è affetto da gonorrea si laverà le vesti, si bagnerà nell'acqua e resterà impuro fino alla sera.

8 Se colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è puro, questi dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e resterà impuro fino alla sera.

9 Ogni sella su cui monterà chi ha la gonorrea sarà impura. 10 Chiunque toccherà qualsiasi cosa, che sia stata sotto quel tale, resterà impuro fino alla sera. Chi porterà tali oggetti dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e resterà impuro fino alla sera.

11 Chiunque sarà toccato da colui che ha la gonorrea, se questi non si era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e resterà impuro fino alla sera.

12 Il recipiente di terracotta toccato da colui che soffre di gonorrea sarà spezzato; ogni vaso di legno sarà lavato nell'acqua.

13 Quando uno sarà guarito dalla sua gonorrea, conterà sette giorni dalla sua guarigione; poi si laverà le vesti, bagnerà il suo corpo nell'acqua corrente e sarà puro. 14 L'ottavo giorno prenderà due tortore o due colombi, verrà davanti al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, e li consegnerà al sacerdote, 15 il quale ne offrirà uno come sacrificio per il peccato, l'altro come olocausto; il sacerdote compirà per lui il rito espiatorio davanti al Signore per la sua gonorrea.

16 L'uomo che avrà avuto un'emissione seminale, si laverà tutto il corpo nell'acqua e resterà impuro fino alla sera. 17 Ogni veste o pelle su cui vi sarà un'emissione seminale dovrà essere lavata nell'acqua e resterà impura fino alla sera. 18 La donna e l'uomo che abbiano avuto un rapporto con emissione seminale si laveranno nell'acqua e resteranno impuri fino alla sera.

19 Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, per sette giorni resterà nell'impurità mestruale; chiunque la toccherà sarà impuro fino alla sera.

20 Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua impurità mestruale sarà impuro; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà impuro. 21 Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà impuro fino alla sera. 22 Chi toccherà qualunque mobile sul quale lei si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà impuro fino alla sera. 23 Se un oggetto si trova sul letto o su qualche cosa su cui lei si è seduta, chiunque toccherà questo oggetto sarà impuro fino alla sera.

24 Se un uomo ha rapporto intimo con lei, l'impurità mestruale viene a contatto con lui: egli resterà impuro per sette giorni e ogni giaciglio sul quale si coricherà resterà impuro.

25 La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, fuori del tempo delle mestruazioni, o che lo abbia più del normale, sarà impura per tutto il tempo del flusso, come durante le sue mestruazioni. 26 Ogni giaciglio sul quale si coricherà durante tutto il tempo del flusso sarà per lei come il giaciglio sul quale si corica quando ha le mestruazioni; ogni oggetto sul quale siederà sarà impuro, come lo è quando lei ha le mestruazioni. 27 Chiunque toccherà quelle cose sarà impuro; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà impuro fino alla sera.

28 Se sarà guarita dal suo flusso, conterà sette giorni e poi sarà pura. 29 L'ottavo giorno prenderà due tortore o due colombi e li porterà al sacerdote, all'ingresso della tenda del convegno. 30 Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto e compirà per lei il rito espiatorio davanti al Signore, per il flusso che la rendeva impura.

31 Avvertite gli Israeliti di ciò che potrebbe renderli impuri, perché non muoiano per la loro impurità, qualora rendessero impura la mia Dimora che è in mezzo a loro.

32 Questa è la legge per colui che ha la gonorrea o ha avuto un'emissione seminale che lo rende impuro, 33 e la legge per colei che è indisposta a causa delle mestruazioni, cioè per l'uomo o per la donna che abbiano il flusso e per l'uomo che si corichi con una donna in stato di impurità"".

Il giorno dell'espiazione

16Il Signore parlò a Mosè dopo che i due figli di Aronne erano morti mentre si presentavano davanti al Signore. 2 Il Signore disse a Mosè: "Parla ad Aronne, tuo fratello: non entri in qualunque tempo nel santuario, oltre il velo, davanti al propiziatorio che sta sull'arca, affinché non muoia, quando io apparirò in mezzo alla nube sul propiziatorio.

3 Aronne entrerà nel santuario in questo modo: con un giovenco per il sacrificio per il peccato e un ariete per l'olocausto. 4 Si metterà la tunica sacra di lino, indosserà sul corpo i calzoni di lino, si cingerà della cintura di lino e si metterà in capo il turbante di lino. Sono queste le vesti sacre, che indosserà dopo essersi lavato il corpo con l'acqua. 5 Dalla comunità degli Israeliti prenderà due capri per il sacrificio per il peccato e un ariete per l'olocausto.

6 Aronne offrirà il proprio giovenco del sacrificio per il peccato e compirà il rito espiatorio per sé e per la sua casa. 7 Poi prenderà i due capri e li farà stare davanti al Signore all'ingresso della tenda del convegno 8 e getterà le sorti sui due capri: un capro destinato al Signore e l'altro ad Azazèl. 9 Aronne farà quindi avvicinare il capro che è toccato in sorte al Signore e l'offrirà in sacrificio per il peccato; 10 invece il capro che è toccato in sorte ad Azazèl sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito espiatorio su di esso e sia mandato poi ad Azazèl nel deserto.

11 Aronne offrirà il proprio giovenco del sacrificio per il peccato e compirà il rito espiatorio per sé e per la sua casa, e scannerà il proprio giovenco del sacrificio per il peccato. 12 Poi prenderà l'incensiere pieno di brace, tolta dall'altare davanti al Signore, e due manciate d'incenso aromatico fine; porterà ogni cosa oltre il velo. 13 Metterà l'incenso sul fuoco davanti al Signore, e la nube d'incenso coprirà il propiziatorio che sta sulla Testimonianza, affinché non muoia. 14 Poi prenderà un po' del sangue del giovenco e ne aspergerà con il dito il propiziatorio dal lato orientale e farà sette volte l'aspersione del sangue con il dito, davanti al propiziatorio.

15 Poi scannerà il capro del sacrificio per il peccato, quello per il popolo, e ne porterà il sangue oltre il velo; farà con questo sangue quello che ha fatto con il sangue del giovenco: lo aspergerà sul propiziatorio e davanti al propiziatorio. 16 Così purificherà il santuario dalle impurità degli Israeliti e dalle loro ribellioni, insieme a tutti i loro peccati. Lo stesso farà per la tenda del convegno che si trova fra di loro, in mezzo alle loro impurità. 17 Nessuno dovrà trovarsi nella tenda del convegno, da quando egli entrerà nel santuario per compiere il rito espiatorio fino a quando non sarà uscito e non avrà compiuto il rito espiatorio per sé, per la sua casa e per tutta la comunità d'Israele.

18 Uscito dunque verso l'altare, che è davanti al Signore, lo purificherà, prenderà un po' del sangue del giovenco e del sangue del capro e lo spalmerà sui corni intorno all'altare. 19 Farà per sette volte l'aspersione del sangue con il dito sopra l'altare; così lo purificherà e lo santificherà dalle impurità degli Israeliti.

20 Quando avrà finito di purificare il santuario, la tenda del convegno e l'altare, farà accostare il capro vivo. 21 Aronne poserà entrambe le mani sul capo del capro vivo, confesserà su di esso tutte le colpe degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di ciò, lo manderà via nel deserto. 22 Così il capro porterà sopra di sé tutte le loro colpe in una regione remota, ed egli invierà il capro nel deserto.

23 Poi Aronne entrerà nella tenda del convegno, si toglierà le vesti di lino che aveva indossato per entrare nel santuario e le deporrà in quel luogo. 24 Laverà il suo corpo nell'acqua in luogo santo, indosserà le sue vesti e uscirà ad offrire il suo olocausto e l'olocausto del popolo e compirà il rito espiatorio per sé e per il popolo. 25 E farà bruciare sull'altare le parti grasse della vittima del sacrificio per il peccato.

26 Colui che avrà inviato il capro destinato ad Azazèl si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nell'accampamento. 27 Farà portare fuori dall'accampamento il giovenco del sacrificio per il peccato e il capro del sacrificio per il peccato, il cui sangue è stato introdotto nel santuario per compiere il rito espiatorio; se ne bruceranno nel fuoco la pelle, la carne e gli escrementi. 28 Colui che li avrà bruciati dovrà lavarsi le vesti e bagnarsi il corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nell'accampamento.

29 Questa sarà per voi una legge perenne: nel settimo mese, nel decimo giorno del mese, vi umilierete, vi asterrete da qualsiasi lavoro, sia colui che è nativo del paese sia il forestiero che soggiorna in mezzo a voi, 30 poiché in quel giorno si compirà il rito espiatorio per voi, al fine di purificarvi da tutti i vostri peccati. Sarete purificati davanti al Signore. 31 Sarà per voi un sabato di riposo assoluto e voi vi umilierete; è una legge perenne. 32 Compirà il rito espiatorio il sacerdote che ha ricevuto l'unzione e l'investitura per succedere nel sacerdozio al posto di suo padre; si vestirà delle vesti di lino, delle vesti sacre. 33 Purificherà la parte più santa del santuario, purificherà la tenda del convegno e l'altare; farà l'espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo della comunità.

34 Questa sarà per voi una legge perenne: una volta all'anno si compirà il rito espiatorio in favore degli Israeliti, per tutti i loro peccati".

E si fece come il Signore aveva ordinato a Mosè.

Commento

Lasciarsi meravigliare dallo stupefacente piano di salvezza di Dio

Dio ti ama e per salvarti ha pianificato meticolosamente ogni cosa. Il salvataggio di Tony Bullimore ha richiesto giorni di pianificazione e preparazione. Dio ha fatto lo stesso per te, anzi molto di più. Il suo piano di salvezza per te ha richiesto un lavoro di pianificazione, preparazione e messa a punto ancora più grande.

Le regole "sull'impurità" che troviamo in questo capitolo possono apparire molto strane oggi. Primo perché sono ormai passate e non più applicate. Secondo, perché hanno trovato compimento in Gesù e sono state da lui sostituite.

Il grande giorno dell'espiazione che troviamo descritto nel capitolo 16 prepara lo "sfondo" a quella che sarà la morte di Gesù. San Paolo scrive: "È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione…" (Romani 3,25). E nella lettera agli Ebrei è scritto che per questo Gesù "doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo" (Ebrei 2,17).

Il fatto che prima di Gesù l'accesso al santuario anche da parte di un sommo sacerdote richiedesse un sacrificio, è segno dell'imperfezione del sacerdozio (Ebrei 5,3; 7,27; 9,11-15).

Nel sacrificio del giorno dell'espiazione troviamo una sorprendente prefigurazione della croce: "Aronne poserà entrambe le mani sul capo del capro vivo, confesserà su di esso tutte le colpe degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e li riverserà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di ciò, lo manderà via nel deserto. Così il capro porterà sopra di sé tutte le loro colpe" (Levitico 16,21-22a). Questa è l'origine del termine "capro espiatorio", il capro destinato all'allontanamento nel deserto e al demone Azazèl: "E getterà le sorti sui due capri: un capro destinato al Signore e l'altro ad Azazèl" (Levitico 16,8).

Cosa significa tutto questo? Che il mio peccato ed il tuo peccato sono stati portati via da Gesù (Isaia 53,4-6). L’apostolo Pietro scrive: "Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce" (1 Pietro 2,24a). Egli è colui che allontana da noi le nostre colpe, che le porta così lontane "quanto dista l'oriente dall'occidente" (Salmi 103,12). Nel vedere Gesù, Giovanni il Battista esclama: "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!" (Giovanni 1,29)

Grazie a Gesù la nostra relazione con Dio subisce un’enorme ed emozionante trasformazione. Attraverso Gesù, possiamo ora entrare nel Santuario ogni giorno (Ebrei 10,19-20). Possiamo accostarci con totale fiducia al trono della grazia (Ebrei 4,16) nella certezza che saremo sempre i benvenuti.

Preghiera

Signore, grazie per averci salvati con il tuo sangue e per esserti offerto in riscatto per noi, per renderci liberi. Grazie perché ora possiamo venire coraggiosamente alla tua presenza ogni giorno.

La moglie di Nicky dice

Salmi 31,1-9

Amo l'immagine di Dio che è la nostra "fortezza" (v.2). Nella Gran Bretagna medievale, quando i predoni attaccavano un villaggio, gli abitanti correvano per mettersi in salvo verso la più vicina fortezza e, una volta dentro, alzavano il ponte levatoio. Il ponte alzato tagliava l'accesso al nemico e manteneva tutti al sicuro. Nei nostri momenti difficili abbiamo sempre la possibilità di correre da Dio, per rifugiarci nella sua sicura fortezza.

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 193, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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