Giorno 69

Cosa c'è nel tuo cuore?

Sapienziali Proverbi 6,30-35
Nuovo Testamento Marco 14,43-72
Antico Testamento Levitico 19,1-20,27

Introduzione

Il premio Nobel e più importante artista letterario russo della seconda metà del ventesimo secolo, Aleksandr Solzhenitsyn (1918-2008), fu imprigionato per otto anni per aver criticato Stalin. Scrisse: "La linea che separa il bene e il male passa non attraverso stati, né attraverso classi, né tra partiti politici, ma attraverso ogni cuore umano e attraverso tutti i cuori umani".

Siamo tutti creati ad immagine di Dio. Ogni essere umano è capace di atti di grande amore, coraggio ed eroismo. Eppure, nessuno di noi, a parte Gesù, è senza peccato. E tu, conosci cosa c'è nel tuo cuore?

Sapienziali

Proverbi 6,30-35

30 Non si disapprova un ladro, se ruba
  per soddisfare l'appetito quando ha fame;
31 eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte
  e consegnare tutti i beni della sua casa.
32 Chi commette adulterio è un insensato,
  agendo in tal modo rovina se stesso.
33 Incontrerà percosse e disonore,
  la sua vergogna non sarà cancellata,

34 poiché la gelosia accende l'ira del marito,
  che non avrà pietà nel giorno della vendetta.
35 Egli non accetterà compenso alcuno,
  rifiuterà ogni dono, anche se grande.

Commento

Il tuo cuore e la sua debolezza

Ogni peccato infrange la legge di Dio ed è quindi grave. Ma ci sono diversi livelli di peccato. Alcuni sono molto più gravi di altri.

L'autore del libro dei Proverbi sottolinea proprio questo, portando l'esempio di una persona che ruba perché sta morendo di fame. Sì, anche questo è sbagliato e c'è un prezzo da pagare (vv.30-31).

Ma l'autore dice che le conseguenze di un altro peccato, l'adulterio, sono molto più gravi. L'adulterio porta alla "vergogna" (v.33b), alla "gelosia" (v.34a), alla "vendetta" (v.34b) e alla distruzione di vite, in particolare degli stessi adulteri: "Agendo in tal modo rovina se stesso... la sua vergogna non sarà cancellata" (vv.32-33, MSG).

Aggiunge poi: "La gelosia accende l'ira del marito, che non avrà pietà nel giorno della vendetta" (v.34). Sono passati migliaia di anni, ma la natura umana è sempre la stessa.

Non c'è niente di sbagliato nel sesso o nel denaro. Ma attorno ad essi troviamo molte tentazioni. Nel brano dell'Antico Testamento di oggi troviamo una serie di leggi poste proprio per porre dei limiti attorno al sesso e al denaro, per salvaguardarne il loro uso corretto.

Preghiera

Signore, grazie per i doni che ci dai e per i confini che hai posto nell’ambito della sessualità e del denaro. Non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

Nuovo Testamento

Marco 14,43-72

Gesù arrestato

43 E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani.

44 Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta". 45 Appena giunto, gli si avvicinò e disse: "Rabbì" e lo baciò. 46 Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. 47 Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio.

48 Allora Gesù disse loro: "Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. 49 Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!". 50 Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono.

51Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. 52 Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.

Gesù davanti al sinedrio

53Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. 54 Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco.

55 I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. 56 Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi.

57 Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo: 58 "Lo abbiamo udito mentre diceva: "Io distruggerò questo tempio, fatto da mani d'uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d'uomo"". 59 Ma nemmeno così la loro testimonianza era concorde.

60 Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". 61 Ma egli taceva e non rispondeva nulla.

Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?". Gesù rispose: "Io lo sono!

62 E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo".

63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: "Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?".

Tutti sentenziarono che era reo di morte. 65 Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: "Fa' il profeta!".

Pietro rinnega Gesù

66E i servi lo schiaffeggiavano. Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote 67 e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse:

"Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù".

68 Ma egli negò, dicendo: "Non so e non capisco che cosa dici". Poi uscì fuori verso l'ingresso e un gallo cantò.

69 E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: "Costui è uno di loro". 70 Ma egli di nuovo negava.

Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: "È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo".

71 Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: "Non conosco quest'uomo di cui parlate".

72 E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: "Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai". E scoppiò in pianto.

Commento

Il tuo cuore e i suoi risultati

La natura umana peccaminosa ha portato alla morte di Gesù. La sfida è vivere in modo diverso:

  1. Essere autentici

    Con un bacio Giuda tradisce Gesù. Dice: "Quello che bacerò, è lui" (v.44a). Si avvicinò a Gesù e "lo baciò" (v.45).

    In greco, la parola ipocrisia è la stessa utilizzata per la parola maschera (le maschere erano usate nell'antica Grecia per recitare). All'esterno Giuda indossa una maschera d'amore per Gesù. In realtà lo sta tradendo per consegnarlo nelle mani di coloro che lo crocifiggeranno. Il bacio è il suo ultimo atto di ipocrisia.

    Nei suoi scritti, Joyce Meyer parla di "prova del bacio di Giuda". È quando veniamo traditi da amici che abbiamo amato, rispettato e di cui ci siamo fidati. È una prova che le persone che ricoprono posizioni di leadership incontrano ad un certo punto del loro cammino. A questi leader dice: "Ciò che dovete fare in questi casi è perdonare coloro che vi attaccano e non permettere loro di farvi fallire o di ritardare ciò che Dio vi ha chiamati a fare".

  2. Dire la verità

    Poiché non hanno prove contro Gesù, ricorrono ad una falsa testimonianza. Eppure sembra che molti siano disposti a testimoniare contro di lui (v.56). Anche oggi è così. L’ho visto negli anni in cui lavoravo come avvocato: persone disposte a fornire "false testimonianze" in tribunale.

  3. Combattere la corruzione

    I giudici corrotti sono ancora oggi una triste realtà del mondo. Quelli di Gesù sanno, o dovrebbero sapere, che Gesù è del tutto innocente, eppure "tutti sentenziarono che era reo di morte" (v.64b). Deve essere terribile vivere in una società senza lo stato di diritto, dove non ci si può fidare dei giudici.

  4. Identificarsi con Gesù

    Non è difficile per me comprendere Pietro e il suo rinnegamento di Gesù. Era così determinato a non farlo, eppure lo ha fatto. E so bene quanto è debole la nostra natura umana.

Il rinnegamento di Pietro, con tutti i dettagli che conosciamo, è qualcosa che solo lui può aver raccontato. Un fatto che ci rivela la sua straordinaria apertura e vulnerabilità nel mostrare la propria debolezza ed il proprio fallimento.

Nel momento di massima difficoltà per Gesù, "tutti lo abbandonarono e fuggirono" (v.50).

Pietro, però, è abbastanza coraggioso e determinato ad entrare nel "cortile del palazzo del sommo sacerdote" (v.54). Vuole seguire a distanza, vedere Gesù e cosa succede con il processo. Penso che al suo posto sarei corso via con il resto dei discepoli sulle strade verso la Galilea!

Tuttavia il suo coraggio si ferma lì, a dei semplici gesti e parole di auto indulgenza. Mentre Gesù, suo amico e condottiero, viene processato, "se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco" (v.54).

Nel vedere cosa sta succedendo a Gesù e cosa avrebbe dovuto soffrire, si allontana sempre di più (v.54a) fino al punto di rinnegarlo. Dopo aver intrapreso un percorso di menzogna, finisce per dire: "Non conosco quest'uomo di cui parlate" (v.71b).

Sono sicuro che Pietro non avesse intenzione di spingersi così oltre, e di allontanarsi così tanto da Gesù, ma come spesso accade a tutti noi, un peccato può facilmente portare a un altro peccato e, prima che ce ne rendiamo conto, finiamo per fare cose che poi rimpiangiamo profondamente. Quando Pietro si rese conto di quello che aveva fatto, "scoppiò in pianto" (v.72c).

Preghiera

Signore, grazie per l'incoraggiamento che mi dai guardando alla vita dell’apostolo Pietro il quale, nonostante la sua grandezza, ha sperimentato anche lui confusione e fallimento. Tu l'hai perdonato, rigenerato e usato potentemente. Grazie per la tua incredibile grazia.

Antico Testamento

Levitico 19,1-20,27

Precetti rituali e morali

19Il Signore parlò a Mosè e disse: 2 "Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: "Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.

3 Ognuno di voi rispetti sua madre e suo padre; osservate i miei sabati. Io sono il Signore, vostro Dio.

4 Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio.

5 Quando immolerete al Signore una vittima in sacrificio di comunione, offritela in modo da essergli graditi. 6 La si mangerà il giorno stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò che avanzerà ancora al terzo giorno, lo brucerete nel fuoco. 7 Se invece si mangiasse il terzo giorno, sarebbe avariata; il sacrificio non sarebbe gradito. 8 Chiunque ne mangiasse, porterebbe la pena della sua colpa, perché profanerebbe ciò che è sacro al Signore.

9 Quella persona sarebbe eliminata dal suo popolo. Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe; 10 quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti: li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.

11 Non ruberete

né userete inganno

o menzogna a danno del prossimo.

12 Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.

13 Non opprimerai il tuo prossimo,

né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.

14 Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.

15 Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia.

16 Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo

né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.

17 Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui.

18 Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso.

19 Io sono il Signore.

Osserverete le mie leggi.

Non accoppierai bestie di specie differenti;

non seminerai il tuo campo con due specie di seme

né porterai veste tessuta di due specie diverse.

20 Se un uomo ha rapporti con una donna schiava, ma promessa ad un altro uomo benché non sia stata ancora né riscattata né affrancata, dovrà pagare un risarcimento; i colpevoli però non saranno messi a morte, perché lei non era affrancata. 21 L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, in sacrificio di riparazione, un ariete; 22 con questo ariete di riparazione il sacerdote compirà per lui il rito espiatorio davanti al Signore, per il peccato da lui commesso, e il peccato commesso gli sarà perdonato.

23 Quando sarete entrati nella terra e vi avrete piantato ogni sorta di alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi: non se ne dovrà mangiare. 24 Nel quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati al Signore, come dono festivo. 25 Nel quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi; così essi continueranno a produrre per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.

26 Non mangerete carne con il sangue.

Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.

27 Non vi taglierete in tondo il margine dei capelli, né deturperai ai margini la tua barba.

28 Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore.

29 Non profanare tua figlia prostituendola, perché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di infamie.

30 Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.

31 Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate, per non rendervi impuri per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio.

32 Àlzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.

33 Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. 34 Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l'amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d'Egitto.

35 Io sono il Signore, vostro Dio. Non commetterete ingiustizia nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. 36 Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusta, hin giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatto uscire dalla terra d'Egitto.

37 Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore"".

Legislazione penale

20Il Signore parlò a Mosè e disse: 2 "Dirai agli Israeliti: "Chiunque tra gli Israeliti o tra i forestieri che dimorano in Israele darà qualcuno dei suoi figli a Moloc, dovrà essere messo a morte; il popolo della terra lo lapiderà. 3 Anch'io volgerò il mio volto contro quell'uomo e lo eliminerò dal suo popolo, perché ha dato qualcuno dei suoi figli a Moloc, con l'intenzione di rendere impuro il mio santuario e profanare il mio santo nome. 4 Se il popolo della terra chiude gli occhi quando quell'uomo dà qualcuno dei suoi figli a Moloc e non lo mette a morte, 5 io volgerò il mio volto contro quell'uomo e contro la sua famiglia ed eliminerò dal suo popolo lui con quanti si danno all'idolatria come lui, prostituendosi a venerare Moloc.

6 Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini, per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò il mio volto contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo.

7 Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono il Signore, vostro Dio. 8 Osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Io sono il Signore che vi santifica.

9 Chiunque maledice suo padre o sua madre dovrà essere messo a morte; ha maledetto suo padre o sua madre: il suo sangue ricadrà su di lui.

10 Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adultero e l'adultera dovranno esser messi a morte.

11 Se uno ha rapporti con una moglie di suo padre, egli scopre la nudità del padre; tutti e due dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro.

12 Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno essere messi a morte; hanno commesso una perversione: il loro sangue ricadrà su di loro.

13 Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro.

14 Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un'infamia; si bruceranno con il fuoco lui e loro, perché non ci sia fra voi tale delitto.

15 L'uomo che si accoppia con una bestia dovrà essere messo a morte; dovrete uccidere anche la bestia.

16 Se una donna si accosta a una bestia per accoppiarsi con essa, ucciderai la donna e la bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte: il loro sangue ricadrà su di loro.

17 Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la nudità di lei e lei vede la nudità di lui, è un disonore; tutti e due saranno eliminati alla presenza dei figli del loro popolo. Quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella: dovrà portare la pena della sua colpa.

18 Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue mestruazioni e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto il flusso di lei e lei ha scoperto il flusso del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo.

19 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre; chi lo fa scopre la sua stessa carne: tutti e due porteranno la pena della loro colpa.

20 Se uno ha rapporti con la moglie di suo zio, scopre la nudità di suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato: dovranno morire senza figli.

21 Se uno prende la moglie del fratello, è un'impurità; egli ha scoperto la nudità del fratello: non avranno figli.

22 Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica, perché la terra dove io vi conduco per abitarla non vi vomiti. 23 Non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per scacciare dinanzi a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, perciò ho disgusto di esse 24 e vi ho detto: Voi possederete il loro suolo; ve lo darò in proprietà. È una terra dove scorrono latte e miele. Io il Signore, vostro Dio, vi ho separato dagli altri popoli.

25 Farete dunque distinzione tra animali puri e impuri, fra uccelli impuri e puri e non vi contaminerete, mangiando animali, uccelli o esseri che strisciano sulla terra e che io vi ho fatto separare come impuri. 26Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separato dagli altri popoli, perché siate miei.

27 Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte: saranno lapidati e il loro sangue ricadrà su di loro"".

Commento

Il tuo cuore e la legge di Dio

Dio vuole che viviamo una vita pura e limpida. Le nostre vite dovrebbero riflettere ciò che lui è, per aiutare così altre persone a orientare la propria vita verso di lui. Questa parte del libro del Levitico è chiamata Codice di santità: "Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo" (19,2).

La natura umana ha un lato ribelle; per questo anche nel popolo di Israele c’era bisogno della legge. Come in ogni società, l’antico Israele aveva leggi civili e penali. Alcune di queste erano specifiche e pensate solo per il popolo di Israele. Altre erano più generiche e applicabili alla maggior parte delle società.

C’erano leggi cerimoniali, oggi ormai obsolete, leggi alimentari, poi superate dall’insegnamento di Gesù, e i sacrifici che Gesù compì in pienezza con la sua morte. Alcune di queste leggi civili erano molto severe, altre più leggere. Le prime erano probabilmente state utili all’inizio della storia di Israele, ma poi hanno via via perso validità.

Riguardo alle leggi morali le cose sono molto diverse. Gesù stesso le ha ampliate e approfondite come illustrato nelle lettere apostoliche, e sono ancora in vigore come rivelazione della volontà di Dio per il suo popolo.

Gesù riassume tutta la legge morale così: "Amerai il Signore tuo Dio... e il tuo prossimo come te stesso" (Luca 10,27). Un passaggio che si collega al brano di oggi: "Amerai il tuo prossimo come te stesso" (Levitico 19,18b). La legge morale punta alla santità del popolo di Dio (v.2b). Ci insegna ad amare il nostro prossimo come noi stessi e ad essere santi.

Tra le leggi morali valide oggi troviamo quelle a protezione dei poveri (v.10), quelle contro la discriminazione razziale (ad esempio vv.33-34), quelle sul furto (v.11), la frode, la rapina (v.13a) e così via.

Ci sono poi principi importanti e tuttora attuali come: "Non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo" (v.13b), che per tutti noi è invito a pagare in tempo. Vi è oggi una tendenza crescente a ritardare il pagamento delle cose e del servizi fino al sollecito finale. Ma il popolo di Dio è chiamato ad essere diverso. Questo è solo un piccolo esempio di cosa significhi essere un popolo santo.

Per mantenere il nostro cuore puro, dovremmo allontanarci dalle cose che rovinano la nostra vita. Tra i peccati più importanti qui elencati (vv.3-31) troviamo lo "spargere calunnie" (v.16, AMP) e il serbare "rancore" (v.18, AMP). Custodisci le confidenze e cerca di non tenere nulla contro nessuno. Portare rancore è come permettere a qualcuno di girare liberamente nella nostra testa.

Ci sono anche avvertimenti sui pericoli della "magia" (v.26b). Dovremmo evitare di leggere oroscopi, consultare sensitivi, chiromanti, lettura della mano, carte dei tarocchi e ogni altro tipo di attività occulta (v.31). Se siamo coinvolti in una di queste cose, interrompiamole subito. Pentiamoci e sbarazziamoci di tutte le cose legate a queste attività come libri, amuleti, video e riviste (Atti 19,19).

Un'altra caratteristica della legge è portare alla luce il peccato e accompagnare al pentimento e alla fiducia nella grazia di Dio. Nel leggere tutte queste leggi, mi accorgo di quanto siano difficili da rispettare, di quanto io stesso sia al di sotto degli standard di Dio e di quanto abbia bisogno del suo perdono e dell'aiuto del suo Santo Spirito.

Preghiera

Signore, grazie perché sei morto per liberarci dalla legge. Grazie perché ora non c'è più nessuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù. Riempimi del tuo Spirito Santo oggi e aiutami a condurre una vita santa.

La moglie di Nicky dice

Levitico 19,10

"Quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti".

Quando ero giovane, vivevamo accanto a un grande frutteto di mele. Lo attraversavamo regolarmente. Al tempo propizio, si faceva una raccolta abbondante di tutte le mele. Dopodiché, tutti i frutti caduti o non maturati in tempo venivano ammucchiati e destinati alla decomposizione.

Lasciare che i poveri ricevano il loro cibo necessario è una scelta che non ha un ritorno economico ma che risponde ad un principio biblico: che i poveri siano provvisti del cibo necessario e che il cibo non venga sprecato.

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Joyce Meyer, Everyday Life Bible, (New York: Faithwords, 2018), p. 1593.

Aleksandr Isaevich Solzhenitsyn, The Gulag Archipelago, Part 1 & 2, (Harper Row, 1974)

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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