Giorno 80

Dio è buono, sempre

Sapienziali Salmi 35,19-28
Nuovo Testamento Luca 3,1-22
Antico Testamento Numeri 9,15-11,3

Introduzione

Di tutte le prigioni che io e Pippa abbiamo visitato nel mondo, quella di Lusaka, in Zambia, è senza dubbio la peggiore. Costruita nel 1950 per 250 uomini, oggi ne conta oltre 1.300. Le celle, che dovevano ospitare 50 persone, ora ne ospitano oltre 150. In queste celle, i detenuti sono rinchiusi dalle 8 di sera alle 8 del mattino, e sono così piccole da non permettere a tutti di potersi sdraiare. Per dormire, devono fare i turni. Il cattivo odore e il calore raggiungono livelli quasi insopportabili. Se i detenuti non hanno l'AIDS o la tubercolosi al loro ingresso in prigione, ne vengono probabilmente a contatto quasi subito.

Le celle sono disposte intorno ad un cortile in mezzo al carcere. Proprio lì abbiamo celebrato una funzione. Forse perché non c'era nient'altro da fare, o per altri motivi, ma tutti i detenuti quel giorno erano presenti. La funzione era guidata da un uomo in attesa di processo da quattro anni. Si trattava di un pastore cristiano accusato di un reato minore (in Inghilterra la pena per questo reato sarebbe stata una multa o poco più). Sebbene potesse essere innocente, quell'uomo era lì in prigione da quattro anni, non condannato, senza processo, senza sapere quando sarebbe stato rilasciato, semmai lo fosse stato.

Non dimenticherò mai le sue parole all'inizio della funzione: "Dio è buono, sempre". Ecco un uomo la cui fiducia nella bontà di Dio era assoluta, non a causa ma nonostante le circostanze. Conosceva e aveva sperimentato la bontà di Dio in mezzo a grandi sofferenze. Pur trovandosi nelle condizioni terribili della prigione, seguì l'esempio di Gesù e "passò beneficando" (Atti 10,38).

John Wesley ha detto: "Fai tutto il bene che puoi, con tutti i mezzi che puoi, in tutti i modi che puoi, in tutti i posti che puoi, in ogni momento che puoi, a tutte le persone che puoi, finché puoi".

Sapienziali

Salmi 35,19-28

19 Non esultino su di me i nemici bugiardi,
  non strizzino l'occhio
quelli che, senza motivo,
  mi odiano.
20 Poiché essi non parlano di pace;
  contro gente pacifica
  tramano inganni.
21 Spalancano contro di me la loro bocca; dicono: "Bene!
  I nostri occhi hanno visto!".

22 Signore, tu hai visto, non tacere;
  Signore, da me non stare lontano.
23 Déstati, svégliati per il mio giudizio,
  per la mia causa, mio Dio e Signore!
24 Giudicami secondo la tua giustizia,
  Signore, mio Dio, perché di me non debbano gioire.
25 Non pensino in cuor loro: "È ciò che volevamo!".
  Non dicano: "Lo abbiamo divorato!".

26 Sia svergognato e confuso
  chi gode della mia rovina,
sia coperto di vergogna
  e disonore chi mi insulta.
27 Esulti e gioisca
  chi ama il mio diritto,
dica sempre: "Grande è il Signore,
  che vuole la pace del suo servo".

28 La mia lingua mediterà la tua giustizia,
  canterà la tua lode per sempre.

Commento

In tutte le cose Dio opera per il tuo bene

Non tutte le persone sono buone. Ce ne sono alcune che odiano senza una ragione e agiscono con cattiveria (v.19).

In questo brano, troviamo un contrasto tra le difficoltà che Davide affronta a causa di coloro che gli sono intorno e la bontà di Dio. Questo contrasto viene evidenziato attraverso la parola "buono" che ritorna quattro volte e in situazioni molto diverse:

1. Fare attenzione alla gente "non buona"

Ci saranno momenti nella tua vita e in quella della tua comunità in cui verrai attaccato da coloro che "tramano inganni" (v.20, MSG). "Non parlano di pace; contro gente pacifica tramano inganni" (v.20). Davide dice: "Non parlano di pace" (v.20, MSG).

2. Gioire non è sempre positivo

Davide parla del "gioire" di questa folla (v.24, MSG). Queste persone organizzano una festa prendendosi gioco di Davide (v.19, MSG). Lo odiano senza motivo: "Non esultino su di me i nemici bugiardi, non strizzino l'occhio" (v.19, MSG). Credono di "gioire" ma, in realtà, quello che stanno facendo non è buono.

3. Dio opera ogni cosa per il bene

"Grande è il Signore, che vuole la pace del suo servo" (v.27, MSG). Dio prende le cose cattive che ti vengono fatte e che si dicono di te e le usa per il bene: "Tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio" (Romani 8,28).

4. Dire al mondo quanto è buono Dio

Davide conclude questo salmo celebrando la bontà di Dio. Scrive: "La mia lingua mediterà la tua giustizia, canterà la tua lode per sempre" (Salmi 35,28, MSG).

Preghiera

Signore, aiutami a ricordare sempre la tua bontà e a credere alle "cose buone" che hai preparato per me.

Nuovo Testamento

Luca 3,1-22

La predicazione di Giovanni il Battista

3Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilene, 2 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 3 Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4 com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:

  Voce di uno che grida nel deserto:
  Preparate la via del Signore,
    raddrizzate i suoi sentieri!
  5 Ogni burrone sarà riempito,
    ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
  le vie tortuose diverranno diritte
    e quelle impervie, spianate.
  6 Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

7 Alle folle che andavano a farsi battezzare da lui, Giovanni diceva: "Razza di vipere, chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente? 8 Fate dunque frutti degni della conversione e non cominciate a dire fra voi: "Abbiamo Abramo per padre!". Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 9 Anzi, già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco".

10 Le folle lo interrogavano: "Che cosa dobbiamo fare?".

11 Rispondeva loro: "Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto".

12 Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: "Maestro, che cosa dobbiamo fare?".

13 Ed egli disse loro: "Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato".

14 Lo interrogavano anche alcuni soldati: "E noi, che cosa dobbiamo fare?".

Rispose loro: "Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe".

15 Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16 Giovanni rispose a tutti dicendo: "Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17 Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile". 18 Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

19 Ma il tetrarca Erode, rimproverato da lui a causa di Erodìade, moglie di suo fratello, e per tutte le malvagità che aveva commesso, 20 aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione.

Battesimo di Gesù

21 Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22 e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento".

Commento

La bontà viene dal pentimento e dallo Spirito Santo

La buona notizia di Gesù si fonda su fatti storici ben assodati. Non si tratta di una favola o di un mito: "Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea... la parola di Dio venne su Giovanni" (vv.1-3).

A volte le persone si sorprendono nel vedere il messaggio di Giovanni definito come "buona notizia" (v.18). Eppure la parola di Dio è sempre "buona notizia". La parola di Dio raggiunge Giovanni Battista nel deserto (v.2b). È un messaggio di "conversione per il perdono dei peccati" (v.3b). Pentirsi significa cambiare idea, allontanarsi dal peccato e rivolgersi a Dio. Il pentimento è buono e liberatorio. Porta alla libertà e al perdono.

Il pentimento dovrebbe portare "buon frutto" (v.9). Giovanni Battista dice: "Fate dunque frutti degni della conversione" (v.8). Ma cos'è questo "buon frutto"? Il "buon frutto" riguarda sia la giustizia sociale che la moralità personale. È interessante notare che gli esempi forniti si riferiscono sia al lavoro che al denaro. Ma che aspetto ha la bontà?

1. Generosità

Chi può permetterselo, dovrebbe sostenere chi non può: "Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto" (v.11).

2. Onestà

Giovanni dice all'esattore delle tasse: "Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato" (v.13).

3. Accontentarsi

Giovanni dice ai soldati: "Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe" (v.14b).

Giovanni non è solo un predicatore di rettitudine sociale. Di Gesù dice: "Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco" (v.16b). Il fuoco simboleggia la purezza (Numeri 11,1-3), il potere e la passione. Mentre Gesù pregava, "discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: 'Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento'" (Luca 3,21-22).

La bontà è una delle caratteristiche elencate da san Paolo come frutto dello Spirito (Galati 5,22). Attraverso lo Spirito Santo sperimentiamo la bontà di Dio. Ciò che Dio ha detto a Gesù, oggi lo dice anche a te:

1. Rallegrarsi per essere figli di Dio

Dio dice a Gesù: "Tu sei il Figlio mio" (Luca 3,22). Attraverso Gesù possiamo chiamare Dio "Padre". Sebbene Gesù sia figlio unigenito, l'apostolo Paolo scrive che Dio "mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio" (Galati 4,6). A tutti noi viene data la possibilità di essere figli di Dio, per adozione. Questa esperienza è vitale per la nostra identità, fiducia e sicurezza.

2. Sperimentare l'amore di Dio

Dio dice a Gesù: "Tu sei il Figlio mio, l'amato" (Luca 3,22). Paolo scrive: "L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (Romani 5,5). Lo Spirito Santo fa fare esperienza della bontà e dell'amore di Dio per noi.

3. Accogliere il compiacimento di Dio

Dio dice a Gesù: "In te ho posto il mio compiacimento" (Luca 3,22). Quando lo Spirito di Dio dimora in te, la tua vita diventa per Dio occasione di compiacimento (Romani 8,8-9).

Nello sperimentare l'amore e la bontà di Dio, riversati nel nostro cuore dallo Spirito Santo, il buon frutto dello Spirito Santo crescerà.

Preghiera

Signore, grazie perché ci ami come tuoi figli e ti compiaci in noi. Aiutaci a vivere una vita di generosità, onestà, contenimento e a portare buon frutto.

Antico Testamento

Numeri 9,15-11,3

La nube sopra la dimora

15 Nel giorno in cui la Dimora fu eretta, la nube coprì la Dimora, dalla parte della tenda della Testimonianza; alla sera ci fu sulla Dimora come un'apparizione di fuoco fino alla mattina. 16 Così avveniva sempre: la nube la copriva e di notte aveva l'aspetto del fuoco. 17 Tutte le volte che la nube si alzava sopra la tenda, subito gli Israeliti si mettevano in cammino, e nel luogo dove la nube si posava, là gli Israeliti si accampavano. 18 Sull'ordine del Signore gli Israeliti si mettevano in cammino e sull'ordine del Signore si accampavano. Tutti i giorni in cui la nube restava sulla Dimora essi rimanevano accampati. 19 Quando la nube rimaneva per molti giorni sulla Dimora, gli Israeliti osservavano la prescrizione del Signore e non partivano. 20 Avveniva che la nube rimanesse pochi giorni sulla Dimora: essi all'ordine del Signore rimanevano accampati e all'ordine del Signore levavano le tende. 21 E avveniva che, se la nube si fermava dalla sera alla mattina e si alzava la mattina, subito riprendevano il cammino; o se dopo un giorno e una notte la nube si alzava, allora levavano le tende. 22 O se la nube rimaneva ferma sulla Dimora due giorni o un mese o un anno, gli Israeliti rimanevano accampati e non partivano; ma quando si alzava, levavano le tende. 23 All'ordine del Signore si accampavano e all'ordine del Signore levavano le tende, e osservavano le prescrizioni del Signore, secondo l'ordine dato dal Signore per mezzo di Mosè.

Le trombe d'argento

10Il Signore parlò a Mosè e disse: 2 "Fatti due trombe d'argento; le farai d'argento lavorato a martello e ti serviranno per convocare la comunità e per far muovere gli accampamenti. 3 Quando si suonerà con esse, tutta la comunità si radunerà presso di te all'ingresso della tenda del convegno. 4 Al suono di una tromba sola, si raduneranno presso di te i prìncipi, capi delle migliaia d'Israele. 5 Quando le suonerete a squillo disteso, gli accampamenti che sono a levante si metteranno in cammino. 6 Quando le suonerete a squillo disteso una seconda volta, si metteranno in cammino gli accampamenti posti a mezzogiorno. A squillo disteso si suonerà per i loro spostamenti. 7 Per radunare l'assemblea, suonerete, ma non con squillo disteso.

8 I sacerdoti figli di Aronne suoneranno le trombe; sarà per voi un rito perenne di generazione in generazione. 9 Quando nella vostra terra entrerete in guerra contro l'avversario che vi attaccherà, suonerete le trombe a squillo disteso e sarete ricordati davanti al Signore, vostro Dio, e sarete salvati dai vostri nemici. 10 Nel vostro giorno di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, suonerete le trombe durante i vostri olocausti e i vostri sacrifici di comunione. Esse saranno per voi un richiamo davanti al vostro Dio. Io sono il Signore, vostro Dio".

Il cammino dal Sinai alle steppe di Moab

11 Il secondo anno, il secondo mese, il venti del mese, la nube si alzò da sopra la Dimora della Testimonianza. 12 Gli Israeliti si mossero, secondo il loro ordine di spostamento, dal deserto del Sinai. La nube si fermò nel deserto di Paran. 13 Così si misero in cammino la prima volta, secondo l'ordine del Signore, dato per mezzo di Mosè.

14 Per prima si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Giuda, suddivisi secondo le loro schiere. Nacson, figlio di Amminadàb, comandava la schiera di Giuda. 15 Netanèl, figlio di Suar, comandava la schiera della tribù dei figli di Ìssacar. 16 Eliàb, figlio di Chelon, comandava la schiera della tribù dei figli di Zàbulon. 17 La Dimora fu smontata e si mossero i figli di Gherson e i figli di Merarì, portatori della Dimora.

18 Poi si mosse l'insegna dell'accampamento di Ruben, secondo le sue schiere. Elisùr, figlio di Sedeùr, comandava la schiera di Ruben. 19 Selumièl, figlio di Surisaddài, comandava la schiera della tribù dei figli di Simeone. 20 Eliasàf, figlio di Deuèl, comandava la schiera della tribù dei figli di Gad. 21 Poi si mossero i Keatiti, portatori del santuario; la Dimora veniva eretta al loro arrivo.

22 Poi si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Èfraim, suddivisi secondo le sue schiere. Elisamà, figlio di Ammiùd, comandava la schiera di Èfraim. 23 Gamlièl, figlio di Pedasùr, comandava la schiera della tribù dei figli di Manasse. 24 Abidàn, figlio di Ghideonì, comandava la schiera della tribù dei figli di Beniamino.

25 Poi si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Dan, retroguardia di tutti gli accampamenti, suddivisi secondo le loro schiere. Achièzer, figlio di Ammisaddài, comandava la schiera di Dan. 26 Paghièl, figlio di Ocran, comandava la schiera della tribù dei figli di Aser, 27 e Achirà, figlio di Enan, comandava la schiera della tribù dei figli di Nèftali. 28 Questo era l'ordine degli spostamenti degli Israeliti, secondo le loro schiere, quando levarono le tende.

29 Mosè disse a Obab, figlio di Reuèl il Madianita, suocero di Mosè: "Noi stiamo per partire verso il luogo del quale il Signore ha detto: "Lo darò a voi in possesso". Vieni con noi e ti faremo del bene, perché il Signore ha promesso del bene a Israele".

30 Ma egli replicò: "Io non verrò; anzi tornerò alla mia terra e alla mia parentela". Mosè rispose:

31 "Non ci abbandonare, ti prego, poiché tu conosci i luoghi dove accamparci nel deserto e sarai per noi come gli occhi. 32 Se vieni con noi, tutto il bene che il Signore farà a noi, noi lo faremo a te".

33 Così partirono dal monte del Signore e fecero tre giornate di cammino; l'arca dell'alleanza del Signore si muoveva davanti a loro durante le tre giornate di cammino, per cercare loro un luogo di sosta. 34 La nube del Signore era sopra di loro durante il giorno, quando partivano dall'accampamento.

35 Quando l'arca partiva, Mosè diceva:

  "Sorgi, Signore,
    e siano dispersi i tuoi nemici
    e fuggano davanti a te coloro che ti odiano".

36 Quando sostava, diceva:

  "Torna, Signore,
    alle miriadi di migliaia d'Israele".

Il fuoco del Signore

11 Ora il popolo cominciò a lamentarsi aspramente agli orecchi del Signore. Li udì il Signore e la sua ira si accese: il fuoco del Signore divampò in mezzo a loro e divorò un'estremità dell'accampamento. 2 Il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò il Signore e il fuoco si spense. 3 Quel luogo fu chiamato Taberà, perché il fuoco del Signore era divampato fra loro.

Commento

Dio ha promesso di donarci cose buone

A suo suocero, Mosè dice: "Il Signore ha promesso del bene" (10,29). Lo esorta a venire con loro: "Se vieni con noi, tutto il bene che il Signore farà a noi, noi lo faremo a te" (v.32).

Mosè ed il popolo sperimentano la bontà di Dio. Dio li guida con "nube" e "fuoco", a simboleggiare la sua presenza (9,16). Un esempio questo tra i tanti nella storia del popolo di Dio in cui Dio manifesta la sua bontà.

Ma nonostante la sua bontà nei loro confronti, il popolo comincia "a lamentarsi aspramente agli orecchi del Signore" (11,1). E in un'altra occasione, nel deserto, si lamenta anche dei suoi capi: Mosè e Aronne (Esodo 16,2). A volte, quando dimentichiamo la bontà che Dio ci ha mostrato, ci lamentiamo della nostra situazione e arriviamo persino ad incolpare i nostri leader. Ma i nostri leader hanno bisogno del nostro sostegno e incoraggiamento.

Ricordare la bontà di Dio per noi, specialmente in Cristo, è importante. Gesù è il "sommo sacerdote dei beni futuri" dati da Dio (Ebrei 9,11). Lamentarsi ti tiene prigioniero, mentre ricordare la fedeltà di Dio ti rende libero. Lode, ringraziamento e adorazione sono l'antidoto al lamento e al brontolio.

Preghiera

Ti lodo Signore per la tua bontà nei miei confronti, per la buona notizia di Gesù, per il tuo amore per me, per lo Spirito Santo, per il fatto che mi hai raccolto e ti compiaci in me. Grazie Signore per tutte le tue benedizioni, per la tua provvidenza, per la libertà, per gli amici, la famiglia, e per ogni benedizione spirituale nel regno dei cieli: "Dio è buono, sempre".

La moglie di Nicky dice

Numeri 11,1-3

"Ora il popolo cominciò a lamentarsi aspramente… la sua ira si accese. Il fuoco del Signore era divampato fra loro".

Non credo che a Dio piacciano le lamentele. Questo è un buon avvertimento soprattutto per me. In futuro starò più attenta!

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Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

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Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

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MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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