Giorno 81

Come resistere alla tentazione

Sapienziali Proverbi 7,21-27
Nuovo Testamento Luca 3,23-4,13
Antico Testamento Numeri 11,4-13,25

Introduzione

Le sirene sono figure mitologiche-religiose di origine greca. Nell'Odissea di Omero sono presentate come tre donne misteriose che vivevano su un'isola. Al passare delle navi erano solite affacciarsi sugli scogli e cantare. La loro voce era così bella che i marinai ne rimanevano incantati e non potevano fare a meno di avvicinarsi incautamente finendo così per morire nel torpore di quel canto.

Odisseo era consapevole del pericolo delle sirene, ma era anche molto curioso. Nell'avvicinarsi all'isola ordinò ai suoi uomini di tapparsi le orecchie con della cera d'api e di legarlo all'albero maestro. All'udire il richiamo delle sirene, iniziò a dimenarsi e a gridare chiedendo di essere slegato, ma i suoi uomini non obbedirono a causa della cera nelle orecchie. Lo strinsero ancora più forte fino a quando il canto terminò.

La storia descrive la potente attrazione della tentazione nei confronti di cose o situazioni che sappiamo essere cattive o persino distruttive per la nostra vita. Nessuno è esente dalla tentazione. Ma la tentazione non è peccato. Gesù era "senza peccato", eppure anch'egli "è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato" (Ebrei 4,15).

Sapienziali

Proverbi 7,21-27

21 Lo lusinga con tante moine,
  lo seduce con labbra allettanti;
22 egli incauto la segue,
  come un bue condotto al macello,
come cervo adescato con un laccio,
  23 finché una freccia non gli trafigge il fegato,
come un uccello che si precipita nella rete
  e non sa che la sua vita è in pericolo.

24 Ora, figli, ascoltatemi
  e fate attenzione alle parole della mia bocca.
25 Il tuo cuore non si volga verso le sue vie,
  non vagare per i suoi sentieri,
26 perché molti ne ha fatti cadere trafitti
  ed erano vigorose tutte le sue vittime.
27 Strada del regno dei morti è la sua casa,
  che scende nelle dimore della morte.

Commento

Tentati di tradire

Questo passaggio descrive il potere e i pericoli della tentazione sessuale.

  1. Attenzione alle parole persuasive
    Dovremmo sempre fare attenzione a ciò che ascoltiamo e a ciò che leggiamo: "Lo lusinga con tante moine, lo seduce con labbra allettanti" (v.21).

  2. Evitare azioni incaute
    Pensieri e parole portano ad azioni: "Egli incauto la segue… e non sa che la sua vita è in pericolo" (vv.22-23).

  3. Controllare i pensieri
    La tentazione spesso nasce nel nostro cuore: "Il tuo cuore non si volga verso le sue vie" (v.25; vedi Matteo 5,28).

Qui troviamo un importante avvertimento: "Ascoltatemi e fate attenzione alle parole della mia bocca... non vagare per i suoi sentieri" (Proverbi 7,24-25, MSG). Perché seguendo questo sentiero c'è una "strada del regno dei morti… che scende nelle dimore della morte" (v.27).

Preghiera

Signore, ti prego di aiutarmi nella tentazione e di liberarmi dal male. Custodisci il mio cuore, concedimi discernimento e guida i miei passi.

Nuovo Testamento

Luca 3,23-4,13

23 Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent'anni ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe,

  figlio di Eli, 24 figlio di Mattat,

  figlio di Levi, figlio di Melchi,

  figlio di Innai, figlio di Giuseppe,

  25 figlio di Mattatia, figlio di Amos,

  figlio di Naum, figlio di Esli,

  figlio di Naggai, 26 figlio di Maat,

  figlio di Mattatia, figlio di Semein,

  figlio di Iosec, figlio di Ioda,

  27 figlio di Ioanàn, figlio di Resa,

  figlio di Zorobabele, figlio di Salatièl,

  figlio di Neri, 28 figlio di Melchi,

  figlio di Addi, figlio di Cosam,

  figlio di Elmadàm, figlio di Er,

  29 figlio di Gesù, figlio di Elièzer,

  figlio di Iorim, figlio di Mattat,

  figlio di Levi, 30 figlio di Simeone,

  figlio di Giuda, figlio di Giuseppe,

  figlio di Ionam, figlio di Eliachìm,

  31 figlio di Melea, figlio di Menna,

  figlio di Mattatà, figlio di Natam,

  figlio di Davide, 32 figlio di Iesse,

  figlio di Obed, figlio di Booz,

  figlio di Sala, figlio di Naassòn,

  33 figlio di Aminadàb, figlio di Admin,

  figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares,

  figlio di Giuda, 34 figlio di Giacobbe,

  figlio di Isacco, figlio di Abramo,

  figlio di Tare, figlio di Nacor,

  35 figlio di Seruc, figlio di Ragàu,

  figlio di Falek, figlio di Eber,

  figlio di Sala, 36 figlio di Cainam,

  figlio di Arfacsàd, figlio di Sem,

  figlio di Noè, figlio di Lamec,

  37 figlio di Matusalemme, figlio di Enoc,

  figlio di Iaret, figlio di Maleleèl,

  figlio di Cainam, 38 figlio di Enos,

  figlio di Set, figlio di Adamo,

  figlio di Dio.

Tentazioni di Gesù

4Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2 per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame.

3 Allora il diavolo gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane".

4 Gesù gli rispose: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo".

5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6 e gli disse: "Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7 Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo".

8 Gesù gli rispose: "Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto".

9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10 sta scritto infatti:

  Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
    affinché essi ti custodiscano;
  11 e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani
    perché il tuo piede non inciampi in una pietra".

12 Gesù gli rispose: "È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo".

13 Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Commento

Tentati dal controllo

Dio permette le tentazioni nella nostra vita. Nell’attraversare le prove delle tentazioni, la nostra fede si rafforza.

Gesù conosce bene la tentazione. Per quaranta giorni viene sottoposto alla tentazione (4,2). Sebbene sia il diavolo a tentarlo (v.3), è Dio che lo permette ("era guidato dallo Spirito nel deserto", v.1).

Gesù vive questa esperienza subito dopo il suo battesimo e la sua esperienza con lo Spirito Santo. Una dinamica di eventi, questa, molto comune nel cammino di fede delle persone. Al corso Alpha ad esempio, è molto frequente che nei giorni successivi al "weekend Alpha" (dedicato all'esperienza dello Spirito Santo) molti partecipanti dicano di avere sperimentato tentazioni mai così forti.

Gesù è Figlio di Dio (3,23-38). Tuttavia nel deserto è chiamato ad affrontare tentazioni molto simili a quelle che ogni giorno ognuno di noi è chiamato ad affrontare.

Queste tentazioni ruotano attorno al controllo: controllo dei nostri appetiti, controllo delle nostre ambizioni e controllo delle nostre vite. Il diavolo vuole controllare la nostra vita. Al contrario, Dio vuole che noi conosciamo la libertà che deriva dall'essere guidati dallo Spirito Santo.

  1. Gratificazione immediata

    Il diavolo fa appello all'appetito fisico di Gesù (v.3) e offre una gratificazione immediata. Gesù risponde: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo" (v.4).

    La gratificazione immediata porta sempre alla disillusione, al vuoto e alla disperazione. Ascoltare Dio e costruire una relazione con lui porta invece ad una profonda pace spirituale, alla gioia e ad uno scopo.

  2. Ambizione egoistica

    In un istante, il diavolo mostra a Gesù tutti i regni del mondo. Gli dice: "Ti darò tutto questo potere e la loro gloria... se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo" (vv.6-7).

    La tentazione di accumulare cose per noi stessi è molto potente. La prosperità materiale può portare a "potenza" e "gloria" (v.6) in questa vita. Il rischio però è che la tranquillità economica diventi la nostra prima ambizione e che la nostra fiducia venga posta non più a Dio ma alla ricchezza.

    Gesù risponde a questa tentazione dicendo: "Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto" (v.8). In definitiva, c'è solo una cosa che può essere totalmente sicura ed è la tua relazione con Dio. Questa deve essere la tua ambizione principale.

  3. Potere presuntuoso

    Il diavolo porta Gesù sul pinnacolo del tempio e dice: "Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui" (v.9) citando poi la Bibbia (anche se fuori contesto). Ma Gesù risponde alla Scrittura con la Scrittura: "È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo" (v.12).

    Tutti noi siamo chiamati ad una vita di obbedienza e al servizio di Dio. Durante il suo ministero, Gesù ha compiuto miracoli spettacolari, e in tutto questo è sempre rimasto obbediente a Dio e fedele alla guida dello Spirito Santo. Questo modo di fare è diverso dal mettere alla prova Dio. Come quando facciamo di testa nostra, seguiamo i nostri piani, e ci ricordiamo di Dio solo per chiedere la sua benedizione. Ciò che dovremmo fare, invece, è cercare prima di scoprire i suoi piani e poi di obbedire alla sua chiamata.

    Gesù liquida il diavolo e le sue tentazioni con la parola di Dio. Ripetutamente dice: "Sta scritto..." e controbatte alle sue bugie e tentazioni citando le scritture.

    Il diavolo "si allontanò" ma "fino al tempo fissato" (v.13, MSG). È un sollievo avere periodi nella vita in cui le tentazioni non sono così forti. Tuttavia possiamo stare certi che il diavolo ritornerà e che in tutti i modi cercherà di portarci di nuovo fuori strada.

Preghiera

Signore, desidero seguire la guida del tuo Spirito Santo. Aiutami a rimanerti vicino, a conoscere le tue parole e a resistere alle tentazioni.

Antico Testamento

Numeri 11,4-13,25

Israele reclama della carne

4 La gente raccogliticcia, in mezzo a loro, fu presa da grande bramosia, e anche gli Israeliti ripresero a piangere e dissero: "Chi ci darà carne da mangiare? 5 Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cetrioli, dei cocomeri, dei porri, delle cipolle e dell'aglio. 6 Ora la nostra gola inaridisce; non c'è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna".

7 La manna era come il seme di coriandolo e aveva l'aspetto della resina odorosa. 8 Il popolo andava attorno a raccoglierla, poi la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole o ne faceva focacce; aveva il sapore di pasta con l'olio. 9 Quando di notte cadeva la rugiada sull'accampamento, cadeva anche la manna.

10 Mosè udì il popolo che piangeva in tutte le famiglie, ognuno all'ingresso della propria tenda; l'ira del Signore si accese e la cosa dispiacque agli occhi di Mosè. 11 Mosè disse al Signore: "Perché hai fatto del male al tuo servo? Perché non ho trovato grazia ai tuoi occhi, al punto di impormi il peso di tutto questo popolo? 12 L'ho forse concepito io tutto questo popolo? O l'ho forse messo al mondo io perché tu mi dica: "Portalo in grembo", come la nutrice porta il lattante, fino al suolo che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri? 13 Da dove prenderò la carne da dare a tutto questo popolo? Essi infatti si lamentano dietro a me, dicendo: "Dacci da mangiare carne!". 14 Non posso io da solo portare il peso di tutto questo popolo; è troppo pesante per me. 15 Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; che io non veda più la mia sventura!".

16 Il Signore disse a Mosè: "Radunami settanta uomini tra gli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi, conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te. 17 Io scenderò e lì parlerò con te; toglierò dello spirito che è su di te e lo porrò su di loro, e porteranno insieme a te il carico del popolo e tu non lo porterai più da solo.

18 Dirai al popolo: "Santificatevi per domani e mangerete carne, perché avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci darà da mangiare carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene, il Signore vi darà carne e voi ne mangerete. 19 Ne mangerete non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni, 20 ma per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi venga a nausea, perché avete respinto il Signore che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perché siamo usciti dall'Egitto?"".

21 Mosè disse: "Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti e tu dici: "Io darò loro la carne e ne mangeranno per un mese intero!". 22 Si sgozzeranno per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano abbastanza? O si raduneranno per loro tutti i pesci del mare, in modo che ne abbiano abbastanza?".

23 Il Signore rispose a Mosè: "Il braccio del Signore è forse raccorciato? Ora vedrai se ti accadrà o no quello che ti ho detto".

24 Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli anziani del popolo e li fece stare intorno alla tenda. 25 Allora il Signore scese nella nube e gli parlò: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.

26 Ma erano rimasti due uomini nell'accampamento, uno chiamato Eldad e l'altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell'accampamento. 27 Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: "Eldad e Medad profetizzano nell'accampamento".

28 Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: "Mosè, mio signore, impediscili!".

29 Ma Mosè gli disse: "Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!". 30 E Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele.

31 Un vento si alzò per volere del Signore e portò quaglie dal mare e le fece cadere sull'accampamento, per la lunghezza di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino dall'altro, intorno all'accampamento, e a un'altezza di circa due cubiti sulla superficie del suolo. 32 Il popolo si alzò e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno dopo raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno ne ebbe dieci homer; le distesero per loro intorno all'accampamento. 33 La carne era ancora fra i loro denti e non era ancora stata masticata, quando l'ira del Signore si accese contro il popolo e il Signore percosse il popolo con una gravissima piaga. 34 Quel luogo fu chiamato Kibrot-Taavà, perché là seppellirono il popolo che si era abbandonato all'ingordigia.

35 Da Kibrot-Taavà il popolo partì per Caseròt e a Caseròt fece sosta.

Miriam e Aronne contestano Mosè

12Maria e Aronne parlarono contro Mosè, a causa della donna etiope che aveva preso. Infatti aveva sposato una donna etiope. 2 Dissero: "Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosè? Non ha parlato anche per mezzo nostro?". Il Signore udì.

3 Ora Mosè era un uomo assai umile, più di qualunque altro sulla faccia della terra.

4 Il Signore disse a un tratto a Mosè, ad Aronne e a Maria: "Uscite tutti e tre verso la tenda del convegno". Uscirono tutti e tre. 5 Il Signore scese in una colonna di nube, si fermò all'ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti. 6 Il Signore disse: "Ascoltate le mie parole!

  Se ci sarà un vostro profeta,
    io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò,
    in sogno parlerò con lui.
  7 Non così per il mio servo Mosè:
    egli è l'uomo di fiducia in tutta la mia casa.
  8 Bocca a bocca parlo con lui,
    in visione e non per enigmi,
    ed egli contempla l'immagine del Signore.
  Perché non avete temuto
    di parlare contro il mio servo, contro Mosè?".

9 L'ira del Signore si accese contro di loro ed egli se ne andò.

10 La nube si ritirò di sopra alla tenda ed ecco: Maria era lebbrosa, bianca come la neve. Aronne si volse verso Maria ed ecco: era lebbrosa. 11 Aronne disse a Mosè: "Ti prego, mio signore, non addossarci il peccato che abbiamo stoltamente commesso! 12 Ella non sia come il bambino nato morto, la cui carne è già mezza consumata quando esce dal seno della madre".

13 Mosè gridò al Signore dicendo: "Dio, ti prego, guariscila!".

14 Il Signore disse a Mosè: "Se suo padre le avesse sputato in viso, non ne porterebbe lei vergogna per sette giorni? Stia dunque isolata fuori dell'accampamento sette giorni; poi vi sarà riammessa". 15 Maria dunque rimase isolata, fuori dell'accampamento, sette giorni; il popolo non riprese il cammino, finché Maria non fu riammessa.

16 Poi il popolo partì da Caseròt, e si accampò nel deserto di Paran.

Esplorazione della terra di Canaan

13Il Signore parlò a Mosè e disse: 2 "Manda uomini a esplorare la terra di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Manderete un uomo per ogni tribù dei suoi padri: tutti siano prìncipi fra loro".

3 Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore; quegli uomini erano tutti capi degli Israeliti. 4 Questi erano i loro nomi:

  per la tribù di Ruben, Sammùa figlio di Zaccur;

  5 per la tribù di Simeone, Safat figlio di Orì;

  6 per la tribù di Giuda, Caleb figlio di Iefunnè;

  7 per la tribù di Ìssacar, Igal figlio di Giuseppe;

  8 per la tribù di Èfraim, Osea figlio di Nun;

  9 per la tribù di Beniamino, Paltì figlio di Rafu;

  10 per la tribù di Zàbulon, Gaddièl figlio di Sodì;

  11 per la tribù di Giuseppe, cioè per la tribù di Manasse, Gaddì figlio di Susì;

  12 per la tribù di Dan, Ammièl figlio di Ghemallì;

  13 per la tribù di Aser, Setur figlio di Michele;

  14 per la tribù di Nèftali, Nacbì figlio di Vofsì;

  15 per la tribù di Gad, Gheuèl figlio di Machì.

16 Questi sono i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare la terra. Mosè diede a Osea, figlio di Nun, il nome di Giosuè.

17 Mosè dunque li mandò a esplorare la terra di Canaan e disse loro: "Salite attraverso il Negheb; poi salirete alla regione montana 18 e osserverete che terra sia, che popolo l'abiti, se forte o debole, se scarso o numeroso; 19 come sia la regione che esso abita, se buona o cattiva, e come siano le città dove abita, se siano accampamenti o luoghi fortificati; 20 come sia il terreno, se grasso o magro, se vi siano alberi o no. Siate coraggiosi e prendete dei frutti del luogo". Erano i giorni delle primizie dell'uva.

21 Salirono dunque ed esplorarono la terra dal deserto di Sin fino a Recob, all'ingresso di Camat. 22 Salirono attraverso il Negheb e arrivarono fino a Ebron, dove erano Achimàn, Sesài e Talmài, discendenti di Anak. Ebron era stata edificata sette anni prima di Tanis d'Egitto. 23 Giunsero fino alla valle di Escol e là tagliarono un tralcio con un grappolo d'uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche melagrane e fichi. 24 Quel luogo fu chiamato valle di Escol a causa del grappolo d'uva che gli Israeliti vi avevano tagliato. 25 Al termine di quaranta giorni tornarono dall'esplorazione della terra.

Commento

Tentato dal confronto

Come Gesù (Luca 4,1), anche il popolo di Dio affronta il deserto e nel deserto viene tentato. Gli esempi in questo brano sono un utile avvertimento per noi e le nostre vite (vedi 1 Corinzi 10,6).

1. Lamento

Dio dona loro del cibo, ma essi sono presi da "bramosia" (Numeri 11,4). Invece di ringraziarlo per avere provveduto al loro alimento, si lamentano e dicono: "Chi ci darà carne da mangiare?" (v.4b) Continuano a "lamentarsi" (vv.10,13, MSG).

Iniziano a volgere il pensiero alla vecchia vita in Egitto e a desiderare di ritornare da dove sono venuti. Cadere in questa trappola è molto facile. C'è sempre qualcosa di cui lamentarsi. Eppure, se ci guardiamo attorno, è facile accorgersi che siamo circondati dalla bontà, misericordia, perdono, amore e dalla grazia di Dio.

"Accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto:
Non ti lascerò e
non ti abbandonerò"" (Ebrei 13,5).

L'antidoto al continuo lamento è coltivare un continuo atteggiamento di gratitudine.

2. Gelosia

In questo brano troviamo alcune situazioni di gelosia. Ad esempio, quando Miriam e Aronne chiedono: "Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosè? Non ha parlato anche per mezzo nostro?" (Numeri 12,2) Oppure quando Giosuè si sente turbato dal fatto che altri profetizzassero nell'accampamento. Mosè gli chiede: "Sei tu geloso per me?" (11,29) Si tratta qui di una questione di leadership spirituale e di doni ricevuti.

La leadership attorno a Mosè consiste in un primo gruppo di tre persone: Aronne, Miriam e Giosuè. Ci sono poi i dodici capi delle tribù d'Israele (13,4-15) e i settanta capi e funzionari (11,16 e successivi). Una struttura molto simile a quella attorno a Gesù: i tre a lui più vicini, i dodici apostoli, e poi gli altri settantadue (vedi Luca 10). Ai settanta uomini anziani il Signore pone su di loro lo Spirito Santo e "quelli profetizzarono" (Numeri 11,25).

3. Orgoglio

La gelosia deriva dal confrontarci con gli altri e dal pensare che rispetto a loro abbiamo qualcosa di meno. L'orgoglio deriva dal pensare troppo a noi stessi, dal confrontarci con gli altri e dal pensare di essere migliori.

Mosè resiste anche alla tentazione dell'orgoglio. L'orgoglio è la più grande barriera tra Dio e gli esseri umani. Dio ama gli umili. C.S. Lewis ha detto: "La vera umiltà non è pensare di valere meno, ma pensare meno a se stessi".

"Ora Mosè era un uomo assai umile, più di qualunque altro sulla faccia della terra" (12,3). Forse è per questo che Dio si è servito di lui in una maniera così potente.

Mosè è "umile" (v.3), "uomo di fiducia" (v.7), compassionevole e clemente (v.13). Tutto ciò deriva dalla sua relazione strettissima con Dio, un Dio che gli parla intimamente di persona ("Bocca a bocca parlo con lui", v.8).

Preghiera

Signore, aiutami a resistere alle tentazioni del lamento, della gelosia e dell'orgoglio. Aiutami ad essere affidabile, fedele e umile.

La moglie di Nicky dice

Numeri 11,4-6

Provo un po' di compassione per gli israeliti. Mangiare manna ogni giorno per quarant'anni non penso sia stato così semplice. Essendo di costituzione fisica delicata, io stessa avrei fatto molta fatica. Tuttavia, sono sicura che la manna fosse deliziosa e nutriente. Quando si ha fame poi, la maggior parte delle cose appaiono ancora più buone. Penso che essere contenti e grati per ciò che abbiamo sia sempre molto importante.

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

C.S. Lewis, ‘True humility is not thinking less of yourself. It is thinking of yourself less.’

C. S. Lewis may not have used these exact words but he did say something similar in Mere Christianity, which has inspired the evolution of this quote.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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