Giorno 83

La tua linea diretta con Dio

Sapienziali Salmi 37,1-9
Nuovo Testamento Luca 4,38-5,16
Antico Testamento Numeri 15,1-16,35

Introduzione

Il recente conflitto tra Russia e Ucraina ha dato inizio ad una delle più gravi crisi che il mondo abbia mai conosciuto nella sua storia. Una crisi per certi versi simile a quella dei missili cubani, nell'ottobre 1962, tra Stati Uniti d'America e Unione Sovietica.

La questione riguardava il posizionamento di missili russi sul territorio di Cuba. In quel momento il mondo si avvicinò tantissimo all'inizio di una terza guerra mondiale. Ma tutto questo fu evitato grazie ad un semplice strumento: un protocollo di comunicazione.

All'epoca i telefoni cellulari non esistevano e nemmeno gli strumenti di messaggistica istantanea. Si decise così di mettere un telefono rosso sulla scrivania del presidente Kennedy e un altro su quella del premier Krusciov. Fissarono così un protocollo di comunicazione chiamato "hotline". Se in qualsiasi momento ci fosse stato il rischio di incomprensioni, Kennedy e Krusciov potevano semplicemente alzare il telefono e comunicare.

In tutte le relazioni della nostra vita, la comunicazione è vitale. Dedicare del tempo per costruire e coltivare la comunicazione è essenziale. Gesù ci ha dato una "linea diretta" con Dio. Una "hotline" che Gesù ci invita ad usare sempre e non solo nei momenti di emergenza.

Sapienziali

Salmi 37,1-9

Salmo 37

1 Di Davide. Non irritarti a causa dei malvagi,
  non invidiare i malfattori.
2 Come l'erba presto appassiranno;
  come il verde del prato avvizziranno.

3 Confida nel Signore e fa' il bene:
  abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
4 Cerca la gioia nel Signore:
  esaudirà i desideri del tuo cuore.

5 Affida al Signore la tua via,
  confida in lui ed egli agirà:
6 farà brillare come luce la tua giustizia,
  il tuo diritto come il mezzogiorno.

7 Sta' in silenzio davanti al Signore
  e spera in lui;
non irritarti per chi ha successo,
  per l'uomo che trama insidie.

8 Desisti dall'ira e deponi lo sdegno,
  non irritarti: non ne verrebbe che male;
9 perché i malvagi saranno eliminati,
  ma chi spera nel Signore avrà in eredità la terra.

Commento

Aprirsi a Dio

Ti piacerebbe che i tuoi desideri venissero esauditi? In questo salmo, Davide dice: "Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore" (v.4). Invece di concentrarti sui tuoi desideri, apriti a Dio. E lui stesso esaudirà i desideri del tuo cuore. Tutto ciò che dovremmo fare è lasciare che sia lui a donarci le cose, e non cercare di ottenerle da soli. Dio ci promette:

1. Fede nella paura

Ci sono cose che potrebbero farci paura o portarci a cadere nel panico. Ma per tre volte Davide dice: "Non irritarti" (vv.1,7b.8b) e aggiunge che non dovremmo provare invidia (v.1b). Ciò che dovremmo fare invece è rivolgerci al Signore, affidargli le nostre paure e confidare in lui (v.3). La fede è fiducia, e la fiducia è l'opposto della paura e del panico.

2. Guida nelle decisioni

"Affida al Signore la tua via" (v.5). Questo messaggio è chiave nei momenti in cui abbiamo bisogno di guida: affidare le decisioni a Dio, chiedergli di agire e confidare in lui. Nella mia vita ho recitato questo versetto molte volte e spesso in momenti di preghiera con persone che dovevano prendere decisioni importanti riguardo al lavoro o al proprio futuro matrimonio.

Si tratta di un semplice processo in tre passi. Primo, affidare la decisione a Dio nella preghiera, chiedendogli di aprire le porte che sono giuste per noi e di chiudere quelle che non lo sono. Secondo, da quel momento in poi confidare in Dio e dare a lui il controllo di ogni cosa. Terzo, continuare a seguire la "via" da lui indicata, in attesa che lui operi e osservando ciò che farà.

3. Pace nel cuore

Usa la tua linea diretta con Dio, il tuo telefono rosso con lui. Dedica del tempo a stare "in silenzio davanti al Signore e spera in lui" (v.7). È questa la fonte che fa "brillare come luce la tua giustizia" (v.6). Questo è il modo per evitare ira e sdegno e trovare mitezza e pace (vv.8-9).

Preghiera

Signore, confido in te. Tieni la paura, l'invidia e l'ira lontane da me. Oggi desidero affidarmi a te, stare alla tua presenza e dilettarmi in te.

Nuovo Testamento

Luca 4,38-5,16

Gesù guarisce la suocera di Pietro

38 Uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. 39 Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.

40 Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. 41 Da molti uscivano anche demòni, gridando: "Tu sei il Figlio di Dio!". Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.

42 Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. 43 Egli però disse loro: "È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato". 44 E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

Gesù chiama i primi discepoli

5Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2 vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca".

5 Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti".

6 Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7 Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.

8 Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore". 9 Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone.

Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini". 11 E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Gesù guarisce un lebbroso

12 Mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: "Signore, se vuoi, puoi purificarmi".

13 Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio, sii purificato!". E immediatamente la lebbra scomparve da lui.

14 Gli ordinò di non dirlo a nessuno: "Va' invece a mostrarti al sacerdote e fa' l'offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro".

15 Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. 16 Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.

Commento

Ascoltare la parola di Dio

Avere una linea diretta con Dio significa comunicare in modo bidirezionale, e quindi non solo parlargli ma anche ascoltare ciò che ci vuole dire. Il ministero di Gesù era fondato proprio su questo. Nessun ministero è stato così grande e potente come quello di Gesù. E nessun ministero ha richiesto più tempo ed energie come il suo.

Tutti chiedono il suo aiuto. Quando gli chiedono di guarire la suocera di Simone, lui la guarisce. Alle molte persone malate che incontra impone le mani e le guarisce (4,44). Gli portano dei lebbrosi e, ancora, lui li guarisce. La folla accorre ed è sempre più numerosa: "Folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie" (5,15).

Ma come riesce in tutto questo? Qual è il suo segreto? Qual è la fonte del suo potere? "Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto" (4,42). "Si ritirava in luoghi deserti a pregare" (5,16). Il ministero che Dio ti chiede richiede tempo ed energie. Ma per fare tutto questo, come Gesù, abbiamo bisogno di un'unica cosa: connetterci con Dio e comunicare attraverso la nostra linea diretta con lui.

La folla si accalca intorno a Gesù "per ascoltare la parola di Dio" (v.1, MSG). Gesù allora sale su una barca usandola come pulpito ed inizia ad insegnare alla folla (v.3). Tra i presenti vi è Simon Pietro. Anche lui è lì ad ascoltare la parola di Dio attraverso la voce di Gesù. Una parola che da lì a poco avrebbe trasformato la sua vita.

Un giorno incredibile quello per Simon Pietro. Prima cattura un'enorme quantità di pesce, poi riceve da Gesù una grande visione sulla sua vita. Gesù lo avrebbe trasformato in un pescatore di uomini. Sarà Pietro tre anni dopo a convertire in un solo giorno 3.000 persone con la sua predicazione. Sarà lui a gettare le basi di un movimento che in 2.000 anni porterà più di due miliardi di persone a credere nel nome di Gesù. Un'opera straordinaria dalla quale possiamo imparare alcune cose importanti.

1. Il potenziale è grande

La giornata di Pietro non era iniziata molto bene. Non era riuscito a catturare neppure un pesce, eppure ce n'erano in abbondanza. Il Mar di Galilea era così pieno di pesci che avrebbero potuto trasformare l'intero mare in una superficie solida.

Gesù invita Pietro a prendere il largo e a gettare le reti. Per un pescatore, pulire le reti è importante, ma gettare le reti lo è di più. Allo stesso modo, per la Chiesa, pulire le reti è importante, ma la missione lo è di più. Gesù ci invita alla missione; ci dice: "Prend[ete] il largo e gettate le vostre reti per la pesca" (v.4). Ci sono così tante persone là fuori che hanno bisogno di ascoltare il messaggio di Gesù.

2. Con Gesù nulla è impossibile

La prima reazione di Pietro è negativa e pessimista. Non crede che possa funzionare: "Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla" (v.5a). "Ma…" e qui forse dopo una lunga pausa, "…sulla tua parola getterò le reti" (v.5b). Gesù rende possibile ciò che sembra impossibile. "Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano" (v.6).

3. Non si può fare tutto da soli

Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare" (v.7). Nella missione, la partnership con altre persone o gruppi è molto importante. Al contrario la divisione è molto negativa e scoraggiante soprattutto per coloro che sono fuori dalla Chiesa e che potrebbero sentire il desiderio di avvicinarsi.

4. Una visione da seguire

La prima reazione di Pietro è di sentirsi indegno: "Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore" (v.8). Allo stesso tempo, lui e gli altri sono incredibilmente sorpresi dalla quantità di pesce pescato (v.9). Probabilmente sono anche spaventati, tanto che Gesù dice: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini" (v.10). In quel momento comprendono che la visione di Gesù è qualcosa di grande, che vale la pena seguire: "Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono" (v.11).

Preghiera

Signore, grazie per avermi dato una linea diretta con te. Aiutami, come Gesù, a cercare momenti di solitudine con te, a ritirarmi in luoghi solitari, pregare e ascoltare le tue parole.

Antico Testamento

Numeri 15,1-16,35

Leggi cultuali e rituali

15Il Signore parlò a Mosè e disse: 2 "Parla agli Israeliti dicendo loro: "Quando sarete entrati nella terra che dovrete abitare e che io sto per darvi, 3 e offrirete al Signore un sacrificio consumato dal fuoco, olocausto o sacrificio, per soddisfare un voto o per un'offerta spontanea o nelle vostre solennità, per offrire un profumo gradito al Signore con il vostro bestiame grosso o minuto, 4 colui che presenterà l'offerta al Signore offrirà in oblazione un decimo di efa di fior di farina, impastata con un quarto di hin di olio, 5 e vino come libagione, un quarto di hin: lo aggiungerai all'olocausto o al sacrificio, per ogni agnello.

6 Se è per un ariete, offrirai in oblazione due decimi di efa di fior di farina, impastata con un terzo di hin di olio, 7 e vino in libagione, un terzo di hin: l'offrirai come profumo gradito al Signore.

8 Se offri un giovenco in olocausto o in sacrificio per soddisfare un voto o in sacrificio di comunione al Signore, 9 oltre al giovenco si offrirà un'oblazione di tre decimi di efa di fior di farina, impastata in mezzo hin di olio, 10 e offrirai vino in libagione, un mezzo hin di vino; è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito al Signore. 11 Così si farà per ogni giovenco, per ogni ariete, per ogni agnello o capretto. 12 Secondo il numero degli animali che immolerete, farete così per ciascuna vittima.

13 Quanti sono nativi della terra faranno così, per offrire un sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito al Signore. 14 Se uno straniero che dimora da voi, o chiunque abiterà in mezzo a voi, di generazione in generazione, offrirà un sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito al Signore, farà come fate voi. 15 Vi sarà una sola legge per l'assemblea, sia per voi sia per lo straniero che dimora in mezzo a voi, una legge perenne, di generazione in generazione; come siete voi, così sarà lo straniero davanti al Signore. 16 Ci sarà una stessa legge e una stessa regola per voi e per lo straniero che dimora presso di voi"".

17 Il Signore parlò ancora a Mosè dicendo: 18 "Parla agli Israeliti e di' loro: "Quando entrerete nella terra in cui io vi conduco 19 e mangerete il pane di quella terra, ne preleverete un'offerta da presentare al Signore. 20 Dalle primizie della vostra pasta preleverete una focaccia come contributo: la preleverete come si preleva il contributo per l'aia. 21 Delle primizie della vostra pasta darete al Signore un contributo, di generazione in generazione.

Offerte per i peccati non intenzionali

22 Se avrete mancato per inavvertenza e non avrete osservato tutti questi comandi che il Signore ha dato a Mosè, 23 quanto il Signore vi ha comandato per mezzo di Mosè, dal giorno in cui il Signore vi ha dato comandi e in seguito, di generazione in generazione, 24 se il peccato è stato commesso per inavvertenza da parte della comunità, senza che la comunità se ne sia accorta, tutta la comunità offrirà un giovenco come olocausto di profumo gradito al Signore, con la sua oblazione e la sua libagione secondo la regola, e un capro come sacrificio espiatorio. 25 Il sacerdote compirà il rito espiatorio per tutta la comunità degli Israeliti, e sarà loro perdonato; è un'inavvertenza ed essi hanno portato l'offerta, il sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, e il loro sacrificio per il peccato davanti al Signore, per la loro inavvertenza. 26 Sarà perdonato a tutta la comunità degli Israeliti e allo straniero che dimora in mezzo a loro, perché tutto il popolo ha peccato per inavvertenza.

27 Se è una persona sola che ha peccato per inavvertenza, offra una capra di un anno come sacrificio per il peccato. 28 Il sacerdote compirà il rito espiatorio davanti al Signore per la persona che avrà peccato per inavvertenza; quando avrà fatto l'espiazione per essa, le sarà perdonato. 29 Sia per un nativo della terra tra gli Israeliti sia per uno straniero che dimora in mezzo a loro, avrete un'unica legge per colui che pecca per inavvertenza.

30 Ma la persona che agisce con deliberazione, nativa della terra o straniera, insulta il Signore; essa sarà eliminata dal suo popolo. 31 Poiché ha disprezzato la parola del Signore e ha violato il suo comando, quella persona dovrà essere assolutamente eliminata; la colpa è su di lei"".

Violazione del sabato

32 Mentre gli Israeliti erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato. 33 Quelli che l'avevano trovato a raccogliere legna, lo condussero a Mosè, ad Aronne e a tutta la comunità. 34 Lo misero sotto sorveglianza, perché non era stato ancora stabilito che cosa gli si dovesse fare. 35 Il Signore disse a Mosè: "Quell'uomo deve essere messo a morte; tutta la comunità lo lapiderà fuori dell'accampamento". 36 Tutta la comunità lo condusse fuori dell'accampamento e lo lapidò; quello morì secondo il comando che il Signore aveva dato a Mosè.

Le frange delle vesti

37 Il Signore parlò a Mosè e disse: 38 "Parla agli Israeliti dicendo loro che si facciano, di generazione in generazione, una frangia ai lembi delle loro vesti e che mettano sulla frangia del lembo un cordone di porpora viola. 39 Avrete tali frange e, quando le guarderete, vi ricorderete di tutti i comandi del Signore e li eseguirete; non andrete vagando dietro il vostro cuore e i vostri occhi, seguendo i quali vi prostituireste. 40 Così vi ricorderete di tutti i miei comandi, li metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio. 41 Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatto uscire dalla terra d'Egitto per essere il vostro Dio. Io sono il Signore, vostro Dio".

Rivolta di Core, Datan e Abiràm

16Ora Core, figlio di Isar, figlio di Keat, figlio di Levi, con Datan e Abiràm, figli di Eliàb, e On, figlio di Pelet, figli di Ruben, presero altra gente 2 e insorsero contro Mosè, con duecentocinquanta uomini tra gli Israeliti, prìncipi della comunità, membri del consiglio, uomini stimati; 3 si radunarono contro Mosè e contro Aronne e dissero loro: "Basta con voi! Tutta la comunità, tutti sono santi e il Signore è in mezzo a loro; perché dunque vi innalzate sopra l'assemblea del Signore?".

4 Quando Mosè ebbe udito questo, si prostrò con la faccia a terra; 5 poi parlò a Core e a tutta la gente che era con lui, dicendo: "Domani mattina il Signore farà conoscere chi è suo e chi è santo e se lo farà avvicinare: farà avvicinare a sé colui che egli avrà scelto. 6 Fate questo: prendetevi gli incensieri tu, Core, e tutta la gente che è con te; 7 domani vi metterete il fuoco e porrete incenso davanti al Signore; colui che il Signore avrà scelto sarà santo. Basta con voi, figli di Levi!".

8 Mosè disse poi a Core: "Ora ascoltate, figli di Levi! 9 È forse poco per voi che il Dio d'Israele vi abbia separato dalla comunità d'Israele, facendovi avvicinare a sé per prestare servizio nella Dimora del Signore e stare davanti alla comunità, esercitando per essa il vostro ministero? 10 Egli ha fatto avvicinare a sé te e, con te, tutti i tuoi fratelli, figli di Levi, e ora voi pretendete anche il sacerdozio? 11 Per questo tu e tutta la gente che è con te siete convenuti contro il Signore! E chi è Aronne, perché vi mettiate a mormorare contro di lui?".

12 Mosè mandò a chiamare Datan e Abiràm, figli di Eliàb; ma essi dissero: "Noi non verremo. 13 È troppo poco per te l'averci fatto salire da una terra dove scorrono latte e miele per farci morire nel deserto, perché tu voglia elevarti anche sopra di noi ed erigerti a capo? 14 Non ci hai affatto condotto in una terra dove scorrono latte e miele, né ci hai dato in eredità campi e vigne! Credi tu di poter privare degli occhi questa gente? Noi non verremo".

15 Allora Mosè si adirò molto e disse al Signore: "Non gradire la loro oblazione; io non ho preso da costoro neppure un asino e non ho fatto torto ad alcuno di loro".

16 Mosè disse a Core: "Tu e tutta la tua gente trovatevi domani davanti al Signore: tu e loro con Aronne; 17 ciascuno di voi prenda il suo incensiere, vi metta l'incenso e porti ciascuno il suo incensiere davanti al Signore: duecentocinquanta incensieri. Anche tu e Aronne avrete ciascuno il vostro". 18 Essi dunque presero ciascuno un incensiere, vi misero il fuoco, vi posero l'incenso e si fermarono all'ingresso della tenda del convegno, come pure Mosè e Aronne. 19 Core convocò contro di loro tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno. E la gloria del Signore apparve a tutta la comunità. 20 Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne dicendo: 21 "Allontanatevi da questa comunità e io li consumerò in un istante".

22 Essi si prostrarono con la faccia a terra, e dissero: "Dio, Dio degli spiriti di ogni essere vivente! Un uomo solo ha peccato, e vorresti adirarti contro tutta la comunità?".

23 Il Signore parlò a Mosè dicendo: 24 "Parla alla comunità e órdinale: "Ritiratevi dalle vicinanze della dimora di Core, Datan e Abiràm"".

25 Mosè si alzò e andò verso Datan e Abiràm; gli anziani d'Israele lo seguirono. 26 Egli parlò alla comunità dicendo: "Allontanatevi dalle tende di questi uomini malvagi e non toccate nulla di quanto loro appartiene, perché non periate a causa di tutti i loro peccati". 27 Così quelli si ritirarono dal luogo dove stavano Core, Datan e Abiràm. Datan e Abiràm uscirono e si fermarono all'ingresso delle loro tende con le mogli, i figli e i bambini.

28 Mosè disse: "Da questo saprete che il Signore mi ha mandato per fare tutte queste opere e che io non ho agito di mia iniziativa. 29 Se questa gente muore come muoiono tutti gli uomini, se la loro sorte è la sorte comune a tutti gli uomini, il Signore non mi ha mandato. 30 Ma se il Signore opera un prodigio, e se la terra spalanca la bocca e li ingoia con quanto appartiene loro, di modo che essi scendano vivi agli inferi, allora saprete che questi uomini hanno disprezzato il Signore".

31 Come egli ebbe finito di pronunciare tutte queste parole, il suolo si squarciò sotto i loro piedi, 32 la terra spalancò la bocca e li inghiottì: essi e le loro famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Core e tutti i loro beni. 33 Scesero vivi agli inferi essi e quanto loro apparteneva; la terra li ricoprì ed essi scomparvero dall'assemblea. 34 Tutto Israele che era attorno a loro fuggì alle loro grida, perché dicevano: "La terra non inghiottisca anche noi!".

35 Un fuoco uscì dal Signore e divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano l'incenso.

Commento

Dare priorità alla comunicazione con Dio

Alcuni brani dell'Antico Testamento, e in particolare quelli di oggi, non sono facili da comprendere. A volte sono difficili da capire o addirittura scioccanti. Passaggi che non hanno risposte facili o spiegazioni che possono aiutarci. In casi come questi, trovo utile concentrarmi su ciò che è più comprensibile.

Quel che è chiaro in questo brano è l'importanza vitale della nostra relazione con Dio e del tempo trascorso con lui. L'espressione "al Signore" compare più volte (15,7.10.13.24). Le offerte sono richieste come "rito espiatorio" (v.25). L'espiazione (in inglese Atonement, At-one-ment, ad un solo mento) ci porta ad essere tutt'uno con Dio. Per questo è necessario il perdono (vv.25-26.28). Questi gesti dell'Antico Testamento sono preparazione dell'offerta che Gesù farà di se stesso sulla croce, per il perdono assoluto e l'espiazione dei nostri peccati, per donare a noi tutti una linea di comunicazione diretta con Dio.

Gesù è colui che trasforma il significato del sabato. Il popolo di Dio attribuiva un'enorme importanza allo Sabbath come giorno riservato a trascorrere del tempo con Dio. Oggi le regole dello Sabbath non sono applicate tra i cristiani, ma il principio di fondo dello Sabbath rimane: prendersi del tempo per riposare e stare con Dio.

Lo scopo del riposo sabbatico è costringerci a fermarci e impedire di andare "vagando dietro il vostro cuore e i vostri occhi, seguendo i quali vi prostituireste" (v.39). Dio desidera che consacriamo la nostra vita a lui (v.40), vuole avvicinarci a sé (16,9). Questa relazione è così importante che ogni minaccia ad essa, ogni insurrezione (vv.1-2), va presa con grande attenzione e serietà (vv.1-35).

Viviamo in un tempo di grande privilegio, il tempo dello Spirito Santo. Grazie allo Spirito Santo possiamo godere della libertà che Gesù ha portato attraverso la croce e la risurrezione. Possiamo avere una linea diretta con Dio, una relazione senza paura. I brani di oggi ci aiutano a comprendere questo straordinario privilegio e a godere della sua grandezza. Siamo quindi invitati a trascorrere del tempo solo con lui, godendo della sua presenza e presentandogli tutte le nostre richieste.

Preghiera

Signore, aiutami a condurre una vita a te gradita, a starti sempre più vicino e a trovare il tempo per stare solo con te.

La moglie di Nicky dice

Salmi 37,4

"Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore" (v.4).

Cercare prima la "gioia", invece di pensare subito ai desideri esauditi, è importante per me e anche una sfida. La promessa di Dio qui è sorprendente: se lo faremo, lui lo farà.

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Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

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Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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