Come vincere le nostre paure
Introduzione
La generazione dei millennial, i nati tra il 1981 e il 2000, è da alcuni chiamata "generazione paura". In una delle sue canzoni pop più famose, la cantante inglese Lily Allen dice: "Sono sopraffatta dalla paura".
Nella Bibbia, la parola "paura" ha un significato positivo e uno negativo. È intesa come timore, cioè rispetto, di Dio o delle persone, in particolare di quelle con una certa autorità.
Ma è intesa anche come spavento, terrore. Nella vita, ciò che dovremmo fare è temere Dio (averne rispetto) e non avere paura del resto. Ciò che invece di solito facciamo è non temere Dio ed avere paura di tutto il resto.
Ma come possiamo vincere le nostre paure?
Salmi 39,1-14
Salmo 39
1 Al maestro del coro. A Iedutùn. Salmo. Di Davide.
2 Ho detto: "Vigilerò sulla mia condotta
per non peccare con la mia lingua;
metterò il morso alla mia bocca
finché ho davanti il malvagio".
3 Ammutolito, in silenzio,
tacevo, ma a nulla serviva,
e più acuta si faceva la mia sofferenza.
4 Mi ardeva il cuore nel petto;
al ripensarci è divampato il fuoco.
Allora ho lasciato parlare la mia lingua:
5 "Fammi conoscere, Signore, la mia fine,
quale sia la misura dei miei giorni,
e saprò quanto fragile io sono".
6 Ecco, di pochi palmi hai fatto i miei giorni,
è un nulla per te la durata della mia vita.
Sì, è solo un soffio
ogni uomo che vive.
7 Sì, è come un'ombra l'uomo che passa.
Sì, come un soffio si affanna,
accumula e non sa chi raccolga.
8 Ora, che potrei attendere, Signore?
È in te la mia speranza.
9 Liberami da tutte le mie iniquità,
non fare di me lo scherno dello stolto.
10 Ammutolito, non apro bocca,
perché sei tu che agisci.
11 Allontana da me i tuoi colpi:
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
12 Castigando le sue colpe tu correggi l'uomo,
corrodi come un tarlo i suoi tesori.
Sì, ogni uomo non è che un soffio.
13 Ascolta la mia preghiera, Signore,
porgi l'orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime,
perché presso di te io sono forestiero,
ospite come tutti i miei padri.
14 Distogli da me il tuo sguardo: che io possa respirare,
prima che me ne vada e di me non resti più nulla.
Commento
Essere onesti riguardo alle proprie paure
Tutti viviamo situazioni di paura. Di fronte alla nostre paure, possiamo provare a reprimerle, o a negarle, oppure ad essere onesti con noi stessi e cercare di affrontarle.
Davide si presenta davanti a Dio con alcune domande urgenti. Ha cercato di rimanere "ammutolito, in silenzio", ma ha scoperto che se non si comunica con Dio, la sofferenza si fa più "acuta” (v.3).
Si rende conto di come gli esseri umani vivano gran parte della loro vita nell'ansia e nella paura. La paura spesso è legata alla brevità della vita e ha che fare con il significato che viene dato ai beni. La vita è fragile (v.5), non è che un soffio (v.6): "Sì, è come un'ombra l'uomo che passa. Sì, come un soffio si affanna, accumula e non sa chi raccolga" (v.7).
Davide è particolarmente preoccupato per la sofferenza che vede attorno a sé e nella sua stessa vita. Non riesce a capire come Dio possa permetterlo. È così irritato dalle azioni di Dio che dice: "Distogli da me il tuo sguardo: che io possa respirare, prima che me ne vada e di me non resti più nulla" (v.14).
Nei momenti di disperazione, esprimere le proprie preoccupazioni e le proprie frustrazioni a Dio non è un male. Dio conosce bene la sofferenza umana, quel senso di confusione e dolore. Lo conosce perché anche lui, attraverso Gesù, l'ha sperimentato per noi.
Questo salmo non offre una risposta completa alla paura e alla sofferenza. Eppure, proprio nel cuore del salmo, mentre Davide espone le sue paure, angosce e frustrazioni, indica la soluzione: la relazione con Dio. Dice: "È in te la mia speranza" (v.8). Riconosce che ogni risposta dipende completamente dalla nostra relazione con Dio.
La vita è troppo breve per preoccuparsi di cose poco importanti. Ciò che dovremmo fare invece è semplice: pregare, avere fede in Dio, godere della vita, non lasciare che le piccole cose ci abbattino.
Preghiera
"Ascolta la mia preghiera, Signore, porgi l'orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrime" (v.13).
Luca 8,19-39
I veri parenti di Gesù
19 E andarono da lui la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 20 Gli fecero sapere: "Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti".
21 Ma egli rispose loro: "Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica".
Gesù placa il lago in tempesta
22 E avvenne che, uno di quei giorni, Gesù salì su una barca con i suoi discepoli e disse loro: "Passiamo all'altra riva del lago". E presero il largo. 23 Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Una tempesta di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo.
24 Si accostarono a lui e lo svegliarono dicendo: "Maestro, maestro, siamo perduti!".
Ed egli, destatosi, minacciò il vento e le acque in tempesta: si calmarono e ci fu bonaccia. 25 Allora disse loro: "Dov'è la vostra fede?".
Essi, impauriti e stupiti, dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, che comanda anche ai venti e all'acqua, e gli obbediscono?".
A Gerasa Gesù guarisce un indemoniato
26 Approdarono nel paese dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea. 27 Era appena sceso a terra, quando dalla città gli venne incontro un uomo posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma in mezzo alle tombe. 28 Quando vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando, e disse a gran voce: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti prego, non tormentarmi!". 29 Gesù aveva ordinato allo spirito impuro di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti si era impossessato di lui; allora lo tenevano chiuso, legato con catene e con i ceppi ai piedi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti.
30 Gesù gli domandò: "Qual è il tuo nome?".
Rispose: "Legione", perché molti demòni erano entrati in lui. 31 E lo scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso.
32 Vi era là una grande mandria di porci, al pascolo sul monte. I demòni lo scongiurarono che concedesse loro di entrare nei porci. Glielo permise. 33 I demòni, usciti dall'uomo, entrarono nei porci e la mandria si precipitò, giù dalla rupe, nel lago e annegò.
34 Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nelle campagne. 35 La gente uscì per vedere l'accaduto e, quando arrivarono da Gesù, trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni, vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù, ed ebbero paura. 36 Quelli che avevano visto riferirono come l'indemoniato era stato salvato. 37 Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Egli, salito su una barca, tornò indietro.
38 L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: 39 "Torna a casa tua e racconta quello che Dio ha fatto per te". E quello se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui.
Commento
Continuare a confidare in Gesù
Nella vita ci sono momenti in cui la paura sembra insopportabile. A volte, come nel caso dell'epidemia COVID-19, arriva simile ad una tempesta improvvisa, come quella che travolge i discepoli (vv.22-25).
Questo brano inizia con una straordinaria combinazione di intimità e stupore. Gesù dice che "coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica" (v.21) sono per lui come "madre" e "fratelli" (v.21). Un rapporto quindi di grande intimità.
Intimità e timore (in senso buono) non sono cose opposte: si completano a vicenda. Questo vale per tutte le relazioni, nel matrimonio, come nelle amicizie intime o tra genitori e figli. Intimità straordinaria assieme a grande rispetto sono aspetti fondamentali nelle relazioni.
Sulla barca con Gesù, i discepoli sperimentano due tipi di paura. Al sopraggiungere della tempesta, si sentono "in pericolo" (v.23) e hanno paura. Svegliano Gesù, dicono: "Maestro, Maestro, siamo perduti!" (v.24a)
Gesù, "destatosi, minacci\[a\] il vento e le acque in tempesta" e queste si calmano (v.24b). Poi chiede: "Dov'è la vostra fede?" (v.25a). Ancora una volta, vediamo il contrasto tra paura (sbagliata) e fede.
La risposta dei discepoli alla paura è qualcosa di così semplice e allo stesso tempo difficile da mettere in pratica. Un modo di rispondere che ho dovuto continuamente imparare nella mia vita. In mezzo alla tempesta, si affidano a Gesù e ripongono la fiducia in lui. A volte Gesù calma la tempesta, come ha fatto qui. A volte lascia che la tempesta si scateni e poi ci calma.
La risposta dei discepoli a Gesù è di pura paura, di stupore assoluto (v.25b, MSG), meraviglia e umiltà alla presenza di Gesù. Si chiedono: "Chi è dunque costui?" (v.25)
La risposta a questa domanda viene data direttamente dall'uomo indemoniato che Gesù guarisce. Dice: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo?" (v.28)
Nel vedere l'uomo indemoniato ora guarito, "vestito e sano di mente", la gente ha "paura" (v.35). Chiedono così a Gesù di andarsene "perché avevano molta paura" (v.37).
Anche questo tipo di paura è sbagliato. Hanno paura perché hanno perso dei maiali preziosi e temono che qualcos'altro di negativo per i loro affari possa accadere. Non riescono a vedere l'immenso valore della vita di quella persona guarita. Rifiutano Gesù per paura, ma Gesù non ha paura di loro o di qualsiasi altra cosa.
Alle persone che desiderano seguirlo, Gesù propone un metodo interessante. L'indemoniato vuole "andare con lui" (v.38), ma Gesù ha un piano diverso: vuole coinvolgerlo. Gli dice: "Torna a casa tua e racconta quello che Dio ha fatto per te". E quello se ne ritorna in città proclamando a tutti quello che Gesù ha fatto per lui (v.39).
Incontrando Gesù, l'indemoniato incontra Dio. Luca mette in relazione "quanto Dio ha fatto per te" (v.39a) e "quanto Gesù ha fatto per lui" (v.39b). Gesù è Dio. Ecco perché alla fine Gesù è la risposta a tutte le nostre paure malsane. Non lasciarti vincere dalla paura, ma vinci la tua paura con Gesù.
Preghiera
Signore, concedimi un sano timore: il timore reverenziale, lo stupore, l'umiltà alla presenza di Gesù e una fede in lui che mi liberi da tutte le mie paure sbagliate.
Numeri 29,12-31,24
La festa dei tabernacoli
12 Il quindicesimo giorno del settimo mese terrete una riunione sacra; non farete alcun lavoro servile e celebrerete una festa in onore del Signore per sette giorni. 13 Offrirete in olocausto, come sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito al Signore, tredici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti. 14 La loro oblazione sarà fior di farina impastata con olio: tre decimi per ciascuno dei tredici giovenchi, due decimi per ciascuno dei due arieti, 15 un decimo ogni volta per ciascuno dei quattordici agnelli. 16 Offrirete inoltre un capro in sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perenne, con la sua oblazione e la sua libagione.
17 Il secondo giorno offrirete dodici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 18 con le loro oblazioni e le libagioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il numero e il rito, 19 e un capro in sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e le loro libagioni.
20 Il terzo giorno offrirete undici giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 21 con le loro oblazioni e le loro libagioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito, 22 e un capro in sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libagione.
23 Il quarto giorno offrirete dieci giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 24 con le loro offerte e le loro libagioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito, 25 e un capro in sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libagione.
26 Il quinto giorno offrirete nove giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 27 con le loro oblazioni e le loro libagioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito, 28 e un capro in sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libagione.
29 Il sesto giorno offrirete otto giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 30 con le loro oblazioni e le loro libagioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito, 31 e un capro in sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libagione.
32 Il settimo giorno offrirete sette giovenchi, due arieti, quattordici agnelli dell'anno senza difetti, 33 con le loro oblazioni e le loro libagioni per i giovenchi, gli arieti e gli agnelli secondo il loro numero e il rito, 34 e un capro in sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libagione.
35 L'ottavo giorno terrete una riunione sacra; non farete alcun lavoro servile; 36 offrirete in olocausto, come sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito al Signore, un giovenco, un ariete, sette agnelli dell'anno senza difetti, 37 con le loro oblazioni e le loro libagioni, per il giovenco, l'ariete e gli agnelli secondo il loro numero e il rito, 38 e un capro in sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perenne, la sua oblazione e la sua libagione.
39 Questi sono i sacrifici che offrirete al Signore nelle vostre solennità, oltre i vostri voti e le vostre offerte spontanee, si tratti dei vostri olocausti o delle vostre oblazioni o delle vostre libagioni o dei vostri sacrifici di comunione"".
Legge relativa ai voti
30Mosè riferì agli Israeliti quanto il Signore gli aveva ordinato. 2 Mosè disse ai capi delle tribù degli Israeliti: "Questo il Signore ha ordinato: 3 "Quando uno avrà fatto un voto al Signore o si sarà impegnato con giuramento a un obbligo, non violi la sua parola, ma dia esecuzione a quanto ha promesso con la bocca.
4 Quando una donna avrà fatto un voto al Signore e si sarà impegnata a un obbligo, mentre è ancora in casa del padre, durante la sua giovinezza, 5 se il padre, venuto a conoscenza del voto di lei e dell'obbligo al quale si è impegnata, non dice nulla, tutti i voti di lei saranno validi e saranno validi tutti gli obblighi ai quali si sarà impegnata. 6 Ma se il padre, quando ne viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutti gli obblighi ai quali si sarà impegnata non saranno validi; il Signore la perdonerà, perché il padre le ha fatto opposizione.
7 Se si sposa quando è legata da voti o da un obbligo assunto alla leggera con le labbra, 8 se il marito ne ha conoscenza e quando viene a conoscenza non dice nulla, i voti di lei saranno validi e saranno validi gli obblighi da lei assunti.
9 Ma se il marito, quando ne viene a conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto che ella ha fatto e l'obbligo che si è assunta alla leggera; il Signore la perdonerà.
10 Ma il voto di una vedova o di una donna ripudiata, qualunque sia l'obbligo che si è assunta, rimarrà valido. 11 Se una donna nella casa del marito farà voti o si impegnerà con giuramento a un obbligo 12 e il marito ne avrà conoscenza, se il marito non dice nulla e non le fa opposizione, tutti i voti di lei saranno validi e saranno validi tutti gli obblighi da lei assunti. 13 Ma se il marito, quando ne viene a conoscenza, li annulla, quanto le sarà uscito dalle labbra, voti od obblighi, non sarà valido: il marito lo ha annullato; il Signore la perdonerà. 14 Il marito può ratificare e il marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale ella sia impegnata a mortificarsi. 15 Ma se il marito, con il passare dei giorni, non dice nulla in proposito, egli ratifica così tutti i voti di lei e tutti gli obblighi da lei assunti; li ratifica perché non ha detto nulla a questo proposito quando ne ha avuto conoscenza. 16 Ma se li annulla qualche tempo dopo averne avuto conoscenza, porterà il peso della colpa della moglie"".
17 Queste sono le leggi che il Signore prescrisse a Mosè riguardo al marito e alla moglie, al padre e alla figlia, quando questa è ancora fanciulla, in casa del padre.
Guerra contro Madian
31Il Signore parlò a Mosè e disse: 2 "Compi la vendetta degli Israeliti contro i Madianiti, quindi sarai riunito ai tuoi padri".
3 Mosè disse al popolo: "Si armino fra voi uomini per l'esercito e marcino contro Madian, per eseguire la vendetta del Signore su Madian. 4 Manderete in guerra mille uomini per tribù, per tutte le tribù d'Israele". 5 Così furono reclutati, tra le migliaia d'Israele, mille uomini per tribù, cioè dodicimila armati per la guerra. 6 Mosè mandò in guerra quei mille uomini per tribù e con loro Fineès, figlio del sacerdote Eleàzaro, il quale portava gli oggetti sacri e aveva in mano le trombe dell'acclamazione.
7 Marciarono dunque contro Madian, come il Signore aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi. 8 Tra i caduti uccisero anche i re di Madian Evì, Rekem, Sur, Cur e Reba, cioè cinque re di Madian; uccisero di spada anche Balaam figlio di Beor. 9 Gli Israeliti fecero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli e catturarono come bottino tutto il loro bestiame, tutte le loro greggi e ogni loro bene; 10 appiccarono il fuoco a tutte le città che quelli abitavano e a tutti i loro recinti, 11 e presero tutto il bottino e tutta la preda, gente e bestiame. 12 Poi condussero i prigionieri, la preda e il bottino a Mosè, al sacerdote Eleàzaro e alla comunità degli Israeliti, accampati nelle steppe di Moab, presso il Giordano di Gerico.
13 Mosè, il sacerdote Eleàzaro e tutti i prìncipi della comunità uscirono loro incontro fuori dell'accampamento. 14 Mosè si adirò contro i comandanti dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, che tornavano da quella spedizione di guerra.
15 Mosè disse loro: "Avete lasciato in vita tutte le femmine? 16 Proprio loro, per suggerimento di Balaam, hanno insegnato agli Israeliti l'infedeltà verso il Signore, nella vicenda di Peor, per cui venne il flagello nella comunità del Signore. 17 Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita con un uomo; 18 ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini, conservatele in vita per voi.
19 Voi poi accampatevi per sette giorni fuori del campo; chiunque ha ucciso qualcuno e chiunque ha toccato un caduto, si purifichi il terzo e il settimo giorno: questo tanto per voi quanto per i vostri prigionieri. 20 Purificherete anche ogni veste, ogni oggetto di pelle, ogni lavoro di pelo di capra e ogni oggetto di legno".
21 Il sacerdote Eleàzaro disse agli uomini dell'esercito che erano andati alla battaglia: "Questa è la norma della legge che il Signore ha prescritto a Mosè: 22 "L'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, lo stagno e il piombo, 23 quanto può sopportare il fuoco, lo farete passare per il fuoco e sarà reso puro, purché venga purificato anche con l'acqua della purificazione; quanto non può sopportare il fuoco, lo farete passare per l'acqua. 24 Laverete anche le vostre vesti il settimo giorno e sarete puri; poi potrete entrare nell'accampamento"".
Commento
Temere Dio e nient'altro
Ad un lettore contemporaneo, gli episodi di questo brano dell'Antico Testamento potrebbero sembrare a dir poco sconvolgenti (ad esempio Numeri 31,15-18). Presentano situazioni e problemi non facili da risolvere. A volte, per comprendere passaggi come questi, tutto ciò che possiamo fare è affidarci all'amore e alla bontà di Dio e confidare che a queste domande vi sia una risposta, anche se al momento a noi sconosciuta.
In questi episodi scopriamo che nell'Antico Testamento il popolo di Dio aveva un sano timore di lui. Non davano per scontato che si potesse avere accesso alla sua presenza. Sapevano che il loro Dio è un Dio di giustizia e che prende molto sul serio il peccato e la ribellione (Numeri 31).
Per noi cristiani la chiave di lettura è guardare tutto alla luce di Gesù:
- Gesù è l'unico sacrificio perfetto
Il numero decrescente di tori sacrificati ogni giorno (Numeri 29), prima tredici, poi sette e poi uno, sono segno di un tempo futuro in cui non sarebbe stato più necessario alcun sacrificio. Gesù, unico sacrificio perfetto, abolirà la necessità dei sacrifici. - In Gesù non c'è né maschio né femmina
Queste regole sui voti (Numeri 30) sembrano proteggere le donne ma, allo stesso tempo, anche discriminarle. Va ricordato che la maggior parte delle società antiche erano patriarcali e gli uomini erano considerati i capi famiglia. Probabilmente queste regole volevano proteggere le donne da situazioni in cui era loro impedito di adempiere un voto fatto.
Anche in questo caso, il brano va letto attraverso la lente del Nuovo Testamento, e in particolare attraverso le parole dell'apostolo Paolo. Paolo ci ricorda che in Cristo non c'è né maschio né femmina (Galati 3,28). Questo brano in Numeri risponde a un contesto culturale. Non stabilisce un principio universale sul genere.
3. Gesù dice "amate i vostri nemici"
Quando leggiamo della vendetta sui Madianiti, ci accorgiamo di quanto Dio sia severo nei confronti di coloro che cercano di distogliere le persone dalla strada da lui indicata. Sembra invece che i Madianiti abbiano deliberatamente cercato di farlo, prima attraverso il sesso e poi la guerra (Numeri 31,16; vedi anche v.18).
Tuttavia, anche in questo caso, è bene leggere questo fatto attraverso la lente di Gesù. Gesù ha detto: "Amate i vostri nemici" (Matteo 5,44). La chiave di tutto è la croce. È la croce che ci fa capire quanto seriamente Dio consideri il peccato ed il vero significato del suo giudizio. Attraverso la croce, scopriamo che il desiderio ultimo di Dio è benedire e redimere tutti noi.
La croce trasforma il nostro modo di vedere le cose e di rispondere a situazioni come queste. Paolo scrive: "Non fatevi giustizia da voi stessi" (Romani 12,19). Al contrario, siamo chiamati a vivere una vita d'amore. San Giovanni dice: "Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore" (1 Giovanni 4,18). Questo è il modo che abbiamo per superare tutte le nostre paure.
Preghiera
Signore, grazie perché nell’amore non c'è paura. L'amore perfetto scaccia ogni timore. Aiutami ad amarti e a non aver paura di nulla.
La moglie di Nicky dice
Salmi 39,4
Non so se a Dio farei la stessa domanda di Davide, cioè di mostrarmi la fine della mia vita e il numero dei miei giorni. Preferirei fidarmi di Dio nella fiducia che al momento giusto, un giorno, mi porterà a casa. Ma mi rendo conto che la vita è veramente fugace. Ciò che mi chiedo è: sto veramente facendo tutto ciò che dovrei fare oggi?
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.
Lily Allen, ‘The Fear’ from It’s Not Me, It’s You (2008), Songwriters: Allen, Lily Rose / Kurstin, Greg. Lyrics © Universal Music Publishing Group, EMI Music Publishing
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
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