Giorno 92

Seguire Gesù

Sapienziali Salmi 40,1-8
Nuovo Testamento Luca 8,40-9,9
Antico Testamento Numeri 31,25-32,42

Introduzione

Un giorno, qualche tempo fa, mi sono iscritto a Twitter e poi a Instagram. Ero per lo più curioso di capire tutto questo clamore attorno a mia moglie Pippa, a ciò che postava. È un mondo in cui "segui" altre persone e altre persone "seguono" te.

Molte celebrità hanno un seguito enorme. Le persone diventano spettatori accaniti delle loro vite, relazioni, stili di vita, diete e scelte di moda. Vogliono sapere tutto su di loro, interagire con loro ed essere come loro. Non c'è niente di intrinsecamente sbagliato in tutto questo. È naturale voler seguire coloro che si ammirano. Seguire le celebrità sui social media può essere divertente e persino illuminante.

Tuttavia, seguire le persone su Instagram o Twitter è una cosa; essere un vero seguace di qualcuno è un'altra cosa. Significa dedicarsi completamente alla sua causa, vivere seguendo il suo esempio e persino fare ciò che ci dice di fare. Scegliere le persone giuste da seguire è importante. Milioni di persone, ad esempio, hanno seguito Hitler, Stalin e Pol Pot. Ancora oggi, milioni di persone seguono dittatori malvagi, terroristi e capi di gang.

Riguardo alla tradizione e alle istituzioni, alcune persone sono scettiche e non sanno chi seguire. I modelli tradizionali, che spesso provenivano o erano sostenuti dalle nostre famiglie, istituzioni e leader politici, sono, in una certa misura, crollati. Questo rende difficile oggi, per molte persone, capire chi seguire.

Molte volte Gesù ha detto: "Seguimi". Di tutte le persone vissute nella storia, Gesù è quello che ha avuto il maggior numero di seguaci. Oltre 2,4 miliardi di persone nel mondo oggi dichiarano di seguire Gesù. I seguaci di Gesù sono chiamati "discepoli". Vogliono stare con lui, conoscerlo, essere come lui e fare tutto ciò che Gesù chiede loro di fare.

Sapienziali

Salmi 40,1-8

Salmo 40

1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.
2 Ho sperato, ho sperato nel Signore,
 ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
3 Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
  dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
  ha reso sicuri i miei passi.
4 Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
  una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
  e confideranno nel Signore.

5 Beato l'uomo
  che ha posto la sua fiducia nel Signore
e non si volge verso chi segue gli idoli
  né verso chi segue la menzogna.
6 Quante meraviglie hai fatto
  tu, Signore, mio Dio,
  quanti progetti in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare!
  Se li voglio annunciare e proclamare,
  sono troppi per essere contati.

7 Sacrificio e offerta non gradisci,
  gli orecchi mi hai aperto,
  non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
8 Allora ho detto: "Ecco, io vengo.
  Nel rotolo del libro su di me è scritto
9 di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero;
  la tua legge è nel mio intimo".

Commento

Seguire l'esempio di Gesù

Quando attraversiamo situazioni difficili nella nostra vita, ricordare le benedizioni ed i momenti passati che Dio ci ha donato può essere di grande aiuto.

Davide descrive i momenti in cui era finito in un "pozzo di acque tumultuose", intrappolato nel "fango della palude" (v.3a). Descrive la sua esperienza di peccato, di dolore e di profonda depressione. Corrie ten Boom ha detto: "Non esiste un pozzo così profondo in cui l'amore di Dio non si possa immergere fino in fondo".

Cadere nella depressione può essere come precipitare in un pozzo spaventoso. In queste situazioni, il ricordo di tutti i nostri fallimenti e di tutte le delusioni ritornano a galla. Iniziamo a credere che nulla di buono potrà più avvenire nella nostra vita. Ci sentiamo persi e privi di ogni aiuto. Iniziamo a pensare che non riusciremo mai a liberarci dai nostri problemi e non potremo mai rispondere alla chiamata di Dio nella nostra vita.

Ricordando un momento di smarrimento come questo del passato, Davide dice: "Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude" (vv.2-3a, MSG).

Prosegue: "Ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi" (v.3b, MSG), "mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore" (v.4).

Davide descrive la grande benedizione che scende su coloro che rifiutano gli idoli del mondo (v.4, MSG) e che confidano in Dio: "Beato l'uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore... Quante meraviglie hai fatto, tu, Signore, mio Dio, quanti progetti in nostro favore: nessuno a te si può paragonare! Se li voglio annunciare e proclamare, sono troppi per essere contati" (vv.5-6).

E ancora: "Gli orecchi mi hai aperto" (v.7, AMP). Il segreto della vita di Davide è tutto qui, nella preghiera e nell'obbedienza.

Davide si propone di obbedire alla volontà di Dio, senza riserve: "Allora ho detto: 'Ecco, io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo'" (vv.8-9).

Lo stesso avviene con Gesù. Secondo l'autore della Lettera agli Ebrei, questi versetti trovano un perfetto compimento in Gesù. Scrive che Gesù stesso cita questo salmo (vedi Ebrei 10,5-10). Gesù prega ed obbedisce. Dice: "Ecco, io vengo a fare la tua volontà" (v.9). L'autore della Lettera agli Ebrei aggiunge: "Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre" (v.10).

Gesù ci invita a seguire il suo esempio e a scegliere di fare la volontà di Dio. Davide afferma che coloro che confidano in Dio saranno benedetti. Il salmista parla di "meraviglie" (Salmi 40,6), dice: "Quanti progetti \[Dio ha fatto\] in nostro favore... sono troppi per essere contati" (v.6).

Preghiera

Signore, grazie per le volte in cui mi hai sollevato da un pozzo di acqua tumultuosa, dal fango e dalla palude e hai posto i miei piedi su una roccia. Grazie per avermi concesso un luogo saldo, per aver messo un canto nuovo sulla mia bocca e avermi permesso di testimoniare in modo che altri potessero riporre la loro fiducia in te. Aiutami oggi a pregare e a seguirti.

Nuovo Testamento

Luca 8,40-9,9

La fanciulla morta e la donna ammalata

40 Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, perché tutti erano in attesa di lui. 41 Ed ecco, venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: si gettò ai piedi di Gesù e lo pregava di recarsi a casa sua, 42 perché l'unica figlia che aveva, di circa dodici anni, stava per morire.

Mentre Gesù vi si recava , le folle gli si accalcavano attorno. 43 E una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, la quale, pur avendo speso tutti i suoi beni per i medici, non aveva potuto essere guarita da nessuno, 44 gli si avvicinò da dietro, gli toccò il lembo del mantello e immediatamente l'emorragia si arrestò.

45 Gesù disse: "Chi mi ha toccato?".

Tutti negavano. Pietro allora disse: "Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia".

46 Ma Gesù disse: "Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me". 47 Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, tremante, venne e si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l'aveva toccato e come era stata guarita all'istante. 48 Egli le disse: "Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace!".

49 Stava ancora parlando, quando arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga e disse: "Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro".

50 Ma Gesù, avendo udito, rispose: "Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata".

51 Giunto alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui, fuorché a Pietro, Giovanni e Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla. 52 Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: "Non piangete. Non è morta, ma dorme".

53 Essi lo deridevano, sapendo bene che era morta; 54 ma egli le prese la mano e disse ad alta voce: "Fanciulla, àlzati!". 55 La vita ritornò in lei e si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare. 56 I genitori ne furono sbalorditi, ma egli ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.

Missione dei dodici apostoli

9Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. 2 E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. 3 Disse loro: "Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. 4 In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. 5 Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro". 6 Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

7 Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: "Giovanni è risorto dai morti", 8 altri: "È apparso Elia", e altri ancora: "È risorto uno degli antichi profeti". 9 Ma Erode diceva: "Giovanni, l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?". E cercava di vederlo.

Commento

Seguire le istruzioni di Gesù

Gesù non aveva social media, mezzi di trasmissione, grandi schermi e nemmeno un semplice microfono con cui trasmettere il messaggio. Non ne aveva bisogno. Ciò che aveva, e che condivideva con i suoi discepoli, era "forza e potere" (9,1).

Usare ogni mezzo disponibile per diffondere il messaggio di Gesù è molto importante oggi, soprattutto considerando i mezzi di comunicazione moderni. Tuttavia, non dovremmo mai dimenticare che il mezzo più importante è l'esempio di Gesù, e le sue istruzioni.

Nel brano di oggi, Gesù guarisce una donna sanguinante e risuscita la figlia di Giairo. Due situazioni, quelle di Giairo e la donna, molto diverse tra loro: lui uomo e lei donna, lui solo e lei in mezzo ad una folla, lui influente e lei apparentemente insignificante, lui racconta a Gesù di sua figlia, lei è chiamata "figlia" da Gesù, lui sano e lei malata.

Hanno però due cose in comune: entrambi necessitano della forza e del potere di Gesù ed entrambi, all'avvicinarsi di Gesù, reagiscono allo stesso modo. Giairo "si gettò ai piedi di Gesù" (8,41) e la donna "tremante, venne e si gettò ai suoi piedi" (v.47).

Entrambi riconoscono il potere di Gesù, sono pronti a seguire le sue istruzioni e a credere che lui li potrà guarire. Alla donna Gesù dice: "Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace!" (v.48) E a Giairo: "Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata" (v.50). Due storie, queste, di straordinario potere e di straordinaria compassione.

In quella regione, il potere di Gesù era conosciuto. La gente sapeva che "quanti lo toccavano venivano salvati" (Marco 6,56). La donna che soffriva da dodici anni di sanguinamenti, tocca il lembo del suo mantello. Accortosene, Gesù chiede: "Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me" (Luca 8,46) e la donna viene "guarita all'istante" (v.47). Gesù incontra poi Giairo, guarisce la figlia e le persone ne rimangono sbalordite (v.56). La forza e il potere che Gesù manifesta nel suo ministero è sorprendente.

E ancora più sorprendente è che questa forza e questo potere Gesù non li ha tenuti per sé ma li ha condivisi con i suoi discepoli: "Convocò i Dodici e diede loro forza e potere... e li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi" (9,1-2). Questo è il ministero a cui ogni discepolo di Gesù è chiamato oggi (Matteo 28,18-20). Gesù dona il suo potere e la sua forza anche a noi oggi.

Preghiera

Signore, aiutami a seguire le tue istruzioni: predicare il regno di Dio e guarire i malati. Aiutami a seguire da vicino il tuo esempio e ad imparare a servire con potere e autorevolezza.

Antico Testamento

Numeri 31,25-32,42

Dividere il bottino

25 Il Signore disse a Mosè: 26 "Tu, con il sacerdote Eleàzaro e con i capi dei casati della comunità, fa' il computo di tutta la preda che è stata fatta: della gente e del bestiame; 27 dividi la preda a metà fra coloro che, usciti in guerra, hanno sostenuto la battaglia e tutta la comunità. 28 Dalla parte spettante ai soldati che sono usciti in guerra preleverai un contributo per il Signore: cioè un individuo su cinquecento, tanto delle persone quanto del bestiame grosso, degli asini e del bestiame minuto. 29 Lo prenderete sulla metà di loro spettanza e lo darai al sacerdote Eleàzaro, come offerta da presentare quale contributo in onore del Signore. 30 Della metà che spetta agli Israeliti prenderai una quota di uno su cinquanta tanto delle persone quanto del bestiame grosso, degli asini e del bestiame minuto; la darai ai leviti, che hanno la custodia della Dimora del Signore". 31 Mosè e il sacerdote Eleàzaro fecero come il Signore aveva ordinato a Mosè.

32 Il bottino, cioè tutto ciò che rimaneva della preda fatta dagli uomini dell'esercito, consisteva in seicentosettantacinquemila capi di bestiame minuto, 33 settantaduemila capi di bestiame grosso, 34 sessantunmila asini 35 e trentaduemila persone, ossia donne che non si erano unite con uomini.

36 La metà, cioè la parte di quelli che erano usciti in guerra,

fu di trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto, 37 dei quali seicentosettantacinque per il tributo al Signore;

38 trentaseimila capi di bestiame grosso, dei quali settantadue per il tributo al Signore;

39 trentamilacinquecento asini, dei quali sessantuno per il tributo al Signore,

40 e sedicimila persone, delle quali trentadue per il tributo al Signore.

41 Mosè diede al sacerdote Eleàzaro il contributo dell'offerta prelevata per il Signore, come il Signore gli aveva ordinato.

42 La metà che spettava agli Israeliti, dopo che Mosè ebbe fatto la spartizione per gli uomini dell'esercito, 43 la metà spettante alla comunità fu di trecentotrentasettemilacinquecento capi di bestiame minuto, 44 trentaseimila capi di bestiame grosso, 45 trentamilacinquecento asini 46 e sedicimila persone. 47 Da questa metà che spettava agli Israeliti, Mosè prese la quota di uno su cinquanta degli uomini e degli animali e li diede ai leviti che hanno la custodia della Dimora del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.

48 I comandanti delle migliaia dell'esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, si avvicinarono a Mosè e gli dissero: 49 "I tuoi servi hanno fatto il computo dei soldati che erano sotto i nostri ordini e non ne manca neppure uno. 50 Per questo portiamo, in offerta al Signore, ognuno quello che ha trovato di oggetti d'oro: bracciali, braccialetti, anelli, pendenti, collane, per compiere il rito espiatorio per le nostre persone davanti al Signore".

51 Mosè e il sacerdote Eleàzaro presero da loro quell'oro, tutti gli oggetti lavorati. 52 Tutto l'oro del contributo che prelevarono per il Signore, da parte dei capi di migliaia e dei capi di centinaia, pesava sedicimilasettecentocinquanta sicli. 53 Gli uomini dell'esercito si tennero il bottino che ognuno aveva fatto per conto suo. 54 Mosè e il sacerdote Eleàzaro presero l'oro dei capi di migliaia e di centinaia e lo portarono nella tenda del convegno come memoriale per gli Israeliti davanti al Signore.

Ruben e Gad in Transgiordania

32I figli di Ruben e i figli di Gad avevano bestiame in numero molto grande; quando videro che la terra di Iazer e la terra di Gàlaad erano luoghi da bestiame, 2 i figli di Gad e i figli di Ruben vennero a parlare a Mosè, al sacerdote Eleàzaro e ai prìncipi della comunità e dissero: 3 "Ataròt, Dibon, Iazer, Nimra, Chesbon, Elalè, Sebam, Nebo e Beon, 4 terre che il Signore ha colpito alla presenza della comunità d'Israele, sono terre da bestiame e i tuoi servi hanno appunto il bestiame". 5 Aggiunsero: "Se abbiamo trovato grazia ai tuoi occhi, sia concesso ai tuoi servi il possesso di questa regione: non farci passare il Giordano".

6 Ma Mosè rispose ai figli di Gad e ai figli di Ruben: "Andrebbero dunque i vostri fratelli in guerra e voi ve ne stareste qui? 7 Perché volete scoraggiare gli Israeliti dal passare nella terra che il Signore ha dato loro? 8 Così fecero i vostri padri, quando li mandai da Kades-Barnea per esplorare la terra. 9 Salirono fino alla valle di Escol e, dopo aver esplorato la terra, scoraggiarono gli Israeliti dall'entrare nella terra che il Signore aveva loro dato. 10 Così l'ira del Signore si accese in quel giorno ed egli giurò: 11 "Gli uomini che sono usciti dall'Egitto, dai vent'anni in su, non vedranno mai la terra che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, perché non mi hanno seguito pienamente, 12 se non Caleb, figlio di Iefunnè, il Kenizzita, e Giosuè, figlio di Nun, che hanno seguito il Signore pienamente". 13 L'ira del Signore si accese dunque contro Israele; lo fece errare nel deserto per quarant'anni, finché non fosse finita tutta la generazione che aveva agito male agli occhi del Signore.

14 Ed ecco, voi sorgete al posto dei vostri padri, razza di uomini peccatori, per aumentare ancora l'ardore dell'ira del Signore contro Israele. 15 Perché, se voi vi ritraete dal seguirlo, il Signore continuerà a lasciarlo nel deserto e voi avrete causato la perdita di tutto questo popolo".

16 Ma quelli si avvicinarono a lui e gli dissero: "Costruiremo qui recinti per il nostro bestiame e città per i nostri fanciulli; 17 ma, quanto a noi, ci armeremo in fretta, per marciare davanti agli Israeliti, finché li avremo introdotti nel luogo destinato loro. Intanto, i nostri fanciulli dimoreranno nelle città fortificate per timore degli abitanti della regione. 18 Non torneremo alle nostre case, finché ogni Israelita non abbia ereditato ciascuno la sua eredità; 19 non prenderemo nulla in eredità con loro al di là del Giordano e più oltre, perché la nostra eredità ci è toccata da questa parte del Giordano, a oriente".

20 Allora Mosè disse loro: "Se fate questo, se vi armerete davanti al Signore per andare a combattere, 21 se tutti quelli di voi che si armeranno passeranno il Giordano davanti al Signore, finché egli abbia scacciato i suoi nemici dalla sua presenza, 22 se non tornerete fin quando la terra sia stata sottomessa davanti al Signore, voi sarete innocenti di fronte al Signore e di fronte a Israele, e questa terra sarà vostra proprietà alla presenza del Signore.

23 Ma se non fate così, voi peccherete contro il Signore; sappiate che il vostro peccato vi raggiungerà. 24 Costruitevi pure città per i vostri fanciulli e recinti per le vostre greggi, ma fate quello che la vostra bocca ha promesso".

25 I figli di Gad e i figli di Ruben dissero a Mosè: "I tuoi servi faranno quello che il mio signore comanda. 26 I nostri fanciulli, le nostre donne, le nostre greggi e tutto il nostro bestiame rimarranno qui nelle città di Gàlaad; 27 ma i tuoi servi, tutti armati per la guerra, andranno a combattere davanti al Signore, come dice il mio signore".

28 Allora Mosè diede per loro ordini al sacerdote Eleàzaro, a Giosuè, figlio di Nun, e ai capi delle famiglie delle tribù degli Israeliti. 29 Mosè disse loro: "Se i figli di Gad e i figli di Ruben passeranno con voi il Giordano tutti armati per combattere davanti al Signore e se la terra sarà sottomessa davanti a voi, darete loro in possesso la terra di Gàlaad. 30 Ma se non passeranno armati con voi, avranno la loro proprietà in mezzo a voi nella terra di Canaan".

31 I figli di Gad e i figli di Ruben risposero: "Faremo come il Signore ha ordinato ai tuoi servi. 32 Passeremo armati davanti al Signore nella terra di Canaan, ma, quanto a noi, il possesso della nostra eredità è di qua dal Giordano".

33 Mosè dunque diede ai figli di Gad e ai figli di Ruben e a metà della tribù di Manasse, figlio di Giuseppe, il regno di Sicon, re degli Amorrei, e il regno di Og, re di Basan: il territorio con le sue città comprese entro i confini, le città del territorio che si stendeva all'intorno.

34 I figli di Gad ricostruirono Dibon, Ataròt, Aroèr, 35 Atròt-Sofan, Iazer, Iogbea, 36 Bet-Nimra e Bet-Aran, città fortificate, e fecero recinti per le greggi. 37 I figli di Ruben ricostruirono Chesbon, Elalè, Kiriatàim, 38 Nebo e Baal-Meon, i cui nomi furono mutati, e Sibma, e diedero nomi alle città che avevano ricostruito.

39 I figli di Machir, figlio di Manasse, andarono nella terra di Gàlaad, la presero e ne cacciarono gli Amorrei che vi abitavano. 40 Mosè allora diede Gàlaad a Machir, figlio di Manasse, che vi si stabilì. 41 Anche Iair, figlio di Manasse, andò e prese i loro villaggi e li chiamò villaggi di Iair. 42 Nobach andò e prese Kenat con le dipendenze e la chiamò con il proprio nome, Nobach.

Commento

Seguire Gesù con tutto il cuore

La forza ed il potere di Dio sono dati a coloro che seguono il Signore con tutto il cuore (32,22). Caleb e Giosuè sono scelti tra il popolo di Israele come eccezioni perché solo loro "hanno seguito il Signore pienamente" (v.12). Questo è ciò che il popolo di Dio è chiamato a fare.

Mosè avverte il popolo di non ritrarsi "dal seguirlo" (v.15). Li avverte di non peccare contro la legge: "sappiate che il vostro peccato vi raggiungerà" (v.23). La sfida costante delle Scritture è seguire il Signore con tutto il cuore, e non dilettarsi nel peccato.

Attraverso la lente del Nuovo Testamento scopriamo che "seguire il Signore" è seguire Gesù. Perché "Gesù è il Signore", affermazione questa al cuore del Nuovo Testamento (vedi ad esempio Romani 10,9).

In questi brani vediamo quanto Gesù sia disponibile con coloro che lo seguono con tutto il cuore, che ripongono la loro fede e fiducia in lui e che si mettono a disposizione per compiere la sua volontà. Questo è ciò a cui siamo chiamati. Gesù ci manda nel mondo con forza e potere ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

Preghiera

Signore, desidero essere come Caleb e Giosuè e seguirti con tutto il cuore. Oggi desidero seguire il tuo esempio e fare la tua volontà. Aiutami a servire con forza e potere, ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

La moglie di Nicky dice

Luca 9,2-3

Gesù "li mandò ad annunciare il regno di Dio… Disse loro: 'Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche'".

Confesso che io e Nicky siamo totalmente incapaci di viaggiare leggeri, anche se solo per una notte. Nicky non solo porta un'infinità di libri, ma anche i suoi pesi per l'allenamento!

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Cartoon © Charlie Mackesy.

Corrie ten Boom, The Hiding Place, (Hodder & Stoughton, 2004) p. 196

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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