Giorno 104

Com'è Dio?

Sapienziali Salmi 45,1-10
Nuovo Testamento Luca 15,1-32
Antico Testamento Deuteronomio 19,1-20,20

Introduzione

Un giorno, un'insegnante chiese ad una sua alunna: "Cosa stai disegnando?" La bambina rispose: "Un'immagine di Dio". Sorpresa, l'insegnante disse: "Ma nessuno sa che aspetto ha Dio!" Continuando a disegnare, la bambina disse: "Lo sapranno tra un minuto".

Questa percezione di "com'è Dio" è uno dei punti di forza di Bibbia in un anno. La lettura di Bibbia in un anno ti aiuta ad avere una più chiara percezione della natura e del carattere di Dio e una comprensione più profonda di com'è Dio.

Sapienziali

Salmi 45,1-10

Salmo 45

1 Al maestro del coro. Su "I gigli".
  Dei figli di Core. Maskil. Canto d'amore.
2 Liete parole mi sgorgano dal cuore:
  io proclamo al re il mio poema,
  la mia lingua è come stilo di scriba veloce.

3 Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,
  sulle tue labbra è diffusa la grazia,
  perciò Dio ti ha benedetto per sempre.

4 O prode, cingiti al fianco la spada,
  tua gloria e tuo vanto,
5 e avanza trionfante.
  Cavalca per la causa della verità, della mitezza e della giustizia.
  La tua destra ti mostri prodigi.
6 Le tue frecce sono acute - sotto di te cadono i popoli -,
  colpiscono al cuore i nemici del re.
7 Il tuo trono, o Dio, dura per sempre;
  scettro di rettitudine è il tuo scettro regale.
8 Ami la giustizia e la malvagità detesti:
  Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia,
  a preferenza dei tuoi compagni.
9 Di mirra, àloe e cassia profumano tutte le tue vesti;
  da palazzi d'avorio
  ti rallegri il suono di strumenti a corda.
10 Figlie di re fra le tue predilette;
  alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.

Commento

Gesù Re

L'autore della Lettera agli Ebrei vede questo salmo come una descrizione profetica di Gesù. Scrive: "Al Figlio invece dice: Il tuo trono, Dio, sta nei secoli dei secoli" (Ebrei 1,8-9, citando il versetto 7 di questo salmo).

Questo è uno dei casi più chiari del Nuovo Testamento in cui Gesù è chiamato "Dio", degno quindi di essere adorato. Gesù è il compimento dell'atteso "Re unto", noto come Messia. Gesù adempie queste profezie.

Gesù dice: "Chi ha visto me, ha visto il Padre" (Giovanni 14,9). In altre parole, se vuoi sapere com'è Dio, guarda Gesù.

Sulle sue labbra è "diffusa la grazia" (Salmi 45,3). In questi versetti vediamo accenni a tutta la Trinità: Dio Padre ("Dio, il tuo Dio", Salmi 45,8), Gesù Figlio ("Il tuo trono, o Dio", v.7a) e lo Spirito Santo ("Olio di letizia", v.8b, vedi anche Isaia 61,1.3).

Preghiera

Gesù mio Re "avanza trionfante. Cavalca per la causa della verità, della mitezza e della giustizia. La tua destra ti mostri prodigi" (Salmi 45,5).

Nuovo Testamento

Luca 15,1-32

Parabola della pecora smarrita

15Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2 I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: "Costui accoglie i peccatori e mangia con loro".

3 Ed egli disse loro questa parabola: 4 "Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5 Quando l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6 va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta". 7 Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

Parabola della moneta perduta

8 Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? 9 E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto". 10 Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte".

Parabola del padre misericordioso

11 Disse ancora: "Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze.

13 “Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. 14 Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. 16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla.

17 “Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; 19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". 20 Si alzò e tornò da suo padre.

“Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

21 “Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio".

22 “Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. 23 Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.

25 “Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26 chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. 27 Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo".

28 “Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. 29 Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso".

31 “Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"".

Commento

Padre amorevole

Dio ti ama appassionatamente, con tutto il cuore e incondizionatamente. Per quanto tu possa aver creato disastri nella tua vita, qualunque siano i tuoi rimpianti, non è mai troppo tardi per rivolgerti a Dio. Ti accetterà e ti abbraccerà come un padre amorevole abbraccia un figlio perduto.

Per i capi religiosi, Gesù è oggetto di scandalo e offesa. Essi "mormoravano dicendo: 'Costui accoglie i peccatori e mangia con loro'". Il loro mormorio porta Gesù a insegnare attraverso parabole (vv.2-3, MSG).

Con queste parabole Gesù vuole mostrare a tutti che Dio si preoccupa disperatamente di quelli perduti. Quando perdiamo qualcosa di valore, la cerchiamo freneticamente e quando la ritroviamo ci sentiamo contenti, pieni di gioia. Gesù dice che questa gioia non è nulla rispetto a quella che si sperimenta in cielo.

La storia della pecora smarrita mostra che "vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione" (v.7, MSG). La storia della moneta perduta invece che "vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte" (v.10, MSG).

Poi, probabilmente nel più grande breve racconto mai narrato, Gesù ci dona un'altra sorprendente rivelazione di come è Dio: un padre amorevole.

Sebbene il padre sia ancora vivo e in buona salute, il figlio minore chiede la sua parte di eredità. Nella cultura tradizionale mediorientale questo equivaleva a dire: "Padre, non vedo l'ora che tu muoia!" Un padre tradizionale mediorientale lo avrebbe cacciato fuori di casa. È una richiesta oltraggiosa, che un padre avrebbe dovuto rifiutare.

Ma, con un atto di straordinario amore, il padre rompe la tradizione e dà al figlio la libertà di vendere la sua porzione di feudo (questo avrebbe portato vergogna alla famiglia davanti all'intera comunità). Il figlio lo trasforma in denaro (v.13), parte e lascia la città il più rapidamente possibile.

Anche oggi molte persone, come anch'io in passato, sperimentano ciò che il figlio più giovane prova: spreca la sua vita ("Sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto" v.13), inizia a risentirne ("Cominciò a trovarsi nel bisogno" v.14, MSG), è ridotto in schiavitù ("Andò a mettersi al servizio" v.15), sente un vuoto dentro ("Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci" v.16), si sente solo in questo mondo ("Nessuno gli dava nulla", v.16).

Rivolgersi a Dio non è un atto irrazionale, ma il contrario: "Ritornò in sé" (v.17). Il figlio si rende conto di aver bisogno di aiuto. Decide di superare il suo orgoglio e di tornare da suo padre (v.18). Sa che deve andare a casa. È pronto ad ammettere il suo peccato. Ha intenzione di dire a suo padre: "Ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati" (vv.18-19).

Deve fare un passo di fede: "Si alzò e tornò da suo padre" (v.20). Non sa cosa sarebbe successo. Al tempo di Gesù, un ragazzo ebreo che aveva sprecato l'eredità di famiglia in mezzo ai gentili poteva essere punito dalla sua comunità. La comunità avrebbe potuto girare completamente le spalle a questo figlio ribelle.

L'amore di Dio è straordinario e va al di là di qualsiasi cosa tu possa mai aspettarti o immaginare. Al posto di una punizione meritata, riceviamo perdono e amore. Mentre il ragazzo è ancora molto lontano, suo padre lo vede. Sembra che lo stesse aspettando e non lo avesse mai dimenticato: "Gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò" (v.20, MSG). Il significato del testo originale è: lo baciò ancora e ancora. È così che Dio ti accoglie.

Quando inizi il discorso che ti sei preparato per chiedere perdono, il padre ti interrompe. Ti tratta come un ospite d'onore, donandoti la veste migliore (v.22). Ti dà un segno di fiducia mettendoti al dito l'anello della famiglia (v.22, MSG). Ti mette ai piedi dei sandali, riservati non agli schiavi ma ai figli (v.22). Ha in programma una festa celebrativa sontuosa per te (vv.23-24).

Qui troviamo un'immagine di com'è Dio e di quanto ci ama. E ancora una volta, vediamo che il regno dei cieli è come una festa, esattamente l'opposto di ciò che molte persone pensano. Quando le persone pensano a Dio, non lo associano alla musica e alle danze, ai banchetti e alle celebrazioni.

L'amore di Dio si estende anche al figlio maggiore, il quale però "si indignò" (v.28, MSG) riluttante per il perdono e l'accoglienza data al fratello. È bello immaginare qui il padre che lo abbraccia e dice: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato" (vv.31-32, MSG).

La storia raccontata ai leader religiosi si conclude con un finale sospeso: come risponderà il figlio maggiore all'amore del padre?

Preghiera

Padre, grazie perché ci ami così tanto e, quando sbagliamo, non ci rifiuti. Nel momento in cui ci pentiamo e torniamo da te, ci accogli e dici: "Mangiamo e facciamo festa" (v.23).

Antico Testamento

Deuteronomio 19,1-20,20

Le città di rifugio

19Quando il Signore, tuo Dio, avrà distrutto le nazioni delle quali egli ti dà la terra e tu prenderai il loro posto e abiterai nelle loro città e nelle loro case, 2 ti sceglierai tre città, nella terra della quale il Signore, tuo Dio, ti dà il possesso. 3 Preparerai strade e dividerai in tre parti l'area della terra che il Signore, tuo Dio, ti dà in eredità, perché ogni omicida si possa rifugiare in quella città.

4 Ecco in qual caso l'omicida che vi si rifugerà avrà salva la vita: chiunque avrà ucciso il suo prossimo involontariamente, senza che l'abbia odiato prima - 5 come quando uno va al bosco con il suo compagno a tagliare la legna e, mentre la mano afferra la scure per abbattere l'albero, il ferro gli sfugge dal manico e colpisce il compagno così che ne muoia -, quello si rifugerà in una di queste città e avrà salva la vita; 6 altrimenti il vendicatore del sangue, mentre l'ira gli arde in cuore, potrebbe inseguire l'omicida e, qualora il cammino sia lungo, potrebbe raggiungerlo e colpirlo a morte, mentre egli non era reo di morte, perché prima non aveva odiato il compagno. 7 Ti do dunque quest'ordine: "Scegliti tre città".

8 Se il Signore, tuo Dio, allargherà i tuoi confini, come ha giurato ai tuoi padri, e ti darà tutta la terra che ha promesso di dare ai tuoi padri, 9 se osserverai tutti questi comandi che oggi ti do, amando il Signore, tuo Dio, e camminando sempre secondo le sue vie, allora aggiungerai tre altre città alle prime tre, 10 perché non si sparga sangue innocente nella terra che il Signore, tuo Dio, ti dà in eredità e tu non ti renda colpevole del sangue versato.

11 Ma se un uomo odia il suo prossimo, gli tende insidie, l'assale, lo percuote in modo da farlo morire e poi si rifugia in una di quelle città, 12 gli anziani della sua città lo manderanno a prendere di là e lo consegneranno nelle mani del vendicatore del sangue, perché sia messo a morte. 13 L'occhio tuo non lo compianga; così estirperai da Israele lo spargimento del sangue innocente e sarai felice.

14 Non sposterai i confini del tuo vicino, posti dai tuoi antenati, nell'eredità che ti sarà toccata nella terra che il Signore, tuo Dio, ti dà in possesso.

I testimoni

15 Un solo testimone non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato uno abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o di tre testimoni.

16 Qualora un testimone ingiusto si alzi contro qualcuno per accusarlo di ribellione, 17 i due uomini fra i quali ha luogo la causa compariranno davanti al Signore, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. 18 I giudici indagheranno con diligenza e, se quel testimone risulta falso perché ha deposto il falso contro il suo fratello, 19 farete a lui quello che egli aveva pensato di fare al suo fratello. Così estirperai il male in mezzo a te. 20 Gli altri verranno a saperlo e ne avranno paura e non commetteranno più in mezzo a te una tale azione malvagia. 21 Il tuo occhio non avrà compassione: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede.

Disposizioni per la guerra santa

20Quando andrai in guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli e carri e forze superiori a te, non temerli, perché è con te il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto. 2 Quando sarete vicini alla battaglia, il sacerdote si farà avanti, parlerà al popolo 3 e gli dirà: "Ascolta, Israele! Voi oggi siete prossimi a dar battaglia ai vostri nemici. Il vostro cuore non venga meno. Non temete, non vi smarrite e non vi spaventate dinanzi a loro, 4 perché il Signore, vostro Dio, cammina con voi, per combattere per voi contro i vostri nemici e per salvarvi".

5 Gli scribi diranno al popolo: "C'è qualcuno che abbia costruito una casa nuova e non l'abbia ancora inaugurata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e un altro inauguri la casa. 6 C'è qualcuno che abbia piantato una vigna e non ne abbia ancora goduto il primo frutto? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e un altro ne goda il primo frutto. 7 C'è qualcuno che si sia fidanzato con una donna e non l'abbia ancora sposata? Vada, torni a casa, perché non muoia in battaglia e un altro la sposi". 8 Gli scribi aggiungeranno al popolo: "C'è qualcuno che abbia paura e a cui venga meno il coraggio? Vada, torni a casa, perché il coraggio dei suoi fratelli non venga a mancare come il suo". 9 Quando gli scribi avranno finito di parlare al popolo, costituiranno i comandanti delle schiere alla testa del popolo.

10 Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace. 11 Se accetta la pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si troverà ti sarà tributario e ti servirà. 12 Ma se non vuol far pace con te e vorrà la guerra, allora l'assedierai. 13 Quando il Signore, tuo Dio, l'avrà data nelle tue mani, ne colpirai a fil di spada tutti i maschi, 14 ma le donne, i bambini, il bestiame e quanto sarà nella città, tutto il suo bottino, li prenderai come tua preda. Mangerai il bottino dei tuoi nemici, che il Signore, tuo Dio, ti avrà dato. 15 Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te e che non sono città di popolazioni a te vicine.

16 Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore, tuo Dio, ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun vivente, 17 ma li voterai allo sterminio: cioè gli Ittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato di fare, 18 perché essi non v'insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dèi e voi non pecchiate contro il Signore, vostro Dio.

19 Quando cingerai d'assedio una città per lungo tempo, per espugnarla e conquistarla, non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la scure; ne mangerai il frutto, ma non li taglierai: l'albero della campagna è forse un uomo, per essere coinvolto nell'assedio? 20 Soltanto potrai distruggere e recidere gli alberi che saprai non essere alberi da frutto, per costruire opere d'assedio contro la città che è in guerra con te, finché non sia caduta.

Commento

Giudice santo

La lente di Gesù è fondamentale per leggere e comprendere l'Antico Testamento. Non possiamo prendere le leggi dell'Antico Testamento e applicarle direttamente alla nostra società di oggi. Come non possiamo prendere il concetto di "guerra santa" (20,1-20) e trasformarlo in una "crociata".

Quello che in tutta la Bibbia vediamo è che Dio è un Dio santo e di giustizia. Alcuni dei princìpi del sistema legale dell'antico Israele erano specifici per quell'epoca. Altri erano più universali e sono applicabili anche oggi.

L'omicidio volontario, ad esempio, era un crimine più grave dell'omicidio colposo (19,1-13). Prima che qualcuno venisse condannato per un crimine, erano necessarie prove valide (v.15). Lo spergiuro era un reato molto grave (vv.16-18). La pena doveva essere meritata e proporzionata (v.21, questo però non fu mai preso alla lettera, se non nel caso della pena di morte). Lo scopo di questa legge era infatti di essere deterrente per quei crimini (v.20).

Ma non tutto dell'Antico Israele è applicabile a noi. In Gesù Cristo viene stabilita una nuova modalità. L'ira di Dio sull'autore di ogni reato nella comunità è ricaduta una volta per tutte su una persona giusta, il Figlio dell'uomo, nostro rappresentante.

Le leggi dell'Antico Israele non possono essere prese come modello per il nostro studio sulla giusta punizione del crimine. Oliver O'Donovan, ex professore di teologia dell'Università di Oxford ha detto: "Non perché sarebbe illiberale, ma perché non sarebbe cristiano. 'Israele' affermava di essere l'unica dimora di Dio sulla terra; ora quella dimora è stata sostituita in Cristo".

Citando questo passo, Gesù dice: "Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra" (Matteo 5,38-39).

Preghiera

Signore, grazie perché sei il Dio dell'amore, della giustizia e della verità. Grazie perché ti riveli a noi ogni volta che ci accostiamo alla tua parola e trascorriamo del tempo in tua presenza.

La moglie di Nicky dice

Luca 15,1-32

Gesù racconta tre storie di cose o persone che si erano perse: una pecora, una moneta e un figlio. E in tutte e tre assistiamo alla gioia travolgente del ritrovamento. Tutti noi ogni giorno perdiamo cose: chiavi, telefono e occhiali. Di recente, ho trovato l'anello di nonna, che credevo di aver perso. Mi sentivo proprio come le donne della parabola: felicissima. So anche di essermi persa io stessa in passato, ma poi di essere stata ritrovata.

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Oliver O’Donovan, Measure for Measure: Justice in Punishment and the Sentence of Death, Grove Booklet on Ethics No. 19 (Bramcote Notts: Grove Books, 1977) p.8

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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