Giorno 106

Scegliere cosa ricordare

Sapienziali Salmi 45,11-18
Nuovo Testamento Luca 16,19-17,10
Antico Testamento Deuteronomio 23,1-25,19

Introduzione

La memoria è qualcosa di stupefacente, ma anche di misterioso. Ci sono cose che preferirei non ricordare ma che trovo difficile dimenticare. Ce ne sono altre che mi piacerebbe ricordare ma che trovo difficile trattenere.

Nella società ci sono cose che è bene non vengano dimenticate. In tutto il mondo i monumenti ai caduti ricordano i nomi di coloro che sono morti per il loro paese. Spesso, in Gran Bretagna, su questi monumenti è riportata la scritta: "Per non dimenticare". Nel campo di concentramento di Auschwitz, su una targa, è scritto: "Chi non ricorda la storia è condannato a ripeterla" (George Santayana).

Sebbene non sia possibile trattenere tutto, la nostra memoria è qualcosa sulla quale possiamo esercitare un certo controllo. Nella Bibbia ci viene detto che ci sono cose che è bene "dimenticare" e altre che dovremmo ripetutamente "ricordare". Ognuno di noi può scegliere cosa "dimenticare" e cosa invece "ricordare".

Nella Bibbia, la parola "ricordare", nelle sue varie forme in ebraico e in greco, ricorre più di 250 volte. È così facile dimenticare tutto ciò che Dio ha fatto per noi. Guardare indietro e fare memoria di tutto ciò che Dio ha fatto sia nella nostra vita sia nella storia della chiesa, locale e globale, è qualcosa di molto importante.

Durante l'ultima cena, Gesù ha istituito il servizio della comunione affinché non dimenticassimo gli eventi centrali della storia del mondo: la sua morte e la sua risurrezione.

Sapienziali

Salmi 45,11-18

11 Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio:
  dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
12 il re è invaghito della tua bellezza.
  È lui il tuo signore: rendigli omaggio.
13 Gli abitanti di Tiro portano doni,
  i più ricchi del popolo cercano il tuo favore.
14 Entra la figlia del re: è tutta splendore,
  tessuto d'oro è il suo vestito.
15 È condotta al re in broccati preziosi;
  dietro a lei le vergini, sue compagne,
  a te sono presentate;
16 condotte in gioia ed esultanza,
  sono presentate nel palazzo del re.

17 Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
  li farai prìncipi di tutta la terra.

18 Il tuo nome voglio far ricordare per tutte le generazioni;
  così i popoli ti loderanno in eterno, per sempre.

Commento

Ricordare Gesù sempre

Le generazioni vanno e vengono, ma il nome di Gesù sarà ricordato per sempre.

Il Nuovo Testamento collega questo salmo a Gesù (Ebrei 1,8 e successivi). La chiesa primitiva vedeva la propria relazione con Cristo riflessa nelle relazioni tra lo sposo e la sposa con le modalità che vengono qui descritte.

Gesù ama la Chiesa: "Il re è invaghito dalla tua bellezza" (Salmi 45,12a). E noi onoriamo Gesù, nostro "Signore" (v.12b): "Il tuo nome voglio far ricordare per tutte le generazioni; così i popoli ti loderanno in eterno, per sempre" (v.18). Gesù il Re sarà ricordato per sempre. Ogni nazione lo adorerà "nei secoli dei secoli" (Apocalisse 5,13).

Preghiera

Signore Gesù, oggi desidero adorarti. Aiutaci a tramandare la tua memoria attraverso tutte le generazioni, affinché tutte le nazioni possano lodarti in eterno.

Nuovo Testamento

Luca 16,19-17,10

Il ricco e Lazzaro

19 C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20 Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21 bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.

22 Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23 Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24 Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma".

25 Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26 Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi".

27 E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento".

29 Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro".

30 E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno".

31 Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"".

Peccato, fede, dovere

17Disse ai suoi discepoli: "È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. 2 È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. 3 State attenti a voi stessi!

Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. 4 E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: "Sono pentito", tu gli perdonerai". .

5 Gli apostoli dissero al Signore:

6 "Accresci in noi la fede!". Il Signore rispose: "Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe.

7 Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: "Vieni subito e mettiti a tavola"? 8 Non gli dirà piuttosto: "Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu"? 9 Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? . 10 Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare"".

Commento

Ricordare il povero

Se abbiamo cibo da mangiare ogni giorno, se possediamo un paio di scarpe e abbiamo un tetto sotto cui dormire, possiamo considerarci ricchi rispetto alla maggior parte del resto del mondo. E se possediamo un'auto, o anche solo una bicicletta, possiamo considerarci molto ricchi rispetto al resto del mondo.

Se penso alla grande povertà nel mondo, questo brano rappresenta per me una grande sfida. Ed è una sfida anche per la nostra società, specialmente se guardiamo ai nostri vicini nel mondo, ad esempio in Africa, che grazie alla televisione e ad altre forme di comunicazione globale sono ora "alla \[nostra\] porta" (16,20).

Come titolo per i suoi discorsi, il grande predicatore D.L. Moody, vissuto nel diciannovesimo secolo, utilizzava spesso le parole: "Figlio, ricòrdati che..." (v.25). La parabola di oggi è un avvertimento (e in quanto parabola non dice tutto sul tema della vita dopo la morte).

Le parole che Abramo rivolge all'uomo ricco, che ha dissipato la sua vita "in lauti banchetti" (v.19, MSG), sono davvero impressionanti: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali" (v.25). L'uomo ricco è giudicato nel suo non avere agito a favore del povero. Io, e probabilmente anche tu, viviamo in Europa Occidentale, una delle regioni più ricche del mondo. Rispetto alla maggior parte del resto del mondo viviamo nel benessere e nel lusso ogni giorno (v.19).

L'uomo ricco conosce bene la povertà di Lazzaro perché stava proprio all'ingresso della sua casa "coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco" (vv.20-21). I media ogni giorno ci informano sulla povertà globale. Il momento di agire è adesso. E rispetto all'uomo ricco abbiamo anche una scusante in meno. Nell'Antico Testamento, infatti, le persone erano chiamate ad agire secondo le indicazioni di Mosè e dei Profeti (v.29). Noi invece siamo chiamati a ricordare e a vivere alla luce della morte e risurrezione di Gesù (v.31).

Questa parabola però non è un attacco all'essere ricchi. Dopo tutto, anche Abramo era estremamente ricco (v.22). Il problema dell'uomo ricco è il suo amore per il denaro, un attaccamento che rivela il suo stato spirituale e la sua mancanza di relazione con Dio basata sul pentimento e sulla fede.

Quando si rende conto del suo errore, dice ad Abramo: "Se dai morti qualcuno andrà da loro \[i miei cinque fratelli\], si convertiranno" (v.30). Ma Abramo risponde: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti" (v.31).

Se l'uomo ricco avesse ascoltato Mosè e i Profeti, si sarebbe pentito e avrebbe posto la propria fede in Dio. Luca, nel riportare questa parabola di Gesù, ci invita a capire che oggi tutti noi abbiamo meno scuse di quell'uomo ricco, perché abbiamo l'evidenza che Gesù è risorto dai morti. Ci invita quindi a pentirci e a porre la nostra fede in Gesù.

L'intero brano del Nuovo Testamento di oggi sottolinea il tema comune di una relazione con Dio basata sul pentimento e la fede.

Questo tema continua anche nella sezione successiva (17,1-4). Gesù ci chiama ad esaminare attentamente le nostre vite per evitare sia di portare altri al peccato sia di cadere nelle trappole tese da altri. Ci chiama a vivere una vita di costante perdono. Perdonare anche coloro che peccano contro noi sette volte al giorno (v.4).

I discepoli si rendono conto che questo è possibile solo con una grande fede. Dicono a Gesù: "Accresci in noi la fede!" (v.5) E Gesù: "Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: 'Sràdicati e vai a piantarti nel mare', ed esso vi obbedirebbe" (v.6).

È questa fede che conduce all'umiltà. Se ci metteremo al servizio di Dio, non potremo mai considerare Dio in debito con noi. Ogni cosa che facciamo è semplicemente frutto della gratitudine per quello che è stato fatto per noi. Tutto ciò che possiamo dire, alla fine della giornata, è: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare" (v.10).

La fede è come un muscolo che cresce utilizzandolo, facendo esercizio. Uno dei modi per aumentare la nostra fede è fare qualcosa che Dio ci chiede di fare.

Se vogliamo evitare di sentire in futuro quelle parole impressionanti ("Figlio, ricòrdati che..."), è adesso il momento di rispondere con il pentimento, di riporre la nostra fede in Gesù, di vivere la nostra fede e in modo particolare rispondendo ai bisogni dei poveri.

Preghiera

Signore, abbi pietà di me e perdona il mio peccato. Aiutami a perdonare sempre. Aumenta la mia fede ed apri i miei occhi per vedere i bisogni di chi mi circonda affinché io possa agire nel tuo nome.

Antico Testamento

Deuteronomio 23,1-25,19

Esclusione dall'assemblea

23Nessuno sposerà una moglie del padre, né solleverà il lembo del mantello paterno.

2 Non entrerà nella comunità del Signore chi ha i testicoli schiacciati o il membro mutilato.

3 Il bastardo non entrerà nella comunità del Signore; nessuno dei suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore. 4 L'Ammonita e il Moabita non entreranno nella comunità del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore. 5 Non vi entreranno mai, perché non vi vennero incontro con il pane e con l'acqua nel vostro cammino, quando uscivate dall'Egitto, e perché, contro di te, hanno pagato Balaam, figlio di Beor, da Petor in Aram Naharàim, perché ti maledicesse. 6 Ma il Signore, tuo Dio, non volle ascoltare Balaam, e il Signore, tuo Dio, mutò per te la maledizione in benedizione, perché il Signore, tuo Dio, ti ama.

7 Non cercherai né la loro pace né la loro prosperità; mai, finché vivrai. 8 Non avrai in abominio l'Edomita, perché è tuo fratello. Non avrai in abominio l'Egiziano, perché sei stato forestiero nella sua terra.

Impurità nel campo

9 I figli che nasceranno da loro alla terza generazione potranno entrare nella comunità del Signore. 10 Quando uscirai e ti accamperai contro i tuoi nemici, guàrdati da ogni cosa cattiva. 11 Se si trova qualcuno in mezzo a te che non sia puro a causa di una polluzione notturna, uscirà dall'accampamento e non vi entrerà.

12 Verso sera si laverà con acqua e dopo il tramonto del sole potrà rientrare nell'accampamento. 13 Avrai anche un posto fuori dell'accampamento e là andrai per i tuoi bisogni. 14 Nel tuo equipaggiamento avrai un piolo, con il quale, quando ti accovaccerai fuori, scaverai una buca e poi ricoprirai i tuoi escrementi.

Leggi varie

15 Poiché il Signore, tuo Dio, passa in mezzo al tuo accampamento per salvarti e per mettere i nemici in tuo potere, l'accampamento deve essere santo. Egli non deve vedere in mezzo a te qualche indecenza, altrimenti ti abbandonerebbe. 16 Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo essergli fuggito, si sarà rifugiato presso di te.

17 Rimarrà da te, in mezzo ai tuoi, nel luogo che avrà scelto, in quella città che gli parrà meglio. Non lo opprimerai. 18 Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d'Israele.

19 Non porterai nel tempio del Signore, tuo Dio, il dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore, tuo Dio. 20 Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di denaro né di viveri né di qualunque cosa che si presta a interesse.

21 Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello, perché il Signore, tuo Dio, ti benedica in tutto ciò a cui metterai mano, nella terra in cui stai per entrare per prenderne possesso. 22 Quando avrai fatto un voto al Signore, tuo Dio, non tarderai a soddisfarlo, perché il Signore, tuo Dio, te ne domanderebbe certo conto e in te vi sarebbe un peccato. 23 Ma, se ti astieni dal far voti, non vi sarà in te peccato.

24 Manterrai la parola uscita dalle tue labbra ed eseguirai il voto che avrai fatto spontaneamente al Signore, tuo Dio, come la tua bocca avrà promesso. 25 Se entri nella vigna del tuo prossimo, potrai mangiare uva secondo il tuo appetito, a sazietà, ma non potrai metterne in alcun tuo recipiente. 26 Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai coglierne spighe con la mano, ma non potrai mettere la falce nella messe del tuo prossimo.

24Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli ha trovato in lei qualche cosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa. 2 Se ella, uscita dalla casa di lui, va e diventa moglie di un altro marito 3 e anche questi la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, glielo consegna in mano e la manda via dalla casa o se quest'altro marito, che l'aveva presa per moglie, muore, 4 il primo marito, che l'aveva rinviata, non potrà riprenderla per moglie, dopo che lei è stata contaminata, perché sarebbe abominio agli occhi del Signore. Tu non renderai colpevole di peccato la terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti in eredità.

5 Quando un uomo si sarà sposato da poco, non andrà in guerra e non gli sarà imposto alcun incarico. Sarà libero per un anno di badare alla sua casa e farà lieta la moglie che ha sposato.

6 Nessuno prenderà in pegno né le due pietre della macina domestica né la pietra superiore della macina, perché sarebbe come prendere in pegno la vita.

7 Quando si troverà un uomo che abbia rapito qualcuno dei suoi fratelli tra gli Israeliti, l'abbia sfruttato come schiavo o l'abbia venduto, quel ladro sarà messo a morte. Così estirperai il male in mezzo a te.

8 In caso di lebbra, bada bene di osservare diligentemente e fare quanto i sacerdoti leviti vi insegneranno. Avrete cura di fare come io ho loro ordinato. 9 Ricòrdati di quello che il Signore, tuo Dio, fece a Maria durante il viaggio, quando uscivate dall'Egitto.

10 Quando presterai qualsiasi cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno. 11 Te ne starai fuori e l'uomo a cui avrai fatto il prestito ti porterà fuori il pegno. 12 Se quell'uomo è povero, non andrai a dormire con il suo pegno. 13 Dovrai assolutamente restituirgli il pegno al tramonto del sole, perché egli possa dormire con il suo mantello e benedirti. Questo ti sarà contato come un atto di giustizia agli occhi del Signore, tuo Dio.

14 Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nella tua terra, nelle tue città. 15 Gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e a quello aspira. Così egli non griderà contro di te al Signore e tu non sarai in peccato.

16 Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri. Ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.

17 Non lederai il diritto dello straniero e dell'orfano e non prenderai in pegno la veste della vedova. 18 Ricòrdati che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore, tuo Dio; perciò ti comando di fare questo.

19 Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo. Sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova, perché il Signore, tuo Dio, ti benedica in ogni lavoro delle tue mani. 20 Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornare a ripassare i rami. Sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. 21 Quando vendemmierai la tua vigna, non tornerai indietro a racimolare. Sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. 22 Ricòrdati che sei stato schiavo nella terra d'Egitto; perciò ti comando di fare questo.

25Quando sorgerà una lite fra alcuni uomini e verranno in giudizio, i giudici che sentenzieranno, assolveranno l'innocente e condanneranno il colpevole. 2 Se il colpevole avrà meritato di essere fustigato, il giudice lo farà stendere per terra e fustigare in sua presenza, con un numero di colpi proporzionato alla gravità della sua colpa. 3 Gli farà dare non più di quaranta colpi, perché, aggiungendo altre battiture a queste, la punizione non risulti troppo grave e il tuo fratello resti infamato ai tuoi occhi.

4 Non metterai la museruola al bue mentre sta trebbiando.

5 Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si sposerà con uno di fuori, con un estraneo. Suo cognato si unirà a lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di lei il dovere di cognato. 6 Il primogenito che ella metterà al mondo, andrà sotto il nome del fratello morto, perché il nome di questi non si estingua in Israele.

7 Ma se quell'uomo non ha piacere di prendere la cognata, ella salirà alla porta degli anziani e dirà: "Mio cognato rifiuta di assicurare in Israele il nome del fratello; non acconsente a compiere verso di me il dovere di cognato". 8 Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno. Se egli persiste e dice: "Non ho piacere di prenderla", 9 allora sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli toglierà il sandalo dal piede, gli sputerà in faccia e proclamerà: "Così si fa all'uomo che non vuole ricostruire la famiglia del fratello". 10 La sua sarà chiamata in Israele la famiglia dello scalzato.

11 Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell'uno si avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la mano per afferrare costui nelle parti vergognose, 12 tu le taglierai la mano. Il tuo occhio non dovrà avere compassione.

13 Non avrai nel tuo sacchetto due pesi diversi, uno grande e uno piccolo. 14 Non avrai in casa due tipi di efa , una grande e una piccola. 15 Terrai un peso completo e giusto, terrai un'efa completa e giusta, perché tu possa avere lunga vita nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. 16 Poiché chiunque compie tali cose, chiunque commette ingiustizia è in abominio al Signore, tuo Dio.

17 Ricòrdati di ciò che ti ha fatto Amalèk lungo il cammino, quando uscivate dall'Egitto: 18 come ti assalì lungo il cammino e aggredì nella tua carovana tutti i più deboli della retroguardia, mentre tu eri stanco e sfinito. Non ebbe alcun timor di Dio. 19 Quando dunque il Signore, tuo Dio, ti avrà assicurato tranquillità, liberandoti da tutti i tuoi nemici all'intorno nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti in eredità, cancellerai la memoria di Amalèk sotto il cielo. Non dimenticare!

Commento

Ricordare cosa Dio ha fatto per noi

Attraverso questo brano, al popolo di Dio viene chiesto di "ricordare" (24,9.18.22; 25,17). Viene loro ricordato che erano schiavi in Egitto e che il Signore, loro Dio, li ha redenti (24,18-22). Il brano si conclude con le parole: "Non dimenticare!" (25,19)

Ancora una volta, troviamo un legame con i poveri. Poiché erano stati schiavi in Egitto, ancor di più sono invitati a ricordarsi di coloro che soffrono: i soli, gli orfani e le vedove (24,21). Sono invitati a prendersi cura dei poveri e dei bisognosi (v.14).

La generosità verso i poveri non era una questione lasciata alla coscienza di ciascuno, ma una questione di diritto. È sicuramente giusto che una società abbia leggi per provvedere ai bisogni dei poveri. Ma non dovrebbe fermarsi qui. Essa è anche la vocazione di ogni cristiano.

Così come il popolo di Dio nell'Antico Testamento era chiamato a ricordare che era stato schiavo in Egitto e che Dio lo aveva redento, noi ricordiamo che un tempo anche noi eravamo schiavi del peccato. Da quella schiavitù, siamo stati redenti da Gesù.

Ricordare sempre ciò che Gesù ha fatto per noi è importante. Questo è uno dei motivi per i quali il servizio della Santa Comunione è così importante. Gesù dice: "Fate questo in memoria di me" (Luca 22,19).

Lo scopo del calendario cristiano è di ricordare. A Natale ricordiamo e celebriamo l'incarnazione. A Pentecoste ricordiamo e celebriamo l'effusione dello Spirito Santo.

In modo sublime, a Pasqua ricordiamo e celebriamo la morte e risurrezione di Gesù. La risurrezione è il culmine del calendario cristiano. Fin dai primi giorni, i cristiani hanno ricordato la morte e la risurrezione di Gesù in un servizio di celebrazione che prevede pane e vino mangiati in ricordo di Gesù.

Preghiera

Signore, grazie per il corpo di Gesù che è stato donato per me e il suo sangue che è stato versato per me. Attraverso il potere dello Spirito Santo, la tua parola e la forza dei tuoi sacramenti, fa che i miei pensieri e i miei ricordi siano sempre centrati su di te.

La moglie di Nicky dice

"State attenti a voi stessi!" (Luca 17,3a)

Quando ripenso alla storia di Lazzaro e dell'uomo ricco, mi soffermo a pensare a che uomo terribile fosse costui! E mi dico: meno male che non sono come lui! Ma poi mi chiedo: "Ma io… ho davvero cura dei poveri?" e mi rendo conto di quanto anch'io sia in errore (16,19).

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