Il tuo sostituto amorevole
Introduzione
Liz soffriva di una malattia rara e grave. La sua unica possibilità di guarigione era una trasfusione di sangue da parte del fratellino di cinque anni, il quale era miracolosamente sopravvissuto alla stessa malattia e aveva sviluppato gli anticorpi necessari. Il medico spiegò la situazione e chiese al bambino se era disposto a donare il suo sangue alla sorella. Esitò per un momento, ma poi dopo un profondo respiro disse: "Sì, lo farò se lei dottore la salverà".
Durante la trasfusione, si sdraiò accanto a sua sorella e sorrise nel vedere le guance di lei riprendere colore. Poi il suo viso divenne serio e il suo sorriso svanì. Guardò il dottore e chiese con voce tremante: "Dottore, è adesso che inizio a morire?"
Il bambino aveva frainteso. Pensava che fosse necessario donare tutto il suo sangue. Amava così tanto sua sorella ed era disposto a morire per lei, come suo sostituto. Questa storia è un'immagine bellissima del significato di sostituzione amorevole.
Dio ti ama. Il messaggio sorprendente e meraviglioso della Bibbia è che Dio è venuto su questa terra nella persona di suo figlio, Gesù Cristo, ed è morto per noi, al mio posto e al tuo posto. Parole, immagini, metafore, foto e illustrazioni, come questa del bambino di cinque anni, possono aiutare la nostra comprensione, ma non possono descrivere perfettamente l'indescrivibile amore di Dio. Gesù è morto per rimuovere tutte le cose cattive. È morto per noi, al mio posto e al tuo posto (Marco 10,45).
Salmi 51,1-11
Salmo 51
1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 Quando il profeta Natan andò da lui, che era andato con Betsabea.
3 Pietà di me, o Dio,
nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
4 Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
5 Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
6 Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto:
così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio.
7 Ecco, nella colpa io sono nato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
8 Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.
9 Aspergimi con rami d'issòpo e sarò puro;
lavami e sarò più bianco della neve.
10 Fammi sentire gioia e letizia:
esulteranno le ossa che hai spezzato.
11 Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Commento
Il mio peccato
Davide grida: "Pietà di me, o Dio" (v.3). Ho usato spesso questo salmo come preghiera di confessione. Davide scrive questo salmo dopo aver commesso adulterio con Betsabea e aver tentato di nascondere il suo peccato. Il profeta Natan viene a sfidarlo e lui si rivolge a Dio per chiedere misericordia e perdono.
A chi rivolgere la nostra preghiera?
Questa preghiera nasce dalla comprensione che Davide ha del carattere di Dio. Egli prega per ricevere la sua misericordia e il suo perdono: "Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità" (v.3).Cosa confessare?
Davide confessa le sue colpe (v.4), le sue iniquità (vv.3b.5a) e i suoi peccati (vv.4b.5b). Dice: "Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre" (v.7). Questa preghiera è la sua risposta ad un peccato specifico. Tuttavia, riconosce che il problema è più profondo. Il peccato non è solo un atto occasionale. È qualcosa di profondamente radicato in tutti gli esseri umani fin dai primi momenti.Dio desidera la verità nell'"intimo" e "nel segreto" del cuore (v.8). Vuole che siamo onesti, aperti e veri con lui riguardo a noi stessi e ai nostri peccati.
Cosa chiedere?
Davide chiede pietà. Anche noi come lui dovremmo chiedere di essere lavati: "Lavami tutto dalla mia colpa" (v.4 MSG). Dovremmo chiedere di essere purificati: "Dal mio peccato rendimi puro" (v.4b), "Aspergimi con rami d'issòpo e sarò puro" (v.9a). Dovremmo chiedere che i nostri peccati vengano cancellati: "Cancella la mia iniquità" (v.3c, MSG), "cancella tutte le mie colpe" (v.11b).Anche noi come lui dovremmo pregare perché il nostro peccato sia completamente rimosso, affinché Dio non veda alcun peccato: "Distogli lo sguardo dai miei peccati" (v.11a).
Cosa otterremo?
Davide dice: "Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato" (v.10). Non c'è nulla di più bello della gioia e della letizia che si prova nel ricevere un perdono totale. Davide sa che Dio, nella sua misericordia, amore e compassione, lo avrebbe perdonato. Ciò che ancora non sa è come lo avrebbe fatto, attraverso Gesù.
Preghiera
Signore, grazie perché quando confesso i miei peccati, mi lavi e mi perdoni. Grazie perché Gesù è morto per me.
Luca 22,63-23,25
Gesù insultato e picchiato
63 E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, 64 gli bendavano gli occhi e gli dicevano: "Fa' il profeta! Chi è che ti ha colpito?". 65 E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.
Gesù davanti al tribunale ebraico
66 Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro sinedrio 67 e gli dissero: "Se tu sei il Cristo, dillo a noi".
Rispose loro: "Anche se ve lo dico, non mi crederete; 68 se vi interrogo, non mi risponderete. 69 Ma d'ora in poi il Figlio dell'uomo siederà alla destra della potenza di Dio".
70 Allora tutti dissero: "Tu dunque sei il Figlio di Dio?".
Ed egli rispose loro: "Voi stessi dite che io lo sono".
71 E quelli dissero: "Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca".
23Tutta l'assemblea si alzò; lo condussero da Pilato 2 e cominciarono ad accusarlo: "Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re".
3 Pilato allora lo interrogò: "Sei tu il re dei Giudei?".
Ed egli rispose: "Tu lo dici".
4 Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: "Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna".
5 Ma essi insistevano dicendo: "Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui".
6 Udito ciò, Pilato domandò se quell'uomo era Galileo 7 e, saputo che stava sotto l'autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.
8 Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. 9 Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. 10 Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell'accusarlo. 11 Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. 12 In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.
13 Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, 14 disse loro: "Mi avete portato quest'uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest'uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; 15 e neanche Erode: infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. 16 Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà". \[17\]
18 Ma essi si misero a gridare tutti insieme: "Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!". 19 Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio.
20 Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. 21 Ma essi urlavano: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!".
22 Ed egli, per la terza volta, disse loro: "Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà".
23 Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. 24 Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. 25 Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.
Commento
Il sacrificio di Gesù
Il brano di Luca non riguarda solo la narrazione dei fatti riguardanti la morte di Gesù. Riguarda anche la sorprendente verità sul motivo per cui Gesù è morto. A differenza di quel bambino di cinque anni, Gesù ha effettivamente dato la sua vita per salvare me e te. Luca ci aiuta a comprendere l'atto di sostituzione compiuto da Gesù:
Cosa Gesù ha sopportato per noi?
Gesù è deriso (22,63; 23,11), picchiato (22,63), insultato (v.65), falsamente accusato (23,10), schernito (v.11) e infine crocifisso (v.23). Luca riprende le agghiaccianti parole di Pilato, il quale "consegnò Gesù al loro volere" (v.25).Chi è il responsabile?
Luca chiarisce che tutti sono responsabili. Il consiglio, i sommi sacerdoti, i dottori della legge (22,66), l'intera assemblea (23,1) ed Erode e Pilato (22,66-23,25) hanno fatto tutti la loro parte. La morte di Gesù rende amici addirittura Erode e Pilato, tra i quali vi era antica inimicizia (v.12, MSG). Condividere un nemico comune può portare ad alleanze impensabili. Luca dice che il capo dei sacerdoti, gli altri capi e il popolo (v.13) erano unanimi: "Si misero a gridare tutti insieme" (v.18). Non possiamo incolpare gli ebrei, i romani o chiunque altro. Alla fine, siamo tutti responsabili.Chi è morto al nostro posto?
Dio non ha voluto punire una terza persona innocente, Gesù, al posto nostro. Al contrario, lui stesso è venuto nella persona di suo figlio Gesù a morire per me e per te. Dio ha fatto ciò che nessuno si aspettava. Gli ebrei speravano in un messia e salvatore, ma nessuno immaginava che costui sarebbe stato Dio.La prima chiesa, piena di Spirito Santo, scopre la vera identità e unicità di Gesù. Un'unicità che troviamo anche nei titoli che Gesù usa per se stesso.
Gesù è il Figlio dell'Uomo. Il termine Figlio dell'uomo che siederà alla destra del Dio potente (22,69) è qui usato da Gesù come titolo messianico.
Egli è Cristo Re (23,2), il "re dei Giudei" (v.3), il Messia tanto atteso.
Ma soprattutto è il Figlio di Dio. Alla domanda: "Tu dunque sei il Figlio di Dio?" Gesù risponde: "Voi stessi dite che io lo sono" (22,70). È possibile che qui Gesù abbia usato intenzionalmente il nome di Dio ("Io sono"), e che questo abbia causato l'ira degli anziani (v.71).
Cos'è la sostituzione?
L'innocente muore al posto del colpevole. Gesù è innocente, noi siamo colpevoli.Anche Pilato, che lo condanna a morte, dice: "Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna" (23,4), e ancora: "L'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest'uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate... non ha fatto nulla che meriti la morte" (vv.14-15). Una terza volta dice: "Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte" (v.22). Luca chiarisce che Gesù è morto proprio perché era il figlio innocente di Dio (22,70-71).
Barabba invece, come noi, è colpevole. Nello specifico, è colpevole di insurrezione e omicidio (23,19.25). Luca accenna alla sostituzione: "Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!" (v.18) "Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere" (v.25).
Preghiera
Signore Gesù Cristo, non potrò mai ringraziarti abbastanza perché tu, Figlio di Dio, sei morto al mio posto, innocente al posto dei colpevoli.
Giosuè 8,1-9,15
Conquista di Ai
8Il Signore disse a Giosuè: "Non temere e non abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, va' contro Ai. Vedi, io consegno nella tua mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo territorio. 2 Tratta Ai e il suo re come hai trattato Gerico e il suo re; tuttavia prenderete per voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro la città, dietro a essa".
3 Giosuè e tutto il suo esercito si accinsero ad assalire Ai. Egli scelse trentamila guerrieri valenti, li inviò di notte 4 con questo comando: "State attenti: voi tenderete agguati dietro la città, senza allontanarvi troppo da essa. State tutti all'erta. 5 Io e tutta la gente che è con me ci avvicineremo alla città. Quando usciranno contro di noi, come la prima volta, noi fuggiremo davanti a loro. 6 Essi usciranno dietro a noi finché li avremo attirati lontano dalla città, perché penseranno: "Fuggono davanti a noi come la prima volta!". Mentre noi fuggiremo davanti a loro, 7 voi balzerete fuori dall'imboscata e occuperete la città, e il Signore, vostro Dio, la consegnerà in mano vostra. 8 Una volta occupata, appiccherete il fuoco alla città. Agite secondo il comando del Signore. Fate attenzione! Questi sono i miei ordini".
9 Giosuè allora li inviò, ed essi andarono al luogo dell'imboscata e si posero fra Betel e Ai, a occidente di Ai; Giosuè passò quella notte in mezzo al popolo.
10 Di buon mattino passò in rassegna il popolo e, con gli anziani d'Israele alla testa del popolo, salì contro Ai. 11 Anche tutti quelli idonei alla guerra, che erano con lui, salirono e, avvicinandosi, giunsero di fronte alla città. Si accamparono a settentrione di Ai, lasciando la valle tra loro e Ai. 12 Giosuè aveva preso circa cinquemila uomini e li aveva posti in agguato tra Betel e Ai, a occidente della città. 13 Il popolo aveva collocato tutto l'accampamento a settentrione di Ai, mentre l'agguato era a occidente della città; Giosuè di notte andò in mezzo alla valle.
14 Non appena il re di Ai si accorse di ciò, gli uomini della città si alzarono in fretta e uscirono incontro a Israele per il combattimento, il re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte all'Araba. Non sapeva, però, che era teso un agguato contro di lui dietro la città. 15 Giosuè e tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e fuggirono per la via del deserto. 16 Tutta la gente che era dentro la città, gridando, si mise a inseguirli. Inseguirono Giosuè e furono attirati lontano dalla città. 17 In Ai non rimase nessuno che non inseguisse Israele. E così, per inseguire Israele, lasciarono la città aperta.
18 Il Signore disse a Giosuè: "Tendi verso la città il giavellotto che tieni in mano, perché io la consegno nelle tue mani". Giosuè tese verso la città il giavellotto che teneva in mano 19 e, non appena stese la mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro nascondiglio, corsero per entrare in città, la occuparono e in un attimo vi appiccarono il fuoco.
20 Quelli di Ai si voltarono indietro e videro che il fumo della città si alzava verso il cielo. Ma ormai non c'era più per loro alcuna possibilità di fuga in nessuna direzione, poiché il popolo che fuggiva verso il deserto si era voltato contro gli inseguitori. 21 Giosuè e tutto Israele videro che quelli dell'agguato avevano conquistato la città e che il fumo della città si era levato; si voltarono dunque indietro e colpirono gli uomini di Ai. 22 Anche gli altri uscirono dalla città contro di loro, e così i combattenti di Ai si trovarono in mezzo agli Israeliti, avendoli da una parte e dall'altra. Gli Israeliti li colpirono, finché non rimase nessun superstite o fuggiasco. 23 Presero vivo il re di Ai e lo condussero da Giosuè.
24 Quando gli Israeliti ebbero finito di uccidere tutti gli abitanti di Ai, che li avevano inseguiti in campo aperto nel deserto, e tutti fino all'ultimo furono passati a fil di spada, tutti gli Israeliti rientrarono in Ai e la colpirono a fil di spada. 25 Tutti i caduti in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutta la popolazione di Ai. 26 Giosuè non ritirò la mano che brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo sterminio tutti gli abitanti di Ai. 27 Gli Israeliti trattennero per sé soltanto il bestiame e il bottino della città, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Giosuè.
28 Giosuè incendiò Ai, riducendola a una collina di rovine per sempre, una desolazione fino ad oggi. 29 Fece appendere il re di Ai a un albero, fino alla sera. Al tramonto Giosuè comandò che il suo cadavere fosse calato giù dall'albero; lo gettarono all'ingresso della porta della città e vi eressero sopra un gran mucchio di pietre, che esiste ancora oggi.
Sacrificio e lettura della legge sul monte Ebal
30 In quell'occasione Giosuè costruì un altare al Signore, Dio d'Israele, sul monte Ebal, 31 come aveva ordinato Mosè, servo del Signore, agli Israeliti, secondo quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intere, non levigate dal ferro; vi bruciarono sopra olocausti in onore del Signore e immolarono sacrifici di comunione. 32 In quel luogo Giosuè scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè, che questi aveva scritto alla presenza degli Israeliti. 33 Tutto Israele, gli anziani, gli scribi, i giudici, il forestiero come quelli del popolo, stavano in piedi da una parte e dall'altra dell'arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore: una metà verso il monte Garizìm e l'altra metà verso il monte Ebal, come aveva prescritto Mosè, servo del Signore, per benedire il popolo d'Israele anzitutto.
34 Giosuè lesse poi tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto sta scritto nel libro della legge. 35 Di tutto quanto Mosè aveva comandato, non ci fu parola che Giosuè non leggesse davanti a tutta l'assemblea d'Israele, comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che camminavano con loro.
Alleanza con gli abitanti di Gàbaon
9Quando udirono questi fatti, tutti i re della parte occidentale del Giordano, della zona montuosa, della Sefela e di tutto il litorale del Mare Grande verso il Libano - gli Ittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei, i Gebusei - 2 si allearono per far guerra contro Giosuè e Israele sotto un unico comando.
3 Gli abitanti di Gàbaon, invece, quando ebbero sentito ciò che Giosuè aveva fatto a Gerico e ad Ai, 4 ricorsero da parte loro a un'astuzia: andarono a rifornirsi di provviste, presero sacchi sdruciti per i loro asini, otri di vino consunti, rotti e rappezzati, 5 calzarono sandali strappati e ricuciti, e vestirono abiti logori. Tutto il pane della loro provvigione era secco e sbriciolato. 6 Andarono poi da Giosuè all'accampamento di Gàlgala e dissero a lui e agli Israeliti: "Veniamo da una terra lontana; stringete con noi un patto".
7 La gente d'Israele rispose a quegli Evei: "Ma forse voi abitate in mezzo a noi: come potremmo allora stringere un patto con voi?".
8 Risposero a Giosuè: "Noi siamo tuoi servi!"
e Giosuè chiese loro: "Chi siete e da dove venite?".
9 Gli risposero: "I tuoi servi vengono da una terra molto lontana, per la fama del Signore, tuo Dio, perché ne abbiamo sentito parlare, come di quanto ha fatto in Egitto, 10 di quanto ha fatto ai due re degli Amorrei al di là del Giordano, a Sicon, re di Chesbon, e a Og, re di Basan, ad Astaròt. 11 I nostri anziani e tutti gli abitanti della nostra terra ci hanno detto: "Rifornitevi di provviste per il cammino, andate loro incontro e dite loro: noi siamo vostri servi; stringete dunque un patto con noi". 12 Questo è il nostro pane: caldo noi lo prendemmo come provvista dalle nostre case nel giorno in cui uscimmo per venire da voi e ora eccolo secco e ridotto in briciole. 13 Questi otri di vino, che noi riempimmo nuovi, eccoli rotti. Questi nostri vestiti e i nostri sandali sono consumati dal lunghissimo cammino".
14 Allora la gente prese in consegna le loro provviste senza consultare l'oracolo del Signore. 15 Giosuè fece pace con loro, stringendo con loro il patto di lasciarli in vita. Giurarono a loro favore anche i capi della comunità.
Commento
La sovranità di Dio
Dio ha uno scopo per la tua vita. Ha il controllo dell'universo. Egli è in grado di prendere le cose cattive che hai fatto o ti sono state fatte e trasformarle in bene (Romani 8,28).
In questo brano ne vediamo un esempio. Il popolo aveva cercato in passato di espugnare la città di Ai, ma aveva sempre fallito (Giosuè 7,4). Ora Dio usa il loro fallimento passato come parte di un piano di vittoria (8,6-7). Anche con noi a volte Dio usa i nostri errori e i nostri peccati del passato per il suo piano (sebbene questa non sia una scusa per ripeterli, come ha fatto Israele non chiedendo a Dio dei Gabaoniti, 9,14).
In modo supremo, Dio ha trasformato i fallimenti e il peccato dell'umanità, che hanno portato alla crocifissione di Gesù, nella più grande vittoria di tutti i tempi. La croce non è stata un errore imprevisto. Era parte del piano sovrano di Dio per rendere possibile il nostro perdono e la nostra purificazione, la pulizia e la riparazione dei nostri peccati attraverso la morte di Gesù sulla croce per noi. Dio è un Dio di amore: "In questo abbiamo conosciuto l'amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi" (1 Giovanni 3,16).
Preghiera
Signore, grazie perché in tutte le cose operi per il bene di coloro che ti amano. Grazie perché sei in grado di usare le cose cattive per volgerle al bene dell'uomo. Grazie per il tuo incredibile amore rivelatosi in Gesù Cristo, che ha dato la sua vita per me ed è morto al mio posto come mio sostituto.
La moglie di Nicky dice
Salmi 51,1-9
Quando ti senti giù, ti sembra di aver sbagliato tutto o hai fatto qualcosa di terribile, ricorda questo salmo. In esso non c'è autogiustificazione. Nel caos delle nostre vite, siamo chiamati a prenderci le nostre responsabilità, senza scuse, e a lasciare che Dio le riordini. È anche di grande conforto sapere che Davide, che aveva peccato così gravemente, è stato perdonato ed è ricordato come "un uomo secondo il suo cuore" (1 Samuele 13,14, Atti 13,22).
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Introductory illustration from David Wiles, Stories from the Edge, (Monarch, 2010).
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