Giorno 147

Il suo nome è potente

Sapienziali Salmi 68,1-7
Nuovo Testamento Giovanni 16,5-17,5
Antico Testamento 1 Samuele 17,38-18,30

Introduzione

All'età di 33 anni, Barbara Clapham si trasferì a Londra. Decise di cercarsi una chiesa e, una domenica mattina, si presentò ad Holy Trinity Brompton. La giovane donna che accoglieva le persone all'ingresso le sorrise e chiese il suo nome. Grazie a quel sorriso, Barbara tornò la settimana successiva. Quella domenica trovò la stessa persona all'ingresso, che le disse: "Ciao Barbara".

Per il semplice fatto che quella persona all'ingresso della chiesa ricordasse il suo nome, Barbara decise di tornarci ogni domenica. Questo avvenne nel 1947. Da allora Barbara tornò quasi ogni domenica, fino alla sua morte, poco dopo aver festeggiato il suo centesimo compleanno. Barbara ebbe modo di dare un grande contributo alla vita della comunità di Holy Trinity Brompton, inclusa la gestione amministrativa di quella chiesa per molti anni. Mi chiedo se quella giovane donna che accoglieva le persone all'ingresso della chiesa si fosse mai resa conto del bene fatto ricordandosi del nome di Barbara.

I nomi sono importanti. Un nome può esprimere grandi cose. Questo può essere vero oggi, ma lo era ancora di più nella cultura ebraica che troviamo tramandata nella Bibbia. Un nome ebraico non era una semplice etichetta. Il nome del Signore rivela chi egli è.

Sapienziali

Salmi 68,1-7

Salmo 68

1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto.

2 Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
  e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
3 Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
  come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
  periscono i malvagi davanti a Dio.
4 I giusti invece si rallegrano,
  esultano davanti a Dio
  e cantano di gioia.

5 Cantate a Dio, inneggiate al suo nome,
  appianate la strada a colui che cavalca le nubi:
  Signore è il suo nome, esultate davanti a lui.
6 Padre degli orfani e difensore delle vedove
  è Dio nella sua santa dimora.
7 A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
  fa uscire con gioia i prigionieri.
  Solo i ribelli dimorano in arida terra.

Commento

Lodare il nome del Signore

Davide esclama: "Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, appianate la strada a colui che cavalca le nubi: Signore è il suo nome" (v.5).

Dio si rivela attraverso il suo nome. Nel tempo della liberazione del suo popolo dalla schiavitù in Egitto, Dio rivela il suo nome a Mosè. Dice: "Io sono colui che sono" (Esodo 3,14). In questo salmo, vediamo che il Dio che porta questo nome ha una grande predisposizione per gli emarginati della società.

Dio è "Padre degli orfani" e "difensore delle vedove" (Salmi 68,6): "A chi è solo Dio fa abitare una casa" (v.7a), "Fa uscire con gioia i prigionieri" (v.7b).

Uno dei modi per onorare il nome del Signore è amare e servire gli emarginati: le vedove e gli orfani, i soli, i senzatetto e i carcerati.

Preghiera

Signore, desidero lodare il tuo santo nome. Possa il tuo nome essere onorato nella mia vita, attaverso il mio amore e servizio per gli emarginati.

Nuovo Testamento

Giovanni 16,5-17,5

5 Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: "Dove vai?". 6 Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7 Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. 8 E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Riguardo al peccato, perché non credono in me; 10 riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11 riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.

12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Il dolore dei discepoli cambierà in gioia

16 Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete".

17 Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: "Che cos'è questo che ci dice: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete", e: "Io me ne vado al Padre"?". 18 Dicevano perciò: "Che cos'è questo "un poco", di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire".

19 Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: "State indagando tra voi perché ho detto: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete"? 20 In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. 21 La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. 22 Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. 23 Quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. 24 Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.

25 Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. 26 In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: 27 il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. 28 Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre".

29 Gli dicono i suoi discepoli: "Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. 30 Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio".

31 Rispose loro Gesù: "Adesso credete? 32 Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.

33 Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!".

Preghiera di Gesù al Padre

17Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli occhi al cielo, disse:

"Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. 2 Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4 Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. 5 E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.

Commento

Potenza nel nome di Gesù

Lo sapevi che il nome di Gesù è ricco in potenza? Nell'accomiatarsi dai suoi discepoli, Gesù dice: "In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete ed otterrete, perché la vostra gioia sia piena... In quel giorno chiederete nel mio nome" (16,23b-26a).

Quando ci rivolgiamo a Dio con la preghiera, non lo facciamo nel nostro nome, ma in quello di Gesù. Noi non abbiamo alcun diritto di chiedere a Dio qualcosa per i nostri meriti. Ma Gesù, per mezzo della sua morte in croce e della sua risurrezione, ci ha dato la possibilità di rivolgerci a Dio nel suo nome.

Pregare nel nome di Gesù significa pregare uniti a lui. Pregare in questo modo significa che le nostre preghiere sono in armonia con il progetto di Dio per la nostra vita e perché sia fatta la sua volontà. Per pregare in questo modo non possiamo contare solo sulle nostre forze, ma dobbiamo affidarci allo Spirito Santo.

Gesù dice ai suoi discepoli che è un bene per loro che lui se ne vada: "Perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi" (v.7). Gesù deve salire nella gloria alla destra del Padre. Ma, grazie al suo Spirito, resterà per sempre presente e vicino ad ognuno di noi, ovunque saremo.

Lo Spirito Santo svelerà la colpa del mondo riguardo al peccato (innanzitutto per coloro che "non credono in" lui, v.9) e ci "guiderà a tutta la verità" (v.13a). Ogni volta che prendiamo una strada sbagliata, lo Spirito Santo ce lo fa sentire e la nostra coscienza ha modo di capire l'errore che stiamo commettendo.

Lo Spirito Santo non condanna nessuno di noi se siamo in Cristo Gesù (Romani 8,1), ma ci invita al pentimento e a tornare sulla strada giusta. Lo Spirito Santo ci guida, ci aiuta e ci dà forza, affinché diventiamo capaci di imitare sempre più il Signore Gesù.

Lo Spirito Santo ci guida "a tutta la verità". La verità è rivelata dallo Spirito di verità (Giovanni 16,13a). Oltre a tanti altri doni, lo Spirito di verità ci rivela la verità su di noi. La verità ci rende liberi.

Gesù promette tre cose:

1. Gioia – anche nel lutto e nel dolore

"In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia" (v.20). Il male non avrà l'ultima parola. Quando Gesù risuscita dalla morte, la gioia che i discepoli provano è tale che dimenticano ogni tristezza, proprio come una madre quando dà alla luce il suo bambino e dimentica le doglie del parto (vv.21-22).

2. Amore – malgrado l'odio che ci circonda

Siamo amati. Anche se "il mondo vi odia" (Giovanni 15,18), Gesù dice, "il Padre stesso... vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio" (Giovanni 16,27). Lo Spirito di verità ci rivelerà l'infinito amore che il Padre ha per noi.

3. Pace – in ogni difficoltà che possiamo incontrare

Gesù non promette una vita priva di difficoltà. Dice: "Nel mondo avete tribolazioni" (v.33, AMP). Ma ti promette pace e serenità qualunque siano le difficoltà che incontrerai, perché lui ha "vinto il mondo" (v.33, AMP).

Il dono più grande che possiamo ricevere dallo Spirito Santo è una relazione personale con Dio. Gesù stesso parla di questa relazione personale, che è la chiave della "vita eterna". Le sue parole sono illuminanti: "Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato" (17,3).

Questa straordinaria definizione della vita eterna è racchiusa nella preghiera con la quale Gesù glorifica il nome di Dio. Tutte le azioni compiute da Gesù sulla terra e tutti momenti di relazione con il Padre che abbiamo per mezzo di Gesù, avvengono esclusivamente per dare gloria al nome di Dio.

Preghiera

Signore, non potrò mai ringraziarti abbastanza per l'immenso privilegio di poter pregare nel nome di Gesù. Oggi desidero pregare per... nel nome di Gesù.

Antico Testamento

1 Samuele 17,38-18,30

38 Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e lo rivestì della corazza. 39 Poi Davide cinse la spada di lui sopra l'armatura e cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato.

Allora Davide disse a Saul: "Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato". E Davide se ne liberò. 40 Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, nella bisaccia; prese ancora in mano la fionda e si avvicinò al Filisteo.

41 Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. 42 Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto. 43 Il Filisteo disse a Davide: "Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?". E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi. 44 Poi il Filisteo disse a Davide: "Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche".

45 Davide rispose al Filisteo: "Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai sfidato. 46 In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e ti staccherò la testa e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. 47 Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché del Signore è la guerra ed egli vi metterà certo nelle nostre mani".

48 Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse a prendere posizione in fretta contro il Filisteo. 49 Davide cacciò la mano nella sacca, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra.

50 Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra, colpì il Filisteo e l'uccise, benché Davide non avesse spada.

51 Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa.

I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga. 52 Si levarono allora gli uomini d'Israele e di Giuda, alzando il grido di guerra, e inseguirono i Filistei fin presso Gat e fino alle porte di Ekron. I cadaveri dei Filistei caddero lungo la strada di Saaràim, fino all'ingresso di Gat e fino a Ekron. 53 Quando gli Israeliti furono di ritorno dall'inseguimento dei Filistei, saccheggiarono il loro campo.

54 Davide prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme. Le armi di lui invece le pose nella sua tenda.

55 Saul, mentre guardava Davide uscire contro il Filisteo, aveva chiesto ad Abner, capo delle milizie: "Abner, di chi è figlio questo giovane?".

Rispose Abner: "Per la tua vita, o re, non lo so".

56 Il re soggiunse: "Chiedi tu di chi sia figlio quel giovinetto".

57 Quando Davide tornò dall'uccisione del Filisteo, Abner lo prese e lo condusse davanti a Saul mentre aveva ancora in mano la testa del Filisteo.

58 Saul gli chiese: "Di chi sei figlio, giovane?".

Rispose Davide: "Di Iesse il Betlemmita, tuo servo".

Rottura tra Saul e Davide

18Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, la vita di Giònata s'era legata alla vita di Davide, e Giònata lo amò come se stesso. 2 Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre. 3 Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso. 4 Giònata si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura.

5 Davide riusciva in tutti gli incarichi che Saul gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a tutto il popolo e anche ai ministri di Saul.

6 Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i tamburelli, con grida di gioia e con sistri. 7 Le donne cantavano danzando e dicevano:

 "Ha ucciso Saul i suoi mille
  e Davide i suoi diecimila".

8 Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: "Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dati mille. Non gli manca altro che il regno". 9 Così da quel giorno in poi Saul guardava sospettoso Davide.

10 Il giorno dopo, un cattivo spirito di Dio irruppe su Saul, il quale si mise a fare il profeta in casa. Davide suonava la cetra come ogni giorno e Saul teneva in mano la lancia. 11 Saul impugnò la lancia, pensando: "Inchioderò Davide al muro!". Ma Davide gli sfuggì per due volte.

12 Saul cominciò a sentire timore di fronte a Davide, perché il Signore era con lui, mentre si era ritirato da Saul. 13 Saul lo allontanò da sé e lo fece comandante di migliaia e Davide andava e veniva al cospetto del popolo. 14 Davide riusciva in tutte le sue imprese, poiché il Signore era con lui. 15 Saul, vedendo che riusciva proprio sempre, aveva timore di lui. 16 Ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché egli andava e veniva alla loro testa.

17 Ora Saul disse a Davide: "Ecco Merab, mia figlia maggiore. La do in moglie a te. Tu dovrai essere il mio guerriero e combatterai le battaglie del Signore". Saul pensava: "Non sia contro di lui la mia mano, ma contro di lui sia la mano dei Filistei".

18 Davide rispose a Saul: "Chi sono io, che cos'è la mia vita, e che cos'è la famiglia di mio padre in Israele, perché io possa diventare genero del re?". 19 E così, quando venne il tempo di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, fu data invece in moglie ad Adrièl di Mecolà.

20 Intanto Mical, l'altra figlia di Saul, s'invaghì di Davide; ne riferirono a Saul e la cosa gli sembrò giusta. 21 Saul diceva: "Gliela darò, ma sarà per lui una trappola e la mano dei Filistei cadrà su di lui". E Saul disse a Davide: "Oggi hai una seconda occasione per diventare mio genero".

22 Quindi Saul ordinò ai suoi ministri: "Dite in segreto a Davide: "Ecco, tu piaci al re e i suoi ministri ti amano. Su, dunque, diventa genero del re"".

23 I ministri di Saul sussurrarono all'orecchio di Davide queste parole e Davide rispose: "Vi pare piccola cosa diventare genero del re? Io sono povero e di umile condizione".

24 I ministri di Saul gli riferirono: "Davide ha risposto in questo modo". 25 Allora Saul disse: "Riferite a Davide: "Il re non vuole il prezzo nuziale, ma solo cento prepuzi di Filistei, perché sia fatta vendetta dei nemici del re"". Saul tramava di far cadere Davide in mano ai Filistei.

26 I ministri di lui riferirono a Davide queste parole e a Davide sembrò giusta tale condizione per diventare genero del re. Non erano ancora compiuti i giorni fissati, 27 quando Davide si alzò, partì con i suoi uomini e abbatté tra i Filistei duecento uomini. Davide riportò tutti quanti i loro prepuzi al re per diventare genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mical.

28 Saul si accorse che il Signore era con Davide e che Mical, sua figlia, lo amava. 29 Saul ebbe ancora più paura nei riguardi di Davide e fu nemico di Davide per tutti i suoi giorni.

30 I capi dei Filistei facevano sortite, ma Davide, ogni volta che uscivano, riportava successi maggiori di tutti i ministri di Saul, e divenne molto famoso.

Commento

Protezione nel nome del Signore

Davide sa bene che la migliore protezione non è l'armatura di Saul, ma il nome del Signore (17,45).

All'inizio, prova ad affrontare Golia con l'armatura di Saul. Ma poi capisce: "Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato" (v.39). Toglie così l'armatura e decide di fare da sé. Questa è una grande lezione per la vita. Non è bene indossare l'armatura di qualcun altro. Quando proviamo a mostrarci diversi da quello che siamo, appariamo artificiali e innaturali.

Al contrario, nell'autenticità troviamo un grande potere. Oscar Wilde ha detto: "Sii te stesso, tutto il resto è già stato preso". E Santa Caterina da Siena: "Sii chi Dio vuole che tu sia, e darai fuoco al mondo".

Davide affronta Golia nel nome di Dio, rivendicando il suo nome. Dice: "Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti" (v.45). Comprende i limiti delle capacità umane (v.47). Ha fiducia nel suo Dio, il cui nome da solo è sufficiente per abbattere il più forte uomo al suolo (v.46). Di fronte ad una sfida enorme è pronto a confidare nel nome del Signore.

Anche noi potremmo trovarci ad affrontare sfide enormi. A volte il mondo in cui viviamo ci appare enormemente potente e schiacciante, e noi al contrario, deboli e inermi. In questi momenti ciò che dobbiamo fare è riconoscere i nostri limiti, confidando in Dio e rivendicando il suo nome: "Davide riusciva in tutte le sue imprese, poiché il Signore era con lui" (18,14).

Il successo di Davide provoca rabbia e gelosia in Saul (vv.8-9). Joyce Meyer commenta così: "Dio ci mette sempre vicino qualcuno che è come carta vetrata. Persone non facili ma che ci permettono di levigare i nostri bordi ruvidi. Come un test che Dio ci sottopone prima di essere promossi. Se vuoi essere un buon leader, prima dovrai passare per circostanze che potrebbero non essere ideali e imparare a comportarti saggiamente. Questo ti preparerà a svolgere bene il compito che Dio ha pensato per te".

Dio dona a Davide più successo. Ha combattuto perché il nome di Dio venisse onorato ed innalzato. E come premio il suo nome è divenuto famoso (v.30). Ma il suo obiettivo non era innalzare il suo nome, ma quello di Dio.

Preghiera

Signore, ti prego perché le chiese di questo paese possano diventare di nuovo piene di persone che adorano il nome di Gesù. Prego affinché tutto ciò che facciamo sia centrato su Gesù, sul vedere il suo nome innalzato e onorato di nuovo nella nostra società.

La moglie di Nicky dice

In 1 Samuele 18,1, vediamo la grande amicizia tra Davide e Gionata. Si dice che fossero uno in spirito, vere e proprie anime gemelle. Nelle amicizie profonde c'è qualcosa di molto soddisfacente. Avere il supporto di amici che ti vogliono bene nei momenti di difficoltà può fare la differenza. Amici che nei momenti felici ridono con te.

Le amicizie sono qualcosa che ci porteremo per sempre. Nell'aldilà, il tempo non avrà più limiti e non ci saranno gelosie come quelle con cui Davide ha dovuto confrontarsi.

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Riferimenti

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Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Joyce Meyer, The Everyday Life Bible (Faithwords, 2018) p.451.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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