Giorno 176

Passare il testimone

Sapienziali Salmi 78,1-8
Nuovo Testamento Atti degli Apostoli 16,1-15
Antico Testamento 1 Re 12,25-14,20

Introduzione

A ventun'anni, finita l'università, sono andato ad abitare a Londra. Ero alla ricerca di una chiesa e sono capitato a HTB (Holy Trinity Brompton). Lì, per la prima volta, ho incontrato Sandy Millar, l'allora vicario ad HTB. Uno straordinario leader, amico ed esempio di vita.

Ho iniziato a frequentare quella comunità e dopo alcuni anni sono diventato io stesso sacerdote della Chiesa d'Inghilterra. Dieci anni dopo da quel nostro primo incontro, sono tornato a HTB come assistente parroco di Sandy Millar. Ho continuato in questo ruolo per diciannove anni fino a quando, nel 2005, Sandy ha passato a me il testimone. Dal 2005 al 2022 sono stato vicario di HTB . Oggi Sandy continua ad essere per me esempio di vita, amico ed ispiratore.

Nella mia vita ci sono sempre state persone dalle quali ho imparato ed altre alle quali ho cercato di passare il testimone. Come nella staffetta, abbiamo tutti la responsabilità di passare il testimone a qualcun altro.

Sapienziali

Salmi 78,1-8

Salmo 78

1 Maskil. Di Asaf.

  Ascolta, popolo mio, la mia legge,
  porgi l'orecchio alle parole della mia bocca.
2 Aprirò la mia bocca con una parabola,
  rievocherò gli enigmi dei tempi antichi.
3 Ciò che abbiamo udito e conosciuto
  e i nostri padri ci hanno raccontato
4 non lo terremo nascosto ai nostri figli,
  raccontando alla generazione futura
 le azioni gloriose e potenti del Signore
  e le meraviglie che egli ha compiuto.
5 Ha stabilito un insegnamento in Giacobbe,
  ha posto una legge in Israele,
 che ha comandato ai nostri padri
  di far conoscere ai loro figli,
6 perché la conosca la generazione futura,
  i figli che nasceranno.
  Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli,
7 perché ripongano in Dio la loro fiducia
  e non dimentichino le opere di Dio,
  ma custodiscano i suoi comandi.
8 Non siano come i loro padri,
  generazione ribelle e ostinata,
 generazione dal cuore incostante
  e dallo spirito infedele a Dio.

Commento

Raccontare

Ognuno ha una storia da raccontare. Ogni cristiano ha una testimonianza da condividere. Ogni famiglia ha le proprie storie da tramandare. La Chiesa custodisce storie che narrano le grandi opere di Dio. Ognuno di noi può ascoltare la storia più grande, narrata da Dio, la storia di suo figlio Gesù. Raccontare e far conoscere è importante (v.6, MSG).

In pochi versetti, questo salmo descrive il quadro della storia del popolo ebraico dai tempi antichi fino al regno del re Davide, sottolineando l'importanza di tramandare questa storia di generazione in generazione. In questo racconto, risalta il contrasto tra il peccato del popolo di Israele e la bontà di Dio. Gesù stesso cita questo salmo nella sua predicazione (Matteo 13,35).

Il salmista dice: "Non lo terremo nascosto ai nostri figli, raccontando alla generazione futura le azioni gloriose e potenti del Signore e le meraviglie che egli ha compiuto... Ha stabilito un insegnamento… che ha comandato ai nostri padri di far conoscere ai loro figli. Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli, perché ripongano in Dio la loro fiducia" (Salmi 78,4-7).

Juan Carlos Ortiz ama raccontare la storia di un incontro avvenuto tanti anni prima in Argentina, sua terra d'origine, con un'anziana signora. La signora era in compagnia di una piccola bambina, una delle sue pronipoti. Si mise a conversare con lei e lei gli parlò della sua famiglia. Aveva sei figli e trentasei nipoti. La sua famiglia era cresciuta bene, tutti i suoi figli e nipoti avevano ricevuto un'istruzione e ora svolgevano un ottimo lavoro. Carlos allora le chiese: "Come ha fatto a crescere una famiglia così numerosa e impegnativa, non facendo mancare istruzione e benessere?" La signora rispose: "Non ho fatto null'altro che occuparmi dei miei sei figli. Ed ognuno di loro si è occupato dei suoi sei".

Ogni generazione ha la grande responsabilità di testimoniare l'amore di Dio alla generazione successiva e di proteggerla dal pericolo di vivere una vita senza di lui.

Preghiera

Signore, grazie per coloro che ci hanno parlato di te, della tua potenza e delle meraviglie che hai operato (v.4). Aiutaci a trasmettere tutto questo alla prossima generazione perché anche loro possano riporre la loro fiducia in te.

Nuovo Testamento

Atti degli Apostoli 16,1-15

Timòteo collaboratore di Paolo

16Paolo si recò anche a Derbe e a Listra. Vi era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco: 2 era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. 3 Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere a motivo dei Giudei che si trovavano in quelle regioni: tutti infatti sapevano che suo padre era greco. 4 Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. 5 Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno.

Visione di Paolo a Tròade

6 Attraversarono quindi la Frìgia e la regione della Galazia, poiché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia. 7 Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; 8 così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade. 9 Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: "Vieni in Macedonia e aiutaci!". 10 Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo.

A Filippi battesimo di Lidia

11 Salpati da Tròade, facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno dopo, verso Neàpoli 12 e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni.

13 Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite. 14 Ad ascoltare c'era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. 15 Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: "Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa". E ci costrinse ad accettare.

Commento

Formare

Paolo riconosce di avere la responsabilità di formare le persone. Incontra Timòteo, un giovane "stimato dai fratelli di Listra e di Icònio" (vv.1-2, MSG). Paolo lo prende con sé, lo forma e diviene suo mentore. Un grande esempio, questo, di ciò che noi tutti dovremmo fare. Trovare un Paolo da cui imparare e un Timòteo a cui trasmettere quanto imparato.

Come Timòteo, anch'io nella mia vita ho cercato ispirazione e sono stato incoraggiato da altre persone. E spesso non da un pulpito, ma da qualcuno che era a portata di mano. Non c'è dubbio che la predicazione possa avere un grande impatto su di noi. Ma spesso tendiamo a sopravvalutare le verità che assimiliamo dal pulpito e a sottovalutare quelle che possiamo trovare nelle persone vicine. Nella mia vita, la verità condivisa nella prossimità è stata una chiave per la mia crescita personale. Questa sembra essere la chiave anche per Timòteo.

È attraverso Paolo che Timòteo diviene cristiano e insieme i due diventano amici intimi. Paolo è più grande di Timòteo. Descrive infatti la loro amicizia come quella di un padre e un figlio (Filippesi 2,22). Riferendosi a Timòteo, dice: "Mio figlio che amo" (1 Corinzi 4,17).

Insieme attraversano molte prove e percorrono "le città" (Atti 16,4). Condividono inoltre l'esperienza della prigione. Durante tutto questo tempo, Timòteo osserva Paolo ed è da lui addestrato come suo successore.

Formare nuovi leader è importante. Non basta sperare che vi siano giovani come Timòteo lì a guardarci. Dobbiamo guidare strategicamente i discepoli più giovani in modo che abbiano opportunità importanti di imparare e guidare. Paolo conferisce a Timòteo una vera responsabilità. Può fidarsi di lui perché lo conosce bene.

Lo coinvolge nel lavoro fin da subito. Insieme, prendono decisioni (v.4). Attraverso il loro ministero: "Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno" (v.5, MSG).

Timòteo fa poi esperienza della guida dello Spirito Santo. Nella provincia di Asia, lo Spirito Santo impedisce loro di proclamare la Parola: "Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro" (vv.6-7, MSG). Un passaggio, questo, importante e da cui possiamo imparare molto. Mi vengono in mente almeno cinque occasioni nella mia vita in cui "lo Spirito di Gesù" (v.7) ha bloccato i miei progetti e deviato il mio percorso. Se ora guardo indietro, sono così grato che lo Spirito abbia agito perché, col senno di poi, oggi posso dire che quelli non erano progetti giusti.

Dio cambia i piani di Timòteo e Paolo mandandoli verso un'altra regione: "Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macedone che lo supplicava: 'Vieni in Macedonia e aiutaci!'" (v.9). Paolo si muove quindi verso la Macedonia: "Ritenendo che Dio \[li\] avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo" (v.10, MSG).

A Filippi, Timòteo e Paolo annunciano il Vangelo. Il primo sabato che erano lì, Paolo scende al fiume e incontra un gruppo di donne in preghiera (v.13).

Tra queste Lidia, una ricca mercante, la quale nel sentire parlare di Gesù si converte. È scritto: "Il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo" (v.14). Per Paolo e Timòteo, vedere Lidia rispondere così deve essere stata un'esperienza davvero straordinaria e meravigliosa.

L'ultima lettera attribuita a Paolo è 2 Timoteo. Fino alla fine della sua vita, la priorità di Paolo è incoraggiare e formare la generazione successiva. Anche questo è un proposito grande che dovremmo fare nostro!

Preghiera

Signore, ti prego di aiutare ogni "Paolo" a trovare dei "Timòteo" a cui trasmettere la propria esperienza di fede. E di aiutare ogni "Timòteo" a trovare un mentore come Paolo da cui apprendere l'arte del vivere con te.

Antico Testamento

1 Re 12,25-14,20

Vitelli d'oro a Betel e Dan

25 Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Èfraim e vi pose la sua residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl.

26 Geroboamo pensò: "In questa situazione il regno potrà tornare alla casa di Davide. 27 Se questo popolo continuerà a salire a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio del Signore, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboamo, re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda".

28 Consigliatosi, il re preparò due vitelli d'oro e disse al popolo: "Siete già saliti troppe volte a Gerusalemme! Ecco, Israele, i tuoi dèi che ti hanno fatto salire dalla terra d'Egitto". 29 Ne collocò uno a Betel e l'altro lo mise a Dan. 30 Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli.

31 Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi da tutto il popolo, i quali non erano discendenti di Levi. 32 Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì all'altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretto, e a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture. 33 Il giorno quindici del mese ottavo, il mese che aveva scelto di sua iniziativa, salì all'altare che aveva eretto a Betel; istituì una festa per gli Israeliti e salì all'altare per offrire incenso.

Distruzione dell'altare di Betel

13Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava presso l'altare per offrire incenso. 2 Per comando del Signore quegli gridò verso l'altare: "Altare, altare, così dice il Signore: "Ecco, nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture, che hanno offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa umane"". 3 In quel giorno diede un segno, dicendo: "Questo è il segno che il Signore parla: ecco, l'altare si spezzerà e sarà sparsa la cenere che vi è sopra".

4 Appena sentì la parola che l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel, il re Geroboamo tese la mano ritirandola dall'altare dicendo: "Afferratelo!". Ma la sua mano, tesa contro quello, gli si inaridì e non la poté far tornare a sé. 5 L'altare si spezzò e fu sparsa la cenere dell'altare, secondo il segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore.

6 Presa la parola, il re disse all'uomo di Dio: "Placa il volto del Signore, tuo Dio, e prega per me, perché mi sia resa la mia mano". L'uomo di Dio placò il volto del Signore e la mano del re gli tornò com'era prima.

7 All'uomo di Dio il re disse: "Vieni a casa con me per ristorarti; ti darò un regalo".

8 L'uomo di Dio rispose al re: "Anche se mi darai metà della tua casa, non verrò con te e non mangerò pane né berrò acqua in questo luogo, 9 perché così mi è stato ordinato per comando del Signore: "Non mangerai pane e non berrai acqua, né tornerai per la strada percorsa nell'andata"". 10 Se ne andò per un'altra strada e non tornò per quella che aveva percorso venendo a Betel.

11 Ora abitava a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a raccontare quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di Dio a Betel; essi raccontarono al loro padre anche le parole che quello aveva detto al re. 12 Il padre domandò loro: "Quale via ha preso?". I suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio che era venuto da Giuda. 13 Ed egli disse ai suoi figli: "Sellatemi l'asino!". Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra. 14 Inseguì l'uomo di Dio e lo trovò seduto sotto una quercia. Gli domandò: "Sei tu l'uomo di Dio venuto da Giuda?".

Rispose: "Sono io".

15 L'altro gli disse: "Vieni a casa con me per mangiare del pane".

16 Egli rispose: "Non posso tornare con te né venire con te; non mangerò pane e non berrò acqua in questo luogo, 17 perché mi fu rivolta una parola per ordine del Signore: "Là non mangerai pane e non berrai acqua, né ritornerai per la strada percorsa all'andata"".

18 Quegli disse: "Anche io sono profeta come te; ora un angelo mi ha detto per ordine del Signore: "Fallo tornare con te nella tua casa, perché mangi pane e beva acqua"". Egli mentiva a costui, 19 che ritornò con lui, mangiò pane nella sua casa e bevve acqua.

20 Mentre essi stavano seduti a tavola, la parola del Signore fu rivolta al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro, 21 ed egli gridò all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: "Così dice il Signore: "Poiché ti sei ribellato alla voce del Signore, non hai osservato il comando che ti ha dato il Signore, tuo Dio, 22 sei tornato indietro, hai mangiato pane e bevuto acqua nel luogo in cui il tuo Dio ti aveva ordinato di non mangiare pane e di non bere acqua, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri"".

23 Dopo che egli ebbe mangiato pane e bevuto, fu slegato per lui l'asino del profeta che lo aveva fatto ritornare. 24 Egli partì e un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là vicino e anche il leone stava vicino al cadavere. 25 Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove dimorava il vecchio profeta.

26 Avendolo udito, il profeta che l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: "Quello è un uomo di Dio che si è ribellato alla voce del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al leone, che l'ha fatto a pezzi e l'ha fatto morire, secondo la parola che gli aveva detto il Signore".

27 Egli aggiunse ai figli: "Sellatemi l'asino". Quando l'asino fu sellato, 28 egli andò e trovò il cadavere di lui steso sulla strada, con l'asino e il leone accanto. Il leone non aveva mangiato il cadavere né fatto a pezzi l'asino. 29 Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo adagiò sull'asino e lo portò indietro; il vecchio profeta entrò in città, per piangerlo e seppellirlo. 30 Depose il cadavere nel proprio sepolcro e fecero su di lui il lamento: "Ohimè, fratello mio!".

31 Dopo averlo sepolto, disse ai figli: "Alla mia morte mi seppellirete nel sepolcro in cui è stato sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie ossa vicino alle sue, 32 poiché certo si avvererà la parola che egli gridò, per ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture che sono nelle città di Samaria".

33 Dopo questo fatto, Geroboamo non abbandonò la sua via cattiva. Egli continuò a prendere da tutto il popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderava conferiva l'incarico e quegli diveniva sacerdote delle alture. 34 Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra.

Geroboamo I, re d'Israele

14In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. 2 Geroboamo disse a sua moglie: "Àlzati, cambia vestito perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo e va' a Silo. Là c'è il profeta Achia, colui che mi disse che avrei regnato su questo popolo. 3 Prendi con te dieci pani, focacce e un vaso di miele; va' da lui. Egli ti rivelerà che cosa avverrà del ragazzo". 4 La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò a Silo ed entrò nella casa di Achia,

il quale non poteva vedere, perché i suoi occhi erano offuscati per la vecchiaia. 5 Il Signore aveva detto ad Achia: "Ecco, la moglie di Geroboamo viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu le dirai questo e questo. Arriverà travestita".

6 Appena Achia sentì il rumore dei piedi di lei che arrivava alla porta, disse: "Entra, moglie di Geroboamo. Perché ti fingi un'altra? Io sono stato incaricato di annunciarti una dura notizia. 7 Su, riferisci a Geroboamo: Così dice il Signore, Dio d'Israele: "Io ti ho innalzato fra il popolo costituendoti capo del popolo d'Israele, 8 ho strappato il regno dalla casa di Davide e l'ho consegnato a te. Ma tu non sei stato come il mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo solo ciò che è retto davanti ai miei occhi, 9 anzi hai agito peggio di tutti quelli che furono prima di te e sei andato a fabbricarti altri dèi e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue spalle.

10 Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa. 11 I cani divoreranno quanti della casa di Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli del cielo, perché il Signore ha parlato".

12 Ma tu àlzati, va' a casa tua; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. 13 Ne faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno; infatti soltanto lui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro, perché in lui si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore, Dio d'Israele, nella famiglia di Geroboamo.

14 Il Signore farà sorgere per sé un re sopra Israele, che distruggerà la famiglia di Geroboamo. Questo è quel giorno! Non è forse già adesso? 15 Inoltre il Signore percuoterà Israele, come una canna agitata dall'acqua. Eliminerà Israele da questa terra buona che ha dato ai loro padri e li disperderà oltre il Fiume, perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così il Signore. 16 Il Signore abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, il quale peccò e fece peccare Israele".

17 La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirsa. Proprio mentre lei varcava la soglia di casa, il ragazzo morì. 18 Lo seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia.

19 Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono descritti nel libro delle Cronache dei re d'Israele. 20 La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Nadab.

Commento

Insegnare

Le lezioni della storia sono importanti, utili per "la generazione futura" (Salmi 78,6-7). Se le generazioni future non ne terranno conto, è probabile che gli errori del passato verranno ripetuti. Il libro dei Re riporta la storia del popolo di Dio perché le generazioni successive possano imparare da essa.

Ma purtroppo, le lezioni che possiamo trarre da questo brano sono principalmente negative: il racconto di Geroboamo è terrificante. Alla generazione successiva, egli trasmette un'eredità terribile.

"Consigliatosi, il re preparò due vitelli d'oro" (1 Re 12,28). Se si consultano le persone sbagliate, "chiedere consiglio" non basta! Questi capitoli contengono il resoconto del peccato della casa di Geroboamo che "ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra" (13,34).

Il peccato principale di Geroboamo è di essersi creato una forma di religione e di culto a proprio piacimento. Incoraggia inoltre il culto degli idoli e non di Dio (12,28). La religione di Geroboamo è una religione inventata, creata per soddisfare i propri desideri e bisogni.

Il pericolo di Geroboamo è presente anche oggi. Forse non adoriamo i vitelli d'oro, ma spesso adoriamo noi stessi. Papa Francesco ha detto: "L'idolo più pericoloso è il nostro io quando vogliamo occupare il posto di Dio".

Questo è il peccato di Geroboamo. Un peccato che colpisce anche la generazione successiva. Suo figlio Abia si ammala e muore (capitolo 14). La precedente generazione di Davide aveva vissuto con cuore indiviso, compiacendo Dio. Quella di Geroboamo no, agisce "peggio di tutti quelli che furono prima di \[lui\]" (14,9, MSG).

Geroboamo può aver avuto molti successi militari, commerciali e politici (vedi v.19), ma questi appaiono ora del tutto irrilevanti. Gesù ha detto: "Quale vantaggio c'è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita?" (Marco 8,36) Ciò che conta di più è Dio e vivere in stretta relazione con lui.

Preghiera

Signore, ti prego perché tu possa suscitare leader nel campo dell'industria, della politica, delle arti creative, dei media e in ogni settore della società, che possano onorarti e trasmettere il tuo messaggio alla prossima generazione.

La moglie di Nicky dice

Salmi 78, 4-6

"Non lo terremo nascosto ai nostri figli, raccontando alla generazione futura le azioni gloriose e potenti del Signore e le meraviglie che egli ha compiuto... perché la conosca la generazione futura, i figli che nasceranno".

Trasmettere la nostra fede alla futura generazione è una sfida. Sono così grata agli animatori dei bambini e dei giovani che abbiamo avuto nella nostra chiesa ad HTB. Hanno trasmesso il loro amore ai nostri figli e ai figli di centinaia di altri genitori. Ogni anno a Focus (la vacanza della nostra chiesa), vediamo la vita dei nostri figli e di molti altri trasformarsi. Sono così entusiasta di ciò che Dio sta facendo per le generazioni future. E il potenziale dei "figli che nasceranno" è enorme: non dovremmo mai smettere di pregare per tutti loro.

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Riferimenti

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Per ulteriori approfondimenti e/o proseguimento della lettura della Bibbia si rimanda al sito ufficiale BibbiaEdu nonché all’app La Sacra Bibbia.

Juan Carlos Ortiz, Disciple (Charisma House, 2001) pp.101–102.

Julie Schwietert Collazo, Lisa Rogak (eds), Pope Francis in His Own Words (New World Library, 2013), p.46

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®.

Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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