Giorno 24

Come ascoltare la voce di Dio

Sapienziali Proverbi 3,1-10
Nuovo Testamento Matteo 16,21-17,13
Antico Testamento Genesi 47,13-48,22

Introduzione

Immagina di andare dal dottore e dire: "Dottore, non mi sento bene: ho male al ginocchio, il dito del piede è gonfio, ho un continuo prurito agli occhi, la mia schiena è a pezzi". E poi, finita la lista, guardare l'orologio, alzarsi ed esclamare: "Mi scusi dottore, il tempo è volato, devo proprio scappare!", e il dottore, stupito, rispondere: "Ma… mi scusi. Non le interessa sapere ciò che ho da dirle?"

Quando parliamo a Dio, ma non ci fermiamo ad ascoltarlo, è come se facessimo un po’ così. A volte parliamo e parliamo, ma non ascoltiamo. Ma in una relazione l'ascolto è importante: si parla e si ascolta. La nostra relazione con Dio è fatta per essere conversazione in entrambe le direzioni. Quando prego, trovo utile scrivere ispirazioni e pensieri su un pezzo di carta o tra le pagine della Bibbia. Ispirazioni e pensieri che potrebbero venire dallo stesso Spirito di Dio.

Viviamo in un tempo dominato dai media e da milioni di voci che ci giungono da ogni parte: TV, radio, Internet, Twitter, Facebook, Instagram, email e Whatsapp. E tra queste, le voci dei nostri parenti, amici e colleghi, come pure di Satana che ci spinge a dubitare della parola di Dio e a pensare che Dio, in fondo, non sia interessato alle nostre vite.

In mezzo ai rumori e alle distrazioni della vita, in che modo riesci ad ascoltare la voce di Dio?

Sapienziali

Proverbi 3,1-10

La Sapienza concede il benessere

 3 Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento
  e il tuo cuore custodisca i miei precetti,

 2 perché lunghi giorni e anni di vita
  e tanta pace ti apporteranno.

 3 Bontà e fedeltà non ti abbandonino:
  légale attorno al tuo collo,
  scrivile sulla tavola del tuo cuore,

 4 e otterrai favore e buon successo
  agli occhi di Dio e degli uomini.

 5 Confida nel Signore con tutto il tuo cuore
  e non affidarti alla tua intelligenza;

  6 riconoscilo in tutti i tuoi passi
  ed egli appianerà i tuoi sentieri.

 7 Non crederti saggio ai tuoi occhi,
  temi il Signore e sta' lontano dal male:

 8 sarà tutta salute per il tuo corpo
  e refrigerio per le tue ossa.

 9 Onora il Signore con i tuoi averi
  e con le primizie di tutti i tuoi raccolti;

 10 i tuoi granai si riempiranno oltre misura
  e i tuoi tini traboccheranno di mosto.

Commento

Ascolta la voce di Dio nelle Sacre Scritture

Il modo principale con cui Dio ci parla è attraverso le Sacre Scritture, il suo "insegnamento" e i suoi "precetti" (v.1). Quando leggi la Bibbia, prega che Dio ti parli e che tu possa sentire la sua voce.

I versetti 5 e 6 ci invitano a non cercare di risolvere tutto confidando solo su di noi, ma di ascoltare la voce di Dio in tutto ciò che facciamo, ovunque andiamo. È Dio che ci aiuta a mantenere la rotta (vv.5-6, MSG).

Conoscere ed imparare i versetti della Bibbia è un modo che abbiamo per incidere la Parola di Dio sulla "tavola del [nostro] cuore" (v.3). Io e Pippa abbiamo imparato questi versetti durante la luna di miele e da allora abbiamo cercato di seguire il loro insegnamento.

  1. "Bontà e fedeltà" siano la tua guida

    Ogni nostra decisione dovrebbe essere guidata da "bontà e fedeltà" (v.3, MSG), due principi cardine da radicare profondamente nei nostri cuori. Fedeltà vuol dire essere leali con le persone, parlare di loro come se fossero presenti. Più saremo leali e fedeli con chi non è presente, più costruiremo legami di fiducia con chi è presente. A chi vive così, Dio promette "favore e buon successo agli occhi di Dio e degli uomini" (v.4, MSG).

  2. Temi il Signore! Stai lontano dal male!

    La nostra fiducia dovrebbe essere sempre in Dio e non dovremmo mai essere arroganti o pensare di sapere tutto. Nel brano di oggi troviamo un invito al timore di Dio, come sano rispetto nei suoi confronti: "Temi il Signore e stà lontano dal male!" (v.7, MSG) Dio promette che ciò sarà salute "per il tuo corpo e refrigerio per le tue ossa" (v.8). È come se ci dicesse che esiste una relazione tra salute fisica e salute spirituale.

  3. Dona con generosità

    Quello che fai con il denaro è importante. Riserva a Dio "le primizie di tutti i tuoi raccolti" (v.9, MSG), cioè la prima parte di quello che guadagni, non quello che ti rimane. Ho scoperto che questo è un principio straordinario; se poni il donare a Dio come priorità, scoprirai quanto è vera la promessa che egli provvederà a tutti i tuoi bisogni: "I tuoi granai si riempiranno oltre misura e i tuoi tini traboccheranno di mosto" (v.10).

Preghiera

Signore, aiutami non solo a leggere le tue parole, ma a farle mie, a viverle e, attraverso di esse, ad onorare il tuo nome.

Nuovo Testamento

Matteo 16,21-17,13

Primo annuncio della morte e della risurrezione

21 Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.

22 Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: "Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai".

23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: "Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!"

24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25 Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26 Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? 27 Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.

28 In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell'uomo con il suo regno".

La trasfigurazione

17 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3 Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.

4 Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia".

5 Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo".

6 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7 Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: "Alzatevi e non temete". 8 Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9 Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: "Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti".

10 Allora i discepoli gli domandarono: "Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?"

11 Ed egli rispose: "Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. 12 Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro". 13 Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Commento

Ascolta la voce di Dio attraverso le parole di Gesù

Le parole di Gesù sono parole di Dio. Dio dice: "Ascoltatelo" (17,5). Se vuoi ascoltare la voce di Dio, leggi le parole di Gesù e custodiscile nel tuo cuore.

Gesù avverte i suoi discepoli che presto sarà attaccato (16,21). Nessuno di noi può evitarlo. Per due volte dice che dovrà soffrire e parla loro della sua morte in croce e della sua risurrezione (16,21; 17,9-12).

Invece di ascoltarlo, Pietro si oppone (16,22) ma Gesù lo rimprovera duramente. In ogni decisione importante, è fondamentale chiederci se stiamo pensando secondo Dio o secondo gli uomini (v.23). Ciò che Gesù dice a Pietro è un concetto chiave per tutti coloro che vogliono seguirlo (vv.24-28).

Gesù non ci chiama ad una vita comoda e sicura. Ai suoi discepoli dice: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?" (vv.24-26, MSG)

Seguire Gesù significa rinnegare se stessi, prendere la propria croce e seguirlo (v.24). È in questo modo che possiamo trovare la vita in tutta la sua pienezza.

Lo scopo della vita non è "stare bene" o possedere beni o ricchezze. Le ricchezze del mondo, il successo, la fama ed il potere, non sono nulla se poi si finisce con il perdere la propria anima (v.26) e a non comprendere il senso vero della vita.

Per scoprire il senso vero della vita, la strada è una sola: seguire Gesù e affidare a lui la nostra vita. Le parole di Gesù hanno una forza straordinaria e mai come oggi è così importante "ascoltarle"!

Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li conduce in disparte, su un alto monte. Davanti a loro viene trasfigurato: "Il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con Lui" (17,1-3, MSG). Ed ecco una voce che dice: "Questi è il mio figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo" (v.5, MSG).

Così come Mosè ed Elia conversano con Gesù, anche tu puoi "parlare con Gesù" oggi e in ogni momento della tua vita. Forse non lo vedrai con i tuoi occhi e non lo sentirai con le tue orecchie, come i discepoli sul monte della trasfigurazione, ma anche tu potrai sperimentare la presenza di Gesù nella tua vita. Leggendo le sue parole e meditandole, grazie allo Spirito Santo, potrai conversare con Gesù.

E potrai vedere il suo volto, che brilla "come il sole" (v.2), potrai "cadere con la faccia a terra" (v.6). Potrai sentire la sua presenza viva e la sua parola che dice: "Non temete" (v.7). E potrai sollevare lo sguardo e non vedere null'altro "se non Gesù solo" (v.8).

Preghiera

Signore, grazie perché è quando perdo la mia vita per te che la trovo. Aiutami ad ascoltare la tua voce e a seguirti, ogni giorno.

Antico Testamento

Genesi 47,13-48,22

Giuseppe e la carestia

13 Ora non c'era pane in tutta la terra, perché la carestia era molto grave: la terra d'Egitto e la terra di Canaan languivano per la carestia. 14 Giuseppe raccolse tutto il denaro che si trovava nella terra d'Egitto e nella terra di Canaan in cambio del grano che essi acquistavano; Giuseppe consegnò questo denaro alla casa del faraone. 15 Quando fu esaurito il denaro della terra d'Egitto e della terra di Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire: "Dacci del pane! Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro".

16 Rispose Giuseppe: "Se non c'è più denaro, cedetemi il vostro bestiame e io vi darò pane in cambio del vostro bestiame". 17 Condussero così a Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in cambio dei cavalli e delle pecore, dei buoi e degli asini; così in quell'anno li nutrì di pane in cambio di tutto il loro bestiame.

18 Passato quell'anno, vennero da lui l'anno successivo e gli dissero: "Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro e anche il possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno. 19 Perché dovremmo perire sotto i tuoi occhi, noi e la nostra terra? Acquista noi e la nostra terra in cambio di pane e diventeremo servi del faraone noi con la nostra terra; ma dacci di che seminare, così che possiamo vivere e non morire e il suolo non diventi un deserto!"

20 Allora Giuseppe acquistò per il faraone tutto il terreno dell'Egitto, perché gli Egiziani vendettero ciascuno il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia. Così la terra divenne proprietà del faraone. 21 Quanto al popolo, egli lo trasferì nelle città da un capo all'altro dell'Egitto. 22 Soltanto il terreno dei sacerdoti egli non acquistò, perché i sacerdoti avevano un'assegnazione fissa da parte del faraone e si nutrivano dell'assegnazione che il faraone passava loro; per questo non vendettero il loro terreno.

23 Poi Giuseppe disse al popolo: "Vedete, io ho acquistato oggi per il faraone voi e il vostro terreno. Eccovi il seme: seminate il terreno. 24 Ma quando vi sarà il raccolto, voi ne darete un quinto al faraone e quattro parti saranno vostre, per la semina dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli di casa vostra e per il nutrimento dei vostri bambini".

25 Gli risposero: "Ci hai salvato la vita! Ci sia solo concesso di trovare grazia agli occhi del mio signore e saremo servi del faraone!"

26 Così Giuseppe fece di questo una legge in vigore fino ad oggi sui terreni d'Egitto, secondo la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto i terreni dei sacerdoti non divennero proprietà del faraone.

27 Gli Israeliti intanto si stabilirono nella terra d'Egitto, nella regione di Gosen, ebbero proprietà e furono fecondi e divennero molto numerosi.

28 Giacobbe visse nella terra d'Egitto diciassette anni e gli anni della sua vita furono centoquarantasette. 29 Quando fu vicino il tempo della sua morte, Israele chiamò il figlio Giuseppe e gli disse: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, metti la mano sotto la mia coscia e usa con me bontà e fedeltà: non seppellirmi in Egitto! 30 Quando io mi sarò coricato con i miei padri, portami via dall'Egitto e seppelliscimi nel loro sepolcro".

Rispose: "Farò come hai detto".

31 Riprese: "Giuramelo!" E glielo giurò. Allora Israele si prostrò sul capezzale del letto.

Manasse ed Èfraim

48 Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: "Ecco, tuo padre è malato!" Allora egli prese con sé i due figli Manasse ed Èfraim. 2 Fu riferita la cosa a Giacobbe: "Ecco, tuo figlio Giuseppe è venuto da te". Allora Israele raccolse le forze e si mise a sedere sul letto.

3 Giacobbe disse a Giuseppe: "Dio l'Onnipotente mi apparve a Luz, nella terra di Canaan, e mi benedisse 4 dicendomi: "Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplicherò e ti farò diventare un insieme di popoli e darò questa terra alla tua discendenza dopo di te, in possesso perenne".

5 Ora i due figli che ti sono nati nella terra d'Egitto prima del mio arrivo presso di te in Egitto, li considero miei: Èfraim e Manasse saranno miei, come Ruben e Simeone. 6 Invece i figli che tu avrai generato dopo di essi apparterranno a te: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro eredità. 7 Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, tua madre Rachele mi morì nella terra di Canaan durante il viaggio, quando mancava un tratto di cammino per arrivare a Èfrata, e l'ho sepolta là lungo la strada di Èfrata, cioè Betlemme".

8 Israele vide i figli di Giuseppe e disse: "Chi sono questi?"

9 Giuseppe disse al padre: "Sono i figli che Dio mi ha dato qui".

Riprese: "Portameli, perché io li benedica!"

10 Gli occhi d'Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva più distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò e li abbracciò.

11 Israele disse a Giuseppe: "Io non pensavo più di vedere il tuo volto; ma ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua prole!"

12 Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la faccia a terra. 13 Li prese tutti e due, Èfraim con la sua destra, alla sinistra d'Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra d'Israele, e li avvicinò a lui. 14 Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Èfraim, che pure era il più giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il primogenito.

15 E così benedisse Giuseppe:

 "Il Dio, alla cui presenza hanno camminato
  i miei padri, Abramo e Isacco,
 il Dio che è stato il mio pastore
  da quando esisto fino ad oggi,
 16 l'angelo che mi ha liberato da ogni male,
  benedica questi ragazzi!
 Sia ricordato in essi il mio nome
  e il nome dei miei padri, Abramo e Isacco,
 e si moltiplichino in gran numero
  in mezzo alla terra!"

17 Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Èfraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Èfraim e porla sul capo di Manasse. 18 Disse al padre: "Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!"

19 Ma il padre rifiutò e disse: "Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui, e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni". 20 E li benedisse in quel giorno:

 "Di te si servirà Israele per benedire, dicendo:
  "Dio ti renda come Èfraim e come Manasse!""

Così pose Èfraim prima di Manasse.

21 Quindi Israele disse a Giuseppe: "Ecco, io sto per morire, ma Dio sarà con voi e vi farà tornare alla terra dei vostri padri. 22 Quanto a me, io do a te, in più che ai tuoi fratelli, un dorso di monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei, con la spada e l'arco".

Commento

Ascolta Dio per tutta la vita

Giacobbe è vicino al momento della sua morte. Nel guardarsi indietro e nel riconoscere le grazie ricevute da Dio (nonostante le prove e le difficoltà) "Si prostrò sul capezzale del letto" (47,31). Riconosce che Dio lo ha guidato per tutta la vita. Un'immagine straordinaria di una persona che ha vissuto in stretta relazione con Dio, ascoltando la sua voce e la sua sapienza. Ricorda come Dio gli ha parlato donandogli una visione per la sua vita (48,3-4). Egli può dire "[Dio] è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi" (v.15).

Giacobbe riconosce che Dio ha guidato suo figlio Giuseppe in modo straordinario. Giuseppe ha imparato ad ascoltare Dio, è stato in grado di interpretare i sogni del faraone e per questo ha ricevuto grandi benedizioni. Non solo ha salvato la vita al popolo di Dio, ma anche la vita di tutto l'Egitto (47,25). Prossimo alla morte, Giacobbe benedice i figli di Giuseppe, rinnovando la propria fiducia nelle promesse e benedizioni di Dio per il futuro.

Nel commentare la vita di fede di Giacobbe, l'autore della Lettera agli Ebrei dice: "Per fede, Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò, appoggiandosi sull'estremità del bastone" (Ebrei 11,21). Alla fine della sua vita, la fiducia di Giacobbe in Dio non viene meno. Muore nella pienezza della fede.

Come Giacobbe, anche noi siamo chiamati ad essere fedeli a Dio e ad ascoltarlo per tutta la vita. A confidare in lui per essere guida e direzione per le successive generazioni, in modo che anche i nostri figli possano ascoltare e seguire la voce del "pastore" (vedi Giovanni 10,3-4).

Preghiera

Signore, grazie perché prometti di guidarmi e di parlarmi. Aiutami ad ascoltarti ogni giorno e per tutta la mia vita.

La moglie di Nicky dice

“Confida nel Signore con tutto il cuore... in tutti i tuoi passi pensa a lui" (Proverbi 3,5-6). "Tutto il tuo cuore" e "tutti i tuoi passi" significa affidarsi totalmente a Dio. Forse in questo momento ti senti preoccupato, o preoccupata, per una paura, un senso di angoscia o un obiettivo che vorresti raggiungere. In tutto questo, perché non ri-affidarti nuovamente a Dio, e mettere tutto nelle sue mani?

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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