Essere guida come Gesù
Introduzione
Il libro Manager in un minuto di Ken Blanchard ha venduto più di 13 milioni di copie. Pochi nella storia come Ken hanno aiutato così tanto organizzazioni ed aziende nella gestione delle persone. Il libro ha avuto un così grande successo da rendergli difficile credere che fosse davvero tutto merito suo. Così ha iniziato a pensare a Gesù e a leggere la Bibbia a cominciare dai Vangeli. Ha voluto sapere di Gesù, chi fosse, cosa avesse fatto.
È rimasto affascinato da come Gesù abbia trasformato dodici persone comuni nella prima generazione di leader di un movimento che ancor oggi, 2.000 anni dopo, continua ad influenzare la storia del mondo. Si è reso conto che tutto ciò che aveva pensato o scritto, Gesù lo aveva già realizzato perfettamente e ben oltre la sua capacità di immaginazione.
Gesù è molto più di una semplice guida spirituale. Egli offre un modello pratico ed efficace per tutte le persone, le organizzazioni, le situazioni. Essere guida significa riuscire ad influenzare persone e situazioni. Tutti noi, quindi, poco o tanto, siamo dei leader, delle guide.
Gesù è il più grande leader di tutti i tempi. Nei brani di oggi scopriremo alcune caratteristiche della sua capacità di leadership. Osserveremo inoltre gli esempi di Davide e Giobbe, due altri grandi personaggi in grado di influenzare persone e situazioni.
Salmi 18,1-6
Salmo 18
1 Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul.
2 Disse dunque:
Ti amo, Signore, mia forza,
3 Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore,
mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
4 Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
5 Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
6 già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.
7 Nell'angoscia invocai il Signore,
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.
Commento
La preghiera di un leader
Nella storia di Israele, Davide è stato uno dei più grandi leader. Ha inoltre composto canti di lode tra i più belli mai scritti. Ancor oggi, migliaia di anni dopo, i suoi salmi sono tra i più usati dal popolo di Dio.
In questo salmo scopriamo che lode e preghiera sono le fondamenta della leadership di Davide, del suo essere guida. Nel mezzo di difficoltà e contrasti, dice: "Invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio" (v.7). Dio ascolta il grido di Davide ed interviene, rovesciando la situazione e conducendolo alla vittoria. Davide riconosce l'aiuto ricevuto da Dio e lo ringrazia attraverso la composizione di un canto.
Sia nelle difficoltà che nel successo, dovremmo sempre seguire l’esempio di Davide: costruire la nostra vita su fondamenta di preghiera e lode.
La lode nasce dall'amore nei confronti di Dio: "Ti amo, Signore, mia forza" (v.2, AMP). Davide non smette di esprimere il suo amore, la sua lode ed il suo ringraziamento a Dio. Egli incontra nemici, morte, pericolo e distruzione (vv.5-6). Nel voltarsi indietro, riconosce che Dio ha ascoltato il suo grido e lo ha salvato dai suoi nemici (vv.4.7).
Nel leggere la Bibbia sono solito scrivere, ai margini di ogni pagina, delle preghiere di grazie, lode o di richiesta d’aiuto (v.6a). Quando mi capita di ritornare su alcune di queste preghiere, è emozionante vedere che a molte di esse Dio ha risposto. Scriverle e ricordarle mi aiuta a riconoscere che Dio è attento alle mie preghiere e a non dimenticare di ringraziarlo.
Preghiera
O Signore, mia forza, ti ringrazio per le tante volte in cui ho invocato il tuo aiuto e tu hai ascoltato la mia voce. Nelle sfide che mi attendono, ancora una volta, ti chiedo aiuto per...
Matteo 21,1-17
Gesù entra in Gerusalemme
21Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2 dicendo loro: "Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. 3 E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito"".
4 Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
5 Dite alla figlia di Sion:
Ecco, a te viene il tuo re,
mite, seduto su un'asina e su un puledro,
figlio di una bestia da soma.
6 I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7 condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8 La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. 9 La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava:
"Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!"
10 Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: "Chi è costui?"
11 E la folla rispondeva: "Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea".
Gesù scaccia i venditori dal Tempio
12 Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe 13 e disse loro: "Sta scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera. Voi invece ne fate un covo di ladri".
14 Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì. 15 Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che aveva fatto e i fanciulli che acclamavano nel tempio: "Osanna al figlio di Davide!", si sdegnarono,
16 e gli dissero: "Non senti quello che dicono costoro?"
Gesù rispose loro: "Sì! Non avete mai letto:
"Dalla bocca di bambini e di lattanti
hai tratto per te una lode?""
17 Li lasciò, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte.
Commento
Le caratteristiche di un leader
Ma cosa significa "Essere guida come Gesù?"
Partire da ciò che sei e non da ciò che hai
Ciò che sei è molto più importante di ciò che fai o di ciò che hai. L'autorità di Gesù non dipende dalla sua posizione gerarchica, ma dalla sua persona. La sua è un'autorità naturale. Si fida totalmente del fatto che tutto ciò che è necessario dire è: "Il Signore ne ha bisogno" (v.3). Non sono necessarie altre parole, minacce o promesse.
Essere gentili e non pretendere
“Ecco, a te viene il tuo re, mite” (v.5). La mitezza è una caratteristica insolita della leadership umana. Eppure è al centro della leadership di Gesù. La parola greca "mite" significa premuroso, senza pretese. È l'opposto di aggressivo o egoista.
Evitare arroganza e ostentazione
Gesù entra a Gerusalemme in groppa ad un asino. Che differenza rispetto ai tanti leader della storia, laici e religiosi, che hanno viaggiato ostentando ricchezza, potere e gloria. Il mezzo di trasporto di Gesù è segno di grande umiltà. L'opposto di orgoglio e di arroganza, due aspetti così spesso presenti nella leadership umana.
Avere il coraggio del confronto
Le persone a volte pensano che essere gentili e umili sia segno di debolezza, o di mancanza di coraggio. Ma Gesù non aveva paura di confrontarsi e scontrarsi apertamente. “Entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe" (v.12). Uno degli aspetti più difficili della leadership è capire il momento giusto del confronto.
Anche rinunciare al confronto è di per sé una decisione, spesso non priva di conseguenze. Conflitti e confronti non sono mai aspetti facili da affrontare. Tuttavia, sono parte di una leadership, da affrontare con saggezza e coraggio.
Cercare il potere spirituale, non quello del mondo
Il potere di Gesù è diverso da quello dei leader nel mondo: "Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì" (v.14). Il potere spirituale è molto di più del potere del mondo, non può essere acquistato. Nasce dalla relazione tra Gesù e Dio.
Fare della preghiera la priorità numero uno
Nello scontro tra Gesù e i cambiavalute, scopriamo la passione di Gesù per la preghiera (v.13). Gesù ama ritirarsi in preghiera (v.17), stare da solo con Dio. È questa la sorgente della sua forza. Come per Davide, la preghiera è il perno della sua leadership.
Preghiera
Signore, aiutami ad essere come Gesù: guida autorevole, mansueta, umile, coraggiosa e potente. Possa la mia forza crescere e trovare vigore dalla mia relazione con te.
Giobbe 19,1-21,34
Risposta di Giobbe a Bildad
19Giobbe prese a dire:
2 "Fino a quando mi tormenterete
e mi opprimerete con le vostre parole?
3 Sono dieci volte che mi insultate
e mi maltrattate in modo sfacciato.
4 È poi vero che io abbia sbagliato
e che persista nel mio errore?
5 Davvero voi pensate di prevalere su di me,
rinfacciandomi la mia vergogna?
6 Sappiate dunque che Dio mi ha schiacciato
e mi ha avvolto nella sua rete.
7 Ecco, grido: "Violenza!", ma non ho risposta,
chiedo aiuto, ma non c'è giustizia!
8 Mi ha sbarrato la strada perché io non passi
e sui miei sentieri ha disteso le tenebre.
9 Mi ha spogliato della mia gloria
e mi ha tolto dal capo la corona.
10 Mi ha distrutto da ogni parte e io sparisco,
ha strappato, come un albero, la mia speranza.
11 Ha acceso contro di me la sua ira
e mi considera come suo nemico.
12 Insieme sono accorse le sue schiere
e si sono tracciate la strada contro di me;
si sono accampate intorno alla mia tenda.
13 I miei fratelli si sono allontanati da me,
persino i miei familiari mi sono diventati estranei.
14 Sono scomparsi vicini e conoscenti,
mi hanno dimenticato
15 gli ospiti di casa; da estraneo mi trattano le mie ancelle,
sono un forestiero ai loro occhi.
16 Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
17 Il mio fiato è ripugnante per mia moglie
e faccio ribrezzo ai figli del mio grembo.
18 Anche i ragazzi mi disprezzano:
se tento di alzarmi, mi coprono di insulti.
19 Mi hanno in orrore tutti i miei confidenti:
quelli che amavo si rivoltano contro di me.
20 Alla pelle si attaccano le mie ossa
e non mi resta che la pelle dei miei denti.
21 Pietà, pietà di me, almeno voi, amici miei,
perché la mano di Dio mi ha percosso!
22 Perché vi accanite contro di me, come Dio,
e non siete mai sazi della mia carne?
23 Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
24 fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s'incidessero sulla roccia!
25 Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
26 Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
27 Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno
e non un altro. Languisco dentro di me.
28 Voi che dite: "Come lo perseguitiamo noi,
se la radice del suo danno è in lui?",
29 temete per voi la spada,
perché è la spada che punisce l'iniquità,
e saprete che c'è un giudice".
Secondo discorso di Sofar
20Sofar di Naamà prese a dire:
2 "Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere
e c'è fretta dentro di me.
3 Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo,
ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge a replicare.
4 Non sai tu che da sempre,
da quando l'uomo fu posto sulla terra,
5 il trionfo degli empi è breve
e la gioia del perverso è di un istante?
6 Anche se si innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
7 come il suo sterco sarebbe spazzato via per sempre
e chi lo aveva visto direbbe: "Dov'è?".
8 Svanirà come un sogno, e non lo si troverà più,
si dileguerà come visione notturna.
9 L'occhio avvezzo a vederlo più
non lo vedrà né più lo scorgerà la sua casa.
10 I suoi figli dovranno risarcire i poveri
e le sue stesse mani restituiranno le sue ricchezze.
11 Le sue ossa erano piene di vigore giovanile,
con lui ora giacciono nella polvere.
12 Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
13 assaporandolo senza inghiottirlo,
se lo tratteneva in mezzo al suo palato,
14 il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,
gli si trasformerà in veleno di vipere.
15 I beni che ha divorato, dovrà vomitarli,
Dio glieli caccerà fuori dal ventre.
16 Veleno di vipere ha succhiato,
una lingua di aspide lo ucciderà.
17 Non vedrà più ruscelli d'olio,
fiumi di miele e fior di panna;
18 darà ad altri il frutto della sua fatica senza mangiarne,
come non godrà del frutto del suo commercio,
19 perché ha oppresso e abbandonato i miseri,
ha rubato case invece di costruirle;
20 perché non ha saputo calmare il suo ventre,
con i suoi tesori non si salverà.
21 Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
22 Nel colmo della sua abbondanza si troverà in miseria;
ogni sorta di sciagura piomberà su di lui.
23 Quando starà per riempire il suo ventre,
Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno
e gli farà piovere addosso brace.
24 Se sfuggirà all'arma di ferro,
lo trafiggerà l'arco di bronzo.
25 Se estrarrà la freccia dalla schiena,
una spada lucente gli squarcerà il fegato.
Lo assaliranno i terrori;
26 le tenebre più fitte gli saranno riservate.
Lo divorerà un fuoco non attizzato da uomo,
esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda.
27 Riveleranno i cieli la sua iniquità
e la terra si alzerà contro di lui.
28 Sparirà il raccolto della sua casa,
tutto sarà disperso nel giorno della sua ira.
29 Questa è la sorte che Dio riserva all'uomo malvagio,
l'eredità che Dio gli ha decretato".
Risposta di Giobbe a Sofar
21Giobbe prese a dire:
2 "Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
3 Tollerate che io parli
e, dopo che avrò parlato, deridetemi pure.
4 Mi lamento forse di un uomo?
E perché non dovrei perdere la pazienza?
5 Statemi attenti e resterete stupiti,
mettetevi la mano sulla bocca.
6 Se io ci penso, rimango turbato
e la mia carne è presa da un brivido.
7 Perché i malvagi continuano a vivere,
e invecchiando diventano più forti e più ricchi?
8 La loro prole prospera insieme con loro,
i loro rampolli crescono sotto i loro occhi.
9 Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10 Il loro toro monta senza mai fallire,
la mucca partorisce senza abortire.
11 Mandano fuori, come un gregge,
i loro ragazzi e i loro figli danzano in festa.
12 Cantano al ritmo di tamburelli e di cetre,
si divertono al suono dei flauti.
13 Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli nel regno dei morti.
14 Eppure dicevano a Dio:
"Allontànati da noi, non vogliamo conoscere le tue vie.
15 Chi è l'Onnipotente, perché dobbiamo servirlo?
E che giova pregarlo?"
16 Essi hanno in mano il loro benessere
e il consiglio degli empi è lontano da lui.
17 Quante volte si spegne la lucerna degli empi,
e la sventura piomba su di loro,
e infligge loro castighi con ira?
18 Sono essi come paglia sollevata al vento
o come pula in preda all'uragano?
19 "Dio - si dirà - riserva il castigo per i figli dell'empio".
No, lo subisca e lo senta lui il castigo!
20 Veda con i suoi occhi la sua rovina
e beva dell'ira dell'Onnipotente!
21 Che cosa gli importa infatti della sua casa quando è morto,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
22 S'insegna forse la scienza a Dio,
a lui che giudica gli esseri celesti?
23 Uno muore in piena salute,
tutto tranquillo e prospero;
24 i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
25 Un altro muore con l'amarezza in cuore,
senza aver mai assaporato la gioia.
26 Eppure entrambi giacciono insieme nella polvere
e i vermi li ricoprono.
27 Ecco, io conosco bene i vostri pensieri
e i progetti che tramate contro di me!
28 Infatti voi dite: "Dov'è la casa del nobile,
dove sono le tende degli empi?"
29 Perché non avete chiesto a chi ha viaggiato
e non avete considerato attentamente le loro prove?
30 Cioè che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio
e nel giorno dell'ira egli trova scampo?
31 Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta
e di quel che ha fatto chi lo ripaga?
32 Egli sarà portato al sepolcro,
sul suo tumulo si veglia
33 e gli sono lievi le zolle della valle.
Camminano dietro a lui tutti gli uomini
e innanzi a sé ha una folla senza numero.
34 E voi vorreste consolarmi con argomenti vani!
Nelle vostre risposte non c'è altro che inganno".
Commento
La prospettiva del leader
Gli amici di Giobbe continuano nel loro tentativo di consolarlo, ma le loro parole si rivelano inutili e fonte di “inganno” (21,34, MSG).
Giobbe soffre e combatte con la sua sofferenza. Diversamente dai suoi amici, e dalla loro visione semplicistica, vede il mondo nella sua complessità; un mondo pieno di ingiustizie. Grida: "Perché i malvagi continuano a vivere, e invecchiando diventano più forti e più ricchi?... Finiscono nel benessere i loro giorni e scendono tranquilli nel regno dei morti" (vv.7.13).
Anche a noi capita spesso di incontrare persone che rifiutano completamente Dio. Persone che dicono: "Allontànati da noi, non vogliamo conoscere le tue vie. E che ci giova pregarlo?" (vv.14-15) Eppure sembrano vivere una vita di prosperità e pace. Ma di questo non dovremmo stupirci.
La Bibbia non dice mai che in questa vita giustizia sarà fatta sui "malvagi". A volte succede, ma spesso no. Non dovremmo quindi sorprenderci nel vedere persone "malvagie" vivere i loro anni tranquilli e in prosperità, come pure nel vedere persone "innocenti" soffrire e vivere di stenti. Dio, in questa vita, sembra permettere tutto questo. Ovviamente non possiamo rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie o alle sofferenza degli innocenti. Siamo chiamati a fare tutto ciò che è in nostro potere per combattere tutto questo.
Ma il punto del discorso è che questa vita non è tutto e la fine di tutto. Dio avrà tutta l'eternità per sistemare le cose. In un modo quasi unico nell'Antico Testamento, Giobbe intravede la speranza futura:
"Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio" (19,25-26).
L'intuizione di Giobbe anticipa la prospettiva di risurrezione e vita eterna del Nuovo Testamento. Un leader che ama Dio vede le cose secondo una prospettiva eterna. Una prospettiva che dà una dimensione completamente diversa alla leadership cristiana.
Immagina di ricevere a casa la visita di una persona importante. Cosa faresti? Di sicuro una serie di cose: ti prepareresti, chiederesti a tutti gli altri in casa di fare lo stesso, ti assicureresti che tutto sia pulito e in ordine.
Un leader cristiano guarda le cose secondo una prospettiva eterna e nella speranza che: "\[Il mio redentore\]… si ergerà sulla polvere!” (v.25). Si prepara quindi, prepara gli altri (evangelizzazione, discepolato, cura pastorale) e prepara la casa (rivitalizzazione della chiesa e trasformazione della società). Ma tutte queste attenzioni non sono solo per i leader della chiesa. Ogni leader cristiano, in tutte le sfere del lavoro e della società, dovrebbe ispirarsi a questi tre ideali, nei pensieri, nelle decisioni e nelle azioni.
Questa prospettiva dovrebbe trasformare il nostro comportamento nei confronti dei nostri piani e obiettivi. Quando le cose non vanno come vorremmo, a causa dell'ingiustizia di individui, organizzazioni o sistemi, possiamo sempre confidare sul fatto che un giorno ci sarà giustizia, una giustizia vera e totale.
Preghiera
Signore, grazie perché un giorno “lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno” (v.27, MSG). Aiutami a vivere ogni giorno con questa prospettiva eterna. Aiutami a diventare come Gesù e ad essere guida come Gesù.
La moglie di Nicky dice
Giobbe dice: "Io so che il mio redentore è vivo" (19,25). Questo passaggio è presente anche nel Messiah di Händel, un brano che è stato cantato al funerale di mio padre. È così bello e profondamente confortante.
Händel ha abbinato queste parole così potenti ad una musica sorprendente. Dalla sua prima esecuzione, nel 1742, ha portato conforto e fede a milioni di persone.
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