Puoi fidarti di Dio
Introduzione
Durante la seconda guerra mondiale, nei giorni terribili dei bombardamenti sulle città inglesi, un padre scappò da un edificio con il proprio bambino. Nel cortile c'era una buca. Cercando riparo, saltò nella buca e alzò le braccia in attesa che il figlio lo seguisse. Il bambino non voleva saltare, aveva paura. "Non riesco a vederti!" disse, e il padre: "Io sì, ti vedo, salta!" Il bambino saltò perché si fidava di suo padre. Amava il padre e si fidava di lui.
Nella Bibbia "fede" è riporre la nostra fiducia in una persona. È qualcosa molto simile all'amore. Tutte le relazioni d’amore richiedono fiducia. La fede è avere fiducia in Dio che riesce a trasformare tutte le nostre relazioni.
Proverbi 3,21-35
21 Figlio mio, custodisci il consiglio e la riflessione
né mai si allontanino dai tuoi occhi:
22 saranno vita per te
e ornamento per il tuo collo.
23 Allora camminerai sicuro per la tua strada
e il tuo piede non inciamperà.
24 Quando ti coricherai, non avrai paura;
ti coricherai e il tuo sonno sarà dolce.
25 Non temerai per uno spavento improvviso,
né per la rovina degli empi quando essa verrà,
26 perché il Signore sarà la tua sicurezza
e preserverà il tuo piede dal laccio.
27 Non negare un bene a chi ne ha il diritto,
se hai la possibilità di farlo.
28 Non dire al tuo prossimo:
"Va', ripassa, te lo darò domani",
se tu possiedi ciò che ti chiede.
29 Non tramare il male contro il tuo prossimo,
mentre egli dimora fiducioso presso di te.
30 Non litigare senza motivo con nessuno,
se non ti ha fatto nulla di male.
31 Non invidiare l'uomo violento
e non irritarti per tutti i suoi successi,
32 perché il Signore ha in orrore il perverso,
mentre la sua amicizia è per i giusti.
33 La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio,
mentre egli benedice la dimora dei giusti.
34 Dei beffardi egli si fa beffe
e agli umili concede la sua benevolenza.
35 I saggi erediteranno onore,
gli stolti invece riceveranno disprezzo.
Commento
Avere fiducia nel Signore
Ti ritieni una persona sicura di sé? E se sì, da cosa pensi dipenda questa tua sensazione di sicurezza? Forse da ciò che fai o da ciò che possiedi? Dalla tua educazione, aspetto, abilità sportiva o qualche altra abilità? O forse da ciò che gli altri pensano di te?
In tutte queste cose, non c'è niente di sbagliato. Tuttavia è possibile non avere nessuna di queste cose o abilità ed essere ancora sicuri di sé. Esiste infatti una sicurezza ancora più grande ed è quella che viene dal Signore.
L'autore dei Proverbi dice: "Il Signore sarà la tua sicurezza" (v.26a, AMP). La sorgente della nostra fede è una persona, "il Signore". Dio è l'unica persona di cui puoi fidarti totalmente in ogni cosa. Questa fiducia (v.23, AMP) trasforma il nostro modo di vivere. Ci dona:
- Sapienza
Lo stolto si fida di sé (v.35, AMP). Quelli che invece confidano nel Signore sono sapienti: “Custodisci il consiglio e la riflessione... saranno vita per te" (vv.21-22). La sapienza, il buon giudizio e il discernimento, derivano dal camminare a stretto contatto con Dio.
- Pace
Senza la pace, successo, ricchezza e fama servono a poco. La pace nasce dalla relazione con Dio. Non c'è cuscino più morbido di una coscienza in pace: “Quando ti coricherai, non avrai paura; ti coricherai e il tuo sonno sarà dolce. Non temerai per uno spavento improvviso" (vv.24-25a). Qualunque cosa accada, puoi sempre confidare in Dio. Lui è con te e ha tutto sotto controllo.
- Bontà
"Non negare un bene a chi ne ha il diritto, se hai la possibilità di farlo” (v.27, MSG). Cogli ogni opportunità per fare del bene; e se hai la possibilità di aiutare qualcuno, non tardare (v.28).
- Amare
“Non tramare il male contro il tuo prossimo, mentre egli dimora fiducioso presso di te" (v.29, AMP). La fiducia in Dio porta all'amore per il prossimo.
- Intimità
"Perché il Signore ha in orrore il perverso, mentre la sua amicizia è per i giusti" (v.32). Porre la propria fiducia nel Signore permette di sperimentare la sua amicizia. Un’immagine, questa, meravigliosa di intimità con Dio: "La sua amicizia è per i giusti" (v.32a, AMP).
- Umiltà
"Agli umili [Dio] concede la sua benevolenza" (v.34b). Quando poniamo la nostra fiducia nel Signore siamo più forti e allo stesso tempo più umili. Dio promette di donarci grazia, benedizione e onore (vv.33-35).
Preghiera
Signore, aiutami a vivere una vita di fede, camminando a stretto contatto con te e riponendo la mia fiducia e sicurezza in te.
Matteo 21,18-32
Gesù maledice l'albero di fichi
18 La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. 19 Vedendo un albero di fichi lungo la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: "Mai più in eterno nasca un frutto da te!" E subito il fico seccò.
20 Vedendo ciò, i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come mai l'albero di fichi è seccato in un istante?"
21 Rispose loro Gesù: "In verità io vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest'albero, ma, anche se direte a questo monte: "Lèvati e gèttati nel mare", ciò avverrà. 22 E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".
L’autorità di Gesù contestata
23 Entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: "Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?"
24 Gesù rispose loro: "Anch'io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch'io vi dirò con quale autorità faccio questo. 25 Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?"
Essi discutevano fra loro dicendo: "Se diciamo: "Dal cielo", ci risponderà: "Perché allora non gli avete creduto?" 26 Se diciamo: "Dagli uomini", abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta".
27 Rispondendo a Gesù dissero: "Non lo sappiamo".
Allora anch'egli disse loro: "Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose".
Parabola dei due figli
28 "Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna".
29 Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò.
30 Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Sì, signore". Ma non vi andò. 31 Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?"
Risposero: "Il primo".
E Gesù disse loro: "In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32 Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.
Commento
Credere in Gesù
Gesù dice: "Se avrete fede e non dubiterete... ciò avverrà" (v.21). Gesù ci invita a "credere, credere e credere" (vv.22.25.32). Questa parola è il filo conduttore che tiene insieme i tre versetti.
- Nutri la tua fede e i tuoi dubbi moriranno di fame
Gesù dice: "Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete" (v.22) e "se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest'albero, ma, anche se direte a questo monte: 'Lèvati e gèttati nel mare', ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete" (vv.21-22, MSG).
Oggi, fai una prova. Chiedi, credi e poi fidati di Dio.
- Dimostra la tua fede con le azioni
L'albero di fichi non fa quello che dovrebbe fare: portare frutto (vv.18-20). Il secondogenito in questa parabola non fa quello che dovrebbe fare: obbedire alle istruzioni di suo padre (vv.28-31). Anche i capi religiosi non fanno ciò che dovrebbero fare: credere in Gesù (vv.23-27).
Invece di riporre la loro fede in Gesù, mettono in discussione la sua autorità e gli chiedono: "Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?" (v.23) Gesù risponde con una domanda sull'origine del battesimo di Giovanni. Una domanda il cui scopo è dimostrare loro che neppure di Giovanni Battista si sono fidati. Tra loro dicono: "Se diciamo: 'Dal cielo', ci risponderà: 'Perché allora non gli avete creduto?'” (v.25)
La fede dei capi religiosi si fonda su idee e discussioni e non sulla persona in cui avere fede: Gesù.
- Entra nel regno di Dio attraverso la fede
Gesù contrappone i capi religiosi, che non credono, ai pubblicani e alle prostitute che "gli hanno creduto" (v.32).
A quel tempo, gli esattori delle tasse e le prostitute erano visti come gli ultimi tra gli ultimi ("i pubblicani e le prostitute", v.32, MSG). Eppure Gesù dice che molti di loro, avendo creduto in lui, sarebbero entrati per primi nel regno di Dio.
Ti è mai capitato di notare che spesso le persone apparentemente più "rette" sono quelle meno interessate a Gesù? E che altrettanto spesso le persone con un passato molto difficile sono quelle più aperte e assetate di spiritualità. Penso ad esempio a tanti carcerati ed ex-detenuti. È entrando nelle carceri che ho capito perché Gesù amava trascorrere il suo tempo con gli emarginati. Spesso, sono le persone più aperte e interessate a lui.
Con Gesù, nessuno è senza speranza. Anche se il tuo passato è pieno di macerie, nulla di ciò che hai pensato, detto o fatto ti impedisce di entrare nel regno di Dio. Ciò che devi fare è seguire l’esempio del primo figlio della parabola: cambiare cuore e mente e fare ciò che il padre dice di fare (v.29). Pentirsi e credere in Gesù.
Preghiera
Signore, grazie per aver detto: “E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete” (v.22). Oggi ti chiedo di...
Giobbe 22,1-24,25
Terzo discorso di Elifaz
22Elifaz di Teman prese a dire:
2 "Può forse l'uomo giovare a Dio,
dato che il saggio può giovare solo a se stesso?
3 Quale interesse ne viene all'Onnipotente che tu sia giusto,
o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?
4 È forse per la tua pietà che ti punisce
e ti convoca in giudizio?
5 O non piuttosto per la tua grande malvagità
e per le tue iniquità senza limite?
6 Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli
e delle vesti hai spogliato gli ignudi.
7 Non hai dato da bere all'assetato
e all'affamato hai rifiutato il pane.
8 Ai prepotenti davi la terra
e vi abitavano solo i tuoi favoriti.
9 Le vedove rimandavi a mani vuote
e spezzavi le braccia degli orfani.
10 Ecco perché intorno a te ci sono lacci
e un improvviso spavento ti sorprende,
11 oppure l'oscurità ti impedisce di vedere
e la piena delle acque ti sommerge.
12 Ma Dio non è nell'alto dei cieli?
Guarda quanto è lontano il vertice delle stelle!
13 E tu dici: "Che cosa ne sa Dio?
Come può giudicare attraverso l'oscurità delle nubi?
14 Le nubi gli fanno velo e non vede
quando passeggia sulla volta dei cieli".
15 Vuoi tu seguire il sentiero di un tempo,
già battuto da persone perverse,
16 che prematuramente furono portate via,
quando un fiume si era riversato sulle loro fondamenta?
17 Dicevano a Dio: "Allontànati da noi!
Che cosa può fare a noi l'Onnipotente?"
18 Eppure è lui che ha riempito le loro case di beni,
mentre il consiglio dei malvagi è lontano da lui!
19 I giusti vedranno e ne gioiranno
e l'innocente riderà di loro:
20 "Finalmente sono annientati i loro averi
e il fuoco ha divorato la loro opulenza!"
21 Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
e avrai nuovamente il tuo benessere.
22 Accogli la legge dalla sua bocca
e poni le sue parole nel tuo cuore.
23 Se ti rivolgerai all'Onnipotente,
verrai ristabilito. Se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda,
24 se stimerai come polvere l'oro
e come ciottoli dei fiumi l'oro di Ofir,
25 allora l'Onnipotente sarà il tuo oro,
sarà per te come mucchi d'argento.
26 Allora sì, nell'Onnipotente ti delizierai
e a Dio alzerai il tuo volto.
27 Lo supplicherai ed egli ti esaudirà,
e tu scioglierai i tuoi voti.
28 Quando deciderai una cosa,
ti riuscirà e sul tuo cammino brillerà la luce,
29 perché egli umilia l'alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha lo sguardo dimesso.
30 Egli libera chi è innocente,
e tu sarai liberato per la purezza delle tue mani".
23Giobbe prese a dire:
2 "Anche oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano pesa sopra i miei gemiti.
3 Oh, potessi sapere dove trovarlo,
potessi giungere fin dove risiede!
4 Davanti a lui esporrei la mia causa
e avrei piene le labbra di ragioni.
5 Conoscerei le parole con le quali mi risponde
e capirei che cosa mi deve dire.
6 Dovrebbe forse con sfoggio di potenza contendere con me?
Gli basterebbe solo ascoltarmi!
7 Allora un giusto discuterebbe con lui
e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
8 Ma se vado a oriente, egli non c'è,
se vado a occidente, non lo sento.
9 A settentrione lo cerco e non lo scorgo,
mi volgo a mezzogiorno e non lo vedo.
10 Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi mette alla prova, come oro puro io ne esco.
11 Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
12 dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato,
ho riposto nel cuore i detti della sua bocca.
13 Se egli decide, chi lo farà cambiare?
Ciò che desidera egli lo fa.
14 Egli esegue il decreto contro di me
come pure i molti altri che ha in mente.
15 Per questo davanti a lui io allibisco,
al solo pensarci mi viene paura.
16 Dio ha fiaccato il mio cuore,
l'Onnipotente mi ha frastornato;
17 ma non è a causa della tenebra che io perisco,
né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.
24Perché all'Onnipotente non restano nascosti i tempi,
mentre i suoi fedeli non vedono i suoi giorni?
2 I malvagi spostano i confini,
rubano le greggi e le conducono al pascolo;
3 portano via l'asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
4 Spingono i poveri fuori strada,
tutti i miseri del paese devono nascondersi.
5 Ecco, come asini selvatici nel deserto escono per il loro lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di cibo,
la steppa offre pane per i loro figli.
6 Mietono nel campo non loro,
racimolano la vigna del malvagio.
7 Nudi passano la notte, senza vestiti,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
8 Dagli acquazzoni dei monti sono bagnati,
per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce.
9 Strappano l'orfano dal seno della madre
e prendono in pegno il mantello del povero.
10 Nudi se ne vanno, senza vestiti,
e sopportando la fame portano i covoni.
11 Sulle terrazze delle vigne frangono le olive,
pigiano l'uva e soffrono la sete.
12 Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l'anima dei feriti grida aiuto,
ma Dio non bada a queste suppliche.
13 Vi sono di quelli che avversano la luce,
non conoscono le sue vie
né dimorano nei suoi sentieri.
14 Quando non c'è luce si alza
l'omicida per uccidere il misero e il povero;
nella notte va in giro come un ladro.
15 L'occhio dell'adultero attende il buio
e pensa: "Nessun occhio mi osserva!",
e si pone un velo sul volto.
16 Nelle tenebre forzano le case,
mentre di giorno se ne stanno nascosti:
non vogliono saperne della luce;
17 infatti per loro l'alba è come spettro di morte,
poiché sono abituati ai terrori del buio fondo.
18 Fuggono veloci sul filo dell'acqua;
maledetta è la loro porzione di campo sulla terra,
non si incamminano più per la strada delle vigne.
19 Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così il regno dei morti il peccatore.
20 Lo dimenticherà il seno materno,
i vermi lo gusteranno,
non sarà più ricordato
e l'iniquità sarà spezzata come un albero.
21 Maltratta la sterile che non genera,
alla vedova non fa alcun bene.
22 Con la sua forza egli trascina i potenti,
risorge quando già disperava della vita.
23 Dio gli concede sicurezza ed egli vi si appoggia,
ma i suoi occhi sono sopra la sua condotta.
24 Salgono in alto per un poco, poi non sono più,
sono abbattuti, come tutti sono troncati via,
falciati come la testa di una spiga.
25 Non è forse così?
Chi può smentirmi e ridurre a nulla le mie parole?"
Commento
Continuare a fidarsi anche nella prova
Giobbe continua a fidarsi di Dio anche nei momenti difficili in cui non riesce a capire ciò che sta accadendo. La fede richiede fiducia in Dio anche quando non capiamo e non troviamo le risposte alle nostre domande.
Nei momenti difficili la nostra fede viene messa alla prova. Ancora una volta, Giobbe si trova ad affrontare i suoi amici. Elifaz lo accusa ingiustamente di maltrattare i poveri, gli affamati e le vedove. Cerca di spiegare il motivo della sua sofferenza: "Ecco perché…" (22,10). Un’accusa ingiusta del tutto lontana dalla verità. Chissà com’è stato irritante per Giobbe subire tutto questo e in questo modo.
La teologia di Elifaz è semplicistica e sbagliata: “Su, riconcìliati con lui e tornerai felice, e avrai nuovamente il tuo benessere" (v.21). Ma la vita è più complessa di una spiegazione di questo tipo.
Giobbe lotta con una realtà fatta di sofferenze ingiuste e non facilmente comprensibili. Eppure, nei suoi "gemiti", rimane nella fede (23,2). Nella vita di Giobbe, tutto sembra andare a rotoli. Dio sembra essere a miglia di distanza ("Oh, potessi sapere dove trovarlo", v.3a).
A volte, anche nella nostra vita, nulla sembra avere senso. Ma anche in queste situazioni Dio non ci abbandona e potrebbe voler usare queste circostanze per metterci alla prova e farci crescere ancora di più. Per questo non dovremmo mai smettere di fidarci di lui.
Giobbe dice: "Se mi mette alla prova, come oro puro io ne esco" (v.10b). Per risplendere di luce, l’oro viene riscaldato e scremato dalle scorie, raffinato e testato più e più volte. Nella sua terribile sofferenza, Giobbe ha fiducia che Dio userà tutto questo per il bene e che ne uscirà più puro e santo. Si aggrappa alla fiducia in Dio:
"Alle sue orme si è attaccato il mio piede, al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato; dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato, ho riposto nel cuore i detti della sua bocca" (vv.11-12).
Nell’osservare la vita di Giobbe, riconosciamo che è nelle lotte che cresce la forza, è nelle sfide che si sviluppa il coraggio, nelle ferite che matura la fede. Dio mette alla prova Giobbe, e la sua fede ne esce trasformata come oro puro.
Preghiera
Signore, nei momenti difficili di purificazione, aiutami a riporre la mia fiducia in te e a diventare "come oro puro" (v.10b). Aiutami ogni giorno a vivere nella piena fiducia in te.
La moglie di Nicky dice
Amo leggere la Bibbia, soprattutto i versetti più incoraggianti. Ma a volte incontro storie come questa, di ingiustizia e sofferenza: "Strappano l'orfano dal seno della madre e prendono in pegno il mantello del povero" (Giobbe 24,9). È veramente triste sapere che queste cose accadono ancora oggi. Bambini "strappati" alle loro famiglie e venduti come schiavi del sesso. Anche oggi ci sono bambini, donne e uomini nel mondo, che vivono nella schiavitù. Davanti a tutto questo, sento che non possiamo rimanere fermi, che dobbiamo alzarci e fare qualcosa.
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