Giorno 41

Parole che cambiano la vita

Sapienziali Salmi 19,8-15
Nuovo Testamento Matteo 26,47-68
Antico Testamento Esodo 6,13-8,28

Introduzione

Da ragazzo ebbi l’occasione di recarmi in Russia. Mio padre desiderava moltissimo vedere quei luoghi, e così quell’anno organizzò un viaggio di famiglia. A quel tempo, per un cristiano, la vita in Unione Sovietica non era facile. Possedere una Bibbia era proibito. Le persone non avevano neppure la possibilità di acquistarne o riceverne una. Così, prima di partire, ne acquistai qualcuna in lingua russa. Mentre ero lì, cercai delle chiese e delle persone che fossero veramente cristiane. Sapevo infatti che le chiese brulicavano di persone infiltrate dal KGB.

Un giorno, al termine di una funzione, un uomo si alzò ed uscì dalla chiesa. Era solo e attorno non c'era nessuno. Mi avvicinai, lo fermai e gli misi nelle mani una delle mie bibbie. Ricordo ancora la sua reazione commossa e incredula. Nella sua tasca aveva un Nuovo Testamento, probabilmente vecchio di 100 anni. Me lo mostrò. Le pagine erano così logore da essere praticamente trasparenti. Quando si rese conto di aver ricevuto un'intera Bibbia, esplose dalla gioia. Non parlava inglese e io non parlavo russo, ma ci abbracciammo. Nel lasciarci, era così felice che saltellava dalla gioia.

Le parole di Dio sono "più prezios[e] dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante" (Salmi 19,11).

Ma perché sono così preziose? Gesù ha detto: “Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Matteo 4,4). Nell’espressione originale "esce dalla bocca di Dio" significa "esce continuamente dalla bocca di Dio", come un ruscello che sgorga, come il getto di una fontana, che non si ferma e non è mai statico. Dio comunica continuamente con noi. Lo fa, principalmente, attraverso le parole della Bibbia, parole che cambiano la vita.

Sapienziali

Salmi 19,8-15

8 La legge del Signore è perfetta,
  rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
  rende saggio il semplice.
9 I precetti del Signore sono retti,
  fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
  illumina gli occhi.
10 Il timore del Signore è puro,
  rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
  sono tutti giusti,

11 più preziosi dell'oro,
  di molto oro fino,
più dolci del miele
  e di un favo stillante.
12 Anche il tuo servo ne è illuminato,
  per chi li osserva è grande il profitto.
13 Le inavvertenze, chi le discerne?
  Assolvimi dai peccati nascosti.
14 Anche dall'orgoglio salva il tuo servo
  perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
  sarò puro da grave peccato.

15 Ti siano gradite le parole della mia bocca;
  davanti a te i pensieri del mio cuore,
  Signore, mia roccia e mio redentore.

Commento

Lasciarsi trasformare dalla parola di Dio

La parola di Dio ha il potere di trasformare la vita delle persone, e tutti ne abbiamo bisogno. Nelle situazioni della vita, la Bibbia ti dona consiglio e sapienza, nei momenti di sconforto ti offre sostegno e coraggio, nelle decisioni ti guida.

Davide, ovviamente, non aveva con sé tutta la Bibbia ma aveva “la legge”, “la testimonianza", “i precetti” e “il comando” del Signore (vv.8-9).

Nel salmo, queste parole sono descritte come “perfett[e]” (v.8a), “limpid[e]” (v.9b) e “prezios[e]" (v.11a).

Parole che producono effetti. La Bibbia infatti:

  1. Rinfranca l'anima (v.8a)
  2. Rende saggio (v.8b)
  3. Fa gioire il cuore (v.9a)
  4. Illumina gli occhi (v.9b)
  5. Porta grande profitto (v.12b).

Leggere la Bibbia è un’attività emozionante che si completa nella preghiera. Leggerla solo per conoscerne i contenuti è troppo poco, perché la Bibbia è “Dio che parla”. È un processo a doppio senso. Ecco perché ogni sezione di questa Bibbia in un anno si conclude sempre con un commento e una preghiera, per cercare di capire ciò che Dio vuole dire a me e a te attraverso la sua parola. Nel salmo di oggi, Davide passa direttamente dall'esaltare le virtù della parola di Dio alla preghiera. Una preghiera meravigliosa che oggi voglio fare mia (vv.13-15):

Preghiera

Signore, assolvimi dalle colpe che non vedo. Anche dall'orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro dal grande peccato. Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore.

Nuovo Testamento

Matteo 26,47-68

L'arresto di Gesù

47 Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. 48 Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!". 49 Subito si avvicinò a Gesù e disse: "Salve, Rabbì!". E lo baciò.

50 E Gesù gli disse: "Amico, per questo sei qui!".

Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. 51 Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio.

52 Allora Gesù gli disse: "Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. 53 O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? 54 Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?".

55 In quello stesso momento Gesù disse alla folla: "Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. 56 Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti". Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.

Gesù davanti al Sinedrio

57 Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. 58 Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.

59 I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; 60 ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni.

Finalmente se ne presentarono due, 61 che affermarono: "Costui ha dichiarato: "Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni"".

62 Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". 63 Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: "Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio".

64 "Tu l'hai detto - gli rispose Gesù -; anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo".

65 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: "Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; 66 che ve ne pare?".

E quelli risposero: "È reo di morte!".

67 Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, 68 dicendo: "Fa' il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?".

Commento

Lasciarsi guidare dalla parola di Dio

Gesù conosce bene le Scritture, le ha sicuramente studiate con molta attenzione. La sua vita è interamente plasmata dalla parola di Dio. Nel momento del suo arresto, Gesù sa cosa sta accadendo e lo sa dalle Scritture. I suoi compagni cercano di ribellarsi ma lui dice: "Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?" (v.54) e alla folla spiega che "tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti" (v.56).

Sono le Scritture a dare a Gesù la capacità e la forza di affrontare slealtà, abbandono e false accuse. Con il suo comportamento, Gesù ci offre un esempio di come affrontare queste cose nella nostra vita:

  1. Slealtà

Giuda finge di esprimere il suo amore per Gesù con un bacio, mentre in realtà lo sta tradendo: "Il traditore... si avvicinò a Gesù… E lo baciò” (vv.48-49, AMP). È stato il suo ultimo atto sleale.

Gesù sa esattamente cosa Giuda sta facendo, ma nonostante questo lo chiama “amico” (v.50). Noi possiamo essere sleali con Gesù, ma lui rimane fedele a noi.

  1. Abbandono

Tutti i suoi amici "lo abbandonarono e fuggirono" (v.56b). Stare vicini ad una persona che sta vivendo un momento di gioia (un matrimonio, la nascita di un bimbo, un esame andato bene) è facile. Ma stare vicino ad una persona che sta soffrendo è diverso. A volte non si sa cosa dire e la tentazione è di fare finta di nulla e abbandonare quella persona.

Si dice: "Quando nella tua vita le cose vanno bene, i tuoi amici scoprono chi sei. Quando le cose vanno male, sei tu che scopri chi sono loro!"

  1. False accuse

Sei mai stato accusato, o accusata, ingiustamente? È un'esperienza orribile. Gesù affronta l’ingiustizia dei falsi testimoni che parlano contro di lui perché lo mettessero a morte (v.59).

La sua reazione è incredibilmente mite. Non risponde: "Gesù taceva" (v.63) e si lascia aggredire fisicamente (v.67). Sceglie di non vincere la battaglia (quella discussione) ma di vincere la guerra (un aspetto questo che ricordiamo sempre nella preparazione dei leader ad Alpha). Dalle Scritture, Gesù sa che tutto questo ha uno scopo e che porterà ad una grande vittoria.

La comprensione da parte di Gesù della propria identità e della propria missione deriva dalla sua conoscenza della parola di Dio. Nel processo davanti al Sinedrio, Gesù si rivela architetto di un nuovo "tempio" (v.61), il "Cristo" (v.63), il "Figlio di Dio" (v.63 ) e il "Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza" (v.64). Da vittima indifesa Gesù si presenta con autorità e potere.

Attraverso il termine "Figlio dell'uomo" Gesù cita Daniele 7,13. Interpreta il brano di Daniele come una promessa messianica su se stesso, ad indicare la sua prossima sofferenza, la sua rivendicazione e la sua autorità data da Dio.

I giudici non riconoscono l’autorità di Gesù. Da giudici diventano così imputati: non riconoscono Gesù. Anche noi come loro un giorno saremo sottoposti a giudizio e dovremo prendere una posizione chiara su Gesù (Matteo 26,66).

Preghiera

Signore, aiutami a seguire l'esempio di Gesù, meditando le Scritture e applicandole alla mia vita.

Antico Testamento

Esodo 6,13-8,28

Genealogia di Mosè e Aronne

13 Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e diede loro ordini per gli Israeliti e per il faraone, re d'Egitto, allo scopo di far uscire gli Israeliti dalla terra d'Egitto.

14 Questi sono i capi dei loro casati.

Figli di Ruben, primogenito d'Israele: Enoc, Pallu, Chesron e Carmì; queste sono le famiglie di Ruben.

15 Figli di Simeone: Iemuèl, Iamin, Oad, Iachin, Socar e Saul, figlio della Cananea; queste sono le famiglie di Simeone.

16 Questi sono i nomi dei figli di Levi secondo le loro generazioni: Gherson, Keat, Merarì. Gli anni della vita di Levi furono centotrentasette.

17 Figli di Gherson: Libnì e Simei, ordinati secondo le loro famiglie.

18 Figli di Keat: Amram, Isar, Ebron e Uzzièl. Gli anni della vita di Keat furono centotrentatré.

19 Figli di Merarì: Maclì e Musì;

queste sono le famiglie di Levi secondo le loro generazioni.

20 Amram prese in moglie Iochebed, sua zia, la quale gli partorì Aronne e Mosè. Gli anni della vita di Amram furono centotrentasette.

21 Figli di Isar: Core, Nefeg e Zicrì.

22 Figli di Uzzièl: Misaele, Elsafàn, Sitrì.

23 Aronne prese in moglie Elisabetta, figlia di Amminadàb, sorella di Nacson, dalla quale ebbe i figli Nadab, Abiu, Eleàzaro e Itamàr.

24 Figli di Core: Assir, Elkanà e Abiasàf; queste sono le famiglie dei Coriti.

25 Eleàzaro, figlio di Aronne, prese in moglie una figlia di Putièl, la quale gli partorì Fineès.

Questi sono i capi delle casate dei leviti, ordinati secondo le loro famiglie.

26 Sono questi quell'Aronne e quel Mosè ai quali il Signore disse: "Fate uscire dalla terra d'Egitto gli Israeliti, secondo le loro schiere!". 27 Questi dissero al faraone, re d'Egitto, di lasciar uscire dall'Egitto gli Israeliti: sono Mosè e Aronne.

Aronne parla per Mosè

28 Questo avvenne quando il Signore parlò a Mosè nella terra d'Egitto: 29 il Signore disse a Mosè: "Io sono il Signore! Riferisci al faraone, re d'Egitto, quanto io ti dico".

30 Mosè disse alla presenza del Signore: "Ecco, ho le labbra incirconcise e come vorrà ascoltarmi il faraone?".

7Il Signore disse a Mosè: "Vedi, io ti ho posto a far le veci di Dio di fronte al faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. 2 Tu gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli Israeliti dalla sua terra. 3 Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nella terra d'Egitto. 4 Il faraone non vi ascolterà e io leverò la mano contro l'Egitto, e farò uscire dalla terra d'Egitto le mie schiere, il mio popolo, gli Israeliti, per mezzo di grandi castighi. 5 Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro l'Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!".

6 Mosè e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato; così fecero. 7 Mosè aveva ottant'anni e Aronne ottantatré, quando parlarono al faraone.

Il bastone di Aronne diviene un serpente

8 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: 9 "Quando il faraone vi chiederà di fare un prodigio a vostro sostegno, tu dirai ad Aronne: "Prendi il tuo bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!"".

10 Mosè e Aronne si recarono dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il suo bastone davanti al faraone e ai suoi ministri ed esso divenne un serpente. 11 A sua volta il faraone convocò i sapienti e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con i loro sortilegi, operarono la stessa cosa. 12 Ciascuno gettò il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni. 13 Però il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva detto il Signore.

La piaga del sangue

14 Il Signore disse a Mosè: "Il cuore del faraone è irremovibile: si rifiuta di lasciar partire il popolo. 15 Va' dal faraone al mattino, quando uscirà verso le acque. Tu starai ad attenderlo sulla riva del Nilo, tenendo in mano il bastone che si è cambiato in serpente. 16 Gli dirai: "Il Signore, il Dio degli Ebrei, mi ha inviato a dirti: Lascia partire il mio popolo, perché possa servirmi nel deserto; ma tu finora non hai obbedito. 17 Dice il Signore: Da questo fatto saprai che io sono il Signore; ecco, con il bastone che ho in mano io batto un colpo sulle acque che sono nel Nilo: esse si muteranno in sangue. 18 I pesci che sono nel Nilo moriranno e il Nilo ne diventerà fetido, così che gli Egiziani non potranno più bere acqua dal Nilo!"".

19 Il Signore disse a Mosè: "Di' ad Aronne: "Prendi il tuo bastone e stendi la mano sulle acque degli Egiziani, sui loro fiumi, canali, stagni e su tutte le loro riserve di acqua; diventino sangue e ci sia sangue in tutta la terra d'Egitto, perfino nei recipienti di legno e di pietra!"".

20 Mosè e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il Signore: Aronne alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Nilo sotto gli occhi del faraone e dei suoi ministri. Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue. 21 I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque. Vi fu sangue in tutta la terra d'Egitto.

22 Ma i maghi dell'Egitto, con i loro sortilegi, operarono la stessa cosa. Il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva detto il Signore. 23 Il faraone voltò le spalle e rientrò nella sua casa e non tenne conto neppure di questo fatto. 24 Tutti gli Egiziani scavarono allora nei dintorni del Nilo per attingervi acqua da bere, perché non potevano bere le acque del Nilo.

La piaga delle rane

25 Trascorsero sette giorni da quando il Signore aveva colpito il Nilo. 26 Il Signore disse a Mosè: "Va' a riferire al faraone: "Dice il Signore: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 27 Se tu rifiuti di lasciarlo partire, ecco, io colpirò tutto il tuo territorio con le rane: 28 il Nilo brulicherà di rane; esse usciranno, ti entreranno in casa, nella camera dove dormi e sul tuo letto, nella casa dei tuoi ministri e tra il tuo popolo, nei tuoi forni e nelle tue madie. 29 Contro di te, contro il tuo popolo e contro tutti i tuoi ministri usciranno le rane"".

8Il Signore disse a Mosè: "Di' ad Aronne: "Stendi la mano con il tuo bastone sui fiumi, sui canali e sugli stagni e fa' uscire le rane sulla terra d'Egitto!"".

2 Aronne stese la mano sulle acque d'Egitto e le rane uscirono e coprirono la terra d'Egitto. 3 Ma i maghi, con i loro sortilegi, operarono la stessa cosa e fecero uscire le rane sulla terra d'Egitto.

4 Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: "Pregate il Signore che allontani le rane da me e dal mio popolo; io lascerò partire il popolo, perché possa sacrificare al Signore!".

5 Mosè disse al faraone: "Fammi l'onore di dirmi per quando io devo pregare in favore tuo e dei tuoi ministri e del tuo popolo, per liberare dalle rane te e le tue case, in modo che ne rimangano soltanto nel Nilo".

6 Rispose: "Per domani". Riprese:

"Sia secondo la tua parola! Perché tu sappia che non esiste nessuno pari al Signore, nostro Dio, 7 le rane si ritireranno da te e dalle tue case, dai tuoi ministri e dal tuo popolo: ne rimarranno soltanto nel Nilo".

8 Mosè e Aronne si allontanarono dal faraone e Mosè supplicò il Signore riguardo alle rane, che aveva mandato contro il faraone. 9 Il Signore operò secondo la parola di Mosè e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi. 10 Le raccolsero in tanti mucchi e la terra ne fu ammorbata. 11 Ma il faraone vide che c'era un po' di sollievo, si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva detto il Signore.

La piaga delle zanzare

12 Quindi il Signore disse a Mosè: "Di' ad Aronne: "Stendi il tuo bastone, percuoti la polvere del suolo: essa si muterà in zanzare in tutta la terra d'Egitto!"". 13 Così fecero: Aronne stese la mano con il suo bastone, colpì la polvere del suolo e ci furono zanzare sugli uomini e sulle bestie; tutta la polvere del suolo si era mutata in zanzare in tutta la terra d'Egitto. 14 I maghi cercarono di fare la stessa cosa con i loro sortilegi, per far uscire le zanzare, ma non riuscirono, e c'erano zanzare sugli uomini e sulle bestie.

15 Allora i maghi dissero al faraone: "È il dito di Dio!". Ma il cuore del faraone si ostinò e non diede ascolto, secondo quanto aveva detto il Signore.

La piaga dei tafani

16 Il Signore disse a Mosè: "Àlzati di buon mattino e presèntati al faraone quando andrà alle acque. Gli dirai: "Così dice il Signore: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 17 Se tu non lasci partire il mio popolo, ecco, manderò su di te, sui tuoi ministri, sul tuo popolo e sulle tue case sciami di tafani: le case degli Egiziani saranno piene di tafani e anche il suolo sul quale essi si trovano.

18 Ma in quel giorno io risparmierò la regione di Gosen, dove dimora il mio popolo: là non vi saranno tafani, perché tu sappia che io sono il Signore in mezzo al paese! 19 Così farò distinzione tra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo segno"".

20 Così fece il Signore: sciami imponenti di tafani entrarono nella casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in tutta la terra d'Egitto; la terra era devastata a causa dei tafani.

21 Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: "Andate a sacrificare al vostro Dio, ma nel paese!".

22 Mosè rispose: "Non è opportuno far così, perché quello che noi sacrifichiamo al Signore, nostro Dio, è abominio per gli Egiziani. Se noi facessimo, sotto i loro occhi, un sacrificio abominevole per gli Egiziani, forse non ci lapiderebbero?

23 Andremo nel deserto, a tre giorni di cammino, e sacrificheremo al Signore, nostro Dio, secondo quanto egli ci ordinerà!". 24 Allora il faraone replicò: "Vi lascerò partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo lontano e pregate per me".

25 Rispose Mosè: "Ecco, mi allontanerò da te e pregherò il Signore; domani i tafani si ritireranno dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo. Però il faraone cessi di burlarsi di noi, impedendo al popolo di partire perché possa sacrificare al Signore!". 26 Mosè si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 27 Il Signore agì secondo la parola di Mosè e allontanò i tafani dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo: non ne restò neppure uno. 28 Ma il faraone si ostinò anche questa volta e non lasciò partire il popolo.

Commento

Obbedire alle parole di Dio

Mosè ed Aronne ascoltano le parole di Dio e fanno esattamente ciò che il Signore comanda loro (Esodo 7,6). Il faraone fa esattamente l’opposto, non ascolta ciò che Dio gli comanda attraverso Mosè e si oppone in modo ostinato.

A questo punto del racconto, Mosè non ha probabilmente ancora ricevuto alcuna parola scritta da Dio, ma sente la sua voce, ascolta le sue parole (6,13.28; 7,1.14.19; 8,5.16.20, ecc.) e compie ciò che gli viene ordinato. Al cuore del messaggio di Dio a Mosè vi è questo comando: "Lascia partire il mio popolo, perché possa servirmi!" (ad esempio 7,16; 8,1; 9,1-13; 10,3).

Non dovremmo sorprenderci qui che maghi e stregoni "con i loro sortilegi" (7,11, AMP) riescono a compiere i medesimi prodigi di Mosè (7,22; 8,7). Il diavolo infatti è un imitatore ed è in grado di compiere gesti apparentemente positivi ma che in realtà sono distruttivi. Il suo obiettivo è sempre di ingannare.

Anche oggi Dio opera attraverso i doni dello Spirito, come la profezia, la guarigione, il parlare con il dono delle lingue e le parole di conoscenza. Il fatto che il diavolo possa tentare di imitare tali doni attraverso cose come la telepatia, le guarigioni spiritualizzate o persino imitando il dono delle lingue, non vuol dire che i doni spirituali di Dio siano qualcosa di negativo e da evitare. È necessario invece saper discernere.

E per discernere dobbiamo guardare i frutti. I maghi egiziani, "con i loro sortilegi", portano a risultati distruttivi. Il loro cuore è malvagio ed i loro gesti spingono "il cuore del faraone" ad indurirsi contro Dio (7,22).

Il faraone chiude il cuore a Dio: "Il cuore del faraone si ostinò e non diede ascolto" (8,15; vedi anche v.32) e Dio indurisce il suo cuore (7,3). Raccoglie ciò che aveva seminato. Le due cose sono una conseguenza dell’altra: il faraone chiude il suo cuore a Dio, Dio indurisce il suo cuore.

Dio dà alle persone tante opportunità. Lo stesso ha fatto con il faraone, per mezzo di Mosè. Ma nonostante le molte occasioni, il faraone non risponde. Mosè invece lo fa, entra in contatto con Dio, lo prega spesso (8,12-30) ed ascolta le sue parole.

Preghiera

Signore, ti ringrazio perché nell'obbedienza alle tue parole vi è una grande ricompensa. Aiutami oggi, non solo ad ascoltare le tue parole che cambiano la vita, ma anche a metterle in pratica.

La moglie di Nicky dice

Matteo 26,53

È incoraggiante sapere che Gesù aveva a disposizione "più di dodici legioni di angeli". Anche se poi non ne ha usufruito, è importante sapere che quelle legioni di angeli esistono e sono a disposizione anche oggi per soccorrere il mondo intero!

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Riferimenti

Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.

Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.

Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
AMP - Amplified® Bible, Copyright © 1954, 1958, 1962, 1964, 1965, 1987 - Casa Editrice The Lockman Foundation NKJV - New King James Version®. Copyright © 1982 - Casa Editrice Thomas Nelson NLT - New Living Translation - Copyright © 1996, 2004, 2015, 2017 - Casa Editrice Tyndale House Fondation

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