Più di ogni fama e celebrità
Introduzione
In un recente sondaggio condotto tra i millennials, alla domanda "Quali sono i tuoi principali obiettivi di vita?", il 50% degli intervistati ha dichiarato: "diventare famoso". In passato le persone volevano diventare famose per fare qualcosa. Oggi, non è più così. Essere famosi è diventato un obiettivo fine a se stesso, per certi versi qualcosa di divino. Molte persone, infatti, non solo desiderano diventare famose, ma considerano coloro che lo sono come degli idoli. Un vero e proprio "culto della celebrità".
Per le persone ambiziose, la fama è come l'acqua salata per un assetato. Più ne bevi, più hai sete. Nei suoi anni di massimo successo, la cantante Madonna ha detto: "Non sarò felice finché non sarò famosa come Dio".
Fama e celebrità sono solo un pallido riflesso della gloria vera. Nella Bibbia, la parola gloria è usata per descrivere la manifestazione della presenza di Dio. È inoltre una delle parole più comuni nella Bibbia. Denota importanza, reputazione, maestà e onore.
Forse non sorprende il fatto che quanto più una società tenda ad allontanarsi da Dio, tanto più facilmente finisca per adorare la falsa gloria delle celebrità. La realtà è che ognuno di noi nasce per cercare e contemplare proprio la gloria di Dio, per poi rifletterla, pur in modo imperfetto, nella propria vita.
Salmi 26,1-12
Salmo 26
1 Di Davide.
Fammi giustizia, Signore:
nell'integrità ho camminato,
confido nel Signore,
non potrò vacillare.
2 Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.
3 La tua bontà è davanti ai miei occhi,
nella tua verità ho camminato.
4 Non siedo con gli uomini falsi
e non vado con gli ipocriti;
5 odio la banda dei malfattori
e non siedo con i malvagi.
6 Lavo nell'innocenza le mie mani
e giro attorno al tuo altare, o Signore,
7 per far risuonare voci di lode
e narrare tutte le tue meraviglie.
8 Signore, amo la casa dove tu dimori
e il luogo dove abita la tua gloria.
9 Non associare me ai peccatori
né la mia vita agli uomini di sangue,
10 perché vi è delitto nelle loro mani,
di corruzione è piena la loro destra.
11 Ma io cammino nella mia integrità;
riscattami e abbi pietà di me.
12 Il mio piede sta su terra piana;
nelle assemblee benedirò il Signore.
Commento
Cercare la gloria di Dio
Davide scrive: "Signore, amo la casa dove tu dimori e il luogo dove abita la tua gloria" (v.8, MSG). Davide è una "celebrità" a pieno titolo (vedi 1 Samuele 18,7). Eppure non cerca la gloria per se stesso, ma quella di Dio, e invita il suo popolo a seguirlo: "Il mio piede sta su terra piana; nelle assemblee benedirò il Signore" (Salmi 26,12).
Ti piacerebbe fare della tua vita un riflesso della gloria del Signore? Davide, qui, offre degli ottimi suggerimenti: cerca di condurre una vita integra (v.1), confida nel Signore per non vacillare (v.1b), cerca di mantenere puro il tuo cuore e la tua mente (v.2), lasciati guidare dalla bontà e dalla verità di Dio (v.3), evita di avvicinarti troppo alle persone che potrebbero buttarti giù: "falsi", "ipocriti", "malfattori" e "malvagi" (vv.4-5, MSG).
Sebbene Davide dica: "Ma io cammino nella mia integrità" (v.11a), non smette di implorare l’aiuto del Signore: "Riscattami e abbi pietà di me"(v.11b). È consapevole del fatto che sebbene stia cercando di vivere una vita senza peccato, è ancora distante dalla meta ed è ancora bisognoso del riscatto e della misericordia di Dio. Non afferma di essere senza peccato, ma di vivere una vita di "integrità" (vv.1.11, AMP), che è ricerca sincera e piena d’amore di Dio.
A quell’epoca, i re si aspettavano di essere adorati come idoli. Ma per Davide non è così: Davide è un adoratore del Signore. Dice: "...giro attorno al tuo altare, o Signore, per far risuonare voci di lode e narrare tutte le tue meraviglie. Signore, amo la casa dove tu dimori e il luogo dove abita la tua gloria" (vv.6-8).
Nell'Antico Testamento, il tempio di Gerusalemme era il luogo dove si poteva trovare la gloria di Dio. Nel Nuovo Testamento, la gloria di Dio è rivelata in modo supremo in Gesù (Giovanni 1,14). Gesù è il nuovo tempio (2,10.21).
Ma in modo ancor più sorprendente, la gloria di Dio dimora anche in tutte le persone che confidano in Gesù. Sia individualmente (vedi 1 Corinzi 6,19) che collettivamente (vedi 1 Corinzi 3,16), coloro che seguono Gesù sono il tempio di Dio all’interno del quale lo Spirito dimora: "In lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito" (Efesini 2,22).
Preghiera
Signore, grazie perché la tua gloria abita in mezzo a noi, tuo popolo. Desidero proclamare ad alta voce la tua lode e raccontare tutte le tue opere meravigliose.
Marco 9,2-32
La trasfigurazione
2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3 e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4 E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
5 Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". 6 Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
7 Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: "Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!".
8 E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
9 Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. 10 Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
11 E lo interrogavano: "Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia ?".
12 Egli rispose loro: "Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. 13 Io però vi dico che Elia è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui".
Gesù guarisce un ragazzo epilettico
14 E arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. 15 E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo.
16 Ed egli li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?".
17 E dalla folla uno gli rispose: "Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. 18 Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti".
19 Egli allora disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me".
20 E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando.
21 Gesù interrogò il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?".
Ed egli rispose: "Dall'infanzia; 22 anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci".
23 Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede".
24 Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: "Credo; aiuta la mia incredulità!".
25 Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: "Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più".
26 Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: "È morto". 27 Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
28 Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: "Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?".
29 Ed egli disse loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera".
Secondo annuncio della morte e della risurrezione
30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà". 32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Commento
Riflettere la gloria di Gesù
Con la sua trasfigurazione, Pietro, Giacomo e Giovanni intravedono uno scorcio della gloria di Dio. Poco prima della trasfigurazione, ai suoi discepoli Gesù chiede: "La gente, chi dice che io sia?" (8,27) Con la trasfigurazione, Gesù rivela la sua natura divina di Figlio di Dio.
Il velo del tempo viene divelto e i discepoli vedono Mosè (rappresentante della Legge) ed Elia (rappresentante dei profeti) chiaramente vivi, accanto a Gesù. I discepoli conoscono probabilmente tutto su Mosè ed Elia. Nel mondo giudaico, Mosè ed Elia erano figure molto conosciute. Con la trasfigurazione, Dio attesta che Gesù è ancora più grande di questi due uomini venerati.
Nel tornare a vedere, i discepoli si trovano soli con Gesù (9,8). Pietro, Giacomo e Giovanni hanno visto Gesù come un giorno lo vedremo anche noi quando ritornerà e la sua gloria sarà svelata.
Il termine usato per "trasfigurato" è il medesimo usato per "trasformato". Paolo infatti scrive: "E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore" (2 Corinzi 3,18).
Celebrità oggi è sinonimo di fama e ricerca di popolarità. Ma Gesù non cerca popolarità: "Ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto" (Marco 9,9).
La celebrità è inoltre associata alla ricchezza e a uno stile di vita lussuoso. Nella vita di Gesù non troviamo ricchezza, ma gloria e sofferenza. Nel discendere dal monte spiega ai suoi discepoli che il Figlio dell'uomo "deve soffrire molto ed essere disprezzato" (v.12). La "gloria" di Gesù è diversa da quella che il mondo si aspettava e si aspetta ancor oggi.
Ciò che accumuna Gesù e le "celebrità" di oggi è che entrambi attirano molta folla (v.14): "E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo" (v.15).
I discepoli che non erano saliti sul monte non hanno la fede necessaria per guarire il ragazzo posseduto da uno spirito muto. Gesù dice: "Tutto è possibile per chi crede" (v.23). Il mondo dice: ho bisogno di vedere prima, poi crederò. Gesù dice: credi e poi vedrai. Sant'Agostino ha detto: "La fede è credere a ciò che non vediamo; e la ricompensa per questa fede è il vedere ciò che crediamo".
Alle parole di Gesù, il padre del ragazzo esclama: "Credo; aiuta la mia incredulità!" (v.24). Una preghiera, questa, autentica, umile e sincera che anche noi possiamo fare nostra.
Senza tante parole o gesti, Gesù guarisce il ragazzo. Non è una battaglia prolungata, ma la semplice potenza del comando di Gesù. La battaglia è già vinta mediante la sua vita di preghiera (v.29). Gesù ci rivela ancora una volta la sua gloria.
Una gloria però che dovrà passare per la sofferenza: “Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà" (v.31).
Preghiera
Signore, aiutami oggi a trascorrere del tempo alla tua presenza e a riflettere la tua gloria in tutto ciò che farò e dirò.
Esodo 39,1-40,38
Le vesti liturgiche
39Con porpora viola e porpora rossa e con scarlatto fecero le vesti liturgiche per officiare nel santuario. Fecero le vesti sacre di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
L'efod
2 Fecero l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. 3 Fecero placche d'oro battuto e le tagliarono in strisce sottili, per intrecciarle con la porpora viola, la porpora rossa, lo scarlatto e il bisso, lavoro d'artista. 4 Fecero all'efod due spalline, che vennero attaccate alle sue due estremità, in modo da formare un tutt'uno. 5 La cintura, che lo teneva legato e che stava sopra di esso, era della stessa fattura ed era di un sol pezzo, intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
6 Lavorarono le pietre di ònice, inserite in castoni d'oro, incise con i nomi dei figli d'Israele, secondo l'arte d'incidere i sigilli. 7 Fissarono le due pietre sulle spalline dell'efod, come memoriale per i figli d'Israele, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Il pettorale
8 Fecero il pettorale, lavoro d'artista, come l'efod: con oro, porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. 9 Era quadrato e lo fecero doppio; aveva una spanna di lunghezza e una spanna di larghezza. 10 Lo coprirono con quattro file di pietre. Prima fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo; 11 seconda fila: una turchese, uno zaffìro e un berillo; 12 terza fila: un giacinto, un'àgata e un'ametista; 13 quarta fila: un crisòlito, un'ònice e un diaspro. Esse erano inserite nell'oro mediante i loro castoni. 14 Le pietre corrispondevano ai nomi dei figli d'Israele: dodici, secondo i loro nomi; incise come i sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, per le dodici tribù.
15 Fecero sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro. 16 Fecero due castoni d'oro e due anelli d'oro e misero i due anelli alle due estremità del pettorale. 17 Misero le due catene d'oro sui due anelli alle due estremità del pettorale. 18 Quanto alle altre due estremità delle catene, le fissarono sui due castoni e le fecero passare sulle spalline dell'efod, nella parte anteriore. 19 Fecero due altri anelli d'oro e li collocarono alle due estremità del pettorale, sull'orlo che era dall'altra parte dell'efod, verso l'interno. 20 Fecero due altri anelli d'oro e li posero sulle due spalline dell'efod in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra della cintura dell'efod. 21 Poi legarono il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un cordone di porpora viola, perché stesse al di sopra della cintura dell'efod e il pettorale non si distaccasse dall'efod, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Altre vesti sacerdotali
22 Fecero il manto dell'efod, lavoro di tessitore, tutto di porpora viola; 23 la scollatura del manto, in mezzo, era come la scollatura di una corazza: intorno aveva un bordo, perché non si lacerasse. 24 Fecero sul lembo del manto melagrane di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. 25 Fecero sonagli d'oro puro e collocarono i sonagli in mezzo alle melagrane, intorno all'orlo inferiore del manto: 26 un sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana lungo tutto il giro del lembo del manto, per officiare, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
27 Fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per i suoi figli; 28 il turbante di bisso, gli ornamenti dei berretti di bisso e i calzoni di lino di bisso ritorto; 29 la cintura di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, lavoro di ricamatore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
30 Fecero la lamina, il diadema sacro d'oro puro, e vi scrissero sopra a caratteri incisi, come un sigillo, "Sacro al Signore". 31 Vi fissarono un cordone di porpora viola, per porre il diadema sopra il turbante, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Mosè esamina la dimora
32 Così fu finito tutto il lavoro della Dimora, della tenda del convegno. Gli Israeliti eseguirono ogni cosa come il Signore aveva ordinato a Mosè: così fecero. 33 Portarono dunque a Mosè la Dimora, la tenda e tutti i suoi accessori: le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, 34 la copertura di pelli di montone tinte di rosso, la copertura di pelli di tasso e il velo per far da cortina; 35 l'arca della Testimonianza con le sue stanghe e il propiziatorio; 36 la tavola con tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta; 37 il candelabro d'oro puro con le sue lampade, le lampade cioè che dovevano essere collocate sopra di esso, con tutti i suoi accessori, e l'olio per l'illuminazione; 38 l'altare d'oro, l'olio dell'unzione, l'incenso aromatico e la cortina per l'ingresso della tenda; 39 l'altare di bronzo con la sua graticola di bronzo, le sue stanghe e tutti i suoi accessori, il bacino con il suo piedistallo, 40 i tendaggi del recinto, le sue colonne, le sue basi e la cortina per la porta del recinto, le sue corde, i suoi picchetti e tutti gli arredi del servizio della Dimora, per la tenda del convegno; 41 le vesti liturgiche per officiare nel santuario, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per l'esercizio del sacerdozio.
42 Gli Israeliti avevano eseguito ogni lavoro come il Signore aveva ordinato a Mosè. 43 Mosè vide tutta l'opera e riscontrò che l'avevano eseguita come il Signore aveva ordinato. Allora Mosè li benedisse.
L'allestimento della dimora
40Il Signore parlò a Mosè e gli disse: 2 "Il primo giorno del primo mese erigerai la Dimora, la tenda del convegno. 3 Dentro vi collocherai l'arca della Testimonianza, davanti all'arca tenderai il velo. 4 Vi introdurrai la tavola e disporrai su di essa ciò che vi deve essere disposto; introdurrai anche il candelabro e vi preparerai sopra le sue lampade. 5 Metterai l'altare d'oro per l'incenso davanti all'arca della Testimonianza e porrai infine la cortina all'ingresso della tenda.
6 Poi metterai l'altare degli olocausti di fronte all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno. 7 Metterai il bacino fra la tenda del convegno e l'altare e vi porrai l'acqua. 8 Disporrai il recinto tutt'attorno e metterai la cortina alla porta del recinto.
9 Poi prenderai l'olio dell'unzione e ungerai con esso la Dimora e quanto vi sarà dentro, e la consacrerai con tutti i suoi accessori; così diventerà cosa santa. 10 Ungerai anche l'altare degli olocausti e tutti i suoi accessori; consacrerai l'altare e l'altare diventerà cosa santissima. 11 Ungerai anche il bacino con il suo piedistallo e lo consacrerai.
12 Poi farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li farai lavare con acqua. 13 Farai indossare ad Aronne le vesti sacre, lo ungerai, lo consacrerai e così egli eserciterà il mio sacerdozio. 14 Farai avvicinare anche i suoi figli e farai loro indossare le tuniche. 15 Li ungerai, come avrai unto il loro padre, e così eserciteranno il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà loro un sacerdozio perenne, per le loro generazioni". 16 Mosè eseguì ogni cosa come il Signore gli aveva ordinato: così fece.
17 Nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora. 18 Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; 19 poi stese la tenda sopra la Dimora e dispose al di sopra la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato.
20 Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca, mise le stanghe all'arca e pose il propiziatorio sull'arca; 21 poi introdusse l'arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all'arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
22 Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato settentrionale della Dimora, al di fuori del velo. 23 Dispose su di essa il pane, in focacce sovrapposte, alla presenza del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
24 Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno, di fronte alla tavola, sul lato meridionale della Dimora, 25 e vi preparò sopra le lampade davanti al Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
26 Collocò poi l'altare d'oro nella tenda del convegno, davanti al velo, 27 e bruciò su di esso l'incenso aromatico, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
28 Mise infine la cortina all'ingresso della Dimora. 29 Poi collocò l'altare degli olocausti all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno, e offrì su di esso l'olocausto e l'offerta, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
30 Collocò il bacino fra la tenda del convegno e l'altare e vi mise dentro l'acqua per le abluzioni. 31 Mosè, Aronne e i suoi figli si lavavano con essa le mani e i piedi: 32 quando entravano nella tenda del convegno e quando si accostavano all'altare, essi si lavavano, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
33 Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare e mise la cortina alla porta del recinto. Così Mosè terminò l'opera.
La gloria del Signore riempie la dimora
34 Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. 35 Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora.
36 Per tutto il tempo del loro viaggio, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le tende. 37 Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. 38 Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo del loro viaggio.
Commento
Attesa di un'eternità di gloria
La gloria si rende visibile a Davide, ai discepoli e a tutti noi. A Davide nell’entrare nel tempio, ai discepoli con la trasfigurazione di Gesù, a tutti noi nell'incontrare il popolo di Dio.
Terminata la costruzione del tabernacolo ("la Dimora", MSG) (che precede il tempio) la nube copre la tenda del convegno e "la gloria del Signore riempiva la Dimora" (40,34 MSG). Mosè non può entrare nella tenda del convegno "perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora" (v. 35, MSG).
In quel momento la gloria di Dio è tangibilmente potente, presente, "insediata" nel tabernacolo. Shekinah è la parola ebraica usata per insediata ed è talvolta impiegata, anche ai giorni nostri, per descrivere la presenza della gloria di Dio in maniera efficace e particolarmente potente.
La nube sopra il tabernacolo rappresenta la gloria di Dio che accompagna il popolo di Dio nel suo viaggio e lo guida giorno e notte (vv.36-38). Oggi lo Spirito Santo fa lo stesso con me e con te, ci accompagna. La nube nell’Antico Testamento prefigura la nube nel racconto della trasfigurazione. In quella circostanza, Pietro, Giacomo e Giovanni fanno esperienza della gloria del Signore (Marco 9,7).
Attraverso "lo splendore del glorioso vangelo di Cristo" (2 Corinzi 4,4) puoi avere un assaggio della gloria di Dio: "E Dio, che disse: 'Rifulga la luce dalle tenebre', rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo" (v.6).
È solo un riflesso di quella gloria che un giorno vedremo nella sua realtà. L'apostolo Paolo dice che è per questo che non dovremmo mai perdere coraggio anche nei tempi di difficoltà: "Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria" (v.17).
Preghiera
Signore, grazie perché ci stai preparando per "quel momento" in cui ti rivelerai nella tua gloria piena. Aiutami a vedere le lotte della vita nella giusta prospettiva di una gloria eterna che supera di gran lunga ogni altra gloria.
La moglie di Nicky dice
Salmi 26,1-12
Questo salmo è attribuito a Davide. Mi incuriosisce il versetto 1 che dice: "Nell'integrità ho camminato, confido nel Signore, non potrò vacillare". Mi piacerebbe poter dire lo stesso per la mia vita, ma so di essere ben lontana dall'integrità e dal non vacillare lungo il percorso. La cosa incoraggiante è sapere che la vita di Davide non è senza colpa. A volte fa cose grandi, altre volte cose ingarbugliate o sbagliate, o non così buone come vorrebbe fare. Ma nel versetto 11 dice: "Abbi pietà di me". Ciò che Davide sa è di avere bisogno della misericordia di Dio, proprio come me.
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.
Madonna (in una intervista del 1985), citata da John Hind, *The Guardian,* ‘Did I Say That? – Madonna 49’
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
MSG - The Message - Copyright © 1993, 1994, 1995, 1996, 2000, 2001, 2002.
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